16 Novembre 2012

Il viaggio della signorina Vila: Trieste attraverso gli occhi della regista Elisabetta Sgarbi

Lo scrittore Boris Pahor, il centoduenne Gild Flores e Claudio Magris sono alcuni dei protagonisti di “Il viaggio della signorina Vila”, dove la regista Elisabetta Sgarbi, racconta e svela Trieste, la città dove le piacerebbe fermarsi. Io Donna dedica un articolo alla regista e al film, presentato poche ore fa a Roma.
Scrive MyMovies.it: “Il film rcconta la storia d’amore tra un uomo e una donna di un altro tempo, caduti nella Trieste di oggi. È anche la storia d’amore di un intellettuale che si scambia e si specchia con il proprio passato, reale e letterario, e il passato della sua città. È il racconto di dolori, soprusi e autoinganni che hanno solcato Trieste. È la storia di generazioni a venire. È una storia di mari e di venti”.

“In realtà Raicinema mi aveva chiesto di lavorare su San Pietroburgo, ma tutto mi portava in riva all’Adriatico» confessa la regista a Io donna. Tutto è il gran banchetto di cultura mitteleuropea, levantina, italiana, ebraica, tedesca, slovena che fa di Trieste una città tanto più letta che visitata. Ma tutto è anche l’attrazione per il mare e la scoperta di scorci naturali di bellezza quasi orientale: «Sì, nelle mie perlustrazioni mi sono sentita un po’ Chatwin: non per nulla le immagini di un laghetto di ninfee in pieno Carso, a un quarto d’ora dal centro città, hanno ispirato a Franco Battiato le musiche originali del film». Per la pellicola, che presenta al Festival di Roma nella sezione di ricerca CinemaXXI, Sgarbi ha convocato le molte voci e le tante lingue della scena letteraria triestina: c’è il ragazzo Scipio che morì da fante nella Prima guerra mondiale” Continua a leggere su Io Donna.it
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