4 Maggio 2011

E’ morto Corrado Belci, aveva 84 anni

Corrado Belci, 84 anni, politico, parlamentare e giornalista è morto ieri sera a Trieste.

Nato a Dignano d’Istria nel 1926, Belci è stato parlamentare della Democrazia cristiana per quattro legislature, dal 1963 al 1979.
È stato direttore inoltre de Il Popolo dal 1976 al 1980 e membro del consiglio nazionale e della direzione centrale della Dc. Belci è morto nella tarda serata di ieri per una fibrosi polmonare che lo aveva colpito.

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13 commenti a E’ morto Corrado Belci, aveva 84 anni

  1. Paolo Geri ha detto:

    Un democratico, un avversario politico, un bravo deputato per la sua città. Riposi in pace.

  2. abbasso el picolo ha detto:

    La sua legge del 1971 per la tutela del Carso, rimasta nella memoria come “Legge Belci” (L.442/71), scritta su sollecitazione dei botanici Poldini e Mezzena, pose i primi paletti per quelle che dopo sarebbero diventate le Riserve naturali regionali esistenti oggi. Il Parco del Carso non è riuscito a vederlo… chissà se lo vedremo noi!

  3. Roberto Cosolini ha detto:

    Con la scomparsa di Corrado Belci se ne va uno di quegli uomini che nei diversi incarichi politici e istituzionali svolti hanno saputo mettere al servizio della comunità in generale e di Trieste in particolare intelligenza, passione e senso dello Stato.
    E’ giusto ricordarlo così, proprio nel momento in cui la politica deve riproporsi ai cittadini come spirito di servizio e passione verso il bene pubblico.
    Alla famiglia va il mio pensiero e il mio profondo cordoglio

  4. Carlo Prevosti ha detto:

    Corrado ci ha lasciato. Ricordo quando nel bar di via Silvio Pellico (difronte alla sede de IL PICCOLO) ci si trovava con Sergi, Botteri, Cadel, Taucer e altri che non ricordo, per la pausa di “calcetto”. Siamo negli anni ‘951/’953, era redattore sportivo. Anni di entusiasmo, d’impegno civile e politico, di conquiste, di affermazione, DISINTERESSATI, con nel cuore la Nostra Istria! Per questo, su invito di CORGHI, segretario provinciale della DC emiliana, siamo andati a -raccontare la NOSTRA TERRA- nelle sezioni DC di Reggio Emilia e del suo Hinterland.- Corrado e stato un bravo uomo, un buon cattolico, un attento politico: duro, forse intransigente, leale, molti di QUESTI ce ne vorrebbero; coraggio LIDIA, ti ricordi quanti avanti e indietro da Ronchi a Trieste nei fine settimana? sta certa che di lassù ora sarà Lui ad accompagnarti e non ti lascierà mai sola. Una preghiera Carlo

  5. Paul Tout ha detto:

    Da non dimenticare il periodo ‘post-politico’ (1982-1999) con il suo ruolo centrale nella fondazione del Collegio Del Mondo Unito dell’Adriatico e gli anni di lavoro instancabile come il suo primo Presidente.

  6. Carlo Prevosti ha detto:

    …..e anche in questo ruolo di primo Presidente era amareggiato,,,,,riceveva adesioni e contributi finanziari pure dalle istituzioni private e pubbliche della Calabria per questa iniziativa, non così in “casa sua” nella nostra realtà, in essa ha dovuto registrare tanta tiepidezza.

  7. Maria Rosa Rinoldi ha detto:

    E’ stato un uomo appassionato, lungimirante, chiaro.
    Ce ne fossero oggi!

  8. effebi ha detto:

    “…Corrado Belci, relatore di maggioranza, afferma che l’accordo di Osimo va accettato come sviluppo dei rapporti di collaborazione fra Italia e Jugoslavia”

    …non certo un eroe istriano. amen

  9. Stefano Bubnich ha detto:

    Caro Effebi,
    Il Sig. Belci potrà anche non esser stato un eroe istriano, ma il suo commento in un momento così delicato risulta totalmente inopportuno, sinonimo di poca intelligenza e sensibilità e, soprattutto, dimostazione di mancanza di rispetto per persone di opinioni diverse dalle sue.
    Nel caso in cui le venisse ancora voglia di scrivere commenti del genere, beh non sprechi il suo tempo, vada piuttosto a fare due passi all’aria aperta.

    Cordiali saluti
    Stefano Bubnich

  10. effebi ha detto:

    “…il dramma che si è vissuto nella DC triestina, dove la maggioranza (i morotei) era favorevole agli accordi di Osimo e non ha candidato alle elezioni politiche del 1976 l’on. Bologna perché nel dibattito parlamentare del 1975 aveva contrastato quegli accordi. Al suo posto fui candidato io, a cui la maggioranza della DC triestina non dava alcuna possibilità di riuscita. A queste elezioni politiche la DC ha scontato questo errore, ricevendo un grande avvertimento. Nonostante gli 80.000 voti ricevuti, nelle preferenze, al primo posto si collocò il sottoscritto che sulle posizioni dell’on. Bologna si era pronunciato contro il trattato e solo al secondo posto l’on. Belci, pur essendo stato sottosegretario e direttore del giornale nazionale del Partito, ma che aveva sostenuto la posizione governativa favorevole alla firma del trattato. Questo risultato fu significativo perché si sposò con la protesta degli elettori, che in tutta Italia dettero una indicazione dello stesso tipo a favore, cioè, di un partito sensibile alle indicazioni degli elettori, in alternativa ad un partito sensibile sopratutto alle esigenze dell’apparato. Dal non rispetto di questa indicazione degli elettori nasce a Trieste la Lista per Trieste e in Italia inizia il logoramento della DC, che invano le dirigenze succedute cercano di arginare…” On. Tombesi

    Mi sembra di essere fin troppo indulgente nel definire come “non-eroi” quelli che non seppero dire di NO all’imposizione di Osimo o, ancora peggio, la imposero.

    cordialmente saluto il sig.Bubnich (forse un raro istriano pro Osimo !?)

  11. Tergestin ha detto:

    Per far la par condicio mi diria che el Giacomo Bologna citado da Effebi inveze no xe sta’ certo un esempio de eroe per Trieste, senti’ qua cos’che disi Galliano Fogar (ex redator de “La voce libera”) de lui:

    “Giacomo Bologna, per tre volte deputato della DC al Parlamento italiano, la sua forza era nei voti dei profughi. E’ restato al parlamento per due o tre legislature ma con i problemi di una Trieste disastrata non ha fatto assolutamente niente: la sua e’ stata proprio una carriera da burocrate!”

  12. Mauricets ha detto:

    contrari o no, giusto o no, osimo a chiuso e stabilizato l’area. questo è il dato certo. ed è evidente che le scelte sono state spinte anche da fuori italy. io penso che militarmente e ideologicamente ha chiuso un fronte, dove fronte sta per la linea del fuoco. questo ha permesso sicuramente alla nato di ridispiegare gli sforzi. ricordatevi cosa asseri cossiga.

  13. effebi ha detto:

    11 non ho citato io bologna, è citato da tombesi

    altro non aggiungerò. la mia intenzione era solo ricordare (anche) il ruolo di Corrado Belci nella vicenda Osimo (visto che prima di me nessuno ne aveva qui accennato). Ruolo che ho inteso definire “non eroico”

    punto

    non sto quindi oltre, qui su questo post, a discutere di questo di quello.

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