16 Giugno 2012

Happy Bloomsday! A Trieste una giornata dedicata all’ autore di Ulisse

È nota come Bloomsday – il giorno di Bloom, protagonista dell’Ulisse – la data in cui tutto il mondo celebra il capolavoro dello scrittore irlandese James Joyce. Il 16 giugno, data dell’incontro fra lo scrittore e al sua compagna di tutta la vita, Nora Barnacle, è infatti la lunga giornata in cui si svolge tutta la casalinga epopea di Leopold Bloom e, quindi, tutta l’azione del romanzo.
Una celebrazione che, a Trieste, diventa anche un richiamo al ruolo fondamentale che la città ha avuto nella formazione culturale ed artistica dello scrittore e nella nascita stessa di Ulisse. Ecco gli appuntamenti!

Si inizia alle ore 11 al Museo Sartorio con una conferenza di John McCourt, dal titolo “Ulisse in mezz’ora
Ulisse è uno dei massimi capolavori della narrativa del ‘900, ma è noto anche per essere uno dei romanzi più complessi e densi di riferimenti letterari che siano mai stati scritti. John McCourt, studioso joyciano di lunga data e autore di una fondamentale monografia su Joyce a Trieste promette di raccontarcelo in mezz’ora: meglio approfittarne!

A seguire la presentazione del volume Zois in Nighttown. Prostitution and Syphilis in the Trieste of James Joyce and Italo Svevo di Erik Schneider, Comunicarte edizioni. La Trieste dell’epoca di Joyce era un attivo, affollato, cosmopolita porto adriatico. Molte vie della cittadina, e in particolare quelle della città vecchia che Joyce amava in modo particolare erano ricche di ritrovi popolari, osterie e – come sempre accade nei luoghi molto frequentati da marinai d’ogni paese – “postriboli di pubblica insicurezza” come ebbe a definirli Joyce in una famosa lettera all’amico Svevo. Erik Schneider ci racconta l’altra Trieste mitteleuropea.

Alle ore 13, al Ristorante Le Marise: Bloomsday lunch, menù irlandese Osteria Le Marise”, via F. Venezian, 11/f (per prenotazione tel. 040 3229149).

Alle ore 18 alla Sala mostre ex-Aiat piazza Unità d’Italia: J.JOYCE D.DOWNTOWN – happening con Guglielmo Manenti, Sergio Pancaldi e Christiana Viola; interventi musicali Il becco a gas è….

A seguire l’inaugurazione della mostra DD – Domestic Drama di Andrea Guerzoni. Le piccole cose della vita quotidiana, personaggi e oggetti affollano le pagine dell’Ulisse di James Joyce e trovano la loro apoteosi nel capitolo Circe: “Gli oggetti parlanti di Circe sono gli amuleti e i feticci di un mondo improvvisamente sfuggito al tempo della storia e diventato animista e mitologico” (C. Patey) Nei disegni di Guerzoni realizzati per il Bloomsday di Trieste si ritrova, oltre al fenomeno dell’animazione degli oggetti e delle curiose e inaspettate metamorfosi facciali, quel senso di straniamento che può cogliere il lettore dell’Ulisse.

Alle ore 19.30 al Pub Mastro Birraio, via F.Venezian 24/b: Bloomsday dinner. Menù irlandese, musica irlandese (per prenotazioni 3498356201?)

Alle ore 21 all’Orto Lapidario potremmo assistere allo spettacolo James Joyce a Trieste. Quando el mulo Zois parlava in triestin, a cura di Maurizio Zacchigna e Laura Pelaschiar. Non tutti sanno che la famiglia Joyce parlava correntemente il dialetto triestino in casa, non solo durante la loro permanenza qui, ma anche dopo il loro trasferimento a Parigi. E che Zois – secondo la comune storpiatura triestina del suo nome – in triestino si divertiva addirittura a scrivere (memorabile una sua lettera a Svevo) ed ad elaborare alcuni degli iperbolici calembours di Finnegans Wake. La tentazione di “tradurre” un capitolo dell’Ulisse – quello denominato Ade. Il funerale – in triestino era pertanto forte. E quella di ascoltarla?

A seguire: JJ late night walking tour – itinerario a piedi nella Nighttown di Joyce a cura di Erik Schneider. Joyce amava le caotiche vie della città vecchia di Trieste, affollate e vocianti, sporche e malsicure ma traboccanti di vitalità e verità, assolutamente non pittoresche. Un itinerario notturno a piedi nei vicoli della Nighttown joyciana guidato da Erik Schneider che su questa zona e sulle attività che vi si svolgevano ha svolto approfondite ricerche è senz’altro il modo migliore per farle raccontare ancora la sua storia.

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