26 Settembre 2012

Nasce portoverto.it e il popolo del web si mobilita

Martedì 25 settembre – ieri mattina è comparso sul web un nuovo sito: si chiama portoverto.it ed è gestito da “cittadni e amministratori locali […] stufi dell’immobilismo che non porta mai a niente” e convinti che l’area del Porto Vecchio, ribattezzata Portoverto, “deve poter appartenere a tutti. Ora”.

I responsabili del sito, sobrio e semplice ma con una notevole galleria di immagini di Porto Vecchio, sostengono che appoggiando l’azione del sindaco Cosolini si potrà finalmente porre fine alla lunghissima agonia dell’area, immobilizzzta e sottratta alla città; invitano inoltre la cittadinanza a firmare una petizione online il cui testo recita “Sei favorevole alla riconversione del Portovecchio di Trieste, con il conseguente spostamento del punto franco dove può essere più utile?”

Parallela al sito è nata anche la pagina Facebook di Portoverto, che è stata rapidamente occupata dai commenti dei simpatizzanti del Movimento Trieste Libera. Questi dipingono in modo colorito questa iniziativa come nefasta, incostituzionale e succube della solita cricca (non meglio identificata) di politici che hanno rovinato la città e il porto – controproponendo la difesa del “Porto Franco internazionale di Trieste”.

Nonostante la massiccia presenza di commenti contrari scritti dagli “alabardati” (utenti di Facebook del Movimento Trieste Libera che usano come propria immagine di profilo l’alabarda cittadina), in dodici ore la petizione di Portoverto ha raccolto le prime centocinquanta firme. Seguremo nei prossimi giorni le vicende di Portoverto e vi terremo aggiornati sugli sviluppi della vicenda.

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228 commenti a Nasce portoverto.it e il popolo del web si mobilita

  1. sergio zerial ha detto:

    prima Hera adesso il colpo finale con il porto proprio brava la sinistra

  2. sarebbe meglio dire “il PD di Trieste si mobilita”… il sito portoverto è stato aperto da un fidato consigliere del sindaco PD Cosolini… gli altri che stanno facendo pubblicità su FB e internet sono pure persone e aziende che lavorano per il PD e Cosolini… Insomma il PD ha messo in moto la propria “gioiosa macchina da guerra” per cercare di convincere il mondo dell’inutilità del trattato di pace che impedisce la speculazione immobiliare nel porto franco nord… Incuriosisce che alla manifestazione annunciata per sabato dal sindaco Cosolini si troveranno assieme i camerati di Menia con i compagni del PD e si suppone del SEL e dei comunisti… Questa è davvero la vera faccia della politica italiana: tutti uniti nel nome dei soldi… Altro che ideologie…

  3. Luciano ha detto:

    Adesso la più grande operazione economica che riguarda una impresa di Trieste (Acegas Aps che rimanendo se stessa entra nel secondo gruppo italiano con compiti strategici e il pieno appoggio del Governo che ci mette sopra 100 milioni di euro), a seguire NEXT che mezza Italia della ricerca ne parla e viene presentato a Berlino come a Vienna, poi sto Cosolini vuole anche aprire il fatato mondo delle Pantegane che da 30 anni nessuno ci sposta neppure una scatola la dentro e questo si sogna addirittura di farci un pezzo di città, con le case, gli esseri umani, i negozi e le imprese che magari anche qualcuno ci finisce per lavorare… e si una sciagura questa sinistra. Molto meglio come si stava prima, belli, immobili a guardar il tramonto con lo spritz in mano potendosi lamentare tutto il giorno che non succedeva niente.

  4. Luciano ha detto:

    Antonione è stato coordinatore nazionale di Forza Italia, oltre che il candidato sindaco del centrodestra, Menia è coordinatore nazionale di Fli, giusto per citare due che stanno provando a fare qualcosa di importante per Trieste e che non sembrano proprio dei comunisti della prima ora o iscritti al PD. La verità che qui si sta muovendo tutta la città meno la Lega e il gruppo TLT che credono nei dazi doganali pre Europa unita (gli uni perché non riconoscono l’Europa, gli altri perché vivono in un tempo un cui l’Europa non esisteva pensando che Francesco Giuseppe potrebbe arrivare a momenti a visitare il Porto dell’Impero e per non far brutta figura con l’Imperatore spazzolano la divisa), oltre al caratteristico silenzio assordante del senatore Camber e al suo no comment permanente su ogni tema che riguarda la città a cui siamo per altro abituati dalla trentina d’anni in cui siede in Parlamento ricevendo da noi lauto stipendio.

  5. mauro f ha detto:

    Menia, Rosato, Antonione, Cosolini e Illy uniti nella lotta

  6. capitano ha detto:

    Le preoccupazioni su una possibile speculazione sono legittime.
    Se poi i cittadini vogliono riprendersi l’area del porto vecchio non ci vuole molto, men che meno aspettare che si muova la politica.

    It all began in 1970 when a group of citizens knocked down the fence at the corner of Prinsessegade and Refshalevej close to the Grey Hall. They wanted a playground for their kids and something green to look at.

    http://www.christiania.org

  7. Tergestin ha detto:

    Costruir case in una cita’ in calo demografico, durante una crisi economica e darghe i appalti a imprese piene de processi. Qualchedu sa far due piu’ due?

  8. @3-4 ma come fa si fa a sdemanializzare un’area extraterritoriale quale il Porto Franco Nord? Spero vi renderete conto di quanto state affermando pubblicvamente… I trattati internazionali non hanno più alcun valore? Bene, allora comunichiamolo a tutti i Paesi che quanto vale per Trieste deve valere anche per loro… Tutti cercano di creare nuovi Porti Franchi nel mondo, e che succede a Trieste? Lo Stato occupante (Italia vuole invece costruirci case e progetti turistici… Siete a conoscenza delle leggi esistenti? Siete a conoscenza del fatto che lo stesso Porto di Trieste non ha un piano regolatore approvato nemmeno in base alle norme UE e che di conseguenza non si possono proprio approvare progetti? Antonione ha già la casa a Portopiccolo… questo è lo sviluppo che destra e sinistra vogliono dare a Trieste… cemento e cemento e una pietra tombale sul porto…

  9. Kaiokasin ha detto:

    titolo del picolo di ieri:
    «Nautica in crisi, stop a nuovi ormeggi»

    Appello di AssoMarinas a sindaci e presidenti di Regione. «Il mercato è in affanno, gli attuali posti barca sono già troppi»

    Nonostante ciò io firmerò. Meglio urbanizzare quell’area abbandonata piuttosto che il Carso e la Costiera. Pur con tutti i dubbi del mondo sulle imprese che prenderanno gli appalti, le possibili speculazioni, ecc. In realtà mancanza di case c’è, di case popolari però. Non è detto che PV debba per forza diventare una riserva per milionari, dipende dalla politica e dagli amministratori.

  10. Sandi Stark ha detto:

    Questo del PD xe solo el passo più longo che el podeva far verso el suicidio politico.

    La “sinistra” dovessi appoggiar i insediamenti industriali, le fabbriche e i posti de lavoro.

    El PD inveze preferissi i uffici, le marine e i posti barca; sulla base dell’affitto de aree protette per meno de € 7 annuali al metro quadro.

    Nianche le Speculazioni Edilizie de Palermo, iera cussì sfacciate.

    Visto che la gente xe stupida e disinformada, ma fin a un certo punto, prevedo che el PD pagherà assai cara questa stravaganza.

    Sento nell’aria la stessa insofferenza verso i partiti, che i triestini gaveva nei primi anni ’70 dopo venti anni de arroganza e cemento democristiàn.

    Chissà sa se Trieste Libera ingrumerà tutta questa insofferenza?

  11. MassimilianoR ha detto:

    quoto kaiokasin:
    case popolari e social housing in alcune zone ci possono stare. Porto vecchio è uan città nella città e come tale deve rappresentare diverse tipologie di insediamento, non solo residenziale di lusso o turistico, anche imprenditoriale, culturale, scientifico, di ricerca, istruzione, etc. lo spazio c’è (700mila mq).

  12. capitano ha detto:

    Io avrei qualche dubbio sul titolo del post. ‘Popolo web di Trieste’. Rabbrividisco.

  13. Paolo Geri ha detto:

    #9. kaiokasin

    ” …….. Meglio urbanizzare quell’area abbandonata piuttosto che il Carso e la Costiera …… Non è detto che PV debba per forza diventare una riserva per milionari, dipende dalla politica e dagli amministratori.

    Pienamente condivisibile.

    A me poi hanno insegnato che bisogna anche guardare chi è contro un progetto. E se vedo che contro sono Camber, Gamassini, Monassi, Paoletti e amici so esattamente che sto “comunque” dall’ altra parte con tutti i miei dubbi e i miei interrogativi. Ho abbastanza anni per ricordarmi di quando si parlava di insediare in porto vecchio la sede delle Generali (circa 2000 posti di lavoro) e Poi 😯 prima, non ricordo bene) quella della RAS. Chi si oppose allora in una città governata dal “Melone” sono gli stessi di oggi. A me basta per sapere da che parte stare.

  14. Bibliotopa ha detto:

    #13 sottoscrivo

  15. capitano ha detto:

    A me invece qualcuno diceva: “piuttosto che far danni no sta far niente”

  16. “Io avrei qualche dubbio sul titolo del post. ‘Popolo web di Trieste’. ”

    Anche noi.
    Quest’attegiamento acritico nei confronti del PD governativo, pone bora.la alla stessa stregua del Piccolo.

  17. Paolo Stanese ha detto:

    @12. Sì, il titolo dovrebbe essere girato: Nasce portoverto.it e il popolo del web si mobilita.
    Infatti si è dato da fare tantissimo soprttutto il Movimento Trieste Libera, come indicato nel testo. Al punto che qualcuno ha segnalato come “non appropriato” un contenuto sul mio wall di facebook in cui nominavo portoverto, che è stato di conseguenza rimosso.
    Forse perché cominciava con la parola “cool”?

  18. Per non parlare delle inesattezze

    – mica tutti i nostri simpatizzanti usano l’alabarda come immagine del profilo. Per chi ci avete presi, per il partito nazista?

    – “Questi dipingono in modo colorito questa iniziativa come nefasta, incostituzionale e succube della solita cricca (non meglio identificata) di politici che hanno rovinato la città e il porto”
    E’ identificabilissima, invece. Camber, Dipiazza, Cosolini, Menia, Rosato, Antonione sono tutti corresponsabili della situazione di oggi, e vorrebbero dare – con quest’operazione palesemente illegittima a chiunque si INFORMI (cosa che un giornalista dovrebbe fare) – l’ultima zampata.

    – “controproponendo la difesa del “Porto Franco internazionale di Trieste””
    No, troppo comoda questa definizione. Noi non abbiamo nulla a che fare con le mummie che finora hanno difeso solamente i loro interessi: noi siamo favorevoli alla IMMEDIATA applicazione della legge in vigore, l’allegato VIII al trattato di pace!

    A tutti: leggetevelo e sappiateci dire se non vi fa comprendere esattamente per che motivo l’italia ha boicottato il nostro porto per decenni. http://triestelibera.org/it/%E2%97%BB-trattato-di-pace-con-litalia-allegato-viii-strumento-per-il-porto-libero-di-trieste/
    Ora basta.

  19. p.s: che non si tenti di individuare il movimento Trieste Libera come “deus ex-machina” di quello che è un sentore assolutamente popolare: dopo Montedoro, dopo San Rocco, dopo Portopiccolo… quest’ultima speculazione edilizia sarebbe TOMBALE nei confronti dell’economia cittadina.
    Molti degli utenti che commentano contro quest’operazione illegale non hanno nulla a che fare con TL, sono semplicemente cittadini informati.

  20. capitano ha detto:

    “Dati gli scopi del presente Strumento uno Stato è considerato come aventi assunto gli obblighi del presente Strumento se è parte del Trattato di Pace con l’Italia o abbia a sua volta notificato al Governo della Repubblica di Francia l’assunzione di questi obblighi.”

    Dès ghe scrivo mi una mail a Hollande e ghe spiego come che xe la situaziòn.

  21. Alessandro ha detto:

    el vostro sentore popolare quanta gente interessa? 1.000, 10.000, 50.000 persone? vegnerà el momento in cui democraticamente se conteremo tutti (sempre che accettè le procedure democratice dell’occupante) e a quel punto saveremo ogni d’un la fetta de città che rappresenta.

  22. sfsn ha detto:

    temo che el spostamento del punto franco significhi solamente el via a una speculazion edilizia senza precedenti a unico vantaggio della solita lobby dei costruttori (za ricchi sfondai)

  23. Visto che bora.la non ha più alcun senso contarla come stampa indipendente o disinteressata, vi consigliamo la lettura di:
    http://www.lavoceditrieste.net/2012/09/26/emergenza-civica-la-marcia-degli-imbrogli-vergognosi/

  24. Alessandro ha detto:

    @23 infatti bora.la xe un covo de pericolosi italiani irredentisti e ciapa i soldi de roma… n’demo dei

  25. hobo ha detto:

    scusate l’ ignoranza: cos’e’ il “popolo del web” di cui si parla nel titolo?

  26. @Alessandro: interessante, vero, quando viene affidata agli ex comunisti la gestione del più becero nazionalismo, un tempo “scrigno di consensi” della parte politica avversa…

  27. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @13 PAOLO GERI :

    “A me basta per sapere da che parte stare”

    Io non so da che parte stare !!!

    Però si sa chi sono le imprese edili che
    stanno dietro.

    La mia anima è un campo di battaglia ,
    cosa faccio ???

  28. MassimilianoR ha detto:

    scuseme, ma me sembra i dialoghi de Don Camillo e Peppone…

    battute a parte:
    se il Movimento Ts Libera ha tutte queste certezze, perchè non si affida a dei legali di livello internazionale e pone la questione nelle sedi opportune?? oppure l’ha già fatto e le risposte sono state negative?? ragioniamo e parliamo al presente, please… senza tentare di risvegliare i cadaveri e i fantasmi.

  29. Poldo ha detto:

    Bon.. ‘deso però voio capirla ben la posizion del Movimento Trieste Libera.

    Quel che me par ciaro xe la rivendicazion per il TLT e l’autonomia, sula base del Trattato di Pace e quel che ne dovesi conseguir, compreso il Porto Libero.
    E fin qua me par de aver capì. Come la penso mi lo go già dito in altri interventi, ma bon.. no stago a ripeter.

    La roba che no me torna, che no go capì ben, xe se questo Porto Libero deve per forza eser proprio quel che iera nel’ allegato… ecc. del Trattato, insieme ala delimitazion anche del Punto Franco.
    Cioè, se nela vision del MTL, il Porto Libero comprendesi anche la zona disemo “nova”, quela nata dopo il Trattato, e se il semplice spostamento del Punto Franco dal vecio porto al novo, ghe precludesi al MTL de continuar sula richiesta de autonomia.
    No capiso il perchè..

    Quasi come se el spostar il Vecio Porto e Punto Franco da dove xe ‘deso a una altra parte de Trieste, precludesi la posibilità de continuar a rivendicar il TLT.
    No vedo ragion. E ‘lora?

    Dopo xe sta roba dela speculazion edilizia e dele questioni ambientali.
    Se fosi una area in mezo al Carso.. ma xe già edificada.
    Xe tuto crollado e rifugio de pantigane in mezo alla città. Mi capiso che anche le pantigane ga dirito de viver.. però xe limiti e bon senso.
    Alora il problema deve eser altro.. farghe un dispeto ai “soliti palazzinari”? Va ben, metemo pur..

    Ma no fosi meio ligarghe le mani con un progetto condiviso che recupera però alla città una area che la la schifo e pol diventar anche pericolosa per i stesi abitanti?

  30. MassimilianoR ha detto:

    ho letto quanto riportato nel vostro sito: non riesco a capire come si possa riconoscere qualcosa che non esiste. sarebbe implicitamente riconosciuta anche la Jugoslavia, che come sappiamo non esiste da 20 anni. e comunque non credo che un organismo sovranazionale abbia potestà di decidere in tal senso. è una ingerenza nella sovranità di un paese membro, ossia l’Italia. questo, in quanto esiste l’Italia…

  31. Sandi Stark ha detto:

    @ 13 Go paura che te sta ciapando un granzo, come dir che per esser contro la Banda Bassotti se favorissi Macchia Nera.

    I recenti distinguo della Monassi, la sua attività sull’argomento “Porto Franco” podessi far pensar che la xe diventada legittimista e pro-triestina.

    Ma basta andar a legger le dichiarazioni sue e de Maneschi, principale beneficiario delle sue “concessioni” ancora più vergognose de quella a Maltauro & De Eccher (€ o,o8 annuali al metro quadrato contro circa € 7-8) per renderse conto che podessi trattarse de una guerra tra bande.

    I uni vol far Marine e posti barca, i altri vol far Parcheggi e Alberghi.

    Nissun dei due intendi approfittar del Porto Franco per crear posti de lavoro nel settor portuale, artigiano, industriale e commercio.

    E pensar che i muli de Trieste Libera sia facenti parte della Banda Camber, o considerarli come “utili idioti” de l’eminenza grigia, credime che xe quasi un insulto per come che li conosso.

    Mi li conosso come gente col cuor in man e co’ le bale piene; tanti de lori no dormi de notte per domandar in giro cossa se pol far per salvar la città e no doverghe consigliar ai fiòi de emigràr.

    Nissun de lori ghe credi alle monade che ne conta quei che ga LE MANI SULLA CITTA’ a proposito de “Trieste Capitale Turistica”, “Trieste Capitale Scientifica”, “Trieste Capitale della Mora Giaponese”.

    Xe tutta gente che xe convinta solo de “Trieste Portuale”, e che i traffici del Porto devi produr attività lavorative industriali, come xe sempre stà e come no pol esser altrimenti.

  32. “se il Movimento Ts Libera ha tutte queste certezze, perchè non si affida a dei legali di livello internazionale e pone la questione nelle sedi opportune??”

    Scommettiamo che stanno cercando di “forzare la mano” proprio di fronte alle nostre azioni internazionali?

    “La roba che no me torna, che no go capì ben, xe se questo Porto Libero deve per forza eser proprio quel che iera nel’ allegato… ecc. del Trattato, insieme ala delimitazion anche del Punto Franco.”
    – La zona nova iera za ai tempi del trattato (per dir quanto ga fato sti altri)
    – niente vieta de ampliar la zona franca. Al contrario, no xe concesso ridur o spostar niente.
    – in ogni caso, questa decision no spetta ale istituzioni italiane ilegittime

    “Xe tuto crollado e rifugio de pantigane in mezo alla città. Mi capiso che anche le pantigane ga dirito de viver.. però xe limiti e bon senso.
    Alora il problema deve eser altro.. farghe un dispeto ai “soliti palazzinari”? ”
    Quel che xe più contorto de sta question, xe che la operazion che i ne proponi no xe in rottura, rispetto al passato recente, ma in piena continuazion. Pochi ga vantaggi enormi, tanto che per la media no cambia niente.
    Aplicar la legge in vigor (no xe optional, xe in vigor!) dassi vantagi per tutti, ma chi che anche sto giro prova a magnarghe de sora ghe ne gavessi de meno, o proprio nissun. E questo ai 4 dell’apocalisse no ghe va ben, se intendi.
    Ma ghe andassi nome che ben ai triestini.

    “Ma no fosi meio ligarghe le mani con un progetto condiviso che recupera però alla città una area che la la schifo e pol diventar anche pericolosa per i stesi abitanti?”
    Esisti za un “progetto” che protegi i interessi dei triestini, e al contempo favorissi tuti i paesi che qua ga interesse a far funzionar el porto (al contrario dei ns aministratori abusivi). Se ciama trattato di pace, che xe anche alla base dela stessa costituzion italiana!

    Leggeve per esempio l’articolo 22 sul nostro porto:
    “La Commissione Internazionale avrà la propria sede nel Porto Libero. I suoi uffici ed attività saranno esenti dalla giurisdizione locale. I membri e funzionari della Commissione Internazionale godranno nel Territorio Libero di quei privilegi ed immunità come è necessario per l’esercizio delle loro funzioni. La Commissione Internazionale deciderà sulla propria segreteria, procedure e bilancio. Le spese comuni della Commissione Internazionale saranno divise tra gli stati membri in maniera equa come accordato da loro tramite la Commissione Internazionale.”

    Altro che autorità portuale dipendente da un ministero italian, che no fa altro che meter i bastoni fra le riode!
    http://triestelibera.org/it/%E2%97%BB-trattato-di-pace-con-litalia-allegato-viii-strumento-per-il-porto-libero-di-trieste/

  33. @Sandi: a Trieste pol (devi!) oviamente esister Turismo, Scienza, e anche Mora giaponese se un vol 😀
    Ma questi pol funzionar ben, solo se ghe xe un motor logistico e industriale leggero che porti quel cash-flow che fa andar avanti una città.
    Penso che de questo se gabi inacorto anche i muri.

    Basta far 1+1, per capir come che sto progetti ilegal va in direzion contraria.

  34. enrico maria milic ha detto:

    in verità sottoscriveria tutto quel del commento #33

    solo ghe xè un particolare che no me par che gavè risolto e che emergi dal testo.

    “La Commissione Internazionale”…
    dove la xè?
    semo sicuri che ai governi e all’onu ghe ciava qualcossa de trieste? che i sia disposti a cagarne?
    ciao

  35. Tergestin ha detto:

    Difati Cosolini ga ripianado al disastro dela Acegas chiedendo conto ala Monassi e banda o el se ga limitado a svenderla? E in Porto el ga mai dito meza parola sul fato che la Monassi dovaria forsi farse da parte per favorir candidati piu’ competenti? Paolo, i xe TUTI manigai. Solo che i se sta sbarufando sule percentuali, tuto qua. Difati MTL e Grillini xe i unici sligai da lobby e consorterie e vardacaso, i unici contrari a ‘sta speculazion.

  36. capitano ha detto:

    Sarà pur di qualcuno sto cavolo di porto se no tanto vale radere tutto e farci una bella spiaggia libera.

  37. Antonio ha detto:

    @31 @33
    Il TLT nacquè, come Stato, a seguito del trattato di pace, nel 1947: ma non entrò mai in funzione, a causa della mancata nomina del governatore; rimasero 2 amministrazioni provvisorie, angloamericana nella zona A e jugoslava nella zona B. Con il Memorandum di Londra, nel 1954, all’amministrazione angloamericana si sostituì, nella zona A (tranne alcune frazioni di Muggia passate all’amministrazione jugoslava) l’amministrazione italiana, provvisoria, a quella angloamericana; nella zona B rimase l’amministrazione provvisoria jugoslava. Nel 1975, con il Trattato di Osimo, Italia e Jugoslavia disposero di modificare il trattato di pace, rendendo definitive le rispettive amministrazioni. Italia e Jugoslavia derogarono alle disposizioni del trattato di pace per le materie di loro competenza: se qualche altra potenza firmataria si fosse sentita lesa nei suoi diritti, si sarebbe opposta in quel momento; nessuna lo fece, e nessuna opposizione sollevò anche il Consiglio di sicurezza dell’ONU. Si può quindi concludere che il TLT è abortito definitivamente al più tardi nel 1977, quando il parlamento italiano ratifico il Trattato di Osimo.

  38. Poldo ha detto:

    @33 Movimento Trieste Libera

    Eh.. No, tropo facile.
    Le domande al Movimento Trieste Libera xe precise.

    1. Nela vision del MTL, il Porto Libero del Trattato di Pace, comprende o no anche la parte del Porto Novo (molo VII etc..)?
    2. Spostar il Punto Franco dal Porto Vecio al Porto Novo, podesi precluder la posibilità de rivendicar el Territorio Libero previsto dai “Trattati”? Se si, perchè?
    3. Fino a quando Trieste no ridiventa Territorio Libero, xe permessi investimenti in porto (e qual porto..) o bisogna aspetar che la roba se definisi completamente?

    Me aspetasi risposte altretanto precise da un movimento che vol cambiar a fondo la città.

  39. ““La Commissione Internazionale”…
    dove la xè?
    semo sicuri che ai governi e all’onu ghe ciava qualcossa de trieste? che i sia disposti a cagarne?”

    La commission internazionale xe stada “bloccada” dal memorandum de londra (una lettera dal carattere assolutamente temporaneo) e da osimo (un trattato bilateral nullo per 20 motivi diversi [*]).
    Questo no vol dir che la sia stada cancellada (che qualchidun nè disi dove e come, se pensa el contrario) nè in alcun modo cambiada: xe, insieme al direttor del Porto Libero, l’organismo che sul nostro Porto ga poter decisional.

    E xe, secondo la nostra (e no solo) opinion, la chiave de volta del intera question portual: nel momento in cui la legge vien applicada sul nostro porto, l’ilegittima AP italiana se ritira e al suo posto vien instaurada la commission (direttamente dipendente dall’ONU). Questa commission – che includi anche l’italia – poderà favorir al meio el sviluppo del nostro porto.

    El prefetto italian NO GA sti poteri.
    Marina Monassi o chi per ela NO GA sti poteri.
    El governo italian o la trimurti de noialtri NO GA sti poteri.

    La commission internazional, sì.
    Dovemo chieder che la vegni instaurada DOMANI, perché saria el primo passo per risolver i problemi del nostro porto, a cascata, e attirar tuti quei investimenti che xe stadi o allontanadi malomodo (Koreani – quei dela bomba in ascensor -, Bahrein, Danesi, Cinesi, etc…), oppur quei che nianche no vien vizin fin che la question no se risolvi definitivamente.

    [*] http://triestelibera.org/it/%E2%97%BB-trattato-di-osimo-nullo/

    Per un’opinion de qualche persona “de fora” sula quesiton delle zone franche al mondo (la nostra xe adiritura più “libera” delle altre): http://triestelibera.org/it/2012/07/free-ports-conference-le-perle/

  40. 1. Nela vision del MTL, il Porto Libero del Trattato di Pace, comprende o no anche la parte del Porto Novo (molo VII etc..)?

    Sì. E in futuro può essere allargato a piacimento, per legge. Pensiamo per esempio alla zona EZIT…

    2. Spostar il Punto Franco dal Porto Vecio al Porto Novo, podesi precluder la posibilità de rivendicar el Territorio Libero previsto dai “Trattati”? Se si, perchè?

    Il porto nuovo è già incluso, nella quasi totalità. Allargare la free zone, lo ripetiamo, non è un problema. Spostarla o ridurla, lo è.

    3. Fino a quando Trieste no ridiventa Territorio Libero, xe permessi investimenti in porto (e qual porto..) o bisogna aspetar che la roba se definisi completamente?

    Risposto al commento precedente.

  41. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 33 CAPITANO ; Bella domanda ! Perchè lo hanno lasciato andare in sfacelo?

    Forse l ‘APT di questo disastro dovrebbe avere qualche responsabilità.

    Come mai non si sono date più concessioni ?

    Le concessioni quando c’erano operatori si pagavano fior di quattrini, le manutenzioni erano a carico dei concessionari, che terminato il periodo dovevano consegnare
    uffici, magazzini in perfetto ordine altrimenti spese di ripristino a carico.

    Però posso dire una cosa ,fin che ero concessionario ,non ho mai visto APT a fare manutenzioni e più volte per l’asporto dei rifiuti si e’ dovuto protestare e si pagava separatamente.

    Chi dovrebbe pagare questo disastro pari
    a uno tsunami o ad un uragano o l’abbandono
    e’ stato studiato a tavolino ???

  42. Rispondendo meio alla 3), quei che xe desso pol solo che vivacchiar, in porto. Per 3 ragioni:

    – no i ga i strumenti per far meio, in quanto dipendenti dal stesso governo che investi MILIARDI de euro nei porti ma poco-niente qua
    – chi che ga el suo picio “ortisel” alla fine no ghe va mal se resta tutto uguale (ma comincia a no esser granché nianche per lori)
    – i investitori SERI, come disevimo, sta alla larga.

  43. Sara Matijacic ha detto:

    Buongiorno a tutti!

    Dalla lista dei firmatari noto che non ci sono solo persone del PD. http://firmiamo.it/portoverto Perciò, non capisco la polemica. Che sia stato un consigliere del PD a proporlo, poco importa, a mio avviso. Conta la validità e lo spirito dell’iniziativa.

    @Paolo Stanese: titolo cambiato, grazie del suggerimento. 🙂

    @Movimento Trieste Libera: ritengo che non ci sia niente “di parte” in questo articolo, che riporta semplicemente la nascita del sito e la notizia delle petizione e infine la vostra risposta a questa iniziativa.
    Per il resto sono disponibile a confrontarmi, qui, per e-mail o di persona.

    Concludo con un pensiero personale: sul Porto sarebbe interessante organizzare iniziative articolate sul tema, coinvolgendo le persone, informandole, ma soprattutto offrendo loro proposte concrete per il presente e il futuro, cercando di non lasciarsi andare al “come iera bel una volta e come deso sta andando tuto in remengo”.

    Un caro saluto 🙂

  44. Poldo ha detto:

    @40 Movimento Trieste Libera

    “Il porto nuovo è già incluso, nella quasi totalità. Allargare la free zone, lo ripetiamo, non è un problema. Spostarla o ridurla, lo è.”

    E quà xe il problema, vero Movimento Trieste Libera?
    “Spostarla”..
    Perchè ridurla i lo ga za fato, de poco, ma lo ga za fato.. e lo ga fato il Prefetto.

    E perchè “spostarla” è un problema? Dove sta scritto? Dov’è il “vincolo” allo spostamento?
    Nel Trattato, negli allegati?
    O negli interessi de qualchedun?

    “- no i ga i strumenti per far meio, in quanto dipendenti dal stesso governo che investi MILIARDI de euro nei porti ma poco-niente qua
    – chi che ga el suo picio “ortisel” alla fine no ghe va mal se resta tutto uguale (ma comincia a no esser granché nianche per lori)
    – i investitori SERI, come disevimo, sta alla larga.”

    No go capì dove xe la risposta, percui ripropongo.

    “3. Fino a quando Trieste no ridiventa Territorio Libero, xe permessi (o no!) investimenti in porto (e qual porto..) o bisogna aspetar che la roba se definisi completamente? “

  45. I investimenti avvien solo se chi investi se fida de chi li ricevi.
    Essendo el tutto legalmente NON trasparente, i mini-investimenti o quei per specular sul nostro patrimonio riverà anche (ma la stessa portocittà par che se stia tirando indrio…), ma quei che ne fa far un salto de qualità in ogni ambito, no.
    In certi casi, anche se comunque investitori grossi o para-governativi voleva rivar e far affari grazie alla zona franca, i xe stadi proprio allontanadi malomodo.

    Ciara la risposta?

    Il “spostarla” è un problema nel trattato, ovviamente (il fatto che siano state fatte delle riduzioni in passato non le rende legittime, e nemmeno valide).
    1. l’italia non ha titolo di decidere a riguardo.
    2. All.VIII, Art.3.8: “4. Nel caso in cui sia necessario aumentare l’area del Porto Libero tale aumento può essere presentato su proposta del Direttore del Porto Libero da decisione del Consiglio di Governo con l’approvazione dell’ Assemblea Popolare.”
    Più chiaro di così. Nessuna riduzione o spostamento è prevista dalla legge vigente.

    leggetevi l’allegato VIII, per favore!
    http://triestelibera.org/it/%E2%97%BB-trattato-di-pace-con-litalia-allegato-viii-strumento-per-il-porto-libero-di-trieste/

  46. Poldo ha detto:

    @40 Movimento Trieste Libera

    E a proposito de attività giuridiche, proprio l’anno scorso l’emerito Procuratore Generale Onorario di Cassazione Domenico Maltese:

    “…In particolare, per quanto riguarda la disponibilità delle aree in franchigia internazionale – le Free Zones del porto di Trieste – , lo Stato italiano può stabilirne con legge l’ampliamento, secondo le prescrizioni dell’allegato VIII del Trattato di Parigi del ’47. Non ha il potere, invece, di disporre la riduzione data la sua veste di soggetto passivo della servitù internazionale della franchigia”.

    ”Può, tuttavia, provvedere con legge “ad hoc” … alla modifica del luogo d’esercizio della servitù (cosiddetto “trasferimento dei punti franchi”).
    Ma ciò richiede una preliminare denuncia, sul punto, del Trattato di Parigi del ’47 in base al principio della cosiddetta ”sopravvenienza”, riconosciuto da una vetusta consuetudine di diritto internazionale e sancito ormai in modo espresso dalla Convenzione di Vienna sui trattati del 1960.
    Secondo tale principio, al mutare dalle circostanze di fatto sulle quali era basato un accordo, corrisponde il mutare delle condizioni giuridiche vincolanti, in origine, i contraenti.”

  47. Paolo Geri ha detto:

    #32. Sandi

    Non mi riferisco a Trieste libera. Si dichiarono apartitici e furi da ogni schieramento e quindi per me sino a prova contraria lo sono.
    Mi riferivo in particolare a Camber e all’ emendamento che ha presentato al Senato con Castelli. Quanto poi a Monassi e Paoletti che siano uomini (donne) di Camber e suoi emissari è noto da sempre. Se credi che abbiano la capacità di assumere concrete posizioni autonome pensalo pure.
    Sul fatto che ci sia sul destino di porto franco una guerra per bande è evidente. C’ è stata in passato (ed ha vinto la Banda Bassotti del Melone con Camber e Gambassini in testa …..) e ci sarà sul suo futuro. Tutto si gioca su chi decide e controlla. Ma io questo rischio – che è reale – sono disposto a correrlo piuttosto che continuare a vedere bloccare tutto come è da trent’ anni per difendere gli interessi di poche rendite di posizione di amici e degli amici degli amici. E’ una valutazione squisitamente politica: sono disposto a correre il rischio pur di cambiare qualcosa.

  48. hobo ha detto:

    to whom it may concern:

    bon, ma il “popolo del web” non esiste. e’ come dire “il popolo del telefono” o “il popolo del citofono”.

  49. @Matijačič: operazione fatta partire, a quanto pare, da Karlsen e Faraguna, mandati in avanscoperta.
    Operazione peraltro al sostegno dell’illegalità. Se un articolo fosse “informante” l’argomento lo toccherebbe, invece di parlare del popolo del web (sic.).

    O di “modo colorito”
    (nulla di colorito, siamo serissimi)

    O di “succube della solita cricca (non meglio identificata) di politici”
    .. quando gli stessi che quest’operazione la sostengono sono strettamente legati alla cricca che menzioniamo ed identifichiamo regolarmente.

  50. A noi piacerebbe che siano di più, ma ad oggi l’unica testata che cita fatti, e non propaganda, a riguardo, è la voce di trieste, per quanto con un “punto di vista” preciso.
    Però ci sono i fatti, dietro, che non possono venire ignorati tanto facilmente.

    http://www.lavoceditrieste.net/2012/09/26/emergenza-civica-la-marcia-degli-imbrogli-vergognosi/

  51. MassimilianoR ha detto:

    d’accordissimo con Paolo Geri
    qui si tratta di FARE

  52. DARE agli speculatori il tutto non è FARE.
    E’ FARE FINTA che tutto sia ok, prerogativa di molti triestini – ma per fortuna sono sempre meno.

  53. Roberto Giurastante ha detto:

    Ma perché siete tutti in fibrillazione? Aspettiamo che la “giustizia” italiana faccia il suo corso… che dichiari la sovranità italiana sulla Zona A del TLT e quindi sul PLT nelle numerose cause civile penali in cui è’ stata sollevata l’eccezione sulla giurisdizione italiana da parte di cittadini del TLT e residenti (anche stranieri extra UE)… Poi sulla base di quelle sentenze l’ONU deciderà chi ha ragione…e se vale ancora il Trattato di Pace o meno per il TLT… Noi che ci siamo esposti in prima linea e stiamo sollecitando queste sentenze alla “giustizia” italiana… ma non arrivano ancora…

  54. Poldo ha detto:

    Allora, intanto “informo” che il Governo italiano ha già detto che il Punto Franco si può spostare.

    CAMERA DEI DEPUTATI – Mercoledì 18 luglio 2012.

    BOLLETTINO
    DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

    RISOLUZIONI

    Presidenza del presidente Stefano STEFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Marta Dassù.

    Il sottosegretario Marta DASSÙ, nell’esprimere il consenso del Governo sul testo della risoluzione in esame, ove il dispositivo sia riformulato arrestandosi alla parola « premessa », ricorda che l’articolo 34 dell’Allegato VI al Trattato di Pace di Parigi del 1947 prevedeva la creazione, nel Territorio Libero di Trieste, di un Porto Franco smministrato in conformità alle disposizioni contenute nello strumento internazionale costituente l’Allegato VIII al Trattato.
    Con il Memorandum di Londra del 1954, lo stato Italiano è subentrato nella titolarità delle funzioni e dei compiti sul Porto Franco al Territorio libero di Trieste. Infatti, a partire da quella data, si è impegnato a mantenere ed amministrare il funzionamento del Portoin armonia con gli artt. da1 a 20 del Trattato di Pace del 1947.

    Con il Trattato di Osimo del 1975 è stata poi definitivamente sancita la spartizione dell’ex Territorio Libero di Trieste. Il Porto Franco è al di fuori della linea doganale ma entro i confini politici italiani.
    Si tratta di un’entità caratterizzata da un regime internazionale di franchigia e, tuttavia, assorbita nella sfera delle competenze generali dello Stato sovrano.

    Posto quindi che sull’Italia grava l’obbligo internazionale di continuare a mantenere le facilitazioni doganali e normative in termini di libertà e eguaglianza che sono tipiche del regime consuetudinario dei porti franchi, osserva che, allo stesso tempo, l’obbligo non implica l’immodificabilità assoluta dei punti franchi.
    La facoltà di estendere le zone franche è infatti palesemente prevista sia dall’articolo 3, comma 4 dell’Allegato VIII del Trattato di Pace, per cui: « Nel caso in cui sia necessario di allargare l’area del Porto Franco, ciò potrà farsi su proposta del Direttore del Porto franco con decisione del Consiglio del Governo e con l’approvazione dell’Assemblea popolare », sia dall’articolo 16 del Decreto n. 29 del 1955 del Commissario Generale del Governo italiano per il territorio di Trieste per cui: « L’area del « Porto Franco » potrà essere estesa, qualora ciò sia ritenuto necessario nell’interesse del traffico e dello sviluppo economico del porto ».
    Sulla base di tali considerazioni, ritiene anzitutto corretta l’interpretazione che vede attribuire la piena disponibilità di tali zone alla potestà governativa.

    Quanto all’ipotesi di spostare o accorpare le aree franche all’interno di strutture portuali o retro-portuali, fa presente che nessuna norma dell’allegato VIII del Trattato di Pace prevede espressamente tale facoltà e nessuno spunto, inoltre, offre la lettera del Memorandum di Londra del 1954.
    Ciononostante, ritiene possibile proporre una duplice interpretazione del termine « allargare »: una, più stretta e letterale, che prevede esclusivamente la possibilità di ampliare le aree già esistenti nei luoghi prestabiliti, e un’altra, più dinamica, che include la possibilità di spostare tali zone, garantendo, tuttavia, l’uso di tali strutture portuali in condizioni di parità per tutto il commercio internazionale, come è usuale negli altri porti liberi del mondo, nel rispetto dei limiti previsti e stabiliti dall’Allegato VIII del Trattato di Pace del 1947.

    Dichiara che al Governo appare preferibile la seconda interpretazione – ovvero quella che include la possibilità di spostare le zone franche garantendo l’uso di tali strutture portuali in condizioni di parità per tutto il commercio internazionale – poiché consente l’evoluzione delle strutture portuali senza pregiudicare le funzionalità del Porto, che mantiene sempre le caratteristiche di porto franco, e quindi senza contrastare con lo spirito e la finalità del Trattato di pace e dei successivi strumenti internazionali e senza esporre il nostro Paese a fondate contestazioni da parte delle altre Parti contraenti del Trattato.

    Infine, dal punto di vista del potere decisorio (normativo od amministrativo che sia) sul porto franco triestino, ricorda che il porto franco di Trieste non ha oggi uno status internazionale, essendo del tutto sottoposto alla sovranità italiana, la quale è però limitata dalla necessità, sancita dagli strumenti internazionali sopra richiamati, di garantire la libertà di utilizzo di alcune parti del porto e delle relative strutture portuali secondo la prassi dei porti franchi, così come si è espressa la giurisprudenza italiana che ha sempre riconosciuto i punti franchi triestini come ricompresi nel territorio italiano ma qualificandoli di extradoganalità. Ne consegue che la riduzione o l’eliminazione dei punti franchi potrebbe legittimamente avere luogo solo con il consenso degli altri Stati nei confronti dei quali l’obbligo è stato da ultimo assunto con il Memorandum del 1954 e con l’accordo di cooperazione economica bilaterale siglato nel 1975 con la Jugoslavia (cui è succeduta la Slovenia).
    Per contro, altre diverse disposizioni sui punti franchi tali da non alterare la funzione del porto franco di Trieste possono rientrare nelle competenze delle autorità centrali o locali italiane conformemente al diritto interno e nel rispetto di altre norme interne rilevanti, come ad esempio quelle in materia urbanistica, ovvero di protezione ambientale.

  55. MassimilianoR ha detto:

    @Roberto Giurastante: la vedo lunga e dura… conoscendo le tempistiche.
    per questo mi sembra – di fatto – utopico il tutto. la mia non è una valutazione sul merito di ciò che rivendicate, ma sull’effettiva efficacia in termini di risultati concreti, alla luce del sistema attuale (sia giuridico che geopolitico). voglio dire: a parte il vostro gruppo, cui prodest?? tradotto in termini più reali: chi glielo fa fare??

  56. Poldo ha detto:

    @54 Roberto Giurastante

    La roba che no torna xe che no se capisi, nel ordine:

    a) se il TLT comprende anche il porto nuovo
    b) se ghe xe l’orientamento che il Punto Franco se pol anche spostar, alargar (e funzionar !) nel porto nouvo (e no vedo proprio cossa fossi de mal..)

    Per qual motivo il Movimento Trieste Libera dovesi opporse.
    Tanto, se gavesi ragion e tuto tornasi ai veci tempi, el se troveria comunque col Porto Libero (pur novo) e col Punto Franco (pur novo anche quel..)

    Ma l’ambiguità sui investimenti lasa perplessi.
    Ze come se i disesi che investimenti va ben, ma solo quei che decidemo noi..
    Ma no xe Porto Libero Internazional ? E come te fa a dir che i va ben ma solo se te decidi ti?
    Il rigasificator per esempio.. te ghe disi de no in una area Libera e Internazionale? E su che basi, te che chiedi il parer al Governator de l’ONU?

    Tanto per capir mejo.. Mi no fibrillo per niente..

  57. Tergestin ha detto:

    OT: Come mai xe sbucadi fora de recente tuti assieme appassionatamente questi “informadissimi” Antonio, Poldo, Io vorrei? Cussi’ me chiedevo…

  58. Sara Matijacic ha detto:

    Concordo con Paolo Geri

  59. Poldo ha detto:

    @58 Tergestin

    Forsi perchè fin che se trata de clanfe, sprizeti, dialeto, giri in bici, se fa do’ ridade.. ma no se parla del destin dela gente e i altri continua indisturbai a far quel che i vol?

  60. aldo ha detto:

    Concordo con tutti quelli che dicono che ci sono dei rischi, a cominciare da quelli di speculazione edilizia, ma è meglio correre dei rischi tentando di cambiare qualcosa, piuttosto che stare fermi nell’attuale immobilismo del “no se pol”, in attesa che arrivi la reincarnazione di Maria Teresa a rifare di Trieste il porto di un qualche impero.

    E’ significativo che la contrarietà alla riappropiazione della città su quell’area venga da un’insieme di forze ( ex meloni, leghisti, filo-tlt) che hanno in comune lo sguardo rivolto al passato e pensano che il futuro debba e possa essere una riproposizione di vecchi periodi storici della città. Se a Barcellona, un quarto di secolo fa, avessero ragionato in questo modo nostalgico, la città avrebbe continuato nella sua decadenza e non sarebbe diventata quello che è oggi. Qui a Trieste siamo già in spaventoso ritardo. Comunque, meglio tardi che mai.

  61. aldo ha detto:

    Comunque, nello schieramento contrario, gli assaltatori di Trieste Libera potranno anche riempire il web di commenti, ma le armate e le armi nucleari ce l’ha qualcun altro, un comandante che preferisce il silenzio, ma fa poche ciacole e sai fritole ed è da là che viene il pericolo (o la speranza, a seconda dei punti di vista) che tutto si blocchi ancora una volta.

  62. MassimilianoR ha detto:

    qui non è questione di politica o di colori, dx o sx.
    Lo stesso Dipiazza aveva iniziato a smuovere molte situazioni cristallizzate, portando a casa ottimi risultati in qualche caso (vedi le rive), meno in altri (piazza Goldoni ad es.) ma ha avuto il merito di iniziare a FARE. Ora l’attuale Giunta deve proseguire su questa linea. si tratta di amministrazione della cosa pubblica, di qualità della vita e di crescita della città. bisogna avere il coraggio di cambiare, proporre e fare. smettiamola di camminare con la testa rivolta all’indietro.

  63. Poldo ha detto:

    Bon, ma a parte la muleria che se agita con sogni de autonomia da tuto e tuti, che xe capibile come sogno utopico..
    xe ciaro che qua ghe xe chi che cavalca per no far niente e proteger picoli interessi locali e particolari.
    I muli bastasi che i fasesi i conti de quanti posti de lavoro e de attività saltasi fora col progeto de ristruturazion de l’area.
    E no digo solo nei dieci anni per costruirla, ma anche dopo. E posti de lavoro che no fosi quei de scarigar sacchi da le navi..

    Ma se parla de speculazion edilizia.. certo, posibile.
    Solo che per eser speculazion dovesi prima vender, trovar chi che compra. Se no i resta coi soldi fora e no me par tanto specular.. se ciamasi in altro modo.
    E i soldi no xe de pantalone, ma de privati e banche.

    I terreni a poco prezzo?
    Intanto una parte restasi demaniali. Sui altri vien recuperadi stabili vincoladi. No vien fati grattacieli. E nianche campi de balon..

    Se disi che no servi tanti posti barca..
    Intanto i devi vender anche quei, e drio al posto barca xe gente che magna e bevi.
    Ma meio le pantigane? De gustibus..

    Se disi che dovesi venir fabriche.
    In città?!
    Chi xe quel mona che meti una fabrica in quei posti?
    Senza strade e ferrovie moderne. E queste chi le fa? Chi che meti la fabrica?
    Tacade a Barcola?
    E i ambientalisti cosa disi?

    Qua no xe “no se pol”, qua xe “no se vol”.
    Meio le pantigane che le mani sul mio orto.

  64. Sandi Stark ha detto:

    @ 44 Sara, col “caro saluto” te sta studiando per Bollis? Vara che no, sa? 🙂

    Adesso te conto una roba: un noto politico che prima delle elezini me zercava, el me gaveva dito che relativamente al Porto “Vecio” el gavessi fato una “tavola rotonda” e/o un gruppo de studio (no me ricordo le parole esatte) per approfondir i argomenti (ai tempi no el se diseva tanto sicuro che el “Porto Franco” se podeva spostar).

    Passa un poco de tempo, no go mai più sentì parlar de tavole rotonde, fin che no go letto che el gaveva sposà l’UPIM (Unione Per Il Mattone) senza se e senza ma. Adesso el se ga sbilancià talmente tanto, che no el pol più tornar indrìo.

    Nel frattempo, xe saltade fora tante notizie sul “Porto Vecio”, come ad esempio el primo progetto per la Piattaforma Logistica che se doveva far in Porto Vecio.

    Xe saltada fòra l’intervista del Presidente dei imprenditori portuali, che nel primo anno dell’era Boniciolli el diseva che el sfacelo del Porto “Vecio” iera una roba vergognosa, che saria de farghe causa a tutte le amministrazioni per incuria (stesse robe che gaveva ditto Lacalamita e me sembra Rumiz) e che secondo i suoi calcoli, in Porto “Vecio” iera lavoro per circa 2 mila persone, con interventi de manutenzion orinaria e straordinaria.

    Poco prima Boniciolli diseva che el gavessi preferì che el Porto “Vecio” fussi stà distrutto da la Bomba Atomica, che là no se podeva tignir i traghetti.

    E bòn, ma no el contava tutta la storia. Boniciolli pensava de finanziar el suo progetto (raddoppio del Molo 7°, costruzion del Molo 8°, Piattaforma Logistica e ristrutturazion della SFF de Campo Marzio), coi 4-5 milioni de euro annuali provenienti dall’affitto a Maltauro & De Eccher.

    Ma adesso no se parla più nè de Molo 8°, nè de Molo 7°, nè de Piattafoma Logistica che gavemo i soldi stanziài da 4 anni e che ormai se semo tuti messi el cuor in pase che no i riverà mai più.

    Nel frattempo son andà a veder el Passante de Cintura, inaugurà nel 2010 nel silenzio assordante, che el collega el Porto Vecio con Campo Marzio e col Porto Novo, e che el cancella tutte le argomentazioni che el Porto “Vecio” va distrutto perchè isolà.

    No xe niente vero, su quel passante pol transitar Container e TIR, fin all’equivalente de 700 traghetti al giorno, ma a noi ne bastassi uno solo.

    Intanto Adriaterminal continua a lavorar e masinàr utili, e anche quella presenza cancella o ridimensiona le argomentazioni che el “Porto Vecio” no xe adatto per sbarcar navi, visto che le operazioni avvien in una zona che pesca come el porto de Koper.

    In Porto “Vecio” xe tanti magazzini diroccadi, perchè nissun ga fatto manutenzion dal 1918. Ma ghe ne xe altri ristrutturadi per metterghe i quadri de Sgarbi, altri due ghe xe stà dài per una cifra ridicola a Maneschi che vol far parcheggi e alberghi, e altri che xe ancora bòni. Ad esempio xe la palazzina dove iera l’Autorità Portuale fin a 3-4 anni fa, tutti uffici cablài con telefono, acqua e tuto quel che servi.

    E pò xe spazi dove delle ditte podessi metterse su un capannòn prefabbricato in meno de un mese, se qualchidun ghe garantissi acqua, luce e telefono.

    Perchè fin a 3-4 anni in Porto “Vecio” lavorava dei Spedizionieri con magazzin. Iera quei che gaveva resistì fin all’ultimo allo sfratto, e che no i voleva andar via per nissun motivo.

    Oltre a Adriaterminal xe una ditta che fa ricerche petrolifere, la Crismani za sfrattada che no sa dove andàr e che la licenzierà.

    Intanto in Porto “Novo”, altri spedizionieri lavora in ambienti fatiscenti, i parcheggia i auti sotto i TIR e i passa frettolosamente soto le gorne che pica dondolade dalla bora; no i ga linee ISDN perchè in Porto “Novo” no ghe ne xe più, i ga difficoltà con Internet e i lavora strucài uno sull’altro. Nianche sul Molo 7° no riva l’ASDL… tanto per dir una.

    Te ga ragion sulle “proposte concrete”, ma queste esisti za, come che te go ditto. Adesso xe l’UPIM che devi dimostrarne che:

    – el passante ferroviario xe uno scherzo

    – no se pol far un’altra Adriaterminal

    – no se pol metter la dentro delle ditte commerciali e industriali che lavori “estero su estero” in Porto Franco, con enormi risparmi fiscali e ricadute occupazionali.

  65. sfsn ha detto:

    mah,
    mi no volessi che dopo dela crica de Camber che ga tenù tuto fermo per mezo secolo saltassi fora la crica dei costrutori che fa del porto vecio una zona esclusiva con prezzi che se pol permeter solo i riconi loro pari. In sto modo comunque el porto vecio ghe venissi de novo sotrato ala citadinanza

  66. Sandi Stark ha detto:

    @ 48 Paolo, se el “fare” significassi lavoro e sviluppo per la città, probabilmente te dassi ragiòn.

    Se inveze el “fare” significa speculazion edilizia ed appropriazion de strutture destinade ad usi commerciali, portuali e industriali… con ricadute occupazionali per i baristi e marineri dei Marina… che i se tachi al tram.

    Varda che nianche l’edilizia cittadina, beneficierà. Forsi qualche inezia de subappalto, ma anche el crollo del mercato immobiliare.

    El vero “fare” xe pretender che domani mattina se verzi el Porto “Vecio” ad imprese che benefici delle agevolazioni del Porto franco.

    Se pol far e presto, inveze la Speculazion Edilizia se fermerà inesorabilmente davanti ai ricorsi.

    No te vedi che i se passa la bàla l’uno co’ l’altro perchè nissun vol ciorse la responsabilità de commetter atti giuridici contro i trattati internazionali?

    Anche el Prefetto se ga tirà fora dopo le prime infrazioni, fatte forsi in bona fede.

  67. Poldo ha detto:

    Solo perchè trovo conferme a una “vaga” idea…

    “In Porto “Vecio” xe tanti magazzini diroccadi, perchè nissun ga fatto manutenzion dal 1918.”
    Interesante.

    “Ad esempio xe la palazzina dove iera l’Autorità Portuale fin a 3-4 anni fa, tutti uffici cablài con telefono, acqua e tuto quel che servi.”
    Conferma l’idea.

    “E pò xe spazi dove delle ditte podessi metterse su un capannòn prefabbricato in meno de un mese, se qualchidun ghe garantissi acqua, luce e telefono.”
    Apunto.

    “Perchè fin a 3-4 anni in Porto “Vecio” lavorava dei Spedizionieri con magazzin. Iera quei che gaveva resistì fin all’ultimo allo sfratto, e che no i voleva andar via per nissun motivo.”
    Ecco…

    Cioè se disi – e se conferma – che chi che ga usufruido de quele aree no ga mai meso una flica nianche per tenirle a posto!
    Ciò, pago l’affito.. Dunque xe il Porto che se ga magnà i schei !

    Perfin acqua, luce e telefono, bisogna che sia qualchedun altro a dargheli.
    L’unica palazzina a posto sembra proprio quela dove pagava pantalone.

    Te credo che la roba iera interesante.. Pagava tuto i altri.
    Eh.. se lo faseva l’Austria e il TLT, vol dir che xe li che se devi tornar.

  68. Poldo ha detto:

    Ah.. si.
    E sembrasi, invece, che quel che vol far deso i altri, se ciami speculazion..

    Ma magari solo perchè no i xe tuti triestini.

  69. Fabio27 ha detto:

    Primo punto. Non parliamo di speculazione edilizia, per favore. Speculazione è quando io compro i terreni, il mio amico assessore cambia la destinazione d’uso e io li rivendo guadagnandoci su e passando la percentuale all’asessore. In Porto Vecchio è in azione la solita mafia del cemento, che vorrebbe costruire dappertutto. Di cemento la Spagna sta crepando, per capirci.

    Secondo punto. Per chi è a favore del riuso di Porto Vecchio. Guardate che il Trattato di Pace, annessi inclusi, è legge dello Stato, approvata dall’Assemblea Costituente prima della Costituzione. Governi e commissioni parlamentari possono esprimere pareri autorevoli, ma sempre pareri sono. Per rendere spostabile il Porto Franco occorre una legge, punto e basta. Boniciolli l’ha sempre detto, e anche il parere di Maltauro va nella stessa direzione. Ma nessuno ha voglia di farla, per cui ci terremo in eterno le pantegane. Facciamo un’ipotesi. Il governo dice al prefetto di spostare Porto Vecchio sui moli di Farnetti o di Prosecco. Il primo avvocato neolaureato e neoiscritto all’Ordine che passa presenta ricorso, citando il Trattato di Pace. Si ferma tutto, e ne riparliamo nel 2100.

    Terzo punto. Per gli amici di Trieste Libera, di cui ho rispetto per la passione e l’amore per la città che dimostrano. Forse avete ragione, forse torto. Ma sono questioni che rischiano di avere risposte a med io o lungo termine. Forse avremmo bisogno di decisioni a più breve termine. Per esempio, sapere se attività di carattere marittimo e/o commerciale sono possibili e convenienti in Porto Vecchio in regime di Porto Franco. Oggi non lo sappiamo per tre ragioni:
    a. l’intera zona è stata mandata in malora
    b. È impossibile movimentare le merci, perché l’unica via d’uscita, quella ferroviaria, è sabotata da Trenitalia, che si rifiuta di fare servizio
    c. Manca il regolamento attuativo, per cui nessuno sa veramente cosa si può e cosa non si può fare in Porto Franco. Da vent’anni i governi di destra, sinistra, tecnici, aristocratici, balneari, marziani si sono dimenticati che il regolamento era previsto dalla vigente legge portuale. Senza, non sapremo mai quali sono le reali possibilità. Il regolamento non viene scritto perché
    1. I burocrati del ministero hanno capito che è una patata bollente
    2. Ai tagliani interessa che il porto di Trieste nel suo complesso non funzioni, e le élite della città sono sostanzialmente sulla stessa linea.

  70. Fabio, la tua analisi è lucidissima, complimenti.
    Per quanto riguarda le cose che facciamo, il fatto che siano difficili da affrontare (ma non da capire, o risolvere) è la ragione principale per cui nessuno è stato in grado di affrontarle per decenni.

    Ma questo non ci intimorisce, nemmeno per un attimo. E pensiamo che la questione sia molto meno “a lungo termine” dei 60 anni di passione che ci hanno somministrato quelli che ci amministrano: una volta partiti i processi giusti, il resto può seguire, a cascata, in tempi molto più brevi di quanto molti possono pensare.

    Sta a noi (tutti) metterci le energie, e le competenze.

  71. Poldo ha detto:

    @70 Fabio27

    La vedo cosi:

    “Primo punto. Non parliamo di speculazione edilizia, per favore … In Porto Vecchio è in azione la solita mafia del cemento, che vorrebbe costruire dappertutto.”
    Facio solo notar che in Porto Vecchio è *già* costruito. Solo che xè anda’ tutto a sfascio.. e nianche così me par che vadi ben. Perciò nix nuovo cemento. L’argomento semai xe come lo recuperemo.

    “Secondo punto” ghe vol una legge. Fora de ogni dubbio. E xe proprio su questo che ga fato forza chi che no vol far niente. Anche perchè se no, i gaveva tuto il tempo e ocasion de farla visto che iera perfin viceministro un triestin.

    “Terzo punto”
    Xe anche per questo terzo punto che una volta avuda la legge, il porto deve diventar quel novo. Dove ghe xe le aree industriali, dove che xe più servizi, dove se pol far retroporto. Dove una norma de Porto Franco pol davero svilupar la potenzialità.

    Quarto punto..
    l’area de Porto Vecchio va recuperado alla città.

  72. Sandi Stark ha detto:

    @ 70 Bravo, el scenario xe questo. Ma el mercato delle idee no offri altro.

    “Italia, speculazion edilizia, fine del porto e miseria” de una parte. Scelte un poco più estremiste dall’altra. In mezzo no xe niente, solo de subìr el zemento.

    Almeno fussi qualchidun che parlassi de modificar la Legge della Portualità, riveder el Statuto de Autonomia Regionale, applicar la Legge per le Aree de Confine… ma zero assoluto.

    Tutto quel che i sa propor, xe de metterse a 90° per la millesima volta.

  73. Poldo ha detto:

    L’ultima scelta un poco più estremista fata a Trieste se ga ciamà Melone. E Trieste se ga fermado. E la xe ancora ferma li. Anche la gente xe sempre la stesa.

  74. El “Melon” iera tutto tranne che estremista, essendo principalmente una costola del PSI, con fondatori massoni, velocemente infiltrada da correnti ancora pegiori.

    Inoltre, lori no parlava MAI de indipendenza, ma solo de autonomia in modo vago, e spesso e volentieri antislavo.
    Lori no parlava de leggi in vigor e no rispettade.

    Per capirse, con lori no gavemo praticamente NIENTE cossa spartir.

  75. Erik Prassel ha detto:

    Son sorpreso de quanto le persone gabbi la memoria corta e de come che i caschi ogni volta che un politico ghe disi che fa qualcosa per la città. Non ve basta una cinquantina de elezioni per capir che i politici (soprattutto quei italiani) non fa MAI qualcosa per la gente ma solo per impinirse le scarsele?

  76. Poldo ha detto:

    @75 Movimento Trieste Libera

    “El “Melon” iera tutto tranne che estremista, essendo principalmente una costola del PSI, con fondatori massoni, velocemente infiltrada da correnti ancora pegiori.”

    Forsi xe cussì, ma ga fato presa sula gente che vedeva chiuderse la città emporiale, che vendeva sempre meno strazi e che iera preocupada del suo futuro.
    I temi che ga usado iera i stesi vostri, i ne ruba tuto, no i ne da più niente.. etc.. Colpa sempre dei “altri”.

    “Inoltre, lori no parlava MAI de indipendenza, ma solo de autonomia in modo vago, e spesso e volentieri antislavo.”
    Infatti. L’indipendenza xe arivada anni dopo con la Lega. Iera tropo presto per un tema cussì “duro”. Tenindo per più conto de l’eletorato de destra de la gente triestina.

    “Lori no parlava de leggi in vigor e no rispettade.”
    Vero. Però i parlava de no rispetar Osimo. E cussì i ga fato, e i ga fato far a tuti sula Zona Industriale Mista sul Carso.

    “Per capirse, con lori no gavemo praticamente NIENTE cossa spartir.”
    Ecco, su questo posso eser dacordo. Che no ghe sia l’intenzion, intendo..

    Però dovè saver che quei i esisti ancora.
    E che i xe pronti a cavalcar qualunque roba che ghe posi vinir utile a lori.
    E no parlo de quei che ga un solo ciodo in testa e che i sembra pensar che, no solo le aquile, ma anche le pantigane del porto vecio le gabi due teste.
    Perchè parlar de zementificazion in un logo *già* costruido, vol dir che no se considera zemento quel che butava i amici, ma solo quel che i buta i altri…

    E ‘lora quando ve domandavo che diferenza ghe fossi, visto l’obiettivo che gavé, tra aver il Punto Franco funzionante nel porto vecio o nel porto novo – che gavesi indubiamente più scopo nel svilupo dele atività – no iera per caso. Iera per capir se davero quel che dichiaré xe l’unica verità. No go avudo risposta chiara.. Questo me fa pensar.. Ma posso anche pensar che se tratta solo de farse le idee più ciare.

    E ‘lora perchè no ve informé mejo, per esempio, sul cossa vol dir per una impresa star in un Punto Franco Doganale – oggi, no nel 1950 – e se davero ghe xe tuta questa attrazion? Con una impresa vera, no con quei che ga vissudo tuta la vita a spese dei altri…
    No che non ghe sia, capimose, ma forsi esiste oggi altri strumenti normativi e condizioni de mercato che no rende poi cussì atrattivo *solo* la Zona Franca. Magari ghe vol anche altro..

    Gorizia ga avudo Zona Franca Industriale per 50 anni. Le imprese le xe a Monfalcon. Fora area. Chissà perché mai..

    Xe vero che i recenti grandi porti i ga tuti più o meno dei punti franchi. Ma sperar che alora anche Trieste vadi solo per questo su sta strada xe sbagliado. Nel vicin Oriente e nel Far East i ga regimi doganali che in Europa no xe più, e i ga anche l’operaio che ciapa 100 euro a mese quando ghe va ben.. Sicuri de voler propor questo anche per la Trieste Liberada?

    Per conoser ‘ste robe va confrontà tuto, e le info le deve rivar no da quei che salta sula diligenza al ultimo momento, ma da quei che xe sul campo. E, soprattutto, che i tira fori i bori dale proprie tasche. Quei ve dirà dele vere convenienze.

    Sta a voi vederghe ciaro.
    Mi go dito quel che penso sul vostro progetto. Lo ritegno irrealizabile e credo che manchi anche dele basi giuridiche che voi rivendiché.
    E perciò continuerò a discuterne senza per questo demonizzar nessun.
    Sicome però no semo certo noi a decider, vederemo..

  77. Noi ghe vedemo più che ciaro. I c.d. punti franchi italiani NO corispondi con la Free Zone integrale e internazionale (oltre che extraterritoriale) che la legge prevedi.

    In quale modo no te gavemo risposto sul porto Sud? Xe la quarta volta che te ne lo chiedi, e gavemo za dito che xe Porto Libero là, come nel porto Nord, za secondo el Trattato. E che no ghe xe problemi in futuro per ampliar.

    Ti te pensi che sia irealizabile, ma desso te ne ga de dir per che motivo.
    Semo stadi abituadi talmente mal dai nostri amministratori (abusivi) che no rivemo più a creder che la legge no sia solo sulla carta, ma che DEVI vignir applicada? Saria triste.

    (per i altri consigli, grazie, ma gavemo i anticorpi contro tutta una serie de personaggi che appari regolarmente…)

  78. aldo ha detto:

    @75 Movimento Trieste Libera

    El Melon “una costola del PSI, con fondatori massoni”? podessi scriverlo un giornalista complotista che Trieste la ga vista solo in cartolina. Ma voi se de Trieste o de dove?

    La Lista per Trieste xe stada fondada dal Comitato dei dieci, nel quale el massone Cecovini gnanche ghe iera. Xe vero che ghe iera i ex socialisti de Giuricin, ma anche esponenti provenienti da altre aree politiche, per cui la Lista per Trieste xe stada da subito trasversale e no una costola del PSI e el massone Cecovini no iera gnanche tra i fondatori del comitato dei dieci. Cecovini ga assunto la leadership solo dopo le prime elezioni, vinte dala Lista per Trieste pescando voti trasversalmente a tuti i partiti, perchè xe stà el più votà come preferenze e de conseguenza xe diventà sindaco e da subito xe stà eleto in comun anche Giulio Camber e i ex socialisti iera sparuta minoranza da subito e dopo qualche anno i xe anche uscidi.
    Se el senso de “costola del PSI” iera che el Melon ga fato acordi eletorali esclusivi col PSI, gnanche questo xe vero perchè La Lista per Trieste ga fato sì acordi eletorali per le politiche col PSI (elegendo Camber in cambio del’elezion del socialista Agnelli) ma anche col PLI (elegendo Cecovini al parlamento europeo), con l’alora sconosciuta Lega Lombarda de Bossi e, infine, con Forza Italia che, a Trieste, xe finida in man a ex meloni guidadi da Giulio Camber che ga trasferido sta egemonia ex melone nel PDL.

    Xe vero che el Melon iera autonomista, mentre voi se indipendentisti e che el melon iera italian-identitario e voi no, ma no xe vero che no gavè NIENTE in comune con el Melon, perchè in comune gavè la visione nostalgica dela cità portuale-emporiale de una volta e l’idea che el futuro devi esser un ritorno a quel passato e infati anche voi se per tegnir imobilizà el porto vecio spetando Godot che, per la LpT iera la Zona Franca Integrale e per voi xe el ritorno del TLT.

  79. Poldo ha detto:

    “I c.d. punti franchi italiani NO corispondi con la Free Zone integrale e internazionale (oltre che extraterritoriale) che la legge prevedi.”

    Ah.. no? E in che robe i xe diversi?
    Epur gavé divulgado anche voi la risposta dela UE.

    “..e gavemo za dito che xe Porto Libero là, come nel porto Nord, za secondo el Trattato. E che no ghe xe problemi in futuro per ampliar.”

    E ‘lora perchè se contrari al al “spostamento” del Porto Libero dal Vecio Porto? Perchè no volé la “zementificazion”?

    “..no rivemo più a creder che la legge no sia solo sulla carta, ma che DEVI vignir applicada? Saria triste.”

    Il problema xe proprio che quela legge val per il Porto Libero, e val per il TLT. Ma il Porto Libero el xe ancora, il TLT invece xe sta “chiuso”, e proprio da quei stessi che lo ga inventado e instaurado.

  80. Nissuna nostalgia.

    – la legge o se cambia, o se applica. Xe nostalgico? no, xe lineare.

    – le scelte va fatte per favorir la popolazion. no pochi interessadi foralegge. Xe nostalgico? no, dovessi eser la priorità de chiunque ne amministri

    – una città in una posizion del genere devi esser un porto-emporio. Cambia le modalità, cambia i mezzi, ma xe el modo più veloce per otignir el cash-flow che a cascata farà beneficiar tuti i cittadini. Xe nostalgico, questo?
    I ne ga veramente inzinganado tanto che pensemo che el futuro sia far discoteche, marina e lungomar per el jogging in un porto? (come se leggi in certi commenti in giro…)

    Qua se chiedi de rispettar le norme minime de convivenza civile, cioè la legalità e far l’interesse della popolazion. E se questo xe nostalgico, xe proprio ora de cambiar qualcossa.

  81. Tergestin ha detto:

    Ma nissun se ricorda de Porto San Rocco? I parlava anca la de rilancio, oportunita’, bori a capei… con tanto de nomi sul giormal de “possibili acquirenti interessati” tra baloneri de serie A, presentatori dela tv e altre monade. Bon, l’ estate del boom inaugural ghe iera solo che Sgarbi e el maestro Pregadio dela Corrida che se ga fermado a zena la’. Dopo come xe finida gavemo visto tuti me par. Un flop de mati e anca prevedibile.

  82. risposte veloci a sora:

    – i punti franchi italiani xe volutamente sofigadi dall’AP illegittima (prova, ti imprenditor x, a chieder una concession in Porto Nord), oltre che funzionar solo in caso de importazion-esportazion, mentre dovessi eser esentasse al 100%: se pagassi solo per i servizi (basta legger l’allegato VIII e confrontarlo con la realtà)

    – intanto, xe un fatto che no pol esser spostà- Quindi se sta perdendo tempo. Dito questo, xe ciaro che là se pol insediar QUALSIASI azienda, specialmente in certe condizioni come trasformazion de semilavorati, etc, che ghe traessi un leggerissimo vantaggio, cioè lavorassi tax free.

    – “Ma il Porto Libero el xe ancora, il TLT invece xe sta “chiuso”, e proprio da quei stessi che lo ga inventado e instaurado.”
    Xe una leggenda metropolitana. Nè el Trattato, nè tantomeno la 16esima risoluzion del Consiglio de Sicurezza dell’ONU xe mai stadi sovrascritti. E sfidemo a dirne dove saria scritto che ghe xe stado un cambio de sovranità a favor dell’Italia, nel Territorio Libero de Trieste.

  83. Poldo ha detto:

    @83 Movimento Trieste Libera

    “..mentre dovessi eser esentasse al 100%”

    Ve lo ga dito l’Europa che xe regime franco doganale europeo. Quel che dovessi eser per voi xe un altro par de manighe. Anche mi giogo sempre la schedina..

    “- intanto, xe un fatto che no pol esser spostà-”

    E questo fatto lo gavé in testa voi, mentre il parer del Governo non più tardi de un mese fa xe proprio l’opposto.

    “..xe ciaro che là se pol insediar QUALSIASI azienda, specialmente in certe condizioni come trasformazion de semilavorati, etc, che ghe traessi un leggerissimo vantaggio, cioè lavorassi tax free.”

    Intanto la qualsiasi azienda fasessi i conti col ambientalismo perchè un conto xe una zona industrial fora città e un altro in piena città. E po’ perchè no se podesi insediar ne la zona del porto Novo? Che la stsi mejo e più collegada al trafico?

    “..dove saria scritto che ghe xe stado un cambio de sovranità a favor dell’Italia, nel Territorio Libero de Trieste.”

    Nel Memorandum de Londra. Nel senso che chi, interessado, no se oppone a un accordo e il da’ anche solo un tacito consenso, xe contraente a tutti gli effetti. Tanto che xe stadi proprio lori a informar l’ONU che, grazie, no iera più bisogno de nominar nissun.

  84. ufo ha detto:

    @75 “El “Melon” iera tutto tranne che estremista…” Il Melone è stato, immediatamente fin dall’inizio, un movimento apertamente sciovinista e razzista, ed è insignificante il fatto che poi i soliti intrallazzatori di bassa lega ci abbiano appeso sopra anche i propri meschini traffici, o che i pochi ingenui onesti presenti all’inizio se ne siano allontanati schifati. Il fatto è che sciovinismo e razzismo, a differenza dal resto d’Europa, a Trieste non sono mai stati considerati posizioni ‘estremiste’.

  85. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @68 POLDO :

    “Cioè se disi – e se conferma – che chi che ga usufruido de quele aree no ga mai meso una flica nianche per tenirle a posto!
    Ciò, pago l’affito.. Dunque xe il Porto che se ga magnà i schei !”

    Da questo deduco che Lei non ha mai lavorato in un area portuale, e commenta privo di cognizione di causa.

    Le concessioni normalmente sono d 2+2 anni di
    locazione dove il canone annuo viene pagato
    in anticipo ed in unica soluzione, deve essere garantito da fidejussione! (pesantino no’).ed i canoni non sono minori di quelli in città, se uno sceglie il porto vuol dire che ha la necesssità per motivi doganali.
    Per il resto vale piu’ o meno le regole del c.c. sugli obblighi di manutenzione dell’immobili, se e’ in affitto ne è a conoscenza, solo che in porto era a senso unico, manutenzione di loro competenza contrattuale “zero”. Quello che forse non sa
    è che alla scadenza della concessione Lei non era mai sicuro se veniva rinnovata, eventuali migliorie le faceva a proprio carico e rischio perchè se non erano di gradimento dell’APT aveva l’obligo del ripristino iniziale.
    L’APT può terminare la concessione a sua insindacabile decisione !!!
    Inoltre credo che se prendo in locazione un immobile il minimo che posso chiedere e’ di avere accesso a luce,acqua,servizi WC almeno
    ad un raggio ragionevole, se devo fare scavi devo presentare un progetto e non e’ detto che venga accettato o quando dato.
    Inoltre gli allacciamenti acqua e soprattutto telefono alle navi sono diventati problematici in quanto non funzionano bene daperttutto,telefono oggi ha meno importanza in quanto ci sono i cellulari.
    Tutti i servizi sono pagati a parte, allora secondo Lei quali sarebbero i diritti ???

    Allora la sua attitudine non ha niente che vedere con il progresso del porto Lei e’ solo antitriestino e odia la triestinità
    in tutti i suoi aspetti e questo lo si percepisce in tutti i suoi posts in compagnia
    ad altri commentatori.

    Trieste indipendente vuol dire benessere per la sua popolazione, mi dica che futuro ,non solo quà , può dare questa Italia dove la disonestà dei suoi governanti sta sorpassando quella della criminalità organizzata.

    Le rammento una dichiarazione profetica di un giornalista austriaco che fece lasciando la citta’nel 1918, profetico:

    “Mi dispiace lasciare questa splendida città
    dove il governo di Vienna ha contribuito
    molto per il suo sviluppo, e che l’anmministrazione che le succedera’ sarà
    fatta di arroganza figlia dell’ignoranza.

    Questa purtroppo e’ l’Italia solo arroganza .

  86. Roberto Giurastante ha detto:

    @84 il Memorandum di Londra e’ solo un atto di trasmissione della pura amministrazione civile da parte di USA e Regno Unito a Italia e Jugoslavia. In nessun punto del MOU si parla di sovranità trasmessa anche perché non era nella facoltà dei due Paesi (USA-GB) poterlo fare. Infatti il Senato USA ancora nel 1967 veniva informato dal dipartimento di stato del fatto che il TLT era un’entita’ statale esistente. La sovranità italiana su Trieste e’ cessata nel momento in cui è’ entrato in vigore il Trattato di Pace come spiegato all’art. 21 comma 2. L’art. 21 comma 2 non è’ mai stato integrato o abrogato ed è’ pienamente operativo. Nessun accordo bilaterale o multilaterale successivo può sostituire il Trattato di Pace. Se l’Italia non è’ d’accordo con i contenuti deve chiedere a tutti i Paesi sottoscrittori che venga modificato. Fino ad ora non lo ha mai fatto.

  87. coperta ha detto:

    Giurastante e Muloni TLT
    tutto giusto
    ma dal punto di vista della legittimazione appigliarsi a un atto del Senato americano del 1967 o a atti giuridici precedenti,
    è un po’ debole no?
    oppure credete davvero che adesso Obama e Hollande sono pronti ad appoggiare la nostra indipendenza?

  88. Sandi Stark ha detto:

    @ 86 Ben dito Capitano ma no serviva nianche risponderghe: tuti ghe riva, che el condutor de un qualsiasi local no devi far lavori a beneficio del locatario e se li fa xe cazzi suoi.

    Forsi xe el caso de ricordarse cossa diseva la mamma de Otto:

    “I Triestini sono molto delusi dell’Italia.

    Era da prevederlo, poichè l’Italia ha porti tanto belli, che questo scalo decentrato e senza retroterra italiano, non le è di alcuna utilità.

    E’ stata solo l’invidia e nient’altro, che ha fatto ingoiare Trieste da parte dell’Italia, ed il desiderio di dominare da sola l’Adriatico.

    Non potevano utlilizzarla, avevano promesso mari e monti ai triestini e la prima cosa che hanno fatto è stato di smontare le grandi gru e portarle nei porti italiani.

    Noi dovevamo pagare ogni anno un milione di corone (o fiorini) per dragare il Porto di Trieste.

    Questo, gli italiani hanno smesso di farlo, avendo altri porti che non gli costano nulla o quasi”.

    Le gru xe quelle portade nel novo porto del Conte Volpi, a Marghera, subito nei primi mesi del 1919.

    I dragaggi xe quei del Porto “Vecio”, coi bacini interni imbunidi ma dove fin pochi anni fa entrava navi che pescava 8 metri, e resta sempre el canal della diga, dove el fondal xe de oltre 11 metri e dove scariga Adriaterminal, fin che anche ela anderà a Monfalcon.

  89. Paolo Geri ha detto:

    @75 Movimento Trieste Libera

    “El “Melon” iera tutto tranne che estremista, essendo principalmente una costola del PSI, con fondatori massoni, velocemente infiltrada da correnti ancora pegiori.”

    All’ epoca ero componente della Segreteria Provinciale del P.C.I. e quindi posso parlarne con cognizione di causa.
    L’ affermazione vale – e solo in parte -. per il Comitato dei Dieci (quello di Gruber Benco, Letizia Fonda Savio, Giuricin …) non certo per il “Melone” diventato rapidamente partito politico. Già nel corso della raccolta delle firme compaiono nel gruppo dirigente personaggi legati agli ambienti conservatori e reazionari della città. Tempo pochi anni e i fondatori sono emarginati a cariche onorifiche o piazzati in Consiglio Regionale (Giuricin) in modo da non poter più decidere la linea politica del movimento. Giuricin (che era socialdemocratico) viene fatto anche dimettere da segretario politico. Vincono i Cecovini (liberale storico e il PLI allora era un partito di centro-destra) ma soprattutto i Gambassini (quello che continua a vantarsi di avere “servito la patria” nella Repubblica di Salò) e gli Staffieri (quello che si faceva chiamare “comandante” dai dipendenti comunali).
    A partire dalla metà degli anni Ottanta il Melone diventa così una forza organica di destra: nella nomenklatura interna vanno al potere ex (?) fascisti ed esponenti delle associazioni degli esuli.
    Poi inizia l’ era Camber che prima usa come “tram” il PSI di Craxi poi entra direttamente e organicamente – quando il Melone si sta ormai estinguendo – in Forza Italia (o come diavolo si chiamava all’ epoca).
    Questo “secondo Melone” – ben diverso da quello originario – è stato quanto di peggio ha espresso negli ultimi cinquant’ anni Trieste paralizzandone qualsiasi sviluppo ed evoluzione, non tanto per questioni ideologiche (anche se era ferocemente antijugoslavo e antisloveno e schierato contro gli aspetti politici del Trattato di Osimo) ma per questioni di interessi e di difesa di rendite di posizione.

  90. Bibliotopa ha detto:

    Il quale Gambassini sta continuando da decenni a sostenere l’intangibilità di Porto vecchio

  91. Sandi Stark ha detto:

    Costruttori di terra, di mare e dell’aria! Colletti bianchi della Speculazione! Uomini e donne di Trieste, dell’ex Impero AU, badanti d’Albania, Ascoltate!

    Un’ora segnata dal destino batte nel cielo del Porto Vecchio. (Acclamazioni vivissime).

    L’ora delle decisioni irrevocabili è giunta. La dichiarazione di spostamento del Porto Franco è già stata consegnata (acclamazioni, grida altissime) agli ambasciatori di Gran Bretagna e Francia.

    Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie che in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l’esistenza stesa della Speculazione Edilizia.

    Alcuni lustri della storia più recente si possono riassumere in queste frasi: costruire, costruire e costruire, ed alla fine, quale coronamento dell’edificio, la posa del frasco e relativo licof.

    La nostra coscienza è assolutamente tranquilla. (Applausi). Con voi il mondo intero è testimone che il Partito del Mattone ha fatto quanto era umanamente possibile; ma tutto fu vano.

    Bastava rivedere i Trattati per adeguarli alle mutevoli esigenze dei costruttori, e non considerarli intangibili per l’eternità;

    bastava non iniziare la stolta politica delle garanzie, che si è palesata soprattutto micidiale per coloro che devono speculare;

    bastava non respingere la proposta del 6 ottobre dell’anno scorso, di spostare il Porto Franco in Polonia.

    Oramai tutto ciò appartiene al passato. Se noi oggi siamo decisi ad affrontare i rischi ed i sacrifici, gli è che l’onore, gli interessi, l’avvenire ferramente lo impongono, poiché una Grande Speculazione Edilizia è veramente tale se considera sacri i suoi impegni e se non evade dalle prove supreme che determinano il corso della Storia.

    Noi impugniamo le ruspe per risolvere il problema delle nostre frontiere portuali, noi vogliamo spezzare le catene di ordine territoriale che ci soffocano, poiché un popolo di 205 mila anime non è veramente libero se non ha libero l’accesso al Porto Vecchio.

    Questa lotta gigantesca non è che una fase dello sviluppo logico della nostra Speculazione; è la lotta dei costruttori poveri contro gli affamatori portuali che detengono ferocemente il monopolio dei traffici di tutte le ricchezze e di tutto l’oro della terra; è la lotta di giovani fecondi che vogliono discoteche, contro i magazzini isteriliti e volgenti al tramonto ove guadagnarsi la giornata e pagarsi gli studi; è la lotta tra due secoli e due idee.

    Ora che i dadi sono gettati e la nostra volontà ha impedito che in Porto arrivassero i vascelli, io dichiaro solennemente che non intendiamo trascinare altri popoli nel conflitto con essa confinanti per mare o per terra.

    Slovenia, Croazia, Grecia, Turchia, Egitto… prendano atto di queste mie parole e dipende da loro, soltanto da loro: che si prendano i traffici navali mentre noi costruiamo i posti barca.

    Triestini!

    In una memorabile adunata, io dissi che, secondo le leggi della morale costruttrice, quando si ha un amico si edifica con lui sino in fondo.

    Questo abbiamo fatto e faremo con Maltauro e De Eccher, coi loro muratori, con le loro meravigliose betoniere.

    In questa vigilia di un evento di una portata secolare, rivolgiamo il nostro pensiero deferente all’ on. Vittorio S.(la moltitudine prorompe in grandi acclamazioni) che, come sempre, ha interpretato le nostre esigenze.

    E salutiamo alla voce il capo della grande confraternita costruttrice. L’Italia costruttrice, è per la terza volta in piedi, forte, fiera e compatta come non mai. (La moltitudine grida con una sola voce: “Sì! “).

    La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti.

    Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all’Oceano Indiano: costruire!

    (Il popolo prorompe in altissime acclamazioni).

    E costruiremo!

    (il popolo grida: Siiiiii!!!!!)

    Per dare finalmente luoghi di svago ai ricconi di Italia, dell’Europa, del mondo.

    (il popolo in visibilio)

  92. Sandi Stark ha detto:

    prova

  93. Sandi Stark ha detto:

    Gavè messo dei filtri sulle parole che se pol pubblicar?

  94. Alessandro ha detto:

    censura talijana 🙂

  95. @88 ho citato l’atto del Senato USA solo come una delle prove dell’inesistenza della sovranità italiana su Trieste… quel documento infatti l’ho utilizzato in un mio processo in “attesa di giudizio”… se i magistrati italiani non si fidano verranno chiamati a deporre i titolari del Dipartimento di Stato USA… Di prove ne abbiamo tante con documenti anche successivi e delle stesse Nazioni Unite… Mai detto che abbiamo intenzione di rivolgerci ad Obama od Hollande… Il Trattato di Osimo nella versione depositata all’ONU dalla sola Italia nel luglio del 1987 (ovvero ben 12 anni dopo la sottoscrizione) non afferma la sovranità né di Italia né di Jugoslavia sul TLT ed è stato preso in consegna dal Segretariato ONU come semplice accordo bilaterale per il miglioramento dei rapporti tra i due paesi…

  96. MassimilianoR ha detto:

    perfetta l’analisi sul melone di Paolo Geri

  97. enrico maria milic ha detto:

    @giurastante

    ok, di nuovo, tutto perfetto dal punto di vista tecnico-legale e considera che sono pronto a firmare qualsiasi cosa su una maggiore autonomia per trieste.

    per quanto riguarda “l’indipendenza” di trieste (diverso da “autonomia”)
    quello che tu ti aspetti è che un procedimento legale per il TLT sia sostenuto politicamente nel 2012 dall’Onu e ovviamente dalla maggioranza degli stati europei.
    due domande precise per te e per tutti i sostenitori del TLT:
    1) vi aspettate il sostegno dell’Onu e della maggioranza degli stati europei?
    2) non vi sembra improbabile?

  98. Alessandro ha detto:

    @95 visto che tutti qua xe giuristi internazionali: cossa me contà della sovranità kosovara? e de quella georgiana su ossezia e abkhazia? e della sovranità israeliana su palestina e particolarmente sui territori occupati? del marocco sul sahara occidentale? voi no gavè ancora capì che tutte ste robe che voi ciolè per sante xe solo concetti. che el diritto internazionale, nei termini che intendè voi, no esiti nonostante tutte le convenzioni e i accordi. ieri castro iera un terrorista, oggi xe capo de stato. la RPC no gaveva un seggio all’ONU finchè no i se ga accorto (per interesse?) che i iera un cicin più rappresentativi de taiwan. mi no digo che la question de trieste xe atipica: mi digo che a volte lo status quo xe più importante de tutto el resto.

  99. Poldo ha detto:

    @87 Roberto Giurastante

    I trattati xe firmadi tra nazioni.
    Nel Trattato de Pace se crea l’entità autonoma TLT, in prima fase governada da alcuni dei Alleati.

    A Londra chi amministra il TLT prende atto che cusì no funziona e se cambia.

    Xe vero che questa entità autonoma TLT no xe stada abrogada, ma l’amministrazion del TLT xe passada all’Italia e alla Yugoslavia.
    Questo ghe vien comunicado all’ONU, che prende atto.

    Italia e Yugoslavia no ga sovranità, ma per quel che li riguarda i se assume “obbligo” de amministrar la parte de TLT che ghe xe stada assegnada.

    L’Italia perciò “deve” amministrarla, con le sue leggi senza discriminazion, ad eccezion delle clausole contenude nella consegna e che deriva dal Trattato (tra cui Scuole, minoranza etnica, il Porto Libero).

    In tutto questo e fin qua, dunque, Trieste e/o i triestini no ga voce in capitolo.
    Se non quella che deriva per le norme amministrative che l’Italia ga l’obbligo de estender e far rispettar nel TLT. E cioè senza discriminazion alcuna, tutte le norme che xe amministrativamente in vigor nel resto del paese, compresa la cittadinanza e diritti politici, con l’ecezion de quele prescritte per il TLT.

    Questo xe il Memorandum de Londra.
    Per fortuna dopo xe rivà Osimo.

  100. Bibliotopa ha detto:

    Il punto da considerare è anche un altro ” nelle more” fino a che l’ONU decida il ripristino del TLT ( se lo vorrà fare), cosa ne facciamo del Porto Vecchio?

  101. @97 ci aspettiamo che venga rispettato il diritto internazionale… altrimenti non ha senso parlare di ordinamento internazionale… se i triestini che si appellano ad un Trattato di pace in vigore venissero repressi dallo Stato occupante, allora la questione diventerebbe non più gestibile…

  102. Alessandro ha detto:

    @101 infatti ordinamento internazionale per come lo intendè voi no ga senso

  103. Tergestin ha detto:

    Bon dei, metemose el cuor in pase e fidemose dela classe politica che per decenni ga fato meno de zero. D’ altra parte a suo tempo i parlava de Porto San Rocco come la nova Montecarlo ancora un poco, con tanto de supervip che fazeva a comiade per andarghe… Gavemo visto, no?

  104. Alessandro ha detto:

    @103 questo xe un altro discorso. intendemose, mi condivido che una città no pol viver de soli servizi o commercio. se te fa negozi e centri commerciali de dove vien fora la pila de spender in quei negozi? son d’accordo. ma sta storia del TLT xe veramente assurda.

  105. Poldo ha detto:

    @100 Bibliotopa

    Purtroppo l’ONU sull’entità TLT non pol decider niente. Al massimo pol dir che l’entità TLT esisti ancora, ma ghe risulta gestida come i “creatori” la ga determinada.
    Eventualmente xe questi “creatori” che pol decider qualcossa, sempre che no i se meti “veti” l’un col’altro.

  106. Poldo ha detto:

    @83 Movimento Trieste Libera

    Una ultima roba volevo dirve, che me par la più importante.

    Metemo che gavè ragion..
    Metemo che esisti ancora il TLT, che xe sempre esistido, anche se con l’aministrazion a “carico” de l’Italia.

    E metemo anche che la roba sia molto ciara nela testa de qualchedun che la sa lunga, che ga seguido sta storia fin dall’inizio.
    No fosi niente de strano, anche la Sicilia gaveva la dogana sul streto de messina fin quasi al ’72 e quel che iera Monopolio in Italia no iera proprio cussì in Sicilia..

    Metemo che ‘ste robe no sia stade mai dite in modo ciaro per la solita question politico-identitaria.
    Se fossi così.. no fossi una spiegazion altrettanto ciara del perchè a Trieste, ne lo Stato ne i grandi privati de fori, se la ga sentida de far grossi investimenti?
    E lasemo da parte un momento i privati.

    Ma chi ghe lo fa far al Stato ‘talian, che (se gavé ragion..) ga solo un obbligo amministrativo su un territorio che no xe suo, de meter vagoni de miliardi per opere che da un mometo al altro pol perder ?

    Quanti de quei che conossi ben ‘sta storia del TLT in Italia, pol nel corso dei anni, aver dito che no convien butar soldi su un terren che no xe de proprietà?
    E aver perciò convinto che iera meio investirli da altre parti?

    A sentirve adeso, no i ga mai avudo proprio tutti i torti, ve par?

    Oggi cossa sucedi?
    Che il mesaggio che riva a orece che vol sentir, xe praticamente:
    “Butté i soldi a Trieste per far un grandisimo porto, che gavemo tute le condizioni migliori del mondo, e che subito dopo noi diventemo autonomi e se lo tegnimo come danno de quel che gavè portà via alla città.”

    Si, questo sicuro convince tutti. Ma de no far un tubo..
    E “forsi” a qualchedun – a Trieste – ghe andassi de lusso, come se disi…

    Davvero ve par una roba furba?
    Altri venti anni tutto fermo come col Melone?

  107. Ordinamento internazionale significa rispetto dei trattati in vigore e dei diritti fondamentali di ogni essere umano… Se questo secondo voi non ha senso… se non si rispettano i trattati scoppiano le guerre… e le guerre fanno morti… L’ONU esiste proprio per questo: evitare le guerre e far rispettare i trattati. E disconoscerne l’autorità prendendo in giro chi vi si appella è esattamente quello che ci si dovrebbe aspettare dai rappresentanti di quel sistema ultranazionalista che lo Stato italiano ha ampiamente foraggiato fino ad ora a Trieste…

  108. Alessandro ha detto:

    @107 Infatti al CDS xe la Cina (notoriamente molto democratica e rispettosa dei diritti fondamentali de ogni essere umano). O xe gli USA, da sempre faro de pace nel mondo. Sul fatto che se no se rispetta i trattati scoppia le guerre… beh, pol esser ma questa xe la realtà delle cose. Gli Stati xe sovrani e fa quel che vol, anche pagando le conseguenze. I trattati xe tochi de carta, importanti, ma sempre tochi de carta. Se nissun vol el TLT no xe trattato che tegni, el TLT no se farà.

  109. Tergestin ha detto:

    La soluzion saria restar alora in un sistema dove i posti de lavor -spesso improduttivi- li beca solo i maggiordomi del potente de turno? L’ Italia NON VOL una Trieste produttiva perche’ altrimenti i pochi feudatari perdessi el controllo dele risorse. Gavemo quasi un secolo de esempi da poderne scriver libri interi ed esisti ancora gente che ghe credi al politico o al quotidian monopolista e corrotto de turno con do’ frasi fatte. Allucinante.

  110. Poldo ha detto:

    Per aver più chiara la situazion “giuridica” de dopo la seconda guerra, del ruolo de l’ONU etc.. Andé a veder de che anno xe la Costituzion de la Germania Federale, e provè a cercar il trattato de pace tra i Alleati e la Gemania… se val per il TLT..

  111. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @@@ ONU : Credo che sia da prendere in considerazione la seguente lettera dell ‘ONU
    che secondo me è la base dell’esistenza del TLT.

    QUOTE

    ref PO 210 PI 20 May 1983

    Dear Mr .Machesich.
    I have been directed to acknowledge receipt of your letter dated 20 April 1983,which you addressed to the Secretary-General,concerning the Free Territory of Trieste-
    I should like to confirm that consideration
    of the issue to which you refer took place in the Security Council in 1947 and 1948.
    However following the signature of the bilateral treaty between Italy and Yugoslavia,and requests from the Permanent Representatives of Italy and Yugoslavia to the Unided Nations, the Security Council agreed in June 1977 to delete the items entitled ” Appointment of a Governor of the Free Teritory of Trieste” and “The question of the Free Territory of Trieste ” from the list of matters of which the Security Council is seized. Consequently, ANY RESUMPTION OF CONSIDERATION OF THE ISSUE MENTIONED IN YOUR LETTER WOULD REQUIRE AN INITIATIVE ON THE PART OF A MEMBER STATE OF THE UNITED NATION:

    Yours sincerely

    Director -Security Council and Political Commitee Division

    UNQUOTE

    Si deduce che una qualsiasi nazione membro
    dell’ONU in qualsiasi momento può mettere in agenda la nomina del Governatore del TLT.

    Facciamo un azione di marketing o via i Social Network di trovare uno stato disponibile a presentare questa iniziativa.
    del Governatore; e che sia la volta buona !!!

  112. Poldo ha detto:

    @111 GIAMPAOLO LONZAR

    Questo vol semplicemente dir che se il Burkina-Faso, dietro lauto compenso, va a solevar la question, al Consiglio di Sicurezza ghe toca decider se la question xe da discuter. Prima ancora de discuterla.
    E voio proprio veder quei che ga firmà il Memorandum più quei che ga da l’aprovazion dopo, decider che val la pena de discuterla.
    Sempre che la Cina no disi che xe una cazzada e meti il veto, pur de non crear un precedente per il Tibet.
    Fine de la storia.

  113. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 109 TERGESTIN : Sottoscrivo !!!

    El primo guadagno xe el risparmio , pertanto
    ghe vol esser liberi de l’aministrazion italiana che xe un trituraschei.

  114. Tergestin ha detto:

    @ Alessandro 104

    El punto xe: che sia el flop de Porto San Rocco (penso el piu’ “comico” de tuti), la mega speculazion de Montedoro o quel che i sta combinando a Sistiana, l’andazzo xe sempre quel: i stessi che xe in politica o su qualche carega -spesso piu’ de una- da trenta anni e no i ga fato niente per Trieste se no le solite quaranta conferenze autoreferenziali al giorno, i parla de “progetto di sviluppo e rilancio” e dopo se concludi SEMPRE tuto

    -con un assoluto nulla di fatto se va ben

    -con qualche dannosa speculazion ambiental ed edilizia se va mal

    E perche’ go de darghe fiducia a ‘sta gente? No son ne l’elettor mona, ne un raccomanda’ de partito ne ciapo quel che disi el bugiardel grancassa dei potenti per verita’.

    Posto che mi go le mie idee, se proprio go de scoltar el parer de qualchedun scoltaro’ gente neta e normale, no pifferai magici e racomandai amici dele curie, dele logge, dei partiti e dele asociazioni miliardarie e clientelari. Go parlado con un poca de gente dentro al PD in ‘sti giorni e go ricevudo come risposte no solo frasi fate e loghi comuni da rifilar all’ultimo gnampolo de elettor ma anca la conferma che tanti no se ga informado de certi temi e ripeti quel che disi el big de partito. E alora a ‘sto punto me dispiasi, da parte mia zero fiducia su chi ne ga rovina’ e dopo disi de salvarne. Anca perche’ ‘sta storia va avanti oramai da generazioni.

  115. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 112 POLDO : Ciò che presto che te gà risposto late gà dà fastidio sta letera-

    Gò e gavemo capì che te son contro Trieste libera-

    Gò e gavemo capì che te la gà co’ i triestini e la triestinità-

    Xe inutile che te se scani a scriver tanti brodi longhi, gavemo capì che te son ” sotutomì”

    No te gà spiegà perchè dovemo esser contenti de sta Italia che ormai (come za dito)
    la classe politica ga superà in disonestà la criminalità organizada!!!

  116. Tergestin ha detto:

    Ve faro’ un altro esempio un poco piu’ vecio dei recenti: con tuto el ben che ghe voio al Paron Nereo…..serviva el stadio Rocco?

    I lo ga costruido che la Triestina all’epoca iera za meza col cul per tera. E per le sue partide bastava e vanzava ristruturar un pochetin el Grezar, che no gaveva de sicuro problemi de spazio a contenir i tifosi.

    Inveze in consiglio comunal i ga tacado a far casin che no xe spazio pei tifosi, che l’Unione merita de piu’, che el “nostro” Nereo Rocco (in vita sempre maltratado da Trieste, peraltro) merita una sua opera e questo e quel altro, giornal local -gnanca a dir- che cariga de retorica nazionalpopolarcalcistica el tuto, tanto che i ultras ga minacciado de far casini se no se costruiva.

    All’epoca el consiglier comunal Parovel ga subito nasado la foia e ga parlado de speculazion edilizia e qualchedun in comun ghe anca ga dado ragion. Dopo el se ga trovado da solo a votar contro. Allibido el ghe domanda a un giornalista come sia possibile e el mato ghe rispondi “ma perche’ mentre ti te fazevi el grillo parlante tuti i altri se ga spartido la torta, ovvio”.

    Anca qua me par che sia capibile, no?

  117. Sandi Stark ha detto:

    Ciò, ieri a sta ora quando Poldo ne scriveva “viva l’Italia”, el puff procapite che l’Italia volessi adossarne iera de 32.700 euro.

    Adesso che comincio a scriver, semo rivài a € 32.944,980

    I ne tartassa co’ le tasse e tajando i servizi, ma el Debito Pubblico Procapite aumenta ogni momento, adesso che finisso de scriver el xe rivà a € 32.944,995

    Per veder el vostro Puff personale quando legerè, che l’Italia ga fato a nome vostro ma che no ghe competi ai cittadini de Trieste nati prima del del 1940 e loro eredi, andè qua:

    e po’ mettè el mouse sulla scritta “enginereed by Ibl”

  118. Poldo ha detto:

    @115 GIAMPAOLO LONZAR

    Ah.. si, dimenticavo..

    Intanto tien conto che se ONU dovessi riesumar il TLT, i dovesi farlo anche per la parte ex Yugoslava.
    Ma soprautto i dovesi anche accollarse le spese de gestion, manutenzion e de sopravivenza de qualche centinaio de migliaia de persone..
    A carico ONU.. no i speta altro, vara..
    E oviamente i Paesi che ga oggi i porti al Nord, i votassi tutti a favor de investir in un porto al Sud, con spese a carico anche de lori..
    Anche questi no speta altro…

    No xe che son contro.
    No xe tifo per Milan o Inter..

    Xe che no te pol convincer nessun de la convenienza de far qualcosa a casa tua, disendoghe che comunque quela roba fata lì xe tua, e tuti i altri fora dale bale. Almeno questo, xe ciaro?

  119. Poldo ha detto:

    @117 Sandi Stark

    Sandi te se sbagli, mi no go mai scrito “W l’Italia”.

    Ma sicome xe anche il caso de pensar che no sia un sbaglio, podesi anche mi meterte in bocca robe che nianche te passa per l’anticamera del cervel.. ma no go ‘sti metodi, me dispiasi.

  120. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    118 POLDO :

    Xe che no te pol convincer nessun de la convenienza de far qualcosa a casa tua, disendoghe che comunque quela roba fata lì xe tua, e tuti i altri fora dale bale. Almeno questo, xe ciaro?

    Dove gò mi mai dito questo ?????

    In ogni caso o te scrivi in Triestin o te scrivi in Italian , gò capì che no te son autoctono ma almeno no rovinar dò lngue !!!

  121. Poldo ha detto:

    @120 GIAMPAOLO LONZAR

    ..e ti Lonzar.. te son autoctono? 🙂

    Gavevo un zio che iera Lonzar.. ma no iera triestin.

  122. Antonio ha detto:

    @ 117
    Il debito pubblico si è creato a partire dagli anni ’70-’80 perchè in quegli anni da un lato si è costruito lo stato sociale e assistenziale, dall’altro si è continuata a tollerare l’evasione fiscale; Trieste è una città, almeno in parte, assistita almeno dagli anni ’60: una parte, seppur limitata, di quel debito, è responsabilità e competenza dei triestini.

  123. Tergestin ha detto:

    Un altro che xe Triestin quanto Saddam xe Antonio, ma sicuro col botto. Anca perche’ no xe el caso de parlar de evasion fiscale dei Triestini quando gavemo el record contrario da anni…

  124. Antonio ha detto:

    @ 123
    Parlo di 50 anni di spesa pubblica, non di evasione fiscale.

  125. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @121 POLDO :

    no te me moli proprio !!!!

    de Lonzar, lontschar, lonćar,lonzari,lonzarić
    lonciari,lonzarevich,
    vasari (italianizai)

    te gà le guide de telefono piene de Viena fin in Montenegro.

    Nel mio caso semo qua dal 1576.

  126. Poldo ha detto:

    Stemo parlando de una provincia che riceve ogni mese 102.000 pensioni e assegni de vario tipo senza contar i interventi sul reddito.
    Xe quasi la metà dela popolazion. E no xe tute pensioni coverte da contributi.
    No digo, prima che i me lo meti in boca, che da altre parti sia diverso. Digo che anche Trieste fa il suo e no pol ciamarse fora.

    Ricordo il Sindaco Di Piazza che un paio de anni fa ga dito che prima de domandar aiuto al comun per le badanti, se dovesi vender le proprietà per pagarsele..

  127. Roberto Giurastante ha detto:

    La Repubblica Italiana sta spendendo assai male i suoi soldi per mantenere in piedi una struttura di controllo dei servizi ormai molto poco produttiva nell’era di internet… Se le argomentazioni sono sempre quelle del trattato che non ha più alcun valore perché “vetusto” non avete molte ciance davanti alla giustizia internazionale… Tutti quelli che in questo dibattito si nascondono dietro nomi di “fantasia”, visto che stiamo parlando di questioni che incidono sulla vita delle persone sono pregati di “scoprirsi”… NOME e COGNOME (e in alcuni casi grado e ruolo…) per favore… Altrimenti non siete credibili… Preferisco parlare faccia a faccia con un Carabiniere della P.G. o dei “servizi” che ad un anonimo provocatore…

  128. sfsn ha detto:

    @ Antonio:
    considerando che trieste ga la percentuale più bassa in italia de evasion fiscale, forse che la parte de debito pubblico de cui te parli ti no se la meritemo proprio

  129. sfsn ha detto:

    @ Poldo:
    Dipiazza ghe diseva ai veci de vender le proprietà per no gravar sul comun, ma dopo el butava via un fraco de soldi per manifestazioni inultili come MTV, le adunate dei alpini, ecc.

  130. Poldo ha detto:

    @127 Roberto Giurastante

    Ecco che salta fora la mania de persecuzion..

    Comunque un che parla de “era de internet” e chiede “Nome e Cognome”, dovesi saver che anche se un lo scrive podessi sempre esser falso. Xe completamente falsi quasi 1/3 dei profili Facebook, figuremose i “Nomi e Cognomi” su un Blog.

    Vedo qualche problema de comprension de ‘sto srumento.

  131. Roberto Giurastante ha detto:

    La Repubblica Italiana sta spendendo assai male i suoi soldi per mantenere in piedi una struttura di controllo dei servizi ormai molto poco produttiva nell’era di internet… Se le argomentazioni sono sempre quelle del trattato che non ha più alcun valore perché “vetusto” non avete molte chance davanti alla giustizia internazionale… Tutti quelli che in questo dibattito si nascondono dietro nomi di “fantasia”, visto che stiamo parlando di questioni che incidono sulla vita delle persone sono pregati di “scoprirsi”… NOME e COGNOME (e in alcuni casi grado e ruolo…) per favore… Altrimenti non siete credibili… Preferisco parlare faccia a faccia con un Carabiniere della P.G. o dei “servizi” che ad un anonimo provocatore…

  132. Poldo ha detto:

    @127 Roberto Giurastante

    E dopo ghe xe il metodo..
    Ara Roberto che iero picio prima de ti..
    E nianche te se sogni de che rapporti go vu’ col “potere” e coi “controlli”..

    E proprio per questo me sento de dar un consiglio.. resta ai fatti e lassa star le paranoie, te guadagni in salute.

  133. Antonio ha detto:

    Francamente non credo che su questo sito vi scrivano agenti del Sismi…Trieste non è poi così importante.

  134. @132-133 presentatevi intanto… NOME e COGNOME… così riuscite a tranquillizzare i “paranoici”… Si chiamano così quelli che denunciano le attività poste in essere da uno Stato che ha distrutto Trieste? Vero? I “paranoici”… perché gli uomini e donne dei “servizi” che si trovano tuttora attivi nei centri “operativi” di Trieste e Bolzano possono così coprire ogni porcheria commessa dallo Stato che ha imposto l’autodeterminazione dei triestini, dei sud tirolesi, dei veneti… Vero cari “amici” anonimi?

  135. Poldo ha detto:

    Ok. Me ciamo giacomo puccini e son del settimo cavalleria. Rispondo diretamente al generale Custer.

    Ahh.. ma alora te scrivi dal ex posto dele fragole. Comprensibile tuto..
    E pensar che te gavevo ciapà per bon..
    ‘deso calmite e ciapa un tavor.

  136. Sandi Stark ha detto:

    Bon, stabilì che a Trieste se evadi pochissimo le tasse, stabilì che a Trieste se paga le tasse più alte del mondo, stabilì che no i ne torna un investimento nel Porto dal 1972, stabilì che i allegati del trattato de pase disi che ai abitanti nati a TS prima del 1940 e loro eredi no pol esserghe appioppà el debito pubblico italian… disemo che semo anche boni se no pretendemo che l’Italia ne torni le tasse pagade fin adesso.

    Ghe go domandà ai veci: fin al 1954 se pagava solo le tasse comunali.

    Morale: basta che i vadi via prima possibile (sempre pacificamente) e po’ che sia TLT, Austria, Slovenia, San Marino, Baviera, Principato de Pis’cianzi o Repubblica de Galauka… xe dettagli trascurabili.

  137. Alessandro ha detto:

    @sandi: Morale: basta che i vadi via prima possibile (sempre pacificamente) e po’ che sia TLT, Austria, Slovenia, San Marino, Baviera, Principato de Pis’cianzi o Repubblica de Galauka… xe dettagli trascurabili.

    Almeno semo rivai al punto. Italia drek

  138. Poldo ha detto:

    Bon.. così però te ga anche stabilì che tuti i altri che no iera nati prima nel ’40, e che no xe eredi de quei, o i continua a pagarghe a qualche dun o i va via (ghe xe sempre una opzion..).
    Podesi anche starme ben..

    Ma visto che co ‘sta posizion nissun sarà cussì mato da meter quà un beco de quatrin, quanto devemo ‘spetar in ‘ste condizioni prima de ‘sta vincita al lotto?
    No sarà che quando se realiza, sia i nati prima del ’40 che anche tuti i discendenti i xe già andai, chi per anagrafica, chi per lavoro?

  139. sfsn ha detto:

    @ 137:
    ma sta conclusion prescindi dal Porto Vecio…

  140. sergio zerial ha detto:

    quoto Giurastante, in questo forum le persone serie quelle che non hanno problemi dovrebbero mettere il nome e cognome, tanto oltretutto non pensate che la polizia non sappia trovare un nome e cognome dietro una email, o qualcuno che volesse fare una querela, tanto visto come è finito il direttore del giornale Sallusti. In questo stato (innominabile) pieno di ladri che rubano alla luce del giorno e pare anche legalmente senza venir condannati non abbiamo speranze, giustamente abbiamo visto le speculazioni edilizie, Sistiana sta per finire la provincia è piccola, di terreni non ce ne sono il porto vecchio fa gola a molti, come avete visto hanno buttato fuori quasi tutti , anche la società di rimorchiatori ha dovuto cambiare sede, meno male che la sovrintendenza ha bloccato tutto, ma non si sa mai in questa città, dove tutto è possibile, basta vedere il parcheggio sul bivio di Opicina (che non si sa ancora nulla, ma è presumibile come andrà a finire) il comune aveva speso 250.000 mila euro per farlo, l’ex sindaco di Piazza si era dimenticato di inserirlo come proprietà comunale, la regione conscia che il comune aveva speso 250.000, lo ha venduto ad una ditta per un tozzo di pane, poi logicamente avendolo comperato non costruibile ha presentato domanda presso il comune e gli stessi consiglieri lo hanno fatto costruibile, noi cittadini abbiamo perso e voglio essere basso 2.500.000 di euro, e anche il parcheggio che appena finito di costruire sull’angolo dell’incrocio si metteranno a costruire , ma si può essere cosi stupidi, o forse no? Devo pensare che sia alla regione e al comune abbiamo persone che sarebbero da lanciare, e qui se qualcuno si associasse si potrebbe domandare danni a queste persone che non posso chiamare signori, la giustizia dove si trova????, I nostri parlamentari invece di fare quello che dicono i cittadini fanno quello che va bene a loro, che dimostrino che le loro idee sono a favore della città, dovrebbero essere vicini agli interessi della città e dei triestini
    noi abbiamo quello che ci meritiamo, abbiamo votato persone (IO NO) che hanno e stanno mandando in malora questa città RICORDATEVI DI LORO NELLE PROSSIME ELEZIONI

  141. Poldo ha detto:

    @139 MassimilianoR

    Xe la pura realtà. E se sta asumendo anche qualche rischio quando parla dela Autorità Portuale. Più ciaro de cusì..

  142. LucianoG ha detto:

    #141

    “..visto come è finito il direttore del giornale Sallusti.”

    Il quale dietro pseudonimo ha diffamato a mezzo stampa, con l’arroganza che lo ha sempre contraddistinto, pensando di essere un “intoccabile”.
    La diffamazione a mezzo stampa è un reato penale.
    Il tribunale, di due livelli diversi, lo ha trovato colpevole.
    Può sempre farsi fare una legge ad hoc dal fratello del suo editore e così risolve la questione.

  143. MassimilianoR ha detto:

    @Sergio Zerial:
    adesso c’è direttamente il link alla mia pagina di facebook… 🙂

  144. Sandi Stark ha detto:

    Ciò, se anche Boniciolli conta la storia de l’orso, semo a posto.

    El disi: “Perché non ci arrivano, né potranno arrivarci mai più né le navi, né i binari, né le strade.”

    Perchè no poderà mai più rivarghe le navi, el me spiegherà un’altra volta visto che qua riva navi che no pol sbarcar a Monfalcon:

    http://imageshack.us/photo/my-images/441/adriaterminal.jpg/

    Perchè no ghe riverà più i binari, el ne conterà dopo dopo aver visto ‘ste foto:

    http://imageshack.us/photo/my-images/820/fedicintura.jpg/

    Inizio della “ferrovia di cintura”

    http://imageshack.us/photo/my-images/546/fedicintura5.jpg/

    Interno de un tratto coi due binari affiancai. Se vedi l’ampiezza della galleria e l’elettrificazion.

    http://imageshack.us/photo/my-images/802/fedicintura4.jpg/

    Tratto dove la ferrovia de cintura se sdoppia

    http://imageshack.us/photo/my-images/404/fedicintura3.jpg/

    Tratto con i semafori, da quale se pol dedùr che la xe perfettamente funzionante.

    http://imageshack.us/photo/my-images/685/fedicintura2.jpg/

    Idem.

    E alora, visto che per Barcola transita questo tipo de treni, oltre a quei austriaci che porta i TIR in porto:

    http://imageshack.us/photo/my-images/18/fecinturabarcolacontain.jpg/

    adesso i Ranfi devi spiegarme come mai, in porto nord “non arriveranno mai più i binari”.

    Pol esser che el gabi ragion, ma i binari no riverà mai più per decisioni politiche, no per motivi logistici.

    Questa ferrovia de cintura xe del 1982, ristrutturada e inaugurada 2 anni fa, nel silenzio generale.

    Perchè i la ga fatta e ristrutturada?

    Chi xe sta el responsabile?

    Fora che vegni un’indagine Corte dei Conti e della Magistratura, a spender i soldi pubblici per robe che no esisti, come disi Boniciolli.

    Voi no gavè visto niente, ‘ste immagini xe virtuali, no le esisti, viva la Speculazion Edilizia.

  145. Sandi Stark ha detto:

    E in questa, el xe comico:

    “In Porto Vecchio va detto che c’è anche l’Adriaterminal che qualche traffico lo gestisce ancora. Si era pensato a un suo trasferimento in Porto Nuovo, ma non sembrano esserci aree idonee.

    “L’area idonea si può trovare in Zona industriale procedendo con le bonifiche. Ma il primo problema anche per fare questo è l’attuazione del Piano regolatore che già da tempo è stato approvato dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici.”

    Savè come mai “qualche traffico lo gestisce ancora”? Perchè se i ghe da el sfratto i rompi un contratto che comporta indennizzi miliardari.

    “si può trovare in Zona industriale procedendo con le bonifiche…”

    Le “bonifiche” xe gratis?

    Le paga Boniciolli?

    Dove va le aziende intanto che se bonifica?

    Chi ghe paga el trasloco a Adriaterminal?

    Chi ghe smonta le gru e ghe le rimonta in Zona Industriale?

    Chi ghe paga i danni de mancato lavoro intanto che i se trasferissi?

    Dove se trova in Zona Industriale un’area compagna per ricostruirghe el capannon?

    Xe de meterse le man nei cavèi.

  146. Tergestin ha detto:

    I conservatori saria muli giovani e senza agganci ne santi in paradiso che vol che el porto funzioni da porto. I progressisti inveze xe i soliti quatro politicanti e i sui yes man da zinquanta anni la’ che vol far del porto una speculazion edilizia. Sempre piu’ grandi quei del Piccolo. Dal 1881 al servizio dei poteri piu’ loschi in ogni epoca.

  147. Poldo ha detto:

    Scusa Sandi, ma no capiso ben cos’che te vol dir..

    Quele foto dela ferovia xe quele dela cintura.. ovvio che la funziona, xe la circonvalazion feroviaria che va anche in porto novo. O me sbaglio?
    Per il porto vecio, che xe tacà alla stazion, bastasi tanto de meno, no? Ma xe quela lì che disi che no riverà più..

    Sul “trasloco” de Adriaterminal lui disi che se podesi trovar le aree nel Novo, ma che no se fa niente perchè xe bloccà il piano regolator.
    Me par ovvio che se no fosi blocado se dovesi trovar acordi per il spostamento..
    Come se fa a imaginar un porto de milioni de Teu senza far opere e investimenti?
    Le bonifiche fa parte de queste opere. E nesun disi che intanto Adriaterminal ga de smeter de lavorar. Lui non lo disi.

    E se no se trova in area industrial nianche un toco de tera per far un capanon a quei de Adriaterminal, de che porto e de che milioni de TEU se sognemo, pur in TLT?
    Chi ghe smonta le gru.. questo saria el problema?

    Proprio no capiso..

  148. Mauricets ha detto:

    146

    Sandi Stark

    cio, come xe che quando in slo i piziga i marpioni qua nisun disi niente?

    pode parlar, no servi omertà.
    in democrazia pode dir la vostra.

    no semo miga nei balcani!

  149. Sandi Stark ha detto:

    Poldo, ma te fa aposta? Quela ferovia de cintura xe costada milioni e milioni, i la ga inaugurada due anni fa e adeso no la servi più a un klinz?

    La scusa xe che le Ferrovie no vol far passar i binari in Porto Vecio, ma i devi contarla giusta, perchè saver sta roba comporta che noi ghe disemo de darghe el kez a Trenitalia e lori i doveria spiegar perchè no.

    El ragionamento contorto che fa el mato su spostar Adriaterminal xe assurdo perchè Adriaterminal no va spostada ma bisognassi zercarghene una seconda e se xe spazio anche una terza.

    Mi ghe go domandà mille volte, che i dimostri al di là de ogni ragionevole dubbio che el porto xe fuč ma come te vedi, no i riva a dimostrarlo se no mostrando le rovine, e quelle xe tutta colpa sua.

    Perchè anche Boniciolli, iera stà Presidente de l’Autorità Portuale e ghe competeva de far manutenzion.

  150. Sandi Stark ha detto:

    @ 138 varda che te dovessi esser un poco più rispettoso, e no scriver quele brute robe che te ga scrito.

    Quando un genitor responsabile riva alla conclusion che no resta altro che el divorzio per salvar el presente e el futuro suo e dei fiòi, bisogna rispetàr quele scelte, perchè le xe frutto de tanta sofferenza.

    Capisso che i fioi pici no xe contenti, ma dopo che i xe cressudi, quasi tutti i disi: “Gavè fato ben, perchè in quel modo no se podeva viver.”

    El “matrimonio” tra Trieste e l’Italia no funziona, no ga mai funzionà e mai funzionerà; te convien farte una ragion.

    E intanto che te rispondo, el tuo puff xe aumentà a € 32.945,86

  151. Mauricets ha detto:

    se vi è amore il matrimonio funziona.
    è il matrimonio di trieste con l’italia è amore.

    solo i poveri di cuore non lo capiscono.

    sanno solo ragionare con il portafoglio.

    uomini piccoli piccoli.

  152. Sandi Stark ha detto:

    Zercando el video del presidente dei imprenditori portuali che diseva che in porto vecio xe lavoro per 2 mila persone, me xe capità questo. I spedizionieri no voleva che i traghetti per l’Albania venissi spostadi in Porto Novo, nianche no savevo.

    E po’ quel’altro, alle conferenze el contava che i traghetti no podeva più sbarcàr in Porto Vecio…

    http://issuu.com/pietro83/docs/-21-10-2010-p.ccolo.ts.go?mode=window&pageNumber=2

    a pagina 18

  153. Sandi Stark ha detto:

    Eccola qua, minuto 14 e 50. Ma anche prima e dopo, xe interessante.

    http://video.google.com/videoplay?docid=3284758779956778202

  154. Poldo ha detto:

    @150 Sandi Stark

    “Poldo, ma te fa aposta? Quela ferovia de cintura xe costada milioni e milioni, i la ga inaugurada due anni fa e adeso no la servi più a un klinz?”
    Perchè no la servi più a un klinz.. chi lo ga dito? In sto momento xe ferovie de fora che fa pasar i treni coi container, no Trenitalia.

    Quando Boniciolli el disi che in Porto Vecio no sarà la ferovia, intendi dir che no la farà nesun.
    No che no sia posibile farla, figuremose. Ma che nesun ga la convenienza e la volontà de farla. Meno che meno Trenitalia.

    “..perchè Adriaterminal no va spostada ma bisognassi zercarghene una seconda e se xe spazio anche una terza.”
    Mah.. qua proprio no capiso. Ovvio che ghe ne vol una seconda e anche una terza, ma perchè per forza in porto Vecio e no in quel Novo?

    Lui disi, e ghe da la responsabilità piena alla Autorità Portuale, che la sta “bloccando” il piano regolator e per questo no va avanti niente.
    Xe sai pesante, e se no il gavessi prova fossi anche sai pericoloso. Ma lo disi che più ciaro no se pol…

    Sula manutenzion.. sorvolo perchè xe la stesa storia del perchè no riverà la ferrovia.

  155. Poldo ha detto:

    Quel che parla dei posti de lavoro in tal video, de quanti anni il fa parte, lui o la sua Associazione, del Comitato Portuale o dela Comissione Consultiva dell’Autorità Portuale?

  156. Sandi Stark ha detto:

    Perchè in Porto Novo no xe più posto nianche per i canarini.

  157. Sandi Stark ha detto:

    Ciò Polo, lassa perder dei… trovite un thread sul Super Porto de Monfalcon, e se no el xe fatelo fàr, basta che te ghe domandi a Sara e la te fa sicuro.

  158. Poldo ha detto:

    Sandi…

    Go vardà i tuoi video, e te dirò che diversi de quei intervistai li conoso… ma go vardà ben quel che disi dei 2000 posti de lavoro.
    Me ga divertì le robe che il disi, ma meio il modo in cui le disi.. xe una macchietta.
    Il rapresenta perfetamente il botegher anni ’80.

    Questo sta parlando dela sua botega. Te apri, te meti, te spalmi nei contenitori.. il da proprio il “senso” dela botega e del mercato de rion.
    E xe da morir da rider quando il se domanda perché nesun ga fato manutenzion con quela faccia de sorpresa.. Come se nesun ghe gavesi mai dito che ghe tocava proprio a lui.. Ma va? A mi?
    Il fa finta de no eser rapresentà (se non proprio eser il rapresentante dela categoria..) nela Aurorità Portuale e perciò el xe al oscuro de tuto. Chi, mi?!

    Quel il parla de botega e de archeologia portuale. Archeologia. Come le ciminiere che te disevi ti…
    Te ga dito che in porto novo no riva nianche la ADSL.. perchè te cercavi le prese. WiFii, Sandi.. le prese xe archeologia.

    Se xe questo il porto de 100.000 Teu che se imagina il TLT, bon ‘lora xe meio che qualchedun li avisi che sula Luna semo andai nel ’69 e che deso semo nel 2012. E anche questo sta per finir, e senza che finisi il mondo.

    Ah.. si. Quel che a Monfalcon i ciama Super Porto.. nel resto del mondo xe semplicemente un Porto.

  159. Sandi Stark ha detto:

    Poldo, qua no semo in latteria della Marceliana; no se manda avanti 50 posti de lavoro col wi fi. Mejo che te tasi anche a propostio dei TEU, sul 7° sto ano i passa i 400 mila.

    Te ga visto che col Super Porto gavevo intivà? Bon, me auguro che i te lo fazi. Perchè i milioni de TEU che i voleva far a Monfalcon xe impossibili, e te se trovassi con viadotti de zemento sora el tetto de casa, con una seconda autostrada e con una seconda ferrovia e con una montagna de fanghi inquinai dal mercurio de smaltir, alti come 7 volte el volume della grotta gigante. E conti alla man, le portacontainer grandi dovessi passar rente de Sistiana e i dovessi scarigarne tre al giorno, intanto che le altre speta in rada. E niente vari de la Fincantieri, niente giri de prova, niente barche de diporto perchè saria come el sbarco in Normandia.

    Se te preferissi crederghe a ste fiabe, va a contarghele in giro per le private, te troverà sicuro qualchidun che te disi de si. Mandi!

  160. Poldo ha detto:

    Te sbagli Sandi..
    Mi no penso proprio al porto de Monfalcon. O meio, non solo a quel.
    Mi son convinto che i picoli porti che gavemo in alto adriatico i devi per forza far squadra. Per forza.
    Perchè nesun da solo ga le carateristiche che sodisfa un grande porto de oggi.

    Trieste no ga aree de retroporto, Monfalcon no ga fondali e spazi per manovra..
    Però Trieste oggi sta scarigando le grandi barche per farle andar a Koper.

    Xe solo in ‘sto modo che l’alto adriatico pol meterse sul mercato.

    E ghe vol soldi. Tanti. E bisogna convinzer qualchedun che val la pena meterli.

    Se te disi “vardè che noi andremo per le nostre..” i soldi i te saluda e i va da altre parti.

    Mi me par una monada.

  161. Poldo ha detto:

    E ‘lora deso, che xe anche tardi, ve conto una storia. Per la bonanotte.

    Mi me par che oramai sia ciaro che chi che no vol che il porto novo decolli, al di fora dele ciacole, xe proprio quei che no vol molar il porto vecio.
    Perché se nò i dovesi aver un ategiamento diverso. No ghe xe spiegazion sul perchè se insisti che deve star li, e proprio li, se no se pensa alle concessioni e a quel che ghe xe storicamente drio.

    Perciò no parlo de quei che discute quà. Per mi xe tutti – ma proprio tutti – in bona fede fino a prova contraria.

    Comunque la scusa xe che no i se fida, e per questo i tira in ballo la storia de Trieste e de le malefatte che i ‘taliani ghe gavesi fatto. O anche che i ga fatto.
    Però senza perder nianche un minuto su cosa che ga fatto i triestini coi alleati, da prima del Melon, a dopo, Osimo e Zona Franca sul carso compresi.
    In una situazion in cui ga guadagnà soldoni solo quei che se ga tacà, prima alla presenza dei alleati e dei piani economici, e dopo all’emporio che sfrutava il confin con la Jugo. Sfrutando il confin ma sputtanando la Jugo. Da una parte i se gonfiava le scarsele vendendoghe strazi e dal altra i ghe diseva che i xe tenudi a tornar indrio no solo i beni, ma anche i teritori abandonadi.

    Venti, trenta anni de blocco. A qualchedun ghe fazeva zogo, come se usa dir.

    Deso però xe cambià tutto, se ga modificà le vecie alleanze e no xe più un nemico da far diventar comune. No xe più nianche i comunisti..
    In più Trieste podesi tornar riferimento de una area Mitteleuropea. Interessi esterni. Pericolo..

    Comincia a moverse interssi dei novi sul porto. Prima se tien in ogni modo lontan i foresti perfin metendoghe le bombe. Nel novo.. perchè tal vecio nesun pol meter piede. Nianche l’Autorità Portuale, perchè xe roba nostra. Ne la ga dada dio. E i alleati.

    Dopo bisogna che i Triestini difendi il loro Porto. E alora se taca parlando dele mirabolanti posibilità che Trieste gavesi nei traffici marittimi e che sempre i altri no ghe permetti, perchè i ‘taliani solo ciol ma no i da niente. Sorvolando, ovvio, sul fatto che xe stadi anche dei viceministri de Trieste nei governi amici che se i voleva qualcosa i fazeva. Ma me par che i colibrì sia stadi salvadi.

    Però i ‘taliani vol davero provar a far un porto. Novo. E i vol spostar el Punto Franco. Orribile! Una roba che me ga da Dio.. a mi, ma proprio a mi, no a Trieste.
    E no solo quel, sempre quei de fora vol anche “zementificar” il porto vecio.
    Speculazion! Cemento!!

    Poco val dir che, vardé.. il cemento li xe già.. Perché un conto xe quel dei padri fondatori, un altro xe quel de ‘sti altri.
    Sarà solo roba per ricchi! No sarà usufruibile per i Triestini.. Come se deso invece i Triestini ghe posi andar a far i pic-nic con la famiglia…

    Ma le robe, pian, ma se sta movendo. Pericolo…

    Alora se devi far naser no più un movimento autonomista, ma adiritura secessionista.

    No perchè i ghe credi, no i xe stupidi, ma basta che sia tanto vivace fino a che se parli de volontà de secesion anche a Roma. Lì devi rivar..
    Perchè così se pol convincer quei de fora che xe meio no investir miliardi a Trieste. Perchè no xe sicuri, esendo in teritorio conteso e adiritura non legittimo!
    De novo la Trieste contesa, de novo la Trieste blocada. Basta far il cancan. lo insegna la Storia. Ga funzionà su Osimo, funzionerà de novo.

    L’obiettivo xe sempre quel. Tenir lontan i altri, evitar perciò che il porto cambi e decolli davero, e che insieme ai altri porti del Adriatico formi una vera piattaforma
    logistica concorenziale a quele del Nord. Ciaro che xe interesi diversi che se ricongiungi, quei localistici e botegheri storici, e quei un poco più in alto..
    Tanto meio, più semo più funzionerà.

    Chi xe questi portatori de interesse, da quel minuscolo a quel grosso? E i loro ambasciatori? Bele domande..
    Una parte xe facile individuarli a Trieste, anche con nome e cognome, ma altri… xe anche tra quei che “ama” Trieste.

    Mi me ricordo a Monfalcon quando se discuteva del rigassificator al Lisert.
    I contrari i gaveva sede e i se riuniva anche nel Castel de Duin.. ghe iera sta’ meso a disposizion, e me xe sempre sonà strano..
    Nei comitati per i NO ghe iera tuti, gente de destra, de sinistra, e anche ambientalisti, oviamente. E po’ se ne parlava anche sula stampa tedesca e austriaca.

    Giornalisti attenti, se diseva.. Ma uficialmente iera perchè il Turm nol voleva che se deturpi il paesaggio soto il castel.
    Dopo però, quando il referendum ga dito de NO, e no iera più pericolo, lo voleva vender.

  162. aldo ha detto:

    Scrivi la muleria de PortoVerto:

    “C’è chi – nel 2012, quando si discute dell’europeizzazione delle politiche di bilancio degli Stati membri dell’UE – è ancora sintonizzato sugli anni ’50 e rema contro invocando la lesione dei diritti di cittadinanza del Territorio Libero di Trieste (!).”

    dei, fè uno sforzo, entrè nela machina del tempo, frachè 2-0-1-2 e sintonizeve sul mondo de ogi

  163. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @141 SERGIO ZERIAL : Condivido !!!

    Inoltre propongo che al quadrivio di Opcina
    sul muro della casa costruita a BORDO strada che e’ senza finestre venga fatto un “murale”
    con la faccia del funzionario comunale che ha firmato l’autorizzazione a costruire in quel posto.
    A perenne ricordo del ” buon gusto ” architettonico di cui sono dotati i preposti ai piani regolatori,urbani etc.

  164. Kaiokasin ha detto:

    #162 Abbastanza d’accordo su tutto, ma sul Terminal SNAM di Monfalcone la situazione era completamente diversa. Vero che principe e altri proprietari di ville di Duino si sono attivati (per il loro interesse), ma il movimento che si è sviluppato a Monfalcone è stato un bellissimo esempio di cittadinanza attiva. Il Comitato No Terminal è stata una piccola armata brancaleone, con pochi politici e molti cittadini comuni, animato da sincera volontà i difendere il proprio territorio. I Partiti e i poteri forti erano tutti dall’altra parte, persino una parte di ambientalisti. Oggi una parte dell’area del Lisert, di grande pregio naturalistico e paesaggistico, è protetta dall’Unione Europea e nel censimento dell’Avifauna nidificante è il primo sito in Italia. Anzi, visto che ancora l’area non è del tutto al sicuro anche se il super-porto grazie al cielo è naufragato, se potete votare il Lisert come “Luogo del Cuore” al censimento del FAI, cliccate qui: http://www.iluoghidelcuore.it/segnala .

  165. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 162 POLDO :

    Ciò ! mi me par che ti de porti
    de Punti Franchi, de aree doganali,concessioni!!!

    Te capissi quanto mi de viagi
    interplanetari !

    Qua no c’entra niente de esser pro o contro.

    Lassa perder , no xe per ti !!

    Te gà le idee chiaramente confuse !!!!

  166. Sandi Stark ha detto:

    http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=370840

    “Disegno di legge sull’istituzione dei “punti franchi” ad Ancona e Livorno nei porti, retroporti e aree dedicate.

    Serve da esempio concreto l’insieme di agevolazioni oggi esistenti per il porto franco di Trieste (*****) dal carico import ed export senza ingerenze doganali e specifiche autorizzazioni, al quadro relativo a Iva, dazi e diritti per i quali, per le merci importate nell’Unione europea, i pagamenti risultano più bassi e dilazionati, ai diritti marittimi ridotti di un terzo rispetto agli altri porti italiani, al magazzinaggio a tempo indeterminato e senza obbligo di garanzie fideiussorie, alla equiparazione di tutte le bandiere alla bandiera italiana con conseguenti riduzioni nel pagamento dei diritti marittimi.

    Hanno partecipato, oltre ai i senatori firmatari del Disegno di Legge, per il Governo il Sottosegretario ai Trasporti Guido Improta, in rappresentanza della Regione Marche l’assessore Paolo Eusebi, e in rappresentanza della Regione Toscana, Luca Ceccobao.

    Erano inoltre presenti Patrizia Casagrande Commissario Provincia di Ancona, il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, il Sindaco di Jesi Massimo Bacci, Adriana Celestini, Assessore al Comune di Ancona, Alessandro Ricci, Presidente Interporti Riuniti, Roberto Pesaresi, Presidente Interporto di Jesi, Paolo Galli Presidente di Ancona Merci, Furio Durpetti Presidente Gestiport di Senigallia e Luciano Canepa, Presidente dell’Autorità Portuale di Ancona.”

    Ciò che mone che i xe, i podessi leger el Piccolo che intervista qualsiasi persona che disi che i Porti Franchi no servi a un klinz.

    Un giorno o l’altro doverò capir la sudditanza psicologica che ga tanti triestini nei confronti dei Ranfi.

    Per chi no savessi, la leggenda disi che i Ranfi iera quei che voleva tradir Trieste per portarla soto Venezia. Solo che quela volta le 13 casate no andava tropo per el sottile, se iera de tutelàr i interessi della città. Espulsi, mazài in modo crudele e sulle rovine delle loro case i gaveria sparso el sal.

  167. Alessandro ha detto:

    ma se quel benedetto punto franco te lo sposti te me spieghi qual xe el problema?!

  168. sfsn ha detto:

    @ mauricets 152:
    che delusion! de solito no te spari ecessive cazade, ma sto giro che te me disi del “matrimonio d’amore” de italia e trieste vol dir che no te ga capì un tubo!
    No esisti “amor” in politica. I Stati xe dele struture aministrative con cui i citadini ga un pato: i paga tasse in cambio de servizi. Punto. No esisti “amor”, xe solo interesse. La “patria” xe solo un mascheramento delo Stato co el ga de sfrutar i citadini in qualche modo. E chi ghe casca a sto ricato afetivo che lo Stato confeziona al citadini xe solo un sprovedù che se bevi la propaganda.
    (e comunque restando nela metafora, xe un saco de babe inamorade perse del marì cativo che le bastona e le sfruta)

  169. effebi ha detto:

    lo stato !? ga oci man… pie ? parla ? respira ? mah… lo stato…

  170. Poldo ha detto:

    @168 Alessandro

    Il problema del spostamento del punto franco sta nei botegheri come quel che ga mostrà @Sandi nel video.

    Nel porto vecio xe lori.
    No i ga mai tirà fora un boro per le struture, le ga sempre usade praticamente gratis. No i ga mai fato un investimento serio per adeguar niente, e i ga sempre spetà che fazi Pantalone. Xe la stesa storia dei benzinai quando i ga spetà che finisi la Zona Franca sula benzina. I ga comincià a pulirte il parabrezza solo dopo che ze finida la pacchia. Urlando aiuto per la salvezza de Trieste, ma no pensando nianche de lontan che i podesi forsi dar più servizi.

    Xe ugual. Gente che no ga mai conosù il significato dela parola “concorrenza” pur impinindose la boca de libertà e libero mercato. Per lori.
    Ma xe anche pegio. Perchè questi i xe da tute le parti, da la Camera de Commercio al Porto pasando per tute le associazioni e partiti.

    I ga paura che se te sposti il Punto Franco da un’altra parte, lori resta taiadi fora, o se va ben, che ghe cambi le robe e ghe tochi cavar soldi de tasca perchè no i gavesi più gratis le robe de deso. E podesi venir anche altri.
    Il Punto Franco ghe interesa relativamente. Nesun de quei che deso fa il discorso anche dela lavorazion dela merce in transito dentro il Punto Franco lo ga mai fatto. Questi ga sempre solo carigà, scarigà, usado il magazzin e spedì.. qualche dun co’ la sua ditta de camion.

    Basta pensar al perchè la’ dentro dovessi naser *oggi* attività industriali – nel 2012 – e fin deso no xe nato un klinz.. Perchè no ghe fregava un klinz.

    Questo xe il motivo del’oposizion al spostamento. I me porta via la botega.

    Il tuto però, no vol asolutamente dir che il problema no esisti.
    Xe reale, anche perchè xe comunque gente che lavora e che anche dà lavoro. Fosi stupido pensar che no esisti.
    Solo che no se pol risolver come i volesi lori, e cioè lasando tuto come sta e giaci. Perchè così, col loro decadimento i se strasina drio anche la città.
    Quel che bisogna far, xe farghe capir e garantirghe, a chi che vol sentir, che in un porto che funziona ghe xe comunque spazio anche per lori. Sempre se i xe dacordo a diventar “imprenditori” e no più botegheri.
    La “forza” che i ga, il “peso” che i ga in città, i lo dovesi usar per garantirse questi spazi nel sviluppo del porto novo. E no corerghe drio ai marpioni imbonidori che i ghe promette che no cambierà niente. E invece no xe possibile perchè comunque, anche se te sta fermo, le robe cambia intorno de ti.

    Giustamente @Sandi ga fato veder che xe altri che pensa alle Zone Franche. No so se i riverà, ma quel che xe de sicuro, xe il fato che se i riva i se mete alla pari con ti, ma fasendole funzionar come che le dovesi. A quel punto no te scarighi più niente. E andrà via anche le pantigane.

  171. Alessandro ha detto:

    senza far polemiche che xe gente più preparada. fazemo finta che el trattato de pace no xe vincolante in questo: uno dei sostenitori del porto franco in porto vecio me pol spiegar perché xe contrario a priori a un spostamento in porto novo?

    1-xe una questione de costi?
    2-xe una roba anti-speculativa?
    3-xe una question de interesse?

  172. Bibliotopa ha detto:

    171 Poldo te ga dado vose ai mii sospetti..

  173. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 171 POLDO : Te go za dito !

    Quà no c’entra pro e contro !

    Ti de porti no te capissi niente e volessi veder quante volte che te son entrà, che te gà lavorà,sia in Porto Novo che in Porto Vecio, Scalo Legnami, S.Saba,SIOT, Aquila ,Zona Industriale e se te gà mai visto una fattura dei afiti e dei servizi che emeti
    l’APT.
    Po’ te devi dir a cossa servi i afiti, e a cossa servi i soldi che ogni ano riva de Roma
    e te spieghi quala xe la TIPICITA’ del porto de Trieste a diferenza de tuti i porti Italiani; perchè xe solo UNA.

    Ha 30 secondi per dare la risposta esatta.!!!

  174. Poldo ha detto:

    @174 GIAMPAOLO LONZAR

    Il post #42 qua sora xe scrito da un certo GIAMPAOLO LONZAR.. e disi tra l’altro:

    “Le concessioni quando c’erano operatori si pagavano fior di quattrini, le manutenzioni erano a carico dei concessionari, che terminato il periodo dovevano consegnare
    uffici, magazzini in perfetto ordine altrimenti spese di ripristino a carico.”

    E continua:

    “Però posso dire una cosa ,fin che ero concessionario ,non ho mai visto APT a fare manutenzioni ..”

    * Manutenzioni a carico dei concessionari…
    – non ho mai visto APT a fare manutenzioni ..
    * Terminato il periodo riconsegnare in perfetto ordine altimenti spese di ripristino a carico…
    – non ho mai visto APT a fare manutenzioni ..
    * Riconsegnare in perfetto ordine..
    – non ho mai visto APT a fare manutenzioni ..

    Questo spiega il stato del porto vecio.

    Te son dacordo con lui al #42 ?
    Xe la risposta esatta?

  175. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @172 ALESSANDRO :
    Comincio con una dichiarazione molto “Churchill” : “ON MY OPINION”

    Dalle documentazioni si potrebbe cambiare, purcheè la superfice destinata ai Punti Franchi rimanga inalterata , pertanto lo spostamento in un area equivalente fronte mare dovrebbe essere ammessa.

    L’interesse e la speculazione si danno la mano.

    Alla fine lo svuotamennto del PFV iniziato
    quasi 30 anni fa e’ stato programmato, non rinnovando concessioni, non facendo nessun tipo di manutenzione,ne sugli edifici ne sulle banchine.
    Si e’ salvato solo l’Adria Terminal che ha boccheggiato all’inizio e che è costato una cifra.
    Il molo IV (sempre APT)e’ stato messo fuori area doganale ed ora e’ il terminal dei minitraghetti,ufficie parcheggio,

    La direzione dell’APT si e’ trasferita alla torre del LLOYD.

    Il PFN e’ stato dato in mano ai terminalisti,
    la progettata Piattaforma Logistica è ferma da più di 10 anni, che in parte potrebbe compensare l’area il resto potrebbe andare attorno al canale navigabile.

    Un area del genere fa gola a tutti gli immobiliaristi.

    Quello che manca in questo ,per cui io personalmente per il momento sono contrario,
    e’ perchè non e’ stato presentato nessun progetto nè ipotesi di progetto.

    Non esiste una destinazione di cambio d’uso,
    sono solo parole , centri,residenziali, posti ,barca,centri culturali, gli edifci,
    boh ,si restaurano, si fanno altri etc etc

    Nero su bianco , niente !!!

    E’ come gettare una carcassa in una savana, mangiano tutti, leoni,jene,avvoltoi e poi rimane qualche uccelleto che spolpa le ossa rimaste ( i triestini ).

    Porto Verto e’ demagogia per preparare la strada alla ” carcassa”.

  176. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 175 POLDO :

    Savevo mi che no te savevi la risposta !!!

    Ciolte un altro hobby e lassa perder el porto,

    forse per ti xe solo un vin dolze spagnol !!

  177. Sandi Stark ha detto:

    Pochi giorni fa, turisti esteri (milanesi de origini siciliane) sul Castel de San Giusto. I varda el Porto “Vecio”, i domanda cossa xe questo e cossa xe quel’altro. I disi:

    “Peccato che ci sono quelle gru, si potrebbe costruirci una piccola San Donato Milanese”.

  178. Alessandro ha detto:

    @ ahahah turisti esteri! n’demo dei. comunque spero che no i costruisi una piccola s. donato milanese

  179. Il traduttore di Stark scrive ha detto:

    @ 179
    “turisti esteri (milanesi di origine siciliana)”: extracomunitari (probabilmente clandestini).

  180. Poldo ha detto:

    San Donato Milanese?

    Xe la sede nazionale operativa dell’ENI, e de otto dele sue più grosse Società.
    Inoltre xe la sede de BMW Italia, de LG Electronics , de Fujifilm Italia, de Canon Italia, de Daikin Italia, de Aurora Assicurazioni e de Metro Italia.
    E anche qualcossa de più “picio”.

    Bastassi un quarto, ma anche un decimo, de ‘sta roba e Trieste diventassi de novo una città.

  181. Poldo ha detto:

    @182 Traduttore

    Mi digo che ‘sti due turisti esteri ghe voleva ben a Trieste.
    Intanto perchè xe vegnudi a far i turisti quà invece de andar altrove.

    E dopo, perchè me par ciaro cossa che i stava pensando vardando la città dall’alto.

    I se stava domandando come che xe posibile che una città tanto bela e tanto importante la fosi anche tanto decaduda.
    E i pensava a che ruolo invece la dovesi aver, perchè no i ga dito picola Brembate o Settimo Milanese. E no ga nianche dito barche o marine.
    La imagine che ghe xe vegnuda xe stada San Donato Milanese.

    E cioè uno dei più importanti centri direzionali che xe intorno a Milano, e tra i più importanti d’Italia. I pensava che Trieste dovesi aver quel ruolo li…

    Mi digo che ghe voleva ben a Trieste.

  182. sfsn ha detto:

    @ effebi:
    lo stato ga man, pie e sopratuto teste. Tante teste. Se ciama politici. magistrati, sbiri, publica aministrazion, ecc. e tuti questi tien in pie un aparato che ghe xe tanto conveniente ciamar “patria” perchè ghe casca i gonzi

  183. Sandi Stark ha detto:

    @ 185 e spesso i se meti el grembiùl per no sporcarse el vestito. I ga delle associazioni che disi de esser per “l’ordine costituito” per i “valori” risorgimentali e per l’Italia unita.

    Per forza che i la vol unita e grande, prova ti a zercar dei personaggi sospetti in Giardin Pubblico o nella Foresta dell’Amazzonia.

  184. Sandi Stark ha detto:

    @ 182 ciò che onor… adesso go anche el traduttòr.

  185. Mauricets ha detto:

    185

    sfsn
    e no.
    una cosa è lo stato, un’altra è la patria.
    mi fa strano che nella tua sagacia non ne comprendi la differenza.

  186. capitano ha detto:

    #188 patria è solo un vestito che lo stato indossa quando deve mandare gente a farsi ammazzare.

  187. capitano ha detto:

    A parte questo ripeto la domanda che ho fatto in un altro post.

    Cosa intendono i promotori dell’iniziativa con ‘riconversione’?

  188. Mauricets ha detto:

    189

    capitano

    non è la patria che ti manda. ma lo stato.

  189. hobo ha detto:

    patriotism is the last refuge of a scoundrel.
    (samuel johnson)

  190. aldo ha detto:

    xe qualche esperto dei cognomi dela raza pura triestina che sa dirme se el mulon de Trieste Libera che se ciama Giurastante, pareria cognome abruzese, xe un “colono” taljan o un “vero” triestin col cognome taljanizà?

    nol sarà forse un indizio che quel che conta xe le idee che un ga nela zuca e no el “sangue” dei avi che scori nele vene?

  191. Sandi Stark ha detto:

    Dipendi anche da cossa ghe conta i avi ai fiòi. Se i ghe meti el nero de sepa nel biberon col fiocheto tricolòr, la prima parola che i ghe impara xe “foibe”, e la prima frase “beni abbandonati”, se svilupperà un certo tipo de triestini.

    Se inveze i avi zerca de integrarse nella cultura locale, i mola i mulèti a zogar in strada coi altri fioi anche se i parla altre lingue, se svilupperà un’altro tipo de triestini, più simili a quei che ierimo e assai diversi da come pretendè de farne diventàr.

    Se no ghe la gavè fata col fassismo e co’ le pulizie etniche del dopo guerra, no ghe la farè più. Forsi ve convien cambiar a voi, zercar de integrarve una volta per tute e finirla de tazàr, che se vivi una volta sola.

  192. aldo ha detto:

    Giurastante col suo cognome abruzese xe tra i leader de Trieste Libera come Gefter Wondrich col suo cognome germanico iera tra i leader del MSI: eh sì, un bel problema per la mistica del sangue e del suolo dei nazistoidi culturali

  193. Poldo ha detto:

    @190 capitano

    Un luogo “convertito” è un luogo che non è più allo stato naturale.
    Un luogo “ri-convertito” è un luogo che non è più allo stato naturale, essendo già stato convertito, che subisce una nuova o ulteriore conversione a causa dell’inutità e/o dell’obsolescenza dello stato in cui si trova, con lo scopo di renderlo nuovamente fruibile dall’attuità dell’ambiente socio-economico circostante.

    No son tra i promotori, ma mi go capì cussì…

  194. Marco ha detto:

    Un po’ off topic, mi pare che s’è andato molto off topic. Tanto off topic.

    La notizia, mi pare chiaro, non verte sul porto ma su una iniziativa creata dal Partito Democratico con un sito satellite.

    E non prendetemi per i fondelli. I più attivi agit-prop sul web sono tutti del Pd o supporter elettorali di Cosolini. Avranno firmato anche altri triestini, altrimenti sarebbe una mobilitazione fallita ma gli influencer principali sono sempre quelli.

    Il vicesegretario del Pd Pietro Faraguna, l’architetto Giovanni Damiani (nominato di fresco alla Trieste Coffee Cluster dal Comune in area Pd), il segretario della giovanile del Pd Matteo Puppi.

    Faccio qualche domanda elementare.

    PRIMO. Chi ha scritto questo articolo, carente e molto di parte? E perché ha ritenuto la nascita di una paginetta on line, costruita da parte di un partito, fatto di rilievo cronachistico.

    Magari sì, è interessante che esista: grazie della news.
    Però non c’è nessuna ragione per dire che saranno seguiti gli “ulteriori sviluppi”.
    Voi non dareste copertura d’ogni sviluppo per una campagna pre-elettorale di mobilitazione per un qualsiasi altro partito, chessò una petizione della Lega per la sicurezza in periferia.

    SECONDO. Perché date giudizi di valore?

    Nonostante i toni esagerati del movimento TLT o come si chiama, non sono un movimento meno rispettabile del movimento Pd o Bonicciolli.
    Se pensate il contrario, ascoltate certe supercazzole di Russo o di Coloni.
    Anche loro sono a seconda dell’argomento tutti esperti di diritto internazionale, poi di costituzione, poi di economia, poi di università, poi di urbanistica.
    Almeno il movimento TLT, per quanto strano sia, ha almeno onestà e sincerità.

    Li trovate folcloristici? Gente che ripete, anche se con nozioni un po’ confuse, un trattato internazionale vi desta perplessità. Un partito che vuole “recuperare” ettari ed ettari di città col solo ausilio di “no al no se pol” invece no.

    Bah.

    TERZO. Perché non fate i giornalisti?

    Un giornalista fa domande, voi pubblicate bollettini. Non avete chiesto quale progetto di recupero voglia il sindaco, chi sia l’amministratore di “portoverto.it”, se ci sia un esperto di comunicazione dietro, se sia pagato con soldi di partito, cosa ne pensino gli altri partiti di maggioranza cosoliniana, cosa ne pensi l’opposizione, etc.

    QUARTO. Siete ancora sotto contratto?

    Bora.la ha aiutato Cosolini nella campagna elettorale. Se non era Bora.la era una struttura affine, mi potete correggere liberamente. Cos’era, nativi.com? Una roba così.

    I membri della Redazione hanno contratti con partiti o movimenti? Frequentano su questo tema politici di riferimento privilegiato?

    QUINTO. Perché usate parole in voga ma senza significato preciso, come “immobilismo” e “immobilizzata”?

    E’ evidente che il porto vecchio è inerte ma la parola immobilismo, nel gergo del politicante piddino triestino, rimanda a una non meglio identificata “cupola”.
    Così la chiamò Rumiz, alludendo a fantomatici superpoteri di Giulio Camber.

    Voi giustamente dite che “cricca” è fumoso, ma non usate la stessa bilancia per i marciaroli di portoverto che sparano a palle incatenate contro i “conservatori”, l’ “immobilismo” e il “no se pol”.

  195. FYI: noi la parola “cricca”, almeno in documenti ufficiali, mai l’abbiamo usata. Si tratta di speculatori edilizio/finanziari seriali, il che basta e avanza a definirli, nel 2012.

  196. Sara Matijacic ha detto:

    Caro Marco,
    PRIMO: da sito web seguiamo con molto interesse le iniziative che nascono dal web. Nessuno mette in dubbio che l’iniziativa nasce da persone appartenentl o simpatizzanti del PD. Così come seguiamo questo, seguiamo anche altre iniziative.
    L’unico nostro limite nel fare tutto questo è dato dal fatto che il nostro/mio lavoro è quasi totalmente volontario.

    TLT: personalmente non trovo che siano folcloristici,

    TERZO: in arrivo un approfondimento su Portoverto.it e Trieste Libera legato alla passeggiata, prevista per oggi.

    QUARTO: No, non lo siamo già da tempo.
    Per quanto mi riguarda non ho contratti con partiti o movimenti.

    Mi occupo di cultura. Sono socia e responsabile della comunicazione di un’associazione che si occupa di scrittura per il cinema.(www.premiomattador.it 😀

    Altri membri della redazione si occupano di teatro, agricoltura, energie rinnovabili, clanfe, rampigade e coltivazione del dialetto triestino 🙂

    QUINTO: in arrivo un approfondimento sulla giornata di oggi.

  197. Diego Manna ha detto:

    200:
    “clanfe, rampigade e coltivazione del dialetto triestino ”

    haha grande sara 🙂

  198. Fiora ha detto:

    Iero.adunata in Piazza e alle 10 e mezze conquista pacifica del Porto Vecio.
    Cosolini circondà dei magiorenti ga tignù un discorso appassionà sul degrado de questo nostro patrimonio inutilizà blocà da pastoie ormai superade.
    La promessa xè de no molar fin a otenir l’ abbattimento de quel muro che isola e in ogni senso el Porto Vecio da qualsiasi iniziativa imprenditoriale,con ripercussioni positive per tutta la città…
    Beh!sicome penso che semo alla frutta col piccolo commercio,me fa ben aggrapparme a questa speranza.
    Senza ironia. pensavo al problema del superaffollamento delle carceri…e petar un per de “collegiali” in esubero al magazin 2
    dopo che i ghe ga dà lori stessi una man de bianco e inciodà q.b. ‘ndove che ocori? 😉
    no fussi una bona idea?

  199. Paolo Geri ha detto:

    #201. Diego Manna e Sara

    Ma al dialeto triestin ghe de acqua do volte al giorno col sbrufador ?

  200. Io vorrei... ha detto:

    Questi qui sono un po’ più avanti dei TLTisti, ma i ragionamenti che fanno sono spessissimo gli stessi (vogliono miliardi di Euro dall’Italia, oltre che le terre rubate da trattati dichiarati nulli):

    http://www.youtube.com/watch?v=jp0iHYqbZ7s

  201. sfsn ha detto:

    @ Maurice 188
    mi inveze me fa strano che ti che no te son mona no te rivi a capir che la patria xe solo la maschera dello stato e dei interessi de chi lo manovra.

  202. Marco ha detto:

    Cara Sara, quindi né Bora.la né la redazione né i suoi autori hanno contratti o contatti con questa iniziativa di partito.

    Capisco.

    Allora perché tra i curatori di http://www.portoverto.it ci sono DIEGO MANNA e PAOLO STANESE, due penne di Bora.la? 😀

    Potete controllare qui: http://www.portoverto.it/?page_id=10

    Ahi ahi ahi… scusate il trabocchetto ma contar le floce no xe bel… 😀

  203. Diego Manna ha detto:

    el nome diegomanna sta là propio perchè conosso e stimo i muli che ga proposto sta roba come persone, aldilà del partito, de cui no me frega ‘ssai, e me dispiasi molto che el tuto vegni sempre ridoto a qualcossa de politico e partitico. se el dialogo se riduci a questo per mi la risposta xe sempre un grande: “yawn, go de andar a far altro”.
    la mia posizione xe quela che me par assurdo che a 30 anni non go visto cambiamenti là dentro, ben venga che se inizi a far qualcossa e in questo i ga el mio sostegno.
    tutavia, no xe un sostegno acritico. xe gente che stimo anche in trieste libera. mi personalmente son molto felice che ghe sia tanto casin da tute le parti su sto tema. se xe casin, xe gente che se movi, se xe gente che se movi, alora qualcossa se fa. questo è bene. basta che la gente se movi per bon.
    sul cosa se fa poi, se pol discuter, ma femo, ve prego, e me piasessi che el femo parti dela citadinanza, del basso, e no dei partiti. più gente se movi, più xe facile che la decision finale sia quela veramente più sentita. sarà forsi utopistico, ma mi credo che ormai i tempi e i strumenti xe bastanza maturi perciò che a decider sia veramente la magioranza dela popolazion.
    le mie orece xe verte a tute le proposte e a tute le informazioni, sempre.
    basta che sia un femo e no un mmm saria de far mmm proponemo mmmm i dovessi mmmm ma no i podessi mmm saria figo ma ne servi una man mmmm nosepol.
    quel che no volessi mai mai mai più sentir in vita mia xe: piutosto che sbaiar, meo no far. no esisti. semo bastanza grandi per far, sbaiar, coreger. a far, te sbagli sempre e comunque. l’importante xe esser sempre vigili e sgai e aperti ale corezioni in corsa. ma coremo, partimo, no stemo star sempre fermi, ve prego.

  204. Marco ha detto:

    # 207 – DIEGO MANNA

    Trope parole e poca verità, ‘ssai bruto.
    Flociade giusto per no dir: “gavemo dito el FALSO“.

    La domanda iera: “Gavè contati privilegiadi con politici su sta roba?” e la risposta FALSA xe stada: “No.”

    Ve dago una leta dei organizzadori de portoverto.it .

    Qua su bora.la i zerca de cazzarla disendo che no xe roba de partito, ma “stimo i muli al di là del partito” (…) e “me dispiasi molto che el tuto vegni sempre ridoto a qualcossa de politico e partitico” (!!!).

    Ah sì? “Ridoto a qualcosa de partitico“?
    Vedemo se sto elenco de gente de partito col portoverto.it xe cussì «ridoto» o se inveze ridemo.

    La lista includi 12 organizadori de portoverto.it tuti strentamente de partito su 28 organizadori, che diventa 26 se cavemo Diego Manna e Paolo Stanese.
    Anca altri organizadori ga qualche contato ma no xe personagi publici.

    Fonte de l’elenco: http://www.portoverto.it/?page_id=10.

    Giovanni Barbo: consigliere comunale PD, figlio del dirigente regionale Pd Tarcisio Barbo. Sua madre è a capo del consorzio di coop che hanno in concessione dall’autorità portuale l’Ausonia.

    Nicoletta Benvenuti: responsabile di Incipit srl, che cura la comunicazione per NEXT a seguito di un appalto molto discusso e che gestisce il sito di partito pd.fvg.it.

    Cesare Cetin: consigliere comunale dell’Italia dei Valori

    Štefan Čok: consigliere provinciale del Pd, esponente dei Giovani Democrativi

    Pietro Faraguna: consigliere comunale del Pd, vice segretario provinciale Pd

    Eugenia Fenzi: consigliere provinciale del PD

    Patrick Karlsen: consigliere comunale della lista pro-Cosolini Cittadini per Trieste, ex-collaboratore di BORA.LA.

    Laura Marcucci: esponente del Pd, resposabile Pd di questioni “donne”, candidata Pd alle comunali di Muggia nel 2011 e candidata per i DS alle provinciali nel 2006.

    Matteo Puppi: consigliere provinciale del Pd, capogruppo in consiglio provinciale del Pd, segretario provinciale dei Giovani Democratici.

    Giancarlo Ressani: candidato Pd alla provincia

    Giuliana Tonut: componente del comitato pari opportunità del comune, eletta in area Pd.

    Manuel Zerjul: consigliere comunale del Pd

  205. Paolo Stanese ha detto:

    @ 197 + 206: sì, ho dei contatti (e non contratti) con persone che stimo e pensano in maniera diversa da te sull’argomento del porto, che mi hanno chiesto di appoggiare portoverto.it e, dopo averci riflettuto, mi è parsa una cosa da fare.
    Non ho altro da dirti. La prossima volta, magari, se chiedi con toni educati…

  206. ufo ha detto:

    @203 Aqua do volte al zorno? Ma per l’amor de drio, te vol che el mori? Spriz do volte al zorno.

  207. Marco ha detto:

    #Paolo Stanese: Io sono educatissimo.

    La parola “falso” è italiano pulito e la parola “flocia” è triestino morbinoso, al pari di “monon” e del frusto “no se pol”.
    Al contrario non è pulito chi usa l’italiano per non dire il vero.

    Permettimi che tu hai ammesso subito la verità, quindi non ho nulla da ridire: sei stato franco.

    Non c’è nulla di male nel sostenere una causa, lo sporco è dissimulare.
    Qui qualcuno fa passare un’operazione curata con la responsabile regonale siti internet del Pd per una mobilitazione civica.

    Comunque, l’elenco degli organizzatori sta lì ed è vero.

  208. Diego Manna ha detto:

    marco, te go za risposto.
    desso, come te go dito che rispondo quando el dialogo se riduci a acuse, politica, ciacole:
    “yawn, go de andar a far altro”.
    no xe perchè me sento superiore e no voio parlar con ti, figurite. xe propio perchè preferisso meter le mie energie nel far qualcossa, tanto quel che te pensi resta quel, quindi cicce.
    e spero che l’energia te gabi voia de meterla nel far anche ti. xe tanto spazio per chi ga voia de far, anche su bora.la, che se basa sul lavoro volontario de chi che ga voia. scendi in strada, intervista qualchidun sul tema, mandighe el toco a sara. questo saria qualcossa de molto utile per la nostra cità.
    sul tema politici: mi go ancora per fortuna la capacità de veder e parlar con le persone considerandole persone. el giorno che li vederò come un’estension del loro partito e no più come persone, alora no starò gnanche a scoltarli.
    chiudo.

  209. Paolo Geri ha detto:

    Non capisco le ragioni della la polemica e nemmeno il “tono” di Marco. E secondo me nè Sara Matijacic nè Diego Manna avrebbero dovuto nemmeno perdere tempo a rispondere tanto era evidente la strumentalità delle domande. Se infatti violeva essere una critica “politica” come sembrebbe essere ancor più dai suoi successivi interventi “Marco” si firmi con il suo vero nome e ci metta la faccia come qui fa chi di politica parla o esponente politico è.

    Che “portoverto” sia un’ iniziativa collegata prevalentemente (o creata) dal PD è evidente: basta leggere i nomi dei promotori. C’ è un solo non politico del PD ed è dell’ IDV. E allora ? Io non sono certo “simpatizzante” del PD essendo un dirigente della Federazione della Sinistra, ma non ci vedo niente nè di strano nè di male.
    E’ una iniziativa che è stata fatta a Trieste, che ha un’ eco notevole ed è quindi una notizia che va data da chi fa informazione. Forme, modi e temi dell’ informazione li decidono chi fa informazione non certo i lettori.
    Quanto poi al fatto che chi gestisce un sito web abbia le sue idee e le sue “simpatie” politiche (per me potrebbe anche avere una tessera e non ci vedrei nulla di male) mi pare che siamo in democrazia ed ognuno è libero di pensare e professare le sue idee. O a chi fa informazione è vietato ?
    Che bora.la nei suoi redattori e collaboratori sia orientata sul “centro-sinistra” mi pare evidente da tempo.
    Ma questo non le impedisce di dare voce negli articoli anche ad altre forze politiche che con il centro-sinistra non hanno niente da spartire, anzi.
    Questa posizione non piace ? Si smette di seguire il sito.
    Io non non leggo nè leggero mai nè la Padania, nè Libero, nè il Giornale. Ma non pretendo che non vengano pubblicati o venduti. Mi limito a non leggerli. Analogamente si fa sul Web.

    P.S.: Giancarlo Ressani non è un “candidato” del PD. E’ componente della Segreteria Provinciale del P.D. di Trieste e capogruppo del PD nella circoscrizione di Roiano dove anch’ io sono eletto e rappresento la Federazione della Sinistra.

  210. Poldo ha detto:

    @197 Marco

    Ma che cazzade !

    Te vol pasar per un genuino che xe rimasto colpì che la Porto Verto xe sostegnuda da partiti?
    Te vol pasar per una anima candida che no se spetava che drio ala iniziativa ghe fosi “la politica” ?
    Te vol dir sorprendentemente che il “centrosinistra” apogia il fato che la città deve mobilitarse per sblocar 30 anni de imobilismo ‘ntorno il porto?

    Ma ghe mancassi altro.. cosa dovesi far “la politica” ?
    Te dispiasi che finalmente ghe xe una iniziativa che move la città, per cui no se pol dir che questi solo ciacola, magna, e no fa niente?

    E te se la ciapi con tuti quei che simpatizza per questa iniziativa e te vol avisarli del “pericolo” che i sta corendo che xe sempre i ex comunisti “drio” a ‘ste robe?
    Povero picio.. el xe rimasto mal..

    Dime la verità.. ti te son un de quei che pensa che uno xe de un partito, perchè xe iscritto a quel partito, xe vero?
    Un de quei che disi: “eh.. ma ti te disi così perché te son de quel partito..!”

    E cioè un’altro de quei che no ga capì che prima vien il pensiero, e solo dopo, forsi, la scelta politica, per cui mi la penso così e *perciò* me son iscritto al partito che la pensa come mi. No il contrario.

    E xe straordinario per uno che usa termini come “agit-prop”, “supporter elettorali”, “influencer”, “in area Pd”, il fatto de voler pasar *lui* come una anima candida.

    Comunque bon.. dove te vol rivar? Qual xe il problema?
    Da esperto in comunicazion, cosa te ga scoperto che la gente comune no gaveva già capì da sempre?

    E perchè te se “tiri fora” già preventivamente (che non se sa mai..) da quei del TLT? Te li definisi “Gente che ripete, anche se con nozioni un po’ confuse, un trattato internazionale..”. Ripete … con nozioni un po’ confuse.. Ti te gavesi idee più ciare?

    E quala xe la la perplesità che te ga sul fato de “..Un partito che vuole “recuperare” ettari ed ettari di città..” ? Te par una stupidada?

    E questa insistenza del “sotto contratto..”.
    Te se rendi conto che te sta disendo: “Tuti i altri xe volontari, anche se un poco stupidini, mentre voi xe imposibile perchè go dimostrà che ghe xe i partiti che disi le stese robe che disé voi..”. E ti ? Sicome te son convinto che funzioni così dapetuto te son in zerca de lavoro?

  211. Sandi Stark ha detto:

    @ 212 Diego, quasi tutti xe cascai in bòta col motto “per l’amor de Dio femo qualcossa”; de persone che rappresenta consapevoli i interessi della speculazion edilizia, voi no ghe ne gavè nianche uno. I resgisti inveze, no i vien sicuro a contarve a voi i altarini.

    I rappresentanti della speculazion edilizia no xe in un solo partito, perciò la polemica PD e no PD c’entra solo relativamente.

    Ti Diego, te sta appoggiando una speculazion edilizia che vol svender una risorsa collettiva per € 6,7 al metro quadrato annuali, per far un’altra Marina senza barche, qualche villetta e posti barca per ricchi; per un totale de qualche decina de posti de lavor.

    E no xe vero che no esisti altri progetti, solo che nissun li pubblica.

    Penso che te manca un poca de informazion, lassa perder per el momento de capir come che funziona i porti e i traffici, xe un casin che servi un per de anni solo per cominciar a capir qualcossa.

    Te podessi cominciar a informarte qua, dove xe riassunte le più grosse balle mediatiche che ne xe stade spacciade nei ultimi mesi:

    http://www.lavoceditrieste.net/2012/09/26/emergenza-civica-la-marcia-degli-imbrogli-vergognosi/

    Ciol una o due a caso, e prova a controllàr se te bàti qualcossa.

    Se dopo te vignerà el dubbio che no i te la ga contada giusta, te poderà eventualmente continuar a informarte fin che te gaverà le idee più ciàre. Come anche no: “Omo sa, omo fa!”

  212. Sara Matijacic ha detto:

    Calmi ciò, sti toni de sabato pomeriggio, …

    Caro Marco, gradirei tanto che ti firmassi con nome e cognome.

    I contatti (e non contratti, come dice bene Paolo) sono pubblici, basta andare a vedere sul sito portoverto.it. Tutto in vista. Nessuno si nasconde,

    Nessuno gioca a fare i detective. 🙂

    Concludo, associandomi all’invito di Diego. Porte aperte qui su Bora.La, soprattutto per menti critiche e attente come la tua. matijacic@bora.la oppure meglio un caffettin.

  213. Roberto Giurastante ha detto:

    Dopo la figuraccia fatta oggi da un Sindaco che appoggiato da tutti i media per dare “l’ultima spallata” alla legalità internazionale si trova con qualche centinaio di persone (in maggioranza anziane) che manco sanno di che si parla, qualche riflessione sarebbe necessaria… A me la mossa di Cosolini e’ sembrata un suicidio politico… Vedere poi la Serracchiani candidata del centrosinistra alla guida della Regione amabilmente conversare con Menia…:((( Faremo girare noi le foto vista la nota affidabilità dei media locali… Peccato…noi aspettavamo tutti questi signori nel Porto Franco Nord, ma non si sono visti… Preoccupante quanto comunica la stessa Autorità Portuale di Trieste… perché non pubblicate il loro comunicato stampa? È’ pur sempre un organo dello Stato italiano in cui molti “anonimi” autori di questo sito si dovrebbero riconoscere…

  214. aldo ha detto:

    go verto el thread e go scoperto robe che no gavessi mai sospetà:
    1 sta iniziativa xe promossa dal sindaco Cosolini (PD) e alora xe tanti del PD in portoverto.it e mi che pensavo ghe fossi tanti ex meloni son rimasto sai mal: incredibbile!
    2 in Italia dove tuti i media xe indipendenti come la BBC e xe impossibile trovar un media vizin a un’area politica se ga scoperto che bora.la fa ecezion e xe vizin al centro-sinistra: incredibbile!
    3 quei de Trieste Libera che presenta l’interogazion su TLT e altro atraverso un europarlamentare dela Lega e i ga servizi su Telepadania, adesso con sta storia del punto franco i par diventai simpatici a destra in generale e guai a scherzarghe sora che se no qualchedun a destra se indigna: incredibbile!
    4 qualchedun altro ne ga dito finalmente quala xe la voce dela verità sul porto vecio, la Voce di Trieste, quela per esempio schierada a difesa della presidente AP Monassi, contro l’atuale gestione dele Coop guarda caso proprio adesso che xe un altro grupo che sta tentando la scalata al CdA dele Coop, insoma un media assolutamente sora dele parti che te conta le robe come che le stà anche sul porto vecio: incredibbile!

    mi no simpatizo pel PD e no go speculazioni edilizie de far ma son per verzer el porto vecio ala cità: posso gaver sta idea?
    ogni volta che sento certi discorsi (anche quando i vien da sinistra) me vien i grizoli perchè no ghe stago a farmela contar che da una parte xe le anime pure e de l’altra i cativik (no ghe credevo gnanche con la bruta pagina moralista de “se non ora quando”) perchè interessi e ideee xe sempre de una parte come de l’altra, in sto caso a favor de lassar le robe ferme spetando Godot come a favor de verzer el porto vecio ala vita dela cità e mi digo: bona la seconda e chi ghe stà ghe stà!

  215. Poldo ha detto:

    Certo che il mondo xe strano..

    Il Sindaco de Trieste deve restar fora de Porto Vecio perchè no che xe rivado il permeso della Autorità Portuale.
    L’Autorità Portuale disi che no xe rivada a comunicarghe il permeso al Sindaco perchè dei hacker ghe ga fato saltar il sito internet e, visto anche l’incendio de ieri, la xe molto preocupada.. tanto preocupada che no se ga nianche ricordado che esisti anche le e-Mail per spedir posta. E che anzi l’Autorità Portuale dovesi aver perfin la Posta Certificada visto che per i enti la xe obligatoria.

    Il Sindaco senza permesso se ga fermà fora dal porto.. giustamente.

    Invece a quei del TLT l’Autorità Portuale deve eser rivada a spedirghe i permessi perchè go leto che lori invece xe entradi nel Porto. Almeno così disi il Piccolo: “Movimento Trieste Libera, … aggirando i cancelli chiusi dalla parte Sud e passando invece dalla parte Nord, sono riusciti a entrare nell’area “proibita” dello scalo”

    Adeso però, secono mi, l’Autorità Portuale doverà spiegar come sta le robe col suo internet, perchè apena un mese fa (previdenti ah?) gaveva fato questa ordinanza de divieto:

    http://www.porto.trieste.it/avvisibandi/503e28690020e.pdf

    Ma forse la intervista de Camber spiega sai ben tuto..

  216. Poldo ha detto:

    Bon.. in fondo anche ‘sta roba de oggi dimostra ciaramente quel che oramai ga capì tuti.

    La dentro pol andar solo lori e chi che vol lori.
    Porto libero? Le balle.. No xe niente de più privato de quel..!

  217. Aldo218:

    noi le interrogazioni le abbiamo presentate direttamente al Parlamento Europeo,non alla Lega Nord,l’ interlocutrice all’ Ufficio Petizioni di Bruxelles è la Signora Mara Bizzotto, spiacenti se è leghista…magari per farti piacere, d’ ora in poi interagiremo con un rappresentante Europeo Basco, se ti occupi tu della traduzione, contento?

    I responsabili di telepadania sono stati contattati da un nostro iscritto triestino (non leghista) e l’ operatrice/creatrice dei servizi è Triestina residente a Milano, ed è tornata a Trieste anche solo per sottoscrivere la nostra petizione per il riconoscimento del Diritto di Cittadinanza per i Cittadini del Territorio Libero di Trieste, tutti i responsabili della Lega Nord di Trieste erano, fino alla pubblicazione del servizio sul TLT, totalmente all’ oscuro dell’ esistenza del servizio stesso, (poi comprensibilmente molto seccati).

    Se siamo, nonostante la grande rilevanza che meriterebbero le nostre azioni, oscurati da tutti i cosiddetti mass media italiani (compresi i redattori de “il fatto quotidiano” dell’ eroe Travaglio, che il giorno stesso dell’ annunciato “speciale Porto di Trieste” ci hanno comunicato che non possono pubblicare niente su Trieste), ben venga qualsiasi fonte giornalistica in grado di divulgare la Causa del Territorio Libero di Trieste.

    La nostra posizione nei confronti della Lega Nord è espressa sul comunicato politico 4 del movimento.

  218. Poldo (nomen omen): non abbiamo avuto nessun obbligo di chiedere nessun permesso a chicchessia per la nostra “contromanifestazione” perchè:

    1) Nelle nostre anche annunciate intenzioni avremmo dovuto semplicemente aggregarci ai “marciatori” cosoliniani e volantinare le nostre contro deduzioni quindi, visto che la manifestazione era già stata autorizzata dalla Questura a Cosolini, che senso avrebbe avuto chiedere una seconda volta l’ autorizzazione per la stessa manifestazione?

    2) Abbiamo ritenuto lo stesso doveroso informare sia la Questure che la Prefettura della nostra presenza e delle nostre intenzioni all’ interno del Porto Vecchio.

    3) Per le nostre precedenti manifestazioni all’ interno del Porto Vecchio, non è mai stato necessario chiedere nulla all’ Autorità Portuale, visto che l’ area del Magazzino 26 e le bretelle stradali che rendono possibile arrivarci sono state provvisoriamente sdemanializzate, quindi separate dall’ area di competenza dell’ Autorità Portuale, se Cosolini non ci è arrivato (a suo dire) è un suo problema psicomotorio.

  219. Poldo ha detto:

    @222 Movimento Trieste Libera

    No me pasava nianche per la testa dei permessi per la manifestazion.

    Disevo solo de dentro il porto..
    Alora ve convien chiarir col Piccolo che parla de ingresso nell’area “proibita”.
    Essendo un problema de legalità i sarà costreti a publicar le vostra precisazion.

  220. aldo ha detto:

    221 Movimento Trieste Libera

    la comision per le petizioni del parlamento europeo ga 34 componenti de cui 5 italiani e voi, che volè l’indipendenza dal’Italia, perchè no dovessi rivolgerve a un componente non-italian, no saria la roba più logica? comunque i componenti italiani xe 5 e voi se finidi proprio su quel dala Liga veneta-Lega Nord? un caso, ghe se inciampai indosso proprio a ela?

    Xe un caso anche che Telepadania fazi i servizi su de voi? ve credo che no ghe se simpatici a quei dela Lega Nord de Trieste: lori no vol concorenza! per esempio anche Marchesich i lo tegniva ala larga, ma lui se gaveva connesso diretamente a livelo nazionale coi volontari verdi de Borghezio

    anche quei de Stato Veneto che iera ala vostra manifestazion passava per caso o forse i iera perchè gavè raporti de colaborazion anche con lori? dove xe sti comuni interessi de Trieste col Veneto?

    e no ste cominciar col vitimismo che no se sui media…xe articoli su de voi sul Piccolo e qua su bora.la, per no parlar dela Voce di Trieste e gavè una copertura mediatica locale del tuto sproporzionada ala vostra consistenza che eletoralmente xe zero fin che no ve presentè e volessi proprio saver, povere vitime, quali altri grupi eletoralmente non presenti, ga la copertura mediatica che ve xe dada a voi

    ma volè esser al centro del’atenzion anche dei mass media nazionali che se no xe un comploto contro de voi…ma certo, e a quei internazionali no gavè pensà? El New York Times no fa articoli su de voi? devi esser de sicuro un comploto dela massoneria per oscurarve!

  221. Sandi Stark ha detto:

    Che sapio mi Veneto Stato xe sburta de partecipar a tutte le manifestazioni indipendentiste sia nella penisola che all’estero, i iera a decine in Scozia e i iera tanti anche alla sfilata dei Schützen a Bozen, quela contro la manifestazion dei alpini che festeggiava la sua “bandiera di guera” cioè quela dei conquistadores; po’ i iera in Catalogna, a Bruxelles e in tanti altri posti.

    Mi consiglio de star atenti a quela gente, perchè le ali estremiste del venetismo no xe altro che fassisti travestidi che se ga limità a sostituir la parola “Italia” con la parola “Veneto” nella retorica nazionalista e imperialista.

    I la ga contro i “slavi”, i rivendica l’Istria, la Dalmazia, i riva fin a Perasto in Montenegro e qualchidun vol anche Corfù. Altri i vol Udine e Pordenon, e altri ancora riva a rivendicar Trieste e Gorizia.

    Anche i estremisti del furlansimo, i fa la stessa roba. I rivendica Gorizia e Portoguraro, certi riva fin nell’alta valle dell’Isonzo.

    E tutti a strumentalizzar la Storia per appoggiar le loro rivendicazioni, con esagerazioni al limite del falso storico. I ordegni xe sempre i stessi:

    – influenze linguistiche
    – presunta eredità con antiche dominazioni
    – confini naturali

    E nissun de lori disi mai cossa dovessi far le minoranze dopo annesse; le doverà ovviamente esser assimilade.

    Se tratta sempre de ‘taliani, che i sia veneti, furlani o lombardi no cambia granchè. Vedo tranquilli solo i indipendentisti sardi e i sudtirolesi, gente che se limita a voler la libertà per le loro terre senza voler annetter nissun.

  222. Antonio ha detto:

    @ 221
    “la grande rilevanza che meriterebbero le nostre azioni”: evviva la modestia…

  223. Io vorrei... ha detto:

    Vorrei mettere giù un po’ di numeri sugli indipendentisti veneti, per evitare di farsi dei flash mentali.

    Alle ultime elezioni regionali (2010), i movimenti indipendentisti veneti hanno preso i seguenti voti:

    1. Veneti Independensa – 7879 (0,35%)
    2. Partito Nasional Veneto – 6226 (0,27%)

    Zero seggi per entrambi.

    In tutte le elezioni precedenti, le percentuali sono sempre state lo zerovirgola, salvo ai tempi della Liga Veneta: nel 1990 prese il 5,91% (tre seggi).

    E’ vero che la Lega Nord ha preso anche il 30% e oltre, ma questo partito non ha mai “preteso” terre quali Istria, Dalmazia o cose del genere. Anzi: un mese fa ha votato a favore della cessione di Sappada al Friuli, come quasi tutto il consiglio regionale del Veneto. Il che dimostra vieppiù quanto siano “aggressive” le politiche venete nei confronti dei propri vicini.

    A proposito: il Movimento Veneto Stato non esiste più: è diventato il nuovo movimento “Indipendenza Veneta”.

  224. giorgio piazza ha detto:

    sono favorevole all’apertura del portovecchio

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