15 Settembre 2012

Gorizia: ancora aperte le iscrizioni al doposcuola di San Luigi

Con il nuovo anno scolastico molte famiglie hanno dovuto fare i conti con i tagli dell’orario scolastico e in molti casi con la riduzione del tempo pieno. A Gorizia e nell’Alto Isontino nasce un’alternativa concreta, iniziativa interessante soprattutto per quelle famiglie che hanno difficoltà a far studiare i ragazzi o non riescono a seguirli durante il pomeriggio. Si tratta di un servizio di doposcuola da 100 posti per tutti i bambini e gli adolescenti di Gorizia e dell’Alto Isontino, promosso, attraverso il progetto “Full Time–Dopo la campanella” nel convitto salesiano San Luigi di Gorizia, grazie al sostegno economico della fondazione Carigo ed al supporto organizzativo del Comune di PpGorizia.
Il servizio partirà lunedì 17 settembre e si propone di fornire alle famiglie di Gorizia e della Destra Isonzo una proposta a tariffe vantaggiose ed agevolate, e strutturata in modo decisamente flessibile. La Fondazione Carigo infatti, accogliendo la proposta formulata dalla propria commissione sociale, ha investito nel progetto la somma di 33mila euro, che servirà per abbattere le rette per il doposcuola per le famiglie in difficoltà economica.
La retta mensile per il servizio di doposcuola è pari a 180 euro (mensa esclusa) per ogni alunno, ma in base all’Isee sarà possibile usufruire di importanti riduzioni. Del tutto gratuito il servizio fino ad un reddito di 15mila euro all’anno (mentre i pasti, dal costo unitario di 5 euro, scenderanno a 2,5 euro): la somma piena sarà scontata del 50% per le famiglie con un reddito da 15 a 20mila euro. Il Comune di Gorizia si farà invece carico in parte del trasporto.
L’orario piuttosto esteso (dalle 13 alle 17.30 o 18 a seconda delle esigenze), la possibilità di entrare o uscire in ritardo o in anticipo se per motivi giustificati, e quella di utilizzare o meno il servizio mensa. Le famiglie che lo vorranno, potranno scegliere di usufruire anche solo del servizio mensa.

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4 commenti a Gorizia: ancora aperte le iscrizioni al doposcuola di San Luigi

  1. conte_MAX ha detto:

    Sembra proprio ci sia qualcuno che “se la canta e se la suona” da sola..
    Avanti così che andiamo bene !!

    …..”Mi pare veramente una iniziativa lodevole ed interessante sopratutto per quelle famiglie che hanno difficoltà a far studiare i ragazzi o non riescono a seguirli durante il pomeriggio.
    Fammi veramente il piacere, se riesci, a fare un lancio della notizia (già fatto) o un qualcosa che faccia notizia, affinchè la gente si informi e si iscriva.
    Hai i numeri per chiedere le eventuali informazioni….” ….

  2. giovanni ha detto:

    Lodevole cosa? Che i salesiani invece di non percepire le rette dalle famiglie più bisognose, si facciano pagare da una banca?

  3. Sara Matijacic ha detto:

    Mi scuso per il refuso. L’ultima parte dell’articolo faceva parte di una comunicazione personale che ho postato per errore. Penso, da anni sono educatrice “precaria”, che in momenti come questi, in cui le scuole a tempo pieno stanno subendo dei tagli allucinanti (posso farvi l’esempio di barcola, scuola primaria slovena), servizi come questi siano necessari e utili. Che siano preti o atei a proporli poco importa, credo. E’ inportante dare notizia di iniziative che possono facilitare molte famiglie nella gestione dei bambini.

  4. luigi(goriziàn) ha detto:

    Premetto che non amo le istituzioni cattoliche più o meno di qualsiasi altra ma partire in quarta contro una qualsiasi iniziativa messa in campo appunto da un’istituzione come i Salesiani del S.Luigi di GO mi pare una posizione ‘leggermente’ prevenuta…
    Come dice Sara in tempi come questi se qualcuno riesce a fornire un valido servizio alle famiglie: Ben venga! Che poi sia una fondazione che invece di pagare l’IMU come secondo me dovrebbe (come i partiti e i sindacati…) mette i soldi in queste attività, viste le regole o non regole attuali, meglio appunto li metta in queste iniziative piuttosto che in mostre o altro (utili ma di questi tempi, scusatemi, non indispensabili). Le fondazioni ne mettano di più nell’aiuto a chi ha di meno, anzi sarebbe bello sapere quanto dovrebbero pagare di IMU (parlo del caso concreto della Carigo) e grazie al governo non paga per vedere se almeno quella parte viene utilizzata – in più di quanto già fatto – per aiutare chi non ce la fa. Ciò non mi consolerebbe troppo ma almeno dimostrerebbero di avere un buon grado di coscienza civica. Avranno il coraggio di renderlo noto (l’importo dell’IMU eventualmente dovuta, il resto sta nei bilanci possiamo trovarlo da soli ma se ce lo ripetono meglio)?
    Vediamo se raccolgono per caso questa piccola provocazione!

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