A fine anni ’60 Yoko Ono e John Lennon inviarono al Maresciallo Josip Tito, e ad altri leader, due ghiande da piantare in nome della pace nel mondo. Tito nell’ottobre 1969 le pianto’ nel cortile della residenza presidenziale, a Belgrado. Le ghiande sono diventate 2 querce che oggi hanno 45 anni e sono un monumento vivente alla pace.
Dalla vicenda e’ stata ricavata una mostra, allestita in Serbia e in Slovenia e, da oggi, anche a Muggia (Trieste), ultimo comune italiano sul Nordest, che sarà inaugurata oggi venerdì 14 settembre alle ore 18.30 presso gli spazi espositivi del Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” e della Sala Comunale d’Arte “Giuseppe Negrisin”.
“YOKO LENNON TITO-one conceptual event” è una grande mostra-evento transfrontaliera promossa dal Comune di Muggia, dal Comune di Pirano e dalle Obalne Galerije di Pirano, con il Ministero dell’Istruzione, Ricerca, Cultura e Sport della Repubblica di Slovenia, e con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. La mostra è stata curata dalla Galleria Bel Art di Novi Sad, in collaborazione con il Museo di Storia jugoslava e l’Archivio della Jugoslavia, e dagli autori del progetto Sava Stepanov, critico d’arte di Novi Sad, e Momo Cvijović, curatore del Museo di Storia jugoslava di Belgrado.
L’azione pacifista di Yoko Ono e John Lennon, in cui hanno voluto includere anche il presidente Tito, insieme ad una cinquantina di leader mondiali dell’epoca, rappresenta un importante messaggio di pace, e a questo proposito è fondamentale ricordare anche un’altra azione artistica, il famoso biglietto che Yoko e John spedirono come augurio natalizio nel 1969, che recitava: la guerra è finita, se lo vuoi…
Il progetto “YOKO LENNON TITO-one conceptual event”, dopo Novi Sad e Belgrado in Serbia, continua dunque il suo percorso venendo ospitata nelle città dell’Alto Adriatico, quest’estate in Slovenia a Portorose, ed ora in Italia a Muggia.
tito beat
beat..ito
se no fossi de pianzer saria de rider
Se ciama disturbo bipolare
Una bella testimonianza sulle speranze e sulle illusioni di un’epoca.
Premesso che comunismo e pacifismo no xe due robe che va d’accordo, penso che a Trieste gavemo tanti musei ben piu’ indegni. Penso a quel dei “vinti” in via Ghega, la stessa via dove xe stai impiccadi 51 muli per una rappresaglia nazifascista.
Nissun o quasi che gabi protestado e gran plauso dela consiglio comunal precedente.
chiedo perchè non trovo notizia:
ci furono altri capi di stato che si affrettarono a piantare i semini della pace ? ci sono altre querce come queste in giro per il mondo ?
@5 non risulta.
il Maresciallo,notoriamente abile promotore di sè, in questa circostanza si è dimostrato antesignano dell’ecologia e assertore del peace&love…. a buon mercato! 🙂
Le lettere di ringraziamento da parte di alcuni destinatari.
http://www.flickr.com/photos/yokoonoofficial/sets/72157617421059383/
Tito poteva essere un buon batterista….
Mostra totalmente inutile. Non dice nulla, non vale niente, non ha nulla: quattro foto, due cartelloni, due lettere.
E’ così vacua che l’assessore di Muggia ha dovuto mandare in giro un comunicato stampa pirlacchione e provocatorio in cui parlava di Tito coraggioso pacifista, giusto per scaldare gli animi e far parlare.
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.10151082529547599.449836.335532102598&type=1
Sennò, ma chi se ne frega di due querce sessantottine a Belgrado.
La mostra parla poco di Tito e solo come capo di stato in carica: niente di che sulla sua persona.
Poi ti credo che ci sono stati momenti di contestazione all’inaugurazione, ma era sbagliato l’obiettivo. La giunta di Muggia, e l’assessoressa alla cultura non è proprio una cima, ha cercato la provocazioncina.
Provocazioncina, eh, col diminutivo che meritano ste ca**ate.
E’ una mostra d’arte contemporanea, e non di divulgazione storica.
Arte contemporanea scadente, venduta come tazebao politico da un ridicolo comunicato del comune di Muggia per fare pubblicità a una insulsaggine.
Much ado about nothing.