29 Settembre 2012

Un’Altra Trieste: “Demagogia e totale disinformazione su Porto Vecchio”

Riceviamo e pubblichiamo da Un’Altra Trieste

Premesso che siamo favorevoli al recupero del porto vecchio per iniziative che creino posti di lavoro.
E chi non lo e’? C’e’un piano regolatore portuale che prevede il recupero e il riuso degli spazi. Ci sono due concessionari che si son impegnati ad investire sulla base di progetti conformi col piano portuale e che hanno già avviato la progettazione.
Perché ora si vorrebbero cambiar le carte in tavola chiedendo la sdemanializzazione?
Perché così salterebbero le due concessioni e pure quella dell Adriaterminal. Per ripartire di nuovo da zero? Polis 2, Mogliano Veneto bis? Alla demagogia ed alla disinformazione non prendiamo parte.

Ci sono due concessionari che si sono impegnati ad investire sulla base di progetti conformi col piano regolatore del porto e che hanno già avviato la progettazione.
Perché si vorrebbero cambiar le carte in tavola chiedendo la sdemanializzazione? Perché, in questo modo, salterebbero le due concessioni e pure quella dell’Adriaterminal. Si ignora completamente la situazione reale. Ci sono due concessioni date sulla base di un piano regolatore (non modificabile a meno che non si voglia attendere altri 50 anni se va bene).
Entrambi i soggetti concessionari sapevano del punto franco, che sembra quasi una scusa da addurre per non fare. A pensar male, ahinoi, ogni tanto ci si azzecca. Perchè intromettersi tra Autorità Portuale e Concessionari quando c’è un contratto – la concessione appunto – che regola i rapporti ed impegna i concessionari ad investire per lo sviluppo ed il bene della città? Perchè provare a cambiare i piani (di altri) in corsa?
Un’Altra Trieste era intervenuta nell’aprile del 2011 per rispondere con argomentazione precise alla polemica innescata dalla presentazione di uno studio della camera di commercio (vedi allegato).
Questa volta la querelle nasce da un intervento, o meglio, da un ordine del giorno presentato dal senatore Camber. Un pezzo di carta che contiene la parola “Punto franco”. Nuovamente la “parola magica” che serve a suscitare tutto e il contrario di tutto. Bastava prenderlo per quello che valeva: ovvero ignorarlo. Come del resto hanno fatto Autorità Portuale e Concessionari.
Invece è successo esattamente il contrario. Polemiche sterili a non finire. Esattamente come successe nell’aprile del 2011.
Sicuramente, molti, in buona fede, si sono accodati al partito del Senatore Camber, credendo di dover difendere il regime di punto franco all’interno di Porto Vecchio per difendere l’economia della nostra città. Altri, con altrettanta buona fede, si sono accodati al Sindaco Cosolini che chiede di buttare giù il muro di porto vecchio. E per farci cosa visto che ci sono già i due soggetti concessionari?
Camber e Cosolini, quindi, pronti a discutere di una partita che si gioca solo tra Autorità Portuale e Concessionari. Ognuno a dire la propria, ognuno a far più “baccano” dell’altro. Prima una marcia, poi un’altra e poi i volantini. La solita ed imperitura solfa.
Ancora una volta piuttosto che pensare ai problemi concreti, di materie e progetti di propria competenza, a molti piace perdere tempo.
Chi fosse preoccupato del riuso del Porto vecchio dovrebbe semplicemente chiedere conto a Porto Città e Greensisam del rispetto dei tempi e delle obbligazioni assunte con le concessioni. Altro che marce, si sta facendo polemica sul nulla. Cosmico. Se il Sindaco è interessato al riuso del Porto Vecchio quanto lo siamo noi vada direttamente da De Eccher o da Maneschi e chieda “Allora muli, quando cominciamo coi cantieri?”
Alla luce della discussione sul punto franco riteniamo doveroso precisare che dal 1947 se ne discute, ciclicamente. Ad oggi, l’unica proposta reale e concreta, sentita nelle ultime settimane, che punta a risolvere almeno uno dei tanti problemi della nostra Città è lo spostamento/ampliamento delle aree in regime di punto franco all’area della Ferriera.

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39 commenti a Un’Altra Trieste: “Demagogia e totale disinformazione su Porto Vecchio”

  1. Anche un’altra Trieste disinforma: sostenere che Trieste Libera & friends siano una risposta a Camber/Castelli, quando la realtà è esattamente all’opposto(controllare cronologia per credere), significa disinformare.

  2. Poldo ha detto:

    A mio modesto parer, in questo caso Movimento Trieste Libera ga pienamente ragion.
    No xe una risposta a Camber/Castelli.

    Ma go una domanda.
    Perchè, secondo Un’Altra Trieste, Boniciolli disi che la Autorità Portuale sta “bloccando” (usa proprio questo termine) il piano regolator?

    Questo xe il passagio dela sua intervista:

    Domanda: “Però per la definitiva approvazione (..del piano regolatore..) manca ancora il via libera da parte del Ministero dell’Ambiente. Si dice che non sia arrivato perché non c’è ancora una parola definitiva sul rigassificatore.”

    Risposta: “Ma, per piacere. La motivazione ufficiale è che non sono stati ancora completamente esaminati i sondaggi ambientali nel vallone di Muggia, in realtà è l’Autorità portuale che non vuole il Piano regolatore.”

    D: “Non starà mica dicendo che l’Authority sta frenando il Piano regolatore?”

    R: “Non ho detto frenando, ho detto bloccando.”

    D: “E per quale motivo mai?”

    R: “Perché tutto resti fermo, ma soprattutto perché all’interno del nuovo Piano regolatore c’è il Porto Vecchio e qui torniamo alla marcia contro la banda dell’immobilismo.”

  3. Bibliotopa ha detto:

    Ma si potrebbe essere più espliciti?? “due concessionari che si son impegnati ad investire sulla base di progetti conformi col piano portuale e che hanno già avviato la progettazione.” CHI sono i due concessionari ( nome e presidente), QUALI sono i progetti conformi? si possono vedere? ce li pubblicate?
    altrimenti rimaniamo nel fumoso.. come Camber sul Piccolo di oggi che dice più o meno Mi hanno bloccato ma non vi dico chi.

  4. Paolo Geri ha detto:

    Bloccare Camber è giusto a prescindere 🙂 ma dubito che ci si riesca del tutto.

  5. Lorenzo Tommasoni ha detto:

    @3 Bibliotopa- Per i nomi dei concessionari rimanderei a:
    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/07/27/news/monassi-non-freno-io-su-porto-vecchio-fermi-i-concessionari-1.5459626
    Dove dice “Greensisam e Portocittà”

  6. Lorenzo Tommasoni ha detto:

    @3 Bibliotopa dal Piccolo del 27 luglio u.s. emergono “Greensisam e Portocittà”

  7. Paolo Geri ha detto:

    #7. Sandi Stark

    Non capisco la dedica al sottoscritto.
    Se Cosolini vuole sfilare con Menia sono fatti suoi. Negli anni Ottanta si bastonavano, adesso vanno a braccetto.
    Sono loro che hanno cambiato (svenduto ?) la propria idea non certo io.

  8. Mauricets ha detto:

    il saggio muta consiglio, ma lo stolto resta della sua opinione

  9. sergio zerial ha detto:

    @ Mauricets il saggio muta consiglio, ma lo stolto resta della sua opinione,
    Bel proverbio, ma per la politica non va bene, in questo caso :

    L’opportunista muta consiglio, ma chi ti dice che lo stolto con la sua opinione non è nel giusto????

  10. Mauricets ha detto:

    12

    sergio zerial

    erano nel giusto quando si bastonavano?
    mi sembra meglio ora che la violenza fisica è stata emarginata.

  11. sergio zerial ha detto:

    non credo che nelle prossime elezioni venga rieletto Menia, non credo che i suoi (ex) camerati lo voteranno, ( chissà forse prendera qualche voto dai compagni?) sta andando contro il parere dei triestini, specialmente per il rigassificatore, vederlo in compagnia fra i compagni Cosolini Poropat, è il massimo, ma chi l’avrebbe mai detto, però Mauricets lo considera un saggio auguri

    il saggio muta consiglio, ma lo stolto resta della sua opinione

  12. sergio zerial ha detto:

    @ Mauricets non era nel giusto quando si bastonavano assolutamente, ma cambiare di 360 gradi mi fa molto strano, e non solo a me, i pentimenti nei politici avvengono solo per un interesse economico, lui ha scelto male con chi stare

  13. Paolo Geri ha detto:

    #11. mauricets

    “il saggio muta consiglio, ma lo stolto resta della sua opinione”

    Anche i voltagabbana e gli opportunisti, specie molto diffusa fra i politici di certi partiti.

  14. Mauricets ha detto:

    16

    Paolo Geri

    ma qua credo che si tratti di posizioni economiche, non ideologiche.

    da amministratori.

  15. Io vorrei... ha detto:

    @ zerial

    Cambiare di 360 gradi significa non cambiare.

  16. Paolo Geri ha detto:

    #18. mauricets

    Una posizione economica implica quali interessi difendere e quali – viceversa – contrastare ed è quindi una posizione squisitamente politica. Nessuna scelta “amministrativa” è neutrale.

  17. Sandi Stark ha detto:

    @ 10 me limitavo Paolo, a segnalarte che sposando la speculazion edilizia de portocittà solo per darghe contro a Camber, se finissi per appoggiàr Menia. Xe un bel paradosso, no te par?

    Te ga dito ben che i ga svendù i ideali per interessi de botega, ma sempre interessi de botega xe, sia quei de una banda che quei de quel’altra.

    I interesi della città xe altri, e se tratta de posti de lavoro che podessi esser centinaia o migliaia, piutosto dei quaranta posti de mariner, barista e netacessi precari che sarà nel Marina che i vol costruir.

  18. sergio zerial ha detto:

    @19Io vorrei..
    Cambiare di 360 gradi significa non cambiare.

    Ok ti va bene 359, mi aspettavo un altro commento , spero che nonostante ciò tutti lo abbiano capito, e spero che adesso lo capisca pure tu saluti sergio

  19. Paolo Geri ha detto:

    #21. Sandi Stark

    ” …sposando la speculazion edilizia de portocittà solo per darghe contro a Camber, se finissi per appoggiàr Menia”.

    Non significa esattamente “appoggiare” Menia. Si finisce piuttosto per trovarsi a fianco di Menia, Antonione e …..Di Piazza. Menia non conta più niente in città, ma Di Piazza nell’ elettorato di centro-destra si, anche se i vertici PdL non ne vogliono sapere di lui perchè fa loro ombra.
    Casomai ci sarebbe da chiedersi come lo schieramento Cosolini-Menia-Antonione-Bassa Poropat-Serracchiani è lo stesso che a Roma che sostiene il governo Monti.
    E’ per questo che non mi emoziono per nulla sulla “riappropiazione” di Porto Vecchio anche se non sono pregiudizialmente contrario. Ma voglio conoscere esattamente che cosa ci può andare dentro e che cosa no.

    Quanto alla speculazione dilizia se devo proprio scegliere preferisco quella in Porto Vecchio che quella a Barcola, a Rio Martesin o in Costiera. Almeno in porto non si abbattono alberi e il terreno non frana.

  20. Lauro ha detto:

    Beh.. se davvero la speculazione fosse quello che dicono quì, a me non dispiacerebbe affatto…

    http://www.portocitta.com/it/progetto/

  21. Io vorrei... ha detto:

    In realtà non conosco la materia in modo adeguato per esprimermi.

    Qualche domanda però me (e ve) la faccio.

    1. Siamo sicuri che oggi come oggi l’area del porto vecchio sia ancora utilizzabile come porto? Nel senso: ci sono gli spazi e le strutture adeguate per tutti i servizi necessari?

    2. Se fosse utilizzabile ancora come porto, quanto costerebbe rimetterlo in sesto? E chi pagherebbe? Esiste già un piano in tal senso? Chi dovrebbe predisporlo?

    3. Se invece si dimostrasse che non è utilizzabile come porto, il punto franco non potrebbe essere spostato in altra zona? E se fosse così, che ci sarebbe di male?

    4. Si dice che la speculazione edilizia è in agguato nel porto vecchio. Stante la situazione dell’edilizia in Italia e in Europa (stati interi stanno scoppiando per il crollo del settore), mi vien da domandare: chi tirerebbe fuori i soldi per costruire quel che si vuole costruire (tenuto conto che vorrebbe ovviamente guadagnarci sopra)? E chi pagherebbe per comprare appartamenti o spazi commerciali nell’ex porto vecchio? Esiste uno studio serio in tal senso?

  22. sergio zerial ha detto:

    bello il video, ma non ci spiegano quanti appartamenti oggi a 7.000 euro al metro quadrato, fino al 2023 a quanto li venderanno? Chi avrà la possibilità di comperare saranno i soliti noti, quelli che hanno i soldini, e vi assicuro che case popolari non verranno fatte. Oggi l’edilizia tutti sappiamo in che stato si trova, i negozi descritti nel progetto chi li comprerà?, basta andare a fare un giro in centro per vedere quanti sono vuoti, le marine in Italia stanno svuotandosi, per i costi, e per la finanza, altra domanda quante persone lavoreranno all’interno del porto? Tutti quelli che vanno a Sistiana possono vedere in che stato di condominio si trova, preclusa alle persone che non hanno comperato casa, un enorme alveare, mentre poteva, per quanto riguarda la parte venduta dalla regione restare a disposizione della comunità, a cosa servono pagare le tasse se poi la politica non è capace di amministrare nemmeno un autostrada guarda caso una settimana prima della caduta della giunta di centro destra ad un prezzo stracciato, qualcuno mi correggerà a 15.000 lire al metro quadrato senza fare una gara, qui le cose bisogna saperle fino all’ultimo, è logico che chi costruisce fa gli interessi propri e non della comunità, in questi anni siamo stati meloni per non dire altro, il triestino purtroppo non ha (scusatemi) i zebedei,e viene fregato sempre , una volta venduto in terreno demaniale con i fabbricati, il denaro preso verrà sperperato come sempre. Si aveva la possibilità di dare i fabbricati in affitto a ditte che lavorano nell’ambito della marineria, mi ricordo che un mio amico commerciante di Vienna certo Ifkovitz mi disse che negli anni 80 alcuni spedizionieri di Vienna domandarono in affitto il molo dove ora ci sono i pompieri, domanda respinta, effettivamente il movimento del TLT non ha tutti torti, il punto franco può rilanciare Trieste, ma le marine, negozi, e case per siori no, oltretutto di case sfitte ne abbiamo a centinaia, come pure i negozi

  23. sergio zerial ha detto:

    @io vorrei…

    scusami stavo scrivendo e pare che abbiamo scritto in qualche punto le stesse supposizioni, non ho copiato saluti sergio

  24. aldo ha detto:

    A parte le polemiche strumentali, un’analisi delle posizoni politiche e del loro peso nei due schieramenti sul Porto Vecchio o Punto Franco dir si voglia, mi sembra dia risultati piuttosto chiari.

    Antonione è col PLI che conta zero, Menia con FLI che conta uno virgola o due virgola a seconda dei sondaggi. Dunque il loro assenso all’apertura del porto è un fatto poco più che simbolico che permette a Cosolini di dire che su quella posizione non c’è solo il centro-sinistra. L’unico del centro-destra su quella posizione che ha un seguito effettivo in città è Di Piazza.

    Guardando dall’altra parte la situazione si inverte. Il seguito pesante è quello del PDL-Trieste di Camber, della Lega Nord e di Un’Altra Trieste di Bandelli e Rosolen, anche contro, ma con motivazioni diverse per distinguersi dai nemici del PDL-Trieste. Accanto a questo blocco sicuramente di centro-destra ci sono altri che si definiscono al di là della destra e della sinistra. Tra questi chi ha un seguito effettivo sono i grillini. Poi ci sono gli indipendentisti, il cui peso, in termini elettorali sarà zero per Trieste Libera se mantiene la parola di non presentarsi e prevedibilmente scarso per il Fronte dell’Indipendenza.

    Dunque, fatti i conti, dalla parte dell’apertura del porto vecchio quel che conta numericamente è il centro-sinistra, a cui si aggiunge il pezzetto di centro-destra di Di Piazza, mentre contro c’è il grosso del centro-destra, con l’aggiunta dei grillini.
    Le presenze, da un lato, di PLI e FLI e, dall’altro, di Fronte dell’Indipendenza e Trieste Libera, sul momento hanno un peso elettorale marginale.

    Analisi corretta della situazione o c’è qualche errore?

  25. Lauro ha detto:

    #26

    Un misto tra invidia ed accidia, dunque….

  26. Sandi Stark ha detto:

    @ 25

    Su 4 penso che te ga centrà, perchè pareria che le banche che gavessi finanzià el “progetto” Maltauro e De Eccher, le sta subindo la crisi. In particolare, l’impedimento de cior in garanzia dei prestiti, delle compartecipazioni azionarie; l’equivalente dell’ipoteca che i te metti sulla casa quando te fa el mutuo.

    Oggi che el mercato immobiliare xe svalutà, alle agenzie de rating se ghe indriza i cavei se le leggi de compartecipazioni azionarie immobiliari nei bilanci delle banche.

    E nel caso de Portocittà xe ancora più difficile, perchè el se basava su una concession in locazion per 99 anni, no de proprietà. Niente proprietà, niente ipoteche bancarie a garanzia; per quanto el valor de tali ipoteche in un momento come questo xe ballerin come John Travolta.

    Quindi xe sempre più difficile trovar un soggetto finanziator de tutta la Speculazion Edilizia come progettada a suo tempo. E probabilmente manca anche prospettive de rendimento.

    Assai più facile che se smembri el progetto in vari lotti. Ma per far questo ghe vol la “proprietà”, e xe esattamente quel che ga dichiarà Razeto e Cosolini, con la “sdemanializzazion”.

    Stessa roba se te scolti la Monassi, no la vol più ceder tutto in blocco ma a tochi, e stessa roba disi el suo ex moroso Camber.

    Pecà che sti mati fa el conto senza l’oste, perchè no xe possibile “sdemanializzar” una roba che no xe nianche demaniale, perchè extraterritoriale e senza alcun titolo de possesso.

    Le due bande speculative me sembra co’ l’acqua alla gola, e l’unico che se la ridi xe Maneschi che el ga due magazzini per € 260 annuali. Lui pol spetar de veder cossa succedi.

    Inveze trovar finanziatori per attività commerciali, no xe difficile come per quelle immobiliari. Se te metti le aziende nelle condizioni de andar dentro senza romperghe le togne, sta tranquillo che i progetti e i finaziamenti se li trova lore.

    Adriaterminal ga messo le gru e se ga fato al capannon a sue spese sue e dei suoi soci.

    Per attivar la Ferrovia no xe grandi costi, basta verzer i cancèi co’ la Stazion e de là doprar el passante ferroviario, che el xe perfettamente funzionante.

    Rimetter qualche bitta e qualche zentinera de metri de binari divelti, no xe grandi spese.

    Saria casin coi magazzini distrutti, ma ghe ne xe ancora tanti sani. Per quei distrutti doveria risponder chi no ga fatto manutenzion: i Presidenti dell’Autorità Portuale e i Direttori del Porto.

    Però xe tanti spazi verti e non edificati, dove una ditta pol metterse su un capannon prefabbricato in meno e un mese. Basta darghe acqua, luce e telefono; basta darghe una concession longa e garantirghe de no romperghe le balle co’ la burocrazia. Va a vederte dove lavora Crismani, Adriaterminal e Saipem, te se farà un’idea più ciara.

  27. Sandi Stark ha detto:

    @ 27 se resta el progetto Maltauro e de Eccher, no se parla e vender quartieri, perchè xe una concession per 99 anni. In Italia no esisti la proprietà immobiliare a termine come in GB, perciò per la loro speculazion edilizia se parla solo de affitto.

  28. Paolo Geri ha detto:

    #28. aldo

    Analisi estremamente corretta. Una sola piccola aggiunta. Non darei per scontato che nel centro-sinistra tutti siano d’ accordo “a prescindere”. Cioè a prescindere da che cosa in concreto si intenda fare in Porto Vecchio. Allo stato delle cose la Federazione della Sinistra (e mi risulta anche SEL) è in attesa di conoscere i contenuti del “riuso” prima di pronunciarsi. E infatti nessun esponente della FdS era presente alla marcia di sabato.

  29. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @25 IO VORREI :

    Io vorrei che fosse amore invece e’ un calesse
    anzi un altro carrozzone !!!

    Il porto vecchio dove ho lavorato diversi anni ha anzi aveva utto quello che si vuole da un porto.

    E’ chiaro che c’e’ stato del metodo per portarlo al degrado ed alla fatiscenza attuale.

    Quella di domenica e’ stata, non so se una presa per i fondelli al pubblico invitato, perchè chi ancora oggi frequenta il porto per le attività rimaste sa che si entra dal lato di piazza Libertà, oppure chi organizza manifestazini non sa come e’il PFV attuale
    che è , si può dire diviso in 3 / 4 parti-

    1) Lato molo IV non piu’ doganale ma Stazione Marittima per i minitraghetti ,uffici ed area parcheggio .

    2) Parte in concessione a Maneschi ora chiusa
    in attesa di vedere cosa si farà

    3) PFV vero e proprio area doganale dove per
    il monento ci sono ancora Rimorchiatori, VV.FF. di mare, in parte stazione del servizio trasporti in rada, Adriaterminal Terminalista dove l’accesso e’ garantito previo permesso e Crismani al Molo ” 0″ ed ancora qualche altro-

    4) Area Mag 26 che e’ zona non piu’ doganale.

    Pertanto logica avrebbe voluto che la manifestazione entrava nel porto doganale dal
    lato piazza Liberta’-BOH !!!
    Il PFV puo’ospitare 26 navi di vario tonnellaggio.
    In quanto a porto ,oggi date le dimensioni delle navi attuali solo l’Adriaterminal con gli ormeggi 12 e 13 garantiscono fondali di 12,77 Metri ,l’ormeggio 14 di 8,82 tutti gli altri da 5,77 a 6,99 Metri con qualche singolo di 3,04 e 3,65 Metri.

    L’unica banchina rimasta con gru e’ l’Adriaterminal; e’ chiaro che se quacuno volesse e gli venisse dato in concessione
    uno degli Hangar dovrebbe sostenere delle spese notevoli, come del resto se le le sono sobbarcate tutti i terminalisti del PFV e dello Scalo Legnami.
    Qui non si è mai menzionato che le tariffe di concessione sono stabilite secondo il Codice della Navigazione e che le negoziazioni per tariffe piu’ basse prevedono
    durate maggiori ed obblighi di investimento.
    Come e’ stato fatto per lo Scalo Legnami.
    Le concessioni annuali o biennali praticamente non sono negoziabili.
    I Punti Franchi di Trieste godono di una
    particolarità unica , cioe possono arrivare merci grezze ,semilavorati etc che possono essere trasformati in merci finite e rispedite senza che le fabbriche residenti all’internno siano gravate da oneeri,imposte
    di fabbricazione o altro e non sono soggette a parametri restritivi nazinali od europei; a meno che non vengano immesse sul mercato
    nazionale od europeo.
    Esempio arrivano pelli greggie e partono borsettte ,scarpe,giacche etc
    cosa che succceddeva con la” Lucky Shoes”,
    la “STOCK” faceva arrivare navi cisterne di vinacce ed alcool e partiva “BRANDY” per i mercati extraeuropei.
    Pertanto qualsiasi imprenditore che vuol
    produrre per i mercati extraeuropei che hanno altri parametri merceologici dovrebbero avere l’opportunità di insediarsi in quelle strutture.

    Un’altra nota comica e’ stata la dichiarazione che non c’è collegamento tra PFV e PFN !! E la galleria di circonvallazione per cosa era stata costruita a suo tempo ???
    Non si era eliminato l’anacronistico “Treno delle Rive” e sostituito con la galleria
    ( 20 anni ) l’Austria aveva colegao Trieste con Vienna in sette !!!

    Basta così !!!!

  30. heinrich shwarz ha detto:

    e in tempi in cui la tecnologia non era a livello attuale aggiungerei io, Gianpaolo Lonzar

  31. Io vorrei... ha detto:

    @ Lonzar

    Grazie per la risposta.

    A questo punto però mi/ti domando: gli Stock che producevano brandy e gli altri industriali da te indicati, hanno cessato la produzione e se ne sono andati perché improvvisamente sono impazziti, perché sono stati cacciati da qualcuno o perché ad un certo punto non sono riusciti più a guadagnarci sopra?

    In altre parole: il porto vecchio è in abbandono a causa delle condizioni generali economico/produttive che non l’hanno reso più appetibile per chi vuole guadagnarci sopra oppure perché scientemente s’è perseguita questa politica di chiusura per altri motivi?

    Provo a dirlo in altro modo ancora. Quando nel 2001 si ammise al WTO la Cina, si ritenne che gli svantaggi per i produttori occidentali dell’impatto d’un paese produttore ed esportatore di 1,3 miliardi di abitanti nel commercio mondiale sarebbero stati compensati dalla possibilità di entrare in quel mercato. Come è noto, le cose non sono andate così: pochi si sono imposti (come la Ferrari, che nel 2005 vendeva 90 auto in Cina, l’anno scorso ne ha vendute 400 e nel 2013 prevede che la Cina diventerà il secondo mercato dopo gli USA), molti hanno chiuso.

    Per il porto di Trieste invece che cosa ha determinato questa situazione? Per cortesia, non mi si risponda “gli italiani che volevano distruggere la città”, perché nessuno dotato di un minimo di discernimento ci crede.

  32. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @34 HEINRICH SCHWARZ :

    “in tempi in cui la tecnologia non era a livello ”

    “ça va sans dire “

  33. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @35 IO VORREI : No nessuno è impazzito,
    si son venute a creare le ben note congiunture sia nazionali che internazionali dove produrre in altri posti era più conveniente ,quello che in termini attuali si chiama delocalizzazione,
    sommato al fatto che la politica nazionale dei contratti di lavoro non ha pagato come del resto e’ emerso oggi anche in altri
    campi manifatturieri.
    Senza aprire un forum sul mercato del lavoro , io aggiungerei che nulla e’ stato fatto come operazione di marketing di proporre al mercato sia europeo che internazionale della peculiarità dei Punti Franchi di Trieste, chi sapeva ,sapeva , sà,
    più per passa parola che per strategia di proposte.
    Se uno va ad Amburgo e va a vedere il vecchio porto Anseatico che e’ Punto Franco
    trova una miriade di piccole imprese che si sono inserite nelle attività di trasformazione di materie prime o smilavorati in prodotti finiti che entrano nel mercato Europeo o vengono riesportati.
    In ogni caso è mia opinione personale , che l’abbandono di certe strutture sia stato deliberatamente perseguito ,per poterle mettere sul mercato al momento opportuno dicendo ” tanto ‘desso no le servi più”.
    Una cosa simile in piccolo è successa con l’ex magazzino vini che in tempi di non fatiscenza totale poteva essere diviso tra lo
    ” Yacht Club Adriaco” che aveva bisogno di allargarsi e il progetto del “Marina S. Giusto ” poi viste le lungaggini burocratiche ognuno si è organizzato per conto “suo”.

    Concludo ripetendo chenon ci sono state fattive operazioni di promuovere i Punti Franchi Triestini quali siti di trasformazione delle materie prime e dei semilavorati in merci finite in
    regimi di franchigie doganali e quanto connesso etc.
    Se poi dietro a questo ci sia stato o
    “c’è del marcio in Danimarca” non ho una risposta, lascio a voi le conclusioni.

  34. effebi ha detto:

    ma i triestini ga sbagliado de elegger questo sindaco ?

  35. effebi ha detto:

    saria sta mejo tononi ?
    o iera maio bandelli ? opur chi ?

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