25 Luglio 2012

L’alcool e i minori: un serio problema

“Capodanno, in Fvg decine di minorenni in coma etilico. Il fenomeno è stato registrato in tutta la regione: da Tolmezzo a Trieste, da Udine alle altre città dove si sono svolte feste all’aperto. In alcuni casi solo il pronto intervento dei sanitari ha evitato drammi. Decine di giovani, quasi tutti minorenni, sono finiti questa mattina negli ospedali del Friuli Venezia Giulia per aver fatto un uso smodato di vino e superalcolici la notte di san Silvestro. Il fenomeno è stato registrato in tutta la regione: da Tolmezzo (Udine) a Trieste, da Udine alle altre città dove si sono svolte feste all’aperto. In alcuni casi solo il pronto intervento dei sanitari ha evitato drammi. Quello dell’alcolismo è una piaga antica in Friuli Venezia Giulia. Da alcuni anni ad abusare sono proprio i giovanissimi un fenomeno che allarma gli operatori sanitari e le forze dell’ordine.” Così iniziava la cronaca giornalistica l’indomani dei festeggiamenti su un quotidiano regionale, ma è molto probabile che lo stesso si sia ripetuto a livello nazionale. Questa questione che, forse, a pochi interessa, dovrebbe invece diventare un problema generale, perché il fenomeno ha raggiunto dimensioni preoccupanti. E questo, tenuto conto che l’estate con il suo clima vacanziera da “tutto è permesso” è il momento ideale per una presa di coscienza collettiva.

Il metabolismo dei ragazzini. Al di là di ogni considerazione scientifica alla quale si rinvia tenuto conto della propria incompetenza in questo campo (http://www.salute.gov.it/alcol/paginaInternaAlcol.jsp?id=2351&lingua=italiano&menu=giovani) è, comunque, opportuno richiamare un dato oggettivo pubblicato dall’istituto ospedaliero del Bambin Gesù di Roma ovvero che il consumo di bevande alcoliche da parte dei minori di anni 16 causa danni irreversibile al cervello. Ciò in quanto l’organismo dei giovani non ne consente la metabolizzazione. Più in particolare l’alcol fa male, affermano i medici “per l’incapacità dell’organismo a metabolizzare l’alcol, può produrre nei ragazzi effetti sul sistema nervoso centrale e più in generale sull’intero organismo, con episodi di intossicazione da alcol, come perdita di coordinamento, riduzione della lucidità, diminuzione della memoria, rallentamento dei riflessi o anche perdita di coscienza o danni futuri.”

Ed ecco, quindi, il motivo per il quale il codice penale punisce la vendita delle bevande alcoliche ai minori di anni 16. Nessuna motivazione pertanto etica o sociale: ma soltanto sanitaria.

Cosa fa lo Stato. Il 15 giugno di un anno fa, il Ministero dell’Interno, con una circolare diretta a tutte le prefetture, invitava i responsabili per la sicurezza a farsi carico del problema. Soprattutto in relazione al fatto che era diffuso il convincimento che il divieto alla vendita delle bevande alcoliche ai minori di anni 16 riguardasse i bar, osterie e simili e non anche i negozi. Così non è! E onore al merito, quindi, alla catena di supermercati LIDL, che nel reparto alcolici hanno esposto in bella vista l’avviso relativo al divieto. Pubblicizzare l’iniziativa della catena dei supermercati appare opportuno più che mai nel momento in cui sembra che, a distanza di un anno dalla circolare del Ministero dell’interno, qualcosa a livello provinciale si stia muovendo. Insomma, meglio tardi che mai. Pare, infatti, che del problema si sia occupato di recente il Comitato provinciale per la sicurezza con il proposito di indurre i sindaci ad emettere una specifica ordinanza con la quale imporre ai commercianti di richiedere l’esibizione della carta d’identità agli acquirenti.

Azioni più o meno opportune. Ma contrastare un fenomeno preoccupante imponendo un’attività generalizzata di controllo, appare più che altro una azione repressiva nei confronti degli operatori e tale decisione è come il cacio sui maccheroni per coloro i quali ritengono che questo modo di affrontare il problema sia più di facciata che sostanziale. Costringere la cassiera, infatti, di richiedere l’esibizione del documento di identità a colui il quale ha acquistato bevande alcoliche è soltanto un onere imposto all’azienda. Più opportuna, invece, sarebbe l’azione di sensibilizzazione che indirettamente è rivolta a tutta l’utenza che frequenta il negozio ed, in primis, può indurre alla riflessione colui il quale si accinge all’acquisto e potrebbe esserne dissuaso, per l’imbarazzo di essere bloccato alla cassa. Di esempi in Italia se ne contano diversi. E la maggior parte dei comuni che si sono attivati concretamente sul fronte anti-alcol hanno imposto o consigliato l’esposizione del cartello informativo contenente o il divieto imposto dal codice penale o il generico richiamo agli obblighi di legge. Un caso in cui l’ordinanza sindacale ha stabilito l’obbligo è quella emanata dal Sindaco del Comune di Adria che ha imposto ai negozianti oltre che ai baristi l’esposizione del cartello contenente il divieto e la corrispondente sanzione prevista dal codice penale. Il Comune di Trieste ha utilizzato la “Moral suasion” consegnando un accattivante cartello a coloro i quali sono disponibili ad esporlo. Insomma, mille iniziative potrebbero essere adottate per cercare di contrastare il fenomeno dell’alcolismo  che dovrebbe riguardare tutti: dalle famiglie agli insegnanti, dai negozianti alle autonomie locali, insomma ciascuno di noi. Basta un po’ di fantasia al di là della buona volontà

19 commenti a L’alcool e i minori: un serio problema

  1. vico ha detto:

    Mi dispiace scrivere questo perchè non niente in contrario all’alcool.
    Effetivamente il problema dell’abuso c’è.
    Una volta la settimana indugiare può anche andare ma vedo spesso persone di tutte le età che lo fanno tutti i giorni.
    Il problema è in parte dei gestori(lassisti), in parte di quello che bevono i giovani. Bevessero solo vino o birra…ma mescolano di tutto. vino con birra con superalcolici senza tener conto della progressione nella gradazione alcolica ad esempio.
    Per i gestori invece una curiosità: perchè se chiedo 1 bicchiere di vino da 1 euro mi portano sempre patatine pai o noccioline e se invece chiedo un pompelmo o un succo che costa 2,50 euro non mi portano niente da sgranocchiare?

  2. Adi ha detto:

    Grazie Marilisa,
    il problema è serio e l’attenzione non deve mai calare. Cause ce ne sono tante, ed è inutile elencarle sempre tutte, la soluzione principale è l’educazione dei giovani, che non è mai stata facile ed alla quale devono partecipare le famiglie, naturalmente, le scuole e in ogni possibile forma anche le istituzioni.
    Riempite la vita di passioni e non i bicchieri
    ciao
    Andrea

  3. isabella ha detto:

    “Riempite la vita di passioni e non di bicchieri” condivido alla grande!!!

  4. gigi ha detto:

    parecchi bar per il vile denaro, in barba alle leggi, vendono gli alcolici ai minorenni. Basta vedere gli avventori e cosa bevono a Gorizia nei bar del Corso. Due son le cose: dove sono gli organi di polizia per controllare? Dove sono e come mai non si accorgono di niente i genitori dei minorenni?

  5. ms ha detto:

    quoto gigi #4 Dove sono e come mai non si accorgono di niente i genitori dei minorenni?
    mi pare l’unico vero e sostanziale problema

  6. isabella ha detto:

    Genitori che poi, una volta giunto il/la ragazzo/a in pronto soccorso, dicono “oh povero/a, di sicuro l’avranno fatto/a bere, lui/lei non fa mai questa cose”!
    L’avessi fatto io con mia madre mi avrebbe tagliato cellulare, pc, uscite, il tutto dopo un sonoro ceffone davanti tutto il personale ospedaliero!

  7. ms ha detto:

    mia madre mi avrebbe dato una rata e poi mi avrebbe detto e poi vedrai quando arriva tuo padre 4 ore di terrore almeno

  8. dimaco il discolo ha detto:

    io invee ritengo he sia colpa dei cattivi esempi, della tv, della mancanza di uno
    scopo e sopratutto di genitori assenti che sono una diretta conseguenza e sistema in cui viviamo.
    Non voglio fare l’ipocrita e sarebbe bene che non lo facessero pure gli altri, perhè di sbronze colossali e abbiamo tirate su tutti( io sono giunto a un tae livello che per arrivare a casa sono dovuto gattonare). Ma a differenza di oggi erano limitate al sabato. E i genitori erano presenti e se ti sgamavano erano guai seri. Poi ai miei tempi non c’era sta moda dei superalcolici e si beveva vino o birra, che erano più abbordabili per le nostre scarse finanze giovanili.

  9. isabella ha detto:

    Sì saranno anche mode dimaco, oggi non fa figo se non hai lo sprtiz o il mohito in mano e se a 20 anni sei astemio (ai miei tempi poi quei pochi soldini che avevo in mano non li sprecavo di certo in alcool).
    Ma siamo anche liberi di seguire o meno le mode.
    Si chiama libero arbitrio e a 20 anni ne sei già in possesso.

  10. dimaco il discolo ha detto:

    i libero arbitrio dovrebbe anche farti capire che essere ubriaco a ogni ora del giorno per moda è una cosa totalmente idiota

  11. sfsn ha detto:

    el problema xe anche che dopo, per colpa de sti quatro muleti che no sa bever, paga tuti, anche quei che bevi tranquilamente uno o piu´ tai senza farghe mal o romperghe i cojoni a nissun

  12. Fiora ha detto:

    @sfsn ” sti quatro muleti che no sa bever” xè uno dei loghi comuni che porta al fraintendimento sul rapporto con l’alcol , la dipendenza e le malattie alcorrelade.
    no xè question de “saver bever” ma de SAVER che l’alcol xè TOSSICO e STUPEFACENTE e de porse difronte al consumo de alcolici con questa consapevolezza.el resto xè loghi comuni.
    I loghi comuni porta agli equivoci e all’abuso progressivo, con le note conseguenze. fisiche,psichiche,sociali.

  13. Fiora ha detto:

    penso che uno stile de vita sobrio in famiglia ,una posizion netta sul consumo de alcolici sia una delle più efficaci forme de prevenzion per i nostri fioi.
    Tutto xè ovviamente teorico e riva el momento che i diktat del gruppo de coetanei xè più forte dell’esempio e dell’educazion ricevuda in casa,ma se tutti i genitori fazessi el suo anziché minimizzar o ignorar, ghe saria un maggior numero de muli informadi e convinti. Come per l’abuso,cussì nel mantignirse astinenti ,l’unione farìa la forza e tanti no i ghe cascassi come ‘desso solo per andar a traino

  14. John Remada ha detto:

    Quante bale…..sbagliato,ma ci divertivamo….e poi bevevano tutti,per questo l’esempio poteva venire solo da astemi forzati,pochi all’epoca e fuori dai giochi;più che sconsigliare,uno cosa potrebbe gare?

  15. Fiora ha detto:

    @14 “sconsigliare” ???? mi sono resa conto che la leggerezza nel trattare questo tema è tra le cause del progredire dell’alcolismo.
    Non è con i buoni consigli che si fa prevenzione, non con le risibili raccomandazioni “a bere di meno” magari a chi c’è dentro fino al collo.
    l’argomento è di quelli tosti e l’approccio scanzonato mi appare quasi una difesa , quasi una resistenza ad affrontarlo seriamente per non dover rivedere le proprie posizioni.

  16. isabella ha detto:

    Bisogna spiegare fino alla nausea quanti e quali danni a se stessi e agli altri può portare l’abuso di alcool.

  17. John Remada ha detto:

    Ma lo si vede! Solo che nella mente di uno che sta bene e smaltisce alla svelta,non crea l’allarme dovuto,pensa che a lui niente succederà,e così via…con il tabacco è lo stesso,certi ti rispondono con frasi idiote e beffarde,eppure sanno cosa gli aspetta…se tu sei più brava Fiora,spiegaci il sistema…

  18. Paolo Geri ha detto:

    Mio padre a cena non rinunciava mai al suo quartino di rosso e mi ha avvicinato al bere moderatamente vino a pasto già a sedici anni. Ai miei tempi si beveva vino o al massimo birra, niente superalcolici, niente spritz-aperol, niente di quello che oggi è tanto di moda. Si beveva in compagnia e si cercava di bere vino buono. Ricordo ancora quarant’ anni fa le “trasferte” all’ enoteca regionale di Gradisca e le serate dedicate al “Traminer” o al “Ribolla”. Oggi la gioventù beve, dochiaratamente, per stordirsi.
    Non è l’ uso dell’ alcool che fa male, è il suo abuso. E sono due cose ben diverse. Sempre mio padre amava dire “diffido di un astemio, non è del tutto normale …..”. E io la penso esattamente come lui.

  19. John Remada ha detto:

    Il traminer e il piatto di formaggio da pepare…..talmente appetibile da ricordarsene ancora….

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