10 Maggio 2012

Cosolini, convinto da Gas Natural: “Il rigassificatore non s’ha da fare”

«I rappresentanti di Gas Natural dal qui presente sindaco di Trieste sono venuti una volta sola. Ho detto loro: “Invece di fugare i dubbi dei contrari al rigassificatore siete riusciti a far cambiare idea a chi era favorevole, ovvero al sottoscritto”». L’aneddoto Roberto Cosolini lo racconta nel corso dell’incontro “Cinque domande” promosso alla Stazione Marittima dal gruppo Ds al consiglio regionale, con Sergio Lupieri quale moderatore.
E suona abbastanza drastica: l’impianto – questo impianto, almeno – non s’ha da fare.
Rimane però il dato che il Comune ha potere solamente consultivo, e che il sindaco parla comunque di “stato dell’arte”. Cioé delle domande inevase in merito alla sicurezza, alla portualità (cita il terminal ro-ro, che dovrebbe sorgere dirimpetto al terminal), all’ambiente, che potrebbero ancora ricevere delle risposte.
Cosolini sembra però crederci poco: «Avevano promesso di fornire tempestivamente la documentazione. “Saremo qui ogni giorno”, hanno assicurato. E non si sono fatti più vedere».
I contatti però perdurano, sul tavolo regionale, che potrebbe essere quello decisivo (altrimenti a scegliere sarebbe Roma). La giunta, con i suoi assessori triestini (Brandi, Savino e Seganti) andrà contro la città?
«L’iter del rigassificatore è piuttosto complesso. Avremo modo di esprimere la nostra contrarietà in più sedi, dal Comitato portuale alla conferenza dei servizi. Non credo che sarà ininfluente dal punto di vista politico», osserva il sindaco. «Del resto lo stesso ministro Clini ha ricordato al presidente della Regione Renzo Tondo il dovere di tener conto della volontà del territorio».
Conclusivamente il sindaco annuncia che il referendum si farà, se necessario. «Lo considero un’extrema ratio, perché ritengo che dovrebbe bastare il parere compatto e trasversale del consiglio».
Anche Gianfranco Moretton, capogruppo Pd in consiglio regionale, presente al dibattito, si mostra allineato a questa posizione: «Realizzazioni del genere non si fanno se non c’è il coinvolgimento positivo delle popolazioni interessate. La storia insegna che chi ci ha provato ha fallito».
E Sergio Razeto, presidente di Confindustria, terzo partecipante all’incontro, sottolinea la necessità di avere dell’energia a buon mercato che potrebbe restituire competitività al comparto produttivo. Ma non a tutti i costi.
«Non sono un esperto di sicurezza, nè di ambiente, ambedute da preservare. Ed è chiaro che se mi dicono terminal ro-ro o rigassificatore dico terminal ro-ro». Anche da lui, alla fine una stoccata a Gas Natural. «Devo dire che in effetti non ha saputo parlare alla città e spiegare la bontà delle sue scelte».

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15 commenti a Cosolini, convinto da Gas Natural: “Il rigassificatore non s’ha da fare”

  1. Matteo ha detto:

    Vedremo

  2. edvard ha detto:

    Gas Natural dai perfino a Taranto ve gavè bocciato el rigassificator e volè farlo qua?

  3. Triestin - No se pol ha detto:

    anche el razzo sta cambiando idea…solo le assessore triestine in region continua a sostenerlo, ma dopo el 21 dicembre 2012 ghe penserà i Maya

  4. ThaVampire ha detto:

    Che i ghe pensi ben prima! Settembre Nero poderia rifar un giro de ste parti e saria grave!

  5. sergio ha detto:

    i nostri consiglieri regionali Brandi, Savino e Seganti viste le ultime elezioni amministrative dovrebbero riflettere molto da che parte stare, perchè anche i cittadini di Trieste sapranno chi votare, bisogna dare al porto di Trieste la possibilità di allargarsi etornare a lavorare, il rigassificatore porterebbe solo svantaggi all’ area portuale che è quella che rilancerebbe Trieste

  6. sfsn ha detto:

    anche in questo se vedi la diferenza tra Cosolini e Dipiazza (che evidentemente ga ancora qualche bisnizo in pie con GasNatural)

  7. Fulvio Vida ha detto:

    Al nostro pres. Tondo i effeti del rigasificator sul mar no che frega.
    Lu xe de Tumiec e ai sardoni el preferisi impanarse el Trota.

  8. Triestin - No se pol ha detto:

    trota albanese…

  9. slowfoot ha detto:

    Intanto Camber e Marini richiamano Tondo: vogliono che siano garantite le ricadute economiche per la città di Trieste. Coinvolgimento di Acegas, lavori per la realizzazione dell’impianto, royalties, sconti sulle bollette cittadine.
    Ma Tondo, i benefici economici del rigassificatore, non li aveva già portati in dote agli industriali friulani ?

  10. sergio ha detto:

    nelle prossime elezioni bisognerà ricordarci di Camber e Marini, lanciarli mi sembra dir poco

  11. Triestin - No se pol ha detto:

    solita disinformazion camberiana… se ricorderemo dei vari Camber, Marini, Brandi, Savino ecc.

  12. Mauricets ha detto:

    10

    sergio

    io non mi sono mai scordato di loro. da 30 anni…

    se la gente avesse memoria non saremmo a questo punto.

  13. sergio ha detto:

    @ Mauricets,
    purtroppo la maggior parte dei triestini sono meloni, e non hanno memoria,

  14. slowfoot ha detto:

    Parliamo di memoria? Ricordiamoci qual’era l’orientamento nel 2007.
    Dal blog di Fabio Omero (ancora disponibile on-line):
    Sabato, 6 Gennaio 2007 – rigassificatori di nuovo al VIA
    10 giorni perché i Consigli comunali di Trieste e Muggia e i Consigli circoscrizionali di Trieste si esprimano sulle delibere di VIA per i progetti di costruzione dei terminali di rigassificazione on-shore di Gas Naturale e off-shore di Endesa. A luglio in Comune di Trieste siamo rimasti soli noi Ds con il sindaco e An a votare a favore di Gas Natural. E non ci sono segnali perché il centrosinistra questa volta ritrovi l’unità.
    Robertone ha cambiato idea, ma il resto dell’intellighenzia diessina come la pensa ? oggi come allora ?

  15. Lorenzo Colautti ha detto:

    Aggiungo un’informazione credo utile alla discussione.
    L’uso del gas nella produzione di energia elettrica era in forte espansione nel 2005, e rimase costante fino al 2007, ma poi per crollare negli anni successivi. Nel 2010 (dati Terna, http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=cfwXzSpiH9Q%3d&tabid=418&mid=2501) il consumo era ridotto del 30-35%, attualmente è ulteriormente ridotto. Le centrali elettriche turbogas/combinate oggi in Italia sono per lo più ferme, poiché non competitive anche a confronto di un rinnovabile in rapida espansione, a meno che non siano legate a contributi cip6 (vedi Elettra, http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/03/01/news/servola-48-milioni-di-cip6-da-recuperare-1.3240979).
    Trend negativi sono ragionevolmente rintracciabili anche nel consumo del gas per riscaldamento, grazie al rinnovabile ma soprattutto a tecnologie per il risparmio energetico.

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