3 Giugno 2011

Che colore hanno i Consigli, a Trieste?

Da lunedì sono disponibili tutti i dati dell’esito delle elezioni amministrative.
Per cui ci si può chiedere: “Quanto sono risultati colorati in rosa i consigli circoscrizionali, comunale, provinciale a Trieste?

Cominciamo con le circoscrizioni.
Lì la base statistica è sufficientemente ampia da poter cercare eventuali relazioni tra l’offerta di candidati (1653 nominativi) e il risultato per gli eletti (che sono 100). [1]

Controllando le liste si incontrano spesso i casi in cui le donne candidate sono 2 su 20, oppure 1 su 15.
L’effetto per l’occhio è strano, stonato.
Piccola eccezione per le liste di “Trieste Città Metropolitana – Sindaco Fortuna Drossi”: sono le uniche che superano la barriera del 50%, proponendo il 55% di donne. Purtroppo, non ottenendo nessun eletto, l’esempio, pur interessante, non entra nel conto.

Il risultato dell’analisi è evidenziato dai seguenti grafici.
Il primo grafico mostra l’offerta di candidati, espressa come percentuale di uomini e donne, ordinando le liste secondo la presenza femminile decrescente.
Il secondo illustra la presenza di eletti, espressa come percentuale di uomini e donne, con le liste nello stesso ordine del grafico precedente.

grafici-circoscrizioni

Sovrapponendo i diagrammi, si nota una certa corrispondenza tra numero di candidate e numero di elette.
Inoltre risulta che la percentuale di elette diminuisce sempre rispetto alla percentuale di candidate.
Dunque, stando a quanto emerge dai dati, la mancanza di presenza paritaria delle donne ai vari livelli delle istituzioni risulta effettivamente correlata alla povertà di candidature nelle liste; inoltre, esistono anche anche altri fattori negativi, che concorrono all’abbassamento della percentuale delle elette.

I lettori di di bora.la ne hanno suggeriti alcuni nei loro commenti:
Chi decide nelle segreterie, decide comunque di non stampare poster x le candidate. Guardando le facce, faccine, faccione …sorridenti dai cartelloni elettorali …tranne 2, purtroppo rare (Bassa Poropat e Clon), altre non ce ne sono.
Metti le donne, e quelli che ti stanno sugli zebedei ma devi candidare, nei collegi deboli e sono fatti fuori!” [2]

Dai dati delle liste circoscrizionali emerge un fattore positivo.
Solo un partito ha usato con costanza il metodo di proporre nomi di donne e uomini alternati ad uno ad uno. In una circoscrizione ha presentato il 50% esatto di donne in lista, mentre nelle altre circoscrizioni gli uomini in più sono stati raggruppati in fondo all’elenco.
Il metodo appena citato, insieme ad una percentuale di candidate lievemente maggiore che altrove, ha portato a questo partito il miglior numero di elette: 11 donne provengono dalle sue liste (su un totale di 16 donne insediate nelle circoscrizioni).

Cosa ne pensano le addette ai lavori?
Le donne in questo settore continuano ad essere poche. La insufficiente disponibilità di servizi di cura offerti dall’ente pubblico sicuramente è uno dei freni” (Alessia Rosolen [3])
E’ difficile trovare donne da inserire nelle liste: quando vengono invitate a candidarsi, rispondono che fanno fatica ad assumere incarichi aggiuntivi, hanno già un doppio lavoro” (Maria Teresa Bassa Poropat [4]).

Quest’ultima testimonianza è interessante per due motivi.
Il primo è che ricorda la presenza del fenomeno della cooptazione, valido per entrambi i generi (meccanismo solitamente non favorevole, se i vertici uscenti sono sempre al maschile, dato che il sistema tende a replicare sè stesso), che però può diventare vantaggioso alla comparsa della prima che rompe il soffitto di cristallo e che comincia a “tirare”.
Il secondo motivo è che la citazione proviene da una donna in posizione apicale, e quindi può far tornare in mente l’effetto “role model”: la presenza di un esempio femminile in posizione di comando può portare all’emulazione.

I due fenomeni appena descritti, di “traino” da parte di chi ce l’ha già fatta in passato, e di “inseguimento” da parte dell’elettorato, possono aiutare a spiegare l’unico caso in cui le influenze negative sono state messe un po’ da parte.
Infatti, le cose cambiano se si comincia a guardare la composizione anche degli altri consigli.
Le diminuzioni nella percentuale delle elette rimangono frequenti (nelle circoscrizioni si è partiti da un 28% di candidate per arrivare ad un 16% di elette, in Comune il 24% di candidate ha portato al 20% di elette), ma la Provincia diversamente dagli altri organi, pur partendo da un 28% di candidate ha raggiunto il 38% delle elette [1],[2].
Dunque, in questa tornata elettorale, per la Provincia si è realizzato sia il record triestino sulla quota delle elette, sia l’unica inversione di tendenza tra quante donne sono partite per la corsa e quante sono arrivate alla meta.

torta-circoscrizioni
torta-comune
torta-provincia
Composizione consigli degli organi amministrativi a Trieste. Percentuale degli eletti, suddivisi per genere, nella tornata elettorale aprile-maggio 2011

Fonti:
[1] dati Insiel
[2] Che genere di candidati, a Trieste?
[3] convegno “Le Donne e la Politica”, Trieste 07/04/2011
[4] convegno “tea for UDI”, dibattito con la delegata nazionale Pina Nuzzo, Trieste 25/03/2011

Note sulla modalità di realizzazione dei grafici per le circoscrizioni:
Nei grafici sono state inserite solo le liste che hanno ottenuto un numero di eletti maggiore o uguale a 5, adatto a compilare una statistica di genere.
Con questo criterio sono risultate escluse quattro liste con zero eletti, una lista che ha eletto una sola persona, una lista con due persone elette, una con tre persone elette.

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4 commenti a Che colore hanno i Consigli, a Trieste?

  1. maria dukachek ha detto:

    ma vi siete dimenticati di SEL ?

  2. Paola Machetta ha detto:

    I grafici a barre sono stati realizzati solo per le circoscrizioni, dove SEL non compare.

    Gli altri grafici a barre per il Comune e la Provincia (con le presenze femminili lista per lista), relativi alla quantità di candidate rispetto ai candidati, si possono vedere all’altro articolo citato alla nota [2]:
    Che genere di candidati, a Trieste?

    Volendo si potrebbe fare il grafico delle elette partito per partito anche per consiglio comunale e provinciale, però i numeri sono piccoli per fare statistiche di genere con questo grado di dettaglio, mentre nelle circoscrizioni i seggi sono 100.

  3. Sara Matijacic ha detto:

    i dati della provincia non mi sorpredono. La Poropat ha fatto sue molte buone pratiche, politiche “gender friendly”, volte a coinvolgere le donne nell’amministrazione provinciale e nella vita pubblica.

  4. Riccardo ha detto:

    Penso che i dati della presenza di genere possano migliorare per partiti come la Federazione della Sinistra dove è stato eletto praticamente in tutte le circoscrizioni Marino Andolina, che evidentemente si dimetterà… Penso che l’esempio valga anche per altri partiti

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