2 Ottobre 2012

Teatro Verdi: salvi 270 posti di lavoro grazie a una legge di finanziamento proposta dal consigliere Camber

Con l’iniziativa del consigliere regionale del Pdl Piero Camber si è arrivati a varare la legge di finanziamento con la quale si abbuona il debito di un milione di euro che il Teatro lirico G. Verdi di Trieste ha nei confronti della Regione; si evita così la liquidazione coatta amministrativa e il rischio per 270 posti di lavoro.

Lo stesso Camber ricorda di aver presentato e poi portato la norma stralciata dalle variazioni di bilancio nella Commissione
da lui presieduta, con l’intento di trovare una sinergia a tutela dell’unico ente lirico regionale che registra, oltretutto, un
significativo aumento degli abbonati agli spettacoli nella stagione sinfonica 2012.

Mediante le audizioni del commissario straordinario Claudio Orazi e del suo vice Paolo Marchesi, nonché delle rappresentanze
sindacali dei dipendenti del Teatro, si sono compresi gli sforzi per ridurre all’osso i costi di gestione, il miglioramento della gestione dell’ente, l’impegno dei lavoratori e la sensibile riduzione dei finanziamenti da parte dello Stato.

Con il voto in Aula, che non ha registrato alcuna contrarietà, quella sinergia è stata trovata e, secondo Camber “ora sarebbe
opportuno un intervento conclusivo: l’abbuono totale del debito, auspicato anche da parte di alcuni consiglieri e dall’assessore
De Anna, che consentirebbe al Verdi una efficace, duratura e sana gestione economica

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18 commenti a Teatro Verdi: salvi 270 posti di lavoro grazie a una legge di finanziamento proposta dal consigliere Camber

  1. Hashtag ha detto:

    anche l’abbuono dei miei debiti mi consentirebbe una efficace, duratura e sana gestione economica. Anzi, abbuoniamo i debiti di tutti, visto che ci siamo!

  2. giorgio (no events) ha detto:

    Bene. Sono contento che abbiano condonato il debito di milione di euro del Teatro Verdi: i finanziamenti alla cultura devono essere pubblici.
    Del resto, mi pare che, dopo-Fiorito, in Regione abbiano dimezzato i contributi ai gruppi politici presenti in regione e con il risparmio di più di un milione, ci avanza qualcosa anche per altre cose.
    Ma già che siamo, potremo azzerare i 3.000.000,00 di contributi regionali ai partiti, che servono soprattutto a spese inutili, e destinarli a cose più importanti per tutti.

  3. Dag ha detto:

    Il terzo abbuono della rata (1 milione cadauno) del prestito di 20 milioni concesso dalla Regione al Teatro Verdi di Trieste, vanno a sommarsi con i 2,5 milioni di euro che, ogni anno, la Regione versa allo stesso teatro come finanziamento ordinario. E, nonostante, ciò, secondo i conti pare che anche quest’anno il bilancio del teatro sarà in passivo. Tutto normale, vero?

  4. sfsn ha detto:

    tutti i teatri in italia ga un bilancio in passivo. El prolema xe che la cultura no crea mai attivo o lo crea molto basso (come sanità, scuola, trasporti, ecc.)
    La questio xe che determinati servizi no sta (e no devi star) dentro le logiche del mercato.

  5. giorgio (no events) ha detto:

    completamente d’accordo con sfsn. In questo momento possiamo permetterci di risparmiare sui rimborsi elettorali, dobbiamo essere intransigenti con gli evasori fiscali, ma non dobbiamo assolutamente permettere che questo paese diventi (ancor più) ignorante.

  6. Lauro ha detto:

    Ma il teatro Verdi produce nuova musica e/o nuova lirica? Produce nuove opere?
    A me sembra che riproponga le opere esistenti. Oggi si chiamerebbero “cover”. Perciò, mi va bene tutto, ma.. piano con l’uso del termine cultura.

  7. Marino Lacciuga ha detto:

    C’e’ differenza tra fare “cover” e quello che si fa a teatro, quindi vacci piano con la tastiera del pc…

  8. Lauro ha detto:

    Ah.. Si? Oltre ad uomini e mezzi, me ne spieghi una?

  9. Marino Lacciuga ha detto:

    Scusa ma e’ come dire che leggere opere lette e stralette da secoli non fa cultura? Cosa vuoi dire? C’e’ anche chi si adopera per creare cose nuove ma non e’ che tutto quello che e’ stato fatto in passato si butti via.. e poi le opere i balletti o altro un tempo era difficile che le registrassero, quindi si’, gli tocca fare le cover ogni volta, uno spreco vero?

  10. Lauro ha detto:

    Ecco, allora cover. Questo, di per se, non è un male..
    Però se non era possibile registrale allora, oggi esistono registrazioni di ogni tipo. Se uno vuole, le trova come trova un testo classico.
    Per ultimo, 2.5 milioni l’anno più gli abbuoni, basterebbero per spedire una copia di registrazioni e libri classici ad ognuno dei cittadini di questa regione..

  11. Marino Lacciuga ha detto:

    Il bello e’ proprio che ogni volta si ripropone un’opera o in chiave di lettura diversa da quanto fatto da altri o in una realizzazione diversa… cosa concettualmente diversa da un filmato o una canzone registrati. Un’esperienza dal vivo e’ necessariamente diversa da un filmato proiettato su un piccolo schermo… Non si puo’ ridurre tutto a un calcolo, l’esperienza teatrale e’ unica, e da lavoro a gente che nella vita ha imparato a fare un certo mestiere.

  12. sfsn ha detto:

    Lauro,
    dir che no cori finanziar i teatri perchè xe le registrazioni xe come dir “no ste viagiar, tanto xe Turisti per caso in tivù”

  13. capitano ha detto:

    Magari facendo delle rappresentazioni in friulano potrebbe fare il pienone ogni sera e ripianare i debiti…
    Ma un metodo più sicuro sicuramente c’è: una bella insegna al neon di colore rosso fuori, meno vestiti di scena per le ballerine e della buona birra…
    Forse con quel tipo di “cultura” si metterebbero a tacere gli eterni repressi.

  14. Lauro ha detto:

    Ci sono un sacco di “attività produttive” che danno “lavoro a tanta gente” che vengono irrimediabilmente chiuse perchè non è possibile mantenerle in vita con soldi pubblici. Non può essere un argomento.

    E’ fuori dubbio che l’esperienza dal vivo è una cosa diversa e che le rappresentazioni hanno (alle volte) chiavi di lettura e rappresentative diverse. Ed anche che viaggiare è diverso da un documentario in tv. Ma viaggiare è tornare sempre nello stesso posto? Dopo un paio di volte il viaggio diventa semplice spostamento..

    E c’è un equivoco. Io non ho scritto “è sbagliato finanziare” i teatri, e nemmeno che i soldi destinati alla cultura siano uno spreco. Ho scritto un’altra cosa.
    Io sostengo che i soldi destinati alla cultura siano uno degli investimenti più importanti che un paese può fare. Ma c’è cultura e Cultura.
    Sotto questo termine passa di tutto, e toppe volte viene usato a sproposito o come paravento.

    Per esempio, quante volte nello specifico teatro sono state rappresentate opere di Culture diverse dalla nostra? Eppure il mondo è grande…
    Quanti teatri o luoghi di rappresentazione vengono davvero usati per “diffondere” la conoscenza di ciò che c’è al mondo sotto il profilo teatrale o musicale?
    A mio avviso, in un mondo globalizzato, dove “l’altro” è percepito sempre più come un pericolo, il ruolo di questi luogi e di queste istituzioni dovrebbe essere proprio quello del veicolo culturale. In altri Paesi è questo quello che succede.

    Invece da noi sempre più stanno diventando luoghi di riproposizione e di conservazione culturale.

  15. Dag ha detto:

    #13
    Hai poco da fare lo spiritoso. I finanziamenti pubblici coprono il 95% del budget del Teatro Verdi. Lo sbigliettamento serve a pochissimo, anche se ci fosse il sold-out ogni sera.
    Altri teatri, in regione, pur ricevendo molto meno del Verdi di Trieste (che quest’anno avrà da mamma regione la bellezza di 3,5 milioni di euro), conseguono il pareggio di bilancio oppure lievi perdite.
    Senza luci al neon o spillatrici di birra.

  16. capitano ha detto:

    “Anute Bolene”
    “Cirìnt Picasso”
    “Le batae di Lignan” (ndt. rende di più l’idea)
    “Rie-Liet”
    “Le slave”
    “L’amì di Sdrindule”
    “Le vedue legre”
    “Il barbir di Siviglie”
    “Le biele indurmidide”

    Io l’abbonamento me lo farei subito.

  17. capitano ha detto:

    “Anute Bolene”
    “Cirìnt Picasso”
    “Le batae di Lignan” (ndt. rende di più l’idea)
    “Rie-Liet”
    “Le slave”
    “L’amì di Sdrindule”
    “Le vedue legre”
    “Il barbir di Siviglie”
    “Le biele indurmidide”

    Io l’abbonamento me lo farei subito.

    http://www.teatroverdi-trieste.com/verdi2009a/1.Attivita2012/Lirica2012/IndexLirica2012.asp

  18. Poldo ha detto:

    #12 sfsn

    Viaggio..
    Il pacchetto comprato in agenzia turistica, scelto dal catalogo e che prevede anche la rappresentazione della danza della pioggia, è un viaggio?

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