17 Novembre 2011

Piace il Rocky Horror Show al Rossetti di Trieste

Alla prima triestina piace il Rocky Horror Show, nella versione in inglese prodotta dalla tedesca BB Promotion e dal regista britannico Sam Buntrock. Assieme al cast in tour europeo, ieri sera a ‘localizzare’ lo spettacolo c’era anche il giornalista triestino Umberto Bosazzi, che sul palscoscenico ha impersonato il narratore (in italiano).

Il Rocky Horror Show è uno dei musical più di successo della storia, presentato a Londra nel 1973 e che conta vere e proprie schiere di fan in tutto il mondo. Anche a Trieste ieri sera – e immaginiamo nelle prossime rappresentazioni al Rossetti – i fan si sono fatti sentire accompagnando lo spettacolo con un ruolo attivo che per tanto è canonizzato, è ormai parte dello spettacolo stesso.

Ci sono piaciuti gran parte degli attori e l’allestimento in genere di livello internazionale: lo staff britannico non delude mai, compresa la band dal vivo. La rappresentazione è divertente, le musiche coinvolgenti. Il lato trasgressivo del Rocky Horror Show nel 2011 inizia a essere un po’ datato (dai nostri schermi abbiamo conosciuto ben altro che il travestitismo…), ma quello del Rossetti è uno spettacolo che consigliamo. Ci è piaciuto Umbero Bosazzi, faccia nota e colta di Tele4, lo avremmo voluto ancora più convinto del suo ruolo.

Il Rocky Horror Show sarà ancora in scena in viale XX settembre fino al 20 novembre.
Per approfondire:
la scheda del Rossetti
la scheda di Wikipedia in inglese

1 commenti a Piace il Rocky Horror Show al Rossetti di Trieste

  1. Claudio Birri ha detto:

    Non mi ha convinto..l’ho visto 12 volte in teatro,ovviamente comprensive di tutte le volte che lo spettacolo è approdato a Trieste in più di 20 anni e questa devo dire è la versione meno azzeccata. I più bravi sul palco sono i componenti della band. Bosazzi poi, seppur spiritoso,simpatico ed autoironico sembrava leggesse il telegiornale..con una dizione che Iddio lo perdoni: Brad non si legge come si scrive..e poi, Frank’n’ Furter biondo..ma si può? il Dott. Scott è troppo giovane e non quaglia. Brava Columbia.

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