Rubrica a cura di Paolo Geri
Il mito della linea tramviaria numero “6” che collegava la città alla frazione di Barcola, continua a resistere all’ usura del tempo, nonostante siano passati oltre quarant’ anni da quando ha ceduto il posto all’ autobus. Non c’è triestino di una certa età che non sia montato sul tram “6” per andare al mare su quel caratteristico tram con il rimorchio.
E‘ un rapporto assai stretto quello fra Barcola e il tram iniziato nel lontano 1883 con l’ istituzione di un servizio di vetture ippotrainate, aperte per l’ estate e chiuse per affrontare la stagione rigida. Era l’ epoca della “Società Triestina Tramway”, ditta privata che gestì sino al 1913 in esclusiva il servizio di trasporto pubblico a Trieste.
Il primo servizio di trasporto pubblico nella nostra città era stato inaugurato il 30 marzo 1876: si trattava di una linea tranviaria a trazione animale Torrente-Boschetto, cioè lungo l’ attuale percorso via Battisti – Rotonda del Boschetto. La prima “ferrovia a cavalli” entrò quindi in servizio a Trieste un solo anno dopo Parigi ma in anticipo di un anno rispetto a quelle di Roma e Bologna e di sei anni rispetto a Milano. Nel 1900 Trieste fu poi tra le prime città in Europa ad avere una linea elettrificata con l’ inaugurazione della tratta Torrente-Barcola, con mezzi costruiti dalla “Union” di Vienna, dotati di illuminazione interna – fatto quasi incredibile per l’ epoca. Barcola era già luogo di villeggiatura e di scampagnate per i triestini e la “Società Triestina Tramway”, conscia dei benefici che tale servizio avrebbe reso alla città ma anche attenta ai propri interessi economici e alla popolarità che ne sarebbe derivata, decise di attivare una linea tranviaria a trazione elettrica per Barcola.
Già negli ultimi anni del Ottocento a Barcola erano sorte numerose abitazioni ma anche trattorie e perfino uno stabilimento balneare. Ormai creare un collegamento veloce con la città era diventato indispensabile.
La solenne cerimonia di inaugurazione del tram elettrico si svolse alle ore diciotto di domenica 1 ottobre 1900, al calar della sera per meglio evidenziare l’ importanza dell’ avvenimento: un escamotage affinchè l’ effetto delle vetture illuminate, in uno scenario disseminato di lampade e lanterne, costituisse il principale effetto pubblicitario. Con un quarto d’ ora di ritardo sul tempo previsto uscirono dalla rimessa di via Margherita – appena realizzata proprio per ospitare questo nuovo tipo di veicolo – tre convogli composti da tram e rimorchio diretti ai Volti di Chiozza per accogliere gli invitati e per dirigersi poi verso il capolinea di Barcola.
Le cronache de “Il Piccolo” parlano di questo fatto come di un grandioso evento cittadino, con lunghe file di persone accalcate nelle strade già un’ ora prima dell’ ora stabilita perchè interessate al transito inaugurale dei carrozzoni. Fin dalla sua istituzione venne chiamata anche “linea scacciapensieri”, forse perchè conduceva in un luogo idilliaco dove ogni pensiero negativo poteva venir meno di fronte alla bellezza della natura.
Il 30 dicembre 1969 l’ ultima corsa: si concludeva definitivamente il servizio tranviario sulla linea “6”. Non ci furono cerimonie, fu solo un mesto addio ad un pezzo di storia e di vita di Trieste.
Mi risulta che è possibile ripercorrere la lunga storia del tram “6” in una esposizione allestita al Museo Ferroviario di Trieste.
Che si siano smantellate le reti tramviarie in regione (Gorizia, Udine, Trieste) mi fa andare in bestia.
in moltissime cittá europee e anche alcune italiane si stanno costruendo nuove linee di tram, anche in quelle cittá dove molti anni fá sono state tolte. Io ho la possibilitá di usare il metró il bus ma preferisco di gran lunga il tram ch é molto piú comodo
TRAMWAYS : Si mormora che anche il Tram di Opicina lo vogliono eliminare !!!
Quello che fa ancor piu’ rabbia, se uno pensa alla ex rete tramviaria cittadina che collegava i rioni piu’ distanti della citta’
e che il sistema bus ha allungato di molto poco le distanze coperte prima dai tram !!!
Anora oggi ,inoltre si discute se realizzare una metro’ leggera sui binari ferroviari esistenti e collegare il binario che arriva alle Noghere con la linea ferroviaria che va a Capodistria che sono 2000 metri circa.
E’ chiaro che i nostri bisnonni e nonni che amministravano l’interesse pubblico erano piu’ efficienti e pragmatici.
Pertanto un nostagico rimpianto e’ dovuto
Vittime del dio petrolio
@ 4 CAPITANO : Non credo visto che anche l’ernegia elettrica si fa con il petrolio.
Piuttosto del dio “tangente……..”
Sempre piú coi ani vien fora che la Defonta iera un paese ordinà che stava atento ai bisogni dela gente.
quanti di voi si muoverebbero solo col tram a Trieste lasciando la macchina a casa?
Bibliotopa, bella osservazione. Anche io me lo domando spesso
7 biblio: dipende dove uno abita o dove deve andare
il tram non è adatto per tutte le zone di trieste. e di zone “complicate” a trieste ce ne sono molte
il bus, per un città come trieste, risulta di migliore utilizzo
si potrebbe pensare a qualche linea tramviaria particolare (es. le rive) ma oggi trieste (per la sua espansione anche in collina è davvero un altra città
in ogni caso la domanda di bibliotopa può essere posta anche con “bus” al posto di tram…
domanda: ma il mezzo pubblico a trieste è davvero così poco adoperato ? non direi.
A Lisbona il tram viene usato molto, da turisti e anche da locali.
Qua a Padova hanno divelto la città per rimettere il tram, è comodo, veloce e divertente, peccato sia affollatissimo, serve qualche carrozza in più.
Detto questo bravo Paolo Geri, bellissimo articolo, finalmente andiamo oltre sta benedetta politica e guardiamo ad altri aspetti del nostro vivere quotidiano, soprattutto senza far baruffa.
@ 7 BIBLIOTOPA : Se il tram ha corsie di scorrimento preferenziale come nelle citta’ tipo Vienna,Monaco,ed altre citta’ europee etc ; e’ un mezzo veloce senza dubbio
migliore dell’auto e di gran lunga piu’ ecologico che un bus.
..soprattutto d’estate e per raggiungere il mare.
@12″Migliore dell’auto, più ecologico del bus” infinitamente più suggestivo e meglio areato a tutto vantaggio della dispersione degli effluvi corporali di certa utenza dall’igiene approssimativa, effluvi particolarmente immanenti e sgradevoli nel periodo estivo.
Fiora, se xe caldo se suda e no se pol far niente. Xela natura. E xe natuta anca una scorezeta. 🙂
@ caro Discolo ,convengo che “Natura xè Natura ecc ecc.” ma una sparada de Impulse&co. soto i scai… civilizai fa la diferenza 😉
no go problemi de ascele. me depilo. la cosa più fastiiosa pero xe il brasilian job. piutosto irritante. 😀
@16ma ti te buti le robe sul personal…mi parlavo de categorie…queli dall’igiene approssimativa che salgono sul tramway numero 6…ma senza il Chanel n.5 oh,yeah!
mi scherzavo. nianca la barba fazo se no i me ziga. mia fia però ga el chanel n5
mi però ai tempi del 6 andavo a Grignan cola corriera G : in estate ogni mezza ora da via Carducci, altezza Godina. Pien come un ovo..
per mi un tram da servola a barcola tuta a fianco del mar saria una figada. con vicin una ciclabile.
Ma diego, no xe el riscio che el tram sia apolide?
@20 Diego,seriamente la trovo una splendida idea.
con una deviazion in Centro serà ai auti
se vinzi cosolin se anderà in tram fin crevatini
Dimaco cossa xe brasilian job? cossa fossi?
Ceretta imguinale se no sbaio
@25 ‘ndemo dei, con ste usanze foreste…dona irsuta è sempre piaciuta 😀 😀 😀
e ti col muss e mi col tram ‘ndemo a Servola a Barcola a Opcina doman!
Bon dei fiora, al limite se pol sempre ciamar la protezion civile a disboscar. I me ga conta che I xe dai bravi a rader tuto
@27 Valrosandra job xè de più che Brasilian job?
altroché! poco ma sicuro…come che la recente esperienza ga dimostrà! 🙂
In tutte le città europee i progetti di nuovi tram vengono portati avanti con forza ed entusiasmo. Vedo molta più innovazione nei nuovi tram che nei nuovi autobus
secondo me con volontà e fantasia una paio di linee tranvarie in centro se podria anche far
forza Cosolini un bel colpo de reni e portiamo avanti questo sogno. Resterbbe un segno tangibile per tutto il futuro. Un progetto aggregante per tutti i cittadini.
pensiamolo anche in ottica di recupero del silos e del porto vecchio
W IL TRAM
@29 quoto brancovig in tutto il suo testo e mi associo al suo auspicio.
W.EL TRAM!
Se no sbaio iera za a trst I tram ma I li ga cavavadi. Comunque xe una sfida enorme visto il tipo deurbanizzazion che trst ha subi tai ultimi deceni. Una urbanizazion che rendi de fato molto dificile crear novi percorsi. A meno de serar tuta la cità ale auto
È da poco iniziato un progetto tra alcuni cittadini per proporre il ripristino dei servizi tranviari a Trieste. Si basa sul sistema torinese, linee con motrici Bombardier per esempio, + una linea storica con le vecchie motrici stanga di 1,2,e 3 serie, restaurate e altre ricostruite ex novo. Ci è stato detto dall’assessorato che se presentiamo una sorta di progetto, o piano di fattibilità, che dimostra la grandiosa efficienza del tram sul bus (linea tram porta circa 4-5000 persone all’ora, mentre una di autobus con 1500 siamo già a tanto. Il massimo mi sembra sia su una linea romana con 1680 persone orarie. Speremo ben, W EL TRAM e cavemo i bus dove se pol!
dato che iera tanto bel el tram 6 perchè i lo gà tirà via? Trieste 16/10 2017
@33: fra tram e filobus, gavessimo la rete più efficiente e ecologica, ma i nostri amministratori dell’epoca se ga fatto “convinzer” a comprar bus. E quando i ga tentà de rimetter un tram più moderno in via Mazzini, xe cambià sindaco e i ga cavà tutto. E no se ga capì perché.
ti col mus, oramai xè folklor, ma mi col tram me par cosa buona & giusta. Mi , ti e turisti, COL TRAM!
altro che budei sototera che deprimi l’utenza! per mi tram bati metro diese a zero!