18 Giugno 2011

“Capita che uno pensi di votare per l’acqua con associazioni per i diritti umani e accorgersi poi che sono a favore dell’aborto”

“Può capitare che uno pensi di andare a votare per l’acqua insieme ad associazioni che promuovono i diritti umani. Poi però si accorge che quelle associazioni che promuovono i diritti umani e votano con lui per l’acqua sono anche a favore dell’aborto, lo sostengono teoricamente e lo promuovono praticamente”.
E’ il punto di vista dell’arcivescovo di Trieste, monsignor Crepaldi, espresso attraverso una riflessione pubblicata sul settimanale diocesano Vita nuova. “Il voto sull’acqua – precisa il vescovo – non è stato solo un voto sull’acqua. Di quel voto altri ne approfitteranno per fare cose che ai cattolici non dovrebbero andar bene”.

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142 commenti a “Capita che uno pensi di votare per l’acqua con associazioni per i diritti umani e accorgersi poi che sono a favore dell’aborto”

  1. matteo ha detto:

    la religione che pensi a arrichire l’anima e non la politica

    che poi è senza senso la frase

  2. chinaski ha detto:

    qualcuno lo rassicuri: l’ acqua santa non verra’ collettivizzata.

  3. Riccardo ha detto:

    Stanno ancora rosicando… Crepaldi è la perfetta rappresentazione dell’anacronismo della Chiesa (o almeno di gran parte di essa)

  4. capitan alcol ha detto:

    Tante cose possono capitare…

    Può capitare anche che uno pensi di dare l’otto per mille allo stato. Poi però si accorge che buona parte dei soldi finisce nella “conservazione beni culturali legati al culto cattolico”.

  5. luigi (goriziàn) ha detto:

    Ma di che K**** sta parlando?
    Se seguiamo le sue farneticazioni allora avremmo dovuto stare dalla parte di Hitler visto che stava contro i comunisti (quelli veri)…
    Ma dove vive? Non si rende conto che così allontana ancora di più, se ce ne fosse bisogno, la gente dalla chiesa?
    Fuori dal mondo!
    Lontano dalla gente!
    Stanno diventando un corpo estraneo, anzi un peso economico.
    … ecco dove trovare i soldi per risanare il debito pubblico … !!!!!!! 😉
    Cambiate subito o sparirete.
    Viva muli!

  6. dimaco ha detto:

    un razionario nero come la pece. dopo avere letto lws sue esternazioni sono corso a rileggermi i pensieri di mao 🙂 . ottima idea quella di coletivizzare l’acqua santa. potremmo farlo anche con i beni della chiesa. cosi non dovranno preoccuparsi di nulla.

  7. Dario Predonzan ha detto:

    Ora si imporrebbe una risposta adeguata da parte di cattolici che non sono d’accordo con queste tesi.

  8. Pieri ha detto:

    che poi uno non può volere l’acqua pubblica ed essere contrario all’aborto? sono forse 2 quesiti facenti parte di un unico pacchetto “prendi 2 voti 1?” ah sior vescul non ci siamo

  9. Alessio ha detto:

    Nessuno lo ha obbligato, se voleva poteva votare NO o non andare a votare.

  10. Fiora ha detto:

    Sto con Pieri @9. Che c’entra che si scriva sì all’acqua col leggervi necessariamente sì all’aborto?!
    Eminenza con tutto il rispetto è fare il processo alle intenzioni.
    Chissà quanti cattolici pieni di figli da tirare sù hanno votato perché l’acqua resti “bene di tutti”, perlomeno come asserto di base.

  11. Fiora ha detto:

    il voto sulla privatizzazione OBBLIGA a subirne le conseguenze . Di buon grado chi ha votato in questo caso per il sì risultato vincente, malvolentieri, ma comunque obbligatoriamente, chi ha votato per il no.
    Interrompere una gravidanza è una scelta. non obbliga né chi è pro, men che meno chi è contro questa scelta.

  12. Fiora ha detto:

    calma Duiz! come dire a me che sto dalla parte di quello che si fa Ruby prima dei diciott’anni!

  13. francesco ha detto:

    Il legame con l’aborto non lo capisco ma le dichiarazioni riportate dall’Ansa sono condivisibili. Sull’acqua si è fatta molta demagogia. Riporto dal sito dell’Ansa

    13:19 – referendum: vescovo trieste, non c’e’ da festeggiare
    (ANSA) – TRIESTE, 18 GIU – Per il vescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, ”sulle posizioni assunte dal cosiddetto mondo cattolico in occasione del recente referendum, non c’e’ molto da festeggiare”. Lo ha scritto in un intervento pubblicato sul sito di Vita nuova. Crepaldi ha evidenziato che le citazioni dai testi sacri usate per la propaganda per il si’ ai quesiti sull’acqua sono state ”semplificazioni e distorsioni”. Il vescovo ha accusato di ”ingenuita”’ coloro che pensano di ”aver contribuito a evitare una inesistente privatizzazione”. (ANSA). YUM-FPI

  14. Alessandro Duiz ha detto:

    Fiora il ragazzo parla a vuoto di cose che non gli competono e sta zitto sulle porcherie che succedono in casa sua. Tanto basta.

  15. Fiora ha detto:

    @15 Francesco…e quando ho scritto ” bene di tutti perlomeno come asserto di base”, è esattamente a queste “semplificazioni e distorsioni” citate da Crepaldi intendevo alludere, sebbene io sia laica…ma ho votato sì perché non mi sentivo all’altezza di tardive ” complicazioni e raddrizzamenti” sull’argomento

  16. Fiora ha detto:

    @16 tutti liberi di dire quel che ci pare, Alessandro . Il “ragazzo ” ( 🙁 ) e perfino tu…che se permetti le stai sparando grosse e tutte a salve.

  17. chinaski ha detto:

    avete letto l’ articolo completo su vita nuova? il vescovo e’ incazzato nero con tutte quelle realta’ cattoliche di base che hanno fatto campagna per il si’. le accusa di ingenuita’. come se fossero tutti dei deficenti che si fanno abbindolare dal primo che passa. il vescovo poi e’ molto preoccupato perche’ ha paura che sia iniziato un trend sfavorevole ai finanziamenti delle scuole private… altro che aborto…

    “inesistente privatizzazione”? e allora perche’ le azioni delle s.p.a. che sono nel business dell’ acqua sono calate bruscamente? e perche’ moodies ha deciso di farcela pagare declassandoci esplicitamente a causa dei risultati referendari? e’ sempre la solita storia: le agenzie di rating, il fmi e compagnia bella ricattano i paesi e li costringono a privatizzare tutto. poi i servizi diventano piu’ cari e di qualita’ peggiore, ma intanto qualcuno ci ha fatto su un bel po’ di soldi.

  18. ufo ha detto:

    Sto omo ogni volta che el verzi boca el me fà più contento.

  19. Fiora ha detto:

    trovo davvero da mille pater ave e gloria di penitenza la malafede di ancorare l’uno all’altro due consensi così diversi e con questa condanna del sì all’acqua fare di ogni erba un fascio includendovi per il solo fatto che ha votato contro le privatizzazioni magari chi in ossequio ai dettami della religione cattolica o a convinzioni personali continui a dire NO all’aborto, …
    A me non va e non viene, ma per un praticante è una lacerazione.

  20. chinaski ha detto:

    il vescovo, come in genere tutte le gerarchie cattoliche, insiste sul fatto che pubblico e privato non sono l’ uno il contrario dell’altro, perche’ un servizio pubblico puo’ essere fornito da un privato (bella esercitazione di gesuitismo). e allora diciamo che l’ acqua deve essere un bene comune. e lo stesso valga anche per altri beni fondamentali, come la cultura, tanto per dirne uno.

  21. Sara Matijacic ha detto:

    semo nel 2011 e delle nostre azioni dovemo render conto solo allo stato… qualchedun dovesi ricordarghelo.

  22. Fiora ha detto:

    l’Eminenza può tirare l’acqua al suo mulino sul concetto di privato- ma- pubblico, ma che non turbi gli animi delle sue pecorelle e molte ne conosco, che feconde e contente sfornano a nastro futuri piccoli fedeli di Santa Madre Chiesa, ma ANATEMAAA, hanno votato per il sì, e ora che il pastore così parlò si sentono colpevolizzati di andare a braccetto con gli abortisti!

  23. chinaski ha detto:

    “Il voto sull’acqua – precisa il vescovo – non è stato solo un voto sull’acqua”

    appunto, il vescovo ha paura che la gente che ha votato “si'” si metta in testa di difendere anche le scuole statali, regionali e comunali… mandando all’ aria tutto il discorso sulla “sussidiarieta'” e badabim badabum

  24. Alessandro Duiz ha detto:

    @ 18

    Eh no, è lui che le spara grosse. Decisamente.
    Lui non mette becco nelle questioni di stato, è un concetto chiaro chiaro. Con serenità.

  25. gianni ha detto:

    Allora chi ha votato NO é contro l’aborto!!! Offensivo sulla libertá personale di poter decidere…

  26. plupieri ha detto:

    Fioi i ghe vol coraggio..Ma gave sto Vescovo qua a Trieste??? Scrivo dalla Carnia e vorrei ricordare all’arciprete illustre di quando le donne subito dopo il parto, dovevano discolparsi anche di aver fatto sesso con il proprio legittimo marito (chiamate dal pulpito in Chiesa o pubblicate sull’albo pretorio se avevano la decenza di non presentarsi) o quando per aver concepito senza metter firma, dovevano poi sposarsi prima che spuntasse il sole..per pagar la vergogna..Vergogneve Voi altri de dir e pensar ste cose..Cosa c’entri l’acqua od il nucleare con l’interruzione volontaria di gravidanza bisognerebbe che ce lo spiegasse l’Azzecarbugli di Manzoniana memoria piuttosto che Sua Eccellenza..Forse centra di più con il legittimo impedimento del latin lover di Palazzo Chigi, noto fervente cattolico, rispettoso di comande e precetti, nonche sponsor fidelis dell’eterno potere di Sante Romane Iglesie, Mons.Crepaldi

  27. Gelato-banana ha detto:

    Volete far felice il signor Crepaldi? Mettete insieme insieme un po’ di acqua ed un po’ di nucleare…

    FUKUSHIMA
    Acqua troppo radioattiva
    Tepco deve fermare la bonifica
    Il liquido accumulato nell’edificio del reattore 3 ha saturato subito gli strumenti per la depurazione costringendo l’azienda elettrica allo stop. Dure critiche dalla Aiea: “Nella centrale sicurezza insufficiente”

    Acqua troppo radioattiva Tepco deve fermare la bonifica Fusti di stoccaggio temporaneo per l’acqua a bassa e media radioattività
    TOKYO – Falsa partenza per la decontaminazione della centrale nucleare di Fukuschima dall’acqua radioattiva che si è accumulata in questi mesi nell’impianto i cui reattori sono andati in tilt in seguito allo tsunami dello scorso marzo. La Tepco, l’azienda elettrica gestore della centrale, è stata costretta a sospendere le operazioni di depurazione solo alcune ore dopo che erano iniziate a causa di un innalzamento improvviso – molto maggiore di quanto ci si aspettasse – dei livelli di radioattività.

    I meccanismi che assorbono cesio radioattivo, secondo quanto riferiuscono i funzionari dell’azienda, hanno raggiunto infatti la loro capacità di assorbimento massimo, “molto prima del previsto”. Le operazioni di pulizia delle acque
    che la Tepco è stata costretta a sospendere riguardano le acque contaminate accumulate nello scantinato dell’edificio nel quale si trovano le turbine del reattore numero 3. La bonifica consiste nel trasferire l’acqua stagnante radioattiva accumulata nel basamento dell’edificio in una struttura centralizzata per lo smaltimento dei materiali contaminati. Progettati per resistere a un’onda di tsunami alta 10 metri, gli edifici della centrale erano stati travolti e allagati dall’onda di tsunami di 14 metri generata dal terremoto dell’11 marzo scorso.

    Malgrado l’eccezionalità di questo evento, secondo il rapporto realizzato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica dell’Onu la gravità dell’incidente è stata determinata in buona
    parte da carenze nel sistema di sicurezza. Il documento sarà esaminato la prossima settimana a Vienna. Il testo di 160 pagine critica aspramente i dirigenti della Tepco, esaltando invece l’eorico comportamento dei dipendenti che in situazioni difficili hanno fatto di tutto per contenere i danni. In particolare gli ispettori criticano “le insufficienti difese anti-tsunami” e più in generale ogni sistema prendeva in considerazione singoli rischi ma non , come è accaduto,” l’accavallarsi di più emergenze e blocchi dei sistemi di sicurezza”.

    L’imprevisto stop ai lavori di depurazione delle acque sembrano destinati a ritardare ancora una volta la bonifica completa dell’impianto. Proprio ieri la Tepco aveva ottimisticamente annunciato che tutte le vasche del combustibile nucleare esausto della centrale di Fukushima saranno raffreddate stabilmente nell’arco di un mese, mentre per i reattori lo ‘stop a freddo’ vale la previsione di gennaio 2012.

    (18 giugno 2011)
    http://www.repubblica.it/ambiente/2011/06/18/news/tepco_iea-17880743/?ref=HREC1-3

  28. Luca ha detto:

    Bon, a quando sto qua ne dirà che anche il Papa xè per l’aborto? Perché, con le associazioni che el fa, no me meravigliassi che possi rivar a tirar ste conclusioni.

  29. bruno ha detto:

    ma perchè co parla quel scrittor vecio de là ghe dè tutti ragion e co parla stò vecio de quà ghe dè tutti contro? laseli in pace…. xe do vecieti, tanto ogni dun fà come che vol

  30. Fiora ha detto:

    go letto attentamente il post 29. Parole di verità. accostamento azzeccatissimo. se mons Crepaldi lo leggesse, sarebbe piuttosto in imbarazzo a confutare. Plupieri di così…
    Grazie.

  31. Yankee ha detto:

    Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio, disse una persona immensa !
    Allora dividiamo Dio e Cesare !
    In democrazia si ha libertà di pensiero e di voto o vogliamo tornare ai tempi in cui c’era lo stato vaticano ? A quei tempi il Papa mandava a morte in nome di Dio !
    Tempi andati, almeno spero !!!!!

  32. Fiora ha detto:

    a me non interessa granché il punto di vista della Chiesa sulle privatizzazioni, mi fa una rabbia infinita l’abbinamento con l’aborto.
    Sul quale ho idee molto restrittive, ma assoluto rispetto della libertà di scelta altrui.

  33. plupieri ha detto:

    Concordo con Fiora e la ringrazio. Trovo davvero strambo che si tiri sempre in ballo i preti quando pensiamo de gaver ragione o torto! Come se la loro presenza in uno schieramento o l’altro avvalorasse o meno la nostra razon..Quindi osservo i plevani che jera a favor del si e quei che jera per il no e anca per non andar a votar..Sono opinioni loro. Anch’io sono piuttosto restrittivo sull’aborto, ma da maschietto me ne sto piuttosto zitto..Come sono stato altrettanto incerto sul SI sulla scheda gialla, quello di recuperare i costi dell’investimento sulla bolletta, cosa che corrisponde a principio de responsabilità disemo de economia liberale. Qui quello che è assurdo è l’accostamento del tutto fuori luogo tra i Comitati per l’Acqua Pubblica e presunti assatanati abortisti. Cosa purtroppo che ci porta a pensare che il Monsignore non pensi prima di parlare o scrivere e sarebbe assai deludente..Saluti dalla montagna.

  34. Fiora ha detto:

    @37 “plevani”, intesi come? omini? persone? speremo de ‘verlo capì giusto a sto foresto! 🙂
    volevo aggiunger che almeno a parole persino il PDL ha lasciato libertà di voto e che quindi l’Arcivescovo di Trieste con queste considerazioni mi appare più a destra del Presidente del consiglio, più realista del re!

  35. zingopiombo tacomaco ha detto:

    Tagliare i soldi alle scuole cattoliche, eliminare l’8 per mille e destinarlo in aiuti alle ragazze madri e sostegno alla maternità! Questo xe antiabortismo vero!

  36. plupieri ha detto:

    Plevani come Preti intendevo dir.. Che pol intenderse anca come omini visto che xe pure quei. Scusame Fiora l’esercizio in lingua foresta me porta a sbagliar termini..Me dago un pataf. Go avudo morose a Trieste ma no ga completaa l’insegnamento linguistico..

  37. Fiora ha detto:

    e si plupieri che se tratasi de preti me frulava ‘ntela zuca riminiscenze leterarie sui ” piovani” …forsi perfin de quel che xè ‘ndà resentar le straze ‘ntel Arno…
    Ciò e ‘desso i plevani che ga votà SI, cossa i li sospendi a divinis tale e quale l’ innominabile ex don attualmente in galera?

  38. Elena ha detto:

    Come credente e praticante trovo l’intervento del Vescovo del tutto fuori luogo, politicizzato e di parte, nonchè offensivo nei confronti della mia Fede e intelligenza. E provo un’infinita tristezza per parole che contribuiscono a scavare un solco enorme non solo tra la Chiesa e i laici, ma anche all’interno della Chiesa stessa.
    Per fortuna esistono anche altre opinioni, ben diverse da quelle del nostro Vescovo.
    http://www.avvenire.it/Cronaca/Presenti+in+nome+del+bene+comune_201106150924315100000.htm

  39. Paolo Geri ha detto:

    L’ “Espresso” dice che Crepaldi è candidato a succedere a Scola a Venezia (Scola andrebbe a sostituire Tettamanzi). Forse ce lo leviamo di torno.

  40. Mattei Gilberto ha detto:

    Giochi sporchi dei preti cattolici? Facciamo di tutt l’erba un fascio? Mi sento di rispondere su due punti solamente: il primo è che il referendum sull’acqua è stata una cosa e se la stessa associazione sostiene l’aborto è un’altra cosa. La prima non esclude la seconda essenso un’azione programmatica dell’ associazione. Secondo, che i preti smettano di fare politica in uno stato estero, cioè l’italia. Sarebbe come che un politico del Nicaragua venga a dire la sua in Italia della politica interna.

  41. Luigi (veneziano) ha detto:

    Se però si avesse la decenza di leggere l’intero articolo di Crepaldi invece di commentare un brevissimo estratto, si scoprirebbe che il discorso di Crepaldi è parecchio più complesso.

    L.

  42. Fiora ha detto:

    @40 Elena e pensavo alle persone come te ed anch’io ne ho fra i miei amici, quando parlavo di “lacerazione” dei credenti davanti a certi inaccettabili ordini di scuderia del tutto scissi dai pricipi che sono alla base della concezione Cattolica del nascere del vivere e del morire

  43. dimaco ha detto:

    è la solita storia. noi dovremmo lasciar fare tutto a loro e stare alla regola ora et labora.
    secondo la setta cattolicocristiana noi siamo solo degli esseri che senza la loro guida si perderebbero. arroganti oltre ogni misura si arrogano il diritto di dire ciò che è giusto per tutti. fortunatamente non siamo più succubi(almeno molti di noi) della setta che vive su superstizioni e paure.

  44. Fiora ha detto:

    Il Signore dei Cattolici trasformò l’acqua in vino, ma dopo averla creata, non prese mai posizione su chi ne dovesse incassare i costi di erogazione !

  45. Alessandro Duiz ha detto:

    @ 45

    Perchè dici di averlo letto tutto solo tu?

  46. de fora ha detto:

    @44 – certamente, l’hai letto solo tu e tutti noi altri non abbiamo aspettato che la tua dritta … grazie “eminens”

  47. chinaski ha detto:

    luigi, io ho “avuto la decenza” di leggere l’ articolo completo, come si puo’ capire dal mio commento n.18 e seguenti. e proprio perche’ l’ho letto tutto, sono giunto alla conclusione che la vera preoccupazione di crepaldi riguardi i finanziamenti alle scuole private (cattoliche). la sua preoccupazione, cioe’, e’ che il voto sull’ acqua (che riguardava piu’ in generale il tema dei servizi e dei beni pubblici) mandi gambe all’aria tutto il discorso sulla “sussidiarieta'” che le gerarchie stanno portando avanti da anni. ricordo che “sussidiarieta'” in concreto significa che dove ci sono scuole private, lo stato, invece di aprire scuole pubbliche, dovrebbe prendere atto che quelle private forniscono comunque un servizio pubblico, e quindi dovrebbe finanziarle. tu potrai essere d’accordo con la teoria e la prassi della sussidiarieta’, e potrai considerare chi non e’ d’accordo un veterocomunista o peggio. ma considerare i tuoi avversari politici dei cazzari, beh, non mi sembra un bell’ atteggiamento.

  48. dimaco ha detto:

    luigi il veneziano agli altri commentatori di bora.la

    http://www.youtube.com/watch?v=iK2DHTY2ydM&feature=related

  49. marisa ha detto:

    Faccio notare che, escludendo l’arcivescovo di Gorizia, tutti gli altri vescovi e arcivescovi della nostra regione……sono VENETI ! Ce ne fosse uno friulano o triestino!

    La nostra regione è diventata una colonia di Venezia?

  50. massimo amudeo ha detto:

    nell’inutilità dei vescovi, questo è il più sciocco e inutile. game over.

  51. Fiora ha detto:

    io penso Luigi Ve. che il “date a Cesare” si possa applicare a questo quesito referendario e che il libero arbitrio sia prioritario rispetto ai punti di vista di parte del clero cattolico.

  52. Pieri ha detto:

    marisa guarda che anche il buon Dino vescul di Guriza è nato a chioggia…ancje se dal nom podarès vè origjine cjargnele

  53. Francesco ha detto:

    Mi pare che molti dei nostri commenti siano piu’ intransigenti delle “intransigenti” parole del vescovo. Condivise o meno pone delle questioni serie. Tra tutte la demagogia che e’ stata fatta sui quesiti riguardanti l’acqua, o meglio la sua distribuzione.
    Sulla scuola ed in generale sul ruolo dello stato e della sussidiarietà ho trovato molto interessanti gli scritti di Einaudi, raccolti nelle ” prediche inutili” e nelle “prediche della domenica”.

  54. Fiora ha detto:

    Francesco la supposta intransigenza del privato cittadino risente di mille fattori contingenti quali l’appartenenza e persino l’umore e in buona parte di un certo “contagio” che diventa sinergico… Elementi non ammissibili nel caso di in un rappresentante della Chiesa Cattolica che quando si esprime a meno che non lo precisi, non parla certo a titolo personale.

  55. plupieri ha detto:

    Francesco, il ruolo della sussidiarietà inteso come valore aggiunto in una società partecipata e condivisa non è in discussione secondo me, le parole del Vescovo sono invece dette e fatte “fuori dal vaso”, questo è il problema e lui manco se n’è accorto. Quoto intervento di Elena anche da non praticante. Paolo Geri, furbo ti , te lo togli da Trieste e te lo manda a Venesia, come il pampalugo, l’ultimo che lo ga in man se brucia le mani..

  56. plupieri ha detto:

    le dita mejo ancor

  57. marino ha detto:

    Sembra quasi che voglia cacciare dal tempio i fedeli più illuminati ed arroccarsi al suo interno con i più integralisti. A che pro, lo sa solo lui.

  58. plupieri ha detto:

    Ma se te legi l’intervista..Lui secondo me la spara senza saver quel che sucedi dopo..

  59. aldo ha detto:

    E’ realmente importante questa dichiarazione dell’arcivescovo di Trieste, come altre dichiarazioni, sue e di altri esponenti della gerarchia ecclesiastica?

    La gerarchia ecclesiastica è un titolo enormemente sopravvalutato. Il valore reale della sua influenza sui comportamenti etici e politici dei fedeli è ai minimi storici. Invece, il prezzo al quale riesce a influire trasversalmente sui politici, di destra e di sinistra, è altissimo, sia sul piano economico che sul piano etico.

    Lasciamo perdere i vescovi, che dicano quel che gli pare, tanto…
    E’ ai politici che dovremmo chiedere di seguire l’orientamento degli elettori e non le pressioni della lobby ecclesiastica.

  60. Fiora ha detto:

    può non essere importante per i motivi che giustamente esponi, Aldo.
    Però questa è la dichiarazione. Abbia o non abbia il suo peso la si commenta quale FRASE ritenuta dai più INFELICE di un PERSONAGGIO pur sempre PUBBLICO.

  61. chinaski ha detto:

    il punto e’: il vescovo parla da politico-imprenditore. per questo e’ favorevole alle privatizzazioni. l’etica non c’entra un klinz, serve solo a dare un’ aura di santita’ a delle considerazioni che avrebbe potuto fare qualunque imprenditore interessato a entrare in un business legato al pubblico.

  62. Fiora ha detto:

    @64 e questo che urta. se parla da politico-imprenditore contravviene all’aurea massima ” non metto bocca dove non mi tocca”…tanto per non citare alla nausea il “dare a Cesare…” che appunto all’uomo di Dio non dovrebbe competere…
    Se parla da politico imprenditore utilizzando argomenti ricattatori per il praticante, quali
    l’aborto.

  63. chinaski ha detto:

    @fiora

    ma non e’ il solo a usare argomenti ricattatori. pensa a marchionne. crepaldi minaccia l’inferno nell’ aldila’, marchionne nell’ aldiqua.

    insomma, voglio dire che crepaldi rappresenta dei corposi interessi economici e li persegue con tutti i mezzi (legittimi, per carita’) che ha a disposizione.

  64. Fiora ha detto:

    Marchionne è un marpione ma…LAICO

  65. Tiziana Melloni ha detto:

    Capita che uno legga un articolo scritto da mons. Crepaldi e poi è stato scritto da Stefano Fontana: http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-i-cattolici-hanno-vintoi-cattolici-hanno-perso-2154.htm
    Chi è il ghost writer?

  66. Paolo Geri ha detto:

    #58. plupieri

    Iera un regalo per Luigi Venezian 🙂

  67. Luigi (veneziano) ha detto:

    Il fatto che l’intero articolo di Crepaldi non sia stato letto da una gran parte dei commentatori, mi pare molto evidente. Così come mi pare evidente che – anche ammettendo che qualcuno l’abbia letto – ci sia concentrati solo su alcuni brani, il cui senso – tolti dal contesto – ne viene in buona parte deformato.

    Fra i commentatori poi c’è chi confonde “cattolici” con “cristiani”, chi (ovviamente: è quasi un riflesso pavloviano) tira fuori i preti pedofili e chi parla allegramente di “setta” con riferimento ai cattolici.

    Oltre a ciò, la scarsissima conoscenza del messaggio cristiano in generale e della chiesa cattolica in particolare fa perennemente dimenticare i diecimila richiami all’ortodossia, per concentrarci sui dieci richiami all’ortoprassi. Traduzione: frega a nessuno che si testimoni il Cristo ogni minuto secondo e in tutte le salse, ma ci si straccia le vesti se si sentono indicazioni in materia sessuale et similia.

    Che poi – per esempio – le ultime grandi persecuzioni della storia contro l’omosessualità siano state opera dei regimi comunisti… ebbene: ciò è allegramente dimenticato dai più. Magari anche da quelli che un tempo sventolavano il libretto rosso di Mao.

    Ma la vita è bella perché è varia…

    L.

  68. Mauricets ha detto:

    la vita è bella perche puoi votare come ti piace.

  69. Tergestin ha detto:

    Xe l’opinion del vescovo. Liberissimo de dirla lui, liberissimo de no filarla mi.
    Che voler de piu’?

  70. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin

    Perfettamente d’accordo con te.

    Anche qui – però – mi permetto di far notare una cosa che evidentemente è sfuggita, datosi che credo che la totalità dei commentatori (salvo singole eccezioni) non frequenti gli ambienti della chiesa cattolica: questa volta all’interno delle parrocchie si è venuta a formare una forte condivisione sui temi del referendum, e parecchie sono state le prese di posizione pubbliche a favore.

    Certo: in quei casi la chiesa cattolica non dà minimamente fastidio, anche a chi poi però si straccia le vesti sul discorso di Crepaldi.

    Che poi una persona che generalmente medita sulle cose come chinaski affermi tranquillamente che il discorso del vescovo di Trieste derivi “de plano” da interessi economici, è una perfino divertente nota di colore. Ci tengo anche a fargli sapere che Moody’s non ha declassato l’Italia (addirittura “esplicitamente”!) a seguito dei risultati del referendum: mi domando da dove possa essergli venuta in mente quest’idea, visto che – fra l’altro – ad oggi il rating non è ancora stato abbassato…

    L.

  71. Mauricets ha detto:

    il papa era per il si. ordine di scuderia, condiviso, ma ordine di scuderia. e se il papa vira a sinistra qualcosa vorra pur dire.

  72. kaiokasin ha detto:

    Se tira in ballo la scuola cattolica qualche interesse economico c’è (anche sull’aborto, viste le istituzioni cattoliche che gestiscono l’infanzia abbandonata). L’intervento mi pare ultra-politico: in Italia cambia il vento e se cade il governo di centro-destra chissà cosa faranno poi i bolscevichi tipo Rosy Bindi, Casini, ecc. Già sotto il feroce governo Prodi i cattolici hanno dovuto subire terribili persecuzioni e quei pochi che sono sopravvissuti a quella tragedia ora si preoccupano… Ho letto gli articoli di Crepaldi e Fontana (davvero simili?!) ma li trovo davvero fuori dal tempo.

  73. Fiora ha detto:

    fai bene a bacchettare i lettori superficiali, nei quali “canossandomi” mi includo, Luigi!
    Fai bene perché sei di stimolo ad approfondire a tutto vantaggio di “virtute & conoscenza”, così…io mi sono riletta la broda, ma aldilà della frasetta citata sul trinomio referendum-divorzio breve-aborto, non ho trovato nulla.
    Le opinioni espresse da mons. Crepaldi circa l’ingenuità dei cattolici che abbiano votato il SI’ per “sorella acqua pubblica” sono valide anche per i laici e stigmatizzano la disinformazione di quasi tutto l’elettorato in materia. Quelli del SI e quelli del NO avevano i loro motivi per lasciare il popolo se non al buio almeno in penombra…ma perché l’infelice collegamento con gli altri temi, fonte di sicuro scoramento fra i praticanti che si siano espressi con un SI’ che pare sgradito alla Chiesa, nella persona di un suo autorevole rappresentante quale l’Arcivescovo della diocesi Tergestina?

  74. chinaski ha detto:

    @luigi

    annunciare un declassamento, nelle logiche del mercato finanziario, che sono molto, come dire, “de panza”, non e’ molto diverso dall’ attuarlo in modo formale.

    “La nota di Moody’s fa esplicito riferimento ai referendum sull’acqua e il nucleare, dove due proposte dell’esecutivo sono state “respinte dal voto popolare” e segnala “rischi” nell’applicazione di piani di consolidamento fiscale per “ridurre il debito italiano a livelli più sostenibili”.”

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/17/moodys-possibile-taglio-rating-italia/118936/

    “[…] The adoption of additional conservative fiscal policies may prove more difficult in the near future because the current government’s electoral support is weakening, with the government facing challenges in gaining public approval for its policies. For example, the government’s recent energy and water supply proposals were rejected by popular vote. […]”

    poi puoi dilettarti a considerare “colore” cio’ che ho scritto sugli interessi economici delle gerarchie. cio’ non cancella il fatto che questi interessi ci siano, e che il vescovo sia molto contrariato per il fatto che moltissime realta’ cattoliche di base, impegnandosi per il si’, abbiano indirettamente danneggiato questi interessi. il vescovo lo dice in modo esplicito:

    “Queste semplificazioni e perfino distorsioni si pagheranno in futuro: se non applico il principio di sussidiarietà al tema dell’acqua, mortificando la società civile, come potrò poi far valere quello stesso principio per chiedere la libertà di educazione? ”

    piu’ chiaro di cosi’…

  75. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Fiora

    Io credo che il fatto sia spiegato dallo stesso Crepaldi: i cattolici hanno appoggiato sui referendum le posizioni di gruppi, associazioni e partiti che in altri campi la vedono in maniera diametralmente opposta rispetto alla chiesa cattolica.

    Nota poi che vi sono anche quelli che ritengono che il papa “vira a sinistra”!

    L.

  76. chinaski ha detto:

    parliamoci chiaro, luigi, quando moody’s o l’ economist bocciano berlusconi, non lo fanno “da sinistra” ma “da destra”: gli rimproverano di non aver privatizzato abbastanza, di non aver tagliato abbastanza le spese sociali, di non aver ridotto abbastanza i diritti dei lavoratori, ecc. ecc.

    solo l’ anomala situazione italiana, in cui pur di battere berlusconi ci si attacca a tutto, puo’ portare una persona di sinistra a “cercare conferme” in moody’s o nell’ economist.

  77. kaiokasin ha detto:

    Che fastidio quelli (tra cui Crepaldi) che dicono che i cittadini italiani hanno votato sì perchè mal informati: abbiamo fatto centinaia di dibattiti, distribuito materiale informativo ovunque, parlato con la gente nei mercati e per strada con i nostri banchetti. Cosa dovevamo fare di più? Se così in tanti siamo andati a votare vuol dire che avevamo capito eccome! Non siamo tutti cretini!

  78. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ chinaski

    Annunciare una “review” per un possibile “downgrade” significa – ad oggi – esattamente questo: è stata annunciata una “review”. Infatti, se tu avessi dato un’occhiata alle quotazioni dei bond italiani nei mercati finanziari immediatamente dopo l’annuncio, avresti notato che non s’è verificato nulla di strano.

    La questione del merito dei referendum è to-tal-ment-te ininfluente sull’eventuale downgrade, nel senso che a Moody’s non è fregato nulla dei *risultati* del referendum (come hai scritto tu). La questione è importante per il fatto che – come dice l’agenzia di rating – è dimostrato per il tramite dei referendum lo scollamento fra le politiche messe in campo dal governo e la volontà popolare, il che implicitamente indica una cosa che tutte le agenzie di rating considerano come la peste: instabilità politica.

    Tutto qui.

    L.

  79. chinaski ha detto:

    luigi non sono d’accordo, moody’s e gli altri non sono neutrali rispetto al tipo di politiche che vengono portate avanti. per loro non basta che ci sia la stabilita’. a loro la stabilita’ serve come garanzia che vengano fatte certe, diciamo cosi’, “riforme”.

  80. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ chinaski

    Io non dico che le agenzie di rating siano SEMPRE neutrali: io dico che lo sono IN QUESTO CASO.

    Dimenticavo poi una cosa: ridurre la questione delle scuole cattoliche unicamente al suo aspetto economico, mi pare che proprio significhi non aver capito nulla del pensiero della chiesa in merito.

    L.

  81. chinaski ha detto:

    luigi

    1) su moody’s questa e’ la tua interpretazione. la mia e’ diversa.

    2) sono le gerarchie che battono e battono e battono sempre e solo su quel tasto.

  82. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ chinaski

    Voglio anche aggiungere un’altra cosa: subito dopo l’annuncio di Moody’s, il presidente dell’Eurogruppo Juncker ha affermato che il crollo della Grecia potrebbe portare ad una crisi del debito in Belgio e in Italia.

    Come tutti sanno, il lussemburghese Juncker è “uomo della Germania”, messo a suo tempo al vertice del FMI e della BERS su input dei tedeschi.

    Sono quindi subito andato a guardare i dati greci, per capire quanto del debito pubblico greco piazzato all’estero (145 miliardi in tutto) è in mano ai vari paesi, ed ho scoperto che l’Italia ne ha per 4 miliardi, mentre la Germania ne ha per 34 miliardi, e la Francia addirittura per 56.

    Il che a mio modestissimo modo di vedere significa che i signori dell’asse franco-tedesco ci stanno spingendo a fare il LORO interesse, spontaneamente o spintaneamente.

    L.

  83. massimo amudeo ha detto:

    ma un vescovo, esattamente, a cosa serve? l’idraulico ripara i tubi, il meccanico le auto, il pizzaiolo fa le pizze. il vescovo lancia strali. useless pro.

  84. Fiora ha detto:

    @78, Scusa se ti faccio lavorare Luigi a rileggerti la tua risposta. E chiaro come il sole quel che dice Crepaldi ma è quella coercizione che disturba. Il “pacchetto” comprendeva esclusivamente delle scelte “pratiche”.
    Sull’acqua ..certo anche su questa si può fare della morale, ma essenzialmente di “profano” parliamo. Perché sottolineare strumentalmente una “sottintesa” della portata dell’aborto, quasi fosse conseguente ed ancorare l’una all’altra?
    Ti esemplifico su di me.ho votato sì , non ho credo religiosi eppure in linea di massima sono contraria all’aborto come disinvolta alternativa alla contraccezione nei paesi civilizzati..meglio prevenire!
    Quindi, Eccellenza, non aspettavamo Lei per illuminarci, né le pecorelle dell’ovile, né quelle perdute come me!

  85. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ chinaski 84

    Sulle scuole cattoliche.

    Bisogna considerare un fatto che generalmente viene dimenticato: la chiesa non ragiona sul day by day, ma con tempi immensamente più lunghi rispetto ai governi, e ovviamente con orizzonti che comprendono il globo intero, e non specificamente l’Italia o la Francia o Vattellapesca.

    Il che significa che la questione delle scuole cattoliche noi la vediamo nel nostro “particulare”, mentre loro l’hanno impostata già da oltre 1000 anni.

    Alla chiesa interessa che le scuole cattoliche esistano, in primo luogo. La questione dei soldi è secondaria, anche se ovviamente gli interessa.

    Tanto che le scuole cattoliche esistono in tutti i luoghi dell’universo mondo ove esistono i cattolici. Come forse sai, fu una delle maggiori fonti di profondissima frizione con i regimi comunisti, che ovviamente – anche laddove le ammettevano, come in Polonia (riammesse dopo un periodo di ostracismo) – per loro non cacciavano fuori il becco di un quattrino.

    L.

  86. chinaski ha detto:

    @luigi#85

    non sono un esperto, e quindi non mi avventuro in valutazioni “di fino”. pero’ quel che dici mi conferma nell’ idea che sia demenziale correre dietro alle valutazioni degli “esperti” per trovare argomenti contro berlusconi (come se non ce ne fossero gia’ abbastanza). gli “esperti” non sono mai neutrali. conosco bene come funziona il “rating” in campo scientifico, e potrei portare mille esempi di come, distribuendo i pesi in un certo modo, si possa favorire questo o quello, rivestendo di “oggettivita'” delle valutazioni assolutamente di parte.

    per me seguendo le ricette di moody’s o dell’ economist si va a colpire non berlusconi, ma gli strati piu’ deboli della popolazione (e questo non vale solo per l’ italia, ovviamente).

  87. chinaski ha detto:

    @luigi#89

    ma chi nega il diritto di istituire scuole cattoliche o di qualunque altra confessione. l’ oggetto del contendere e’ proprio il finanziamento, e crepaldi lo dice in modo chiaro. la sussidiarieta’ e’ una scelta politica contingente, non il dogma di una fede bimillenaria, e quindi puo’ essere contestata anche da chi non e’ cattolico.

  88. Francesco ha detto:

    Ogni scuola va sostenuta, che sia pubblica o privata. Ma qui si parla di servizi, di efficienza e di costi. La scuola pubblica italiana e’efficiente? I professori sono adeguatamente pagati? Le strutture sono idonee?
    La tanto vituperata chiesa, salvo limitati casi, dimostra di saper gestire molto meglio le proprie risorse ed il proprio patrimonio di noi laici in laico stato. Questo non significa privatizziamo tutto indiscriminatamente ma pone davanti ad un quesito. Se vogliamo essere costruttivi possiamo affrontarlo, ma senza dogmi.

  89. dimaco ha detto:

    quando il vescovo crepaldi e altri suoi pari avranno sperimentato la loro prima gravidanza , le loro prime doglie,il dolore del parto, e avranno cresciuto un paio di bambini con lo stipendio da precari o con il minimo salariale allora sarò molto lieto di ascoltare ciò che hanno da dire sull’aborto.

  90. chinaski ha detto:

    calma, la scuola pubblica e’ praticamente gratis. e’ una garanzia di universalismo nell’ accesso all’ alfabetizzazione. se la scuola pubblica e’ sottofinanziata e’ a causa di scelte politiche precise, dettate anche dalla volonta’ di favorire le scuole private. e’ un giochetto facile facile: mandare in vacca deliberatamente cio’ che e’ pubblico (bene comune) in modo da giustificarne la cessione ai privati. l’ idea che il privato funzioni meglio del pubblico e’ pura ideologia. so che a luigi non piacciono gli esempi personali, ma ne faccio uno lo stesso. per il nostro primo figlio non abbiamo trovato posto nei nidi comunali, e quindi abbiamo dovuto ripiegare su un nido privato (gestito da una cooperativa). il secondo figlio invece e’ stato accettato in un nido comunale. il confronto e’ impietoso: al privato si pagava molto di piu’, per avere un servizio che, nonostante la preparzione e la buona volonta’ delle maestre, e’ stato decisamente peggiore da tutti i punti di vista.

  91. Riccardo ha detto:

    @Francesco 91:
    mi pare invece che qualcuno i dogmi ce li abbia proprio come parte fondante 😀

  92. plupieri ha detto:

    Ringrazio Il Veneziano perchè nel blog, si è assunto l’onere del “cattivo” alzando gradevolmente il tono ed il merito della discussione. Per alcuni versi ammetto ga pure razon..Mi non frequento la Chiesa sè vero, o meglio, mi sono avvicinato più volte alla fede dei padri e più volte me son dovuo slontanarme e non per colpa di Gesù Cristo e forse neanche mia anche se la mia anima di imperterrito peccatore non mi aiuta..Diciamo che i Preti o Plevani ga fato molto per perderme..Tuttavia ribadisco il concetto espresso da altri, l’intervento di Crepaldi non è prettamente rivolto ai cattolici e nemmeno ai cristiani, cioè una supplica di genere ma è un intervento politico vero e proprio da conservatore quasi Lefevriano, “non sei con me” sempre ed in tutto, “a todo modo” direbbe Volontè, e allora necessariamente “sei contro di me”..Questa è la sostanza..Il fatto che Trieste città un tempo anche “libera” ma sicuramente liberale, libertaria e forse anche libertina si debba beccare sto arcivescovo me par una cosa ingiusta per tuti i tergestini, cristiani o agnostici che siano. Eh non me pararia giusto, Paolo Geri, gnianca per i Venesiani..

  93. Fiora ha detto:

    @93 “so che a Luigi non piacciono gli esempi personali…” embé chinaski,se così peggio per Luigi!
    …trovo che senza entrare in chissà quali dettagli che attentino alla privatezza di ciascuno ( e non è certo qui il tuo caso!) sono proprio gli esempi tratti dall’esperienza personale quelli più validi, perché e aderenti alla realtà, quando come in un blog di non addetti come questo, si tratti di fare quattro chiacchiere sì illuminanti, ma pur sempre alla buona com’è giusto che sia.
    che bello se Zarathustra non abita qui! 🙂

  94. francesco ha detto:

    @93
    La scuola pubblica non è gratis. Alla collettività costa centinaia di milioni di euro all’anno.
    Temo purtroppo che non ci sia nessun piano per mandare in vacca la cosa pubblica ma che piuttosto sia proprio difficile amministrarla.
    Io sono per la scuola pubblica (se è scuola dell’obbligo non può che essere così) ma non posso dire sia efficiente; intendo il sistema Scuola pubblica non il singolo istituto scolastico o il singolo maestro.
    Il pubblico ha i suoi limiti, non per questo va demonizzato, ma di questi limiti bisogna tenere conto. Nel tuo caso per esempio il privato ha sopperito ad una carenza del pubblico. La concorrenza è sempre positiva.

    @94
    spero non su scuola pubblica o privata..:)

  95. maja ha detto:

    A proposito di nidi… ne esistono di cattolici?

  96. francesco ha detto:

    @Maja
    Non lo so:..”mistero della fede”

  97. Julius Franzot ha detto:

    A mr manca la logica di quell´affermazione.
    Se Don Camillo e´a favore della chiusura domenicale delle panetterie e lo e´anche Peppone, forse a Don Camillo piace Stalin?
    O se Crepaldi e´contario all´aborto e Camber lo e´anche, Crepaldi approva il millantato kredito?

  98. chinaski ha detto:

    @francesco

    dai, non facciamo questi giochetti. la scuola e’ gratuita, l’ iscrizione e’ gratuita, i libri sono gratuiti… e’ ovvio che questo costa alla collettivita’. viene pagato dalla fiscalita’ generale, e si tratta di “redistribuzione della ricchezza”. una comunita’ puo’ anche decidere di non spendere niente per l’ istruzione, e di lasciare che ognuno si arrangi per conto suo. in questo modo pero’ ci sarebbe una fortissima discriminazione di classe, che lascerebbe fuori da un’ istruzione decente la maggior parte della popolazione. oppure puo’ decidere di dare i soldi ai privati per fornire il “servizio”. allora i costi per la collettivita’ ci sarebbero comunque, ed e’ tutto da dimostrare che non sarebbero maggiori.

    ma qua il discorso e’ se certe cose vanno considerate o meno “bene comune”. secondo me (e non solo secondo me) ci sono alcune cose che devono essere considerate “bene comune”: l’ acqua, l’ istruzione e la sanita’ per me sono tra queste. non e’ nemmeno questione di “proprieta’ privata” vs “proprieta’ pubblica”, e’ che il concetto di proprieta’ non ci dovrebbe proprio entrare.

    per altri invece e’ “valore non negoziabile” che (alcune o tutte) queste cose siano “proprieta'” di qualcuno, e che lo stato dia ai cittadini i soldi per usufruire dei loro servizi.

    si tratta di due visioni delle cose molto diverse tra loro, e non e’ che allora “la verita’ sta nel mezzo”. ammesso e non concesso che la verita’ stia nel mezzo, qui non c’e’ da stabilire una verita’, qui c’e’ un confronto tra due visioni delle cose, e ognuno cerchera’ di spingere democraticamente nella direzione che ha deciso di seguire. quello che ne risultera’ sara’ una qualche forma di compromesso, sulla base dei rapporti di forza. ma questo non vuol dire affatto che il compromesso sia cio’ che uno deve cercare a priori di perseguire.

  99. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ chinaski
    Come ha già scritto francesco, affermare che la scuola pubblica sia gratuita è una cosa non vera. Sarebbe come dire che le missioni militari all’estero a noi non costano nulla.

    Al di là del fatto che sulle tabelle di spesa relativamente alla scuola ci si scanna almeno da vent’anni, è comunque interessante notare che all’interno del bilancio dello stato l’istruzione è tuttora il costo maggiore. E non stiamo parlando – come dice Francesco – di “centinaia di milioni di Euro”, ma di “migliaia di milioni di Euro”!!!

    Tu sai che mia moglie insegna in una scuola pubblica, per cui io personalmente sono un difensore del sistema d’istruzione pubblico. Ciò non significa però che la difesa debba andare oltre la decenza, e cioè non significa che si debba difendere proprio tutto quello che passa per il convento. A cominciare dal fatto che il numero complessivo dei dipendenti del ministero della pubblica istruzione supera il milione, il che lo rende una delle maggiori organizzazioni AL MONDO in termini di numero degli addetti.

    E non significa nemmeno – consentimi – che si debbano prendere gli scritti dell’Unione Agnostici (da te linkati) come fossero oro colato. Ma tu hai mai sentito parlare questi qui? Al di là dell’incredibile ignoranza che spesso sprizzano da tutti i pori, spesso paiono una setta religiosa, con tutte le loro contro-regolette mutuate paro paro dalle regolette delle chiese che tanto li scandalizzano.

    I sovvenzionamenti pubblici per le scuole private – sorpresa! – sono stati istituiti nel nostro paese grazie ad una sorta di norma-quadro contenuta in due decreti ministeriali del 1998 e 1999, convertiti poi in legge dal Parlamento.

    Chi li ha propugnati, proposti, emanati e poi convertiti in legge? I governi di centrosinistra (Berlinguer & D’Alema)!

    Quanti soldi arrivano dallo stato? I dati ultimi che sono riuscito a recuperare sono di due anni fa: circa 550 milioni di Euro, e cioè una minima frazione rispetto al costo per l’istruzione pubblica. E’ poi da dire che il costo medio per alunno di una scuola privata fa sì che lo stato addirittura RISPARMI. Se quegli alunni da oggi a domani passassero in massa nella scuola pubblica, la Repubblica Italiana spenderebbe più del doppio!

    Infine, bisogna anche sfatare una pertinace leggenda: la maggioranza assoluta delle scuole private NON E’ COSTITUITA DALLE SCUOLE CATTOLICHE! Quindi la maggioranza assoluta dei contributi di cui si parla, NON VA ALLA CHIESA.

    Voglio poi commentare per un attimo ciò che ha scritto plupieri: pensare che un vescovo della chiesa cattolica (che significa “universale”) possa parlare solo e unicamente a quelli che vanno in chiesa alla domenica, mi pare ancora una volta un’incredibile sottostima della chiesa stessa e della sua missione. Eppure ce l’abbiamo da duemila anni: un minimo dovremmo pure conoscerla!

    L.

  100. chinaski ha detto:

    @luigi

    non giochiamo con le parole, ho precisato che “l’ iscrizione ei i libri sono gratuiti”, e ho spiegato che ovviamente i costi sono coperti dalla fiscalita’ generale. non farmi riscrivere cio’ che ho gia’ scritto. per onesta’, poi si dovrebbe specificare che la formazione degli insegnanti e’ a carico dello stato, eccetera eccetera, per cui tutta una serie di cose di cui usufruiscono i privati sono comunque pagati dalla collettivita’.
    che tu mi tiri fuori d’alema poi non mi fa ne’ caldo ne’ freddo. non sono iscritto a nessun partito, ma anche se lo fossi sarei libero di dissentire da questa o quella scelta dei leader.
    adesso non ho tempo di scrivere altro, perche’ fra 5minuti sono in commissione d’esame.

  101. erotico stomp ha detto:

    Quando si valuta un progetto si parla di costi/benefici. E la scuola pubblica (dall’asilo all’università), oltre che costi, mi pare dia anche un bel po’ di benefici. E’ il futuro del paese. Perciò è sacrosanto che sia finanziata dalla fiscalità generale. La cosiddetta riforma Gelmini non fa altro che tagliare spese (soprattutto sul personale), così compromette il futuro dell’Italia.
    per #103: io ho l’impressione che questo vescovo non riesca a parlare neanche a quelli che vanno a messa!

  102. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ chinaski

    Solo per specificare che l’iscrizione nella scuola pubblica è gratuita, ma non sempre, e comunque solo all’interno dei confini della scuola dell’obbligo. Mia figlia ha quattro anni e va all’asilo: i due anni di asilo nido (comunale) ci sono costati circa 300 Euro al mese, mentre il costo attuale della scuola materna (sempre comunale) è di circa 150 Euro al mese tutto compreso.

    I libri poi qui dalle mie parti ce li paghiamo tutti quanti, a prezzo pieno. Sono ancora a casa, e ho preso uno dei libri di mio figlio (ha appena finito il terzo anno del liceo classico: abbiamo due figli di età molto diversa), quello di matematica: 26,30 Euro. Per i vocabolari di greco e latino – poi – ho speso quasi 200 Euro. Maledetta la volta che il suo professore ci ha fatto sapere che il nostro vecchio vocabolario di greco (il Rocci) non andava bene (!!!): un foglio da 100 mi è costato questo scherzo!

    L.

  103. capitan alcol ha detto:

    100 ha centrato il punto.

  104. Paolo Geri ha detto:

    Appendo che l’ UAAR (unione Atei Agnostici Razionalisti) vede fra le sue fila numerosi “ignoranti”. In effetti personalità come Giorgio Odifreddi o Margherita Hack sono degli emeriti ignoranti e i sapienti sono altri. Questione di opinioni.

  105. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Geri

    Paolo, non fare torto alla tua intelligenza: basta che tu legga una qualsiasi pagina di commenti ad una qualsiasi notiziola presente nel sito dell’UAAR per capire che di Hack ce n’è una, di Odifreddi uno, e di ignoranti tanti.

    Per non dir poi di certe sparatone televisive di Odifreddi, a livelli piuttosto bassi, che dimostrano l’assoluta sua incapacità di affrontare il “fenomeno religioso”, magari anche solo a livello antropologico.

    L.

  106. capitan alcol ha detto:

    Ma dal punto di vista pedagogico?
    Le scuole cattoliche crescono buoni cittadini o devoti cristiani?
    Sarei anche disponibile ad ampliare il ragionamento: si finanzino tutte le scuole di tutte le religioni. Se ne abbia il coraggio e la coerenza; le scuole islamiche hanno svolto un ‘ottimo servizio’, in taluni casi hanno formato intere classi dirigenti (cfr. etimo della parola taliban).

  107. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ecco, vedi com’è facile? Adesso viene fuori che le scuole islamiche sono eminentemente fucina di invasati terroristi.

    Borghezio non l’avrebbe scritto meglio.

    L.

  108. capitan alcol ha detto:

    Quindi Borghezio accomunerebbe la scuole cattoliche a quelle islamiche o voodoo?
    Devo trovarlo questo passaggio nella biografia di un qualsiasi leghista…

  109. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ CA

    Anche tu: non fare finta di non capire.

    L.

  110. capitan alcol ha detto:

    Mi sa che sei tu che non capisci per davvero.
    Forse spiegandolo con parole più moderne: qual è la mission (sic!) e la vision di una scuola cattolica?

  111. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ecco: non hai capito.

    L.

  112. capitan alcol ha detto:

    Che fai? Relativizzi come e più di un ateo mangiapreti?

  113. Luigi (veneziano) ha detto:

    Che fai: assolutizzi come una suora di clausura?

    L.

  114. capitan alcol ha detto:

    Assolutamente no. E’ inutile discutere con chi non dà risposte a domande non previste dal nuovo catechismo.

  115. Paolo Geri ha detto:

    Tornando al tema che sarebbe più che “Crepaldi e i referendum” “Crepaldi e la politica” in una breve cronistoria risulta, sommariamente, che:
    1.) praticamente appena arrivato Crepaldi sostituisce il gruppo dirigente di “Vita Nuova”, destando grande clamore in città e contrarietà in ampia parte del mondo cattolico, in quanto – a suo dire – reo di ospitare opinioni di sacerdoti di sinistra (fra cui Don Vatta);
    2.) nell’ inverno di quest’ anno si attiva – e non smentisce la notizia diffusa dalla stampa locale – per favorire la candidatura di un unico candidato di centro-destra, pretendendo di dire la sua in merito al nome da scegliere;
    3.) in vista della campagna elettorale dà precise disposizioni ai parroci per convogliare il voto dei cattolici triestini su Antonione e Di Piazza (non c’ è nulla di ufficiale ma le fonti – molto attendibili – provengono in modo univoco dallo stesso mondo cattolico triestino e sono sia di cattolici “di base” operanti nelle parrocchie, sia di dirigenti politici del PD triestino di estra<ione cattolica);
    4.) adesso questa uscita dopo i referendum

    Risultati ottenuti:
    1.) si ritrova la direttrice di allora di "Vita Nuova" Martini, vicesindaco di Trieste:
    2.) Antonione e Di Piazza hanno fatto un tonfo clamoroso alle elezioni;
    3.) il mondo delle parrocchie dei cattolici di base non lo ha minimamente ascoltato, anzi, il suo atteggiamento è risultato persino controproducente in termini di orientamento di voto.

    Come "politico" un curriculum tale da essere immediatamente rimosso. Come vescovo non spetta a me giudicare. Crepaldi non ha capito niente di Trieste e del suo mondo cattolico che (scusate il bisticcio di parole) è di un cattolicesimo "laico" fatte alcune marginali eccezioni fra cui spicca l'ex consigliere comunale Porro.
    Una città che ha avuto come vescovi Bellomi e Ravignani, veri pastori (e lo dico io che sono ateo) non può accettare un vescovo come Crepaldi. Se ne faccia una ragione.
    Ora pare che in nome del sempre valido "promoveatur ut amoveatur" sia destinato a Venezia (fonte "L' Espresso" di qualche settimana fa).

  116. dimaco ha detto:

    le scuole private (cattoliche e non) percepiscono fin troppi soldi. si cerca in ogni maniera di rendere obsoleta la scuola pubblica (in maniera dolosa) tagliando sui professori, facendo rotazione di insegnanti per la maggiore precari spezzando di fatto, oltre al rapporto con i ragazzi, il sistema di apprendimento. cambiare professore di una materia ogni anno crea un problema di apprendimento causato dal cambio di metodo d’insegnamento. Risultato? una precaria istruzione che deve essere recuperata con lezioni private in taluni casi. Dire che le scuole private fanno risparmiare allo stato è un’eresia(per restare in tema religioso). Certo lo stato risparmia sul servizio, forma classi mediocri e impreparate a entrare nel mondo del lavoro. Per ora non siamo ancora a questo punto in quanto la demolizione sistematica del sistema scolastico è stata arginata. Ma verrà il tempo (se diamo modo a questi barbari) che andare alla scuola pubblica sarà prerogativa dei figli dei poveri, dei lavoratori che avranno ben poche possibilità di emrgergere in qualsiasi campo. mentre quelli che andranno alle privateavranno un trampolino di lancio bello pronto per i posti che contano. In italia la scuola pubblica forma al momento ottimi ricercatori che vanno via proprio per le condizioni sfavorevoli portando con se un bagaglio di conoscenza che altri paesi non hanno remore a sfruttare e di guadaganrci sopra(pagando (e premiando)ovviamente in maniera adeguata i ricercatori italiani che hanno avuto la fortuna di assumere. In italia i riceratori a contratti vergognosi sono definiti la parte pèeggiore dell’italia da un certop tappeto di nostra conoscenza.
    Venendo ai libri, mia figlia il prossimo anno andra al liceo e il solo pensiero di quello che pagherò in libri mi fa star male. Vi è una abitudne malata di cambiare anno per anno (quasi) i libri di testo aggiungendo qualcosa e costringendo la gente a comprare ogni anno i libri perchè quelli dell’anno precedente non vanno più bene. si tratta di piccole modifiche o errata corrige che però rendono il libro precedente obsoleto e non utilizzabile(?). Bisogna pur far campare gli editori o no?
    Se uno vuole mandare il figlio alla scuola privata è liberissimo di farlo, ma quest’ultime devono campare con i soldi che guadanano con le iscrizioni senza nessun aiuto statale perchè altrimenti si ritorna al concetto che si privatizzano gli utili e si socializzano le perdite. Io non vedo perchè con le mie tasse devo sostenere una scuola della quale non usufruirò mai il servizio. Siarrangino da sole . e riguardo a quelle cattoliche credo che il vaticano abbia abbondantemente i mezzi per mantenerle senza dover ricever ulteriori fondi dallo stato che potrebbe utilizzarli per la scuola pubblica. Io ritengo vergognoso che mia figlia mi porti a casa ogni anno un foglio sul quale c’è scritto che a causa dei tagli, noi genitori dobbiamo dare 20€ per l’aquisto di materiale diattico e non(carta per fotocopiatrici, toner, carta igenica ecc)

  117. sfsn ha detto:

    capita che un vadi a messa e dopo el se acorzi che el vescovo ga el fez e le azioni de qualche multinazionale del acqua in scarsela

  118. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Solo un appunto sui libri di testo, visto che mi pare che tu non sappia proprio come vengono scelti e quali sono le regole.

    1. I libri di testo vengono scelti dai professori, in totale autonomia. Nella tua paranoica visione – quindi – dovremmo concludere che sono i professori a voler foraggiare le case editrici…

    2. Dal 2009 (circolare della Gelmini) i libri di testo vengono scelti ogni sei anni nella scuola secondaria, ogni cinque anni nella scuola primaria. Nella tua visione paranoica, quindi, la Gelmini sarebbe quella che cerca di arginare le case editrici, biecamente foraggiate dai professori. Questo pomeriggio chiederò a mia moglie come ha speso le mazzette che sicuramente le sono state passate dagli editori, visto che io non le ho viste proprio.

    L.

    PS Uno dei miei professori universitari per circa trent’anni utilizzò come libro di testo obbligatorio per il suo esame un suo saggio. Tutti noi pensavamo che in realtà lui avesse scritto solo questo saggio. Facciamo un po’ di conti: il libro costava – se non ricordo male – qualcosa come 25.000 lire negli anni ’80, quindi non meno di 50 euro attuali. Ogni anno questo aveva circa 3/400 studenti nuovi. Metti che il 50% di questi comprava il libro e che lui prendeva il 15% di diritti d’autore, fanno 45.000 Euro di ricavi facili facili in trent’anni. Ovviamente si trattava di un saggio che gli altri professori – sottovoce – consideravano una schifezza.

  119. capitan alcol ha detto:

    Però sono obbligati ad adottare un libro di testo, e “se il docente riceve copie omaggio o altri tipi di regalie dai rappresentanti di una casa editrice, non è sanzionabile”.

  120. Paolo Geri ha detto:

    Il “Piccolo” di oggi riporta le repliche del segretario del PD Francesco Russo e del deputato PD Ettore Rosato.

  121. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ CA
    “Sono obbligati ad adottare un libro di testo”. Onestamente, non so se la legge parli proprio di “obbligo”, comunque sia, quale sarebbe la proposta alternativa? Una scuola senza libri di testo?

    Riguardo alle copie omaggio a alle mirabolanti regalie, apprezzo che tu abbia copiato/incollato quanto riporta Wikipedia.

    Ahimè: regalie non ne ho mai viste in venticinque anni, mentre da circa cinque anni a casa mia non arrivano più nemmeno le copie omaggio dei libri. I rappresentanti li lasciano in lettura e poi passano a scuola a ritirarli. Il docente riceve una copia omaggio solo del testo che ha eventualmente adottato, quindi oggi parliamo di un testo in omaggio ogni sei anni.

    L.

  122. dimaco ha detto:

    luigi secondo il tuo ragionamento io in questi anni sono stato derubato allora. perchè i testi di mia figlia(scuola con lingua d’insegnamento slovena) variavano inesorabilmente. cercando di risparmiare un’pò ho cercato inrrete e ho effettivamente trovato le varianti dei libri di testo di mia figlia. quella per il 2009 e quella per il 2010. il libro era praticamente lo stesso. il codice percò cambiava. E questo perhè era stato modificato. luigi lo so che sei come il marchese del grillo: io so io e voi nun siete un c… ma le cose tra friuli e la padania(veneto) sono diverse anche in tema discuola.

  123. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    La mia risposta è: “Sì”. Se t’hanno fatto cambiare un libro di testo ogni anno sostenendo per varie volte la stessa spesa, t’hanno fregato di brutto.

    E le regole – su questo tema – sono le stesse su tutto il territorio nazionale.

    L.

    L.

  124. Massimo Fucile ha detto:

    Mi chiedo se la gente abbia letto bene ed integralmente l’articolo pubblicato su Vita Nuova o si limiti, come troppo spesso, a leggere qualche titolo strumentalizzato e strumentalizzante!Non è compito mio andare in soccorso del Vescovo,ma tutti i commenti mi sembrano a senso unico e soprattutto senza aver approfondito la questione.Il Vescovo ha solo avuto il coraggio di andare controcorrente e salvaguardare dall’eccessiva catalogazione tutto il mondo cattolico, a proposito di un quesito referendario.Non si tratta di un’ingerenza, ma ribadisce l’indipendenza da qualsiasi etichetta.Io sono andato a votare quale cittadino e non come un membro di un’Associazione,di un ordine, di una categoria e voglio questa indipendenza. Perchè tanta attenzione al mondo cattolico, quasi a contrapporlo ad altre realtà, e chi ci sta dietro?Ritengo che l’articolo del Vescovo voglia ribadire solo questo: indipendenza e coerenza, proprio quello che chiedono quelli che hanno scritto commenti contro di lui.Ed ha avuto anche il coraggio di tirare le orecchie a tante realtà cattoliche che hanno speso tante energie con tanta compattezza su un quesito comunque importante, augurandosi intimamente che questa coerenza sia riservata anche per scelte altrettanto importanti.Il nostro Vescovo, con i suoi difetti ed i limiti umani, ha fatto il Pastore della sua Diocesi, coraggioso, schietto e sincero. Avrebbe potuto stare zitto ed ascoltare qualche consiglio di chi proponeva il silenzio e l’indifferenza, invece ha parlato, per il mondo laico e soprattutto per tutto il mondo cattolico, dai più vicini, a quelli che, come il sottoscritto, essendo divorziato,vive adesso più lontano.E dovremmo essere contenti di un Vescovo che ha il coraggio di dire, piuttosto di tanti che stanno in silenzio.

  125. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ad ogni modo, ti faccio un favore: ecco il testo della circolare ministeriale di cui parlo:

    http://www.istruzione.it/web/istruzione/cm23_10

    Se a scuola ti fanno degli scherzi, tu puoi fargli passare dei guai.

    L.

  126. matteo ha detto:

    e poi quei libri non vengono nemmeno usati

  127. Paolo Geri ha detto:

    #128. Massimo Fucile

    “Perchè tanta attenzione al mondo cattolico, quasi a contrapporlo ad altre realtà, e chi ci sta dietro?”

    1.)Perchè Crepaldi – a quanto risulta – è stato l’ unico vescovo italiano a commentare in questo senso il risultato del referendum;
    2.) perchè non è nuovo a esternazioni che invadono la sfera politica, tutte poi con una precisa connotazione di centro-destra;
    3.) perchè se vuole fare il politico, come politico va trattato e non come vescovo.

  128. kaiokasin ha detto:

    # Ma forse tante associazioni cattoliche si sono spese per questo referendum (e non sull’aborto o sul divorzio o sulle cellule staminali o sui preservativi) perchè sentono fortemente il problema dell’accesso all’acqua per tutti e magari meno delle battaglie di retroguardia che ormai anche chi va a messa ogni domenica sente più lontane. Ma qui sembra che siamo tutti zoticoni, prima abbiamo votato al referendum senza neanche informarci prima, ora parliamo male del vescovo senza neanche leggere il suo scritto. E basta, non siamo tutti stupidotti…
    Quanto al discorso che l’Italia non è l’Africa, rivolto a quegli ambienti missionari che per primi si sono attivati sul tema dell’acqua, mi sembra un po’ infelice: forse a Trieste non ci sono famiglie che fanno fatica a pagare le bollette per servizi essenziali?!

  129. Massimo Fucile ha detto:

    Ben venga che tante associazioni cattoliche si siano spese per questo referendum, ma ben venga che lo facciano anche le tante associazioni che dovrebbero diventare il motore di questa Italia in cui i politici operano non perchè conoscono i problemi degli italiani,fin dai servizi essenziali!!,ma perchè conoscono i difetti degli italiani (memoria corta, indifferenza, facile entusiasmo e altrettanto facile abbandono,pigrizia mentale).Nessuno vuol pensare che siamo stupidotti, ma siamo tutti condizionati dall’emotività piuttosto che dall’oggettività, dal razionale fatto di approfondimento, di interesse vero e non superficiale.Questo porta anche alla tolleranza e a capire, non se non necessariamente accettare l’opinione altrui e la parte da dove arriva.

  130. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ kaiokasin
    A bruciapelo: se ti chiedo che cosa si votava in modo specifico con i due referendum sull’acqua, tu sapresti rispondermi?

    L.

  131. DaVeTheWaVe ha detto:

    capita anche che un ghe da soldi alla cesa e dopo i preti ghe fa le “feste” ai fioi…

  132. Massimo Fucile ha detto:

    capita anche che uno porti i figli all’asilo (pagando) e che le maestre sevizino creature di due o tre anni, o che il medico che va nella scuola pubblica faccia lo stesso con gli alunni/e.E allora che facciamo?

  133. mamolo ha detto:

    xè talmente assurdo che a mi me sembra un intervento che staria ben nella rubrica quel de la quela

  134. Fiora ha detto:

    137 beh, Mamolo ,no dei! là regna el morbìn intelligente….miga sparade risapute che sta al discorso come un cavolo a marenda…

  135. plupieri ha detto:

    Continuo ad ammirare la flemma con cui il Veneziano risponde a destra e manca..Lo apprezzo per la forma, dissento totalmente sul contenuto..Luigi si limita a far il liscio al “pelo” dell’Arcivescovo. In particolare al sottoscritto rimprovera di non aver compreso l’universalismo della Chiesa, e no l’ho go capio anca tropo ben..Dai Luigi arrenditi, questo vescovo trasuda di un destrismo ed antimodernismo con rispetto parlando, fora dai samenai anzi fuori dal tempo e da un criterio minimo di rispetto per le diverse sensibilità dei credenti in materie che persino San Francesco si era rifiutato d’indottrinare: “Sorella Acqua, Fratello Sole”..Quoto interventi analitici di Paolo Geri al riguardo..

  136. plupieri ha detto:

    ERa Fratello Fuoco pardon..ma L’acqua resta Sorella. A quest’ora se meglio coricarse..

  137. DaVeTheWaVe ha detto:

    @119 Paolo Geri:
    dopotutto, ripensandoghe… se el va cussì ben, perchè mandarlo via? =)

  138. Armando ha detto:

    Gli interventi di Chinaski sono chiari, precisi, condivisibili.
    Pensare di recuperare efficienza con le privatizzazioni è una pia illusione, per delle ragioni troppo lunghe da spiegare qui.
    In ogni caso, dal punto di vista macroeconomico, l’ondata di privatizzazioni messe in atto in Europa a partire dagli anni ’90 non ha sortito alcun effetto positivo sul principale feticcio degli economisti, la famosa “crescita economica”. (vedi G. Roland ed., Privatization. Successes and Failures, Columbia Univ. Press 2008.)
    Giusto per mettere i puntini sulle i.

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