10 Gennaio 2012

TAV: incontro in Regione per inserire nel progetto i nodi del sistema portuale di Trieste

Opportunità di inserimento nella progettualità della TAV anche dell’accessibilità e della sistemazione dei nodi del sistema portuale di Trieste.
Se ne è parlato oggi nella sede della Regione a Udine nel corso di un incontro tecnico convocato dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi al quale hanno partecipato il
funzionario del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Direzione generale per la programmazione e i programmi europei, Roberto Ferrazza, coordinatori di RFI-Rete Ferroviaria Italiana e funzionari dell’Autorità portuale di Trieste.
All’ordine del giorno le modalità di sviluppo ed adeguamento strutturale, all’interno delle operazioni gestite dallo Stato per la progettazione esecutiva del tratto transfrontaliero Trieste-Divaccia del Progetto ferroviario prioritario TEN-T n.6 dell’Unione europea, delle linee ferroviarie a supporto della
portualità triestina: lo scalo di Campo Marzio anzitutto, ma anche quello di Aquilinia e l’intera rete di adduzione al porto.
La Regione Friuli Venezia Giulia ha sollecitato l’incontro perché ritiene indispensabile “nel momento stesso in cui si sta procedendo alla progettazione della rete ad alta velocità immaginare le soluzioni più idonee per mettere mano al nodo ferroviario di Campo Marzio a Trieste, cogliendo l’opportunità – ha sottolineato Riccardi – di inserimento nella partita dei finanziamenti europei”.
In particolare, Riccardi ha auspicato che vengano “al più presto individuati nel dettaglio gli interventi prioritari di riqualificazione e quindi definite le soluzioni di progettazione congiunta tra RFI e Autorità portuale al fine di consentire di inserirle nell’agenda di lavoro che l’Amministrazione regionale
tiene con la Commissione europea sul tema dei trasporti”.
Da parte del Ministero Ferrazza ha confermato che la qualità degli interventi previsti per il collegamento ferroviario del porto di Trieste rientra a pieno titolo nelle priorità di investimento decise dal Governo Monti “che – ha precisato Ferrazza – riconfermando le previsioni di investimento in linea di continuità con il Governo precedente, ha tuttavia posto la necessità di individuare interventi di infrastrutturazione da cantierare a breve e medio periodo, nel giro di due o tre anni, per incidere sulla possibilità di creare ricchezza direttamente sul territorio”.
Per discutere delle problematiche tecniche, ma soprattutto di quelle che discendono dalla necessità di superare il modello gestionale attualmente in vigore, l’Autorità portuale e RFI hanno convenuto di fissare un incontro a Roma già la prossima settimana.

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2 commenti a TAV: incontro in Regione per inserire nel progetto i nodi del sistema portuale di Trieste

  1. capitano ha detto:

    Farebbero bene ad auspicarsi che i pendolari non si stufino veramente di essere presi in giro e trattati come bestie.

  2. Trieste 10 – 01 – 2012

    Sviluppo della Portualità della regione F.V.G.
    ed adeguamento dei nostri collegamenti ferroviari.

    Argomenti certamente molto seri da prendere in considerazione per rilanciare le nostre economie, ma nei confronti dei quali sembra ci siamo impantanati in balia di una serie interminabile di annunci “sul dove – sul come – e quando realizzare le nuove indispensabili infrastrutture” annunci che di fatto sembra non abbiano ancora prodotto apprezzabili concretizzazioni, le problematiche in attesa di definizione sono purtroppo molteplici e si possono sintetizzare in:

    1. La pianificazione del tracciato definitivo relativo al tratto transfrontaliero della Tav che ci interessa più da vicino “la Ronchi / Divaccia” è perennemente in fase di elaborazione e quindi non ci sono certezze ne sui tempi ne sui costi di cantierizzazione delle varie opere.

    2. Il Corridoi Baltico è anch’esso in attesa che sia pianificata l’eliminazione di alcuni colli di bottiglia che attualmente penalizzano ed appesantiscono in termini di tempi e costi il transito delle merci tra il nord ed il Sud dell’Area Comunitaria.

    3. Il potenziamento dei nostri sbocchi al mare non decolla, poiché il provincialismo i sospetti e le gelosie che aleggiano sui nostri territori sembra non stiano purtroppo stimolando gli interessi degl’Investitori e dell’Armamento nei nostri confronti, prova ne sia che questa situazione tendenzialmente disincentiva ed affievolisce la possibilità che prenda corpo la pianificazione di un progetto complessivo e razionale che tra l’altro dovrebbe contemplare anche la cantierizzazione di quello che avrebbe dovuto diventare il Superporto della Regione F.V.G. , opera da realizzare nel Golfo di Trieste oppure in quello di Panzano e che dovrebbe caratterizzarsi por dimensioni e potenzialità per essere in grado di assecondare le notevoli e crescenti esigenze dei Mercati e dell’Armamento.

    Penso che soltanto se saremo in grado di dare in tempi ragionevolmente contenuti risposte concrete e credibili alle problematiche citate ai punti – 1 – 2 – 3 – , potremo un giorno soddisfare quella che è sempre stata una nostra giustificata e comprensibile ambizione “ voler spostare un po’ più a sud verso l’Alto Adriatico il baricentro del Sistema Trasportistico Comunitario ” e quindi beneficiare dei rilevanti e variegati ritorni economici ed occupazionali generati dalla logistica di porto e di retroporto.

    La Portualità della nostra Regione e dell’Alto Adriatico potrà recuperare un significativo ruolo sulle scene dei Traffici Internazionali ed anche affrontare serenamente le sfide del terzo millennio, soltanto se avremo il coraggio e la lungimiranza di pianificare opere ferroviarie e portuali fortemente caratterizzate per dimensioni e potenzialità “che ci consentano finalmente di ritornare a correre” altrimenti non potremmo mai sfruttare tutte le nostre peculiarità e non usciremo mai dalla mediocrità e saremo purtroppo vocati ad una lenta ma inesorabile agonia “poiché con le scarpe strette si può soltanto zoppicare”.

    BRUNELLO ZANITTI Giuliano

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