1 Agosto 2012

Addio Radio Trieste: chiuso il noto magazzino di viale XX Settembre

Dopo più di 70 anni di attività  Radio Trieste, il noto magazzino di viale XX Settembre specializzato nella vendita di materiale elettrico, elettronico e informatico, chiude i battenti. La chiusura era stata preannunciata già a dicembre dello scorso anno. “Nei grossi centri commerciali mai più troveremo altrettanto consiglio, pazienza, premura verso il cliente, si tratti del tecnico esperto con una lista interminabile di sigle indecifrabili, oppure del vecchietto che non sa cambiare da solo le batterie alla sua radiolina. Una gran perdita..” scrive un utente Facebook.

Tag: .

19 commenti a Addio Radio Trieste: chiuso il noto magazzino di viale XX Settembre

  1. cap.achab ha detto:

    ……e chiamatelo progresso!!!

  2. giuseppe ha detto:

    E’ un vero peccato!! Erano veramente molto competenti!!!

  3. gigi ha detto:

    Che tristezza!!

    Quali sono le alternative ora? (e nessuno mi indichi Radio Kalika, per favore)

  4. Giò ha detto:

    I migliori se ne vanno. Peccato. Un magazzino noto per la gentilezza e disponibilità verso i clienti, abdica per gli asettici supermercati.-

  5. Maximilian ha detto:

    Anche a me dispiace molto ma non ho contribuito al suo fatturato e quindi a tenerlo aperto.

  6. Carlo ha detto:

    e già…
    Non era più in linea con lo shopping del nuovo millennio, fatto tutto di negozi “Compro oro”, “Sala slot”, “Pizza al taglio-Kebab”, “Tutto a 1 Euro”.

  7. Marco ha detto:

    Mi spiace, bravi, veloci e gentili.

    Senza contare che ti salutavano in triestino! Quanto odio i negozi borghesucci che anche capendo che sei di qui ti attaccano in italiano, apposta per darsi tono.

    Per led, transistor, spinotti e radio guaste dovremo andare in qualche negozio meno patoco.

  8. brancovig ha detto:

    addio ……. mitico

  9. alida esposito ha detto:

    Peccato. Vediamo cosa apriranno, se apriranno, adesso.

  10. lorenzo ha detto:

    Concordo con Carlo.Mi gavevo comprà una bona pinza a crimpare per cavi telefonici e de rete.Gavevo speso 70 euro,ma una boba de pinza multifunzion,non in plastica come quele de Brico ma cromo-vanadio…

  11. Euroscettico ha detto:

    Tito non l’avrebbe MAI fatto chiudere… 😀

  12. Paolo Geri ha detto:

    Erano miei fornitori di componentistica “particolare” nel settore informatico da oltre vent’ anni. Mai visto un negozio dei tempi d’ oggi perdere 20 minuti di tempo con il potenziale cliente a sfogliare cataloghi per trovare un “pezzo” da 20 euro. Mi mancheranno, e non solo professionalmente. Mai sentito da loro un “no xe, ma cosa la zerca, i fazeva ma no i fa più, no tegno …..”. SEmpre tanta proifessionalità, pazienza e un sorriso.

  13. vigna ha detto:

    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    🙁

  14. ricciovolante ha detto:

    erano veramente fuori tempo, e lo scrivo con dispiacere. ogni volta che mi serviva qualcosa passavo prima da loro ma piu’ della meta’ delle volte non ce l’ avevano. pero’ ricordo che dopo aver acquistato 20 euro tra cavi e connettori, mi serviva la pinza speciale per i connettori ed invece di tenare di vendermene una mi hanno prestato la loro, riconsegnata senza alcuna formalita’ la mattina dopo.

    Se mi leggete, grazie. Soprattutto per essere stati assolutamente..non mi viene il termine..mia nonna direbbe “persone a modo”. 🙂

  15. ricciovolante ha detto:

    era nel programma di cosolini.
    Se vinzi cosolini, al posto de Radio Trieste i metera’ una sede del soviet. 😀

  16. massimilianoR ha detto:

    🙁 ricordo che da piccolo ci andavo con mia nonna a comperare le batterie (superpila) x la radio: ero innamorato dell’apparecchio-tester che utilizzava Renato per provare le pile prima di vendertele… se fosse ancora disponibile me lo porterei a casa!!

  17. marta b ha detto:

    ma noooo, VI PREGOOOO, fate qualcosa per non far chiudere Radio Trieste che è uno degli ultimi negozi autentici “patochi” della città! Possibile che non ci sia qualche associazione che protegga i pochi siti caratteristici ancora “vivi”? e chi sarà il prossimo a chiudere: forse Toso, di piazza S.Giovanni? Si ha così tanto bisogno di negozi personalizzati, caldi, con personale competente e gentile e NON di asettici commessi/e, parlanti “in lingua” tanto per tenere le distanze e assolutamente impreparati sulla merceologia degli articoli dei quali decantano le qualità……
    Deeii, troviamo il modo di salvare questi nostri piccoli tesori!

  18. patrizio m ha detto:

    un grazie per tanti anni di cortesia e professionalità.

  19. Lorenzo ha detto:

    La prima volta, sono andato ad acquistare un “OC70”: era il 1965, un mezzo patrimonio: 700 Lire… gli ultimi acquisti li ho fatti questi ultimi anni…
    Renato, con la Madre ed il Padre quasi sempre presenti fino alla Fine dei loro giorni, non l’ho mai visto arrabbiato, se non per brevissimi momenti, anche se talvolta ne avrebbe avuto più che ragione. Ho sempre trovato una risposta ai miei quesiti tecnici ed ora, che mi si é smorzata un po’ la tristezza per la chiusura, invio un caro saluto a lui ed ai suoi collaboratori e collaboratrici quali: Silvano, Lucio, Nory e Dany, ad esempio.
    Il tempo passa e non si può tornare indietro, restano solo dei grati e malinconici bei ricordi.
    Grazie Renato, godetevi tutti una vita serena, ciao da Renzo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *