4 Agosto 2011

Centrali di Krško e sull’Isonzo, il governo sloveno conferma: “Anche l’Italia potrà dire la sua sul piano energetico nazionale”

In una lettera di risposta al Wwf, il Ministero dell’ambiente sloveno ha assicurato che sarà avviata la consultazione transfrontaliera sul Piano. L’associazione: “Vi partecipino anche la Regione e gli enti locali del Fvg”.
Anche l’Italia – il Governo, gli enti territoriali ed i cittadini interessati – potrà partecipare alla consultazione transfrontaliera per la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) sul Programma Energetico Nazionale della Repubblica di Slovenia: Lo ha confermato nei giorni scorsi il ministro dell’ambiente sloveno Roko Žarnič, rispondendo ad una richiesta del WWF Friuli Venezia Giulia.
La stampa slovena e quella italiana avevano informato, nelle scorse settimane, sull’approvazione preliminare del Programma da parte del Governo sloveno. Erano apparse anche notizie relative al fatto che il Programma prevedrebbe il mantenimento in funzione della centrale nucleare di Krško fino al 2043 (quando l’impianto avrò raggiunto i 60 anni di età), mentre sarebbe rinviata a dopo il 2030 la decisione sul suo raddoppio.
Inoltre, una vasta mobilitazione è già partita – prima in Slovenia e ora anche in Italia – contro la prevista costruzione di tre nuove centrali idroelettriche sull’Isonzo. Il Programma energetico prevede, a tale scopo, l’abolizione del regime di tutela del fiume e dei suoi affluenti, stabilito dalle vigenti leggi slovene.
Il WWF aveva scritto, alla metà di giugno, ai competenti organi governativi sloveni, segnalando la necessità di applicare, per il Programma Energetico della Repubblica di Slovenia, l’art. 7 della Direttiva 2001/42/CE sulla VAS e l’art. 10 della Convenzione di Espoo, che impongono di coinvolgere – prima dell’approvazione definitiva – anche i Paesi confinanti, nella valutazione di piani e programmi i cui effetti sull’ambiente possano estendersi oltre i confini nazionali.
La preoccupazione del WWF riguarda in particolare le possibili conseguenze anche in territorio italiano di un eventuale incidente grave alla centrale di Krško (che sorge a circa 130 km in linea d’aria di Trieste, mentre quella di Chernobyl ne dista oltre 1.300).
Inoltre, l’associazione ambientalista condivide l’allarme di quanti, in Slovenia e in Italia, contestano la prevista abolizione del regime di tutela del bacino dell’Isonzo, dovuto alla prevista costruzione di nuove centrali idroelettriche.
Entrambi questi temi dovranno essere affrontati nella VAS del Programma Energetico sloveno e il WWF auspica che lo siano in modo approfondito, tenendo conto da un lato della complessità dei problemi ecologici implicati negli interventi sul più importante fiume che Italia e Slovenia condividono, dall’altro delle gravissime e permanenti conseguenze che un incidente nucleare comporterebbe su una vasta area a cavallo dei due Paesi (e forse anche di altri).
Il WWF si augura perciò che gli scenari energetici ed ambientali contenuti nel Programma contemplino anche opzioni alternative, quali un forte impegno nello sviluppo delle fonti rinnovabili e soprattutto in direzione dell’efficienza energetica.
Il ministro Žarnič, nel confermare che “quando saranno predisposte le traduzioni del Programma Energetico Nazionale e del Report Ambientale, ambedue i documenti saranno presentati agli organi competenti dei Paesi vicini , in modo che ognuno possa dare il proprio commento”, ha aggiunto che anche il Ministero dell’ambiente italiano ha annunciato l’intenzione di partecipare alla VAS transfrontaliera.
Il WWF si augura quindi che almeno i principali enti territoriali interessati (Regione Friuli Venezia Giulia, Province e Comuni capoluogo del Friuli Venezia Giulia) facciano altrettanto.

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7 commenti a Centrali di Krško e sull’Isonzo, il governo sloveno conferma: “Anche l’Italia potrà dire la sua sul piano energetico nazionale”

  1. bruno ha detto:

    “che i disi pur la loro, tanto per le monade che i parla nò li scoltemo neanche”….però, bravi!

  2. Gorizian ha detto:

    Come dicevo ieri. Ora se veramente a noi italioti interessa qualcosa del fiume che è anche nostro, vediamo di darci da fare in modo serio. Qui serve la mobilitazione di tutti.

  3. Michele Marzano ha detto:

    Sono quantomeno soddisfatto che è già in atto una mobilitazione comune di slovenia e italia. Bisognerebbe riuscire a partecipare in tanti per far vedere la volontà di opporsi a questa ennesima sberla alla natura

  4. Mauricets ha detto:

    “Anche l’Italia potrà dire la sua sul piano energetico nazionale”
    a me sembra una presa in giro.
    vorrei vedere che banche finanziano.
    a chi è destinata l’energia prodotta.
    a chi i guadagni.
    le ricadute economiche sulle popolazioni(tutte).
    il ruolo della UE.
    qua tutti i governi ci prendono per il culo.
    bi-partisan italy/slo.
    l’energia serve, ma qua si tratta solo di affari. energia in eccesso da vendere.

  5. giovanni ha detto:

    @ 4 Mauricets:

    nuda e cruda verità.

  6. Alessio ha detto:

    @4

    La normativa europea sulla valutazione di impatto ambientale di piani e programmi impone di sentire anche cosa ne pensano i vicini quando il piano o il programma ha effetti transfrontalieri, pertanto non è una gentile concessione della Slovenia quella di sentire cosa ne pensa anche l’Italia. Semmai vorrei ricordare che in qesti casi il referente è il ministero dell’ambiente e noi abbiamo un ministro che è favorevole al nucleare, al rigassificatore nel golfo di Trieste e, notizia di oggi, contrario all’interramento degli elettrodotti. Per cui se non ci cagheranno neanche di striscio sarà da valutare anche quanto di nostro ci avremo messo

  7. Dario Predonzan ha detto:

    E’ per questo che nella VAS sul Programma Energetico sloveno è bene intervengano anche gli enti locali. Non tutti sono allineati con il nostro ministero dell’ambiente. E poi, ovviamente, è bene che si attivino anche i cittadini, meglio se organizzati in associazioni e comitati.

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