16 Luglio 2012

Dimenticare Cascella, ovvero l’opera che non c’è

Vivere di ricordi? Giammai!!! E’ necessario vivere il presente e goderne i frutti (delle piante che si sono seminate). Eppure leggendo in anteprima l’articolo domenicale di Diego Kuzmin che, per amicizia o nostalgia, ho la fortuna di leggere prima ancora sia pubblicato sulle pagine del quotidiano locale nella rubrica “Punti di vista”, questa volta un po’ di emozione l’ho provata. Ma credo sia legittimo se parole, riferimenti, nomi ti portano ad un’epoca in cui hai avuto modo di essere parte di un evento artistico che non ha pari: l’abbellimento degli edifici di Gorizia.
Avevo da poco superato i vent’anni; ciò nonostante mi fu affidato un compito impegnativo: quello di avviare le procedure per l’indizione dei bandi di concorso (nazionale) per l’acquisto delle opere d’arte che dovranno fare bella mostra di se negli edifici pubblici costruiti negli ultimi anni. Ciò in forza di una legge, come ha precisato Diego nella sua nota, di una norma statale che obbligava gli enti pubblici a destinare il due per cento del costo complessivo dell’opera all’abbellimento artistico dell’edificio. Un consulente d’eccezione: Agostino Piazza, artisticamente noto come Tino da Noale, l’unico referente segnalato dall’allora ingegnere capo del Comune di Gorizia che, (onore al merito) riteneva terminata l’era del busto in bronzo del soggetto al quale veniva dedicata la scuola, la palestra o la struttura comunale. Non avevo alcuna idea di che cosa si trattasse, a quale compito sarei stata chiamata ma, con l’incoscienza tipica dei vent’anni, partii lancia in resta. E l’opuscolo citato da Diego Kuzmin (del quale gelosamente conservo una copia) è la testimonianza di un’esperienza indimenticabile perché mi ha consentito di venire a contatto con l’arte contemporanea degli anni 70 e di conoscere artisti di chiara fama quali Marcello Mascherini e Giuseppe Santomaso, tanto per citarne alcuni ….
Come tutti i ricordi che si rispettano un aneddoto a questo punto è d’obbligo. La Commissione comunale formalmente nominata dalla Giunta municipale è riunita nella sala bianca del Municipio per decidere l’opera che dovrà abbellire la nuova stazione confinaria di Sant’Andrea. Il bando di concorso prevedeva la realizzazione di una fontana (siamo alla fine degli anni 70) e vengono sballati i pacchi contenenti i bozzetti degli artisti che, da tutta Italia, hanno fatto pervenire le loro proposte. All’esame, per la votazione di un’opera, alcuni componenti sbottano scandalizzati denunciando l’imitazione di un artista famoso a livello internazionale e le cui opere hanno un elevato valore economico. Dopo una interminabile discussione, come d’obbligo in tutti i casi in cui non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace, viene prescelta la proposta di un artista locale.
Due giorni dopo il centralino passa all’ufficio preposto una chiamata esterna: “Buongiorno! Sono Piero Cascella. Ho partecipato al concorso per l’abbellimento artistico della stazione confinaria di Gorizia. Volevo sapere se la Commissione si è riunita ed ha deciso”. Era l’artista autore dell’opera che era stata scartata perché la Commissione era convinta fosse un’imitazione.

6 commenti a Dimenticare Cascella, ovvero l’opera che non c’è

  1. vico ha detto:

    Bella metafora della gorizianità.
    Quando a Gorizia arriva qualcosa di nuovo, o non lo si crede vero o lo si sottostima.
    Questo perchè i goriziani sono così poco generosi verso gli altri che non riescono a concepire che qualcuno sia generoso verso di loro.

  2. dimaco il discolo ha detto:

    Più che altro viene da chiedersi quali titoli avesse la commissione da non riuscire a distinguere un imitazione dall’originale. O quantomeno potevano usare un gettone e chiamare l’artista. Ma mi immagino la figuraccia che avrebbero fatto: ma come siete una commissione e non riuscite a distinguere il vero dal falso?

    Visto questo preceente mi domando quante croste siano appese nei vari edifici pubblici.

  3. Adi ha detto:

    …quindi la fontana è di Cascella? E la definite opera d’arte? Sembra l’opera di un geometra

  4. dimaco il discolo ha detto:

    no, adi è di un’altro artista locale.

  5. Giordano Vintaloro ha detto:

    Eh sì, Vico #1 hai proprio ragione, non avrei saputo dirlo meglio. (Cascella, ma vi rendete conto…)

  6. giampi john ha detto:

    ….ci vuole un regolamento.eh.

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