16 Ottobre 2012

Cosolini: ” Sul futuro della Lucchini siamo ormai tutti pessimisti”

“Sul futuro della Lucchini siamo ormai tutti quanti pessimisti”;, dice il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, in vista dell’incontro di giovedì al Ministero dello Sviluppo Economico, per fare il punto sulla drammatica situazione finanziaria del gruppo siderurgico che perde mediamente 15 milioni di euro al mese. Al vertice interverranno anche i presidenti di Fvg, Renzo Tondo, della Provincia Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat, rappresentanti sindacali e istituzionali. (ANSA)

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9 commenti a Cosolini: ” Sul futuro della Lucchini siamo ormai tutti pessimisti”

  1. Maximilian ha detto:

    Pessimisti od ottimisti?

  2. Paolo Geri ha detto:

    Con 1200 (Sertubi compresa) posti di lavoro praticamente già perduti è decisamente difficile essere ottimisti.

  3. Sandi Stark ha detto:

    Dimentichè sempre un picio particolare: circa 1/4 delle rinfuse movimentade dal Porto, xe traffico de la Ferriera.

    La cadena dell’indotto xe assai più longa de quel che generalmente se pensa.

    Cava una carta de qua, cava una carta e là, el castel a un certo punto crolla portandose sotto anche quei che se credi al riparo perchè i pensa “Cossa me ciava, mi lavoro in Comun, no in Ferriera”.

    Riverà un giorno che qualchidun dirà: “Ciò còcoli, xe restài in 160 mila. Pretendè de aver ancora 3 mila dipendenti in Comun e 5.500 nella Sanità?

    E de quei che resterà in strada in quel momento, chissà quanti sarà quei che fin adesso i ga rotto le bale per serar la Ferriera. Magari sarà anche commesse del supermercato, o impiegati de una filiale bancaria.

    Forsi i riverà a dir: “In effetti se vendeva sempre de meno”. Ma difficile che i riverà a capir come mai.

  4. Servola quale futuro per la siderurgia ???

    Il futuro della siderurgia in questo sito sarà purtroppo inevitabilmente determinato dal mercato, poiché soltanto se i presumibili futuri ricavi saranno tali da poter supportare l’ammodernamento degl’impianti per renderli ecocompatibili con il territorio circostante, si potrà realmente ipotizzare una continuità produttiva dell’impianto, altrimenti bisognerà pensare e pianificare una modifica della destinazione d’uso dell’area che però dovrà chiaramente contemplare una preventiva bonifica ambientale.

    La bonifica ambientale, considerate le farraginose normative che regolano questa materia che sono purtroppo tendenzialmente in grado di generare una serie d’interminabili contenziosi e la rilevanza dei suoi costi, “sarà inevitabilmente il maggiore ostacolo da superare poiché se non saranno reperibili adeguati finanziamenti pubblici o comunitari per poter portare a termina l’operazione” penso sia purtroppo inimmaginabile sperare o pensare che dei soggetti privati approdino dalle nostre parti per insediare nuove e fruttuose attività e quindi se non saremo in grado di porre rimedio alle citate problematiche la sorte di questo sito sarà inevitabilmente una amara fotocopia di quanto purtroppo avvenuto con l’area Ex Aquila.

    Il sito considerate le sue notevoli peculiarità – ampio dimensionamento – possibili collegamenti gomma/rotaia – profondi fondali – se adeguatamente bonificato sarebbe molto appetibile e certamente in grado di stimolare vari interessi ed attrarre quindi potenziali investitori/imprenditori, tra i quali considerata la strategicità dell’Alto Adriatico non dovrebbero certamente mancare Operatori della “Logistica di porto e retroporto” ed Armatori.

    Brunello Zanitti Giuliano http://triestesuperporto.jimdo.com

  5. verit ha detto:

    hCOPIA – Servizio Sanitario Nazionale – Azienda Servizi Sanitari n1 – Triestina

    Lettera indirizzata al Comune di Trieste con oggetto: LR 13.2.12 n1 – Parere di merito – Trieste, 21 settembre 2012

    (Lettera ispiratrice dell’ordinanza sindacale per la Ferriera di Servola emanata il 15 ottobre 2012 !!!)ttp://nosmogtrieste.jimdo.com/comunicati-associativi/

  6. bruno ha detto:

    me par che brunello (che non volessi dir ma go sempre dito che i bruni xe i meio)gabbi trovà lavor per tutti ….basta V..O..L..E..R..L..O

  7. trovatore manrico ha detto:

    la crisi della siderurgia mondiale non centra niente con la vicenda ferriera. La ferriera a partir dall’inserimento nel gruppo Italsider, e via via nei vari cambi de ragione sociale, xè sempre sta la “zonta de pan de fighi”. L’inserimento nel gruppo Italsider come fonderia de servizio perTaranto xè avvenuto quando ormai le lingottiere iera superade e se colava zà in colata continua, per el resto se fazeva ghisa in pani per fonderie de 2° fusion. Però mamma PPSS coverzeva tutto, finide le lingottiere, la ferriera non gà più avudo un ruolo industriale vero, nonostante fossi un ciclo integrale, autonomo dal punto de vista energetico. Anche perchè nella situazione di allora, di sovvracapacità produttiva i due altoforni de Trieste iera del tutto marginali. La prima proposta industriale vera, xè riva con la privatizzazion, e l’arrivo de Pittini, infatti Pittini che a Osoppo fazeva billette in acciaio da forno elettrico rifondendo rottame, gaveva bisogno de integrar la produzion del forno elettrico con acciaio prodotto al ciclo integrale, quindi partendo dai minerali e realizzando anche un risparmio energetico. Nasseva cussi con la nova acciaieria per billette a Trieste,un polo siderurgico regionale, tra i primi 6-7 produttori nazionali. Pittini gà rispettà tutti i impegni sul piano dei investimenti,(e tutto somma, rispetto Lucchini xè stà un signor), però all’interno dei acciaieri italiani el “zogava” per conto suo, inoltre nel momento che el iera pronto per partir con gli impianti, el se gà trova in pien ciclo de mercato negativo. Ad un certo punto bisognava ricapitalizzar….indovina chi che iera el socio de minoranza…iera l’Ilva, (con Trauner presidente), fatto sta che dopo una acciaieria nova de sana pianta, mezza cokeria nova, e el revamping dell’altoforno, l’Ilva gà rifiutà de ricapitalizzar la sua parte e Pittini gà portà i libri in tribunal. Alla fine dopo mesi de casini, xè riva Lucchini, naturalmente conosevimo la ” fama ” de Lucchini, però no iera altra scelta e ierimo in legge Prodi. Nel piano industriale Lucchini se impegnava a portar a Trieste un laminatoio per verticalizzar ultriormente la produzion de acciaio, laminatoio che no gavemo mai visto, anzi Lucchini chiudi anche l’acciaieria, inoltre proveniendo dalla esperienza dei forni elettrici, iera evidenti le difficoltà a gestire un ciclo integrale che oltretutto gaveva “qualche” anno sulle spalle, questo handicap de fondo, aggravado da una politica al risparmio sugli impianti, da l’avvio alla pesante situazion ambientale che gavemo sotto i oci. Della Sertubi no gò mai capi perchè avendo deciso con 20 anni de ritardo, che convegniva far tubi direttamente con la ghisa liquida, inveze de installar l’impianto direttamente in ferriera, sè xè andai nell’area ex Arsenal, per poi portar là, la ghisa liquidq con el carro siluro, adesso me par evidente che la jindal xè vignù per chiuder un concorrente…

  8. Maximilian ha detto:

    Ovviamente ero ironico non era difficile da capire

  9. Antonio ha detto:

    Salirà sul tetto come il sindaco di Piombino?

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