24 Marzo 2011

Allarme occupazionale a Trieste: 100 esuberi alla Wartsila, 220 alla Alcatel, 60 al Sincrotrone

Il settore industriale della Provincia di Trieste scende al di sotto dei 10mila occupati. A pesare sulla situazione già critica sono gli ulteriori esuberi annunciati: 100 alla Wartsila, 220 alla Alcatel, 60 circa al Sincrotrone.

A chiedere una presa di posizione, e un programma di intervento, alla Regione è il consigliere regionale Alessia Rosolen (gruppo misto).

“Rilevato che non è ancora stato sottoscritto l’accordo sulle Bonifiche tra la Regione Friuli Venezia Giulia e il Ministero dell’Ambiente e considerato che il Cipe continua a rimandare lo stanziamento dei fondi necessari alla realizzazione della Piattaforma logistica in Porto nuovo”, Rosolen rileva che “l’emergenza economica rischia di trasformarsi a Trieste in vera e propria emergenza sociale non affrontabile con la sola logica assistenziale ma con una visione che comprenda che la sorte della Ferriera di Servola (congiuntamente allo sviluppo delle attività portuali e alla realizzazione della Piattaforma logistica) rientra in una partita strategica e globale che necessita del sostegno di Stato e Regione per accompagnare qualsiasi processo di riconversione dell’area”.

Il consigliere regionale chiede dunque “quali siano attualmente le ipotesi di sviluppo del territorio di Trieste al vaglio delle Amministrazioni pubbliche e del Governo e quali siano gli scenari occupazionali che si aprono per il capoluogo giuliano a fronte di una crisi che non lo ha ancora colpito direttamente ma che farà sentire nei prossimi mesi e anni il proprio drammatico peso”.

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6 commenti a Allarme occupazionale a Trieste: 100 esuberi alla Wartsila, 220 alla Alcatel, 60 al Sincrotrone

  1. arlon ha detto:

    Ma come, proprio ogi che el giornal ne conta che semo splendidi e va tuto ben?

    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2011/03/24/news/trieste-resiste-alla-crisi-cresce-il-reddito-totale-1.23726

    Solo che, legendo ben: “si registra un calo generale del totale accumulato in quelle dai 7.500 ai 26mila euro. L’aumento c’è invece per le fasce dai 26mila in su”

    = i poveri xe sempre più poveri. Super.

  2. arlon ha detto:

    p.s: mi so solo che bona parte dei miei coetanei che ga un minimo de ambizion, o xe za partidi, o sta partindo.

  3. Maximilian ha detto:

    Quando chiuderanno la sede della Fincantieri (700 persone – 300 esuberi ) vedremo cosa diranno.

  4. mutante ha detto:

    non mi piace la rosolen, ma lo trovo un buon intervento. poi bisogna vedere che fatti seguiranno…

  5. Tergestin ha detto:

    Anca in India e in Cina ghe xe una forte crescita, peca’ che la sia solo per chi ga i bori. Un paese occidentale no pol e no devi lassar indrio le fasce sociali piu’ a rischio.
    In Nord Europa ‘sta roba no esisti: basta veder le case dei politici del posto, confrontarle ale ville faraoniche che ga i nostri rappresentanti ai Parioli e capir perche’ la’, crisi o no crisi, el welfare funzia ala grande.

  6. digei ha detto:

    #2
    tutti i miei amici ex colleghi sono già da almeno 3 anni che lavorano all’estero xkè qua in italia non si trova nulla di buono per poter metter su casa e farsi una famiglia, come pensano che la gente si faccia un mutuo acquisti una casa mantenga la famiglia con un lavoro precario da 700euri o a termine da 900 non lo so proprio, e credo nemmeno loro, la differenza è che a loro non importa a noi si xkè è la nostra vita.

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