28 Settembre 2011

Crisi-Terex a Monfalcone: il caso finisce in Consiglio regionale

Il caso Terex finisce in consiglio regionale grazie a un’interrogazione a risposta immediata del consigliere del Pd, Giorgio Brandolin, predisposta “per sensibilizzare sulla crisi dell’azienda, prima che sia troppo tardi”.

I posti di lavoro a rischio sono, infatti, un centinaio. Lo stabilimento per la produzione di grandi gru portuali sito in zona Lisert a Monfalcone ha subito in pochi anni vari passaggi societari, passando nel 2002 da Officine Maraldi a Officine Fantuzzi–Reggiane, e due anni fa alla Comedil della multinazionale Terex. A Monfalcone sono impiegati direttamente circa 70 dipendenti, che arrivano a un centinaio e più considerando la parte amministrativa che viene gestita nella sede reggiana della società.

“Tre settimane fa – riferisce Brandolin – sono state consegnate le ultime due gru, e il portafoglio ordini è desolatamente vuoto con reale pericolo di dismissione dello stabilimento e relativa perdita di più di 100 posti di lavoro a Monfalcone. E questa è l’ennesima crisi che tocca il tessuto produttivo industriale nel Monfalconese, basti ricordare le crisi Eaton, Ineos, ma anche Fincantieri, dove è stato firmato proprio in questi giorni un piano che prevede 250 esuberi, seppur volontari e concordati con la Rsu, per non parlare dell’indotto, dove la situazione è meno evidente ma non per questo meno grave.
Voglio ricordare che, in altre occasioni (come ad esempio per la crisi ultima nel distretto pordenonese del mobile) siano stati attivati strumenti di analisi e discussione quali il tavolo degli “attori” del sistema e istituzionali, Regione inclusa. E quindi chiedo – conclude il consigliere del Pd – se la Regione intenda attivarsi e come per fronteggiare l’ennesima crisi industriale ed occupazionale in un’area così importante per l’economia regionale”.

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