9 Luglio 2012

La muleria de Barcola: Pineta people

Oh là, torna i studi antropologici barcolani estivi. Ricorderemo el vecio monetoraggio del Monon Behavior de do estati fa, che premiava la Pineta come logo col magior fator CTF dela riviera. Desso la cara Baby Lonya ne educa andando propio sul specifico, eco l’analisi dela Pineta.

PINETA PEOPLE
de Baby Lonya

Gli esperti del settore mi dicono che i Topolini siano sì una location cult, ma ormai come sito della memoria balneare triestina. Anche il Bivio di Miramare sarebbe una location cult, ma per i beacher retrò che pensano sia ancora “up to date” come quando avevano vent’anni. Pure il California sarebbe una location cult, ma per i teen integralisti che ci vanno a praticare religiosamente i riti della propria età. Il Porticciolo di Barcola, a suo modo, sarebbe una location cult, ma per il popolo delle rocce e il suo himalaiano distacco da yogi balneari.
Per gli esperti ci sarebbe poco da discutere su quale sarebbe la top location cultissima della cool people barcolana: Pineta Nord, situata tra la fontana di Barcola e la Balkan Zone, quella attorno al porto della Sandolin Navy. “Why is North Pineta the cult of the cool people at Barcola Beach?” ho sentito chiedere da una straniera a una mia amica trendy che ha risposto sicura:”Becouse is fresh & mix, of course”. Fresh perchè, al di là dell’età anagrafica, è muleria inside. Mix perchè è un frullato di stili di vita, in un’atmosfera di peace & love, suggellata dalla “lounge buddha bar style music” che si diffonde dal chiosco neo-hippy, attorniato da installazioni eco e segni new age.
Immergendomi in questo fresh & mix pot, da occasionale e curiosa osservatrice, noto il clanfer che si prepara al tuffo sulla scoy line, ma viene distratto dalla squinzia abbronzatissima e micro-bikinata che fa instancabilmente passerella tra il bar, la scaletta e le docce. La guarda anche la ragazza accanto a me, dall’accento friulano e dalla pelle ancora bianca come una mozzarella. Chiede retoricamente alla sua amica, mozzarella come lei, come avrà fatto quella loro compagna di corso triestina ad abbronzarsi tanto sotto esami. A differenza della squinzia in in costante movimento, si concede con il contagocce agli sguardi del pubblico una nota miss-modellina che si alza ogni tanto dall’asciugamano con aria annoiata per ondeggiare verso la scaletta, comunicando non verbalmente il messaggio “lei non sa chi sono io”, mentre si muove con passo da gazzella, osservata da dietro i mitici Ray-Ban vintage da un esperto predatore che aspetta il momento giusto per tentarla, forse con l’invito a una festa privata very trendy.
Da questo godereccio samsara si distacca l’hippy di lungo corso che si gode il suo personale nirvana, preparando una sigaretta fai da te e meditando sul significato recondito dei tatuaggi che ricoprono il corpo di un lunghi-capelli dall’aria da nagana. Mentre il baldo giovanotto si sta portando via dal bar una caraffa di spriz, non si perde l’occasione di sparare una battuta, non esattamente di stile britannico, a una strafanic girl, ricoperta di piercing come un puntaspilli, suscitando una sua rumorosa risata riguardo a quel tipo spiaccicato più in là su una brandina, dove ronfa incurante dei laghetti di sudore in via di espansione sulla pelle. Si risveglia all’improvviso, causa l’arrivo di una palla che mette alla prova i suoi adiposi addominali. Il colpevole del lancio fuori campo è un atleta del team di sportler muleria che, dietro al chiosco, non rinuncia neppure qui all’idoloatria della sfera.
Osservando la ragazza che lavora dietro il banco del bar, mi chiedo cosa tenga insieme tutte queste diversità. La risposta sta nella ragazza stessa, per contrasto e in negativo. A tenere insieme tutto questo NON è l’etica del lavoro: teologia negativa triestina. No Pineta No Party?

Baby Lonya

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19 commenti a La muleria de Barcola: Pineta people

  1. Diego Manna ha detto:

    L’altro ieri, al campo dele lavre, grandi discussioni perchè una partecipante iera andada oltre dela strica col pie e no la voleva ameter.
    pupoli.

  2. Paolo S ha detto:

    pupoli continui là de le lavre, go inteso anca mi. i protestassi uguale pel rigassificator, gavessimo le barricate a Zaule!

  3. Fiora ha detto:

    E quei dei corsi de ginastica? i fa ‘ncora con sto caldaz? pratico poco la pineta in pien estate… passo saludar quei stanziali al primo. marmorzai in version invernal e semibronzei in estiva.
    semi-perché oramai el processo melaninico no ghe funzia gnanca più.
    La pele no ghe reagissi.
    Più i sta meno i se scurissi.
    Mi poco e bato tuti …meno che Balotelli.
    …ma nooo! nel senso che lu’ segna e mi no,dei!

  4. mordecai ha detto:

    non si possono non menzionare le tare che si cimentano con la slackline

  5. aldo ha detto:

    Pineta logo balneare apolide!
    Se legi Rumiz o la Porfirio parti un’altra crociata…

  6. Tergestin ha detto:

    Mi iero rimasto che in Pineta andava le crodighe e le bobe iera dal setimo topolin al California…

  7. Diego Manna ha detto:

    eeeeh, no xe + cussì.
    cmq ogi go trovà l’obietivo dela mia estate 2012:
    tirar su una squadra de muleria. alenarse ale lavre e diventar campioni. sfidar i senatori che ogni giorno ocupa fisso el sacro campo dele lavre. premio: l’uso imperituro del campo.
    vinzer.
    saria una roba che resta nela storia de trieste.
    poi oviamente el campo lo usemo per…bu…no so, qualcossa de apolide dei.

  8. Diego Manna ha detto:

    trovà: per le sfilate de miss topolini

  9. aldo ha detto:

    bastasi mandarghe le miss topolini a vardar le partide de lavre e i mati diventa nervosi e no i intiva più un tiro

  10. capitano ha detto:

    Perdoneme l’ignoranza ma lavre fossi le bocce?

  11. Diego Manna ha detto:

    no, xe piate, credo se ciami piatei in italian. le regole non le so, ma credo sia praticamente quele dele boce.

  12. aldo ha detto:

    lavre : bocce = 1a : 4a

  13. Kaiokasin ha detto:

    “lavre : bocce = 1a : 4a”
    Bel, ciò. Podessi esser el slogan per el prosimo manifesto del pidiele, con vizin la scrita “Tutto normale?”.
    Mi sò za che i me manderà in pension a 77 ani e gaverò tropo mal de schena per ‘ndar a Barcola a zogar a lavre.

  14. erika ha detto:

    co’ zogavo de picia le lavre le ciamavimo anche piastre. Le xe piatte, de plastica dura e col buso in mezo (tipo ciambella mastruzada) e te le ingrumi insieme fazendoghe passar un spago in mezo al buso. El mio sogno de anni (a parte vinzer el torneo :P) xe de zogar con lavre colorade con disegni tipo graffiti 🙂

  15. mauro felluga ha detto:

    a mi i me ga imarà de picio che le piaste xe de plastica e te le compri, le lavre inveze xe piere piate che te ciol sul momento co te vol zogar, bu?

  16. capitano ha detto:

    Mah forsi un giorno qualchidun pubblicherà un articolo scie(me)ntifico a riguardo 😉

  17. erika ha detto:

    @15 si, pol benissimo eser che le lavre iera le piere piatte. Forse poi co’ i ga messo in commercio le piastre el termine del zogo se ga esteso anche al zogo de plastica per somiglianza. Interessante 🙂

  18. wil west ha detto:

    Fate delle foto della muleria de Barcola.

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