8 Maggio 2012

Referendum sul rigassificatore: sì del consiglio (contrari Pdl e Fli )

Possibili manovre di fuga di una gasiera incidentata tra Siot, dighe e Porto S. Rocco

Dagli annunci sul referendum si passerà ai fatti? La proposta della consultazione popolare sul rigassificatore, già lanciata in consiglio comunale di Trieste dalla pattuglia Antonione-bandelliani-LN, è stata adottata dall’aula, che ha votato ieri sera una mozione urgente.
Significativo il fatto che primo sottoscrittore sia Roberto Decarli (della lista “Trieste Cambia”), che ha avuto le firme e poi i consensi di tutti i consiglieri meno il Pdl (non partecipante al voto) e i “meniani” di Fli (astenuti).
Si tratta delle due sole forze politicamente arroccate in difesa del presidente della Regione Renzo Tondo, bersaglio della mozione per la sua dichiarata volontà di procedere nell’operazione rigassificatore, indipendentemente dalla volontà dei triestini.
Il testo richiama innanzitutto il “tono perentorio” con cui il governatore ha annunciato “di voler prendersi le responsabilità e di voler realizzare il rigassificatore a terra (zona industriale di Zaule a Trieste) anche a costo di perdere consenso, ovvero di porsi contro la reiterata volontà espressa dal Consiglio comunale di Trieste, capoluogo della Regione Friuli Venezia Giulia”, volontà reiterata in diverse forme ed occasioni.
Ribadisce poi, una volta di più, come il parere negativo sia legato a “significativi elementi, attinenti a sicurezza, operatività della navigazione portuale, tutela dell’ambiente marino, urbanistica/pianificazione”, nonché al fatto che “non rientra tra gli obiettivi del progetto di sviluppo per Trieste finalizzare ad ulteriori attività riferibili all’ambito energetico (petrolio – gas) la navigazione portuale e parte del suo territorio”.
La mozione impegna per queste ragioni il sindaco a reiterare il “no” al presidente della Regione Renzo Tondo, e a chiedere a quest’ultimo un confronto pubblico, con contraddittorio.
Qualora poi la Regione intendesse confermare la volontà di procedere – conclude il documento – il sindaco dovrà impegnarsi a ricorrere ad altri strumenti, incluso quello referendario, eventualmente d’intesa con gli altri Comuni del territorio che hanno anch’essi espresso parere negativo.
Se indetta, la consultazione popolare verrebbe probabilmente a sovrapporsi alle elezioni politiche e regionali, costringendo i candidati a scelte precise. Quella dei “camberiani” e dei “meniani”, al momento, sembra già fatta.
L’impressione è che, sottotraccia, sia oggi in atto un tentativo di accelerazione dell’iter autorizzativo del rigassificatore fatto dai proponenti e dal presidente della Regione, probabilmente per sgombrare il campo delle prossime consultazioni. Gran parte dei gruppi politici cittadini – non solo di maggioranza – appaiono però intenzionati a fare chiarezza, appellandosi anche alla città.
Il dibattito è inevitabilmente destinato a spostarsi sul livello regionale, dove ci sono assessori espressi da partiti giuliani che hanno detto no al rigassificatore, ma che sostengono la giunta Tondo. Se è immaginabile che Sandra Savino (fedelissima di Camber), e Angela Brandi (scelta precisa di Roberto Menia), non intendano deflettere dalla linea a favore del rigassificatore, potrebbe aprirsi il caso della leghista triestina Federica Seganti.

rigassificatore@bora.la
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5 commenti a Referendum sul rigassificatore: sì del consiglio (contrari Pdl e Fli )

  1. Marcus ha detto:

    E’ ancora sto rigassificador! Allora per l’ennesima volta: “el rigassificador se pol costruir, però le navi gasiere no poderà mai scaricar el gas liquido nel impianto” e queste sono le leggi IMO che xe l’organizzazion internazional responsabile che devi mappar sto impianto. Poi il rigassificador impedirebbe il libero accesso al PLT a tutte le navi mercantili e non, quindi vietato dal ICFPT che xe l’organizzazion internazional responsabile per il funzionamento del porto de Trieste. Poi il rigassificador sbasseria la temperatura delle acque nel Golfo con conseguente danno al ecosistema del mare e questo xe sta stabilido nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’ambiente umano (STOCCOLMA 1972). Poi il rigassificador come qualsiasi centrale nucleare no xe sicuro al 100% il quanto significa nel caso di un incidente, che il GNL con temperatura a -160 gradi si rigassificherebbe sulla superficie del mar ed il gas rimarebbe imprigionato tra la città e le dighe foranee, in pratica brucierebbe anche per mesi.

    Quindi cosa vado a costruir un impianto dove già desso so che no funzionerà mai?

    Son proprio taliani, no xe altro de dir!

  2. sergio ha detto:

    i signori politici locali che sono d’accordo per il rigassificatore dovrebbero essere più attenti nei confronti di quelli che gli hanno votati, non sono molto lontane le elezioni, il signor Menia dovrebbe molto riflettere vista la mala parata del suo partito, mi auguro che la prossima volta non venga eletto, vista la sua presa molto decisa sul fare il rigasificatore, le volontà del popolo vanno rispettate

  3. matteo ha detto:

    la destra triestina che voleva il prg con quel sindaco che non ci manca di destra e che non ha fatto nulla per trieste

  4. Triestin - No se pol ha detto:

    penso che la storia del slittamento della conferenza dei servizi sia una bufala…anche su chi devi decider scariga baril http://www.youtube.com/watch?v=9RjXtXoMIWg&feature=youtu.be

  5. cita demone ha detto:

    …mi,intanto che ve scanè
    me fazzo spagnolet e porzina con un bon bicer(anche due) de teran ‘ta ‘na smizza che no posso rivelar…rigassificando più che poso.
    in libertà!

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