3 Luglio 2012

Porto di Trieste e free zone: la Monassi scrive a Monti

La presidente dell’Autorità Portuale Marina Monassi, in una lettera al presidente Mario Monti, ha chiesto che vengano tenute in considerazione, nelle politiche di Governo per lo sviluppo, le potenzialità dei 5 punti franchi del porto di Trieste, con l’obiettivo di attuare nello scalo un regime di moderna ”free-zone”. E’ stato annunciato nel corso della conferenza internazionale ”Global Connectivity with the Mediterranean Basin”, apertasi oggi alla Stazione Marittima per analizzare le esperienze di successo delle ‘free-zone’.

”Abbiamo chiesto al Governo che la gestione dei punti franchi del porto di Trieste – ha spiegato la Monassi – possa avvenire secondo quanto previsto dal Trattato di Parigi del 1947. Questo trattato sancisce – ha aggiunto – che l’Autorità Portuale può mettere in pratica incentivi e agevolazioni molto più estese rispetto a quelle che stiamo applicando, ma la mancanza di chiarezza rispetto a leggi e regolamenti fa fuggire tanti imprenditori che sarebbero interessati ad insediarsi in queste aree”.

Il regime di punto franco prevede incentivi competitivi, fiscali e no, per attirare investitori: nessuna imposizione per imposte sui consumi e sui redditi limitatamente ai redditi prodotti nei punti franchi, facoltà di consumo delle merci allo stato estero per le attività svolte nei punti franchi o destinate all’export, massima promozione del commercio internazionale estero per estero, con apertura a tutti i contratti e le proposte di finanziamento

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11 commenti a Porto di Trieste e free zone: la Monassi scrive a Monti

  1. Lonzar Franco ha detto:

    L’Allegato VII° STRUMENTO RELATIVO AL PORTO FRANCO fa parte integrante del TRATTATO DI PACE CON L’ITALIA firmato a Parigi il 10 febbraio 1947.
    Dove erano in tutti questi anni sia il “governo italiano” sia chi operava ed opera per questi occupatori fino adesso? Ora è troppo tardi. Rivogliamo il TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE.

  2. Alessandro ha detto:

    Com’è andata la manifestazione di domenica per Trieste Libera? Quali credibili prospattive di riuscita per il Nuovo TLT?

  3. lorenzo ha detto:

    Il trattato di pace del 1947 è tutt’ora in vigore,ed esso prevede a chiare lettere la creazione del TLT,quindi a buon intenditor…

  4. Franco Lonzar ha detto:

    Nonostante sia solo un manifestante e non un organizzatore, a mio avviso la manifestazione di domenica 1 luglio è stato un successo anche con 30gradi e un sole fortiissimo

  5. Alessandro ha detto:

    S^ va ben go capì che sulla carta bla bla bla… ma in pratica?

  6. Fabio27 ha detto:

    Bèla la bambola, desso la se sveja! I punti franchi xè stadi confermai in tuti i trataati, compreso el memorandum de Londra. Solo che, pena rivai qua, i taliani a forza de circolari dela finanza ga svodà i porti franchi come canocie. Ma el bel xè che gnissun, né camera de comercio e careghe, né associazion industriali del pifero ga mai protestà. No iera patriotico. Doveimo esser più taliani della Italia, e domandar una roba voluda da Maria Teresa e rivoluta dai leati no iera bel. Ma savé la più bela? I porti franchi de Trieste non funziona desso perché la legge dei porti del ’91 disi: i porti franchi xé confermai, e el ministero farà un regolamento. Bon, xé passai venti e passa ani, xé sta governi de destra, de centro, de sinistra, indipendenti, tecnici, marziani, e el regolamento lo spetemo ancora. Ma el bel xé che gnissun, destra, sinistra, camera dele careghe, associazione del pifero, ga mai verto boca. Se vedi che ancora no xé patriotico, E la bela bionda, che la ne frula le albicocche anche ela de un venti ani, la ga spetà el 2012 per sveiarse. Che banda de svergognati.

  7. sergio ha detto:

    quoto Fabio27

  8. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ VARI – Mejo tardi che mai !!!!
    Qualchidun se ga acorto che stava per suceder un incidente diplomatico !!!
    Adesso ghe vol bater el fero fin che el xe caldo; mi calcolo che ghe vol de novo scriver a l’ONU con riferimento ala ultima letera….

  9. Marcus ha detto:

    da 65 anni esistonono le “free zones” ovvero il Porto Libero di TS come zone extraterritoriali di tutte le nazioni del mondo, incluso TLT ed Italia, legalmente e sempre in vigore. Da più di 2 anni viene spiegato sul sito http://www.portoliberotrieste.org alla popolazione residente nel TLT ed in tutto il mondo che solamente se si applica la legge contenuta nello Strumento del PLT (Allegato VIII) del Trattato di Pace con l’Italia, il PLT può funzionare legalmente ovvero garantire qualsiasi investimento.
    Ma cosa ce scritto in questo Strumento del PLT che è cosi importante che la direttrice del PLT Monassi va a scrivere a Monti?
    Articolo 18.2 “Il Direttore non deve essere cittadino Yugoslavo o Italiano” http://www.portoliberotrieste.org/?page_id=34 !
    Quindi è stato fatto un Convegno di portata mondiale senza il soggetto principe, ovvero IL DIRETTORE DEL PLT, poiché la signora Monassi è cittadina italiana. el presidente

  10. Marcus ha detto:

    caro Giampaolo, ce abbastanza carne sul fuoco, ora ce bisogno di dialogo (diplomazia)poiché se no la situazione sfugge di mano. Che devo dire, speriamo bene.

  11. Alto Adriatico, per rilanciare la portualità non basta puntare soltanto sull’ottimizzazione dello sfruttamento dei Punti Franchi o sul fare sistema “progetto Napa” tra i vari Scali affacciati su questo mare.

    Ormai e più di un trentennio che mentre i nostri concorrenti vicini e lontani sono passati con invidiabile lungimiranza dalle parole ai fatti concreti, mettendo in cantiere rilevanti opere infrastrutturali per far si che i loro sbocchi al mare siano in grado di assecondare le notevoli e crescenti esigenze del mercato e dell’armamento >>> http://portualita-del-terzo-millennio.jimdo.com noi ci continuiamo a crogiolare con i soliti tre ritornelli “posizione strategica/fondali adeguati/Punti franchi” tutti elementi che con banchine e collegamenti adeguati potrebbero rilevarsi certamente determinanti per il futuro della Portualità Adriatica e delle nostre economie, ma che purtroppo date le nostre gravi carenze infrastrutturali sono purtroppo attualmente ininfluenti poiché non siamo in grado di poter intercettare una significativa quota di quei notevoli flussi merceologici in transito nel Mediterraneo.

    Quindi sarebbe opportuno che anche dalle nostre parti si passi finalmente dalle colorite ma purtroppo inconcludenti tavole rotonde e convegni ai fatti concreti e si cerchino alleanze a livello Comunitario che Internazionale per reperire i notevoli investimenti che ci consentano finalmente di poter eliminare i colli di bottiglia che stanno penalizzando la fruibilità del Corridoio Baltico e realizzare le tratte del Corridoio N 5 che ci interessano da vicino e coinvolgere dei partner adeguati per poter realizzare nell’Alto Adriatico almeno un terminal contenitori che sia in grado di movimentare annualmente non qualche centinaio di migliaia di contenitori ma parecchi milioni >>> http://superporto-regione-f-v-g.jimdo.com .

    Chiaramente dobbiamo rendersi conto che soltanto realizzando un’adeguata infrastrutturazione e quindi soltanto tra qualche decennio poiché dobbiamo purtroppo eliminare i gravi danni prodotti alla nostra portualità dall’immobilismo infrastrutturale che ha caratterizzato il passato trentennio, saremo in grado di sfruttare le nostre notevoli peculiarità e coronare finalmente quello che per ora rimane soltanto un nostro sogno “scalfire lo strapotere dei porti nord europei” e spostare un po’ più a sud il baricentro del Sistema Trasportistico Comunitario, per poter sfruttare le opulente e notevoli opportunità economico/occupazionali offerte dalla logistica di retroporto.

    BRUNELLO ZANITTI Giuliano

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