5 Maggio 2011

In mare aperto il bagno nel Golfo di Trieste è sicuro

Al largo il mare del Golfo di Trieste è pulito. Lo confermano i primi risultati, nettamente al di sotto dei parametri fissati per la balneazione sicura, ottenuti dai ricercatori dell’Ogs (Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale) in marzo ed aprile, in base al progetto sostenuto dalla Regione con il finanziamento delle spese vive d’attuazione.

Alla presentazione dell’iniziativa “Bagno sicuro in mare aperto” hanno partecipato il presidente dell’Istituto, Igino Marson, l’assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti, e Paola Del Negro, ricercatrice del dipartimento di Oceanografia biologica dell’Ogs e coordinatrice del MaBer, gruppo che si sta occupando dell’attuazione del progetto in associazione ad altre ricerche effettuate nel golfo.

Da parte regionale è stata confermata la collaborazione tra Ogs e Turismo Fvg per rendere i dati immediatamente fruibili al turismo domestico, e quindi ai cittadini del Friuli Venezia Giulia, ed ai turisti che cercano nuove mete rispetto alle tante mete del diportismo e apprezzano la possibilità di navigare e nuotare in acque pulite.

Saranno così fornite informazioni precise sulla qualità dell’acqua e verrà monitorata anche la presenza di meduse, a favore dei bagnanti che spesso si spaventano, a torto, davanti alle bellissime Aurelia aurita, assolutamente non urticanti alla pari delle ancor più comuni Rhizostoma pulmo, di casa nel nostro mare.

Il progetto è importante sia in termini turistici che scientifici, ha osservato la Del Negro, precisando che, integrati con quelli dell’Arpa, cui compete di tenere sotto controllo la fascia costiera entro il limite di tre chilometri, i dati così ottenuti consentiranno di verificare i modelli di dispersione degli inquinanti di origine antropica.

La situazione del Golfo di Trieste va tenuta sotto controllo, ha confermato la ricercatrice, notando comunque che anche alle foci del Tagliamento e dell’Isonzo, dove pur si registrano picchi di inquinamento da batteri enterici, i valori rimangono molto al di sotto di quelli limite previsti dalle norme che regolano la balneazione.

Nel complesso, è stato osservato, il progetto avrà effetti positivi su più fronti e potrebbe rivelarsi utile per le indicazioni di carattere gestionale degli scarichi a mare e per fornire rapporti tempestivi in caso di situazioni anomale.

I dati raccolti forniranno infatti un quadro completo della diffusione dell’inquinamento microbiologico in Alto Adriatico e serviranno da parametro di confronto con le analisi analoghe effettuate dalla Goletta Verde di Legambiente.

Il campionamento, ha spiegato la Del Negro, sarà effettuato una volta al mese per un totale di otto campagne marine, in modo da coprire la stagione estiva sino a settembre. I prelievi saranno effettuati in acque superficiali e profonde nell’area tra Punta Salvore e Punta Tagliamento.

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5 commenti a In mare aperto il bagno nel Golfo di Trieste è sicuro

  1. effebi ha detto:

    in mare aperto ? quindi catapulte lungo i topolini… ?

  2. DaVeTheWaVe ha detto:

    son d’accordo con effebi: le clanfe dai topolini xè sicure?

  3. effebi ha detto:

    te devi ciapar ‘ssai rincorsa…
    el problema po esser tornar in riva…

  4. bona lama ha detto:

    sempi!!!! xe per chi che gà motoscafoni!!!!

  5. DaVeTheWaVe ha detto:

    @bona lama: clanfa da motoscafo? no xè prevista. tuttalpiù dal moscon…

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