4 Aprile 2011

Karlsen candidato in Comune. “Un giovane storico per rilanciare Trieste e la cultura”

Riceviamo e pubblichiamo a proposito della candidatura di Patrick Karlsen, già tra i promotori di Bora.La ai tempi della nascita del sito. Il testo che segue è a cura di Paolo Stanese

Venerdì 1 aprile Patrick Karlsen ha presentato la sua candidatura alle elezioni comunali nella lista «Cittadini per Trieste», che sostiene il candidato sindaco Roberto Cosolini. Nato nel 1978 a Genova, Patrick è un giovane ricercatore, triestino d’adozione, che si occupa di storia contemporanea della Venezia Giulia; ha deciso di candidarsi per promuovere due aspetti che la città sottovaluta: i giovani e la cultura.

La caccia al volto giovane non è una novità in questa campagna elettorale, ma la candidatura di Karlsen non è una banale operazione di facciata. Patrick Karlsen è convinto che nei prossimi anni Trieste vincerà la scommessa sul suo futuro se saprà ritrovare la sue radici culturali e letterarie e se saprà diventare una città che offre un futuro ai giovani, una città «dove è facile restare, tornare, arrivare». Per capire come, bisogna innanzitutto interrogare quelle radici.

Nei suoi studi storici, Patrick ha messo in luce l’estrema specificità della situazione triestina, dove già dal 1943 la contrapposizione canonica tra destra e sinistra perdeva senso, e dove le nobili aspirazioni del CLN Venezia Giulia (che fronteggiò sia i nazifascisti sia i titini filoslavi), facevano appello ai valori della convivenza e dell’apertura, che già ai tempi dell’Austria fecero grande Trieste, il suo porto e i suoi scrittori e che possono far fiorire di nuovo un atteggiamento giovane e generoso, che superi la miopia provinciale che spesso domina la scena politica locale.

Questo intento è piaciuto Claudio Boniciolli, Stelio Spadaro, Fabio Forti e Anna Vinci, che hanno visto in Patrick una persona in grado di esprimere e sostenere al meglio i valori per cui hanno lottato. Proprio la sua formazione di storico consente a Karlsen di presentarsi come voce nuova che raccoglie il testimone della generazione precedente e allo stesso tempo impersonare il volto giovane della città. Che cosa propone in concreto Patrick Karlsen per saldare queste due anime della città?

Innanzitutto la realizzazione di un museo civico della memoria, capace di raccontare insieme in modo obiettivo e non ideologico la storia della Risiera e quella delle Foibe, per sanare lacerazioni che ancora oggi dividono l’identità; un museo della letteratura triestina, che tanto ha contribuito alla costruzione dell’identità di Trieste e il mondo intero guarda con interesse; un maggior ruolo per il tavolo delle associazioni giovanili, che coordini le tante forze giovani della città e per finire il rilancio di Trieste come luogo di grandi eventi musicali e culturali.

Chi volesse conoscere meglio questo singolare candidato, potrà incontrarlo in una serie di appuntamenti in cui dialogherà con altri giovani triestini, «cervelli non in fuga» che come lui hanno a cuore il futuro della città. Il primo incontro si svolgerà lunedì 18 aprile alle 18.30 presso il bar Knulp, in via madonna del mare 7/a.

Paolo Stanese

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30 commenti a Karlsen candidato in Comune. “Un giovane storico per rilanciare Trieste e la cultura”

  1. hozaka ha detto:

    Un giovane storico precario per portare Trieste fuori dal 900…
    Ci stà….

  2. Julius Franzot ha detto:

    Auguri! Finalmente uno fuori dai giri trasversali! Pero`sarebbe interessante anche sapere che ne pensa su altri problemi, tipo rigassificatore, Euroregione, disoccupazione giovanile, case di riposo, infrastrutture e comunicazioni. Ce lo fa sapere su Bora La?

  3. Tergestin ha detto:

    Aria fresca e giovine, pareria. Se ne sentiva el bisogno: in bocca al lupo Patrick!

  4. Luciana Favretto ha detto:

    Speremo che sia anche pratica oltre alla teoria…

  5. Alessandro Duiz ha detto:

    Much more than Bavisela.
    Daghe Patrick! Semo con ti.

  6. Patrick Karlsen ha detto:

    Evviva il lupo e grazie a tutti.
    Che sia anche pratica oltre che teoria vorrei avere l’occasione per dimostrarlo.
    A Julius dico che sono un anti-tuttologo: credo che ciascuno debba dare il suo contributo sulla base delle proprie competenze e parlare di quello che sa.
    Questo non vuol dire, ovviamente, che non abbia opinioni sui temi che citi. Per esempio: l’idea del rigassificatore a Trieste non mi piace; l’Euroregione invece mi piace eccome, con Trieste candidata naturale a esserne il centro; la disoccupazione giovanile è una piaga per nulla alleviata ma anzi aggravata dall’attuale legislazione sul lavoro; credo che le case di riposo debbano essere posti dignitosi, confortevoli, e in gran parte finanziati dalla comunità come in Scandinavia; sulle infrastrutture, sappiamo quanto il problema sia urgente soprattutto in riferimento al nostro porto, e al riguardo penso che, prima di favoleggiare su corridoi intercontinentali, ci siano interventi fattibili e relativamente poco costosi sulle reti già esistenti che potrebbero miglorare la situazione.

  7. pierpaolo ha detto:

    Patrick

    Ma la Bassa Poropat lo sa che sei contrario al rigassificatore?
    gli utenti non autosufficienti ricevono gia finanziamenti regionali.

  8. pierpaolo ha detto:

    mi riferivo agli utenti delle case di riposo ovviamente..

  9. Paolo S ha detto:

    “Evviv il lupo” te lo rubo!

  10. Piera Pistis ha detto:

    Faccio tanti auguri al candidato sperando che come cervello “non in fuga” sia sensibile al potenziamento della ricerca ed alla valorizzazione delle capacità dei nostri giovani, ce ne sono tanti e se sono “in fuga” la colpa non è certo loro! Cosa fare allora?

  11. Patrick Karlsen ha detto:

    Pierpaolo: non so se lo sappia, e non so se le interessi. Ma eventualmente avere opinioni diverse all’interno di un movimento democratico penso sia assolutamente lecito. Sui contributi regionali agli utenti indigenti, sapevo e approvo, ma personalmente sono favorevole a un allargamento dell’intervento pubblico anche a livello gestionale, per l’assistenza agli anziani così come negli altri ambiti classici del welfare state.

    Per Paolo S.: faccia pure!

    Per Piera: Grazie per gli auguri. Sono sensibilissimo eccome, e consapevole di quanti destini sono in gioco quanto si affronta questo argomento. Credo nella cultura anche come volano di sviluppo economico, diretto e indiretto. Credo nella ricerca come elemento chiave dello sviluppo, e sono convinto che le risorse per sostenerla ci siano, a volerle trovare e poi ridistribuire con più intelligenza.

  12. hozaka ha detto:

    Sì ma no stemo subito meterse a parlar de veci….mi me interessasi capir se se combina crear qualche posto de lavoro con politiche culturali senza far assistenzialismo…

  13. Patrick Karlsen ha detto:

    No go attaccà mi, hozaka 🙂
    Politiche culturali in linea con l’identità della città, e Trieste ha un’identità ricca con tantissimo da offrire, possono direttamente creare lavoro e attrarre turismo, che è volano di altro sviluppo. In questo senso la cultura può diventare secondo me una delle basi forti dell’economia cittadina!

  14. pierpaolo ha detto:

    Patrick

    Si si, lecitissimo, ma sai, avere l’opinione opposta al n. 1 della lista per cui vai a chiedere voti…

    “Sui contributi regionali agli utenti indigenti, sapevo e approvo”
    Sarà che te approvi, ma no te ga capì niente, non serve essere indigenti per avere il contributo, il contributo regionale è per tutti gli anziani non autosufficienti.

    Ricerca meglio!

  15. hozaka ha detto:

    e daghela con sti veci…..mi chi se ciava!!!!

  16. Tergestin ha detto:

    Xe che Pierpaolo vien da un movimento dove se fa quel che disi el Grande Santone o se vien epuradi in tromba. Storia longa questa, almeno de tre lustri. A mi personalmente poco me cambia se la Poropat xe pro rigassifcator, ma son contento che Patrick no lo sia e lo ribadissi qua.

  17. Patrick Karlsen ha detto:

    Pierpaolo: come penso hai letto nell’articolo (ma forsi no te ga capì niente), l’assistenza agli anziani non è esattamente un punto su cui intendo fare leva nei miei progetti.
    Comunque, sapevo di una legge regionale che garantiva contributi anche ad anziani indigenti (autosufficienti), ma ammetto che non seguo attentamente gli sviluppi dell’argomento. A ciascuno il suo, dei!

  18. Julius Franzot ha detto:

    1. Un giorno saremo tutti “veci” ed i loro problemi saranno i nostri. Inoltre senza i voti dei “veci” a TS non si puo´ essere eletti. Ben vengano quindi iniziative sul welfare.

    2. Posti di lavoro nella cultura senza fare clientelismo? Secondo me e´possibile, ma solo cambiando radicalmente il modo di pensare:

    1. Mettere la parola “fine” alla marea di microassociazioni che hanno il solo scopo di incensare una sola persona e di attirare soldi pubblici sulle sue attivita´. Per quanto riguarda la letteratura, secondo me bastano 4-5 associazioni, tra italiane e slovene. Ulteriori solo per attivita´in altre lingue.

    2. Incominciare a far pagare l´ingresso a tutte le manifestazioni. Magari ci abdra´meno gente, ma sara´un pubblico interessato che discute e non solo amici “precettati” che guardano solo l órologio.

    3. Una frenata alla “sussidiarieta´”. Dove sta scritto che Comune/Provincia/Regione non possono assumere ed organizzare in prima persona senza passare per le associazioni? Sarebbe un enorme risparmio, dato che si eliminerebbero tutte le attivita´per cui il pubblico spende 10, l´evento costa 6 ed il resto e´diviso tra “associazione”, oste, tipografo…

    4. Sarebbe anche positivo centralizzare la programmazione di eventi per evitare che una sera ce ne siano 10 paralleli e la sera dopo nessuno. Il programmatore potrebbe essere un pubblico dipendente.

  19. Pierpaolo ha detto:

    Patrick
    Siccome hai risposto ad una domanda che ti è stata posta da Julius sulle case di riposo pensavo ne sapessi qualcosa.

    Tergestin
    Ci sono dei partiti fondati su idee comuni, altri sul desiderio di comandare, se per te non è importante come la pensi il movimento e il suo rappresentante più alto e accetti che ognuno porti avanti una sua politica personale bene così.

  20. hozaka ha detto:

    Julius Franzot…no te voterò mai…cos te son filo sovietico? centralismo democratico? 4-5 associazioni così no xe più sprechi? Chieder pila alla gente per tutte le manifestazioni pubbliche?
    Demo vanti dei…la pila de risparmiar no xe miga lì…

    So anche mi che diventeremo tutti veci, ma non son talmente ossessionà dall’idea che devo chieder conto a tutti i candidati de cossa i farà per mi co sarò vecio

  21. Julius Franzot ha detto:

    @ hozaka: e io non mi candidero´mai a nulla e non avro´mai bisogno dei voti di chi usa le battutacce al limite dell´insulto al posto degli argomenti.

  22. hozaka ha detto:

    bon bon, ma no sta rabiarte, no volevo miga offenderte dandote del centralista democratico

  23. Stelio Mangano ha detto:

    Demoghe fiducia al ziovine. (anche se xè pozà da solo veci, speremo no perchè la pensa uguale a lori).

    Speremo anche che il matto co scrivi che i suoi ambiti xè anche le politiche giovanili, nol se vol riferir solo ai fioi della “Borghesia illuminata triestina”, ai pici de questi sai ghe servi le politiche giovanili.

    Ma sto Patrik ga un lavor?Cossa vol dir son a napoli per motvi de studio? Studiar si lavorar? Insomma ne ciuccia i bori in comun.

    Sia quel che xè sarà sicuramente mejo de quei che ghe xè desso e tutta la banda camber-Antonione.

  24. Patrick Karlsen ha detto:

    Stelio Mangano:

    grazie per la fiducia. Tengo a puntualizzare alcune cose:

    1) ho 33 anni e, fortuna mia, parecchi amici, coetanei e più giovani. Visto che già conosce i “veci”, sarò felice di presentargliene qualcuno, ogni venerdì dalle 19 ci trova al Caffè Teatro Verdi.

    2) il riferimento alla borghesia illuminata di Trieste era soltanto un riferimento ideale a una componente della città, democratica e non nazionalista, preziosa quanto trascurata in passato. Naturale che se parlo di politiche giovanili le mie idee progressiste mi portano a considerare tutti i giovani, al di là della loro condizione economica.

    3) Sto Patrick ga un lavoro: dopo il dottorato di ricerca in Storia contemporanea, sono ricercatore (ovviamente precario e sottopagato, dati i tempi) all’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli “Benedetto Croce”. So bene che la ricerca in questo Paese non gode di molto prestigio sociale, ma la invito ad avere più rispetto e a considerarla per quello che è, cioè un lavoro.

    4) Non mi sono candidato per “ciuciar i bori in comun”. Non so neppure esattamente quanto sia il possibile ricavo di un consigliere comunale, tanto è distante da me questa concezione della politica. Avessi pensato ai bori piuttosto che alla voglia di far del bene alla mia città, sarei già all’estero dove il mio lavoro consente stipendi qui inimmaginabili.

    Cordiali saluti

  25. Patrick Karlsen ha detto:

    Julius:

    penso anch’io che in tema ci vogliano un po’ di razionalizzazione e coordinamento in più. Ma sul numero e l’attività delle associazioni in questo momento agisce già da odioso deterrente la scarsità delle risorse pubbliche che vengono dedicate alla cultura, e non penso che ci si debba aggiungere l’intervento della politica. Grazie per i suggerimenti, comunque, li tengo in conto.

  26. Julius Franzot ha detto:

    @ Patrick

    Da quello che ne so, l´attivita delle associazioni non sovvenzionate e´ridotta, ma non il loro numero. Quando ci saranno soldi pubblici in vista, si scopriranno tutte le tombe e risorgeranno tutti i creduti morti.

  27. Leonardo Raito ha detto:

    Amico mio,
    in bocca al lupo. Siamo figli di una generazione che vuole dare qualcosa al proprio territorio. Mi sono innamorato di Trieste durante una gita. Facevo le scuole elementari. Sono cresciuto con la passione per la storia e quella per la politica. In tutte e due, oggi, sento di aver compiuto dei passi avanti. Sono certo che il tuo impegno sarà premiato. E uscirai da questa sfida accresciuto, come politico, come uomo, e come storico. Avanti così!

  28. Patrick Karlsen ha detto:

    Caro Leonardo,

    evviva il lupo, ti ringrazio. Queste parole, dette da un uomo che nella politica e negli studi ha dato prova di sicura esperienza, mi fanno coraggio.
    Ave amico

  29. Stufo ara! ha detto:

    finalmente un che no mazza sti lupi, bravo! Spieghighelo anche al bonfo….. cosolini 🙂

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