Hanno osservato, cercato, immaginato. Limitati da vincoli tecnici (il formato del file, lo strettissimo tempo per le riprese e la durata massima del loro film), ma non creativi, i filmaker che hanno partecipato al concorso «Two days shorts» (organizzato dal TFF in collaborazione con Bip Computer e Radioincorso) hanno avuto solo 48 ore per sceneggiare, girare e montare un corto di 30 secondi, con cui raccontare «My Trieste, My Trieste Film Festival». Se la sono cavata egregiamente, come potrete vedere guardando i lavori premiati.
La vincitrice Cristina Milovan (Presente al TFF con il documentario sulla Kleine Berlin) racconta una città trasformata dal festival, vista seguendo il percorso di un curioso portapizze.
Sava Domitski, Silvia Vladimirova e Anna Slavkova, studenti di cinema a Sofia, conquistano il secondo posto con un corto d’animazione che riprende e rilancia le suggestioni dell’immagine coordinata di questa edizione del festival.
Al terzo posto, Ruben Vuaran (che ha regalato una sigla al Trieste Film Festival di quest’anno) mette in scena con ironia l’amore che il Trieste Film Festival è capace di suscitare.
Claudio Sepin si aggiudica una menzione speciale della giuria (mentre i tre vincitori hanno ricevuto dei pacchetti di formazione su software per la produzione di audiovisivi) pur riuscendo a portare al Trieste Film Festival addirittura il mitico Humphrey Bogart.
Immaginazione e capacità tecniche non mancano certo a questi filmaker. Da parte nostra, auguriamo loro anche buona fortuna per le loro prossime opere!
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