La Presidente Maria Teresa Bassa Poropat, insieme al Vicepresidente Igor Dolenc, hanno presentato il Progetto per la valorizzazione turistica e la fruizione della memoria storica della I Guerra Mondiale nell’area del Monte Ermada, lungo i percorsi del Museo aperto della Grande Guerra sul Carso e in collegamento con l’iniziativa transfrontaliera Italia/Slovenia Strada della Pace- Pot Miru.
Il progetto si inserisce l’area del Monte Ermada nei principali “Musei all’aperto” sul tema della Grande guerra presenti nell’area delle Alpi Giulie, (Museo di Caporetto, Kolovrat, Museo all’aperto del Carso goriziano). Il progetto è stato ripreso e aggiornato nell’ottica di salvaguardia della memoria storica della Grande Guerra – ha affermato Igor Dolenc – e per il quale abbiamo recentemente richiesto un finanziamento alla Regione Friuli Venezia Giulia”.
L’intervento del “Museo all’Aperto della Grande Guerra sul Carso – Area del Monte Ermada ” propone tre aree di intervento :
1) Mobilità e opere relative alla “Strada della pace”: propone opere di manutenzione della viabilità di collegamento transfrontaliero Medeazza – Brestovica – Ceroglie, della ex strada militare Ceroglie-Monte Ermada e il miglioramento della viabilità Medeazza-Coisce-Ceroglie al fine di poter realizzare successivamente una rete di mobilità turistica sul territorio attraverso piccole navette di trasporto passeggeri capaci di collegare i principali punti di intescambio e parcheggio di Ceroglie e Medeazza con l’area di S.Giovanni in Duino, secondo gli indirizzi di uno sviluppo turistico ecocompatibile con l’area naturalistica dell’Ermada. E’ prevista la realizzazione di un punto informativo multimediale a servizio dei visitatori nell’area del terminal /parcheggio di S.Giovanni .Le opere viarie, una volta realizzate, definiranno l’anello conclusivo della STRADA DELLA PACE /POT MIRU che da Brestovica raggiungerà il sito di S.Giovanni e la foce del fiume Timavo, scenario di aspre battaglie tra le truppe italiane e austroungariche nel periodo Maggio – Ottobre 1917.
2) Opere relative ai percorsi del museo all’aperto : all’interno dell’ anello di viabilità esterna all’area dell’Ermada sono stati individuati due principali percorsi didattici che raggiungono la cima 324 del Monte Ermada: Il percorso E1 Coisce – Monte Ermada e il percorso E2 Ceroglie-Monte Ermada.
Le finalità degli interventi lungo tali percorsi sono quelle di potenziare la cartellonistica informativa e didattica dei siti già messi in luce e ristrutturati, di definire le opere di restauro necessarie in alcune aree della linea trincerata realizzata tra il 1915 e il 1917 dall’esercito austroungarico e le opere di risistemazione della sentieristica, il collegamento pedonale con i percorsi transfrontalieri della Grofova Jama e il successivo allestimento didattico delle principali aree di visita.
3) Opere relative alla fruizione dei reperti storici: propone la realizzazione di nuove aree di sosta a servizio dei visitatori nelle aree fortificate del Monte Cocco e delle alture del Goljak e la costruzione di una piazza/plateau di sosta per i visitatori e di un osservatorio panoramico sulla cima 323 del Monte Ermada. Sono previsti anche interventi per il miglioramento e l’accesso in sicurezza alle principali grotte ricovero militari austroungariche presenti nella zona dell’Ermada (Grotta Karl e Zita, Grotta dell’Ospedale, Grotta del Motore) con la realizzazione di illuminazione e allestimenti didattici all’interno alle cavità carsiche.
e non sarebbe anche il caso di aprire il Museo di Diego de Enriquez
troppo pericolosi i suoi diari , sergio, per questo qualcuno ha tentato di eliminarli insieme a colui che li aveva scritti.
@ Dimaco, guarda che questa è pura leggenda, i diari non sono che quaderni dove il prof. ha segnato dopo la guerra le scritte trovate in risiera, ma cosa centrano i diari con la sua collezione che si trova da qualche decennio in depositi senza essere restaurata o manutenzionata, penso che molte armi spade etc. e altro materiale che arruginisce sia completamente rovinato causa di qualche responsabile del comune e dei politici, che di questo settore non gliene frega un bel niente, potevamo aver uno dei più bei musei dedicato alla pace, con temi di guerra, che poteva attrarre molte persone dal punto di vista turismo, ma come sempre in questa città mancano le idee,