8 Febbraio 2012

Provincia di Trieste: presentato il progetto del museo aperto della Grande guerra

La Presidente Maria Teresa Bassa Poropat, insieme al Vicepresidente Igor Dolenc, hanno presentato il Progetto per la valorizzazione turistica e la fruizione della memoria storica della I Guerra Mondiale nell’area del Monte Ermada, lungo i percorsi del Museo aperto della Grande Guerra sul Carso e in collegamento con l’iniziativa transfrontaliera Italia/Slovenia Strada della Pace- Pot Miru.
Il progetto si inserisce l’area del Monte Ermada nei principali “Musei all’aperto” sul tema della Grande guerra presenti nell’area delle Alpi Giulie, (Museo di Caporetto, Kolovrat, Museo all’aperto del Carso goriziano). Il progetto è stato ripreso e aggiornato nell’ottica di salvaguardia della memoria storica della Grande Guerra – ha affermato Igor Dolenc – e per il quale  abbiamo recentemente richiesto un finanziamento alla Regione Friuli Venezia Giulia”.
L’intervento del “Museo all’Aperto della Grande Guerra sul Carso – Area del Monte Ermada ” propone tre aree di intervento :

1) Mobilità e opere relative alla “Strada della pace”: propone opere di manutenzione  della viabilità  di collegamento transfrontaliero Medeazza – Brestovica – Ceroglie, della ex strada militare Ceroglie-Monte Ermada e  il miglioramento  della viabilità Medeazza-Coisce-Ceroglie al fine di poter realizzare successivamente una rete di mobilità turistica sul territorio attraverso piccole navette di trasporto passeggeri capaci di collegare i principali punti di intescambio e parcheggio di Ceroglie e Medeazza   con l’area  di S.Giovanni in Duino,  secondo gli indirizzi di  uno sviluppo  turistico  ecocompatibile con l’area naturalistica  dell’Ermada. E’ prevista la realizzazione di un punto informativo multimediale a servizio dei visitatori nell’area del  terminal /parcheggio di S.Giovanni .Le opere viarie, una volta realizzate, definiranno l’anello conclusivo della STRADA DELLA PACE /POT MIRU  che da Brestovica raggiungerà  il sito di S.Giovanni e la foce del fiume Timavo,  scenario di aspre  battaglie tra le truppe italiane e austroungariche nel periodo Maggio – Ottobre 1917.

2) Opere relative ai percorsi del museo all’aperto : all’interno dell’ anello di viabilità esterna all’area  dell’Ermada sono stati individuati due principali  percorsi didattici  che raggiungono la cima  324 del Monte Ermada: Il percorso E1 Coisce – Monte Ermada e il percorso E2 Ceroglie-Monte Ermada.
Le finalità degli interventi lungo tali percorsi sono quelle di potenziare  la cartellonistica  informativa e didattica dei siti già  messi in luce e ristrutturati, di definire  le opere di restauro necessarie in alcune aree della linea trincerata realizzata tra il 1915 e il 1917 dall’esercito austroungarico e le opere di  risistemazione  della sentieristica, il collegamento pedonale con i percorsi transfrontalieri della Grofova Jama e il successivo  allestimento didattico delle principali aree di visita.

3) Opere relative alla fruizione dei reperti storici: propone  la realizzazione di nuove aree di sosta a servizio dei visitatori nelle aree fortificate  del Monte Cocco e   delle alture del Goljak e la costruzione di una piazza/plateau  di sosta per i visitatori e  di un  osservatorio panoramico sulla  cima 323 del Monte Ermada. Sono previsti anche  interventi per il miglioramento e l’accesso in sicurezza  alle  principali grotte ricovero militari austroungariche  presenti nella zona dell’Ermada (Grotta Karl e Zita, Grotta dell’Ospedale, Grotta del Motore) con la realizzazione di illuminazione e  allestimenti didattici all’interno alle  cavità carsiche.

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3 commenti a Provincia di Trieste: presentato il progetto del museo aperto della Grande guerra

  1. sergio ha detto:

    e non sarebbe anche il caso di aprire il Museo di Diego de Enriquez

  2. dimaco il discolo ha detto:

    troppo pericolosi i suoi diari , sergio, per questo qualcuno ha tentato di eliminarli insieme a colui che li aveva scritti.

  3. sergio ha detto:

    @ Dimaco, guarda che questa è pura leggenda, i diari non sono che quaderni dove il prof. ha segnato dopo la guerra le scritte trovate in risiera, ma cosa centrano i diari con la sua collezione che si trova da qualche decennio in depositi senza essere restaurata o manutenzionata, penso che molte armi spade etc. e altro materiale che arruginisce sia completamente rovinato causa di qualche responsabile del comune e dei politici, che di questo settore non gliene frega un bel niente, potevamo aver uno dei più bei musei dedicato alla pace, con temi di guerra, che poteva attrarre molte persone dal punto di vista turismo, ma come sempre in questa città mancano le idee,

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