4 Ottobre 2012

A Pordenone “Sogni e lavoro nelle storie dei Friulani”

L’epopea dei lavoratori friulani lungo la Transiberiana a partire dagli ultimi anni del XIX secolo sino ai primi del Novecento con immagini e testimonianze delle condizioni di vita e delle vicende storiche che li riguardarono.

Negli spazi espositivi provinciali di Corso Garibaldi, a Pordenone, è visitabile fino all’11 novembre la mostra “ Sogni e lavoro nelle storie dei Friulani. La ferrovia transiberiana. “

Il percorso della mostra propone alcuni aspetti dell’epopea dei lavoratori friulani impiegati dalla fine dell’800 fino al 1904 nella realizzazione di circa 800 chilometri della ferrovia transiberiana nell’area Krugobaykalia, la regione montuosa a picco sulle acque del lago Baykal, dove si congiunsero i due grandi tronconi rispettivamente da Vladivostok  sul Mar del Giappone) e da Cheljabinsk  negli Urali.
Molto del  materiale presentato è inedito, riemerso da archivi privati o da fondi bibliotecari:  parte dalla situazione del Friuli negli anni che precedettero l’impresa e sviluppa un percorso illustrando le condizioni, spesso estreme,  del lavoro dei friulani – operai, capomastri, tecnici, ingegneri –  ma anche la loro vita quotidiana fuori dai cantieri e i rapporti con i russi, le loro immani fatiche vissute con tale straordinaria dignità da assumere oggi un’aura leggendaria.
L’itinerario giunge fino alla Rivoluzione d’Ottobre del 1917,  quando fu  tagliata la via del ritorno alle maestranze friulane che solo grazie ad avventurose circostanze poterono riabbracciare i propri cari in terra friulana, dopo viaggi di migliaia di chilometri attraverso improbabili transiti per l’Alaska o il sud est asiatico.
La mostra però si sofferma anche sulle complesse vicende di coloro che per scelta o per destino rimasero in Siberia, affrontando i drammi della storia russa del ‘900 assieme ai loro discendenti, alcuni dei quali vivono ancora oggi in quei luoghi e che in occasione della mostra hanno rilasciato la loro toccante memoria.
Un’ultima sezione è dedicata alla Siberia di oggi, selvaggia e reale, ritratta dagli scatti d’autore di Marco Pighin, giovane reporter che da diversi anni ha scelto di vivere in quelle regioni, e a quella riprodotta dalla matita onirica di Hugo Pratt, che fa vivere al suo Corto Maltese le ambientazioni storiche vicine agli anni in cui i lavoratori friulani operarono sulla più lunga ferrovia del mondo.
La mostra, ad ingresso gratuito, è stata realizzata  grazie alla collaborazione tra Provincia di Pordenone e Craf, all’ausilio dell’Ente Friuli nel Mondo, al sostegno della Fondazione Crup e curata da Angelo Floramo.

 

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Un commento a A Pordenone “Sogni e lavoro nelle storie dei Friulani”

  1. bonalama ha detto:

    grazie per questo articolo. spero che tanti oggi si vergognino degli sprechi politici che promuovono, sono indegni dei loro avi!

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