14 Maggio 2011

Il filo rosso (di Arianna): il gioco dell’immaginazione

Come tenere insieme il proprio universo di idee, quelle oniriche, dal gusto ovattato e che fuggono nascondendosi nei toni del bianco e nero? Legandole con un filo d’arianna preso dal cassetto dell’immaginazione, meglio se rosso,  sembra dire Giulia Marcelli con le sue ultime opere, che si vestono di tutta l’emergenza dell’epressione. “In bianco e nero (e un filo rosso)”, la mostra personale dell’artista, è ospitata dal 16 aprile al 14 maggio presso l’associazione NAVEL, in piazza Foro Giulio Cesare 13 a Cividale (UD).

Fotografia e disegno a tecniche miste si intrecciano nella narrazione perchè “non c’è intenzionalità nel ricercare una forma d’arte, non c’è una tecnica che si possa definire tale, e nemmeno uno spazio convenzionale dove manifestarla”. Tutto il gioco espositivo in una semplice parola d’ordine: espressione. L’estetica è fattore secondario. Ed è l’incoscio a parlare a briglia sciolta, a comunicarsi attraverso il “qui e ora”. Per lo stesso motivo non è possibile realizzare alcuna bozza preparatoria: il pensiero non aspetta di essere compreso, ma allo stesso tempo è incancellabile, richiede di essere reso
segno, grafico o fotografico che sia.

“L’immaginazione è la sola compagna di giochi con cui poterlo incarnare in una forma, tirarlo fuori da sè e potergli sorridere”. Forma che in realtà sembra stare stretta: anche le cornici nere o agento diventano un gioco, un “quadrare” qualcosa che tende a sconfinare, un inseguire farfalle con retini colorati. Un dialogo ludico, ma non sempre “sereno” : ciò che colpisce infatti è il fondo piatto, che stride contro le forme ricche di chiaroscuro delle figure e contro la tendenza alla linea curva del disegno.

L’esposizione, come un “viaggio intellettuale”, invita lo spettatore a perdersi ad osservare, ogni tanto,  oltre il muretto che separa razionalità ed inconscio e a scavalcarlo. Ad inoltrarsi nel labirinto personale e darci una “sbirciatina”, per lo meno controllare se ci sono dei mostri. E soprattuto, per poter incontrare le forme d’espressione più profonde che convivono col proprio vissuto quotidiano e che, spesso, sono costrette a essere come farfalle sottovetro.

Orari NAVEL:
lun-ven/dom: 16.00-23.00
sabato 9.00-13.00/16.00-23.00

Lun – Mar: 16.00 23.00
Gio – Ven: 16.00 23.00
Sab: 9.00 13.00
16.00 0.00
Dom: 16.00 23.00
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