29 Luglio 2011

La rotonda di Gradisca: bella nella sua funzionale semplicità

Alla Amministrazione comunale di Gradisca, un doveroso plauso, per la semplicità estetica e funzionale che ha permeato la realizzazione della nuova rotonda, al ponte sull’Isonzo. Per non esser caduta preda dell’horror vacui, che tante aiuole stradali e spartitraffico dell’Isontino ha riempito con oggetti insulsi, piante ed alberi di ogni tipo, culminando, come a Gorizia o a Monfalcone, con ulivi secolari deportati in mezzo allo smog, a simbolo di una nuova società totalitaria che della natura non apprezza la funzione, fruttifera nel caso degli ulivi, ammettendone invece l’osceno esibizionismo della prigione.

Le rotonde, come gli spartitraffico, non sono spazi dove scatenare la fantasia buliminico espositiva dei pubblici giardinieri, dovrebbero essere pavimentate a semplice erba, sempre tagliata corta, per non distrarre chi ci gira attorno. Come quella slovena alla Casa Rossa o appunto quella nuova di Gradisca, bombate quel tanto che basta per impedire che i fari delle auto di notte, si infastidiscano a vicenda.

Ogni altro oggetto, alberi, cespugli, statue o fiori, distoglie il guidatore dalla sua attività e compromette la piena vista degli altri automezzi che entrano nella rotonda, coi quali bisogna invece sincronizzarsi per l’attraversamento della stessa.

Brava Gradisca, e speriamo che la tua rotonda diventi esempio.

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14 commenti a La rotonda di Gradisca: bella nella sua funzionale semplicità

  1. capitan alcol ha detto:

    Necessarie quelle del Mercaduzzo e tra via Roma e via Udine (sempre a Gradisca).
    Pessima quella dell’aereporto di Ronchi.
    Perennemente incompiuta quella di Villesse.
    Incomprensibile quella dell’Emisfero a Monfalcone (lato via San Polo).

  2. isabella ha detto:

    Ottima quella di Gradisca e concordo sulla necessità di quella del Mercaduzzo.
    Quella di Villesse aspetta il centro commerciale, credo.

  3. Giorgio ha detto:

    E’ ottimo anche il fatto che il semaforo al Mercaduzzo sia lampeggiante, come dovrebbere essere anche quelli a Lucinico e Madonnina!!!!

  4. Ale ha detto:

    Karo K hai sbagliato bersaglio…
    la rotonda l’ha fatta la FVG Strade e non il comune e la manutenzione… ops anche quella compete sempre a FVG Strade.
    Ma certo a te non sfugge nulla!!!

  5. Jasna ha detto:

    Villesse è la capitale galattica delle rotonde e nessuno le dedica un articolo? 😀

  6. poldo ha detto:

    E non la ga nianche riempida de cilindri, sfere e panchine vergognose come piazza Cavour a GO.
    Ma va va va…

  7. Jani ha detto:

    Grande conte Kuz….
    El xe’ sempre in pienaaaaa!

  8. Francesco ha detto:

    Ornamento e delitto

  9. gigi ha detto:

    Bravo Diego, il Comune,quando te ne sei andato, ha perso una persona molto valida e preparata. Poldo fa il maniscalco, per quello fa certe affermazioni……

  10. Ale ha detto:

    gigi se ti sento protestare per la Piazza Vittoria la prossima volta…
    il RUP che ha aggiudicato i lavori al 40% di ribasso mi pare che sia un certo…
    Per non parlare degli inennarrabili casini…

  11. bambino goriziano ha detto:

    la mia mama preferise invece i anei…,ghe xe un novo ‘pena fato a gorizia li giù della rotonda dela bomba che gira intorno intorno in senso orario pien anche de tabeloni coi tempi e velocità de punta dei piloti concorenti…registrado tuto in tempo real!

  12. zingopiombo tacomaco ha detto:

    i cespugli costa meno del prato. te li poti una volta all’anno e te se li dismentighi.

  13. Ale ha detto:

    dimenticavo che anche la rotatoria di Mossa è stata progettata, realizzata da FVG Strade… e non da Mossa, neppure da Gorizia o da Gradisca. Guarda caso probabilmente gli stessi progettisti della Rotatoria di Gradisca sono quelli di Mossa!
    hai hai hai…
    una’altra K…ata!

  14. gabry ha detto:

    quella di Gradisca, secondo me, è l’UNICA veramente necessaria; tutte le altre fatte a Gorizia e provincia mi hanno dato la sensazione di….. dove buttiamo via i soldi. Era meglio usarli per rinnovare i manti stradali di Gorizia.

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