5 Novembre 2012

“No ai rigassificatori, benvenuti investitori”, Trieste LIbera organizza una nuova manifestazione

Il Movimento Trieste Libera ritorna a manifestare nelle vie e nelle piazze di Trieste, “in difesa del Porto franco internazionale di Trieste”. L’appuntamento è per domenica 18 novembre alle ore 10 in Piazza della Borsa.

“Trieste possiede la più estesa zona franca d’Europa (le stime internazionali riportano che il 25% della ricchezza mondiale è presente nelle free zones), non possiamo permettere che venga dismessa per essere destinata alla speculazione edilizia dei soliti noti. E’ necessario quindi impedire l’installazione di impianti ad alto impatto sul territorio, totalmente incompatibili con il nostro sviluppo portuale, come i rigassificatori.” scrive il Movimento.

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8 commenti a “No ai rigassificatori, benvenuti investitori”, Trieste LIbera organizza una nuova manifestazione

  1. Erik Prassel ha detto:

    nessun commento? 🙂

  2. Impossibile 😀 Il giorno dopo saranno tutti a sparare a salve online.. ma al momento di presentarsi di persona, in piazza, in certe comunità online regna la “timidezza”…

  3. L’ arroganza dei criminali di gas natural è direttamente proporzionale allo spiegamento di mezzi messo da loro in campo a Trieste nel cocciuto tentativo (pecuniariamente per loro assai ben motivato) di convincere “una volta per tutte” i Triestini dell’ assoluta necessità di installare il rigassificatore nei bassi fondali di Zaule anche propinandoci porta a porta un sacco di balle.

    Javier Hernandez Sinte, padrone di gas natural, alla sorta di Cortès http://www.treccani.it/enciclopedia/hernan-cortes/, crede di essere sbarcato con i suoi conquistadores nell’ Eldorado e tratta i concittadini di Svevo, Saba, Joyce, Sir Richard Francis Burton,Revoltella, Boris Pahor, Claudio Magris ecc. alla sorta di sub umani da corrompere con i vetrini colorati e gli orologi.

    C’ è già tutto on line sui rigassificatori, a Trieste se ne parla da almeno cinque anni…tuttavia va ricordato che:

    1) I rigassificatori sono semplicemente banche del gas che non apportano neppure un centesimo di beneficio per l’ utente finale, e come tutte le banche, anche quella del gas è un associazione per delinquere, inoltre l’ offerta di gas naturale “via gasdotto” dalla Russia e dal nord Africa supera di gran lunga la domanda.

    2) I rigassificatori appartengono al triassico: da anni le navi gasiere effettuano il processo di rigassificazione al largo, essendo in pratica dei rigassificatori galleggianti.

    3) Il rigassificatore è in assoluto l’ impianto industriale più pericoloso, una falla nella nave gasiera provocherebbe la diffusione del gas liquido in un raggio di decine di chilometri, finchè la prima scintilla lo farebbe esplodere, causando l’ immediato assorbimento dell’ ossigeno in un raggio fino a 50 km. ed il conseguente “vortice di fuoco”http://cronologia.leonardo.it/storia/a1945n.htm consistente in correnti ascensionali attorno ai 600 gradi a 300 km/h, un invito a nozze per un terrorista e/o squilibrato di turno dotato di uno “stinger” (costo 250 €).

    4) Il rigassificatore creerebbe 60/70 posti di lavoro stabili (quanto un medio/grande supermercato), i 1.500 posti di lavoro strombazzati da gas natural sono, in realtà, i 500 lavoratori necessari all’ assemblaggio dell’ orrore di Zaule moltiplicati per i tre anni necessari al completamento dei lavori; tra l’ altro, come sempre (vedi grande viabilità – porto piccolo ecc.) per opere di questo tipo vengono sempre appaltati i lavori ad aziende senza scrupoli che impiegano solo lavoratori non triestini costretti a lavorare abbondantemente sottopagati, ricattabili e in condizioni da colonia penale.

    5) Il transito delle navi gasiere sarebbe il colpo alla nuca al già inginocchiato e bendato Porto di Trieste, dal 1382 al 1918 (e tra il 1947 ed il 1954) scalo naturale del bacino danubiano, in quanto, a seconda dei casi, da 500 a 3000 metri dalla nave gasiera non può svolgersi nessuna attività marittima… l’ Italia con il suo rigassificatore porrebbe l’ epitaffio su Trieste, imbalsamandola per sempre e ricordandola solo come ingiallito disegno riproducente un sogno (incubo) risorgimentale, un museo a cielo aperto a beneficio dei turisti, delle loro fotocamere e 70.000 abitanti…

    6) Il processo di clorazione necessario alla rigassificazione comporta l’ afflusso di 800.000 metri cubi di acqua marina al giorno, in pratica l’ acqua dell’ intero vallone di Muggia verrebbe fatta passare due volte l’ anno attraverso quella macchina infernale, cancellando, dopo la portualità, ogni forma di vita nel golfo di Trieste; il rigassificatore di Rovigo, inoltre, sta producendo una schifosa mucillagine giallastra, che a Trieste arriverebbe fino a Barcola…

    7) I buffoni a libro paga dei mandanti di gasnatural (committente di assassinii di sindacalisti in centroamerica come riconosciuto dall’ ex tribunale Russell, riconosciuto dall’ ONU) hanno presenziato a comparsate a Trieste senza comunicare nella stessa lingua dei destinatari delle loro “rassicurazioni”, impedendo all’ interprete di fare il suo lavoro (!!!) e vietando qualsiasi possibilità di porre domande…solo la Bassa Poropat, al termine di uno di questi “incontri” si dichiarò “soddisfatta delle risposte” di gasnatural…

    Adesso sta a noi Triestini, scendere nelle strade il 18 novembre e far capire al señor Sinte che nel Territorio Libero di Trieste di lui e del suo rigassificatore proprio non ne vogliamo mai più neppure sentir parlare, il destino di Trieste e del Porto Libero dev’ essere riaccomunato quanto prima ai destini delle Free Zones mondiali, per loro natura prospere e generatrici di infinite possibilità di impresa e posti di lavoro, un altro mondo in confronto ai bassi intrallazzi italiani, altro che i suoi 70 posti di lavoro.

  4. gianni ha detto:

    bravi muuli!!!tuti in piaza domenica!!

  5. dimaco il discolo ha detto:

    ma che investitori, fé come a gorizia importé militari,militari e militari. sembra l’unica maniera per far girar l’economia de una citá. altro che investimenti e porti liberi,militari dovete importare così si fa a creare opportunitá.

  6. sfsn ha detto:

    sì, ma magari sarìa meo che sto giro no sia militari taliani, visto che dopo che i xe rivai nel ’18 e nel ’54 ga comincià a sparir cantieri, fabriche, dite, ecc.

  7. ARTICOLO 3
    Demilitarizzazione e neutralità

    1 Il Territorio Libero sarà demilitarizzato e dichiarato neutrale.

    2 Nessuna forza armata sarà autorizzata nel Territorio Libero, salvo in seguito ad istruzioni del Consiglio di Sicurezza.

    3 Le formazioni, gli esercizi e le attività paramilitari saranno proibite entro i confini del Territorio Libero.

    4 Il Governo del Territorio Libero non concluderà né negozierà accordi o convenzioni militari con alcuno Stato.

    http://triestelibera.org/it/%E2%97%BB-trattato-di-pace-con-litalia-allegato-vi-statuto-permanente-del-territorio-libero-di-trieste/

  8. Chiediamoci quindi come la presenza di carabinieri & friends a Trieste possa essere anche lontanamente legittima.

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