3 Luglio 2012

Donne e politica: il primato della provincia di Gorizia

Pink is fine. Quante sono le donne nelle giunte comunali, provinciali e regionale? O meglio, è stato rispettato il principio di parità stabilito dalla Costituzione? Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, Sez. V del 21 giugno 2012, n. 3670, che ha bocciato i provvedimenti del Presidente Formigoni di nomina della sua Giunta perché non rispettava una equa proporzione tra uomini e donne, non ci sono più dubbi. Le cosiddette “quote rosa” vanno rispettate dappertutto. Ciò in quanto l’applicazione del principio di uguaglianza costituzionale non è una questione lessicale (che può variare da regione a regione a seconda della formulazione dello statuto) ma il rispetto di un principio costituzionale. Insomma, quote rosa per legge. Il principio del resto è stato autorevolmente confermato dalla stessa Corte costituzionale con sentenza 5 aprile 2012, n. 81, la quale ha stabilito che gli spazi della discrezionalità politica trovano i loro confini nei principi di natura giuridica posti dall’ordinamento, tanto a livello costituzionale quanto a livello legislativo. E quando il legislatore predetermina canoni di legalità, ovvero fissa i paletti, la “composizione” politica degli interessi deve rispettare i fondamentali principi dello Stato di diritto. “Nella misura in cui l’ambito di estensione del potere discrezionale, anche quello amplissimo che connota un’azione di governo, è circoscritto da vincoli posti da norme giuridiche che ne segnano i confini o ne indirizzano l’esercizio, il rispetto di tali vincoli costituisce un requisito di legittimità e di validità dell’atto, sindacabile nelle sedi appropriate”. In altri termini, il Presidente Formigoni avrebbe potuto nominare chi voleva, ma è palesemente illegittimo il provvedimento di nomina di 15 assessori di sesso maschile ed una donna soltanto. Perché questa è discriminazione e non un’azione positiva, così come impone la legge.
Insomma, a ben vedere i risultati elettorali non sembra proprio che i sindaci eletti abbiano tenuto in gran considerazione tali principi. A Gorizia, su otto assessori, soltanto due sono, infatti, le donne nominate. Comunque, una in più (oltre la riconferma di Silvana Romana) rispetto la precedente amministrazione. Sostanzialmente più rosa è, invece, la Giunta di Monfalcone, dove oltre alla sindaco, in Giunta, su sette assessori, tre sono donne. Quindi, un equilibrio perfetto.
Ma è il territorio della provincia di Gorizia che, nel suo insieme, ha il primato (incredibile ma vero) a livello nazionale. Infatti, la provincia, con le sue otto sindaco-donna su 25 rappresenta la percentuale del 32 per cento, seguita dalla provincia di Prato, con due donne sindaco su 7. Terza, la provincia di Ferrara con 7 sindaci donne su 26 (http://www.comuniverso.it/index.cfm?menu=213). Non c’è che dire: uno straordinario risultato che fa onore a tutte le donne che hanno accettato di mettersi in pista, per una società migliore, nonostante il maggior peso della famiglia sia da sempre dalle stesse sostenuto.

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14 commenti a Donne e politica: il primato della provincia di Gorizia

  1. Dexter ha detto:

    Quando cominceremo a fare analisi sui CV degli eletti, forse avremo una classe politica migliore. E probabilmente anche con maggiore equità di genere.

  2. isabella ha detto:

    Bene.

  3. francesco di fiore ha detto:

    abbiamo un presidente di provi ncia “sensibile”

  4. Marco ha detto:

    Mah. La sentenza di cassazione citata non dice che le quote rose sono obbligatorie in assoluto ma che lo statuto della regione lombardia imponeva di nominare tot donne. Formigoni aveva violato una norma regionale, avesse violato l’obbligo di nominare solo assessori interni al consiglio regionale (esiste in alcune regioni) sarebbe stato uguale.

  5. G.B. ha detto:

    personalmente è successo questo: quando mi è stato proposto di candidarmi un iscritto al partito – pur di conquistare la famosa “sedia” di consigliere – è uscito con questa dolce frase ” cosa vuol sapere lei che non è sposata e non ha figli”…. Il signore in questione è stato eletto. A voi il giudizio se per essere intelligenti bisogna sposarsi e far figli. Voglio pure precisa che se fossi stata eletta avrei devoluto i compensi ad associazioni di volontariato perchè il posto di lavoro che ho mi basta come sostentamento personale.

  6. Martina Luciani ha detto:

    Be’, se sei sposata ed hai figli, e che chiedi che riunioni e attività abbiano orari compatibili con uscite da scuola e pasti domestici, rimane fermo il fatto ” cosa vuol saperne lei che ha da badare a casa e figli”!

  7. dimaco il discolo ha detto:

    mah. no go parole

  8. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @5 & 6 – Credo che chi si presenta con questi

    commenti dovrebbe essere bandito da

    partecipare alla politica !

    e’ equivalete alla omofobia se non peggio !!!

  9. Paolo Nanut ha detto:

    Colgo l’occasione per dire a tutti che da ieri non sono più un personaggio politico, capito Cingolano, ho lasciato il Prc-fds e con esso tutto il mondo politico. Voglio ritornare a fare le cose che facevo fino al 2007, quando mi sono messo fare politica in modo assiduo…fra le altre cose essendo giornalista pubblicista vorrei tornare a scrivere qualcosa di nuovo.

  10. Jasna ha detto:

    Bene!
    Ma… perché associare sempre il rosa? “Pink is fine” (cit)

  11. max ha detto:

    A Monfalcone le donne assessore sono 2 su 7. L’ultima (Natural) è stata rimossa per la sua completa inadeguatezza nel gestire le politiche ambientali. La cosa avverrà ufficialmente alla fine dell’estate…e udite udite chi verrà eletto? Ma un raccomandato da Gherghetta! (così era scritto sul Piccolo)

  12. cingolano ha detto:

    La ripartizione uomo o donna – e tra un po’ anche una quota transgender – è una cazzata colossale.

    Dovrebbero essere eletti i migliori, se ci sono 8 donne bravissime, ma i posti son 10: cosa faccio, devo scegliere 5 donne e 5 uomini cretini (o viceversa)?

    Donne brave ce ne sono, cma pure e come già più di vent’anni fa ce n’erano di cretine.

  13. Paolo Nanut ha detto:

    Io ripartirei fra tre categorie. Uomo donna e quelli con il quoziente di intelligenza di cingolano

  14. Paolo Nanut ha detto:

    @12 A parte la mia battuta…prendila con un sorriso, vero che se ci fossero meno pregiudizi verso le donne, le quote rosa non servirebbero, chi è bravo dovrebbe andare avanti, invece poi non è così, almeno da noi in Italia

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