20 Marzo 2012

Scampoli di storia: Ettore Fenderl, l’ inventore dei coriandoli

el sunto Ettore Fenderl è stato un ingegnere, inventore e filantropo italiano. La città di Vittorio Veneto ha dedicato un parco alla sua memoria.

Ettore Fenderl nato a Trieste il 12 febbraio 1862, deceduto a Vittorio Veneto il 23 novembre 1966 (non ho sbagliato le date è morto proprio a 104 anni compiuti !) è stato un ingegnere, inventore e filantropo italiano.
Suo zio Francesco Hermet era vice-podestà a Trieste ed era il capo del partito irredentista. Un altro suo zio l’ avvocato e poi onorevole Andrea Molinari era a capo del partito irredentista a Milano. Conseguì il diploma di ingegneria a Vienna e di ingegnere civile al Politecnico di Milano. Per un periodo fu al servizio della Regia Marina presso il Genio militare di Sassari e allora redasse una Monografia sulla Colonizzazione Interna della Sardegna per conto del Ministero. Avanzò anche alcune proposte di recupero per la residenza di Garibaldi a Caprera. Tornato poi nell’ Impero Austro-Ungarico, si interessò particolarmente del settore industriale. A Vienna pubblicò l’ opuscolo “Hauptmomente Acetylen und Carbid Industrie” (“Ciò che più interessa nell’ industria dell’ acetilene e del carburo”) e fondò uno studio di Ingegneria Civile.
Nel 1898 brevettò un tipo di centrale per la produzione dell’ acetilene che venne applicato ad una dozzina di impianti tra l’ Austria e la Russia. Nel 1906 progettò il palazzo del Ministero della Marina austriaca. Nel 1909 si interessò alla regolazione del traffico nella città interna di Vienna, proponendo progetti e tenendo conferenze in particolare sulla metropolitana. Ricoprì inoltre le cariche di giudice di pace (1905) e ingegnere autorizzato (1915). Dal 1912 cominciò ad interessarsi di radioattività, applicandola alle strumentazioni ottiche.
I suoi brevetti furono copiati non solo in Austria, ma anche in Germania e negli Stati Uniti e per questo motivo fu risarcito con una partita di radio. Dopo la prima guerra mondiale , anche per la stretta sorveglianza a cui era sottoposto il suo lavoro, tornò in Italia e contribuì alla nascita dell’ Istituto Statale di Radioattività Italiano dove operò anche il giovane Enrico Fermi. Qui fondò anche la Fenderlux una sua società che realizzava apparecchiature ottiche per scopi militari.
Si iscrisse in seguito al partito fascista. Nel 1936 si ritirò a vita privata acquistando una proprietà a Vittorio Veneto. Nel 1950 istituì la Fondazione Flavio ed Ettore Fenderl con scopi benefici. Come volle lui stesso, alla sua morte i suoi terreni furono adibiti ad uso sociale tramite la realizzazione del Parco Fender.
Fenderl si è attribuito l’ invenzione dei coriandoli: secondo un racconto da lui stesso riferito (e riportato anche in un’ intervista alla radio Rai del 1957), per festeggiare il Carnevale del 1876 avrebbe ritagliato dei triangolini di carta in quanto non aveva il denaro per comprare i confetti di gesso allora in uso. La città di Vittorio Veneto ha dedicato un parco alla sua memoria.

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7 commenti a Scampoli di storia: Ettore Fenderl, l’ inventore dei coriandoli

  1. Luigi (veneziano) ha detto:

    Interessante, anche se in certe parti un po’ troppo “piallato” sull’articolo di Wikipedia.

    Il che può far incappare in alcuni errori. Esempio: che io sappia, Enrico Fermi da giovane non operò nell’ “Istituto Statale di Radioattività Italiano” fondato anche da Fenderl.

    Questo perché questo Istituto in realtà non esistette.

    Anzi: è noto che nel gennaio del 1937 (quando Fenderl era già in pensione) Fermi inviò una relazione al CNR per l’istituzione di un Istituto Nazionale di Radioattività. Ma non mi risulta che questo istituto venisse mai fondato: nel maggio del 1938 il CNR rispose a Fermi che a causa della mancanza di fondi l’Istituto non sarebbe stato creato. A novembre dello stesso anno, Fermi ricevette la notizia del conferimento del premio Nobel. Il 10 dicembre il fisico italiano viene premiato a Stoccolma, dopo di che vola negli USA e lì vi rimane.

    L.

  2. Matteo ha detto:

    Strano

  3. dimaco il discolo ha detto:

    luigi no xe che te pol saver tuto ti eh.

  4. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco
    A suo tempo avevo letto qualcosa su Fermi, perché com’è noto fuggì dall’Italia per evitare a sé le ristrettezze – anche economiche – del regime, e alla moglie le leggi antiebraiche.

    L.

  5. alpino ha detto:

    Dimaco no sta esser acido. se Luigi el sa ga dirito de dir no xe colpa mia xe ti te sa solo robe de fi.a, tito e civapcici 🙂 🙂

  6. bibliotopa ha detto:

    in realtà che sia l’inventore dei coriandoli.. lo dice solo lui. E lo raccontò molto più tardi. Ci sono altri a cui è attribuita l’invenzione sia dei coriandoli che delle serpentine. Ma poichè lo dice Trieste nascosta, ormai lo ripetono tutti.

  7. sfsn ha detto:

    camare, che invenzion geniale! mai nissun gaveva taià tochetini de carta pici prima de lui: iera tuti che a carneval se butava fogli A3 e A4!!

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