26 Luglio 2011

Camber: “Il Censimento verifichi anche l’appartenenza alle minoranze”

Il consigliere regionale del PdL Piero Camber, recependo un appello delle Associazioni: “Identità e Tutela Val Resia” e “Lega della Slavia friulana”, ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta regionale Tondo per sapere se avesse intenzione di richiedere, come sarebbe necessario, allo Stato italiano, di inserire nei moduli del 15° Censimento Generale della Popolazione Italiana 2011, che saranno distribuiti agli abitanti del Friuli Venezia Giulia, una domanda sull’appartenenza ad una nazionalità.

Nell’interrogazione Camber fa notare come il Comitato consultivo, richiamando le conclusioni in riferimento all’applicazione dei singoli articoli della Convenzione Quadro, deplori il fatto “che non sia del tutto disponibile una adeguata panoramica della composizione della popolazione e delle attuali modifiche demografiche”. Allo stesso tempo il Comitato nota l’assenza, nel contesto dei Censimenti della popolazione, di una domanda sull’appartenenza etno-linguistica, pur sottolineando il fatto che sia le autorità che le minoranze sono divise in merito all’auspicabilità di inserire tale domanda in futuro.

Questa informazione – conclude Camber nella sua interrogazione – è, oggettivamente, essenziale per pianificare, valutare ed attuare le misure utili all’applicazione della tutela delle minoranze, anche in presenza di una puntuale legislazione.

La modifica al questionario del Censimento potrebbe ancora avvenire senza alcun costo aggiuntivo e senza contravvenire alla normativa della privacy.

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310 commenti a Camber: “Il Censimento verifichi anche l’appartenenza alle minoranze”

  1. Marcus ha detto:

    Senz’altro inserire la possibilità di scegliere la propria etnia saria auspicabile per il FVG, escluso la provincia di Trieste. Insomma un friulano non si sente come un sloveno della Val Resia e quest’ultimo non si sente Bisiaco ecc., tuttavia vivono in territorio sul quale vige la sovranità italiana. Per la provincia di Trieste la questione non è uguale in quanto in questo territorio NON vige la sovranità dell’Italia. Come stabilito nel Memorandum di Londra 1954 questa provincia viene solamente provvisoriamente amministrata dall’Italia. Ora nello Statuto PERMANENTE del Territorio Libero di Trieste NON esistono minoranze o maggioranze etniche ma solamente 3 lingue ufficiali, anche perché lo stesso TLT è totalmente multietnico. Vista la situazione consiglio di inserire nel modello la voce Cittadino del TLT, così la popolazione con questa cittadinanza (ca. 90 % della popolazione totale) ha la possibilità di poter dichiarare se si sente italiana oppure Cittadino del TLT (triestina) anche se il risultato sarebbe comunque relativo poiché il censimento definitivo deve essere fatto dal TLT stesso e non dalla/e nazione/i confinante/i.

  2. francesco ha detto:

    Bon Marcus a questo punto risparmiemose pure el censimento.
    Se semo del TLT cosa ci importa del censimento dello stato Italiano. Potremmo restituire la scheda in bianco?

  3. Fiora ha detto:

    ….e le tasse? come se regolemo ‘lora? Xè de più TLT o Padania?

  4. maja ha detto:

    “Nell’interrogazione Camber fa notare come il Comitato consultivo, richiamando le conclusioni in riferimento all’applicazione dei singoli articoli della Convenzione Quadro”

    Comitato consultivo di quale organo?
    Convenzione quadro su quale argomento?

  5. Fiora ha detto:

    seriamente parlando xè un testo assai farraginoso. Go capì el tema, ma no go capì un boro del svolgimento.

  6. luigi (goriziàn) ha detto:

    Ma un se pol dichiarar “austro-ungarico” e chieder il ricongiungimento delle vecchie provincie alla madrepatria?
    meio dela padania de sicuro…
    😉

  7. ufo ha detto:

    Quanto mi commuove l’attenzione del Camber non onorevole per “l’applicazione della tutela delle minoranze“. Dev’essere maturato da quando ha proclamato la semplice presenza di un nastrino bianco, rosso e blu in una cerimonia di inaugurazione un “atto di intollerabile razzismo“.

    O è passato un alieno ed ha fatto uno scambio di persona, portandosi via il vero junior?

  8. Fiora ha detto:

    terza ipotesi Ufo : i Kennedy de casa nostra se senti fora de pignata e per star drento tuto fa brodo…anche un pizigo de “applicazione della tutela della minoranza”

  9. Katja ha detto:

    Quoto ufo al 7

  10. Franz ha detto:

    Idea non male.

    @Marcus: e Osimo???

  11. sfsn ha detto:

    In base ala lege sula privacy, i unici dati obligatori de segnar sula scheda del censimento xe esclusivamente quei anagrafici.
    dunque tuta sta storia de camber xe una monada.

  12. Paolo Geri ha detto:

    Quoto ufo al commento 7.
    Ricominciamo con la “conta” degli sloveni ?
    La provocazione di Camber – perchè questo è – va respinta al mittente.
    Io mi sento italiano, sloveno, austriaco e ungherese perchè questi sono i miei nonni e la mia cultura. Cosa dovrei rispondere secondo il Camber junior ?
    E per restare a Trieste che cosa dovrebbe rispondere chi fa parte della comunità armena, di quella greca, di quella serba e via discorrendo ?

  13. Luigi (veneziano) ha detto:

    Contrario alla proposta.

    Faccio però sommessamente notare che la “conta” degli italiani in Jugoslavia prima, in Slovenia e Croazia poi, esiste fin dal 1945, nonostante le minoranze locali abbiamo svariate volte proposto di eliminarla.

    Per capire come colà hanno “risolto” tutte le problematiche indicate da Geri, basta leggere la scheda di rilevazione che è stata adottata per il recente censimento croato.

    La si trova qui: http://www.dzs.hr/default_e.htm

    – Cliccare su “Released Data”.
    – Cliccare su “Census 2011”
    – Cliccare su “Personal Questionnaire”

    Se si vuole vedere com’è il questionario in italiano, invece che su “Personal Questionnaire” cliccare su “Specimen copies ecc.ecc.” e poi su “Italians”.

    Rendo anche noto che durante la rilevazione è stata inoltrata una formale protesta da parte dell’Unione Italiana, giacché in vari casi – contravvenendo la legge – i rilevatori non hanno utilizzato i moduli in italiano adducendo varie motivazioni quali per esempio il fatto di non averli al momento, o di non saperli compilare.

    Luigi (veneziano)

  14. maja ha detto:

    Luigi (veneziano)
    21 luglio 2011, 15:43
    @ maja
    Sono d’accordo con te, ma se fai un filino di ricerca, troverai che *io MAI ho parlato per primo della minoranza italiana* qua dentro. Ne ho parlato praticamente solo quando – come in questo caso – di fronte ad una notizia riguardante la minoranza slovena in Italia è spuntato fuori il solito furbone patentato a declamare le “magnifiche sorti e progressive” degli italiani di Slovenia.
    L.

  15. maja ha detto:

    Luigi (veneziano)
    21 luglio 2011, 16:00
    @ dimaco
    E’ inutile che fai tanto la verginella: fra titovke e partigiani, ammorbi l’aria. Il fatto è che – come ho già scritto, e come ti sarà facile verificare – io parlo della minoranza in Slovenia e in Croazia *sempre “di rimbalzo”*, quando qualche illuminato da Dio si sveglia col dire che noi siamo immersi nel fascismo, mentre al di là del confine tutti si vestono di bianco e volano, con le ali donate loro da madre natura.
    L.

  16. maja ha detto:

    Dov’è qui il furbone patentato illuminato da dio?

  17. Luigi (veneziano) ha detto:

    “La verità ti fa male, lo so” (C.Caselli).

    L.

  18. maja ha detto:

    A chi?
    A me non di sicuro.

    Se fai “un filino di ricerca troverai che io MAI ho declamato le magnifiche sorti e progressive degli Italiani in Slovenia”.

    (Sei spettacolare, Luigi. C’hai la sindorme di Fonzie, c’hai.)

  19. maja ha detto:

    (sindrome)

  20. Luigi (veneziano) ha detto:

    Quanta bile fuoriesce da quel fegato…

    L.

  21. maja ha detto:

    Da quant’è che sei in lista per il trapianto?

  22. Luigi (veneziano) ha detto:

    Specifico meglio: “quel” nel senso di “codesto”.

    Mi dispiace di renderti sempre così nervosa.

    L.

  23. maja ha detto:

    Luigi, tu ti sopravvaluti.

    Non mi rendi affatto nervosa. Mi fai ridere, piuttosto.

  24. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ecco, brava: continua a ridere.

    L.

  25. enrico maria milic ha detto:

    maja – luigi 1 – 0

  26. maja ha detto:

    Volentieri (in italiano, non in triestino).
    Ciao!

  27. giorgio (on work) ha detto:

    @Luigi: perchè cerca delle conferme o degli appoggi nei censimenti degli stati vicini? Non è forse abbastanza sicuro e tranquillo della sua nazionalità che ritengo, vista la specifica tra parentesi, italiana?

  28. Marcus ha detto:

    Per Franz 10,
    “Idea non male. @Marcus: e Osimo???” Secondo me in effetti si potrebbe fare direttamente il censimento sotto legislazione del TLT evitando di sprecare tempo con censimenti italiani che cmq non sarebbero mai un vero specchio della composizione della popolazione.
    Per quanto Osimo, questo trattato bilaterale (Jugo-Italia) non ha valore legale in termini della legislazione internazionale, perciò sarà ricordato nella storia come trattato che ha violato 7 Trattati e Accordi Internazionali, in pratica roba da libro dei Guiness dei primati. Per capire meglio conviene leggersi l’analisi giuridica “L’appropriazione del TLT” scritta in 3 parti e visibile su http://www.portoliberotrieste.org .

  29. Luigi (veneziano) ha detto:

    Allora diciamo così: questa volta ho fatto notare il parallelo fra quanto propone il Camber e quanto accade da sessant’anni in Slo/Cro. Peccato mortale, ovviamente: penitenza, cilicio, cenere sul capo. E’ brutto ricordare che nel decantato “litorale” di cui parla bora.la (che giunge finanche a Lubiana) non si è mai parlato in nessun articolo degli ultimi tre/quattro anni della presenza di questa fastidiosa minoranza italiana. Eppure le notizie ci sarebbero…

    Va da sé che adesso non sarebbe male che si commentasse la proposta di Camber alla luce delle informazioni da me riportate. La “conta degli sloveni” è male mentre la “conta degli italiani è bene”?

    Io sono dell’idea che la “conta delle minoranze” sia sempre male, ma l’illuminato consesso dei commentatori potrà ovviamente sbizzarirsi in merito.

    O vogliamo invece parlare dei crimini italiani in Jugoslavia negli anni ’40, come suggerisce Claudio?

    L.

  30. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ giorgio (on work)

    Ho letto e riletto le tue domande, e onestamente la seconda non l’ho proprio capita.

    Alla prima rispondo in modo sintetico: io non cerco nessuna conferna e nessun appoggio. Faccio semplicemente rilevare che sul quasi mitico “litorale” di cui si parla in bora.la insiste la sovranità di tre stati: Italia, Slovenia e Croazia. Le stesse identiche tipologie di problematiche si ritrovano al di qua e al di là del confine. Quindi non è male verificare cosa si fa al di là e al di qua del confine. O dobbiamo sempre guardarci il proprio ombelico?

    L.

  31. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Marcus

    Quando tornerà il TLT e sarà dichiarato invalido il trattato di Osimo, le proprietà degli esuli della ex zona B saranno ritornate ai proprietari pre-1954? Se la risposta è “sì”, potrebbe farti acquisire molti consensi, anche se ovviamente sloveni e croati nuovi proprietari (illegittimi, se Osimo non vale più) ti accoglierebbero con i forconi.

    L.

  32. Tergestin ha detto:

    @ Maja

    Esisti anca -ne go incontradi de persona- quei tipi che finzendose maldestramente persone democratiche, quando i toca certi argomenti, ga stampada in faccia un’espression del tipo:

    “Xe ovvio che X etnia/religion/minoranza me fa schifo, ma proprio a pelle. E ghe mancassi altro. Ma voi, per chi me gavè ciapado? Per un bifolco da bettola? Per un de quei analfabeti de periferia che i pensa solo a urlar in stadio? O per el sedicenne disadattado che scrivi DUX sui muri? Ah ah ah. Mi miga son cussì stupido da sputtanarme in certi modi…”.

    Ma xe un poco come quei che bevi de sconton, prima o dopo i li sgama e anca platealmente. Dopo, chiaro, i le inventa tute per negar, ottenindo quasi sempre effetti tragicomici.

    Iera un OT assolutamente casuale e non riferido a nissun utente, eh.

  33. Marcus ha detto:

    caro Luigi, io vedo che si parla spesso di situazioni che sono totalmente superate le quali convivono come spettri nella coscienza dei triestini (cittadini del TLT da Duin a Cittanova). Che Osimo è un trattato bilaterale mai ratificato dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU è un dato di fatto, ma proviamo a domandarci perché il Consiglio di Sicurezza non lo ha mai ratificato? La risposta è semplice: Il Consiglio di Sicurezza garantisce l’indipendenza ed integrità territoriale per il TLT (zona A e B) questo a significare che non ce nessunissima sovranità territoriale degli stati confinanti sul TLT.
    Per quanto i beni cosiddetti abbandonati dai cittadini del TLT di qualsiasi etnia, sia nella zona B o A o anche oltre ai confini del TLT, naturalmente questi saranno restituiti ai legittimi proprietari. Se ci saranno persone che occupano questi beni le stesse dovranno per logicità restituirli ed otterranno ovviamente un appartamento del tipo ATER in cambio, salvo che gli diretti interessati non trovano una soluzione con risarcimento. Tuttavia questo problema sarà sistemato non appena che il TLT avrà il suo Governo perciò caro Luigi porta pazienza siamo giunti a buon punto e per quanto credo entro non molto l’Italia, la Slovenia e Croazia restituiranno con somma felicità il TLT e PLT ovvero la Nazione Internazionale di Trieste alla comunità internazionale o più precisamente ai cittadini con cittadinanza del TLT in quanto questi sono gli unici cittadini veramente internazionali nel mondo.

  34. maja ha detto:

    (@tergestin
    come iera quela dei porchi orwelliani?
    se vedi che val anche per le minoranze, ah.)

  35. dimaco ha detto:

    non dimentichiamoci che luigi è pure esule per procura oltre a tutto il resto.

  36. Tergestin ha detto:

    @ Dimaco

    Ma qua xe pien de esuli per procura. Gente che no xe gnanca mai stada esule, nata a esodo ampiamente finido e non in Istria e xe a parole i più incazadi de tuti.

    Se vedi che un certo mondo ga eccellenti tornaconti. E da quando la vecchia DC xe crollada, esercita anca una forte presa verso ambienti schieradi all’estrema destra.

  37. giampaolo lonzar ha detto:

    Visto che i politici ‘Taliani incomincia tuti per BER vedi BERlusconi,BERsanti,BERtinotti e altri nome ricordo saria de dirghe a CamBER per diventar piu’ importante che el cambi le silabe e che el se ciami BERcam cussi’ el saria in bona compagnia -:)

  38. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin, dimaco & co.

    E’ come al solito esilarante notare come i discorsi slalomeggino peggio di Tomba, quando diventano un filino insostenibili.

    La domanda è: che ne pensate della proposta di Camber?

    Paolo Geri si è espresso chiaramente: è contrario alla “conta degli sloveni”.

    Io mi sono espresso chiaramente: sono contrario.

    E che ti fa Tergestin? Ovviamente mi dà del fascista. Arma tipica delle vostre parti. Dopo di che, aggiunge – su suggerimento dell’autonominatosi filotitino dimaco – anche la qualifica di “esule per procura”, come se questa cosa volesse dire qualcosa. E ci mette anche il solito carico: gli “eccellenti tornaconti” che si guadagnano: laute prebende, soldi a palate. Ebbene sì: che fortunelli, questi esuli!

    Maja infine tira fuori i “porchi orwelliani”, senza nemmeno rendersi conto dell’involontaria ocmicità di tutto ciò: i maiali di Orwell infatti sono gli amici di dimaco, essendo quei personaggi piallati sulle nomenklature comuniste. Ma che frega? L’importante non è mai ragionare sulle cose, ma fare un bel zum-pa zum-pa di contorno.

    E così il Camber rimane un “contasloveni”, mentre gli unici che continuano ad essere contati – dalle parti del “litorale” – sono esattamente le altre minoranze.

    Allegria!!!

    L.

  39. Luigi (veneziano) ha detto:

    Dai rilevatori suggerimenti su religione e nazionalità

    ZAGABRIA – In Croazia il censimento della popolazione, iniziato il primo aprile, si è venuto già a trovare nell’occhio del ciclone. Il presidente del Consiglio nazionale serbo, Milorad Pupovac, ha denunciato presunte irregolarità riferite ai quesiti politicamente più scottanti, quelli sull’appartenenza nazionale e religiosa dei cittadini. Secondo Pupovac nel villaggio di Smilčić nell’entroterra dalmata e nel Comune di Viškovo presso Fiume, singoli rilevatori avrebbero suggerito ad alcuni intervistati di non dichiararsi di religione ortodossa. Inoltre a Borovo Naselje, presso Vukovar, alcuni rilevatori avrebbero detto ai cittadini che non era necessario dichiarare l’appartenenza nazionale e religiosa. Infine, secondo gli esponenti del Consiglio nazionale serbo, non tutti i rilevatori starebbero rispettando la norma che impone di avere appresso anche i questionari scritti nelle lingue minoritarie. Milorad Pupovac ha dichiarato che il problema di fondo sta nel fatto che il questionario, nonostante i suggerimenti dell’Eurostat, non contempla tutte le necessarie risposte sull’appartenenza etnica, religiosa e linguistica. Se si fosse ovviato a questa manchevolezza i rilevatori, hanno affermato gli esponenti della minoranza serba, non avrebbero potuto di loro spontanea volontà suggerire le “risposte” ai cittadini.

  40. Luigi (veneziano) ha detto:

    GLI ESITI DEL CENSIMENTO

    Istria, molti comuni rischiano la cancellazione

    Zagabria disegnerà una nuova mappa amministrativa. Trema anche l’autonomia
    regionale

    POLA I risultati preliminirari del censimento 2011 in Croazia,con
    riferimento al numero di abitanti nelle unità territoriali, daranno
    sicuramente la spinta decisiva ai grossi cambiamenti in materia di geografia
    amministrativo territoriale del paese. Ormai appare chiaro che l’attuale
    assetto è dispendioso e perciò insostenibile: 20 regioni più Zagabria, 126
    città e 429 comuni sono veramente troppi per un paese di 4,3 milioni di
    abitanti. Da tempo nei laboratori di Zagabria si è alla ricerca della
    formula quanto più indolore visto che il passaggio delle forbici in qualche
    caso sarà sicuramente traumatico. Una raccomandazione a procedere in tal
    senso da tempo è arrivato da Bruxelles. In Croazia però finora non c’è stata
    una grande volontà politica di rivedere l’assetto amminitrativo del
    territorio, per il timore di perdita di voti. I risultati del censimento ora
    hanno messo a nudo alcune verità che non si può più far finta di non vedere.
    Nella nuova mappatura delle regioni l’Istria putroppo rischia di perdere la
    sua autonomia con l’accorpamento ad altri territori onde arrivare a 5 o 7
    nuove regioni. Da tempo il presidente della Regione Ivan Jakovcic rifiuta
    questo discorso. È evidente che l’accorpamento ad un altro pezzo di Croazia
    per l’Istria significherebbe la perdita o l’annacquamento della sua
    identita’ culturale, storica e linguistica. E si perderebbe l’unica regione
    bilingue, nella quale l’italiano è lingua paritetica. In campo scenderà
    anche l’Unione italiana che si batterà per la tutela di un diritto
    acquisito: di vivere in una regione bilingue. Un taglio è previsto anche ai
    livelli amministrativi più bassi. Tenendo conto dei nuovi criteri proposti
    dall’Istituto di economia secondo cui le città dovrebbero avere almeno
    10.000 abitanti e i comuni 2000, il capoluogo regionale Pisino rischia il
    declassamento a comune. In zona retrocessione anche Buie, Cittanova,
    Pinguente e Dignano. Degli attuali 31 comuni rischiano lo status ben 20 tra
    cui Valle, Grisignana, Torre–Abrega, Montona e cosi avanti. Ricordiamo che
    il comune più piccolo è Lanischie in Cicceria con soli 327 abitanti.

  41. Luigi (veneziano) ha detto:

    Censimento croato istriani discriminati

    POLA Il censimento della popolazione in Croazia continua a far parlare di se
    per il comportamento per lo meno strano di certi rilevatori. Diversi
    cittadini di Parenzo, Jursici e di alcuni borghi nel sud della penisola si
    sono lamentati del fatto che i rilevatori si sono rifiutati di riportare sul
    questionario la dichiarazione di istrianità nella casella dell’appartenenza
    nazionale.Il fatto ha indotto il presidente del Forum giovanile della Dieta
    democratica istriana Vili Rosanda a convocare una conferenza stampa. Proprio
    Rosanda e altri giovani dietini a suo tempo avevano promosso la campagna a
    favore dell’istrianità nel censimento. È un tipico esempio di violazione dei
    diritti umani, ha spiegato ai giornalisti, visto che i cittadini possono
    dichiararsi istriani. Nella successiva elaborazione dei dati, ha aggiunto,
    gli “Istriani” vengono inclusi nella dichiarazione di identificazione
    nazionale regionalistica. Oltre a segnalare il fatto all’apposita
    commissione regionale, Rosanda ha annunciato che proseguirà la campagna di
    sensibilizzazione a favore dell’istrianità.

  42. Luigi (veneziano) ha detto:

    Censimento in Croazia a rischio per gli italiani

    Primi casi di rilevazioni errate. A una donna di Fiume non è stata chiesta
    la nazionalità. Appello di Radin. Irregolarità anche nei confronti dei serbi

    di Andrea Marsanich

    FIUME Censimento in Croazia: si accende la spia di allarme tra gli italiani
    che vivono in Istria e nel Quarnero per alcuni casi di irregolarità commessi
    dai rilevatori. Sempre puntualmente a danno dei connazionali. In verità si
    tratta di casi sporadici, che comunque le parti lese hanno fatto bene a
    denunciare alle competenti istituzioni, alle locali Comunità degli Italiani
    e al presidente dell’ Unione Italiana, Furio Radin. La violazione più grave
    in questo primo scorcio del censimento (durerà fino al 28 aprile) ha
    riguardato una donna di nazionalità italiana e residente a Fiume. Nel corso
    dell’intervista, in cui a ciascuno vengono poste 45 domande, il rilevatore
    non ha rivolto alla connazionale la domanda sull’appartenenza nazionale,
    bensì di propria iniziativa ha scritto che la donna era di nazionalità
    croata. La fiumana si è mossa per tempo, denunciando l’abuso a chi di dovere
    e rivolgendosi pure alla Comunità degli italiani di Fiume. Quest’ultima,
    assieme all’Unione italiana, ha invitato i connazionali ad essere molto
    attenti quando rispondono alle domande degli intervistatori, in particolare
    a quelle riguardanti l’appartenenza nazionale. Un controllo appurato potrà
    evitare problemi come quello capitato alla donna fiumana. Il presidente Ui
    Radin ha poi confermato che alcuni connazionali lo avevano contattato nei
    giorni scorsi, affermando che i rilevatori istriani e quarnerini non
    disponevano dei questionari in lingua italiana, di cui per legge hanno
    diritto gli italiani censiti. Radin si è subito rivolto all’Istat croato,
    chiedendo lumi e pretendendo che si ovviasse all’irregolarità. Il direttore
    dell’Istat, Ivo Kovac, ha confermato che da ieri mattina tutti gli
    intervistatori delle regioni quarnerino-montana e istriana sono in possesso
    dei questionari italiani, che possono appunto essere richiesti dai
    connazionali. «Posso dire che la campagna lanciata prima del censimento
    dall’Unione italiana e dal sottoscritto – ha affermato Radin – sta dando i
    suoi frutti. Abbiamo fatto 12 mila telefonate e inviato 34 mila lettere ai
    soci dell’Unione italiana, dando consigli e chiedendo prestino la massima
    attenzione, il che sta avvenendo. Voglio comunque lanciare un appello e dire
    che per qualsiasi problema, inconveniente o scorrettezza i connazionali
    possono chiamarmi liberamente oppure rivolgersi all’Unione italiana o alla
    Comunità d’appartenenza. Il censimento deve svolgersi secondo i canoni
    prestabiliti e in modo assolutamente corretto». Oltre agli italiani, ci sono
    stati casi che hanno coinvolto appartenenti alla minoranza serba. A Viskovo,
    ex comune di Fiume, e a Smilcic, nell’entroterra di Zara, alcuni rilevatori
    hanno proposto agli intervistati di non dichirarsi ortodossi, bensì di fede
    greco cattolica. I rilevatori sono stati sollevati dall’incarico e i loro
    controllori sospesi fino a quando non si appureranno le responsabilità per
    quanto avvenuto. La denuncia era partita dal Consiglio nazionale serbo, con
    l’Istat che – come nel caso dei nostri connazionali – ha reagito
    prontamente. Sul destino del rilevatore di Viskovo a decidere sarà domani la
    commissione quarnerino-montana per il censimento, presieduta dal presidente
    della Regione, lo zupano Zlatko Komadina, il quale ha parlato di pesante
    violazione.

  43. Luigi (veneziano) ha detto:

    Iniziata ieri la raccolta dei dati in tutta la Croazia. La compilazione del questionario dura circa mezz’ora
    Censimento, i rilevatori sono tenuti a non suggerire e neppure commentare

    ZAGABRIA – Il censimento è iniziato ieri alle ore 8 del mattino. I rilevatori hanno ricevuto indicazioni precise sul comportamento da tenere, cioè devono essere una specie di dattilografi, limitandosi a inserire i dati dei cittadini nelle apposite caselle, senza mai suggerire o, tantomeno, permettersi di commentare le risposte fornite dagli intervistati. I rilevatori sono 15.000 mentre i loro controllori sono 2.000. Tutti sono stati scelti tra 68.315 disoccupati. Il censimento, che si svolge a dieci anni di distanza dal precedente, nel suo complesso verrà a costare 170 milioni di kune.
    Ivan Kovač, direttore dell’Istituto nazionale di statistica, ha spiegato che il fine ultimo è quello di raccogliere dati basilari sul numero, la distribuzione territoriale e la struttura della popolazione, nonché dei nuclei familiari e delle loro abitazioni. È importante sottolineare che i dati forniti dai cittadini saranno noti solamente ed esclusivamente all’Istituto di statistica e non potranno essere forniti ad altri né usati per altri scopi se non quelli primari.
    OBBLIGHI Se da un lato i rilevatori hanno degli obblighi, lo stesso vale anche per i cittadini. Le risposte fornite devono essere veritiere, a darle possono essere solamente gli adulti. Se nessuno sarà in casa al momento dell’arrivo del rilevatore, questi lascerà una nota in cui sarà specificata la data e l’ora in cui ripasserà. Inoltre, ci sarà un numero di telefono, da contattare nel caso in cui nessuno potrà essere in casa al momento stabilito. Se neanche la seconda volta il rilevatore potrà eseguire il suo compito, lascerà un’altra nota in cui verrà specificato il luogo da recarsi, entro il 28 aprile, per adempire al proprio dovere.
    MULTE Il mancato rispetto dell’obbligo di partecipare al censimento potrà comportare per ogni cittadino una multa che varierà dalle 300 alle 800 kune. Similmente, il rilevatore ha l’obbligo di inserire dati veritieri e di non rivelare ad alcuno i dati che ha inserito nel questionario. In questi casi, la multa cui potrebbe andare soggetto è molto maggiore e può arrivare alle 20.000 kune.
    LOGO Molti cittadini, specialmente le persone anziane, hanno espresso preoccupazione perché hanno paura a lasciar entrare in casa degli sconosciuti. L’Istituto di statistica, però, ha ovviato a questo problema, creando apposite spille e cartelline in cui riporre i questionari, sui quali spicca il logo del censimento.
    DURATA Il questionario sul nucleo familiare ha 45 domande, mentre quello sull’abitazione ne ha 21. Per compilare il secondo ci vogliono circa 15 minuti e altrettanti per ogni persona del nucleo familiare. Dunque, se nell’appartamento vive un single, ci vorrà circa mezz’ora per riempire i due moduli.
    PREPARARSI Per risparmiare tempo sia a sé stessi sia al rilevatore, i cittadini possono preparare in anticipo alcuni dati personali o inerenti all’appartamento. In tal maniera, anche se qualcuno non dovesse essere presente, i suoi dati potranno venire inseriti nelle apposite caselle, senza dover far ritornare il rilevatore o recarsi nel centro di rilevamento più vicino. Dunque, per velocizzare e semplificare il rilevamento, è d’uopo trascrivere su un foglio, per ogni membro della famiglia, il codice di identificazione personale (OIB) oppure il numero della sua carta d’identità, il nome della scuola di più alto grado da cui si è stati licenziati e la professione. Lo stesso vale per alcuni dati inerenti all’appartamento: il numero complessivo di metri quadrati, la superficie del bagno e della cucina. Per chi vive in campagna, serviranno anche il numero di metri quadrati del terreno coltivato e la quantità di animali allevati.
    NOVITÀ Nel censimento di quest’anno ci sono delle novità, come il possesso di un computer o l’abilità a navigare su Internet. Una delle domande che ha suscitato reazioni anche veementi è quella sul tipo di nucleo familiare, ossia se si viva nell’ambito di un matrimonio, di un’unione di fatto o di una “comunità omosessuale”. Quest’ultima opzione è il risultato della Legge sulle comunità omosessuali del 2003 e non vuole assolutamente stigmatizzare chi vive in una tale unione.
    RISPOSTE FACOLTATIVE Le uniche domande a cui non è d’obbligo fornire una risposta sono inerenti all’appartenenza nazionale e alla religione. Nessuno ha il diritto di insistere perché un cittadino si dichiari appartenente alla maggioranza o a una minoranza, né quale sia il suo credo religioso. Le istituzioni e le associazioni delle minoranze nazionali però hanno sottolineato l’importanza che un appartenente a un’etnia si dichiari tale. Infine, la Conferenza episcopale croata ha invitato i fedeli cattolici a rispondere alla domanda del rilevatore esprimendo chiaramente la propria fede.

  44. Luigi (veneziano) ha detto:

    Il commento
    di Dario Saftich

    Italiani e censimento in Croazia: una presenza storica indiscutibile

    Si avvicina a grandi passi il censimento della popolazione in Croazia, che si protrarrà dal primo al 28 aprile. Il rilevamento, come nei decenni scorsi, assume grande rilievo soprattutto per le minoranze nazionali, in quanto numerosi dei diritti delle etnie dipendono dalla loro consistenza numerica su un determinato territorio. Si moltiplicano pertanto gli appelli agli appartenenti alle comunità nazionali, affinché al censimento dichiarino apertamente, senza remore di sorta, la loro identità e la loro madrelingua. Questo non soltanto contribuirà a rafforzare la posizione delle comunità minoritarie, ma sarà anche una dimostrazione che in Croazia il clima politico e sociale è mutato e che gli sforzi per fare sì che la tolleranza multietnica sia di casa, sono stati coronati da successo. Non per niente di recente sia il vicepremier Slobodan Uzelac sia il consigliere presidenziale per le questioni politiche, Siniša Tatalović, hanno esortato pubblicamente gli appartenenti alle minoranze a “uscire allo scoperto”, a esprimere liberamente la loro identità. Zagabria nel suo percorso di avvicinamento all’Unione europea ha profuso grandi sforzi non soltanto per migliorare la posizione giuridica delle etnie e per aumentare il sostegno finanziario alle attività culturali delle stesse, ma anche per favorire il rimpatrio dei profughi serbi. Un aumento del numero degli appartenenti alle comunità etniche sarebbe la migliore conferma della bontà di questi sforzi e quindi un segnale positivo per tutta la società. In questa sorta di campagna promozionale legata al censimento si è inserita ovviamente anche l’Unione Italiana con diverse iniziative tese a sensibilizzare i connazionali sull’importanza di dichiararsi italiani al rilevamento della popolazione. Nell’invito ai connazionali, diffuso dai vertici della massima organizzazione rappresentativa dell’etnia si rileva che il censimento è un’indagine di importanza vitale per tutti i cittadini, soprattutto per le Comunità nazionali minoritarie e ancor più per la Comunità nazionale italiana. I vertici dell’Unione ricordano che i dati del rilevamento possono incidere sul riconoscimento di alcuni diritti previsti dalle leggi, come l’uso ufficiale e paritetico della lingua della minoranza, l’elezione dei Consigli e dei Rappresentanti dell’etnia a livello locale e regionale, ecc. Ma quello che è importante soprattutto è che la dichiarazione di appartenenza nazionale è un dato ufficiale di riconoscimento dell’italianità del singolo. Quindi un fatto di fierezza che va al di là del mero dato statistico. Possiamo chiederci se sia giusto che siano i numeri a dettare determinati diritti su un territorio, quando sappiamo benissimo che nel caso degli italiani la presenza storica è indiscutibile. Forse sarebbe il caso che in futuro i rilevamenti seguissero altri copioni. Ma per il momento la situazione è questa e l’esortazione non può essere che quella a fare quadrato. Con la consapevolezza che questo è un segnale positivo anche per il Paese domiciliare.

  45. Luigi (veneziano) ha detto:

    L’Ui, censimento in Croazia 12mila telefonate agli italiani

    Campagna a tappeto lanciata dal presidente Radin: «Non temete di dichiarare
    la vostra nazionalità Se dovessimo calare dal punto di vista numerico,
    rischiamo un taglio dei diritti acquisiti»

    di Andrea Marsanich

    FIUME “Offensiva” dell’ Unione Italiana e del suo presidente Furio Radin in
    vista del prossimo censimento in Croazia (1-28 aprile). La campagna è basata
    sulla necessità di esprimere l’ appartenenza alla nazionalità italiana da
    parte dei connazionali che vivono in Istria, Quarnero, Dalmazia e Slavonia.
    Mai finora gli italiani che vivono in Croazia erano stati sensibilizzati in
    questo modo prima di un censimento e invitati a esprimere ai rilevatori la
    propria nazionalità, per evitare il rischio di un consistente calo numerico
    della nostra etnia. L’iniziativa di Radin è partita alcuni giorni fa e ha
    visto finora 7mila e 500 connazionali contattati tramite telefono da un call
    center di Pola. «In totale ne contatteremo telefonicamente 12 mila – ha
    precisato Radin – cifra contenuta nel mio database personale, raccolto nel
    corso della mia carriera. Le persone sono state e verranno contattate per
    dire loro che i rilevatori al censimento non saranno bilingui e che ad essi
    potranno chiedere il modulo in italiano, cui hanno diritto per legge e
    quindi rispondere nella lingua che preferiranno. I connazionali vengono
    inoltre invitati a «controllare bene le risposte date e a firmare solo se
    saranno sicuri che tutto sia stato riportato correttamente». Inoltre ai
    connazionali viene fornito l’ indirizzo dell’ ufficio di Radin e il suo
    indirizzo di posta elettronica, affinché il presidente Ui possa essere
    contattato per denunce concernenti qualsiasi tipo di scorrettezza durante il
    censimento. Agli interpellati è stato inoltre chiesto se gradissero questo
    tipo di comunicazione. Il 77% dei 7.500 interpellati ha esternato il massimo
    gradimento per la telefonata, il 12% ha parlato di buona iniziativa.
    Probabilmente da oggi partirà anche l’ invio di lettere ai 34 mila membri
    dell’ Unione Italiana, persone iscritte alle Comunità degli Italiani. L’
    iniziativa è dell’ UI e nelle missive si daranno consigli su come
    rapportarsi al censimento, appuntamento molto importante non solo per la
    nostra comunità nazionale, ma anche per le singole persone e per la loro
    fruizione dei diritti comunitari. «Credo che le due campagne siano
    assolutamente giustificate – ha aggiunto Radin – l’ italianità è troppo
    importante per poter lasciare che il censimento dipenda da fattori casuali.
    Abbiamo sentito inoltre il dovere di consigliare a chi è di lingua e cultura
    italiana di dichiararsi di nazionalità italiana». Radin non ha voluto fare
    pronostici sul numero di connazionali che risulteranno dai dati del
    censimento, rilevando che l’ Unione Italiana e lui stesso si sono adoperati
    fortemente per il mantenimento dell’ italianità di queste terre. «Finora 10
    mila persone hanno richiesta la nazionalità italiana – ha concluso – Siamo
    però coscienti che alla fin fine il numero conta e un’ eventuale diminuzione
    marcata della cifra degli italiani potrebbe essere presa a pretesto per
    darci di meno».

  46. Luigi (veneziano) ha detto:

    Balcani, il censimento prova della pulizia etnica

    Forte la valenza politica. Apparirà la ricomposizione confessionale della regione Aiuterà ad adattare le liste elettorali alla realtà demografica del terzo millennio

    Montenegro e il rebus serbo

    I problemi in Croazia

    Neppure Zagabria sarà immune alla politicizzazione

    In Montenegro il censimento rischia di aumentare le tensioni politiche poiché prevede domande sull’appartenenza nazionale ed etnica e sulla lingua parlata. I partiti di opposizione temono che a causa delle pressioni molta gente preferirà non indicare la nazionalità serba e il fatto di parlare questa lingua. Neanche i croati e il governo Kosor (foto) saranno immuni alla politicizzazione quando saranno chiamati in aprile a rispondere a 45 domande, talvolta molto personali, per esempio «se vivono in unione con una persona dello stesso sesso». Per fortuna non ci saranno riferimenti alle categorie di «profugo» o di «sfollato».
    Ma ci si chiederà comunque perché ogni anno nascono in Croazia 41mila bambini e si registrano 54mila decessi. Anche in Macedonia il censimento sarà organizzato in aprile. I questionari sono già stati preparati e le autorità di Skopje non prevedono problemi di carattere politico, poiché tutte le norme sono state rispettate, anche quelle sull’appartenenza religiosa e nazionale.
    ————————————————————————————————————-
    di Mauro Manzin

    TRIESTE

    Il censimento delle popolazioni che si terrà quest’anno nei Balcani avrà un importante significato politico. L’aggiornamento dei dati demografici, economici e sociali avrà probabilmente conseguenze sui rapporti fra gli Stati e rischierà di riaprire vecchie ferite. Fornirà senza dubbio un’immagine statistica credibile. La prova numerica della pulizia etnica? È probabile. La ricomposizione confessionale della regione? Senza dubbio. Aiuterà ad adattare le liste elettorali alla realtà demografica? È possibile. Il censimento, previsto inizialmente per la Serbia in aprile, è stato rimandato a ottobre. A causa della mancanza di denaro nelle casse dello stato l’Unione europea ha dovuto aiutare finanziariamente Belgrado. Ma la Serbia prende tempo per rispondere alle richieste di Bruxelles, che chiede dati precisi sulle condizioni dei Paesi candidati all’adesione. E i dati che ne deriveranno non faranno piacere al potere. Probabilmente ricorderanno fatti spiacevoli che si è cercato di cancellare. Per esempio, il Paese deve fare i conti con il problema della la denatalità: ogni anno la Serbia perde fra 30 e 40mila abitanti, all’incirca una città in meno ogni anno.

    Il censimento metterà anche in evidenza il problema della fuga dei cervelli. E di fronte a un esercito di 700mila persone che vivono sotto la soglia di povertà può apparire cinico parlare del numero di case o di appartamenti. È facile immaginare la rabbia di questa gente contro i politici corrotti, i ricchissimi uomini d’affari e i loro accoliti. Nel Kosovo il censimento, che avrà luogo in aprile, sarà sicuramente molto interessante. Si tratta del primo vero censimento da 30 anni a questa parte, il primo dopo il bombardamento della Nato nel 1999. A differenza della Bosnia-Erzegovina la comunità internazionale insiste per un censimento che prenda in considerazione tutto il territorio, compresa la parte Nord dove la maggioranza serba si oppone a tutte le iniziative delle autorità centrali di Pristina. Sarà l’occasione sognata da accademici e storici serbi appassionati del Kosovo per ricordare che nel 1929 i serbi erano il 61% della popolazione del Paese, mentre nel censimento del 1981 gli albanesi erano il 77,48%. Temendo, a ragione, che molti serbi cacciati dal Kosovo non saranno censiti, Belgrado fa appello al boicottaggio, come avevano fatto gli albanesi in occasione del censimento del 1991, per non legalizzare la pulizia etnica dei serbi del Kosovo.

    Nel frattempo, in Bosnia-Erzegovina la classe politica non ha ancora trovato un accordo sull’operazione. A causa della paralisi del potere -la Bosnia-Erzegovina non ha ancora un governo – questo Paese potrebbe essere l’unico stato europeo a non organizzare il censimento. Di conseguenza continueremo a non avere statistiche precise sui cambiamenti della struttura della popolazione durante e dopo la guerra, così come sulle distruzioni di migliaia di edifici, di fabbriche e di scuole. I bosniaci fanno riferimento alle norme Eurostat e chiedono che il censimento non preveda domande obbligatorie sulla confessione, sull’appartenenza nazionale o sulla lingua parlata, ritenendo che questo non farebbe che legalizzare la pulizia etnica.

  47. Luigi (veneziano) ha detto:

    Censimento in Croazia, appello agli italiani

    Nel 2001 risultavano essere 19mila ma gli iscritti alle Comunità sono 30mila

    Si parte il primo marzo L’Ui: non abbiate paura di dichiarare la nazionalità

    UMAGO L’Unione italiana ha avviato anche ufficialmente la campagna di sensibilizzazione dei connazionali nei confronti del censimento della popolazione in Croazia che verrà attuato dal primo marzo al 28 aprile. Il tema ha tenuto banco alla seduta della giunta esecutiva che si è tenuta a Salvore. Anzitutto è stato deciso di inviare lettere all’indirizzo dei connazionali richiamando l’attenzione sul significato e sull’importanza della dichiarazione di appartenenza nazionale. I numeri, è stato detto, potranno incidere sul riconoscimento e sull’attuazione di alcuni diritti previsti dalle leggi, come ad esempio quelle sull’uso ufficiale della lingua italiana e sull’elezione dei Consigli della minoranza. E sicuramente ne potrebbero risentire anche norme non scritte e gli accordi elettorali tra l’Unione italiana e la Dieta democratica istriana circa la presenza degli italiani negli organi di rappresentanza di Comuni, Città e Regioni. Certamente i numeri si rifletteranno, anche se non dovrebbe essere cosi, sulla dimensione scolastica e culturale della Cni.

    Un ruolo prezioso nella sensibilizzazione lo avranno pure le Comunità degli italiani sul territorio istro-quarnerino, dalmata e slavone, invitate a un ruolo attivo anche come sollecitazione dei connazionali nelle funzioni di rilevatori e controllori dei dati del censimento. Al rilevamento di 10 anni fa i cittadini dichiaratisi italiani in Croazia furono 19.636 di cui la maggior parte risiedente nella Regione istriana. Rispetto al censimento del 1991 si registrò un calo del 7,8%. Il minimo storico si ebbe comunque nel 1981 dunque ancora ai tempi della Jugoslavia che non concedeva troppo ossigeno alle minoranze, con 15mila appartenenti.

    Tornando al 1991, va detto che il 10% degli interpellati non ha dichiarato l’appartenenza nazionale o ha dichiarato un’appartenenza regionale, ufficialmente non riconosciuta. Tra questi sicuramente tanti Istriani che si riconoscono sia nella matrice linguistica e culturale sia croata che italiana. A proposito la Dieta democratica istriana invita i suoi sostenitori a non vergognarsi di dichiararsi istriani qualora il cuore lo dettasse. Tra gli italiani ci sono speranze di ritrovarsi più numerosi: anzitutto per il clima politico molto più favorevole, in secondo luogo perché sono stati recuperati numerosi italiani grazie alla nuova legge sulla cittadinanza. La misura dell’italianità sul territorio verrà fornita anche dalla dichiarazione della lingua madre che non sempre è in sintonia con l’appartenenza nazionale.

    Un fatto comunque è certo: nelle Comunità degli italiani in Croazia sono iscritti oltre 30mila cittadini. Basterebbe che tutti si dichiarassero italiani anche al censimento, per risollevare almeno in parte le sorti di una comunità che più di ogni altra ha risentito delle tragedie e lacerazioni umane nella recente storia dell’Istria.

  48. maja ha detto:

    Per la cronaca: sono contraria.
    Here, there, everywhere.

  49. Luigi (veneziano) ha detto:

    Pluridentità

    Quest’anno ci sarà il censimento: si rafforzerà statisticamente di nuovo il
    corpus nazionale (nazionalità, lingua materna), come successo nel 2001 rispetto
    al 1991, addirittura del 15 per cento circa, come a ragione ammonisce Christiana
    Babić? Perché le leggi croate regolano i diritti politici dei gruppi etnici in
    base alla statistica. Allo stesso tempo, quest’anno continuano gli attacchi
    della destra nazionalista contro il cuore d’Europa ed essa, l’Europa, rimane
    immobile, mentre i suoi membri approvano leggi razziste, mentre lo sfacelo
    minaccia il Belgio, mentre l’Ungheria nell’Aula europea del suo Parlamento
    ha un enorme tappeto sul quale è con precisione disegnata la carta geografica
    della Grande Ungheria di un tempo; e se non è semplice essere rom da nessuna
    parte nell’UE, non è semplice essere ungherese in Slovacchia…
    E com’è essere italiano in Croazia e Slovenia, se la statistica burocratica
    regola i diritti della più antica etnia da queste parti?
    Ma arra ti, ciò, la mula de nostre parti Miss USA! Te ga voia! Ascolto la sua
    orgogliosa nonna di Asinello (Ilovik), vedo nel cognome la “ch” e suppongo
    sia probabilmente italiana, o di cultura italiana, è completamente
    indifferente, o ha mantenuto l’ortografia dei suoi nonni, quel modo austriaco,
    se proprio volemo, el modo veneto (Bošković-Boskovich) o, come diria el bon
    Enzo Bettiza, ma che italiani, ma che croato, son BASTARDO FIERO.
    Per quale motivo queste osservazioni? Vedo in un posto la firma della nonna
    della nostra miss USA scritta con la “ch” e ascolto come parla un buon
    croato alla quarnerina: su un altro media scrive “ć”, si sottolinea, ecco,
    ancora una persona “originaria dalla Croazia”, e dopo, ecco, anch’io, come
    “un buon croato” e ovviamente fiero istriano, esprimo soddisfazione per il
    fatto che questa ragazza provenga dalle nostre parti come pure Franka Batelić,
    vera piccola stellina che canta e balla in modo splendido ed è anche
    intelligente…
    È stata data alle stampe la seconda edizione del mio libro “Kvarnerski
    otočni lucidar” (“Lucidario isolano quarnerino”); integrata, corretta,
    ridimensionata, ma anche ampliata. Si tratta di una sorta di vocabolario
    romanzato, nel quale, fedele al mio modo di interpretare i Patri lidi, scrivo in
    più lingue, e ribadisco l’identità plurima e la cultura delle Isole
    quarnerine e delle sue genti. Riporto anche ampie citazioni di alcuni autori
    italiani, quali Elsa Bragato o Luzzato-Fegiz o Carpinteri e Faraguna.
    Ed ora, quando la stessa Europa si è intimorita del proprio progetto di creare
    l’EURO-NATION&STATE, quando dell’euroregionalismo è rimasto soltanto un
    ricordo quasi fantastico, a la Borghes, dell’Ambasciata europea
    Brtoniglia-Verteneglio; quando una Merkel dice che l’Europa multiculturale è
    morta, ora posso solamente, come i rivoluzionari Latino, gridare YA BASTA!
    Noi, qui sull’Adritaico, abbiamo già raggiunto, direi, l’armonia della
    Serenissima: non passano più gli emozionanti inviti al salvataggio della
    nazione e le sciocchezze patriottiche indirizzate contro gli “stranieri”, i
    “barbari” e gli “irredentisti”. E se l’Europa non vuole
    l’euroregionalismo, lo vogliamo noi euroregionalisti, non badando troppo a
    cosa diranno Roma, Vienna, Lubiana e Zagabria. E poi è venuta al potere questa
    destra criptoliberale, dovunque, anche in quei Paesi che condividono queste
    terre, ed ha imballato questo pacchetto europeo con magnifici nastri di seta –
    deponendolo in un magazzino ben salvaguardato. Ed ha trasformato
    l’euroregionalismo in un pagliaccio impotente, che si prende gioco dei suoi
    creatori e di tutti noi.
    Ma è proprio vicina la fine della creazione dell’Europa-come-stato? Dobbiamo
    proprio essere quello che ci si dice, croati o italiani, o possiamo dichiararci
    da soli, diciamo, etruschi o armeni o antartici; e nella casella madrelingua
    riportare, diciamo, mongola? Perché tutto questo? Ma se la stessa Europa
    rinuncia a se stessa, se lascia cadere nel dimenticatoio il suo lato migliore:
    le minoranze come cemento, come un’amalgama della nuova Europa, più
    l’euroregionalismo, allora possiamo anche noi stessi, autentiche culture ai
    confini, iniziare a evidenziare la DISUBBIDIENZA EUROPEA, richiamandoci ai
    documenti fondamentali dell’UE, nei quali ancora esistono i piani mai
    ufficialmente bocciati per la creazione di comunità internazionali ai confini
    interstatali.
    Nell’ambito di queste possibilità, c’è anche quella che permette (stia
    scritto o meno nelle schede, ganz egal!) sotto la voce nazionalità, il nostro
    rifiuto di riportarla o, diciamo di scrivere le suindicate forme bizzarre di
    resistenza all’identità, come la vogliono le nostre Patrie. Dichiariamo di
    essere, diciamo, croatoitaliani, ossia italocroati, ovvero italocroatosloveni,
    ossia istriani. O, come propone Dario Marušić, mi son Italiano, e Croato e
    Sloveno, piu anche un pochetin de Austriaco! Magari piu bel saria meterghe:
    EUROPEO!
    Lungo la strada della creazione di uno stato europeo unico, l’identità
    nazional-statale diventa il fattore principale di sconvolgimento dell’Europa,
    sulla cui scia, in una crisi profonda, si scioglie la sola idea
    dell’europeizzazione dell’Europa. Scrivo da anni che l’innalzamento delle
    MINORANZE al livello di NAZIONE, specialmente in Istria dove esiste una vitale
    armonia della multiculturalità, è il prossimo passo in Europa. E l’etnia
    italiana da noi, piccola ma storicamente legittima, come il popolo
    “maggioritario” croato, proprio per queste ragioni deve essere
    STATISTICAMENTE TUTELATA e, qui, noi “maggioritari”, possiamo fare molto, ma
    di ciò, di più in un’altra occasione.

  50. Luigi (veneziano) ha detto:

    I precedenti sono degli articoli apparsi su vari quotidiani da gennaio 2011 fino a giorni recenti, tutti aventi come oggetto il censimento in Croazia e le sue possibili ripercussioni.

    L.

  51. Tergestin ha detto:

    Sì, son contrario anca mi.

    A patto che non ghe sia particolari situazioni dove la minoranza LO RICHIEDI, ma xe un discorso longo, off topic e i giri de parole saltimbancanti ghe li lasso ai professionisti del settor.

    El punto xe: Luigi ribadissi da un pò de tempo che lui intervien solo quando qualchedun esalta le lodi dela Slovenia descrivendolo come paese meraviglioso e spudando fango sull’Italia.

    I utenti, conossendolo, trattien le ridade.

    Maja ghe lo fa notar coi fatti che la sua tesi xe “lievemente” poco credibile.

    Parti el solito pippon sui esuli, sui beni abbandonati e el mitico “Sì, ma dall’altra parte i fa pezo!”, dato che xe risapudo che due torti fa una ragion.

    Se doman i te frega un speceto, ti pissighe sull’auto al tuo vicin de casa.

  52. gianbo ha detto:

    I censimenti andrebbero aboliti al mondo tecnologico ed informatico di oggi. Già tutti i dati dei residenti sono disponibili come i redditi, le proprietà ed i depositi in banca o alla posta. Censimenti su base religiosa o razziale sono vietati dalla costituzione non come in certe repubblichette oltre confine.

  53. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin

    E’ vero: questa è la prima volta che intervengo “mea sponte” mettendo a paragone la situazione della minoranza italiana senza che nessuno l’abbia citata prima.

    Evidente peccato MORTALE qui dentro, dove i nutri-gonzi come te cercano di produrre la stessa propaganda che si utilizzava cinquant’anni fa.

    El “solito pippon” sugli esuli è evidente che ti fa male come un calcio sugli stinchi, giacché tu non ci metti due secondi a vomitare il tuo consueto fiele su questi privilegiati di esuli, tutti fascisti o parafascisti che con la loro stessa presenza ti ammorbano l’esistenza.

    L.

  54. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ricapitolando: maja è contraria; tergestin è contrario, Geri è contrario, io sono contrario.

    A questo punto, siamo tutti contenti, però bisognerebbe per coerenza rilevare che:

    1. In Italia NON ESISTE il censimento etnico, e quindi siamo “facilmente” contrari rispetto a quella che oggi è una semplice proposta.

    2. In Slovenia e Croazia ESISTE il censimento etnico, e queste sono (o dovrebbero essere) zone d’interesse per bora.la e i suoi commentatori.

    ERGO: per coerenza, bisognerebbe che tutti i sopracitati affermassero – come faccio io – che le norme slovene e croate sul censimento etnico sono DA ELIMINARE, e che le minoranze storiche vanno tutelate per il fatto stesso della loro esistenza, indipendentemente dalla loro entità.

    Questo è quello che io ritengo, adesso vediamo se i soliti contributori piagnoni contro l’Italia sempiterna brutta, cattiva e fascista sono d’accordo.

    Forza gioventù: alzare la manina!

    L.

  55. Tergestin ha detto:

    Bon, vedemo un poco. Alora:

    “E’ vero: questa è la prima volta che intervengo “mea sponte” mettendo a paragone la situazione della minoranza italiana senza che nessuno l’abbia citata prima”

    Ma che te intervien a mea sponte o de rimbalzo ala fine basta solo che te legi la parolina magica Slovenia, el resto xe spesso un detaglio.

    “i nutri-gonzi come te cercano di produrre la stessa propaganda che si utilizzava cinquant’anni fa”

    Quai gonzi e quale propaganda? Un poca de più chiarezza saria bel gaverla anca se purtropo so che le frasi a effetto de solito fa più successo. Non su de mi però.

    “El “solito pippon” sugli esuli è evidente che ti fa male come un calcio sugli stinchi, giacché tu non ci metti due secondi a vomitare il tuo consueto fiele su questi privilegiati di esuli, tutti fascisti o parafascisti che con la loro stessa presenza ti ammorbano l’esistenza”

    Altra bianca che te fa (da zontar ala ormai invidiabile colezion): el povero contadin che no ghe ga mai fato mal a nissun e che per eventi storici più grossi de lui ga dovù molar casa sua e filar senza una lira per mi xe una vittima. Cussì come xe vittime tuti quei veceti che pensa ancora che ghe sia qualchedun che credi nela possibilità de ridarghe indrio le terre e che per lustri i se ga affidado personaggi moooolto discutibili che aparteniva ala politica, al clero, a certe associazioni, a certi ambienti academici, giornalistici eccetera e che iera tuti ligadi tra de lori da diversi interessi.

    E questi ultimi soggetti inveze, che ga sfruttado e ampliado delusioni e rancori de una massa de persone, meramente per interessi personali, ga -quei sì- le sue colpe.

    Questo al giorno d’oggi lo ga capido in tanti. Forsi anca ti.

  56. Tergestin ha detto:

    “…per coerenza, bisognerebbe che tutti i sopracitati affermassero – come faccio io – che le norme slovene e croate sul censimento etnico sono DA ELIMINARE, e che le minoranze storiche vanno tutelate per il fatto stesso della loro esistenza, indipendentemente dalla loro entità”

    E quale xe el problema? Se contrario de qua son contrario anca de là. Pensavo che no fossi cussì dificile rivarghe…

  57. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin

    1. Questa volta sono intervenuto senza nemmeno che ci fosse la parola “Slovenia”.

    2. I gonzi sono quelli per cui parlare per esempio degli esuli sia – come scrivi tu per dritto e per rovescio – argomento sgradevole, praticamente solo per fascisti o parafascisti: non esiste – nella tua testa – uno che possa ricordare o criticare ciò che è accaduto dalle vostre parti o addirittura rivendicare i diritti di proprietà degli esuli e dei loro eredi senza potersi esimere dall’essere bollato in questo modo. E’ la stessa identica propaganda che si usa da cinquant’anni, in certi ambienti. Ebbene: i gonzi sono (quasi) finiti, ma i nutri-gonzi – come te ed altri – pensano ancora di vivere nel 1954. E poi, tu non sei quello che ha varie volte scritto che Trieste è stata invasa dagli esuli, brutti, sporchi e cattivi? Questa invece è una posizione di grandisssssimo senso democratico! Insomma: per esser “decenti triestini” bisogna pisciare sull’Italia (che ha rovinato Trieste) ogni due per tre, sprizzare la lacrimuccia per gli Asburgo, adorare ciò che si fa nei vicini, cordialissimi ed impeccabili paesi democratici paesi, non ricordare mai quel che è capitato a 250.000 istriani sessant’anni fa (e se stavano tutti lontano da TS era meglio…), e la ricetta è fatta!

    3. E’ fantastico poi chi diventa nella tua testa così deformata “la vittima”: il povero ocntadino che non ha mai fatto male a nessuno e che è scappato da casa sua senza una lira, A PATTO CHE non sia mai entrato a far parte di un’associazione di esuli. In pratica, se se ne è andato via a calci in culo senza portar via un filo di paglia e non ha mai rotto i coglioni nemmeno a parole per i successivi sessant’anni, allota “xe bel e bravo”, tutti gli altri xe o dei gran mone, o dei fascisti.

    4. Ovviamente però c’è la maledizione finale (ci mancherebbe altro!), che va in pratica a tutti i capi dell’associazionismo degli esuli. Quelli ti fanno tuuuuutti schifo. Anzi: sono statu tuuuuuutti una mafia, legata da diversi interessi. Il che dimostra che tu straparli di cose che non conosci, visto che non conosci nemmeno quanto sia variegato il mondo degli esuli, e quanti siano quelli che in qualche modo – che grandissimi mone! – hanno creduto in qualche modo di potersi tenere per sé la casa del nonno. Calci in culo a tutti quanti, da quel grandisssssimo demokratiko di Tergestin!

    Bene! Bravo! Sette più!

    L.

  58. Tergestin ha detto:

    Qua me son perso. No rivo a capir se xe una trolleggiante ciolta pel cul come al solito, dove el mulo se la ridi mentre el scrivi o se semo veramente nel pien de un delirio da ciamar la guardia medica.

    Qualche utente me la spiega?

  59. Srečko ha detto:

    Io sono contrario alla conta delle minoranze, ovvero della numerosota’ dei suoi membri. Ovunque! Dovrebbero avere i diritti da minoranza senza riguardo alla loro numerosita’.

    Pero’ mi chiedo come si debba fare, quando la minoranza come tale ha dei meccanismi a protezione, come, per esempio, dei rappresentanti (seggi) riservati al parlamento o in un qualche consiglio locale. E’ ovvio che solo i membri della minoranza devono avere il diritto di eleggere tali rappresentanti. Ma come fare per individuarli? Solo con l’autodichiarazione e’ fattibile. Pero’ una volta fatta la dichiarazione di appartenenza, si sono “schierati” e quindi non dovrebbe essere un problema anche a farsi censire. Scrivo al condizionale, perche’ non conosco bene la situazione.

    Parlo per inteso dei tedeschi in Sud Tirolo e degli italiani e degli ungheresi in Slovenia.

  60. Paolo Geri ha detto:

    #59. tergestin

    La seconda che hai detto 🙂

  61. maja ha detto:

    Luigi, io ho scritto:

    “Per la cronaca: sono contraria.
    Here, there, everywhere.”

    Non mi dire che ti devo tradurre la frasetta in inglese, dai.

  62. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ maja
    No, non devi tradurre. Ma è bene esplicitare.

    @ Tergestin & PG
    Forza ragazzi, non fate la figura di quelli duri di comprendonio! O mi volete dire che proprio non ci arrivate? Davvero è così? Siete proprio bingo-bongo?

    @ Srecko
    La cosa di cui parli è affrontata dalle normative in Slovenia e in Croazia. Premetto che in Slovenia è possibile il cosiddetto “voto disgiunto”, e cioè il fatto che un appartenente ad una minoranza possa votare SIA per il proprio rappresentante al parlamento, SIA per le elezioni “normali”; questa cosa invece non è stata possibile finora in Croazia, nel senso che la norma è stata cambiata nel 2010: fino ad oggi chi poteva votare per il rappresentante della minoranza non poteva ricevere una seconda scheda. Adesso la cosa cambierà, anche se è in corso di discussione presso la Corte Costituzionale croata un ricorso contro questa legge e quindi… aspettiamo a vedere.

    Premetto anche che il grosso problema per i croati non sono i quattro gatti di italiani, ma la consistente minoranza serba, che col suo voto disgiunto potrebbe risultare decisiva per formare una maggioranza in parlamento. di conseguenza, il pastrocchio combinato dai croati è stato il seguente: possono avere diritto al doppio voto solo le minoranze inferiori all’1,5% su scala nazionale. E quindi italiani, ungheresi ed altri sì, i serbi no: loro hanno tre seggi in parlamento, votano per quelli e ciccia.

    E premetto pure che l’HDZ ha vinto le ultime elezioni politiche solo grazie al voto dei croati all’estero, e segnatamente dei croati di Bosnia, che votano massicciamente per l’ex partito dell’autocrate Tudjman.

    Che succede quindi in Croazia?

    In Croazia NON C’ENTRA quello che hai detto al censimento. Quando tu ti presenti al seggio, devi dichiarare VERBALMENTE ma PUBBLICAMENTE la tua appartenenza ad una minoranza nazionale. A quel punto, fino a ieri ti consegnavano la scheda per l’elezione del deputato o dei deputati per la minoranza, e la cosa era finita. Da domani, dovrai sempre fare la dichiarazione, ma a questo punto ti daranno DUE schede.

    Ecco qua.

    L.

  63. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ho dimenticato di dire cosa succede in Slovenia.

    Anche qui non c’entra quello che hai dichiarato al censimento. Per essere considerato “italiano” devi registrarti nei registri elettorali della minoranza, quindi può esserci anche il caso di uno che al censimento si dichiara “italiano” ma nei registri elettorali non si registra come “italiano”, o anche l’inverso.

    L.

  64. matteo ha detto:

    mi diria de chiuder qua,

    1 el lojze fa el furbo ma no el vedi l’ora de sputar sui slavi

    2 semo sempre la

    3 no me frega na maza de cosa dixi camber

    4 no xe roba importante

    6 se malai a star qua a discuter de sta roba

    7 gavemo robe piu importanti

    8 i tira fora questa perche la destra no sa cosa far

    9 xe i soliti paraoci dei pseudonazionalisti

    10 ste robe no centra su come se governa la cita

    11 tra poco i tira fora tito e qualche istrian inizia a pianzer

    12 trieste xe in eu e chi se ne frega de l’italia

    13 no xe el problema dela minoranza slovena, camber sveite, quanti immigrati gavemo? ciolte via i ociai

    14 i politici no i capisi un klinc

    15 qualche pseudo fascista pol iniziar a tirar sterco su tuto quel che xe sloven solo per pensar quanto che el xe figo, in realta l fa pieta

    16 gaveremo mille post che no dixi gnente

    17 go za dito che i ga rovina el proto?

  65. matteo ha detto:

    strano pero che xe i foresti che vien a far zizania nel forum, chissa perche e con quali scopi

  66. Srečko ha detto:

    matteo

    Non ti dimenticare i sock puppets. Sono qui perche’ questo e’ il loro compito…

  67. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo 65

    E dove starebbe lo “sputo”? Nel fatto di ricordare che sia in Slo che in Cro esiste il censimento etnico? In pratica, per non “sputare” non bisognerebbe nemmeno ricordarlo?

    E’ un bel paradosso, questo qui…

    L.

  68. Julius Franzot ha detto:

    Io approvo l´iniziativa di Camber. Finalmente qualcuno si preoccupa di dare alle (percentualmente basse) minoranze di lingua tedesca a TS e GO la possibilita´di contarsi. Solo contandosi si puo´far capire che si esiste. Finora le uniche minoranze (percentualmente piu´alte, ma in numeri assoluti piccolissime) riconosciute dalla Legge regionale di tutela sono quelle di Kanaltal (Val Canale), Tischlbong (Timau) e Zahre (Sauris), le ultime due delle quali non parlano il tedesco vero. Ora ci sara´finalmente nero su bianco che a TS e GO parlano numericamente piu´persone il tedesco che nelle valli alpine e cosi´la tutela potra´finalmente essere estesa a tutta la Regione. ERA ORA !

  69. Matteo ha detto:

    Si lojze, si parla di Italia e tu citi Slovenia, non ti ho mai letto nel criticare la giunta destra con dipiazza, eppure ne sarebbe da dire su di lui, invece sulla sinistra o tutto ciò che e slavo scrivi, poi sputi solo in una direzione

  70. Matteo ha detto:

    Poi sei uno dei pochi che cita sempre comunismo e Tito,

  71. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    No xe colpa mia se te giri la fritaia e te ghe meti in boca ai altri parole che no i ga mai dito per zercar -senza successo- de evitar de esser inquadrado per quel che te son. Ripassa cò te imparerà a legger o meio: cò te gavarà smesso de far finta de non saver legger quel che i altri scrivi. Tranquillo che te risponderò senza problemi come go sempre fato dato che quel che digo -idee, pensieri e cagade- no lo scondo a diferenza de ti, che tra l’altro te lo fa con una goffaggine talmente plateale -e de questo inveze no te se acorzi- che saria de darte un premio.

    @ Matteo

    Legi i post de Luigi, novi o veci che sia e trai ti le tue conclusioni, che presumo sarà come queste che te ga espresso se non più convinte de prima. Altro no ga gnanca senso dir.

  72. massimo p ha detto:

    luigi ma quanti italiani risultano in slovenia nel’ultimo censimento? circa duemila se non sbaglio? eppur non mi sembra che siano mal tutelati, anzi forse ancora meglio di qualche moniranza come quellaslovena che a detta di alcuni conta 80mila individui

  73. Matteo ha detto:

    Camber sa ben che el censimento ai slavi no se farà mai, prove a pensar perché?

    Ve DIGO mi

    1 i pseudonazionalisti de destra i la invoca per far sembrar che i xe puri e duri, verità xe che i ga paura che vien fora più slavi de quel che i pensa e se dopo trst gA più slavi che quella propagandada?

    2 seconda xe che i sa ben che le associazioni slave no vol el censimento per cui i spara sula croce rossa

    In sostanza chi discuti su questo nol capisi un klinz de politica, o no el sa o meio el fa propaganda de destra per chi sa quali motivi

  74. sfsn ha detto:

    mi propongo che nel censimento i conti quanti che xe i paranoici a Venezia

  75. giampaolo lonzar ha detto:

    Perche’el censimento no vien fato come ai tempi dela defonta l’ultimo a Trieste xe sta fato nel 1911 dove sul modulo jera scrito : muttersprache e umgangsprache che saria madrelingua e lingua d’uso, no me piasi ke i domandi se son ‘Talian, sloven o altro perke se uno no se identifica in nissuna opzion perche’ no pol inveze scriver, italofono,slavofono etc ???

  76. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin
    Tu giudichi pensieri, parole, opere e omissioni. In mancanza di affermazioni, giudichi quelle che nella tua testa appaiono omissioni, che ti fanno scrivere le cagade di cui parli. Sei peggio dei gesuiti della santa inquisizione, appoggiato da quella pletora di santarellini che pigolano qua dentro, come l’ineffabile sfsn. Pio pio pio pio!

    @ lonzar
    L’ultimo censimento a Trieste è stato fatto esattamente prendendo come data il 31 dicembre 1910. Sui moduli per Trieste non c’era scritto “Muttersprache” e “Umgangssprache”, ma solo “Umgangssprache”. La “Muttersprache” venne rilevata nei censimenti della parte ungherese dell’impero, cui apparteneva – per esempio – la città di Fiume.

    L.

  77. giampaolo lonzar ha detto:

    @77 Venezian – Controllero’ a casa quando torno !Son passati tanti anni che la memoria sa come sono queste cose l’eta’ ,le guerre, etc

  78. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ lonzar

    Comunque il presupposto dei censimenti A/U era quello di rilevare quella che noi chiameremmo la “nazionalità”. All’epoca, sulla scorta di un congresso internazionale degli statistici demografici tenutosi a San Pietroburgo, si riteneva che il modo migliore per rilevare la nazionalità fosse quello di rilevarne la lingua parlata, seguendo il presupposto (che oggi considereremmo errato) per cui uno è della nazionalità della lingua che parla. Dopo di che, sorse la questione: ma uno è della nazionalità della lingua che parla abitualmente in pubblico, o della lingua materna? Perché nelle zone di cui parliamo era frequente che uno a casa parlasse una lingua, e poi in piazza ne parlasse un altra. Gli austriaci rimasero sempre un po’ indecisi su questo punto, per cui nel 1910 nella parte austriaca dell’impero rilevarono la Umgangssprache, mentre nella parte ungherese rilevarono la Muttersprache.

    Secondo alcuni, la rilevazione della Umgangssprache favorì le percentuali degli italofoni, giacché in tutte le città della costa orientale dell’Adriatico vi era quest’uso inveterato di parlare il dialetto veneto o l’italiano (come a Ragusa).

    L.

  79. sfsn ha detto:

    i rilevatori del censimento del 1910 iera impiegati comunali e el comun iera sotto la guida dei liberalnazionali (irredentisti italiani). Perciò i risultati del censimento xe stai contestai dalle associazioni slovene, croate e tedesche, che sosteneva che in situazioni de personi plurilingui i rilevatori gavessi segnà come lingua d’uso l’italian (iera stai rilevai a Trieste circa 38.000 “slavi” che sembrava troppo pochi). L’anno dopo el luogotenente Hohenlohe (che iera molto vizin a Francesco Ferdinando) ga promosso una revision del censimento, andando de novo porta a porta dai censiti che risultava “dubbi”. Dopo la revision el numero dei sloveni iera circa 57.000, quel dei croati 2.500 e quel dei tedeschi 12.000

  80. Srečko ha detto:

    sfsn

    Chissa’ se il Venezianio dedurra’ qualche cosa dai tuoi dati?

    Questo e’ un palese segno di quanto amore l’establishment di Trieste avesse per gli sloveni, o gli slavi in generale, ancora prima della nascita del fascismo. Il Veneziano nelle sue foghe scribacchine tende a ridicolizzare la paura espressa da molti sloveni di essere cancellati, snazionalizzati. I tentativi degli irredentisti italiani iniziarono alla meta’ del XIX secolo almeno e, in parte almeno, continuano tutt’ora: tutto questo per il Veneziano e’ un bel nulla in confronto con le pressioni subite dagli italiani in Istria, Fiume e Dalmazia dal 1945 in poi. E tutto questo lo afferma dalla sua Venezia, che questi problemi non li ha avuti.

  81. Luigi (veneziano) ha detto:

    Per l’esattezza, si trattò di 56.916 parlanti lo sloveno (rispetto ai 24.679 del 1900) e 2.403 parlanti il serbo-croato (rispetto ai 451 del 1900), indice di un imponente flusso di immigrazione. I germanofoni nel 1910 erano 11.856 (8.880 nel 1900). Gli italofoni 118.959 (116.825 nel 1900).

    Sempre per l’esattezza, è da notare che questo numero comprende l’intero comune di Trieste, suddiviso in Città, Sobborghi e Altopiano.

    La città comprendeva le frazioni di Barriera Nuova, Barriera Vecchia, Città Nuova, Città Vecchia, San Giacomo e San vito, e contava nel 1910 95.730 italofoni (95.230 nel 1900), 20.358 slovenofoni (6.163), 9.580 germanofoni (7.412).

    I Sobobrghi comprendevano Chiadino, Chiarbola, Cologna, Gretta, Guardiella, Roiano, Rozzol, Santa Maria M. Inferiore e Superiore, Scorcola, Servola e Longera.

    Nel 1910 c’erano 22.691 italofoni (21.018 nel 1900), 28.359 slovenofoni (11.565) e 2.162 germanofoni (1.300).

    Trieste Altopiano comprendeva Banne, Basovizza, Contovello, Gropada, Padriciano, Prosecco, Santa Croce, Trebiciano, Villa Opicina, Miramare e Lipizza.

    Nel 1910 c’erano 538 italofoni (577 nel 1900), 8.199 slovenofoni (6.951) e 114 germanofoni (168).

    L.

  82. Luigi (veneziano) ha detto:

    Dimenticavo: la quasi totalità dei politici triestini di lingua italiana contestò il riconteggio degli austriaci, affermando che era impossibile che a Trieste gli italofoni fossero passati da 116.825 a 118.959 in dieci anni. Portarono come prova i registri delle nascite, che indicavano in almeno il 10% l’aumento naturale della popolazione.

    Se ne ricava che i dati “corretti” del 1910 in realtà sono stati manipolati, a meno che non si dica che tutti i censimenti precedenti (1880 e 1900) fossero anch’essi manipolati in senso opposto.

    Di conseguenza, gli stessi politici italofoni (quelli che oramai viravano verso l’irredentismo e che tenevano il potere a Trieste avendo avuto la maggiorazna dei voti, ma che per molti qua non esistevano nemmeno, non essendoci irredentisti a Trieste) proposero un nuovo conteggio, che indicava 38.485 slovenofoni e 142.113 italofoni per il comune intero.

    Dimenticavo: oltre a questi italofoni, c’erano a Trieste anche 38.597 stranieri, dei quali circa 30.000 erano italiani, nel senso di “sudditi del Regno d’Italia”.

    L.

  83. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Srecko

    Io riconosco completamente agli sloveni il diritto di essere diffidenti nei confronti degli italiani, che per vent’anni hanno cercato di cancellarli dalla faccia del litorale.

    Affermo però che croati e sloveni sono praticamente al 90% dell’opera di cancellazione degli italiani. Praticamente in Dalmazia il lavoro è finito, mentre a Fiume e in Istria devono ancora lavorarci un po’ sopra, ma il grosso è fatto.

    L.

  84. Srečko ha detto:

    Luigi detto il Veneziano

    I tuoi giudizi di merito sono fantastici!!!

    Nel post 82 scrivi che ci fu un’immigrazione imponente di sloveni e croati (cito: indice di un imponente flusso di immigrazione).

    Poi nel post 83 rilevi come c’erno a Trieste 30.000 italiani cittadini del Regno, ma senza commenti.

    Spiega: gli sloveni ed i croati, che erano cittadini dell’AU e provenivano dal circondario, dall’entroterra, erano degli immigrati, a sentirti quasi i marocchini di oggi in Italia? Invece i “regnicoli” erano nati a Trieste? O provenivano da dove? A leggerti uno si fa l’impressione che gli sloveni arrivati, fossero piazzati a TS per snaturarne la composizione etnica, mentre gli italiani ‘regnicoli’, cioe’ cittadini di un altro stato, che subito dopo la I G.M. ricevettero subito la cittadinanza e votarono, erano abitanti naturali di TS?

    Sei veramente trasparente… 🙂

  85. gropajaco ha detto:

    io sono favorevole al censimento che verifichi l’appartenenza alle minoranze. il numero piu’ o meno preciso di coloro che si considerano appartenenti ad una minoranza etnico-linguistica consentirebbe di effettuare politiche amministrative piu’ mirate ed efficaci affinche’ la minoranza autoctona in questione non scompaia sotto la pressione assimilatoria, che e’ continua ed aggressiva per sua natura di maggioranza, ovunque.

    chiaro, fatto salvo il fatto che, oltre a migliorare il lato amministrativo, il lato costituzionale sia acquisito: ogni minoranza autoctona deve avere i diritti costituzionali che in slovenia hanno le minoranze etniche autoctone.

    lato acquisito che in italia e’ lungi dall’esserlo. in questo l’italia e’ ancora parecchio indietro.

    se questo lato non fosse acquisito e’ chiaro che un numero di apparteneti esiguo sarebbe esposto al feroce ed aggressivo elementare concetto populista di elementi fascistoidi: minoranza esigua=attenzione non necessaria, tutela come privilegio inaccettabile. cosa che puntualmente successe e succede tutt’oggi nella democratica italia. addirittura, e questo e’ uno strumento speciale nel corredo del dibattito pubblico italiano confinario, derubricando la minoranza slovena a fenomeno alloctono. incredibile.

    oltre a cio’, “la conta della minoranza” nello specifico caso della minoranza slovena in italia, permetterebbe definitivamente avere un’idea chiara della pulizia culturale operata dall’italia prima fascista e poi democratica nei confronti degli sloveni rimasti oltreconfine: solamente’ a trieste citta’ una realta’ passata da 60 000 a praticamente zero. senza neanche un cazzo di cartello bilingue.

    gorizia? da piangere sulla tastiera.

    una poderosa pulizia etnica passata praticamente sotto silenzio.

  86. gropajaco ha detto:

    pulizia non solo etnica, aggiungo: culturale!

  87. Tergestin ha detto:

    Va aggiunta una roba: per diversi motivi, molti appartenenti alla minoranza italiana de là e slovena de qua, se ga anca assimilado con le generazioni a venir, vista la nazionalizzazion, cussì come un che emigra dopo dò o tre generazioni no parla più la lingua del paese de origine.
    Questo me par che accadi in tutto el mondo,

  88. gropajaco ha detto:

    tergestin,

    e’ diverso. i meccanismi assimilatori a cui sono soggetti gli appartenenti alle minoranze autoctnone, e specialmente nel caso “non pacificato” di queste zone, sono diversi dai meccanismi a cui sono esposti i migranti in giro per il mondo.

    e’ si puo’ ben capire quali, giacche’ una minoranza e’ autoctnona proprio perche’ il migrante in questo caso fu il confine, non loro.

  89. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Srecko

    C’era un’imponente immigrazione slovena, e c’era un’imponente immigrazione italiana, con la differenza che gli sloveni erano “pertinenti”, e quindi votavano immediatamente per l’amministrazione locale, mentre gli italiani erano stranieri e non godevano dei diritti di pertinenza.

    L.

  90. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ gropajaco

    Ti faccio notare che i rappresentanti della minoranza slovena sono da sempre contrari al censimento etnico, perché – a mio modo di vedere giustamente – ritengono che la tutela non debba passare per un provvedimento che ricorda la “conta etnica”.

    Riguardo alle leggi, esse valgono solo fino ad un certo punto. La presenza sulla carta di norme di tutela a favore delle minoranze italiane e ungheresi – risalenti in parte all’epoca titoista – non ha impedito né in in Slovenia né in Croazia un lungo e costante declino numerico della componente minoritaria, che attualmente in Slovenia è sicuramente destinata a sparire. Dico “sicuramente” perché vari studi statistico/demografici hanno dimostrato che una minoranza si automantiene presente e viva solo fino a quando la sua presenza in un certo contesto è maggioritaria o fortemente minoritaria. Basterebbe – per dirne una – che gli italiani in Slovenia fossero maggioranza ad Ancarano per garantire un minimo di speranza di futuro, invece essi sono minoranza ovunque. Il che porta sempre alla solita amara considerazione: dieci anni di “fratellanza ed unità fra i popoli” hanno causato uno stravolgimento etnico in Istria superiore a vent’anni di fascismo e a una guerra mondiale con tutti i suoi orrori.

    In territorio italiano la minoranza slovena rischia l’assimilazione in tutte le zone in cui è forte minoranza, mentre nei paesi in cui essa è maggioranza avviene il fenomeno inverso: tende ad assimilare elementi italiani. In Sudtirolo la questione è stata espressa da una sociologa tedesca locale di nome Pristinger nei termini di “minoranza dominante”: quando la minoranza è dominante, sia in termini numerici che culturali, allora essa può anche assorbire elementi della maggioranza. Silvius Magnago – per dirne una – era figlio di un italiano.

    La questione è quindi: che fare quando anche le leggi (a proposito: le leggi in Slovenia sul bilinguismo integrale visivo e parlato vengono re-go-lar-men-te disattese, come testimoniano decine di denunce rimaste sempre lettera morta) non sono sufficienti a garantire la sopravvivenza di una minoranza?

    L’unica soluzione pensata è quella della cosiddetta “discriminazione positiva”: garantire alle minoranze dei diritti IN PIU’ a proprio favore, in modo da rendere “conveniente” far parte della minoranza. Questo però di fatto è impraticabile: le poche azioni a riguardo tentate (penso soprattutto all’Istria croata, col tentativo subito abortito della Dieta Democratica Istriana di rendere obbligatorio l’insegnamento dell’italiano in tutte le scuole di ogni ordine e grado, e di imporre il bilinguismo visivo in tutta la regione (misura anch’essa totalmente abortita), non sono state poi perseguite. Si è preferito il tran-tran quotidiano, e quindi – sotto sotto – si è puntato ancora una volta sulla carta dell’assimilazione strisciante.

    Per le solite animelle candide che pullulano qua dentro: la cosa che ho detto vale sia per la Slovenia, che per la Croazia, che per l’Italia.

    L.

  91. bonalama ha detto:

    razza razza per bacco ha scordato di indicare razza e religione e inclinazioni sessuali!!! accipicchia. ricordo che razza in friulano dovrebbe voler dire anatra

  92. gropajaco ha detto:

    Dico “sicuramente” perché vari studi statistico/demografici hanno dimostrato che una minoranza si automantiene presente e viva solo fino a quando la sua presenza in un certo contesto è maggioritaria o fortemente minoritaria.
    —————

    prima di tutto ti faccio notare nuovamente il paradosso nel quale subito ti infili spontaneamente: bisogna dunque aspettare che la minoranza diventi esigua perche’ si automantenga? ecco, granparte del tuo discorso seguente non ha piu’ senso.

    dopodiche, nessuna minoranza si automantinene, nemmeno quando e’ maggioranza in una fetta del territorio. per automantenersi sono necessari strumenti di potere, che solitamente la minoranza non ha. quando li ha, si auto mantiene. questo e’ lo spartiacque, e non il numero in se’.

    la minoranza slovena e’ contraria alla conta perche’ si rende benissimo conto che questa(laa conta) in italia servirebbe da strumento populista sopra descritto atto a negare la tutela o a striminzirla del tutto.

    come detto, la conta diventa benvenuta e costruttiva nel momento in cui la minoranza ha gia’ delle garanzia inalienabili costituzionalmente. come puntualmente nel paradiso slovenia.

    per quanto riguarda il tentare di dare istituzionalmente appeal all’appartenenza alla minoranza:

    “…rendere obbligatorio l’insegnamento dell’italiano in tutte le scuole di ogni ordine e grado, e di imporre il bilinguismo visivo in tutta la regione…”

    beh, questo in slovenia s’e’ fatto, e dunque non e’ impraticabile. certo lo e’ in italia, dove la “praticabilita'” della tutela delle minoranze praticamente non esiste se non per estorsione mediante tralicci abbattuti ecc…

    “mentre nei paesi in cui essa è maggioranza avviene il fenomeno inverso: tende ad assimilare elementi italiani”
    ——————

    questa affermazione puo’ essere fatta soltanto in assenza di dati statistici ed usata in maniera capziosa. il carso(in italia) non assimila elementi italiani se non in qualche rarissimo caso, ma succede esattamente l’opposto, il carso pian piano subisce lo stesso destino che ha subito la presenza slovena a ts citta’.

  93. gropajaco ha detto:

    oltre al fatto, come dice srečko, la conta si rende necessaria nel momento in cui si vuole rendere “operativa2 la tutela costituzionale come qualla garantita in slovenia(seggi ecc..). altrimenti sarebbe come indire le elezioni parlamentari senza sapere nemmeno il numero degli elettori.

  94. Marco ha detto:

    L’intento è buono ma gli effetti potrebbero essere pessimi: spingerebbe a cristallizzare e irrigidire l’esistenza delle fantomatiche “comunità”. Qui gli italiani, qui gli sloveni, qui i resici.

    Così non si fa che rinfocolare il fanatismo marginale dei quattro esaltati dell’italianità di Trieste, dei nazionalisti sloveni su suolo italiano nonché dei loro interessati supporter politici “multiculturali”.

    Non credo che l’intento di Gropajaco, ovvero organizzare meglio il supporto amministrativo alle minoranze, sarebbe raggiunto.
    Non bastano le associazioni culturali e le tutele di legge? Non si può fare come in Istria, dove l’iscrizione alla comunità italiana è (mi risulta) volontaria? Perché devo costringere una persona a definirsi in qualche modo?

    L’appartenenza culturale e nazionale non è un dato oggettivo.
    Non è raro incontrare nipoti di esuli che scoprono una istrianità a tavolino o carsolini che pur parlando un debole mix di triestino e dialetto sloveno locale diventano paladini della nazionalità slovena.

    Più interessante sarebbe casomai avere un quadro delle madrelingue, che non mi pare fosse tra le rilevazioni dell’ultimo censimento.

  95. Marco ha detto:

    L’intento è buono ma gli effetti potrebbero essere pessimi: spingerebbe a cristallizzare e irrigidire l’esistenza delle fantomatiche “comunità”. Qui gli italiani, qui gli sloveni, qui i resici.

    Così non si fa che rinfocolare il fanatismo marginale dei quattro esaltati dell’italianità di Trieste, dei nazionalisti sloveni su suolo italiano nonché dei loro interessati supporter politici “multiculturali”.

    Non credo che l’intento di Gropajaco, ovvero organizzare meglio il supporto amministrativo alle minoranze, sarebbe raggiunto.
    Non bastano le associazioni culturali e le tutele di legge? Non si può fare come in Istria, dove l’iscrizione alla comunità italiana è (mi risulta) volontaria? Perché devo costringere una persona a definirsi in qualche modo?

    L’appartenenza culturale e nazionale non è un dato oggettivo.
    Non è raro incontrare nipoti di esuli che scoprono una istrianità a tavolino o carsolini che pur parlando un debole mix di triestino e dialetto sloveno locale diventano paladini della nazionalità slovena.

    Più interessante sarebbe casomai avere un quadro delle madrelingue, che non mi pare fosse tra le rilevazioni dell’ultimo censimento.

  96. gropajaco ha detto:

    marco,

    in linea di principio: se una minoranza conta, per dire, 2000 appartenenti, le esigenze che essa articola, e di conseguenza l’approccio da parte di un’amministrazione per venirne incontro, sarebbero compretamente differenti da quelle espresse da una minoraznza composta da per es. 100 000 appartenenti.

    siccome il numero della minoranza non si conosce, la “domanda” e l”offerta2 nemmeno si incontrano.

    poi, nessuno costringe nessuno, e chiaro che il dichiarasi madrelingua o etnia e’ e deve essere sempre compeltamente facoltativo. da cui poi ne deriva anche la responsabilita’ personale per lo stato di salute della minoranza a cui si appartiene. se uno non vuol votare il proprio rappresentante, poi non si lamenti….

  97. giampaolo lonzar ha detto:

    ON MY OPINION ( come diceva Sir W. Churchill) sarebbe il caso di mettere a posto la regione cioe’ che il Friuli sia una regione e la Venezia Giulia un altra , che Monfalcone torni ad essere provincia di Trieste come era prima del TLT e non di Gorizia e poi si valuta l’opportunita’ di fare un censimento ( emotivita’a parte ) comunque sarebbe piu’ obiettivo che nella situazione attuale.

  98. Marco ha detto:

    @Gropajaco: Hai ragione, ho usato la parola sbagliata: non è “costringere”, si spinge.

    Il risultato di questa rilevazione, posto che mettere un “Ehi, jaz sem Slovenec” non costa niente, sarebbe attendibile come un registro dei battezzati: non ti dà il numero dei praticanti.

    Permettimi, ma innanzitutto non credo all’esistenza delle minoranze etniche. Noi non siamo uno stato comunitarista, cioè costituito da un insieme di comunità quasi tribali.
    Inoltre, la salute della propria entità d’appartenenza può ben essere mantenuta andando spontaneamente a supportarla iscrivendosi ad una associazione.

    Sennò sarebbe la stura ad ogni micronazionalismo ma soprattutto non sarebbe pertinente con un censimento: l’appartenenza etnica include una porzione di sentimento soggettivo.

    Ripeto che sono invece favorevole ad una rilevazione delle madrelingue o del bilinguismo: quello è un dato più chiaro, esente da storture politiche e di immediata applicabilità.

    Se risulta una forte presenza di senegalesi di madrelingua wolof, le scuole sapranno di doversi attrezzare di conseguenza.

  99. Tergestin ha detto:

    “Per le solite animelle candide che pullulano qua dentro: la cosa che ho detto vale sia per la Slovenia, che per la Croazia, che per l’Italia”

    Xe chi xe favorevole a censimenti e chi, come mi ed altri, no. Da ambo le parti però, nissun ga dito “Qua xe giusto e la no”.
    Metite el cuor in pase, su.

  100. gropajaco ha detto:

    certamente l’appartenenza a qualsiasi gruppo o pensiero include un sentimento soggettivo. sinceramente non capisco bene l’obiezione.

    nel momento in cui la partecipazione ad un pensiero cultura lingua o etnia e’ facoltativa, le responsabilita’ sono chiarite. ed e’ esattamente cio’ che ci interessa: se uno si sente di appartenere alla minoranza slovena, e per ragioni da te esposte rifiuta di “istituzionalizzarlo”, benissimo, si assume la responsabilita’ di una minoranza “emersa” piu’ esigua. non vedo il problema. se riesce a vivere ad articolare la propria sensibilita’ di appartenente ad una minoranza o ad un plurilinguismo, benissimo, il discoro nemmeno lo riguarda. tutto demandato ad iniziativa privata.

    pero’ esistono persone di un’altra lingua e cultura(autoctone-non dimentichiamolo) che non vivono in questa maniera la propria posizione all’interno della sociata’e le leggi di tutela sono destinate a loro.

    l’attendibilita’ del registro e’ dunque di fatto responsabilita’ personale di ogni singolo appartenente alla minoranza o parlante lingua o younameit….

    il micronazionalismo nulla centra, altrimenti per spirito di polemica potrei benissimo bollare il tuo approccio come macronazionalismo.

  101. giampaolo lonzar ha detto:

    79 venezian Cosa si parlava a casa mia credo che Lei non possa saperlo come cosa si parlava a casa della gran parte dei Triestini e dei dintorni. Ma Le dico che sicuramente non ora piu’ ma fino agli anni 60 un buon numero di famiglie a casa era multilingue a seconda degli interlocutori con i piu vecchi anche tre lingue come io con mio nonno ,due con gli zii .
    La mia famiglia e’ un blend di Trieste Istria Slovena il tedesco veniva comunicato da quelli che avevano fatto scuole tedesche o servizio militare una mia zia che veniva dal circondario Triestino aveva fatto le elementari trilingui , lei che e’ “tutologo” mi dica cosa avrebbero dovuto scrivere sul censimento ???

  102. gropajaco ha detto:

    il 101 era per marco

    (….se riesce a vivere ad articolare la propria sensibilita’ di appartenente ad una minoranza o ad un plurilinguismo in condizioni di non tutela istituzionale, …)

  103. Marco ha detto:

    @Gropajaco: Scusa, io non cercavo polemica ma è assurdo bollare di nazionalismo un discorso che dice: “Non irrigidiamo le identità, non imponiamo alcuna cultura”.

    Non vedo proprio come non si possa vedere che il censimento non è un sondaggio e non mira a rilevare questi dati.

    L’appartenenza nazionale può mutare nel tempo a parità di condizioni oggettive, anche se con una difficoltà maggiore che non opinioni politiche.
    L’unità abitativa, il numero dei figli ed altro sono dati palmari.

    Il problema non è la veridicità, poiché posso anche mentire nel modulo di censimento, ma l’assenza di oggettività oltre ad una certa arbitrarietà delle risposte possibili.

    Essere della valle del natisone è essere sloveni? Essere friulani è una nazionalità? Essere carnici? Essere istriani?

    Questo aprirebbe fronti gratuiti di conflitto.

  104. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ gropajaco

    Devi imparare a leggere quel che c’è scritto, non quel che ti sogni.

    Io ho scritto che vari studi sociologici hanno dimostrato che il modo migliore per una minoranza di sopravvivere è quello di essere maggioranza locale o per lo meno forte minoranza locale. Per cui – per esempio – nelle valli sudtirolesi non è esistito il rischi di estinzione (o di assimilazione) della minoranza tedesca nemmeno ai tempi del fascismo, fino a quando questa minoranza tedesca rimaneva localmente maggioranza.

    E’ esattamente l’opposto di quello che tu hai capito.

    Prendiamo quindi la minoranza italiana in Slovenia: essa è destinata a sparire in primo luogo perché si tratta di circa 3.000 persone sparse in un contesto (latamente inteso) di circa 100.000 sloveni. Questo fa sì che avvenga tutta una serie di meccanismi che relegano oggettivamente la minoranza in un buco. Per esempio: nelle discussioni in pubblico, è stato rilevato che anche laddove partecipano alla discussione più italiani, nel momento in cui si aggrega uno sloveno è naturale passare a parlare la lingua maggioritaria (chiamata L1): sono sempre quelli della minoranza a doversi adattare. In pratica, c’è una sorta di “introiettamento” dell’idea di essere minoranza, e contestualmente di “introiettamento” dell’idea paer cui essere minoranza non è bene. Questo soprattutto se il contesto complessivo on vede di buon occhio la minoranza.

    Il concetto per cui “nessuna minoranza si automantiene” è – volgarmente parlando – una cazzata. Basti pensare per esempio a come si sono automantenuti nei millenni gli ebrei della diaspora, pure in presenza di situazioni altamente penalizzanti. Non a caso, la situazione degli ebrei è molto studiata dagli esperti di minoranze. Ma non solo gli ebrei: le minoranze tedesche nell’est europeo sono sopravvissute localmente a secoli di isolamento, fino a quando le tempeste delle guerre mondiali le hanno praticamente spazzate via. Localmente sono avvenuti casi anche notevoli, come per esempio l’utilizzo della lingua tedesca da parte di autori non tedeschi per le proprie opere, come per esempio Fran Kafka e Elias Canetti. Perché? Non sto qui a spiegarlo: mi basta per adesso segnalarlo.

    L’accesso al “potere” (che significa poi?) può quindi non essere nemmeno sufficiente per il mantenimento di una minoranza. Come ho già segnalato, si parla di necessità di “discriminazione positiva”.

    L’oblbigatorietà dello studio della lingua italiana in Slovenia è una cosa non vera: è stato fatto per un po’ ma ora è un esperimento praticamente abbandonato ANCHE nelle zone di insediamento storico della minoranza (i tre comuni di Capodistria, Isola e Pirano), dove IN TEORIA dovrebbero essere rispettate tutte delle regole presenti sulla carta, che IN PRATICA non vengono rispettate. Se vuoi, ti spiegherò COME nella pratica è eluso l’obbligo di studio dell’italiano come lingua d’ambiente, in quelle zone.

    L.

  105. gropajaco ha detto:

    marco,

    saresti d’accordo nell’abolire la lingua italiana come veicolo d’insegnamento nelle scuole della repubblica italiana in modo tale che le singole identita’ si formassero come dire, random, un po’ come ognuno volesse? non lo sei? allora sei un macronazionalista.

    ok, sepolta questa parentesi…

    beh, io invece lo vedo(il censimento)come strumento utile per una minoranza.

    ripeto, a patto che sia preceduto da una tutela costituzionale specifica oppure funzionale ad essa….

    alle tue domande risponde ogni individuo per se stesso. come detto in una democrazia ognuno e’ libero di sentirsi come gli pare e piace. ma siccome, per svariati motivi esiste uan pressione assimilatoria, si puo’ verosimilmente affermare che questa liberta’ di sentimento non esiste, da cui la tutela…

    pero’ forse non ho ben capito, sei contro la conta o contro la tutela in se’?

  106. giampaolo lonzar ha detto:

    105) Venezia – Il paragone con gli Ebrei mi sembra tirato per i capelli . Gli ebrei seguono una religione e dove si trovano parlano la lingua del posto, non parlano Ebraico tra di loro, fatta eccezzione per quelli Askenaziti che erano residenti nell’Est Europa a cavallo tra Polonia ,Ucraina,
    e parte Germania che parlano tra di loro Yiddish. Dopo la cacciata dei Sefarditi dalla Spagna si sono create delle isole che parlano uno Spagnolo arcaico( che loro chiamano Ladino) ad Istanbul a Sarajevo (dopo la guerra sono rimasti 2 di numero). A Trieste la comunita’ che prima della 2a Guerra contava 5000 membri ora a malapena sfiora gli 800 ed e l’unico posto dove gli Ebrei di rito Sefardita pregano assieme a quelli di rito Askenazita ma tra loro parlano in Italiano o in Triestino .

  107. sfsn ha detto:

    @ 105:
    una minoranza sopravvivi (al di là dei fattori sociologici) quando ga la possibilità economica de farlo. Questo spiega sia la sopravvivenza della comunità ebraica, ma anche quella della minoranza slovena durante la Jugo (iera forti i finanziamenti dalla SFRJ), sia de quela tedesca nel Sud Tirol, sia anche quela dei italiani in Istria, visto che adesso el finanziamento da parte dell’Italia xe notevole).

  108. gropajaco ha detto:

    luigi, mi sa allora che devi tu imparare a pensare prima di scrivere. e non sognare mentre scrivi.

    p.s. a nova go era obbligatorio l’insegnamento dell’italiano alle scuole superiori. forse ora e’ stato declassato solamente a lingua straniera facoltativa. pero’ e’ indubbio un atteggiamento aperto. per giunta ij un territorio dove la minoranza ita non c’e’ mai stata. pensa un po’!

  109. Paolo Geri ha detto:

    #102. Giampaolo Lonzar

    Sottoscrivo in pieno (a casa mia i nonni comunicavano indifferentemente in italiano, tedesco, sloveno come anche i miei genitori). Non vorrei davvero essere obbligato a scegliere (nè saprei). A Trieste e dintorni la domanda che vorrebbe nel censimento Camber oltre che provocatoria è semplicemente stupida.

  110. sfsn ha detto:

    la proposta de Camber no xe né provocatoria, né stupida: xe el solito sistema dei listofascisti per insempiar quei che li vota e continuarse a far voter senza far assolutamente niente

  111. sfsn ha detto:

    ops: votar, no voter

  112. dimaco ha detto:

    @39
    inutile che fai l’offeso e cominci a dire parole per come le tue accuse vengano respinte al mittente. sei stato TU a darmi al nomea di filotitino yugosnostalgico. ti ho definito esule per procura percè tu ti sei appassionato a sta cosa degli esuli benchè tu non lo sia , ma lo sono alcuni membri della tua famiglia(a sentire te almeno), quindi non ti inkazzare e non sputare sentenze quando qualcuno ti risponde per le rime. non ho idea perchè tu c’è l’hai tanto con gli sloveni, forse perchè non ti hanno fatto lo sconto sui cevapcici o perchè ti hanno fermato i plavi e se ne sono fregati dela classica frase: lei non sa chi sono io.

  113. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ gropajaco

    Allora ti devo pure fare la spieghella.

    La storia per cui l’italiano era inserito come lingua nelle scuole secondarie nel litorale è durato pochissimi anni, venendo sommerso dalle critiche e rapidamente abolito. Adesso in tutte le zone che non sono i tre comuni di Capodistria, Isola e Pirano la lingua italiana è insegnata nemmeno come seconda lingua, ma come terza o quarta lingua facoltativa, ed è scelta praticamente da nessuno.

    Vediamo invece che accade nei tre comuni NELLA REALTA’, e non secondo la “vulgata” scritta dalle leggi che si lasciano scrivere.

    In tutti è tre i comuni ci sono state varie riunioni e pressioni di ogni tipo da parte dei genitori degli studenti, che vogliono molto semplicemente l’abolizione dell’insegnamento. Siccome questa cosa “sarebbe brutta” (viste anche la continua propaganda che i delegati sloveni fanno della questione, per esempio in sede ONU, laddove anche recentemente si sono vantati del fatto che l’italiano è obbligatorio per tutti nelle zone bilingui), allora di fatto l’italiano è diventata una sorta di materia facoltativa, che viene seguita da chi vuole seguire e non seguita dagli altri. L’insegnante – dietro suggerimenti molto pressanti da parte dei dirigenti scolastici – è obbligata a dare la sufficienza a tutti, e nel caso in cui uno studente sia bravo nelle altre materie ma è una capra in italiano, gli “deve” dare un voto alto per non rovinare la media.

    L’insegnamento dell’italiano è quindi diventato una cosa ridicola in tutte le scuole della maggioranza, anche dove sarebbe obbligatorio. Della cosa se ne sono accorti anche in altri ambiti: siccome sarebbe obbligatorio presentare tutte le documentazioni bilingui nei territori bilingui del litorale, le società e pure gli enti pubblici si stanno scontrando col problema che gli sloveni non sanno più scrivere in italiano, e lo sanno parlare così come gliel’ha insegnato la TV. Per cui trovi degli incredibili errori di ortografia e grammatica da parte anche degli enti pubblici, quando scrivono in italiano.

    Per non dire poi dell’obbligo – anche questo totalmente sulla carta – di bilinguismo nei discorsi pubblici. L’attuale sindaco di Capodistria sa tre acche in croce in italiano così come quello di Isola, mentre quello di Pirano proprio non sa nemmeno dire “ciao come va”.

    La cosa diventa tragica se dalla conoscenza dell’italiano andiamo a verificare la conoscenza dei dialetti, soprattutto con riferimento al piranese, che è una variante locale dell’istroveneto.

    Tanto per dirti come sono messi, mi basti dire che regolarmente il giornale degli italiani di Pirano fa un concorso per la conoscenza del piranese: una signora del luogo tira fuori una ventina di antiche parole piranesi, e chi le indovina ha vinto. Sai chi ha vinto il concorso, qualche mese fa? Io (ed è stata l’unica volta in cui ho partecipato)! Un veneziano vince il concorso per la conoscenza del piranese!

    Ovviamente gli sloveni non sanno un tubo (o quasi) del dialetto locale, e lì un dialetto sloveno nemmeno è mai esistito. Oltre a ciò, gli attuali abitanti vengono da varie parti della Slovenia, per cui non conoscono nemmeno la parlata delle campagne. Un corpo artificiale, che si è incistato sulla costa slovena. Ovviamente la cosa non gli ha impedito di ritenere (cosa che si legge in alcuni libri sloveni) che un pittore come Carpaccio in realtà fosse lo sloveno Krpac, e il geografo Pietro Coppo si chiamasse “Petar Kopic”. Qualche tempo fa era venuto fuori che la madre di Tartini (che con questo cognome è assai arduo slovenizzare per parte di padre) sarebbe stata slovena, fino a quando un’anima pia ha fatto le ricerche d’archivio: questa signora si chiamava Caterina Zangrando, e discendeva da un’antica famiglia piranese. Per quanto abbiano ravanato, non sono riusciti a trovare un avo che in qualche modo “odorasse” di slovenità. Sarà per un’altra volta.

    L.

  114. gropajaco ha detto:

    mamma mia, gigi. ma com’e’ che ogni qualvolta tu ti affanni nella spieghella, assomigli all’emmenthal?

    hop hop oppure trott trott? in che modalita’ sei ora?

    vedo con stupore che ora sei entrato cosi’ nel dettaglio da spacciare come dati di fatto le spieghelle con le quali vieni imbeccato da qualcuno intento ad osservare granchi sugli scogli mentre volge lo sguardo ad ovest e le lacrime sgorgano amare al ricordo dei bei tempi quando si era razza padrona?

  115. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Ma non fare il ridicolo! Tu hai scritto di essere comunista filotitino, oltre ad una serie di vaccate delle quali dovresti vergognarti (come quella di aver definito i cadaveri delle foibe “rifiuto umido”). La questione degli esuli mi interessa, è assolutamente vero. E anche se non avessi parenti esuli, mi interesserebbe lo stesso. Punto e a capo.

    Le tue cosiddette “risposte per le rime” in una gran parte dei casi sono degli insulti idioti, come quelli che mi sono stati elegantemente detti qui da altri.

    Mi rendo conto che nella testa di molti di voi il 1945 e il 1954 sono appena dietro l’angolo, ma lo sport di dare del fascista è ancora molto praticato.

    Come si dice dalle mie parti: “cazzate a manego”.

    L.

  116. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ gropaiaco

    Traduco rapidamente il tuo intervento:

    “Tarapìa tapiòco! Prematurata la supercazzola, o scherziamo? Scusi, noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribài con cofandina? Come antifurto, per esempio”.

    Indubbiamente un’argomentazione interessante, non c’è dubbio.

    L.

  117. gropajaco ha detto:

    beh, non ho visto argomentazioni nella tua spieghella in modalita’ hop hop o trot trot che sia…

    mi sembra che sei d’accordo con me che in slovenia ci sia un’apertura senz’obra di dubbio maggiore che in italia: difatti il dibattito verte su lingua italiana insegnata obbligatoriamente oppure come lingua facoltativa straniera.

    ah si’, su carpaccio meriti una medaglia al valore della disinformazione. io, sloveno, non ho mai sntito questa cazzata ma puo’ darsi tu sia riuscito a recuperare qualche opuscoletto sinistro in qualche bettola. sai com’e tu conosci la Gente…..

    questa pero’, che dici, la incorniciamo?:

    “un corpo artificiale, che si e’ incistato sulla costa slovena”

    questa merita la medaglia al valore del terzo reich!

    lol

  118. maja ha detto:

    boh. a me piacerebbe sentire un “rimasto vero”. peccato non bazzichino da queste parti.

  119. giampaolo lonzar ha detto:

    ESULI-FOIBE-PROFUGHI-GOLI OTOK/ISOLA CALVA – KOCEVIJE/GOTTSCHEE – BLEIBURG sono gli scheletri nell’armadio del comunismo titino,
    oltre l’esodo di 250.000 istroveneti,dalmati
    ci sono 1.250.000 Jugoslavi che sono venuti in occidente alla fine della guerra.
    Sia i comunisti Jugoslavi dell’epoca di Tito che i loro successori non sono riusciti a trovare ne parole di spiegazione,ne di condanna ne di scusa per dare una ragione di quanto successo ma manipolazioni di numeri o pressunti collaborazionismi. L’errore lo ha fatto l’occidente perche’ come ha fatto una Norimberga per il nazifascismo doveva fare una Norimberga 2 per i crimini del comunismo che avrebbe regolato certe prese di posizione sopra le righe.

  120. danizale cachigna ha detto:

    “Sia i comunisti Jugoslavi dell’epoca di Tito che i loro successori non sono riusciti a trovare ne parole di spiegazione….”
    —————

    non è proprio esatto. la spiegazione è nota a tutti. piuttosto interessante invece la nota dadaista su norimberga….

  121. Luigi (veneziano) ha detto:

    Certo Gropajaco che sei veramente un bel tipo: siccome tu non sai, allora è disinformazione.

    E studia un po’, ciccio!!!

    Il primo ad aver identificato Carpaccio come sloveno è stato il prof. Milivoj Srepel, in un’opera – pensa un po’ te – del 1898 edita a Zagabria, dal titolo “Izabrana Djela”.

    La cosa si è poi ripetura qua e là negli anni, fino ad essere stampata l’ultima volta in una guida turistica sulla costa adriatica di Alexander Sabo e Darja Petiz-Hlebec, pubblicata nel 1999.

    Sul fatto che gli attuali abitanti di Isola, Capodistria e Pirano siano in grandissima parte un corpo estraneo rispetto alla storia bimillenaria di quelle zone, è un semplicissimo dato di fatto: pochi sono i piranesi, gli isolani e i capodistriani che possono dire d’avere i nonni di Pirano, Isola e Capodistria.

    Addirittura, oggi capita che questi abitanti delle nuove città slovene si costringano a delle memorie incredibili pur di trovare qualcosa cui appigliarsi, come per esempio è successo l’anno scorso, quando è stato festeggiato il centesimo anniversario della prima scuola slovena di Isola. Peccato che questa scuola stesse in un paesino a dieci chilometri da Isola, e peccato che lo stesso anno – sfiga! – ricorresse il seicentesimo anniversario della prima scuola di Isola, ovviamente totalmente dimenticato dal sindaco, che – avvisato dai rappresentanti della minoranza italiana – ha detto che nemmeno lo sapeva.

    Dopo di che, tu continua a farti le pippe mentali sulla realtà scritta sulla carta, che vive tutta nella tua mente.

    L.

    PS Ti sembrerà strano, ma io sono andato a tenere una conferenza a Isola proprio l’altr’anno. In quell’occasione mi sono state racocntate varie cose da parte della – come l’hai chiamata? – ex “razza padrona” (implicito: bene ammazzarli o cacciarli via tutti quanti, questi porci fascisti).

  122. maja ha detto:

    secondo il ministero dell’istruzione sloveno l’italiano è tuttora un insegnamento obbligatorio anche nelle scuole con lingua d’insegnamento slovena. (http://www.mss.gov.si/si/solstvo/osnovnosolsko_izobrazevanje/program_osnovne_sole/prilagojeni_predmetniki_devetletne_osnovne_sole_za_narodno_mesani_obmocji/)

    ciò che trovo assurdo è che nelle scuole slovene si facciano 2 ore di italiano a settimana, mentre nelle scuole italiane si fanno più di tre ore di sloveno alla settimana.
    come se esistesse il reale pericolo che gli alunni delle scuole italiane non imparino la lingua della maggioranza (e non fosse piuttosto molto più probabile il contrario.)

    ciò detto, va ribadito che nelle scuole italiane del fvg non esiste la possibilità di studiare lo sloveno neanche come insegnamento facoltativo (tranne rarissime eccezioni).

  123. dimaco ha detto:

    giampaolo forse la norimberga 2 avrebbe dovuto esserci per i criminali di guerra italiani che se la sono sfangata alla grande con l’aiuto degli angloamericani.

  124. matteo ha detto:

    lojze, ma te prego, te parli sempre quel, cambia disco

  125. matteo ha detto:

    a ecco, te fa propaganda

  126. matteo ha detto:

    a dopo voio dir, te sputi sui slavi, ma sui italiani no? del tipo te sa tute le malefatte slave ma italiane no, o te le ometti

  127. Mauricets ha detto:

    ” scuole italiane del fvg” scusami tanto, ma far studiare lo slo a lignano? si riuscirebbe a fare una classe?

  128. piero vis'ciada ha detto:

    …xe giusto qua o son OT ?

    Si svolgerà dal 1. al 6 agosto 2011 l’undicesima edizione dell’ITALIAN FILM FESTIVAL di Rovigno.
    La manifestazione è organizzata dalla locale Comunità degli Italiani, dal Circolo Lumière di Trieste e dal Circolo del cinema di Adria (RO), tutti affiliati alla FICC – Federazione Italiana Circoli del Cinema, anch’essa co-organizzatrice dell’iniziativa.
    Festeggiato lo scorso anno il decennale, l’ITALIAN FILM FESTIVAL di ROVIGNO continua a perseguire i suoi obiettivi: presentare il cinema italiano nella penisola istriana, sostenere la locale comunità italiana, offrire momenti di scambio culturale alle diverse comunità linguistiche presenti.
    Come di consueto il programma del festival è composto dalla sezione PANORAMA, che presenta alcuni film di recente produzione, con particolare attenzione a quelli che non sono stati agevolati dalla distribuzione italiana, dalla sezione RETROSPETTIVA, che presenta dei capolavori del passato e dalla sezione CORTI E DOCUMENTARI.
    Il PANORAMA quest’anno è rappresentato da LA FISICA DELL’ACQUA, di FELICE FARINA; da VELMA, di PIERO TOMASELLI; da BASILICATA COAST TO COAST, di ROCCO PAPALEO e da NOI CREDEVAMO, di MARIO MARTONE. Proprio il film di Martone (la storia di tre ragazzi del Sud che decidono di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini e le loro esperienze di cospiratori e rivoluzionari sullo sfondo della storia d’Italia), pur essendo la produzione più recente, si inserisce anche nella RETROSPETTIVA, quest’anno dedicata appunto alla celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e composta da VIVA L’ITALIA di ROBERTO ROSSELLINI (1961), …CORREVA L’ANNO DI GRAZIA 1870 di ALFREDO GIANNETTI (1971), PICCOLO MONDO ANTICO di MARIO SOLDATI (1941), CAMICIE ROSSE di GOFFREDO ALESSANDRINI (1952), 1860 di ALESSANDRO BLASETTI (1934), affiancati a UOMINI CONTRO di FRANCESCO ROSI (1970).
    Nella sezione CORTI E DOCUMENTARI verranno presentati innanzitutto i lavori premiati dal concorso organizzato dall’ARIS di Trieste “La stagione del raccolto. La maturità della vita al cinema”. Poi, in rappresentanza della Regione Veneto, il documentario LA VIA DELL’AMBRA. E ancora il documentario RAPOTEZ. UN CASO ITALIANO, a firma della rovignese SABRINA BENUSSI. Il documentario (con i contributi di MONI OVADIA, GHERARDO COLOMBO e MARCELLO FLORES) racconta la vicenda giudiziaria, durata cinquant’anni, di Luciano Rapotez, un istriano residente a Trieste accusato di triplice omicidio, costretto poi a emigrare per rifarsi una vita, lontano dagli affetti ormai perduti.
    Ospiti del Festival saranno FELICE FARINA, autore del film LA FISICA DELL’ACQUA, che inaugurerà le proiezioni l’1 agosto, e SABRINA BENUSSI, presente con il suo film RAPOTEZ. UN CASO ITALIANO, che chiuderà il festival il 6 agosto.
    Le proiezioni serali si terranno all’arena estiva della Comunità degli Italiani di Rovigno, in Piazza Campitelli 1, con inizio alle ore 21, quelle pomeridiane invece al Centro Multimediale della Città di Rovigno, con inizio alle ore 18. In caso di pioggia, le proiezioni serali si terranno anch’esse al Centro Multimediale.
    Resta da dire che, come tante altre iniziative culturali tanto in Italia quanto in Croazia o in altri Paesi, il Festival soffre pesantemente della riduzione delle risorse e dei finanziamenti. Senza l’entusiasmo e la passione degli organizzatori, avrebbe già chiuso i battenti.

    Programma del Rovigno Film Festival 2011:

    1.8.
    Arena:
    Inaugurazione
    Io sono ieri (8′) CORTI ARIS
    La fisica dell’acqua (76′), con la presenza del regista PANORAMA
    2.8.
    Arena:
    Viva l’Italia (106′) 150° UNITA’ D’ITALIA
    3.8.
    Centro Multimediale:
    Correva l’anno di grazia 1870 (110′) 150° UNITA’ D’ITALIA
    Arena:
    La forestiera (21′) CORTI ARIS
    Basilicata coast to coast (101′) PANORAMA
    4.8.
    Centro Multimediale:
    Piccolo mondo antico (107′) 150° UNITA’ D’ITALIA
    Arena:
    Velma (95′) PANORAMA
    Da li’ mans di Carlìn (43′) CORTI ARIS
    5.8.
    Centro Multimediale:
    Uomini contro (101′) 150° UNITA’ D’ITALIA
    Arena:
    La via dell’ambra (5′) REGIONE VENETO
    Noi credevamo (170′) 150° UNITA’ D’ITALIA – PANORAMA
    6.8.
    Centro Multimediale:
    Camicie rosse (106′) 150° UNITA’ D’ITALIA
    Arena:
    Rapotez. Un caso italiano (53′) con la presenza dell’autrice REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
    1860 (80′) 150° UNITA’ D’ITALIA

  129. danizale cachigna ha detto:

    io un bel tipo? grazie.

    comunque dovevo immaginare che ravanavi nei secoli precedenti, e per di più in croazia. ripeto, io non ho mai sentito dalle elementari alle superiori questa storia di “krpac”! lol!

    confermo che ti meriti la medaglia per la disinformazione. mi dispiace sotanto di chi ti legge cercando di farsi un’idea in buona fede.

    comunque io stavo esprimendo una mia opinione in merito alla conta in linea di principio. che sostengo ancora: la conta, in un contesto di approccio complessivo di tutela che comprende anche la costituzione, costituisce un quadro inoppugnabilmente migliore per la minoranza. per il semplice motivo che la minoranza ha cosi più strumenti a disposizione.

    la minoranza slovena in italia non ha nemmeno lo strummento del campanello d’allarme statistico, al contrario, la sua progressiva scomparsa passa sotto completo silenzio.

    certo se in croazia ti continuano a salare la ferita con pilic&co la cosa non mi sorprende. hop hop?

  130. Mauricets ha detto:

    nella realta la gente si mischia con matrimoni misti,per fortuna, e di queste “pare” se ne frega. poi ci sono i duri e puri. che solitamente in fatto di QI sono deficitari.

  131. matteo ha detto:

    a xe riva un altro pseudonazionalista a far propaganda pro qualcosa o denigrar altri

  132. Mauricets ha detto:

    ieri go visto il fio del mio vicin talian che se strucava de gusto con la fia del romen dirinpetaio. me par che a nisun dei due ghe fazeva schifo. anzi.

  133. matteo ha detto:

    mauricets

    go za spiega cosa vol camber, solo voti de quei de destra che odia i slavi, chi lo giustifica se esprimi da solo

  134. Mauricets ha detto:

    “solo voti de quei de destra che odia i slavi”
    tanto comunque noi votasi certo a sinistra.

  135. danizale cachigna ha detto:

    certo che leggere l’accusa “duri e puri” da parte di uno che non sa esprimersi se non in una sola lingua,verso chi si sa esprimere in più lingue, è davvero spassoso. twilight zone là a ts. roba da matti…..

  136. matteo ha detto:

    ovio, ma ghe servi de tenerli sule spine, farghe creder de eser duro e puro de destra e poi ghe lo meti in quel posto cambiando el prg senza informar nisun, oviamente la zente mica se incaza, xe tuti pecoroni del cavolo e va drio solo al acontentin e spolpa l’oso, cos te credi che xe la politica? la zente che ne governa xe piu capace de ti o de mi? no credo proprio, no i ga voia de far gnente e mai i fara

    vara qua 135 post sua una monada del genere e 0 sul porto dela zita, se giudica da solo

    dopo gavemo zente che intervien solo quando che se legi esuli, tito, foibe, sloveni, croazia, austria, mai robe serie o robe che servi per approfondir dibattiti, dopo gira tuto in una direzion

  137. Mauricets ha detto:

    e allora che sia la minoranza a contarsi! che parta da essa una seria proposta. e finiamola una buona volta. nero su bianco. vorrei vedere la comunita slo dire: noi ci siamo, siamo tot.
    invece questo limbo che mi sembra vada bene a tutti. anche alla destra slovena. perchè sarebbe ora di chiarire anche la posizione degli estremisti sloveni. o pensate che all’interno della comunita slo non vi siano posizioni estremiste?

  138. matteo ha detto:

    danizale

    te pol saver mille lingue ma no te sa usar el zervel, cosa te servi saverle?

  139. danizale cachigna ha detto:

    maurits, ci sei o ci fai?

  140. danizale cachigna ha detto:

    certo: se non sai usare il cervello son cazzi amari. viva l’uso del cervello!!!

    chi è d’accordo?

  141. Mauricets ha detto:

    “esprimersi se non in una sola lingua”

    cio ciccio, ara che mia mama iera slovena, mia moglie se ebrea, altri parenti vien da tute le parti della defonta. nisun me ga mai imposto la lingua. de noi tuti parlava quel che voleva.

  142. matteo ha detto:

    mauricets

    go za scrito, i destra italia i tira fora questa monada perche i sa

    1 che i slavi no i se vol contar cusi i dixi xe colpa loro

    2 per farghe creder a cuei de destra de ”proteger” i taliani e smascherar che i slavi no esisti a trieste

    ovviamente i se guarda ben de farla, meti el caso che vien fora un tot de persone piu de quele che i sminuisi? bel casin ah

    sta roba xe fata per far insempiar quei de destra e de rifleso insempiar quei de sinistra

    use el zervel

  143. danizale cachigna ha detto:

    si ciccio, ma evidentemente tu sei regredito. la conosci la massima sulle generazioni?

  144. Mauricets ha detto:

    ara che mi i nazionalisti sloveni li conoso ben.
    nel paese vedevo come i tratava chi non se alineava. vedevo come i tratava chi andava a mesa. chi non seguiva el partito. comunisti neri. stese presioni ed emarginazioni. salvo ad ergersi ad amare i popoli. e dopo i primi a frantumare la yugo.

  145. matteo ha detto:

    che cavolada

    te pensi ancora con veci schemi mentali e te vedi che el nemico xe la zente normale, el vero nemico xe el politico

  146. maja ha detto:

    che paese, mauri?
    gročana, prosek, šempolaj, cerovlje?

  147. Mauricets ha detto:

    e allora fate questo censimento!! di cosa avete paura? chiedete a Bruxelles una volta per tutte di chiarire la questione.

  148. danizale cachigna ha detto:

    maurits, a me pare che l’unica cosa che conosci bene e’ il fondo del bicchiere all’osmica….

  149. matteo ha detto:

    altra cavolada mauricets

    te fa propaganda pro destra tirando in ballo quel che go dito mi sul numero 1, ovviamente se vien fora che xe piu mistilingu a trieste dopo te pianzi

  150. Mauricets ha detto:

    Sečovlje, ma comunque non ha impedito matrimoni misti, magari di paesi vicini. dico agli amici sloveni: emarginate i vostri nazionalisti, parimenti deve fare la parte italiana. perche negare l’esistenza di una frangia oltranzista in casa della comunita è deleterio. per tutti.

  151. maja ha detto:

    mi sa che maurits è uno di quelli “mia nona parlava, mia mama capiva, mi no so”.

    è evidente che c’è un nervo scoperto. non lo biasimo, però forse farebbe meglio a tacere.

  152. Mauricets ha detto:

    certo, il nervo scoperto è aver visto cosa fa il nazionalismo. da ambo le parti. offusca le menti, inaridisce i cuori, e crea mostri come in norvegia. e allora chi è in dovere deve isolare i nazionalisti, anche quelli in casa.

  153. danizale cachigna ha detto:

    quindi, mmauricets, quando isoli menia,camber, gentile ecc? guardacaso sono perennemente eletti in italia qua, su ‘sto territorio confinario.addirittura a vice sindaco….

    dai, tienici ancora qualche lezioncina sugli oltranziati in slovenia, vuoi? io sono tutto orecchi….

  154. matteo ha detto:

    Cosa xe un colta per dedrio?

  155. Mauricets ha detto:

    sai come li isolo io? non li voto, non seguo le loro conferenze, non frequento le loro associazioni, (potrei benissimo, ma non i sono nemmeno fatto esule per evitare condizionamenti politici) e ne contrasto le idee. educo mio figlio alla tolleranza. ecco, questo ultimo punto è quello che più mi sta a cuore.

  156. Mauricets ha detto:

    e sapete bene che rinunciare alla “qualifica” di esule implichi rinunce a certe “agevolazioni”

  157. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ danizale cachigna

    E’ evidente che tu hai molte difficoltà a comprendere la lingua italiana. Io ti ho tirato fuori il PRIMO che ha parlato di “Krpac” sloveno nel 1898, e l’ULTIMO che ne ha parlato, nel 1999. L’ULTIMO che ne ha parlato è una slovena, mio caro, in un libro che è anche una guida turistica che ti ho citato espressamente.

    Certo che è una cosa strana: mi tocca spiegarti tutte le cose due volte, e continui a non capire o a fare il finto tonto.

    @ maja
    Certo che anche tu continui a non leggere bene: la lingua italiana è obbligatoria come insegnamento SOLO nell’Istria slovena. Su come poi venga insegnanta, te l’ho scritto chiaramente.

    Se non ci credi, fa’ come me: fa’ un giro da quelle parti andando a parlare nelle comunità degli italiani e nelle scuole, poi torni e mi racconti.

    L.

  158. danizale cachigna ha detto:

    evidentemente però sei in minoranza, maurits, o meglio, la tua tattica non produce gran effetto.

    mentre in slovenia, pensa un pò, si discute, nel caso specifico di cui parliamo, se sia opportuno studiare l’italiano obbligatoriamente a ridosso del confine, oppure solo facoltativamente.

    che dici, questi sloveni riescono a tenere a bada o no l’oltranzismo che tu cosi’ ben conosci?

  159. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ cachigna

    Ma che cavolo spari? In Slovenia non si discute proprio di niente: l’italiano è lingua facoltativa (L3 o L4). Non c’è nessuna scuola al di là del confine dove sia obbligatoria.

    Anzi: dov’è obbligatoria sulla carta (Istria slovena, dov’è L2) in realtà è una materia di terzo piano.

    L.

  160. Mauricets ha detto:

    chiedilo a chi a perso la cittadinanza slovena dopo la secessione.

  161. matteo ha detto:

    O scemo za nella fase de quando lojze taka a dar del ignorante ala zente

    No el gA fato bastanza propaganda

  162. dimaco ha detto:

    fermo fermo mauricets.
    in norvegia si ha avuto dimostrazione di quello che è la nuova destra odierna. se nel passato la destra si rifaceva a valori sociali(come qualcuno qui ben sa) ora la nuova destra si basa su valori religiosi cristiani integralisti e ultraconservatori. E? sbaglaito definire il tizio un nazionalista, perchè se lo fosse stato, avrebbe piazzato le cariche in un quartiere abitato da stranieri e avrebbe sparato a loro. non ai suoi stessi concittadini. è un alto della storia da non dimenticare. ha colpito persone che non supportano la religione.la religione che è alla base del suo farneticante testamento. non è nazionalismo questo è integralismo, lo stesso che imputiao ala maggioranza dei stranieri di fede mussulmana in ogni paese europeo.

  163. danizale cachigna ha detto:

    (cosa che si legge in alcuni libri sloveni)

    del 1898 edita a Zagabria, dal titolo “Izabrana Djela”.
    (srepnel era croato)

    che poi una guida turistica sia “alcuni libri sloveni” conferma ciò che sopra sospettavo: sei andato a pescare l’opuscoletto in una bettola…
    ———————

    quante volte ti devo dire di pensare prima di scrivere. ora ti invito caldamente a fare un corso di capacità cognitive, che ti servirebbe molto.

    hop hop o trot trot?

  164. danizale cachigna ha detto:

    luigi 160. discutere inteso come liivello di “polemica” se non c’arrivi.

  165. Mauricets ha detto:

    “Breivik è un ‘figlio’ del nazionalismo nordico nient’affatto cristiano”

    Al nazionalismo islamico, panarabo e panturco, si contrappone un nazionalismo nordico, di impronta non cristiana, ma paganeggiante, che ricorda la “morale dei signori” hitleriana contrapposta alla morale degli schiavi plebea e democratica. C’è un’unica risposta di fronte alle ideologie del male del nostro tempo: il ritorno all’equilibrio, che è la tranquillità dell’ordine di cui parla sant’Agostino: l’ordine dei valori immutabili a cui l’Occidente ha voltato le spalle e che deve ritrovare se non vuole trasformarsi in campo di battaglia tra fanatici di opposte tendenze. La guerra tra razze prevista da Oswald Spengler è un fantasma che si affaccia all’orizzonte del XXI secolo. Favorire Eurabia, come vorrebbero i multiculturalisti, non risolve il problema, ma lo aggrava pesantemente.

    http://www.loccidentale.it/node/108350

  166. danizale cachigna ha detto:

    maurits, non stavamo smenandocelo sulla saga confinaria? che fai, eludi?

  167. Mauricets ha detto:

    tu mi hai chiesto quello che faccio io. ti ho risposto. cosa fa la slovenia? voleva vietare la vendita di case agli stranieri comunitari. tanto che ad esempio i serbi non possono acquistare immobili in slo. ma siccome non sono polli si fanno la cittadinanza italiana e aggirano la legge.

  168. Mauricets ha detto:

    a si tutta questa storia delle case sul carso a Bruxelles a fatto ridere i polli.

  169. dimaco ha detto:

    mauri sbnagliatop asolutamente, breivik lapersonificazione della destra odierna, quella che si basa sulle fondamenta della religione e sopratutto sull’antiislamismo. non ha una base politica, ma religiosa che è anche peggio.

  170. Mauricets ha detto:

    ma guarda che religione e politica vanno di pari passo.

  171. Mauricets ha detto:

    ti ricordi lo scudo crociato di italica memoria?

  172. matteo ha detto:

    Mauricets

    Qua te ne fa rider ka slo voleva vietar ma te prego

    Te son solo un altro cheta propaganda alla lojze

  173. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo & altri

    Se qualcuno non ha la minima idea dell’argomento di cui si parla, io non posso far altro che segnalarlo.

    Qua si racocntano balle a go-go, pensando che veramente tutti le bevano.

    Ma il problema della scarsa qualità dell’insegnamento dell’italiano come L2 nel capodistriano è addirittura oggetto di studi SLOVENI (non fascio-italiani, quindi) fin da DIECI ANNI.

    Andate a leggervi qualcosa, invece di continuare a brancolare nel buio:

    http://doc.rero.ch/lm.php?url=1000,43,4,20100602152115-LA/08_Miklic_Ozbot.pdf

    La situazione a dieci anni di distanza com’è? PEGGIORATA! Non ci si crede? Ragazzi: io vivo a 150/200 km da Capodistria, Pirano e Isola, eppure ci vado almeno tre/quattro volte all’anno. Voi state molto più vicini, ma veramente pare che non abbiate nemmeno l’idea di dove siano ‘sti posti!

    Volete qualche indirizzo? Qualche nome di persona con cui parlare? non c’è che da chiedere…

    @ danizale
    E dàgliela! Tu non avevi mai sentito parlare di questa cosa di Krpac, questa cosa è addirittura stampata su vari libri dal 1898 ai nostri giorni, e secondo te… non esiste! Accendere le sinapsi mai, vero?

    L.

  174. danizale cachigna ha detto:

    mauricets, tu vuoi dire che un immigrato extracomunitario non residente può acquistare casa in italia? pensa se ti sente maroni!

  175. Mauricets ha detto:

    173
    ma se hanno anche raccolto le firme! nei paesini carsici!

  176. Mauricets ha detto:

    guarda che george clonney ha comprato casa sul lago di como.

  177. danizale cachigna ha detto:

    luigi, smettila di coprirti di ridicolo. non esiste questa cosa da nessuna parte, tranne, evidentemente, in un opuscoletto del 99 da te pescato nel tuo fumus persecutionis(va di moda) dove l’autrice avrà copiato dal srepnel ottocentesco.

    questa cosa la conosci solo tu e i tuoi compagni intenti ad osservare i granchi sugli scogli.

  178. danizale cachigna ha detto:

    maurice, mio maurice, il klunej mi vai a tirar fuori?

  179. Mauricets ha detto:

    extracomunitario è.

  180. matteo ha detto:

    Perché le tue cosa xe sacre verità

    E finissima de parlar de quei de la che no ghe frega ns. Maza a nisun

    Te fa propaganda e te vol gaver ragion sminuendo certe robe e enfatizzar altre

    Per esempio no te parli de politica triestina ma te sa morte e miracoli de slo e co

  181. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ danizale

    Ecco il solito babbalone. Mi tocca ripetere: siccome TU non l’hai mai sentita, allora non è che questa cosa non sia vera! Tu sicuramente non hai mai nemmeno sentito parlare della funzione zeta di Riemann, ma non è che questo significhi che la cosa non esiste.

    Il mondo – ciccio mio – si estende al di là del tuo naso…

    L.

  182. maja ha detto:

    “Ma il problema della scarsa qualità dell’insegnamento dell’italiano come L2 nel capodistriano è addirittura oggetto di studi SLOVENI (non fascio-italiani, quindi) fin da DIECI ANNI.”

    Quindi ci sono delle studiose della maggioranza che si preoccupano di come venga insegnata la lingua minoritaria nelle scuole della maggioranza. Interessante.

    La prossima volta che vai a Capodistria, fermati un po’ anche qui da noi.
    Magari fai un salto alla scuola di Barkovlje e ti fai raccontare la storia del nastrino bianco-rosso-blu.

  183. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Mai detto che le mie sono “sacre verità”. Ma se uno scrive delle balle, queste sono e restano BALLE. Te ne cito una: maja ha scritto che “secondo il ministero dell’istruzione sloveno l’italiano è tuttora un insegnamento obbligatorio anche nelle scuole con lingua d’insegnamento slovena”. Guarda caso, si dimentica di scrivere che questo è valido SOLO nell’Istria slovena, esattamente come ho scritto io. E tu – che non ne sai nulla – plani dall’ottavo piano a sparare sciocchezze di rimando.

    Hai capito l’esempio?

    L.

  184. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ danizale cachigna

    Un extracomunitario non residente puo’ ASSOLUTAMENTE comprare un immobile in Italia. Tu sostieni il contrario? Forza, che apriamo un altro fronte di grasse risate…

    L.

  185. danizale cachigna ha detto:

    dai, gigi, impara a leggere i post bene ed in sequenza e chiedi alla mamma, se avrai difficoltà….

  186. Mauricets ha detto:

    cari amici sloveni, state sbagliando strategia. non dovete innestare polemiche o seguirle come il toro che vede rosso. andate a Bruxelles, lì è la sede opportuna per tutte le vostre istanze. ricorso alla corte di giustizia europea. dovete seguire lo stato di diritto. mettere l’italia, se sbaglia, alle corde. se continuate così vuol dire che questa situazione anche a voi fa comodo. oppure sapete di avere torto.

  187. danizale cachigna ha detto:

    lol! vedo che dalla conta si è passati alla fenomenologia delle arti contemporaneee…

    mauricets, gigi&co

    lo sapete che in barba al nazionalismo di cui siete esperti, il governo sloveno ha appena concluso un accordo col governo bosniaco che equipara i diritti dei lavoratori col passaporto bosniaco(extracomunitari) a quelli col passaporto sloveno?

    scioccati?

    come elaborerebbe, maurcets, questa strana scelta? cosa si nasconde dietro l’astuta mossa nazionalistica slovena?

    (ma l’argomento non era la conta)

  188. maja ha detto:

    luigi

    se scrivo che secondo il ministero dell’struzione SLOVENO l’insegnamento dell’italiano è obbligatorio anche nelle scuole della maggioranza, secondo te intendo le scuole CROATE?

    ma va’ aremengo, va’.

  189. Mauricets ha detto:

    lo ha fatto perchè prima non avevano nessun diritto. comunque il permesso di soggiorno rimane. regola UE

  190. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ maja

    Quindi basta uno studio di uno della maggioranza per lavarsi le coscienze e dire che tutto va bene?

    Allora l’Italia è il paese più bello del mondo, visto che di studi sullo stato delle scuole slovene ce n’è almeno un centinaio!

    Ahhhh! Che bello abitare in un paese perfetto!

    L.

  191. Mauricets ha detto:

    “La crisi aggrava in Slovenia la già precaria condizione dei lavoratori, specie se immigrati. Nei loro confronti i sindacati denunciano violazioni triplicate rispetto alla media nazionale: dal mancato pagamento dei salari alla scarsa sicurezza sul lavoro”

    http://www.balcanicaucaso.org/aree/Slovenia/Extracomunitari-sloveni

  192. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ maja

    Tu non hai specificato DOVE è obbligatorio!
    Per caso in TUTTA la Slovenia? E non l’avevo già scritto io più sopra, che era obbligatorio nei tre comuni costieri?

    Cori va in zo, che no ti capisi veramente un tubo!

    L.

  193. danizale cachigna ha detto:

    avevano gli stessi diritti di chi e extracomunitario e cerca lavoro. ora sono equiparati ai cittadini sloveni. quand’e’ che in italia equipareranno i lavoratori maghrebini a quelli con cittadinanza ita?

    dai mauricets, che sei in forma!

    mi aspettavo che rispondessi che i nazionalisti sloveni si sono assicurati un bacino di schiavi ad un buon prezzo.

  194. Mauricets ha detto:

    “Gli stranieri sono comunque lasciati in balia dei loro datori di lavoro, visto che devono fare i conti anche con una legislazione penalizzante. L’“extracomunitario” deve rimanere per due anni nella stessa azienda per poter ottenere un vero e proprio permesso di soggiorno per motivi di lavoro. In questo periodo, quindi, se viene licenziato perde anche il permesso di soggiorno e deve tornarsene a casa. Ciò ovviamente consente abusi e vessazioni che spesso si fingono di non vedere.
    Si denunciano così turni di lavoro massacranti, ore straordinarie non pagate, salari bassi ed in genere condizioni di vita molto precarie. A volte ci si deve accontentare di un letto in una camerata da condividere con molti altri. Nel Paese mancano politiche d’integrazione ed ancor più manca la volontà di far diventare i migranti parte del tessuto sociale”

    http://www.balcanicaucaso.org/aree/Slovenia/Extracomunitari-sloveni

  195. Mauricets ha detto:

    guarda che in italia a tutti i lavoratori è applicato il contratto nazionale del lavoro.

    senza distinzione di razza sesso religione.

    era in slovenia che questa norma mancava.

  196. danizale cachigna ha detto:

    correzone…saranno se l’accordo sara fatto passare al parlamento…

  197. maja ha detto:

    @luigi

    io non ho *mai* detto che tutto va bene.

    dico che tu non sai una cippa di quanto succede qua e ti invito a informarti. punto.

  198. Mauricets ha detto:

    ciccio mio, de mi lavora serbi, sloveni, croati, albanesi e romeni. tutti uguali. a si, il capo cantiere è sloveno. residente a isola. nato a maribor. e lavora in italia dalla secessione. cicciobello pensa prima de parlar monade.

  199. danizale cachigna ha detto:

    maurice, continui a non capire. equiparazione significa che il lavoratore bosniaco potrà venire in slovenia a cercare lavoro senza un permesso di soggiorno. capisci ora?

  200. danizale cachigna ha detto:

    mah, del resto con chi discuto…balcani caucaso e racconti della nonna, queste le source del nostro bel mauricets, che vorrebbe discettare del nazionalismo in slovenia…lol

  201. Mauricets ha detto:

    “I lavoratori extracomunitari che si trovano in Europa dovrebbero avere gli stessi diritti dei cittadini europei, secondo il progetto di legge sul “permesso unico” adottato `giovedì dal Parlamento. L’obiettivo della direttiva è di semplificare le procedure per gli immigrati e per i datori di lavoro attraverso una procedura unica per il permesso di residenza e di lavoro.

    La direttiva sul “permesso unico”, approvata con 311 voti a favore, 216 contrari e 81 astensioni, una volta in vigore permetterebbe agli immigranti legali provenienti da paesi esterni all’Unione di ottenere i documenti necessari al soggiorno e al lavoro con un’unica procedura per tutto il territorio dell’UE.

    Tale legislazione garantirebbe inoltre agli immigrati una serie di diritti sociali, paragonabili a quelli dei cittadini comunitari, su questioni quali gli orari di lavoro, le ferie, la sicurezza sul posto di lavoro e l’accesso alla sicurezza sociale.

    La decisione di ammettere i lavoratori extracomunitari sul territorio nazionale, cosi come il numero d’immigrati autorizzato, resta prerogativa dei governi degli Stati membri, i quali dovranno indicare nei permessi di residenza anche le informazioni relative al permesso di lavoro, con il divieto esplicito di esigere ulteriore documentazione alla persona che richiede il permesso.

    Parità di trattamento, con poche eccezioni

    Secondo il testo approvato, i governi nazionali avranno la possibilità di restringere l’accesso alla sicurezza sociale nazionale solo ai lavoratori extracomunitari che lavorano o hanno lavorato per almeno 6 mesi e che sono registrati come disoccupati.

    Per il sostegno familiare, i governi nazionali potrebbero scegliere di garantirlo solo ai lavoratori in possesso di un permesso di lavoro valido per più di sei mesi”

    ma guarda che è una direttiva UE!!!!
    la devono fare tutti!!!!

    ma cosa ti raccontano?

    “Gli emendamenti adottati dai deputati saranno ora vagliati dai ministri di giustizia dei paesi UE. Secondo il Trattato di Lisbona, il Parlamento e il Consiglio hanno pari poteri legislativi sui temi legati all’immigrazione. La Gran Bretagna, la Danimarca e l’Irlanda non prenderanno parte all’adozione della direttiva sul permesso unico”

    http://www.europarl.europa.eu/it/pressroom/content/20110323IPR16161/html/Permesso-unico-stessi-diritti-per-i-lavoratori-extracomunitari

  202. maja ha detto:

    luigi

    ebbe’ certo, son io che non capisco un tubo, perchè non ho scritto che l’italiano si insegna solo dove è storicamente presente la minoranza italiana.
    perchè, secondo te si dovrebbe insegnare obbligatoriamente anche a maribor?

    e comunque sei stato tu a sostenere che “in tutti è tre i comuni (…) di fatto l’italiano è diventata una sorta di materia facoltativa, che viene seguita da chi vuole seguire e non seguita dagli altri.”

    ti ho dato credito e sono andata a controllare cosa c’è scritto sulla carta.
    come stiano le cose nella realtà dei fatti, sinceramente non lo so, ma non me lo farò raccontare da te. sei poco credibile.

  203. Mauricets ha detto:

    se non capisci ti faccio un sunto: quello di qui parli è una direttiva europea. la slo deve solo recepirla.

    http://www.europarl.europa.eu/it/pressroom/content/20110323IPR16161/html/Permesso-unico-stessi-diritti-per-i-lavoratori-extracomunitari

  204. danizale cachigna ha detto:

    sveglia mauricets! il lavoratore bosniaco non rientrera’ in alcuna quota, ma avra’ libero accesso al mercato del lavoro sloveno!solo sloveno! questo secondo un accordo bilaterale tra i due governi. sai che cos’è un accordo bilaterale?

    cos’è, ti serve un disegnetto?

  205. Mauricets ha detto:

    non hai capito! il permesso di soggiorno serve sempre! perchè entra in UE.

  206. Mauricets ha detto:

    è o non è nella UE? la slovenia deve far rispettare i confini.

  207. danizale cachigna ha detto:

    vedi che sei confuso come una lavatrice. per enrare serve semmai il visto, che è stato abolito, dopodichè per lavorare serve un permesso di lavoro. questo subordinava i lavoratori bosniaci a quelli sloveno. se l’accordo passa in parlamento nonsarà più cosi. uno entrerà e si iscrive al collocamento con accesso immediato al mercato del lavoro. dopodichè il permesso di soggiorno diventà una formalità….

  208. Matteo ha detto:

    No xe che mica le tue no xe bale

    A nova gorica e sezana se studia talian come seconda lingua

  209. Matteo ha detto:

    A si, prima de sparlar dei altri vedemmo de metter a posto le robe de noi, no xe che de noi xe oro de la xe merda o viceversa

  210. Mauricets ha detto:

    non è vero. e la slovenia deve far rispettare le norme comunitarie.
    “una volta in vigore permetterebbe agli immigranti legali provenienti da paesi esterni all’Unione di ottenere i documenti necessari al soggiorno e al lavoro con un’unica procedura per tutto il territorio dell’UE”

  211. Mauricets ha detto:

    hai capito? la slovenia puo solo seguire le direttive UE. altrimenti procedura di infrazione.

  212. dimaco ha detto:

    @192
    non mi pare che succeda solo in slovenia. ma anche in italia. sopratutto in padania

  213. Mauricets ha detto:

    213
    certamente, il razzismo è presente in italia e bisogna estirparlo.
    ma in slo è assente?
    il paradiso?
    bisogna combattere tutti i nazionalismi.
    è anche in slovenia si trova in vari strati della societa un becero nazionalismo.

  214. Mauricets ha detto:

    amici sloveni, combattete il nazionalismo. anche il vostro.

  215. Luigi (veneziano) ha detto:

    @maja

    Non vivo qua *dove*? Per caso vivi a Isola o a Capodistria o a Pirano? Per caso hai mai frequentato una comunità degli italiani locale? Per caso sei mai entrata nella tua vita in una scuola italiana?

    Ma a chi vuoi raccontarla?

    Cori cori, va in zo un’altra volta…

    L.

  216. danizale cachigna ha detto:

    mauricets,amico italiano, sai a che cosa servono gli accordi bilaterali?

    come mai sei cosi preoccupato? sarai mica nazionalista? ti darebbe fastidio se i maghrebini avessero libero accesso al mercato del lavoro italiano?

  217. Luigi (veneziano) ha detto:

    @maja

    Non me lo farai raccontare da me come stanno le cose nelle scuole dell’Istria slovena? Ma che caspita dici? C’è scritta LA STESSA COSA nel documento della studiosa slovena del 2001 (dicasi duemilaeuno!).

    A lei credi o anche lei è poco credibile?

    Ma che testa de marmo ti ga, vecia mia?

    L.

  218. Mauricets ha detto:

    217
    gli accordi bilaterali non inficiano le direttive UE.

  219. Mauricets ha detto:

    libero accesso al lavoro? guarda che non serve piu il vecchio libretto del lavoro. apri una ditta e lavori. vai da un imprenditore e ti fai assumere. liberta assoluta. forse se provi a girare per piazza garibaldi trovi lavoro pure tu.

    ABOLIZIONE DELLE LISTE DI COLLOCAMENTO E DEL LIBRETTO DI LAVORO (ART.2 D.LGS. 297/02)
    ABOLIZIONE LISTE DI COLLOCAMENTO

  220. Matteo ha detto:

    Legger lojze ze come legger le comiche, dopo lui el dixi che i altri consta bale

    A per intenderse chi se ne frega de la, freghemose de qua o te pensi che xe super? Idiozie le tue

  221. Matteo ha detto:

    Si lojze raccontacelo, pendiamo dalle tue labbra, racontaci quanto sono barbari gli slavi

  222. Mauricets ha detto:

    ma chi ti ha detto che sono italiano? mi son triestin!

  223. maja ha detto:

    @ luigi

    1) questo tuo vezzo di insultare gli interlocutori ha veramente rotto. datti una calmata, bello!

    2) l’istria la frequento regolarmente e ho parenti e amici istroveneti. quindi, per quanto poco possa saperne della comunità italiana in istria è sempre molto di più rispetto a quanto sai tu della comunità slovena in italia.

    3) l’ho già detto e lo ripeto: faccio parte di una minoranza e so che le minoranze non se la passano mai troppo bene. da parte mia c’è quindi un’istintiva solidarietà con chiunque faccia parte di una minoranza (etnica, linguistica o sociale).
    solo che io, a differenza di te, cerco di usare sempre lo stesso metro di misura.

  224. Mauricets ha detto:

    parole sante! ed è questo il punto. manca il metro giusto. non può essere una delle due parti a imporlo. indifferente quale. ci vuole una figura esterna che fissi i parametri esatti.

  225. Mauricets ha detto:

    condividere ed applicare il metro.

  226. danizale cachigna ha detto:

    maurice il mio maurice, cosa farebbero senza di te i burocrati italiani, macchè italiani, europei!. dunque vediamo: un maghrebino arriva col visto turistico in italia ed ha libero accesso al mercato del lavoro italiano?

    wow!

  227. Mauricets ha detto:

    questo faceva la defonta, imponeva il metro. ma visto che i tempi sono cambiati ora dobbiamo passare al “condividere”. o non se ne esce.

  228. Mauricets ha detto:

    si, va dal pannettiere e si fa assumere.

  229. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo & maja

    Ma che razza di testa ci vuole per non capirla?

    Prima uno scrive che l’italiano è obbligatorio in tutta la fascia confinaria, e invece non è vero.

    Poi l’altro fenomeno scrive che l’italiano è obbligatorio in tutte le scuole della maggioranza, senza nemmeno dire che si sta parlando della sola Istria slovena, e arriva il furbone a fare la sua pisciatina di cane sopra questo palo.

    Infine c’è una studiosa slovena che dice che l’italiano anche nell’Istria slovena è insegnato da cani e rifiutato dagli stessi genitori degli studenti, e allora si parte per voli pindarici senza nemmeno degnarsi di prender nota di ciò che dice ‘sta qua.

    Sembra un film di Ridolini, trasmesso via blog.

    L.

  230. Mauricets ha detto:

    oppure va dal meccanico e si fa assumere. il datore di lavoro gli fa un contratto, con questo si reca al patronato e parte la procedura per ottenere il permesso di soggiorno. ovviamente deve avere tutti i requisiti. compresa l’abitazione. non lo sai?

  231. danizale cachigna ha detto:

    huh, maurice, pens un pò che botta:

    gli stessi cittadini membri della ue sloveni dal 2004 al 2006 non avevano questo diritto in italia? in austria e germanina invece ce l’hanno appena da maggio di quest anno.

    mentre gli extracomunitari, scopro da te, questo diritto ce l’avevano già.

  232. Mauricets ha detto:

    “Gli stranieri che intendono soggiornare in Italia per più di tre mesi, devono richiedere il permesso di soggiorno.

    Chi arriva in Italia per la prima volta ha 8 giorni di tempo per chiedere il permesso di soggiorno.

    Per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno è necessario presentare:

    il modulo di richiesta;
    il passaporto, o altro documento di viaggio (pdf 17 KB) equivalente, in corso di validità con il relativo visto di ingresso, se richiesto;
    una fotocopia del documento stesso;
    4 foto formato tessera, identiche e recenti;
    un contrassegno telematico da € 14,62;
    la documentazione necessaria al tipo di permesso di soggiorno richiesto
    il versamento di un contributo compreso tra € 80 e € 200. Le modalità di pagamento saranno stabilite con decreto del Ministero delle Finanze di concerto con il Ministero dell’Interno.
    Chi è già in Italia e ha il permesso di soggiorno in scadenza, deve chiedere il rinnovo almeno 60 giorni prima della scadenza. La validità del permesso di soggiorno è la stessa del visto d’ingresso:

    fino a sei mesi per lavoro stagionale e fino a nove mesi per lavoro stagionale nei settori che richiedono tale estensione;
    fino ad un anno, per la frequenza di un corso per studio o formazione professionale ovviamente documentato;
    fino a due anni per lavoro autonomo, per lavoro subordinato a tempo indeterminato e per ricongiungimenti familiari.
    Gli stranieri che vengono in Italia per visite, affari, turismo e studio per periodi non superiori ai tre mesi, non devono chiedere il permesso di soggiorno.”

    http://poliziadistato.it/articolo/225/

    20/01/2011

  233. Mauricets ha detto:

    perche i paesi che tu ai citato avevano chiesto una moratoria. stessa moratoria era stata chiesta per la romania. che pero ora, come sai, ha ulteriori problemi.

  234. Mauricets ha detto:

    moratoria :

    Nell’ambito del diritto, con il termine moratoria si intende la sospensione di una obbligazione concessa per legge o la proroga della relativa scadenza nel caso sopraggiungano casi eccezionali.

    https://bora.la/2011/07/26/camber-il-censimento-verifichi-anche-lappartenenza-alle-minoranze/comment-page-12/#comment-239451

    se non conosci il termine

  235. danizale cachigna ha detto:

    quindi, maurice il mio maurice, la moratoria l’hanno chiesta per i nuovi stati membri, mentre gli extracomunitari avevano ed hanno accesso libero al mercato del lavoro?

    dai, un altra che poi devo smettere.

  236. Mauricets ha detto:

    ma te lo ripeto:
    il mio capo cantiere sloveno lavora da 20 anni a trieste, tutto regolare.

  237. Mauricets ha detto:

    e a genova, fa il camionista, lavora suo cognato.

  238. danizale cachigna ha detto:

    te lo ripeto io, caro il mio maurice: tu fai un sacco di cunfusione, mischiando guglate ai racconti della nonna, sprozzando il tutto con qualche dose di empiria fuorviante. sia l’argomento mercato del lavoro, sia il nazionalismo in slovenia, sia chissà cos’altro a sto punto….

    ciao ora scappo….

  239. maja ha detto:

    @luigi

    raggiungiamo un compromesso, su.

    va bene se dico che la tutela degli italiani in slovenia è ottima sulla carta, ma puntualmente disattesa nella pratica?

    la tutela degli sloveni in italia invece fa schifo anche sulla carta e tu di questo non sai una cippa: né in teoria, né in pratica.

    quindi potresti farci il favore di tacere quando si parla della seconda (e non della prima).

  240. danizale cachigna ha detto:

    ups, maja, nekam bozje se danes pocutis, anede?

    : )

  241. Mauricets ha detto:

    i cittadini dei nuovi stati membri avevano gli stessi obblighi dei extracomunitari per quanto riguarda il permesso di soggiorno. tranne alcune figure professionali. per un periodo di tempo che ora è scaduto. tranne per romania e bulgaria che hanno altri problemi.

  242. maja ha detto:

    ja, pa res, cachigna. ti tudi, kot kaže. 🙂

  243. Mauricets ha detto:

    241
    questa è l’anomalia. bisogna evitare disparità.
    questo deve essere materia di pertinenza UE. un arbitrato.

  244. Matteo ha detto:

    Non ti preoccupare lojze, se era un film di ridolini avresti scritto la sceneggiatura

    Vai avanti coi paraoci e sputa sui slavi, basta no toccar el talian

  245. Giò ha detto:

    Ma siete diventati tutti improvvisamente grafomani all’ennesima potenza?

  246. aem ha detto:

    241
    maja
    28 luglio 2011, 21:34

    Parla per te, luigi venezian ha ragione.

  247. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Go avudo e go tutt’ora qualche parente acquisido dela minoranza italiana in Istria. Ma quando riporto i pensieri de ‘sta gente ti te li denigri come “raccontini del nonno” o idiozie simili. Quando ti te riporti inveze le parole de capoccia dele associazioni e politicanti vari, xe manna dal cielo?

    Scusime bel, ma no sarà el primo bubez che trolla e vivi a dò ore de auto da qua a dirme cossa pensa e come vivi la gente a casa mia. Quindi date rapidamente una calmada coi tui insulti e le tue (più che traballanti) tesi. Grazie.

    @ Maja

    El mulo tra un poco el dirà che la minoranza slovena xe la più tutelada al mondo. Importa poco se xe vero o no: conossemo ben un che ga dito una roba del genere e ga fato un carrieron miga de poco.

  248. giampaolo lonzar ha detto:

    119 Maja – per i rimasti visto che dalle ns. parti e dai post che si leggono l’imparzialita’ e’ tendente a “0”;nel 2003 per l’edizione dell’ universita’ di Princeton una studiosa Americana,”Pamela Ballinger” ha scritto un libro che si chiama “History in exile” ed ha una parte che parla dei ” rimasti”.
    Una visione ascettica priva di emotivita’ di parte (non so se sia stato tradotto in Italiano o altre lingue)

  249. giampaolo lonzar ha detto:

    124 @ Rimaco – Il concetto di Norimberga 2( da doversi fare dopo la caduta del muro di Berlino ) e’ molto piu’ ampio rispetto alla ns. storietta locale che ha piu’ odore di guerra tribale.
    I criminali di guerra italiani come tutte le robe politiche italiane non sono stati a livello
    dei nazi, di rilievo sono stati Graziani ed un altro che non ricordo il nome che ha occupato il Regno di Jugoslavia ; comunque vale il detto che se la Germania e’ stata la tragedia dell’Europa l’Italia e’ stata la commedia.
    Sempre viva l’A.

  250. piero vis'ciada ha detto:

    “appuntamento al cinema”

    Si è recentemente conclusa la settima edizione di Kino Otok, il festival cinematografico internazionale dell’Istria slovena. Nel 2008 aveva rischiato di chiudere per mancanza di finanziamenti. Quest’anno ha proposto più di 60 titoli tra film, cortometraggi e documentari provenienti da tutto il mondo, con un occhio di riguardo per i giovani emergenti

    Kino Otok è diviso in nove sezioni. Molto importante è quella dei Good neighbours, che intende appunto dedicare attenzione a ciò che avviene nei Paesi confinanti con la Slovenia, selezionando opere di registi dall’Italia, dall’Austria, dalla Croazia.

    L’italiano Piergiorgio Gay, già assistente alla regia di Maurizio Zaccaro, Ermanno Olmi e Michele Placido, con il suo film documentario “Niente Paura”, ha presentato attraverso i fan del cantautore Luciano Ligabue l’immagine di una società civile italiana antirazzista, viva, piena di persone che sognano e chiedono più onestà e giustizia. Uno spaccato sull’Italia che esce da quell’immagine che spesso riflette stereotipi e pregiudizi, parlando anche di italiani “altri”: persone dello spettacolo come Roberto Saviano e persone comuni che recentemente sono riusciti a far sentire la loro voce dimostrando di esserci e di essere parte fondante di questo Paese.

    http://www.balcanicaucaso.org/aree/Slovenia/Quando-il-cinema-sbarca-a-Isola-97091

  251. sfsn ha detto:

    @ tutti:
    ciò no faremo miga diventar sto post el più commentà dela storia de Bora.La? ve ricordo che quel con più comenti iera “se vinzi cosolini” e ga avù el gran pregio de no aver gnanche un comento de Lojze!

  252. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ maja

    Sono d’accordo con la prima parte del compromesso.

    Adesso però – che sei una brava bambina – mi trovi un mio intervento nel quale ho parlato bene del livello di tutela della minoranza slovena in Italia.

    Grazie, cara.

    L.

  253. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ GL

    Il libro della Ballinger è stato recentemente tradotto in italiano. Io a suo tempo l’ho acquistato in inglese. La parte dedicata ai rimasti è minima.

    L.

  254. Luigi (veneziano) ha detto:

    A proposito (sempre per GL): non la Germania, ma il Terzo Reich è stata la tragedia dell’Europa. L’Austria era entusiasticamente dentro il Terzo Reich.

    E sempre viva l’A (ma non quella dopo il 1938: quella prima. Quella fra il 1938 e il 1945 non è mai esistita…).

    L.

  255. maja ha detto:

    @ luigi

    guarda, sono talmente una brava bambina che concedo il beneficio del dubbio addirittura a te.

    rinnovo il mio invito, quindi:

    se vuoi fare un discorso serio e costruttivo -perchè è questo il tuo intento, vero? – prima informati su come funzionano le cose in italia e poi parla. grazie.

  256. giampaolo lonzar ha detto:

    @255 Venezian . Certo che Lei vuol capire come o interpretare le cose come Le fa piu’ comodo . Se per questo anche l’italia era entusiasticamente fascista e dopo….
    Il terzo Reich era terzo a cosa all’Antartide o alla Germania o a Venezia .
    Se uno a Trieste dice Viva l’A. Quante Austrie c’erano a Trieste o vuol dire Viva l’America forse !!!
    Ma che marca di fapunte compra Lei’

  257. Tergestin ha detto:

    @ Sfsn

    Ovio che el mulo no ga tirado gnanca un comento nel post de Cosolini. Te dovessi saver che el reagissi solo a certi…..”campanei d’allarme” e pel resto el sta in letargo.

  258. sfsn ha detto:

    …”mulo”… dei ragionamenti che el fa. el Lojze devi aver 80-90 ani…

  259. Luigi (veneziano) ha detto:

    @maja

    Potrei rivolgere la stessa identica annotazione a te: “se vuoi fare un discorso serio e costruttivo – perchè è questo il tuo intento, vero? – prima informati su come funzionano le cose della minoranza italiana in Slovenia e poi parla. grazie”.

    @ giampaolo lonzar
    E’ assolutamente vero che l’Italia era fascista! D’altro canto, come può dimenticare che l’Austria era questa:

    http://www.youtube.com/watch?v=X6EgdZ0gexM

    Ma anche questa:

    http://www.youtube.com/watch?v=ndP7fzbz9rY ?

    Vogliamo poi fare un piccolo esercizio?

    Herbert Andorfer – comandante del Lager di Sajmiste (condannato a 2 anni e mezzo ma subito rilasciato)

    Karl Babor – dottore del campo di Gross Rosen, dove uccise centinaia di internati (suicida negli anni ’50 in Etiopia)

    Wilhelm Burboeck – nel campo di Oranienburg fra il 1941 e il 1942. Mai portato in giudizio.

    Anton Burger – comandante del campo di Theresienstadt (morto nel suo letto nel 1984)

    Franz de Martin – nel campo di Esterwegen fra il 1935 e il 1936. Poi ufficiale nella famigerata Brigata Dirlewanger. Mai portato a giudizio.

    Walter Dejaco – Ad Auschwitz fra il 1941 e il 1944. Costruì le camere a gas. Portato a giudizio nel 1972, scagionato dalla corte.

    Irmfried Eberl – Comandante del campo di Treblinka. Suicida nel 1948.

    Raimond Ehrenberger – Dottore e dentista a Sachsenhausen, Oranienburg e Auschwitz. Pluriomicida. Mai portato in giudizio.

    Fritz Ertl – Ad Auschwitz fra il 1940 e il 1943. Scagionato nel processo del 1972.

    Alfred Fasching – A Esterwegen nel 1935. Mai portato a giudizio.

    Johann von Feil – Ad Oranienburg nel 1941. Fuggito in Argentina, morì nel suo letto nel 1957.

    Karl-Joseph Fischer – Ad Auschwitz nel 1940, a Sachsenhausen nel 1942, poi a Oranienburg. Dottore ad Auschwitz, assistente di Mengele. Mai portato a giudizio.

    Hans Foerster – A Buchenwald nel 1939. Medico del campo. Mai portato a giudizio.

    Amon Goeth – Comandante del campo di Plaszow. Reso famoso dal film “Schindler’s List”. Impiccato il 13 settembre 1946.

    Hans Goetz – A Oranienburg fra il 1940/41 e poi nel 1944. Medico del campo. Mai portato a giudizio.

    Maximilian Grabner – Ad Auschwitz fra il 1940 e il 1943. Famigerato criminale, fu impiccato nel 1947.

    Heinrich Gradl – A Flossenburg nel 939. Mai portato in giudizio.

    Paul Anton Helle – A Mauthausen nel 1939, a Oranienburg nel 1941, ad Amersdorf fra il 1941 e il 1944. Mai portato a giudizio.

    Erwin Heschl – A Mauthausen nel 1941, poi ad Auschwitz. Mai portato a giudizio.

    Karl Hoefle – A Dachau fra il 1943 e il 1944. Mai portato a giudizio.

    Peter Hofer – A Buchenwald, poi a Oranienburg fra il 1942 e il 1944. Mai portato a giudizio.

    Josef Janisch – Ad Auschwitz fra il 1941 e il 1943. Mai portato a giudizio.

    Karl Kahr – A Dachau fra il 1942 e il 1943. A Buchenwald nel 1944. A Dora nel 1945. Mai portato a giudizio.

    Kamillo von Knorr-Krehan – A Buchenwald fra il 1941 e il 1943, a Flossenburg nel 1944. Mai portato a giudizio.

    Eugen Kruncik – A Gross-Rosen nel 1941, dove faceva il dentista. Mai portato a giudizio.

    Alois Kurz – A Majdanek nel 1944, poi ad Auschwitz e infine a Dora. Mai portato a giudizio.

    Questi sono tutti ufficiali delle SS dalla A alla K che servirono nei campi di sterminio.

    Tutti austriaci.

    Se leggete le note (quanti furono o non furono giudicati), inizieremo anche a incrinare il radicato mito per cui in Austria e in Germania i conti coi criminali nazisti vennero fatti seriamente.

    L.

  260. Marco ha detto:

    @ 106 (Gropajaco): Te la prendi se ti dico che assomigli enormemente, in termini sloveni, all’orgogliosità italianissima e muscolare di Roberto Menia? Ho detto che non intendevo fare alcuna polemica, ma il tono delle idee e degli argomenti che porti è esasperante.
    Per inciso, parte della mia famiglia è slovena.

  261. maja ha detto:

    “Potrei rivolgere la stessa identica annotazione a te: “se vuoi fare un discorso serio e costruttivo – perchè è questo il tuo intento, vero? – prima informati su come funzionano le cose della MINORANZA ITALIANA IN SLOVENIA** e poi parla. grazie”.

    NON È questo l’oggetto della discussione, cocolo.
    Quando lo sarà, ne riparliamo.

  262. Luigi (veneziano) ha detto:

    @maja

    Ma puoi immaginarti! Tu veramente ritieni che in un blog ci sia una regoletta per cui dato l’argomento ci si debba attenere strettamente a quello?

    Vardite un fiantin in giro, cocola mia!

    L.

  263. gropajaco ha detto:

    marco, affatto. l’accostamento ad un tizio che menava la gente per strada prodigandosi nell’ impedire un qualsiasi diritto di parlare nella propria lingua madre diversa dalla sua in pubblico, mi lascia un sorrisino di circostanza. se poi aggiungo il tuo pesce buttato la’ per aggiungere credito alle tue parole(“parte della mia famiglia e’ slovena”), comincia a scapparmi la risata vera(nel senso che non mi interessa nulla della tua ne’ di altre famiglie).

    non te la prendere se sono io ad accostarti a menia, visto che avete idee simili sugli stati nazionali ottocenteschi(niente minoranze, mica siamo comunitaristi tribali). soltanto che tu hai la cravatta piu’ chic.

    marco, poteva essere interessante il tuo discorso, ma tu preferisci roba ad hominem + incopatibilita’ di carattere tra utenti. peccato.

    pero’ immagino che temevi la fatidica domanda:

    ritieni le richieste di tutela che esprime la minoranza slovena un anacronismo tribale?

  264. dimaco ha detto:

    @251
    si chiamavano roatta e badogli alcuni dei criminali di guerra a cui glòi alleati hanno parato il culo e impedito l’estradizione (giusta!!!!) in Yugoslavia per essere processati. vedi, il tuo modo di vedere l’italia fascista come commedia è quello che più mi fa andare in bestia perchè in tal modo si sminuiscono le colpe dei fascisti facendole passare per burlonerie da buontempone. Si da forza alla teoria degli italiani brava tanto decantata e irradiata ai quattro angoli del globo.
    Questo mi fa inkazzare : i tedeschi erano il male, mente gli italiani hanno l’unica colpa di aver frequentato cattive compagnie. Finchè alla gente non entra in testa che gli italiani hanno preso parte alla guerra (con alto indice di gradimento popolare) insieme ai tedeschi e che sono alla pari loro colpevoli di crimini uguali a quelli commesi dai tedeschi sarà inutile discutere. Gli italiani non si sono mai sentiti colpevoli dei reati e dei crimini commessi dai fascisti. E io batterò su questa cosa finchè avrò vita, perchè si criminalizza gli yugoslavi per quello fatto durante la guerra ma ma gli italiani si autoassolvono per quello che fecero prima. come se non fosse mai successo. molti dicono che era un’altra italia quella. si è vero , era un’altra italia quella, ma le persone sono sempre le stesse. saluti

  265. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Roatta sì, invece Badoglio con la Jugoslavia non c’entra un fico secco.

    Sarebbe poi il caso di distinguere criminale da criminale, evitando di fare un unico pastone.

    L.

  266. asem ha detto:

    maja,
    ne stoj ga toliko srat, bodimo odkriti in priznajmo kakšne “svinjarije” ste naredili in jih še delate rdeči kučanovci do drugače mislečih in italijanov v istri.

  267. asem ha detto:

    268
    Luigi (veneziano)
    pensi che ne sia capace?

  268. Marco ha detto:

    Gropajaco, ma dove ho elogiato lo stato nazionale? Chi ha menzionato minoranze o maggioranze?

    Ma sai cos’è uno stato comunitarista, come quello della nuova costituzione ungherese o il Sud Africa? Pensavi che “comunitarismo” fosse un termine spregiativo?

    Costituzionalmente l’Italia è formata dal popolo e dai cittadini italiani e non da varie comunità etniche giustapposte, maggioritarie o minoritarie che fossero. Le sole tutele sono per le minoranze linguistiche, che hanno già una protezione adeguata.
    Così stanno le cose e non mi metto a tirare sassi contro il sole.

    Non è un caso che in Italia l’italiano non sia mai stato una lingua identitaria o impositiva, tranne che sotto il fascismo, ma solo una lingua veicolare.
    Lo testimonia l’alta varietà di idiomi minori e la debole percezione di qualsiasi sentimento nazionale.

    Se poi qualcuno vuole insistere con il nazionalismo localista e con la conta e con l’identitarismo e con la lotta contro l’ “assimilazione”, come se fosse un male, faccia pure ma non chieda aiuto allo stato.

    Differenze dai residuali partiti nazionalisti italiani, mr. Spaccalapidi incluso, non le vedo.

  269. maja ha detto:

    Asem, kdaj mi prideš oprat glavo? Te še čakam, veš?
    V zameno ti lahko posodim slovenski pravopis, na koncu pa lahko v znak sprave skupaj zapojeva Regiment po cesti gre. Velja?

  270. gianbo ha detto:

    Roatta e Josip Broz sono da considerarsi sullo stesso livello. Entrambi pendagli da forca.

  271. gropajaco ha detto:

    marco, un bel discorso politico. non elogi lo stato nazionale, pero’ ne difendi gli attributi, a iniziare dalla lingua veicolare IMPOSTA e gioco-forza dal sistema scolastico funzionale alla costuzione di un sentimento nazionale. o vorresti negare quest’evidenza?

    la motiplicita’ degli idiomi non c’entra nulla, non e’ un fatto politico come i due attributi spra menzionati, ma fenomenologico, comune a moti paesi, slovenia inclusa…

    “Non è un caso che in Italia l’italiano non sia mai stato una lingua identitaria o impositiva, tranne che sotto il fascismo, ma solo una lingua veicolare.”
    ————–
    questo devi chiederlo alle minoranze linguistiche, marco. comunque non hai risposto alla domanda. o devo presumere di si’?

  272. gianbo ha detto:

    mi sembrerebbe logico scrivere almeno in due lingue tanto per far capire quello che si scrive sennò che gusto c’è?

  273. gianbo ha detto:

    هذه اللغة التي تفهمها؟

  274. giampaolo lonzar ha detto:

    266 Dimaco – Mi dispiace che Lei abbbia ampiamente frainteso la mia constatazione perche’ e’ un modo di dire che non si limita alla guerra tra Regno d’Italia Fascista e il Regno d, Jugoslavia il periodo Ustascia e la successiva guerra partigiana ed annessi e connessi. Il concetto Germania tragedia ed Italia commedia si riferisce sempre alla mancanza di carattere in generale della politica Italiana dalla sua unita’ ai giorni nostri il parallelo viene che sia la Germania che L’Italia nascono da una miriade di staterelli per diventare una nazione unica che poi la conclusione la sappiamo.
    Per chiudere l’Italia fa sempre la figura del “vojo ma no posso”, poi si metta in pace il cuore io l’Italia non la ho amata, non la amo e non la amero’ mai.
    Per sua info io sono croato/italo/sloveno
    dovidjenia,na svidenje,arrivederci

  275. dimaco ha detto:

    come al solito luigi ha dato fiato alla bocca:
    bisogna fare dei distinguo tra i criminali di guerra itaiani, mentre tutti gli slavi sono bstie assetate di sangueitaliano.

    non ti smentisci mai

  276. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Dopo pranzo non dovresti dimenticarti di accendere il cervello.

    Mai detto che tutti gli slavi sono bestie assetate di sangue, bensì – molto più semplicemente, ed al contrario – ho ricordato una regoletta “normale” del diritto: la responsabilità penale è individuale.

    Per cui se Graziani è un criminale per aver fatto ammazzare migliaia di persone, Roatta è un criminale per averne fatte ammazzare altrettante, ritengo totalmente idiota scrivere – come hai fatto tu – che “quell’Italia era un’altra, ma le persone sono le stesse”.

    Tu inanelli quasi ad ogni intervento una topica che raggiunge nuove vette di idiozia e di razzismo, aggiunta a quel pizzico di greve menzogna che fa di te un degno seguace dei tuoi idoli titini.

    L.

  277. ufo ha detto:

    نعم ، أنا لا
    In kaj s tem?

  278. Luigi (veneziano) ha detto:

    “L’assimilazione, questa parola di cui tanto si abusa, era in Italia una realtà. L’Italia aveva una comunità ebraica che non contava più di cinquantamila persone e la cui storia risaliva nei secoli ai tempi dell’impero romano. L’antisemitismo non era un’ideologia, qualcosa in cui si potesse credere, come era in tutti i paesi di lingua tedesca, o un mito o un pretesto, come era soprattutto in Francia. Il fascismo italiano, che non poteva essere definito “spietatamente duro”, aveva cercato prima della guerra di ripulire il paese degli ebrei stranieri e apolidi, ma non vi era mai riuscito bene, a causa della scarsa disposizione della maggioranza dei funzionari italiani dei gradi inferiori a pensare in maniera “dura”. E quando la questione divenne una questione di vita o di morte, gli italiani, col pretesto di salvaguardare la propria sovranità, si rifiutarono di abbandonare questo settore della loro popolazione ebraica; li internarono invece in campi, lasciandoli vivere tranquillamente finché i tedeschi non invasero il paese. Questa condotta non si può spiegare con le soli condizioni oggettive (l’assenza di una “questione ebraica”), poiché naturalmente questi stranieri costituivano in Italia un problema così come lo costituivano in tutti gli altri Stati europei, Stati nazionali fondati sull’omogeneità etnica e culturale delle rispettive popolazioni. Quello che in Danimarca fu il risultato di una profonda sensibilità politica, di un’innata comprensione dei doveri e delle responsabilità di una nazione che vuol essere veramente indipendente – ‘per i danesi… la questione ebraica fu una questione politica, non umanitaria’ (Leni Yahil) – in Italia fu il prodotto della generale, spontanea umanità di un popolo di antica civiltà”.
    (Hannah Arendt, “La banalità del male”, pp. 184-185)

    Anche questa è l’Italia…

    L.

  279. giampaolo lonzar ha detto:

    281 Veneziano – questo ha superato la soglia non so se del buon gusto o dell’educazione o del rispetto umano .
    Con quello che e’ successo a Trieste ,Lei che
    allega foto, filmati etc si prenda un po’ tutto quello che esiste negli archivi da quando sono state promulgate le leggi razziali, il vandalismo del Tempio a Trieste, la risiera di S.Saba, il cimitero Ebraico la stele con i nomi dei deportati che non son tornati !
    A Triieste anteguerra la comunita’ contava piu’di 5000 iscritti ora a malapena 800.
    SI VERGOGNI !!!

  280. dimaco ha detto:

    forse ho esposto male il concetto luigi, volevo semplicemente dire che l’italia pre 8 settembre era un’altra (almeno nel’immaginario collettivo) e che dopo tale data tutti sono cambiati. dal giorno ala notte.le persone che facevano parte dell’italia pre 8 settembre sono le stesse che c’erano dopo la data. le stesse che fino a un0’anno prima inneggiavano al duce il giorno dopo lo volevano impiccare il prima possibile. qui sta il paradosso luigi. quando vi fu la resa senza condizioni churchill disse:
    “in italia ci sono 45 milioni di antifascisti oggi, ieri c’erano 45 milioni di fascisti ma a noi non risulta che l’italia abbia 90 milioni di abitanti”
    per me sarà finita la storia quando un presidente della repubblica italiana e il “re d’italia” andranno achieere scussa sulla tomba di loze bratuz e chiederanno scusa per averlo ammazato in maniera brutale( i fascisti gli fecero bere olio di macchina bruciato), quando le stesse due personalità andranno nei luoghi delle stragi, degli incendi,delle fucilazioni, delle deportazioni a chiedere scusa. per me sarà finita quando diranno: chiediamo scusa ai popoli slavi per aver tentato di estinguerli, sopraffarli, distruggerli. chideiamo scusa per aver messo in atto una pulizia etnica in comune accordo con i nazisti.quando chiederanno scusa per i campi di concentramento come gonars, poggio terza armata, visco e altri. quando chieranno scusa per aver permesso ai tedeschi di creare un campo di sterminio a trieste. solo allora per me sarà finita. solo allora considererò gli italiani in maniera diversa. quando avranno pagato il loro tributo morale. una volta fatto questo gli italiani potranno richiedere le scuse per i fatti del dopoguerra che da parte mia avranno.

  281. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Lonzar

    Mi dispiace, ma lei non deve prendersela con me, bensì con la da me citata Hannah Arendt, celeberrima filosofa e intellettuale ebrea tedesca, fuggita dalla Germania a seguito dell’andata al potere dei nazisti.

    Il brano virgolettato – come evidentemente lei non ha notato – è tratto totalmente dal suo libro più noto, uscito nel 1963, che ha influenzato centinaia di pensatori, dal titolo “Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil”, da noi pubblicato col titolo “La banalità del male.

    Però può sempre protestare pubblicamente: scriva una lettera a “Il Piccolo” gridando con quanta forza ha in corpo. HANNAH ARENDT SI VERGOGNI!!!

    Vedrà come la capiranno…

    Luigi (veneziano)

  282. asem ha detto:

    273 gianbo, concordo ma questo non vale ASSOLUTAMENTE nei balcani…slovenia compresa.

  283. asem ha detto:

    273 gianbo, nei balcani più un politico è violento più ha ammazzato più rispetto ha, più è venerato. tito ne ha fatti fuori o cacciato qualche milione, perciò è quasi un semidio……ancora oggi….

  284. matteo ha detto:

    Lojze ve ciol per de drio, cosa granché discute con lui

  285. matteo ha detto:

    Asem

    Un altro che vien a parlar a vanvera

  286. Mauricets ha detto:

    284 pero un errore di valutazione nella stima degli ebrei è palese.nella comunita non rientrano gli ebrei atei (esistono, e spesso sono ideologicamente comunisti), sposati con cattolici. quindi tutti i misti. bisogna tener presente della rigida difesa della identita religiosa. chi non si allineava veniva emarginato dalla comunita.

    ma mentre in germania fecero chiarezza le leggi di Norimberga del 1935, che aprirono la strada allo sterminio,
    distinguendo gli ebrei in due categorie: l’ebreo “puro” (privato di ogni diritto) e il “mezzosangue”,
    l’ibrido, che a sua volta fu distinto in “ibrido di primo grado” (al 50%, e di incerto destino) e in
    “ibrido di secondo grado” (al 25%, destinato all’assimilazione con il popolo tedesco)

    in italia il teso della legge recitava:
    a) È di razza ebraica colui che è nato da genitori entrambi di razza ebraica, anche se appartenga a religione diversa da quella ebraica;

    b) È considerato di razza ebraica colui che è nato da genitori di cui uno di razza ebraica e l’altro di nazionalità straniera;

    c) È considerato di razza ebraica colui che è nato da madre di razza ebraica qualora sia ignoto il padre;

    d) È considerato di razza ebraica colui che, pur essendo nato da genitori di nazionalità italiana, di cui uno solo di razza ebraica, appartenga alla religione ebraica, o sia, comunque, iscritto ad una comunità israelitica, ovvero abbia fatto, in qualsiasi altro modo, manifestazioni di ebraismo. Non è considerato di razza ebraica colui che è nato da genitori di nazionalità italiana, di cui uno solo di razza ebraica, che, alla data del 1°Ottobre 1938-XVI, apparteneva a religioni diversa da quella ebraica

    una differenza si nota.

  287. Mauricets ha detto:

    “Non è considerato di razza ebraica colui che è nato da genitori di nazionalità italiana, di cui uno solo di razza ebraica, che, alla data del 1°Ottobre 1938-XVI, apparteneva a religioni diversa da quella ebraica”

    con questo passo si salvarono in molti. anche mio suocero.

  288. Mauricets ha detto:

    ” È considerato di razza ebraica colui che, pur essendo nato da genitori di nazionalità italiana, di cui uno solo di razza ebraica, appartenga alla religione ebraica, o sia, comunque, iscritto ad una comunità israelitica, ovvero abbia fatto, in qualsiasi altro modo, manifestazioni di ebraismo”

    e con questo passo è evidente che un ebreo ateo, espulso giocoforza dalla comunita, non era perseguibile.
    è evidente il doppiogioco delle leggi razziali italiane.

  289. Bibliotopa ha detto:

    Purtroppo le norme italiane non furono applicate dagli occupanti tedeschi in Italia. Così morì tutta la famiglia di un mio secondo cugino.

  290. Mauricets ha detto:

    era morale? era corretto?
    ognuno qui ha le sue idee.
    disdicevole in assoluto per me.
    ma è evidente che mussolini dovette piegarsi a hitler. lo fece all’italiana.

  291. Mauricets ha detto:

    292
    questo sangue ricade direttamente su chi scappo, dalla famiglia reale al regime. lasciarono perseguitare il popolo. una vergogna senza fine. loro al sicuro e molti a morire.

  292. Mauricets ha detto:

    292
    non tutti si salvarono nemmeno nella famiglia di mio suocero. quelli inseriti profondamente nella comunita non ebbero scampo. certamente durante l’occupazione si nascondeva tutta la famiglia di mio suocero. i suoi genitori era ad ogni modo atei, ma sposati in chiesa per salvarsi.

  293. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Cosa vuoi che capiscano: solo tu – furrrbo! – te ne sei accorto. Sarà che con te sono andato giù pesante e ti sei offeso?

    L.

  294. Matteo ha detto:

    Lojze, ti te son solo uno che fa propaganda pro qualcosa, pro destra, contro tutti i slavi e specialmente te offendi a raffica pensando de esser el più Figo e el più intelligente

    Mi no son miga furbo, ma capisi che parlar sempre delle solite cavolade che te parli no servi a gnente, so anche che te parli solo quel e che le tue no xe verità e a volte te strumentalizzi le parole e le persone

    No te son anda zo pesante perché mi no go voia de discuter con ti, se me metto a discuter co ti, te son ti quel che va via con la coda tra le gambe, no te son mica l’unico a saver robe e no te son l’unico a saper usar le parole, manipolarle e farle andar a tuo vantaggio

  295. Tergestin ha detto:

    Su Bora.la ghe xe un post del 2009: “Rumiz e la rimozione della memoria storica in Italia” se non erro, un articolo che gira da parecchio in rete.

    Consiglio calorosamente la lettura a tuti i campioni dell’autoassoluzion targada “italiani brava gente”. Quei che fra un per de post i tirera’ fora i fassisti boni che salvava i ebrei dai tedeschi cativi, dato che i musi de bronzo che se rispeti no ga mai limite.

  296. Giampaolo Lonzar ha detto:

    284 Venezian : Le virgolette le ho notate ! Il commento era incompleto perche’ doveva
    essere ” Si vergogni di citarla” gente simile non merita di essere citata e doppiamente l’oblio perche’ rinegata e traditrice dei propri co-religionari.
    Inoltre se si considera razza gli Ebrei , allora anche I protestanti sono una Razza, gli Ortodossi e cosi via.
    Inoltree cosa devo o voglio scrivere al PICCOLOsono affari miei non suoi e tanto meno visto che sono adulto non ho bisogno dei suoi suoi patetici suggerimenti.
    Per gli altri post non e’ che l’Italia fascista era poi cosi “soft” una mia parente di cui non cito il nome perche’ ancora in vita il certificato di nascita’originale e’ scritto con un bel corsivo in INCHIOSTRO ROSSO !!!
    Ogni ulteriore commento e’ superfluo.

  297. Mauricets ha detto:

    certamente le leggi razziali italiane non erano soft. niente di razziale è soft. come nessuna prevaricazione o persecuzione o discriminazione.
    le motivazioni e le applicazioni erano diverse. almeno io penso così.

  298. TURAN1964 ha detto:

    Marcus, forse non lo sapevi ma Noi Resiani non siamo Sloveni.

  299. Katja ha detto:

    Che io sappia in Val Resia si parla una lingua protoslava o erro?

  300. TURAN1964 ha detto:

    Katja a Resia parliamo il Resiano che è una Lingua antica rimasta inalterata per secoli.Con la nostra musica (zitera), il nostro ballo e le nostre tradizioni. Purtroppo certa “Politica Slovena” non accetta ciò. Sembrerebbe che costoro si vogliano impadronire della nostra Cultura. Non reiusciamo a capire il perchè. Non riusciamo a capire perchè certi Amici Sloveni insistono su questa strada e non ci lasciano vivere in pace. Ogni Popolo ha il diritto di vivere la propia vita, di scegliere la propia strada, e invece da Trieste e da Lubiana ci vogliono imporre la loro strada,la loro Cultura, la loro Lingua. Il ripsetto da parte nostra ci sarà sempre, ma dovrebbe essere reciproco.
    Ma come vedi la risposta di Maja è eloquente. Ciao

  301. TURAN1964 ha detto:

    MANIFESTAZIONE A TRIESTE

    TRIESTE PIAZZA UNITA’ D’ITALIA , GIOVEDI’ 20 OTTOBRE 2011 ORE 12.00

    Si informa che per il 20 ottobre 2011, l’Associazione Identità e Tutela Val Resia organizza una manifestazione che si svolgerà alle ore 12.00 a Trieste, in piazza Unità d’Italia, in occasione della riunione del Comitato Paritetico Istituzionale per i problemi della minoranza slovena. All’Ordine del giorno figureranno tra l’altro i pareri sulle richieste di TRASFORMAZIONE di alcune scuole nella provincia di Udine in scuole Bilingui “italiano – sloveno”.

    Per ulteriori informazioni.
    http://valresia.splinder.com/

  302. Goran ha detto:

    All’apparenza il resiano è abbastanza comprensibile per chi mastica il dialetto sloveno dell’alto Isonzo,inoltre è anche facilmente leggibile per chi conosce solamente lo sloveno standard(sul sito rezija.com,e nonostante l’arcaicità rientra ugualmente tra i dialetti sloveni.Ogni ostilità contro la minoranza slovena è di chiara origine politica,visto che molti ormai utilizzano solo la lingua italiana. resiano – russo: 80 corrispondenze su 95 concetti = 84,2%
    resiano – ceco: 81 corrispondenze su 95 concetti = 85,3%
    resiano – croato: 84 corrispondenze su 95 concetti = 88,4%
    resiano – sloveno: 88 corrispondenze su 95 concetti = 92,6%

  303. Turan1964 ha detto:

    Goran:
    Lei, presumo, non conosce Resia e quindi come può giudicare Noi Resiani.
    Prima di giudicare Noi Resiani, si fermi, pensi, conti fino a 1000 e poi forse parli e scriva su di Noi.

    Il sito da Lei menzionato è redatto dai soliti due tre personaggi “Resiani”(presunti sloveni), a volte stipendiate dalle Vostre organizzazioni Slovene con sede principale a Trieste.
    Sarebbe interessante sapere con quali soldi il sito è stato costruito e con quali soldi verrà mantenuto.

    Lasci perdere la solita manfrina del Nazionalismo Italiano stile anni 30 e 40.

    Noi siamo Resiani, semplicemente Resiani.

    Si metta il Cuore in pace, e sappia che Noi continueremo la nostra Lotta.

    E si ricordi, che chi rispetta gli altri sarà rispettato.

  304. Goran ha detto:

    il rispetto prima di tutto,anche perchè da qualche giorno è stato istituito il periodico”nas duom” di Stregna,che sostiene la totale estraneità del dialetto del Natisone dalla lingua slovena.Tutto questo è assurdo perchè il tutto è finanziato con i soldi che spettano alla tutela della minoranza slovena….La solita manfrina del nazionalismo stile anni 30-40 ha provocato migliaia di morti,le ricordo,e ora quest’onda foraggia ancora le istituzioni per far convincere le zone linguisticamente più distanti dallo sloveno standard,di essere degli idiomi arcaici(non esattamente resia),come sempre vale ancora il detto “dividi et impera”,che dividendo a macchia di leopardo le varie comunità favorisce la lenta ma inesorabile italianizzazione.

  305. capitano ha detto:

    I resiani sono sloveni? Ovvio che no.
    Il dialetto resiano è un dialetto di ceppo neolatino? Ovvio che no.
    Se è stato dimostrato che il resiano deriva da qualche lingua paleo slava allora il problema è un altro.
    Nessuno si è mai preoccupato di far presente alla minoranza linguistica veneta che usufruiscono dei soldi per la tutela della lingua italiana in Croazia e Slovenia?
    Eppure il veneto parlato oltre confine sta all’italiano (dialetto toscano) alla stessa maniera in cui probabilmente il resiano o il saurano stanno rispettivamente allo sloveno o al tedesco.

  306. Goran ha detto:

    concordo con capitano,anche perchè il vero problema è e rimane la salvaguardia linguistica,che viene spesso camuffata per nascondere le vere intenzioni,già svelatesi nel recente passato,é inutile bombardare la gente con arcaismi paleoslavi ecc…tutto segue una logica,la logica causa effetto per la precisione,affinchè si possano tenere le distanze tra le comunità slavofone della provincia di Udine.Non è difficile perchè le basi per questo già ci sono nelle menti che piolotavano la propaganda anti-jugoslava durante la guerra fredda.

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