La voce della forza e del coraggio nasce, ancora una volta, dal continente nero. Stavolta però non cade nel nulla, ma è Stefano Scialotti a raccoglierla, per inserirla nel suo docu-film “African women”. Il road movie approda a Trieste e trova ospitalità all’interno dell’iniziativa “Il fuoco della natura”. Il reportage sarà proiettata questo pomeriggio, alle 17, nella cornice del salone degli Incanti, in riva Nazaro Sauro 1.
Il documentario è nato come contributo alla campagna Noppaw (Nobel peace price for african women), che sostiene la candidatura delle donne africane al Nobel per la Pace. La pellicola di Scialotti è uno sguardo all’immagine femminile nel Senegal, un viaggio itinerante attraverso il Paese. Lui, che è anche il regista di “Il cielo sopra Baghdad”, ora sposta l’attenzione su questa reltà per far emergere l’indignazione di queste donne, come più volte ripete la pellicola. “African women”, però, non indugia solo sulla rabbia delle senegalesi, ma anzi esalta la loro forza riprendendone i momenti di vita gioiosi, come le danze o i canti. L’immagine che ne deriva è quella di donne che <hanno assunto un ruolo di traino sia nella vita quotidiana che nell’attività politica e sociale>.
La pellicola di Scialotti si inserisce all’interno al calendario di appuntamenti “Natura e..” che fanno da corollario alla più ampia iniziativa “Il fuoco della natura”. Tema centrale dell’appuntamento di oggi è naturalmente il rapporto natura e dona ed è curato dall’’Istituto Livio Saranz e dal centro per gli Studi di genere della Facoltà di lettere e filosofia dell’università di Trieste. All’incontro interverranno, oltre al regista stesso, interverranno Siri Spora, come esponente dell’associazione Donne Africa e due docenti del polo universitario triestino, Laura Chies e Giovanna Paolin. A mediare la conferenza sarà invece Tristano Matta, Presidente dell’Istituto Livio Saranz.
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