16 Marzo 2011

I 150 anni dell’Unità d’Italia: le manifestazioni a Trieste, nell’Isontino e a Udine

Il Museo del Risorgimento e il sacrario Oberdan aperti oggi fino a mezzanotte daranno il via, a Trieste, alle manifestazioni in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Il programma triestino prevede anche un consiglio comunale straordinario (giovedì 17 alle 11) con l’intervento del professor Parlato e, come simbolo delle celebrazioni, l’illuminazione del Municipio con il Tricolore. Qui il calendario completo degli eventi.

Il Castello di Duino per l’occasione aprirà al pubblico dalle 9.30 e fino alle 17 Alle 18.00 si svolgerà nella sala conferenze la celebrazione e l’esibizione del Fvg Gospel Choir.

A Gorizia l’alzabandiera in piazza Vittoria – sovrastata dal Castello illuminato dal Tricolore – aprirà le celebrazioni, accompagnate dall’invito ad esporre il Tricolore.

Gradisca prevede alle 11.15 l’alzabandiera e l’inno nazionale, quindi, alle 11.30, nella sala del Consiglio comunale, la conferenza di Franco Cecotti “Identità e cittadinanza del Friuli austriaco durante il Risorgimento”. Qui, invece, le manifestazioni in programma a Cormons.

Sagrado prevede una cerimonia in memoria dei Caduti nel corso della IV Guerra d’Indipendenza per l’Unità d’Italia e l’inaugurazione, nel museo del monte San Michele, della mostra fotografica- documentaria delle sei battaglie dell’Isonzo. Si inizia alle 10.45 con l’alzabandiera sul cippo della Fanteria e i saluti delle autorità.

Mentre a Monfalcone si apre la mostra “Posso errare, ma non di core”, l’Associazione corale Audite Nova propone a Staranzano un concerto in programma alle 17 al teatro San Pio XII. Qui tutti gli appuntamenti della Notte tricolore a Staranzano.

A Turriaco parte il ciclo di conferenze e appuntamenti teatrali “150 note di Costituzione” (qui il programma)

Udine si prepara alla Notte tricolore: qui tutti gli appuntamenti in programma.

A Palmanova: alle 10 in piazza Grande alzabandiera alla presenza delle autorità e con la partecipazione della Banda Cittadina di Palmanova, quindi alle 10.30 nel palazzo Municipale apertura della mostra “Una dinastia europea millenaria: Casa Savoia”. Alle 18, nel Salone d’onore del palazzo Municipale, presentazione del volume “Per l’Italia e per Napoleone. Memorie dell’esercito italiano 1796-1814” a cura di Paolo Foramitti ed Ernesto Damiani. La giornata si conclude alle 20.45 al Teatro “Gustavo Modena” con il concerto “Storia d’Italia in Musica” della Banda Cittadina di Palmanova.

261 commenti a I 150 anni dell’Unità d’Italia: le manifestazioni a Trieste, nell’Isontino e a Udine

  1. marisa ha detto:

    Speriamo passi e velocemente tutta questa sbornia nazional-risorgimentale!

    Abbia un Paese nella “merda” più completa e i nostri governanti non trovano nulla di meglio da proprorre di alzabandiera e inno nazionale….

    Andate in Europa a chiedere cosa pensano dello Stato italiano….

  2. Rupel ha detto:

    brava Marisa

  3. dimaco ha detto:

    occhio che certe dichiarazioni scatenerenno le ire di lojze e cvetka che si stanno preparando anima e corpo a festeggiare.

  4. marisa ha detto:

    Nulla contro il tricolore e l’inno nazionale, ma una cosa è bere un bicchiere di vino ai pasti, altro…..una sbornia!

    Vi propongo questo articolo di stampa che personalmente mi ha fatto molto pensare.

    http://gianfrancopintore.blogspot.com/2011/03/la-sinistra-alla-ricerca-dellidentita.html

  5. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ma poi – sostanzialmente – chissenefrega di chi per il 17 marzo si farà venire un attacco di bile?

    E magari qualcuno di questi è pure dipendente pubblico o porta a casa la pagnotta grazie a contratti con enti pubblici italioti… i primi che dovrebbero gridare “viva l’Italia”!!!

    Sapete che potete fare per coerenza? Il 17 marzo tutti a lavorare, e se l’ufficio è chiuso, tutti a fare volontariato!

    L.

  6. effebi ha detto:

    di muggia si sa niente ? che hanno organizzato in quel comune (unico istriano rimasto in italia…) ?

  7. effebi ha detto:

    ecco, provvedo io, visto che per redazione muggia non esiste…

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    Cerimonie commemorative per il 150° anniversario
    14/03/2011

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    Il Comune di Muggia rende noto che, in concomitanza con la cerimonia, presieduta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che avrà luogo a Roma all’Altare della Patria, verrà celebrato con l’Alza Bandiera il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, il giorno 17 marzo p.v. in piazza Marconi con inizio alle ore 11.00. Seguirà un intervento commemorativo del Sindaco.

    ——————————————————————————–

  8. marisa ha detto:

    LUIGI, non è un problema di bile. Il problema vero è che i problemi dello Stato italiano son ben altri! Il problema vero è una sinistra che ormai parla il linguaggio della peggior destra nazional-fascista in quanto ormai esiste solo come anti-Lega Nord e anti-Berlusconi. Quando tornerà a dire qualcosa “di sinistra”?

    Come vedi l’inno nazionale e la bandiera tricolore c’entrano ben poco.

  9. Fiora ha detto:

    D’accordo, “bella la nave, brutto l’equipaggio …ma non per questo scendo, non per questo ammaino la bandiera, non per questo già alla vigilia straparlo di una “sbornia”@4, ancora tutta da verificare.

  10. marisa ha detto:

    FLORA, “sbornia” istituzionale sicuramente Sì !

    Che poi la gente segua le Istituzioni, è tutto un altro discorso…..

    Udine per il momento è senza, o quasi, bandiere alle finestre e l’associazione dei commercianti (a Udine) non ha aderito alle manifestazioni del Comune: nulla nelle vetrine dei negozi e niente apertura dei negozi fuori orario….

  11. dimaco ha detto:

    luigi io domani lavoro,così come oggi. quoto però marisa

  12. Fiora ha detto:

    che dirti Marisa, io non sono di quelli che bacchettino e vogliano raddrizzare le gambe dell’Italico tavolo a suon di post. Il senso critico evidentemente non fa difetto neanche a me, ma domani si festeggia una ricorrenza che secondo me trascende il contingente ed attiene alla Storia.
    Come detto e come penso, qua si tratta di saggiare un senso d’appartenenza…o c’è o non c’è, ed è a prescindere ma soprattutto NON e’ OBBLIGATORIO! ma arroccarsi nei soliti mugugni è qualunquismo puro, che pur mesta, per quel che ho intorno, io però non condivido.
    Guardo al Passato, vivendo questo grigio presente, con speranza di un futuro migliore per i miei e i figli di tutti gli Italiani, ma senza dimenticare la mia identità.

  13. effebi ha detto:

    ODE ai non-festeggiatori del 150°

    Ma fè…
    quel c…o che ve par !!!

    Sè liberi
    (de no festegiar)

    viva l’italia !!!
    e andè pur a…
    …lavorar 🙂

  14. Fiora ha detto:

    al netto di nani buffoni ballerine, potere parallelo il mio è un pieno di bella e brava gente, il Paese più bello del mondo, e tutto il mondo ce lo riconosce.
    Nani buffoni e ballerine passano, la Patria resta, Viva l’Italia…e ci dispiace per gli altri!

  15. effebi ha detto:

    Ricevo da un amico di Pola e giro a voi:

    Oggetto: sabato concerto
    Cari amici, connazionali e appassionati di cultura,
    per festeggiare il 150° anniversario dell’Unitá d’Italia, tramite il Consolato Generale d’Italia a Fiume giungono a Pola il pianista Alessandro Vuono e il clarinettista Antonio Arcuri. Il concerto avrá luogo sabato 19 marzo alle ore 19 alla nostra Comunitá. Siete tutti… benvenuti. Passaparola.

  16. Mat ha detto:

    Scusate, ma io non ci vedo niente di male nel festeggiare i 150 anni di unità di un nazione.
    Non bisogna confondere e mischiare a situazione politica -e non solo- attuale, la nostra cultura e l’appartenenza a un popolo comune.
    Sì, è vero, al giorno d’oggi c’è da vergognarsi di essere italiani, ma credo che in fondo ad ognuno di noi ci sia anche l’orgolglio di esserlo. Quante persono sono morte per questa bandiera? quianti sacrifici sono stati fatti? E’ giusto festeggiare, per ricordare questa gente.

    Mat

  17. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa

    Mescoli artatamente due discorsi completamente diversi: la situazione economica impedisce di festeggiare il 150° anniversario dell’unità d’Italia? Ma se perfino nel Burundi si festeggiano gli anniversari!

    Ad ogni modo, adesso è richiesta la massima coerenza per tutti, basta chiacchiere: l’Italia fa schifo? Lavora il 17 marzo! Non credi in Dio? Natale e Pasqua passali al lavoro! La Resistenza ti fa schifo? Il 25 aprile va’ in miniera!

    La fuffa contro il 150° dell’Unità d’Italia: questa è veramente una cosa ridicola.

    L.

  18. alpino W IL TRICOLORE ha detto:

    quoto il veneziano,
    qui dentro la sbornia l’abbiamo presa noi a suon di sentire continue provocazioni di lamentosi che in ogni salsa, ripetutamente, con toni più o meno pacati ripetono allo sfinimento che non festeggeranno che questo e che quest’altro, io domani lavoro perchè devo, ma con il cuore e con la mente festeggio, siamo forse 5 o 6 qui dentro che hanno dichiarato di festeggiare la ricorrenza di domani contro un esercito di “contrari” ripetitivi, noiosi ossessionati dalla paura del tricolore…chi dovrebbe quindi essere assuefatto?
    Per Dimaco
    in merito alla tua affermazione sulle luci del Sabotino, mi auguro che vengano sostituite e potenziate magari con i LED! come in passato fu sarà anche in futuro ovvero se si danneggeranno o fulmineranno ci saranno pronti volontari che andranno ad effettuare le riparazioni, quindi mettiti l’anima in pace, la copertina sulle gambe e concentrati sui tuoi eroi alla Fazio e Saviano che le luci tricolore del Sabatono ci saranno anche dopo la tua e mia dipartita.
    Patriottici e tricolorati saluti
    Alpino

  19. dimaco ha detto:

    ecco vedi luigi io per il 25 aprile non lavoro, cosi come per i primo maggi (festvità serie e laiche) natale lavoro pasqua guale in quanto non le cosidero feste degne di nota in quanto religiose. nessuno ha detto di non festeggiare ma solo che l’enfasi per farlo é eccesiva.
    @ alpino dovessi diventare sindaco io quelle luci sparirebbero in meno di 5 minuti in quanto atte a spargere propagandaam sono saye masse li per quello. come la scritta nas tito

  20. Marco Suman ha detto:

    A me pare che a Trieste ci si ben poco da festeggiare l’unità nazionale, per almeno due motivi.
    I la prima guerra fu persa, quindi è italiana per conquista e non per scelta, (cosa ripetutasi nel ’75 con Osimo) perciò se non altro almeno in questa città si dovrebbe pensare a ricordare le migliaia di morti dimenticati che hanno combattuto e sono morti per Trieste austro-ungarica, a fronte di poche centinaia di irrendentisti, che invece vengono ricordati fino alla nausea.
    II l’Italia amministra Trieste da 81 anni, non da 150, e in questi 8 decenni l’ha lentamente trasformata da 2° porto del Mediterraneo a una città semi-morta con un porto che sfigura persino con Koper, che manco esisteva all’epoca. La situazione politica italiana odierna c’entra poco o nulla coi festeggiamenti, quindi se l’Italia vuole festeggiare festeggi, ma i triestini dovrebbero dedicare un pensiero ai loro nonni e bisnonni che combatterono quella bandiera che loro oggi espongono fieramente alla finestra. Io nel mio piccolo ho esposto quella austro-ungarica.

  21. alpino W IL TRICOLORE ha detto:

    ma fortuna per noi dimaco non diverrai mai sindaco e le luci continueranno ad illuminare di bianco rosso verdi le tue notti goriziane..evviva!

  22. dimaco ha detto:

    e chi lo dice alpino che non diventerò mai sindaco? per diventarlo basta promettere tante cose belle. inventarsi cazzate e raccontare un sacco di balle ai pensionati e operai. vista la nostra classe dirgente non puoi non convenire che il metodo funzioni.

  23. Tergestin ha detto:

    @ Marco Suman

    La penso uguale.
    I mii nonni ga combattudo come la stragrande maggioranza dei Triestini, per l’altra parte, perche’ go de sbrodolarme per quei che ghe sparava indosso? Me dispiasi de sicuro per el fato che un’intera generazion xe morta per una guera, ma se se permeti ghe dago la precedenza nei mii pensieri senza gnanca discuter a chi se difendeva a casa propria e mia, prima che ai sui nemici.

    I fanti del Piave? Che i se li tegni oltre Isonzo e po’ bon.

  24. Fiora ha detto:

    @Alpino , noi Triestini e cittadini Italiani sentimo un’appartenenza che esula dal contingente, un’aderenza che xè culturale e de scelta e che va a coincider coll’evento de domani.
    Me chiedo e ghe chiedo a tutti sti “sigg.contro” e che al pari de noi i ga scritto sulla carta d’identità Cittadinanza Italiana, de che cittadinanza i se senti, de che Stato de appartenenza i se considera…
    La Defonta sburta radicio, “minoranza” no xè “cittadinanza” e presupponi esser parte de una Nazion, a meno de no voler esser consideradi apolidi, con tutte le conseguenze che un’ ONESTA scelta de sto tipo comporteria.
    ‘ Lora? Quala Cittadinanza di grazia?

  25. isabella ha detto:

    Io lavoro.

  26. effebi ha detto:

    20, ecco, bene, ti sei preso la tua soddisfazione, resta nel tuo piccolo…

  27. effebi ha detto:

    ma, a fronte dei “supposti” tanti che qui a trieste dichiarano di avere mille-milioni di buoni motivi per non festeggiare e per non sentirsi italiani… esiste una formazione politica…un movimento… una associazione che li raggruppi che li rappresenti ? o no i xe boni nianche de far i propri interessi ?

    alo alo…brontoloni su, su… metè su almeno un circolo, verzè una sede… l’italia ve darà anche i bori per luce gas e giornaleto…ma deve de far… no ste star qua tuto el giorno a romperne le bale a noi italiani orgogliosi e felici de festegiar…

  28. Marco Suman ha detto:

    Flora, el discorso saria sai longo, ma la fazo curta. Esisti ancora el TLT, pei acordi de Parigi del 1947, te savevi questo? Bastassi uno che porti al’ordine del giorno questa roba ale nazioni unite: “il Segretariato delle Nazioni Unite ha confermato per iscritto che tuttora qualsiasi Paese membro dell’ONU potrebbe richiedere la messa all’ordine del giorno della designazione del Governatore del Territorio Libero”. Altro che apolide, triestin, orpo! Cità Franca, un sburtòn al porto verso l’est come che dio comanda e no come che i ga fato in sti ani, e via. A mio aviso quel che ga mazado Trieste xe sta el nazionalismo,(quei xe s’ciavi, quei xe gnochi, quei xe greghi, e avanti coi stupidi razismi) Trieste no xe MAI stada italiana, altro che italiana da sempre, e desso la xe, ma xe solo l’ultima “conquista” coloniale italiana, gnente de più.

  29. Franz ha detto:

    Io festeggerò, con buona pace dei soliti brontoloni, che fanno mille distinguo e che su ‘sto sito hanno un bel nido digitale.
    Non vi interessa? Amen, siamo liberi per fortuna anche di non festeggiare: lasciatelo fare ni pace a chi lo vuole però.
    Effebi vi ha già dedicato un’ottima ode al #13.

    E visto che siete tanto bravi ad osservare gli altri stati… gli anglosassoni hanno un detto: “right or wrong it’s my country” (giusto o sbagliato è il mio Paese), fosse così pure per tanti italioti sarebbe già un passo avanti.

    Buon 150°!

  30. Marco Suman ha detto:

    27 eco, bravo, tu bisnono se ga fato el mazo per tignir l’Italia lontana de qua e ti festegia pur. Un poco de storia no faria mal, senza saver el passato no se va sai lontan. De cossa dovessi esser fiero? Mi me vergogno de esser italian, e Berlusca no ghe entra con sto discorso, anca perchè el xe sta votado dai italiani, i stessi che nel ’30 iera tuti fassisti, e dopo nel ’48 iera tuti antifassisti, e avanti cussì co le bandierete. Italia, un paese clientelare de mafiosi e traditori, e no lo digo zerto mi. L’Italia ga tradido la Triplice nela Prima guera, ga tradito l’Asse nela seconda, la mafia xe infiltrada dapertuto de ani anorum e prima che i copi Dalla Chiesa i ne diseva che gnanca no la esisti!!! Ma sì , festegièmo. Tricchetracche, pizza e mandolino. No, no sta scomodarte effebi, stago za fazendo le valigie, che go za visto bastanza pei mii gusti qua.

  31. Marco Suman ha detto:

    Ma difati Franz, te son libero, e boni festegiamenti a chi che festegia, go za dito; ma posso esser libero anca mi? E i inglesi ga ragion, solo che el my country xe Trieste, no l’Italia, tuto qua. E torno a dir, no xe 150, ma 81, almanco qua de noi.

  32. Fiora ha detto:

    28@ Marco, mi me vardassi ben dai proclami a base de “sempre” e de “mai” senza aggiungerghe un “secondo mi”.
    No semo nissun un Zarathustra, che “così parlò” e che tuti devi condivider…
    Quanto al nazionalismo, personalmente go ben presente el concetto de Patria da cui deriva el termine e l’essenza del mio patriottismo.
    A differenza del nazionalismo esser patriota no xè prevaricar sul patriottismo altrui, anzi el xè rispettoso e sinergico con i valori delle altre etnie, ma da parte de ste altre etnie, BASTA de ZAPAR I PIE o voler meter un stivaleto malese ristretto come i loro livori,a chi come mi vivi , lassa viver e fa festa, perché per nascita , per scelta culturale, per aderenza totale de pregi e difetti, xè quela che se senti: UN’ITALIANA.

  33. Marco Suman ha detto:

    Fiora, se te gavessi leto ben, go inzià el primo comento un ” A me pare” e nel secondo go scrito un “A mio aviso”, credo che ambedue i equivali a un “secondo mi” o no? Che Trieste no sia mai stada italiana lo disi la storia, no xe certo un mio o un tuo parer a cambiar le robe Nel comento dopo digo che MI me vergogno, e de perchè, quindi, forsi no me son acorto, ma dove saria sto zarathustra?

  34. effebi ha detto:

    vi segnalo un’iniziativa promossa in occasione del 150.mo.

    Venerdi’ 18 marzo alle ore 19 a Palazzo Manzioli a Isola si inaugura la mostra “Le bandiere dell’Unita’ d’Italia” curata da Silvano Sau, promossa dalla locale Comunita’ autogestita della nazionalita’ italiana. Il musicista Ento Hrovatin eseguira’ alcuni canti risorgimentali.

  35. El sinter de Gropada ha detto:

    EFFEBI, e io che pensavo che la condizione degli italiani in Slovenia fosse pessima! I terribili sloveni permettono addirittura una mostra sull’Unità d’Italia ad Isola???

    Vi immaginate una mostra sull’Indipendenza della Slovenia a Trieste? Vi immaginate i picchetti di protesta di Menia ed ANVGD?

  36. dimaco ha detto:

    come già dettonessuno impedisce a qualcuno di festeggiare,ma c’ qualcuno cje vorrebbe imporre agli altri di farlo. cosi come voi siete liber di festeggiare cosi gli altri sono in diritto di non farlo e di esprimere il loro parere. non festeggoare con bamdoere e non cantando l’inno nazionale OgnI 10 minuti NON cnfogura il reato di lesa maestà

  37. Euroscettico ha detto:

    …tranquilla Marisa scommetto che sei statale e questa festività la recuperi 😉

  38. giovanni ha detto:

    W GORIZIA E TRIESTE ITALIANE, W L’ITALIA, W IL TRICOLORE che, sempre sventolante nel mio cuore, in questi giorni è esposto anche alle intemperie.

  39. Victor Bergman ha detto:

    In verità si dovrebbe festeggiare l’Unità territoriale dello Stato di cui siamo cittadini, non dell’italianità in quanto tale (gli italiani svizzeri non festeggiano!) e quindi semmai si tratta di una festa statalista, non nazionalista.

    Solo chi è rimasto prigioniero dello schema stato=nazione attribuisce ai festeggiamenti dei significati che non hanno, esaltandosi (o mugugnando, se non si sente italiano).

    A rigor di logica non hanno molto da festeggiare nemmeno i nazionalisti triestini: questo anniversario ribadisce in modo subdolo quanto l’Italia possa ritenersi “unita” anche senza Trieste (e tanto più senza l’Istria)!

    Un libertario, che nello stato nazionale vede solo un mostro che opprime gli individui con tasse e leggi ideologiche, non ha molto da festeggiare, per quanto possa essere orgoglioso della propria italianità, a meno di valutare che la formazione dello Stato Italiano sia stata comunque un bel passo avanti verso la modernità, rispetto al medioevo che sulla penisola è durato fino al 1861.

    Comunque i tempi stanno cambiando, lentamente anche il concetto di stato-nazione sarà superato: la fiacchezza di questi festeggiamenti e le polemiche “leghiste” ne sono un chiaro indice.

  40. effebi ha detto:

    pronti con i tricolooooooori !?

    el mio xe za in finestra. incoraggiamento per i patrioti timidi…

    da istrian voio ricordar la data del 10 aprile 1861, Parenzo:
    Dieta del “Nessuno”

    -pecà che (anche quela volta) la ne xe andada mal… se vedi che xe destin cussì.

  41. El sinter de Gropada ha detto:

    mi go esposto quel francese, bianco-rosso-blu, va ben lo steso?

  42. El sinter de Gropada ha detto:

    tanto domani piove, vi attaccate al tram

  43. effebi ha detto:

    sinter… la mia ODE è anche per te
    (vai ..al 19 e stai fermo un giro)

  44. effebi ha detto:

    41…sinter, se tu non avessi precisato “quel fancese” saremmo skizzati a 400 post…. 🙂

  45. Paolo Geri ha detto:

    Siamo in democrazia. Ognuno si sceglie la bandiera che vuole.
    Io la bandiera tricolore la porto solo il 25 aprile, ma quella delle Brigate Garibaldi (immagino che questa sia una terribile provocazione per alcuni).
    Domani – insieme a parecchi altri amici (si ci siamo organizzati ….) – esporremo la bandiera dell’ Impero austro-ungarico e quella del Territorio Libero di Trieste.
    Quella rossa la tengo da parte per per il 1 maggio.

  46. Fiora ha detto:

    @39 “il cuore ha delle ragioni che la ragione non può comprendere”
    E se lo dice Pascal, ti tocca di accettarlo pure a te.

  47. Marisa ha detto:

    E comunque il 17 marzo del 1861 ci fu solo l’atto di trasformazione di un nome: il nome “Regno di Sardegna”, fu mutato in “Regno d’Italia”. Peccato mancasse ancora tutto lo stato pontificio, il Veneto, il Friuli, ecc. ecc. E i Savoia erano “francesi” e non italiani! E il Sud Italia non voleva diventare “piemontese”. Li chiamano “brigati” nei libri nazional-risorgimentali italiani, ma difendevano solo “casa loro” dalle mire espansionistiche dei Savoia…

    Giusto per essere un po’, ma solo un po’, precisini….

  48. Tergestin ha detto:

    @ Marisa

    Senza contare i plebisciti burletta e quanto altro. Basta leggere quanti libri sono usciti negli ultimi anni a mettere in discussione una casa che non si regge in piedi perche’ priva di fondamenta.

  49. marisa ha detto:

    E tanto per guardare “la faccenda” anche da un altro punto di vista, vi incollo dal sito internet “popoli minnacciati”:

    titolo:
    Non celebriamo l’Italia, ma le Italie

    Testo:
    Molti italiani vorrebbero festeggiare il 150° anniversario dell’unità facendo tabula rasa di tutte le entità politiche e culturali non italofone che compongono lo stato italiano. La loro equazione è molto semplice: Italia = italiani = italofoni. In questo modo dimenticano che la penisola contiene popoli con storie che precedono l’unità di molti secoli. E’ necessario chiarire una volta per tutte che negando le culture non italofone presenti nella penisola:

    1) Si calpesta la Costituzione: l’articolo 6 afferma che “La Repubblica protegge con apposite norme le minoranze linguistiche”. Approvata nel 1947, la nostra fu la prima Costituzione dell’Europa post-bellica a prevedere espressamente questa tutela: è un primato del quale dovremmo essere orgogliosi.

    2) Si abbraccia lo stesso nazionalismo ottuso e intollerante che per quasi mezzo secolo ha contraddistinto la posizione del Movimento Sociale Italiano. Il partito di Almirante, infatti, dichiarava apertamente l’obiettivo di cancellare l’autonomia sudtirolese. Allo stesso modo, faceva di tutto per limitare i diritti della minoranza slovena di Trieste. In modo del tutto incoerente, però, invocava la tutela della minoranza italiana stanziata in Jugoslavia. Evidentemente i neofascisti erano mossi dall’anticomunismo e dalla slavofobia, anzichè da un sincero interesse per i diritti delle minoranze. Altrimenti avrebbero capito che non si può difendere le proprie minoranze all’estero mentre si dimenticano quelle straniere che vivono in Italia.

    3) Si dimentica (o si dimostra di non conoscere) il proprio patrimonio storico. La minoranza grecanica stanziata in varie regioni meridionali è l’erede della Magna Grecia; quella albanese è arrivata nella penisola in seguito a migrazioni che risalgono alla fine del quattordicesimo secolo; in Val d’Aosta il francese è lingua ufficiale dal 1561, etc. Eppure si rivendicano poeti, scrittori e artisti vissuti nei secoli passati: Dante, Goldoni, Leopardi, Michelangelo, Petrarca…
    L’Italia non è nata come un fungo nel 1861, ma è il frutto di un lungo processo storico al quale hanno contribuito anche tanti non italofoni. Metterli da parte equivale a mutilare la propria storia.

    4) Si disprezzano delle conquiste sociali e politiche che il mondo ci invidia: pensiamo all’autonomia sudtirolese. Ogni anno Bolzano viene visitata da studiosi, giornalisti e uomini politici di tutto il mondo: dal Tibet alla Transilvania, dal Kashmir allo Sri Lanka. In questa città studiano l’autonomia locale per capire se può essere applicata ai conflitti che interessano le loro terre.

    5) Si abbraccia una posizione che contrasta con l’integrazione europea. Negli ultimi anni perfino la Francia, patria storica del centralismo e del monolinguismo, sta cambiando: nel 2008 l’Assemblea nazionale ha approvato una modifica della Costituzione riconoscendo ufficialmente le lingue minoritarie.

    6) Si discrimina secondo la logica tipica di tanti regimi autoritari o totalitari, che vedono nella varietà linguistica, anzichè una ricchezza da tutelare, un nemico da abbattere.

    7) Si abbraccia una posizione che contrasta con il diritto internazionale: molti documenti dell’ONU, del Consiglio d’Eu-ropa e di altri organismo sovranazionali prevedono la tutela e la promozione delle lingue minoritarie.

    8) Si esercita una delle forme di prepotenza più odiose, quella dove il forte opprime il debole. Naturalmente non tutte le minoranze sono deboli allo stesso modo: esiste un abisso fra la situazione dei Sudtirolesi e quella dei Croati molisani. Ma lo spirito è lo stesso: utilizzare la propria forza – numerica, linguistica, politica – per negare o limitare i diritti di entità culturali meno numerose. Una vera pace sociale non sarà mai possibile se la maggioranza si serve del suo peso per limitare i diritti delle minoranze.

    9) Si dimentica che in tutti i campi – dalla biologia alla flora, dalla fauna all’alimentazione – la varietà è una condizione necessaria per un corretto sviluppo. Le lingue non fanno eccezione.

    10) Si dimentica che l’Italia unita ha un senso se protegge e valorizza queste diversità, parte irrinunciabile della sua struttura, anzichè cercare di annegarle in un’italianità forzata e antistorica. Altrimenti questa unità diventa una gabbia.

    Naturalmente non possono esistere diritti senza doveri: le minoranze, da parte loro, devono conservare un atteggiamento leale nei confronti dello stato.

    Infine, due considerazioni doverose. Coloro che vorrebbero negare i diritti delle minoranze in Italia sono spesso gli stessi che hanno sostenuto il bombardamento della Serbia (1999) per “difendere la minoranza albanese del Kosovo”; gli stessi che hanno pianto calde lacrime (ma con qualche anno di ritardo) dopo che Saddam Hussein aveva sterminato con i gas tossici i kurdi di Halabja; gli stessi che salgono in cattedra a parlare di diritti delle minoranze quando si tratta della Turchia. Talvolta sono anche gli stessi che col loro voto accettano un’inesistente “Padania”, mentre vorrebbero che Bolzano e Catania, tanto per fare un esempio, fossero italiane allo stesso modo. In questo caso la contraddizione è talmente ridicola che non ha bisogno di commenti.

    Alessandro Michelucci
    _
    Popoli mailing list
    http://lserv.ines.org/listinfo/popoli

  50. dimaco ha detto:

    @44 posso ovviare io

  51. Tergestin ha detto:

    La roba spaziale tra l’altro xe che i la mena col museo del risorgimento e el 1848. Quando ierimo no solo soto l’Austria ma adiritura incoronai come “citta’ fedelissima”.
    Nel stesso anno che Franz Joseph vien incoronado, el quale l’anno dopo scrivera’ una lettera “ai miei fedeli Triestini…..” (24 marzo 1849).

    Vabe’ che finche’ le mostre le fa assessori col manganel drio la scrivania e membri dela Lega Nazionale…..

  52. El sinter de Gropada ha detto:

    Paolo Geri, siete i soliti stalinisti in malafede: l’Impero AU è incompatibile col comunismo. Vergognatevi di manipolare la storia e ricordatevi che manipolando la storia avete infoibato milioni di persone da Katyn all’Istria, dalla Cambogia a Cuba

  53. dultan ha detto:

    solo l’alabarda sul balcon. trieste libera!

  54. El sinter de Gropada ha detto:

    PIEMONT LIBER! ITALIA FORA DA ICI!

  55. effebi ha detto:

    ODE ai non-festeggiatori del 150°

    Ma fè…
    quel c…o che ve par !!!

    Sè liberi
    (de no festegiar)

    o le mudande
    sbandierar…

    viva l’italia !!!
    e andè pur a…
    …lavorar

  56. dimaco ha detto:

    a me pare invece leggendo che si usi questa scusa della festa (patoca) per non lavorare. Tipicamente italiano: fare festa e fare festa, se poi tutto il resto va in malora non importa , basta fare festa. ecco spiegato il motivo di tanto patriottismo o vogliamo chiamarlo fancazzisno?

  57. dimaco ha detto:

    quanta ragione aveva schopenauer:

    Il tratto principale, nel carattere nazionale degli italiani è un’impudenza assoluta. Questa dipende dal fatto che essi da un lato non si sentono inferiori a nulla, sono quindi presuntuosi e sfacciati, dall’altro si ritengono buoni a nulla e quindi sono vili. Chi, viceversa, ha pudore è per certe cose troppo timido, per altre troppo fiero. L’italiano non è né una cosa né l’altra, ma, a seconda delle circostanze, è tutt’al più pusillanime o borioso.

  58. effebi ha detto:

    yamme yamme yamme-yamme ya !
    yamme yamme yamme-yamme ya !
    funiculì-funiculà-funiculì-funiculààààààà !!!

    yamme yamme yamme-yamme ya !
    funiculì-funiculààààààààààààààààààààààààààà !!!

    🙂 godo !!!

  59. effebi ha detto:

    O mia bela Maduninaaaaaaaaaa
    che te brillet de lontaaaaaaaaan
    tuta d’ora e piscinina,
    ti te dominet Milaaaaaaaaaaaaan

    sota a ti se viv la vita,
    se sta mai coi man in maaaaaaaaaan …

    me sbrodolo !!! 🙂 🙂 🙂

  60. effebi ha detto:

    Romagna miaaaaaaaaaaaaa
    (zumpapazumpapa…)

    …Romagna in fiore…
    (zumpapazumpapa…)

    tu…sei la steeeeeeeella,
    tu sei l’amooooooooooooore!!

  61. effebi ha detto:

    (zumpapazumpapa…)…

    stragodimento !

  62. effebi ha detto:

    La porti un bacione a Firenze !
    un vedo l’ora quando tornerooooooooooooo.
    La nostra cittadina
    graziosa e sì carina,
    la ci ha tant’anni eppure la
    un n’invecchia mai.

    finocchiona !!! chianti !!!
    son per tera….. :))))

  63. effebi ha detto:

    una triestina ?

    “eeeeeeeeeeeeeeeeeeee…. chi che ne vol mal… ne magni le XXXXXXX…. !”

  64. Tergestin ha detto:

    @ Effebi

    Ti con jamme jamme ja e altre canzoni simili cos’te centri?
    No xe che a vederte robe tipo “Il cuore nel pozzo” con le babe de Pola che canta “O’ sole mio” te ga fato un poca de confusion?

    Bon bon, basta che te se diverti, ala fine te me sta anca simpatico come utente.

  65. Marisa ha detto:

    Meno male che in televisione questa sera c’era la partita di calcio Real Madrid – Lione…..

    Alla faccia della sbornia tricolorista sul canale 2 della RAI…

  66. Euroscettico ha detto:

    …propongo una colletta per comprare l’abbonamento SKY a Marisa… 😀 così almeno non ci saltella sui maroni tutta la sera… 😀

    @ tergestin & Co. chi xé sti qua in piazza Unità nel video qui sotto postato… triestini per caso?

    http://www.youtube.com/watch?v=tlUV6O3_vH4

    Cordialmente 🙂

  67. Tergestin ha detto:

    Mi no so, Euroscettico. Forsi parenti tui vignudi qua nel caldo abbraccio de Giani Bartoli. I Triestini in quel momento in genere iera drio a prontarse le valigie.

  68. Rupel ha detto:

    Tergestin e Suman me sembra che gavemo el stresso sentimento per la ns. madrepatria AU

  69. Rita ha detto:

    Viva l’Italia e viva il tricolore.
    Viva gli italiani che parlano italiano e viva gli italiani che parlano sloveno, francese, tedesco, albanese e chi più ne ha più ne metta.
    Viva il Paese più bello del mondo e viva i cittadini che si rendono degni di questo Paese.
    Basta recriminare su quello che lo Stato fa e non fa e qua e là… quaquaraquà!
    Cominciamo da noi, cominciamo a comportarci da cittadini seri e responsabili e pretendiamo lo stesso da chi ci troviamo di fronte e soprattutto da chi ci rappresenta.
    “Non chiedetevi quello che il vostro Paese può fare per voi, ma quello che VOI potete fare per il vostro Paese!” (JFK)
    Se ce lo chiedessimo anche noi…

  70. Euroscettico ha detto:

    l’AU vi accoglierà a braccia aperte… ma imparate il tedesco prima 😉

  71. effebi ha detto:

    me sa che go de slongar l’ODE son altre strofe… no go voia, po no ve meritè… vado dormir… viva l’italia
    ‘ndè remengo voi e le vostre ciacole de sturli

  72. Marco Suman ha detto:

    @euroscettico. Si certo, xe anca triestini, ma te sa quante coriere i gaveva fato rivar de fora Trieste per impinir piaza Grande? E comunque, cossa vol dir? In quel periodo iera la grande paura che Tito fazi pressioni per aneter Trieste ala Yugoslavia. Se i fazeva el TLT come dei acordi, ierimo soto protezion aleata sai probabilmente, quindi Tito se tacava comunque al tram. Perchè la vostra amada Italia no ga domandado gnente ai triestini prima de firmar Osimo, voi che sventolè tanto el tricolore e no ve rendè conto de viver in una colonia? Iera o no iera una democrazia? E l’autodeterminazine dei popoli dove xe andada a finir? Cossa ga fato l’Italia per voi che festegiè, a parte causar la perdita del Istria e dela Dalmazia come causa dela guera? I istriani che festegia li capisso meno dei triestini.

  73. El sinter de Gropada ha detto:

    Effebi, sei sicuro sia YAMME YAMME? io sapevo: FIAMME, FIAMME, BRUCIA NAPOLIIII, FIAMME FIAMME :-))

  74. dultan ha detto:

    come mai trieste no ga l’autonomia come trento e bolzano con tanto de alabarda sula targa?

  75. Bibliotopa ha detto:

    Qualcuno mi sa spiegare perchè i nuovi tecnologicissimi contatori dell’ACEGAS oggi 17 marzo 2011 computano tariffa feriale e non festiva?

  76. marisa ha detto:

    DULTAN, mi sembra decisamente ardito il tuo paragone. Il sud Tirolo ha avuto l’autonomia speciale perchè qualcuno, stanco di una Italia che non rispettava gli accordi internazionali, ha pensato bene di ricordarglielo. Oddio, il metodo scelto fu discutibile. Ma così fu. E l’Italia fu costretta ad onorare quei accordi internazionali che fino ad allora aveva evitato di rispettare. Poi abbiamo Trento che ha goduto, di riflesso, dei benefici concessi alla Provincia di Bolzano, dove per inciso, prima del 1918, di italiani non c’era nessuna, ma propria nessuna traccia. Gli italiani arrivarono solo con lo Stato italiano, e soprattutto con il fascismo, deciso a italianizzare un territorio che tutto era meno che Italia.

    Direi che Trieste ha una storia decisamente diversa e neppure lontanamente paragonabile al Sud Tirolo che è di cultura e lingua tedesca da secoli…..

  77. Ms ha detto:

    FANTASTICO L’INNO ALLA GIOIA CANTATO IN TEDESCO IN PIAZZA VITTORIA A GORIZIA DOPO L’ALZA BANDIERA (ho scritto in maiuscolo a posta)

  78. Ms ha detto:

    ritiro è l’inno europeo

  79. Ms ha detto:

    e sul momento non c’ho pensato

  80. Fiora ha detto:

    @57

    Il grande e rispettabile filosofo Schopenauer mori’ nel 1860 a 72 anni, un anno prima dell’unità d’Italia.
    La sua opinione su un’Italia che all’epoca non esisteva, e su un popolo che evidentemente dimostrò di non conoscere, vale quindi per ciò che è: l’ultimo afflato di un vecchio piu’ preoccupato alla sorte dei suoi pannoloni che a quella di un paese che stava per nascere.

  81. anymone ha detto:

    Vedo una Trieste tutta imbandierata di tricolori stamattina.

  82. fabbss ha detto:

    Ou muli ma xe fora?!? Oggi xe la festa de S.Patrizio, altroche!
    Guinness e quadrifogli a pioggia!!!!
    yeahhhhhhhhhh!

  83. Paolo Geri ha detto:

    @82. Da casa mia e di finestre ne vedo parecchie solo due striminziti tricolori. In cambio un gigantesco bandierone con la bandiera del Territorio Libero di Trieste (per fortuna …. :-).

  84. dimaco ha detto:

    la sua idea sugli italiani, maturò nel periodo che passò nel bel paese (sic). Fiora informarsi prima di digitare. da wikipedia:

    “”Dal mese di aprile si manifestano problemi di salute: difficoltà respiratorie e tachicardia. Il 9 settembre il filosofo si ammala di polmonite: frequenti sbocchi di sangue. Con Gwinner, Schopenhauer si intrattiene parlando di politica e della questione dell’unità d’Italia. Il 21 settembre il grande filosofo muore. Viene seppellito cinque giorni dopo nel cimitero di Francoforte, alla presenza di pochi fedelissimi. Sulla pietra sepolcrale nessuna epigrafe, solo il suo nome: Arthur Schopenhauer.””
    A Gorica( per gli stranieri Goerz) non ho visto tutto questo grande patriottismo esposto alle finestre.Ben poche le bandiere anche a Gradisce (in percentuale alla popolazione). Curiosità a Sovodnje ob Soci sventolava anche la bandiera slovena.

  85. Tergestin ha detto:

    @ Marisa

    Trieste ha tutte le carte in regola, poiche’ territorio plurilinguistico e occupato militarmente per ben due volte senza mai un referendum democratico. Senza contare della retrocessione (oggettiva) avuta sotto l’Italia e delle minuziose bonifiche etniche svolte e dichiarate dal parlamento di Roma, sino in tempi democratici.

    A differenza del Friuli, Trieste non sa manco cosa sia il boom economico dato che in quegli anni hanno fatto lo scippo del cantiere San Marco (con una rivolta cittadina enorme nel 1966, repressa duramente e taciuta mediaticamente) relegando la citta’ ad un’economia terziaria. E questo lo diceva pure Cecovini nei suoi libri, non proprio un anti-italiano.

  86. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Se interessano gli aforismi sui popoli, allora io ne so una frega sugli slavi, sugli sloveni, sui croati e sui serbi! Vogliamo divertirci un po’ a leggere cosa dicevano i tedeschi sugli sloveni?

    Adesso ho una visita guidata al museo del Risorgimento di Venezia. Ricorderò gli istriani e i dalmati che hanno combattuto per la Repubblica risorta nel 1848/1849, domata a cannonate dalla pacifica Austria felix.

    L.

  87. dimaco ha detto:

    luigi non sviare. ho solo cpiato ciò che un grande filosofo come schopenauer pensava. quelle sugli slavi le hai probabilmente lette sulle cartoline che si vendevano nel ventennio.
    una cosa però, seriamente, in giro non ho visto grandi manifestazione o grandisfilate. Qualche bandiera qua e là. In compenso passando davanti all’ikea ho visto il parcheggio parecchio pieno. se questa del 17 è una festa che deve essere festeggiata, che diavolo ci fanno i centri commerciali aperti? non capisco hanno fatto tandta cagnara per tenere le fabbriche chiuse ma permettono l’apertura dei vari autlet, cittàfiera e ikea’ Non dovrebbero stare chiusi anche loro per onorare questa giornata? Non mi risulta che festeggiare l’unità d’italia comporti il girare per centri commerciali e affini. O sbaglio?

  88. Barbara ha detto:

    @85Dimaco
    …solo una cosa, concedimela, oggi più che mai:
    Gorizia non Gorica, come non mi sognerei mai di chiamare Nuova Gorizia la città dei miei vicini, ma Nova Gorica com’è giusto… per piacere… (stesso cosa per Gradisca e Savogna)…

  89. alpino W IL TRICOLORE ha detto:

    Eheh eheh Dimaco ti sei messo con il lanternino di Diogene a cercare chiunque avesse da ridire o controbattere sull’italianità o manifestazione di italianità di queste terre sino a scovare Shopenauer…chissà quanto avrai faticato per trovare qualcosa e qualcuno che potesse avvalorare la tua tesi alquanto tirata per i capelli, a dirtela tutta ritengo che a nessuno freghi una mazza del pensiero di un anziano shopenauer che si limita a fare semplici considerazioni da osteria..un po’ come dir che siccome Pietro Nenni ga pestà na merda caminando per Monfalcon..ergo Monfalcon xe una città de merxa..ecco la tua teoria ed il tuo argomentare stanno in piedi così..con la sputazza..

  90. alpino W IL TRICOLORE ha detto:

    DA DIMACO “A Gorica( per gli stranieri Goerz) non ho visto tutto questo grande patriottismo esposto alle finestre.Ben poche le bandiere anche a Gradisce (in percentuale alla popolazione). Curiosità a Sovodnje ob Soci sventolava anche la bandiera slovena.”

    Pensa io invece sono stato in altri tre paesi diversi da quelli citati da te ed ho visto tutt’altro ad esempio a Gorizia ce ne sono soprattutto in zona fatebenefratelli, poi sono andato a Gradisca d’Isonzo per dietro e anche li qualche bandiera non mancava, giunto a Savogna d’Isonzo non ho visto alcuna bandiera slovena..i paesi di cui parli in quale area geografica si trovano? tra la Serbia e il Montenegro?

  91. Roberto Klun ha detto:

    accordi prima dell’entrata in guerra dell’Itali nel 1915
    8 aprile 1915 L’ Italia fa conoscere all’ Austria-Ungheria
    LE SUE CONDIZIONI“PER EVITARE LA GUERRA”
    Art. III.- La città di Trieste ed il suo territorio che verrà esteso al nord fino a comprendere Nabresina, in modo da confinare con la nuova frontiera italiana (art II) e al sud tanto da comprendere gli attuali distretti giudiziari di Capodistria e Pirano, saranno costituiti in uno Stato autonomo e indipendente ……

    Il 16 aprile 1915 l’ Austria-Ungheria dichiara le richieste italiane in parte inacettabili. Vienna considera Trieste come il polmone dell’ Impero e, piuttosto di cederla, andrebbe incontro alla guerra con l’ Italia.

  92. massimiliano W L'AUSTRIA ha detto:

    per effebi o alpino w el tricolor: nel ’61 trieste iera ancora sotto l’austria. l’italia no iera ancora unida. ste a mio modo de veder le robe festeggiando un dei tanti anni sotto el glorioso impero d’austria

  93. massimiliano W L'AUSTRIA ha detto:

    E un triestin che sinceramente dixi viva l’italia me fa proprio pena no gavendo per usi e costumi niente a che far con un balordo roman.

  94. massimiliano W L'AUSTRIA ha detto:

    ah sì alpino, tanto per dir un illustre generale di vittorio emanuele racconta che quando l’esercito italiano passò per le attuali terre friulane e giulane non trovo nessun tricolore a sventolare fuori dalle case.
    del resto pero’ la storia la fanno i vincitori. continua a vivere nel mondo dei balocchi.

  95. flavio gropaiz gropaitz ha detto:

    Al Tavolare di Trieste, prima e dopo il 1861 si scriveva in italiano. L’Austria sapeva di essere in Italia, altrimenti avrebbe fatto scrivere in tedesco. Solo dopo il 1900 lasciava,un po di quà e di là, scrivere in sloveno; gli sloveni gli erano un po’ più simpatici,o più leccaculi.

  96. alpino W IL TRICOLORE ha detto:

    @Massimiliano W i crucchi
    un fantomatico generale per le terre giuliane e friulane di un fantomatico giorno X, racconto tratto da un fantomatico diario o gossip dell’epoca..
    Ti ringrazio per la precisione storiografica, dovizia di particolari e riferimenti.
    Penso che sia ancora tu a vivere nel mondo dei sogni che la semni con viva l’Austria…forse no i te ga ditto che el confin con i magna luganighe xe a Tarvisio e non a Trieste! sveia che de austriaco a voi ve xe rimasta al massimo la Theresianer o forse gnanca quela :-)..austriaci de carton!

  97. Fiora ha detto:

    il copiato di @85 non fa altro che confermare quanto ho detto a proposito di un anziano signore straniero che ormai al tramonto pontificava su genti che solo l’anno successivo hanno dato concreta prova che ieri oggi domani ” gli Italiani lo fanno meglio!”

  98. Fiora ha detto:

    del discorso del Presidente Napolitano, ho apprezzato particolarmente ” Se fossimo rimasti come nel1861 (come si sarebbe augurato il vecchio signore straniero del copiato al post85…)saremmo stati spazzati via dalla Storia” INVECE eccoci qua! con buona pace di Schopenhauer e contemporanei scopiazzatori, “generali da tastiera”…
    Continua il nostro Presidente della Repubblica ” L’identità storica di una nazione convive con il riconoscimento e lo sviluppo delle autonomie che la fanno più ricca , più viva indivisibile” E io pure ci credevo, ma è chimera! Se il Presidente leggesse i “parti” usciti soltanto oggi da quest’enclave virtuale di livori anti Italiani…In una giornata che per l’86% della nazione è un grande giorno. Aldilà di idee politiche e schieramenti. Rispetto? buon senso? buongusto? Macchè! blabla velenosi quanto immotivati. Non invidio chi nato qui, viva così male da sputare i suoi veleni sentendosi straniero in Italia e rimpianga o aspiri a chissà quale ideale paese nel quale sentirsi cittadino o peggio ancora festeggi …s.Patrizio!esterofilia e posa a riempire la vuotezza di valori. Scimmiottare culture altrui per sentirsi figo, abdicando alla nostra che è la più ricca.
    Peggio per questi autoesiliati.Peggio per questi modaioli santificatori di santi altrui, tanto per far tendenza….
    In sintonia con la mia terra e la sua grande cultura, mi sento privilegiata di esserlo e mi ripeto grazie a dio SONO ITALIANA.

  99. alpino W IL TRICOLORE ha detto:

    Mitttttttttttticaaaaaaaaaaaa Fiora (faccina che si inchina con fare reverenziale affiancata a faccina che alza dito medio verso gli austriacanti e slovenofili) 🙂

  100. Ms ha detto:

    alpino 3 bicieri

  101. Tergestin ha detto:

    @ Alpino

    Prima de parlar de “crucchi”, sappi che nel mondo no xe certo l’Austria conossuda come l’unico paese OCCIDENTALE a gaver una roba come la mafia dove i magistrati salta per aria, i muleti de 14 anni gira con la pistola e intieri comuni in fallimento xe sommersi dale scovaze. E xe la realta’ quotidiana de intiere regioni, questa, no eccezioni.

    Roba del genere no esisti no digo in Austria (figurarse) ma gnanca nela terribile Slovenia gestida dal cremlino e l’UDBA. Anzi: forsi addirittura gnanca nela terrificante Croazia, scenario ancor piu’ balcanico!

    I diti medi fali in stadio, ambiente nel quale no go dubi che te se trovaria benissimo, tra un rutto e un “negri raus” in mezo a tanti saluti romani.

  102. Marco Suman ha detto:

    @Fiora e chi parla de cultura? Xe sempre stado evidente che la magioranza dei abitanti de Trieste iera de etnia italiana, ma cossa ghe entra? Voi festegiè el paese che 100 ani fa ga ocupado la nostra città e no xe più andado via. E ocio che el livore va al aministrazion italiana, no ai italiani, solo che son sai amaregiado che tanti concitadini no se rendi conto che Trieste no xe gnente de più che una colonia.
    Dopo la prima guera, 70.000 triestini xe stadi costretti a emigrar per far posto a gente del sud importada qua, per far diventar Trieste “italiana da sempre”.
    Dopo la seconda guera, col esodo dei istriani fiumani e dalmati altre migliaia ga dovesto andar via de qua e come che ga scritto Tergestin, nessun ga domandado ai triestini el loro parer su TLT o Italia, pazienza nel ’54 che iera pupoli con Tito, ma nel ’75? Visto che la storia dela vostra cità (parlo sempre pei triestini) no ga nissuna importanza per voi, xe probabilmente per questo che el TLT el xe andado a farse ciavar per sempre.

    E effebi, mi te ricordo de novo che la causa del esodo e de tute le sue disastrose e sanguinose conseguenze xe stata l’Italia che ogi ti te festegi!

  103. Tergestin ha detto:

    @ Fiora

    Mancanza di valori una cippa.
    Valori diversi e basta, c’e’ chi festeggera’ San Patrizio perche’ magari proprio grazie all’Italia e’ in un altro paese.
    D’altronde tu per prima hai ammesso che l’annessione alla matrigna (e non madre, aggiungerei io) ha portato un bilancio non certo positivo.

    E ora che vuoi fare? Continuare a dire, “si’ beh ma nonostante tutto e grazie a Dio sono italiana…”. Non siamo in una canzone di Pupo e Filiberto. La tua cultura e’ italiana? E che vuol dire? Cosa ti accomuna agli italiani di Perugia o Napoli? Un fico secco se non un idioma franco parlato piu’ per farti capire dai foresti che tra le pareti di casa tua. Non dirmi il fatto che guardate gli stessi programmi tv o roba simile per favore.

    All’estero quando ti dicono pizza-spaghetti-mandolino-mafia-sole o’ mare e’ come se ti dicessero Regina Elisabetta-ubriaconi-cibo cattivo-gente fredda-Big Ben. O cammelli-moschee-muezzin-tappeti.

    Stereotipi, banali per di piu’, ma non certo roba tua (se sei di origine Triestina).

    Per me la canzone napoletana e’ bella certamente ma non la reputo meno esterofila della festa di San Patrizio. Anzi, da buon Triestino forse mi trovo meglio a sbronzarmi in un pub che ad ascoltare canzoni di cui non capisco le parole. Non sono certo i confini artificiali e imposti a decidere cosa e’ estero e cosa no. E chi vive a TS e dintorni dovrebbe saperlo meglio di chiunque altro.

  104. effebi ha detto:

    qui si parla italiano

  105. Tergestin ha detto:

    @ Marco

    I Triestini iera registrai de madrelingua italiana come gruppo linguistico maggioritario, ma no i superava el 50%. Qua a TS el Tergestin (vero e proprio idioma pressoche’ simile al Fiulan e Ladin) se ga estinto e le genti ga tacado a parlar quel dialeto venetomorfo tipico perche’ el venezian iera lingua de scambio, specie in porti dove se fazeva trafici grossi, come l’inglese oggi. Tutavia xe interessante notar che el Triestin, benche’ venetizzado, ga piu’ del 50% dele parole de origine “straniera” (certo quel che parlava i nostri nonni e non noi magari).

    Trieste iera una terra mista e po’ bon.
    Ne italiana, ne slovena ne che altro. Podeva esser ANCHE italiana, ANCHE slovena, ANCHE grega. E lo iera, aministrada in modo piu’ che eccellente.

    Le nazionalizzazioni qua xe stade tute forzade. Per questo mi son freddo su alcune bandiere (Italia o Yugo ad esempio): perche’ da ‘ste parti le xe usade no per unir ma per sbaterghele in tel muso “a quei altri stronzi”.

  106. alpino W IL TRICOLORE ha detto:

    tergestin el tuo xe un canto del cigno..triste e malinconico..ti aggrappi alla fantasia.
    Bon vado allo stadio a tirar un per de manganelade come ghe me ga suggerì el collega qua sopra..

  107. Fiora ha detto:

    @105. si Tergestin,sono nata Trieste,sono “l’altra anima” di questa città. Da non credente dico grazie a dio per convenzione e che sono Italiana per convinzione assoluta. Intendevo PROPRIO usare uno stereotipo alla Pupo perché riassuntivo e perché non mi pare il caso di usare argomentazioni auliche per descrivere un qualcosa che mi sento dentro, proprio a livelli primari di “pancia”, ma frutto appunto di una cultura che mi fa sentire l’appartenenza e l’identità pur nella diversità con gli Italiani di Perugia o Napoli. E’ lingua è storia è arte è cibo, è moda è modo d’intendere l’umorismo e i sentimentiè autocriticama senza autodenigrazione, è consapevolezza di mali endemici, senza voler abdicare alla propria identità per protesta, ma soprattutto come non provo io a convincere te e nessuno, non hai tu da convincere me sminuendo e disprezzando e etichettando come retorica quello che costituisce la mia spina dorsale.
    Ho un figlio che lavora all’estero, cittadino ormai del mondo ma non per questo ha abdicato a questa cultura e oggi era qui a festeggiare con noi l’unità d’Italia!
    E’ tutto.Tu vivi e lascia me vivere festeggiare, senza trinciare giudizi.
    e lascia perdere s Patrick che dopo Halloween altro non è che…very trendy. Ma per carità!Se in niente dovremmo sentirci accomunati, visto che mi appari di ottimo intelletto, ti prego facciamoci una risata di questa festa nuova nuova che non è nè la tua né la mia, ne quella di chi si atteggia per moda a festeggiarla!

  108. Fiora ha detto:

    e per chiudere in bellezza questa giornata memorabile, voglio strappare un sorriso a Tergestin ara ciò che se te ghe dà un taio con st Patrick mi me meto a zigar ” viva san Gennarooo!”
    tuti do’ roba foresta per noialtri!

  109. Fiora ha detto:

    @110leggasi ” se NO te ghe dà un taio…” nel furor dela pensada me son magnada la negazion,ciò!

  110. alpino W IL TRICOLORE ha detto:

    bon desso no ste esagerar con mortificare st Patrick…non volessi dir ma il mio nom de batesimo xe..Patrick..oggi xe anche el mio onomastico 🙂

  111. Fiora ha detto:

    @112esclusi i presenti ,dei! e in sto Gran Giorno Bon Onomastico a Patrick dei nostri!

  112. Tergestin ha detto:

    @ Fiora

    No, non mi va di sminuire chi festeggia in generale anche se tendo a spiegarmi spesso male. Faccio un passo indietro e auguro a chi vuole festeggiare oggi un buon anniversario.

    E comunque no, non festeggio St. Patrick (auguri all’utente in camicia nera) dato che domani lavoro e so che in certi posti e con certi amici una birra puo’ trasformarsi in otto…..

  113. Euroscettico ha detto:

    …vivi sereno Tergestin vivi sereno… l’Italia alla fine è un Paese libero e democratico dove possono vivere persone come te che sparano castronate dalla mattina alla sera… cordialità 🙂

  114. alpino W IL TRICOLORE ha detto:

    grazie degli auguri, basta dire w il tricolore e ti danno della camicia nera…:-(

  115. Tergestin ha detto:

    Se te vol ritiro, mi pensavo de farte contento (a Flores no ghe lo go miga dito, notare!).

    @ Euroscettico

    Semi-libero, secondo un’indagine della Freedom House Statunitense. E se lo dice persino la “Casa delle Liberta'”…..

  116. El sinter de Gropada ha detto:

    Speroni vs Rutelli a LA7: “Perché dici che Gorizia nel 1918 è stata ‘liberata’? Mica c’erano i nazisti o i comunisti! C’erano gli austriaci, che governavano in modo non dissimile dai Savoia. Se Gorizia fosse rimasta sotto l’Austria, oggi sarebbe libera e democratica come Linz e Vienna, non sarebbe meno libera. Quindi i Savoia non hanno liberato Gorizia. L’hanno conquistata. Occupata”.

  117. dimaco ha detto:

    il punto è che non si accett che qualcuno non festeggi questa ricorrennza. Non si acetta che qualcuno nonostante la dicitura :”cittadinanza italiana” sulla carta d’identità non condivida un patriottico italico ardore. Se non festeggi sei anti-italiano. Se non ti senti italiano non sei nulla(oltrtutto è un tipico modo di pensare italiano: noi siamo i migliori gli altri sono merde), perchè io mi devo sentire italiano se non lo sento dentro’ Perchè devo cantare un inno se non mi dice nulla, perchè devo festeggiare qualcosa che ritengo lontano dalla mia identità personale? non puoi forzare le cose, perchè altrimenti la cosa si trasforma in un’invenzione tutta italiana chiamata fascismo. io faccio il mio dovere di bravo cittadino:pago le tasse, ho un lavoro, rispetto la legge e mi comporto secondo le regole imposte dal vivere comune. invece per alcuni dovrei essere diverso da quello che sono, dovrei sentirmi italiano solo perchè c’è scritto sulla carta d’identità, dovrei cantare l’inno nazionale anche se non voglio. DEVO essere italiano solo perchè altri me lo impongono. io non impongo a nessuno di cantare l’inno slovenoma lascio alpino cantare quello italiano (per inciso a savogna d’isonzo è esposta la bandiera slovena alpino, comprati un paio di occhiali e guarda meglio da sinistra a destra: bandiera italiana , bandiera europea e quella slovena).

    @fiora
    Come può una delle menti più brillanti del dicciottesimo secolo, uno dei più grandi filosofi criticare il il modo di fare italiano (di cosa sono capaci gli italiani lo hanno abbondantemente dimostrato e non parlo di storia o cultura ma ben altro). Il filosofo partorì quel pensiero da me copiato durante uno dei suoi lunghissimi soggiorni in italia. Non su un letto moribondo. ovviamente schopenauer non puo competere con menti eccelse quali d’annunzio o altro pagliaccio della specie.
    NESSUNO HA DETTO CHE NON DOVETE FESTEGGIARE SI è SOLTANTO ESPOSTO IL MOTIVO PER CUI ALTRI NON LO FANNO. MA SEMBRA CHE OGGIGIORNO BISOGNA ESSERE ITALIANI PER ESSER CONSIDERATI PERSONE E NON BARBARI.

  118. effebi ha detto:

    qui si continua a parlare italiano….

  119. El sinter de Gropada ha detto:

    DIMACO, la cosa che più mi fa specie è sentire gli esuli o i loro figli dire “se agli sloveni del Carso non sta bene l’Italia, perché non se ne vanno?”.

    In pratica, vorrebbero per gli sloveno lo stesso destino di esodo che loro hanno subito.

  120. dimaco ha detto:

    l’esodo degli esuli è stato il rsultato del comportamento degli italiani durante un periododurato 20 anni. Il fascismo ha tracciato unsolco molto profondo tra gliitaliani e gli slavi. 60 anni nonsonoancora sufficenti per riparare .

  121. Luigi (veneziano) ha detto:

    Eccoci qui: la giornata di festa è quasi finita.

    A Venezia ho visto un grosso corteo con bandiere e coccarde tricolori, organizzato dai sindacati e dal PD, con visita ai vari luoghi dell’irredentismo veneziano.

    Poi sono andato a visitare il museo del Risorgimento, che presentava una mostra ad ingresso libero per il 17 marzo. Una marea di gente, compresi molti non italiani.

    Tantissima gente all’ammainabandiera in Piazza San Marco, con applauso finale.

    Una giornata sostanzialmente tranquilla e serena.

    Grandissime mie ghignate a tornare qui e veder passare fiumi di bile verde. Odio sparso a piene mani, inframmezzato da razzismo antiitaliano. Roba abbastanza normale, fra i frustrati di ogni latitudine.

    Ciao a tutti gli italiani.

    Luigi (veneziano e italiano)

  122. maja ha detto:

    A Trieste, invece? Come è andata?

    Qualchedun ga visto la barca de Rumiz col bandieron de sei metri? (Mi go provà a controllar un poche de volte, ma no go visto niente.)

  123. Euroscettico ha detto:

    @ 118 El sinter de Gropada
    …alla faccia di Speroni questa mattina all’Alzabandiera in Piazza della Vittoria a Gorizia: CERIMONIA RIUSCITISSIMA CON GRANDE PARTECIPAZIONE! 🙂

  124. dimaco ha detto:

    io ho l’alzabandiera ogmi mattina ma non per questo il paese mi fa la ola.
    però nessuno mi ha detto perché i centri commerciali erano aperti oggi, giorni, in cui si festeggiava una cosa per alcuni importante. io avre un sospetto…..

  125. isabella ha detto:

    Credo che anche i negozi in città siano rimasti aperti.

  126. ufo ha detto:

    Oilà zente. Salutammo le signorie vostre.
    No gavevo intenzion, ma ieri matina ga sonà el telefono e me ga tocà calarme in centro per lavor. Mai pase sto mondo…

    Scarsetto, né?

    Mi me spetavo tripudi de bandiere per ogni canton, più o men come quela volta che i ga impinido el centro de bandierine per no me ricordo più che aniversario. Ungaresi, magari, i ga dito dopo – ma cos’te vol, sempre miteloiropa xe. Inveze una miseria, xe la prima roba che go pensà andando per via Flavia. Pena pasà piaza Foragi se ga cominza a veder qualcossa che sventola. A prima ociada sembrava anca tante – ma poi go guardà meio e me son corto che ghe iera el truco. Molti no ga meso, ma chi ga meso ga picà in serie, una su ogni finestra – cussì bastava un “triestin” per palazo per impinir l’ocio. Dito ala riversa: zerti palazi pareva ben patriotici, ma iera tuta opera de un mato solo. Pecà che pena fora de quele quatro vie in centro iera come gaver pasà el checkpoint Charlie: un altro logo. In via san Michele bandiere ghe ne iera, sula casa del candidato sindaco (e figurite se no iera), ma poco via per san Giacomo – eco, forsi i doveva spiegarghe in serbo la storia dele bandiere, perché me par che iera solo una o due, più quela dela caserma.

    Sempre dando verso casa go ciapà via Costalunga, che mi penso podessi esser la via più lunga in tutta Trst: 0. In lettere: zero. Nianca nele vie e nelle stradine in fianco. Ma semo sicuri che iera el giorno giusto? No se che me gavè inzinganà fazendome sbaiar giorno?

    E Borgo? Ciò, digo Borgo, miga Bazovica. Quela Borgo tirada su aposta per impinirla de optanti, tuta su tera nostra rapinada per cavarghe el pan de boca ala zente onesta de là – sarà che un poco stavo anca tento ala strada, che ancora no fazo danni, ma go visto do bandierine sù in zima ala casa dei puffi, e un altro per poco più vanti, e basta. Ma come? No i la ga impinida de foresti vigniudi su perché italia, italia, italia e vola colomba e robe? Che star in mezo a noi li gabi civilizà, e magari dopo mezo secolo i ghe xe rivà che chi che li ga ciamadi sù prometendoghe l’america e tuto li ga solo che ciolti per cul ala grande? Meio tardi che mai… ancora 50 ani e i se meterà anca a cantar laBilećanka.

    Oltra de là nianca no ve conto, che podè ben che imazinarvelo de soli. In comun mio dela festa se ga corto solo chi che el girava in corriera, per via del orario festivo. E volesi veder. Desso spero che se contenti, gave vù la vostra festa e desso basta romper almeno fin 2061.

    Soma dele some: la benzina costa un euro e qualcosa al litro, la bira al ingroso per fortuna meno, el pan podemo ancora permeterselo, e ghe xe zerte robe che no ga prezo, nianca cola Mastercard color pistacio. E gaver la “cara al cuore” imbandierada come se devi, come che iera una volta i vapori del Lloyd, no xe una de queste robe senza prezo. Punto. Perchè se te la vol coverta de tricolori te devi far come per quel altra festa che disevo prima: pozar. Anca sazio: zinque milioni la iera costada, se me ricordo ben, e za no iera più lire ma euri – pero el lavor xe sta fato, e la bandiera ungarese iera veramente per tuto. Dirghe ai triestini che lo fazi a gratis inveze no funzia, e se ga visto. Nianca regalandoghe le bandiere. Forsi che i se ga cavà el parsuto dei oci e ghe xe cora speranza.

    O forsi no e fra un poco se trovemo in casa qualche altra festa, e chi pol decidi che brute figure basta e meio pagar e taser, perché se sa che noi ne vanza, giusto? Dozentomila juriji ga dito el Dürnwalder che se risparmiava no festegiando, e lori su i ga subito deciso che piutosto che butarli via cussì i se li magniava. E poi ghe xe qualchedun che chiedi qual xe el segreto de gaver tute le casete in ordine e i paesagi de carttolina e tuto quel che i ga lori: ma che segreto, basta usar i soldi con glava inveze de butarli via in monade. Ma lori xe lori, e noi gavemo deciso che semo più bei e che sì ne vanza. No xe che podessimo farse imprestar el Dürnwalder come sindaco de Trst? In cambio podessimo ben che darghe l’Antonione, el Cosolini, el Tononi, el Bandelj, quei altri do che no me ricordo nianca el nome e un picio vocabolario de tedesco (pei nostri politici, no per lori) de usar a turno. Magari ne va ben e nel carton ghe infilemo anca el Camber. Se i se corzi disemo che xe stà un eror, che no se gavemo reso conto – ma za che el se là che el staghi, li paghemo che se lo tegni (un afar comunque). Magari ghe mandemo drio anca la Marina. Quela del Authority, che altre Marine qua in giro no gavemo più de darghe a nisun. Una volta iera diverso, e te andavi del spaceto soto casa fin in Giapon con navi domače, ma poi i ga fato el ponte tra Trento e Trieste e i lo ga fato tropo basso, i vapori no pasava più soto e se gavemo trova cussì come che stemo desso. Che una volta te ciapavi la Dionea per andar fin Koper, desso invece te va fin Koper per ciapar una nave. O per almeno vederla, come che qualchedun porta i fioi a Medja vas che i vedi una mucca dal vivo e no solo in cartoni animati.

    Comunque. Fata la xe, le bandiere veniera comode per i modiali de qualcossa, e se proprio ve interessa go festeggià anca mi. No questa festa, per forza, e nianca el san Padraigh (son bravo in gaelico?), ma un altra roba. Iera sul Primorski ieri l’altro, ma go leto solo ieri che xe suceso qualcosa de mai visto prima. Un talian xe stà condanà perché el gà pronuncià ofese de stampo razista verso un sloven. Podessi ben che eser la prima volta dal 1866 che sucedi. Ovvio che no qua de noi – xe suceso a Roma. E no, no iera un tribunal vero – el fato xe suceso su un campo de balon e la storia xe andà a finir davanti una comission del CONI, che forsi xe più facile, ma ala fine el tizio xe stà condanà a star lontan dela sua squadra per un bel toco. Chi sa, magari xe solo el primo passo e fra un venti trenta ani podessi succeder anca in Foro ulpiano, ma intanto iera de festegiar e basta, che una roba cussì no se gaveva mai vista de quando che se vegniudi. Mai perder la speranza, i disi quei che de campar de speranza no i ga bisogno (e quei che no ve conossi).

    Importante che sia pasada. Senza danni a cose o persone, disi la formula de rito. Magari i tipi che i ga lascia una palotola de 9 milimetri in tela casseta dela posta del Primorski podeva risparmiarsela, ma del tono dell’articolo par de capir che no xe una novità per lori, che in pratica i ghe xe bituai. No xe i unici – anca quei dela Skupa i me ga dito tempo fa che lori nianca le contava le volte che ghe sucedeva, e che ormai i ciamava la Digos solo perché xe scrito che bisogna.

    El Primorski, stavo disendo. I ga fato un sondagio per telefono per veder cos’che pensa la mularia nostra de sta festa, e dopo i lo ga scrito ieri nel giornal. Girandoghe intorno e smussando i spigoli, perché xe vegniù fora che circa un terzo del targhet saveva de san Patrizio, dio magari no del vestirse de verde e del trifolio – solo dela Guinness che ghe piaseva a tuti, ma de sta vostra festa sembrassi che no i ne ga trovado un che fussi un che ghe ne ciavassi qualcosa. E par anca de capir che i ga insistì a zercar per gaver almeno un che fazi de contro. Bravi muli.

    Desso ve saludo, che go altro de far, e spero che gave festegiado ben e magniado e bevudo (e pagado poco), qualsiasi che fussi quel che ve sembrava che fussi el caso de festegiar. E diseghe al Bossi che el se daghi una mossa a far sta Padania, fin quando che el ga ancora con cossa farla, che se andè vanti cussì…

    P.S.: @6 ma perché te disi che solo el comun de Muia el xe rimasto occupado dell’Italia? E noialtri del comun de Dolina no semo un comun istran, secondo ti? Gavemo coline tonde de fliš come in Istra, parlemo stesso dialeto che quei de Osp e de Buzet, gavemo più parenti a Marezige e Koštabona che a Padriče e fino al patatrac ierimo soto Koper. Fa el bravo, coregite!

  127. marisa ha detto:

    @ Tergestin – commento 86

    “A differenza del Friuli, Trieste non sa manco cosa sia il boom economico ”

    Tergestin, Trieste non sa che cos’è la miseria nera e non riuscire a mettere assieme il pranzo o la cena. Non sa che cosa significa ritrovarsi con l’economia completamente distrutta (fine della prima guerra mondiale) e non avere alcun aiuto statale, nessun “Fondo per il Friuli” per rimettersi in piedi. Il Friuli tutto questo invece lo sa!

    Tergestin, i “miracoli economici” non arrivano per grazia divina, ma grazie a “l’olio di gomito”!

  128. Fiora ha detto:

    130@ e stavolta staquoto Marisa, soprattutto nella conclusion.
    Che l’unità ( de vedute )sia per bon rivada almeno coi lanfur?!

  129. Srečko ha detto:

    ufo

    Zakon!!! 🙂

  130. Srečko ha detto:

    Fiora

    Nel tuo post n. 99 affermi: la nostra cultura è la più ricca.

    Mi spieghi qual e’ il metro di misura? Il numero delle persone che la conoscono? Il numero dei premi Nobel? Altro? La % di analfabeti?

    Come fai a fare questa affermazione? Conosci tutte le altre culture mondiali? Puoi garantirmi che la cultura del popolo Komi e’ (usando l’indicativo e non il congiuntivo!) meno ricca di quella del popolo italiano?

  131. Fiora ha detto:

    @119 e al “generale della tastiera” che continua a citarme Schopenhauer me limito ad obiettar che mi no go timori reverenziali a dissentir da opinabili pareri datadi de un anziano filosofo che conosso dai banchi de scola.
    Me associo inveze al parer de un altro Anziano Signore dei nostri giorni che non più tardi de ieri ga affermà ” se fossimo rimasti come nel 1861 saremmo spazzati via dalla Storia”e me associo senza tema de smentite anche postume del filosofo tedesco superà nelle idee e svergognà nei fatti dal seguito de certi comportamenti che la SUA gente volessi oggi cancellar, e ancor meno senza tema de smentite de quel “general della tastiera” che mentre lamenta supposte prepotenze de chi ga festeggià e senza obblighi per i altri! insisti a offender chi se ga sentì de fa festa, dandoghe de ignoranti e mone a ogni post!

  132. Srečko ha detto:

    Luigi detto il Veneziano

    Qui tu accusi altri di fomentare odio. Ma ti sei mai reso conto che su Bora.la chi vomita piu’ odio su chi la pensa diversamente da te, sei proprio tu?

    By the way: hai mai sentito parlare di sock puppets?

  133. Luigi (veneziano) ha detto:

    Il giorno dopo è ancora più divertente.

    Eccoli là, tutti in regolare fila, a vomitare bile a fiumi.

    Questi italiani occupatori e straccioni, il cui apporto alla storia culturale dell’occidente non sarebbe nemmeno paragonabile a quella di oscure isole del Pacifico, hanno festeggiato addirittura i 150 anni di unità! Centocinquant’anni che stracciano i maroni ai vostri bis-bisnonni, poi ai vostri bisnonni, poi ai vostri nonni, poi ai vostri padri e ora a voi, aspettando i vostri figli, nipoti e pronipoti. E via a rosicare…

    La rosicata più divertente fra quelle recenti? Quella di ufo: lunga lunga lunga… una goduria, perché dimostra quanto lui si è addirittura impegnato al massimo proprio in funzione di questa festa.

    Siete un godimento.

    Grazie.

    Luigi (veneziano)

  134. Fiora ha detto:

    @133 la nostra cultura italiana ,nell’accezione più ampia del termine, è in ogni campo la più ricca (e almeno questo!) non smentito dagli stessi altri paesi. Contrariamente a quanto tenti di attribuirmi , aldilà del giusto orgoglio, non esiste da parte di questa cittadina Italiana alcuna volontà di sopraffazione , ma semplice consapevolezza.
    Quanto alle tue provocazioni con tentativi di farmi diventare una specie di concorrente al “passa parola” di bora là , no Grazie!

  135. Srečko ha detto:

    Flora

    Ti contraddici da sola!

    Bada bene, non ho nulla contro la cultura italiana che ammiro e che ritengo mi abbia arricchito molto dal momento che sono venuto a suo contatto. Ma affermo che nessuna cultura, nessuna al mondo, puo’ essere proclamata la piu’ ricca, la piu’ grande ecc. ecc. Semplicemente perche’ i paragoni non si possono fare, perche’ nessun uomo o donna al mondo le conosce tutte e conoscerle dovrebbe per poter fare un’affermazione come la tua. E poi queste sono puramente questioni di gusto.

    La tua affermazione “la nostra cultura italiana e’ in ogni campoo la piu’ ricca” in realta’ denota la tua scarsa conoscenza culturale. Chi conosce molte culture, sa che questi paragoni sono improponibili!

  136. Srečko ha detto:

    Luigi detto il Veneziano

    Ancora una volta dimostri di essere completamente privo di spiritoe di non avere capito chi la pensa diversamente da te. Ufo ha scritto un post divertentissimo che evidentemente ti infastidisce. Lui e’ spiritoso, divertente. Tu sel pieno di bile, ma la bile la scrivi agli altri!

    Ripeto la domanda: mai sentito parlare di sock puppets?

  137. Fiora ha detto:

    Invece devo dir che go letto con interesse e simpatia el lungo e articolado post 129 de Ufo.
    Esposto con misura nei toni e volutamente scanzonà pur nella serietà degli argomenti trattadi.
    Una voce dell’altra anima della nostra terra.
    Quella vose che co se nomina Irredentismo, magari disi no sentooooo!
    Però xè queste vosi discordanti,e ” il riconoscimento e lo sviluppo delle autonomie” OGGI (perché ad arroccarse sul ieri poca strada faremo domani)rendi questa Nazion come ga dito Giorgio Napolitano “più ricca più viva e indivisibile”.

  138. Fiora ha detto:

    Sapientissimo e caro Srecko, io “so di nulla sapere” in compenso di molto amare e a differenza di te, MAI contro nessuno!

  139. Srečko ha detto:

    Flora

    Perche’ mai affermi che invece io sono contro qualcuno? Non lo sono, ma mi infastidiscono quelli che vogliono travalicare. La tua affermazione, forse involontaria, andava in quella direzione. Ora affermi che cosi’ non e’ ed io questo lo accetto piu’ che volentieri! 🙂

    Su ufo siamo d’accordo!

  140. Fiora ha detto:

    E a tuti i fratellini DISCOLI (Majaaaa! xè termine affettuoso! sta per “birichini”, no ghe lo diria a avversari o pezzo a nemici)
    se no rispondo più no xè per vigliaccheria o per mancanza de argomenti.
    Passata la festa, piegade le bandiere, magnada la torta col tricolor, la vita continui e se parli de altro, possibilmente comune!

  141. Fiora ha detto:

    @138 Sre. l’ultima prima del silenzio stampa sull’argomento ” pure o’ scarrafone è bello a mamma sua”.
    Traduzion a uso de chi se rifiutassi de capir el dialetto napoletano:
    ” persino lo scarafaggio per la sua mamma è bello”
    Figuremose se “o’ scarrafone” in question xè el Bel Paese che xè el mio!

  142. Srečko ha detto:

    Flora

    Il napoletano, a questi livelli, lo capisco. E concordo con questa saggezza…

    E’ chiaro che ogni mamma scarrafona vede il suo scarrafoncino come bello, ma e’ meglio che non vada in giro a dire che e’ lo scarrafone piu’ bello, perche’ tutte le altre mamme scarrafone protesteranno…

    Scarrafoneschi saluti!!!

    P.S. Non dimeticare che anche i croati il loro paese lo chiamano Lijepa naša…

  143. ufo ha detto:

    E cossa desso, no se pol più scriver do righe su quel che un ga visto coi sui oci che subito vien fora quel che no ghe va ben. Luigi, te podevi venir ti qua a meter bandiere, e se ghe ne iera tante lo scrivevo. Ma se perfin a Borgo l’operazion “panem et circenses” xe andà sbusa – un ghe vien de pensar che la xe dura…

    Ringrazio Flora e tuti quei che ga leto el mio comento con simpatia, perché in vero el xe stà scrito col soriso. Ma, Gigi, ti che te ghe disi ai altri che i se imegna tropo? Proprio ti che te son incolado quà a tute le ore? Dei, no rivo ciaparte sul serio.

    Bon, co volè mi saria pronto per la prosima festa. Cossa ghe toca desso? E cossa xe che festegiavi ieri, che no son sicuro de gaver capito…

    Me parle de cultura, ma quel iera l’otto de febbraio, el Prešernov dan, e iera festa nostra, no vostra. Che mi sapia no gave una festa solo che per quel.

    Desso no stemo carigar tropo; che fra chi ga fato la cultura occidental ghe fussì tanti taliani xe pacifico, e no me gave mai sentido dir el contrario. Ma no per questo xe automatico che un ghe basti parlar per talian e eser subito persona de cultura. Vardeve inorno, se gave dubi.

    Mio non el iera qua nel 18, e gaveva anca l’età giusta per far in tempo de tirar do colpi de sciopo nela direzion giusta. De tuta la storia quel che me contava sempre iera co se rivà le trupe taliane, e lui no rivava creder ai sui oci che in sto mondo ghe podessi esser tanti analfabeti. Analfabeti armadi de sciopo, che i xe vegniudi quà a “portar la civiltà” e a farse bei dela cultura de Dante e Leonardo e tuti i altri – ma no rivava nianca lezer el giornal, nianca quel scrito per talian.

    Stesa roba desso. Me cavo la titovka davanti de un Magris o de una qualsiasi persona de cultura, taliana, naša o extracomunitaria che sia – ma chi che al massimo riva a saltar dal isola dei famosi al grande fratelo ga sai poco cossa andar in giro a far el galeto perché el parla la stesa lingua che parlava un Einaudi o un Fermi.

    Fine delle trasmissioni (pausa caffè)

  144. ufo ha detto:

    Go i diti tropo grossi per sta tastiera. Quel che iera qua nel 18 iera, ovvio, mio nonno.

  145. Luigi (veneziano) ha detto:

    @Srecko
    Hop hop hop, trotta cavallino!

    @ ufo
    Mi go da far qualcosa, tipo vegnir a tacar i tricolori a Trst? Mi me diverto cussì, a veder quanto impegno ti ghe meti. Pensa ti: ti xe dominà da cento ani dai analfabeti!

    E ti scrivi le stese robe che scrive i esuli, che conta che i slavi co entrava ne le case i piantava el radicio ne le vasche, ché no gaveva mai visto ‘na vasca in vita sua. No ti te inacorzi gnanca che le parole xe sempre le stesse, e che ti fa la consueta reclame proto-nazionalista del picchio!

    La festa de l’Unità ga svelà el vero volto “pacifico” (come no!) de molti: quei che se rosega el fegato dal 1918 ai nostri tempi.

    Che ridade!

    L.

  146. Luigi (veneziano) ha detto:

    I principali prossimi appuntamenti:

    – 24 maggio 2015: Cent’anni dall’entrata in guerra dell’Italia. Prepararsi a saraccare su quanto è stata traditrice l’Italia e quanto erano straccioni, morti di fame, bassi, puzzolenti e ignoranti i fantaccini italioti, a petto delle splendide e sempre invitte truppe imperiali. Compitino: quanto era colto mio nonno; quanto erano grezzi i negri italiani.

    – 21 novembre 2016: Cent’anni dalla morte di Franz Joseph. Lutto al braccio. Peana in onore del povero papà di tutti quanti. Lui sì che era bravo, buono e pure bello. Compitino: si stava meglio quando si stava meglio. Me l’ha detto mio nonno.

    – 4 novembre 2018: armistizio austriaco. Compitino: dimostrare che l’Austria ha vinto la guerra e che l’Italia l’ha persa, e che solo per un bieco gioco del destino e per gli intrallazzi dei sorci italiani le sorti sono girate a 180 gradi. Secondo compitino: contare quanti sono i tricolori in giro. Terzo compitino: svolgere il seguente tema: “Il Primorski, la nuova bibbia del popolo”.

    Hop hop, cavallini: iniziate a trottare fin d’ora!

    L.

  147. Fiora ha detto:

    Srecko, mi come tuti noi ‘taliani “dico cosa e faccio altra” Cussì me iero ripromessa de sluss con ste menade, MA! mi corre l’obbligo di replica per informarLa che el titolo o se te preferissi la nomea di Bel Paese, al mio ghe lo ga dà i foresti, da quel “basual” de Goethe a quel’altro “sonà” de Byron e zo ‘vanti tuta una sequela de “mone” coi oci fodrai de parsuto! perfin quel “trululù” de George Clooney che anziché a Miami, se ga ciolto casa a Laglio e come prima de sto yankee, tanti albionici de polso …al punto che noi se gavemo fato un formaio con quel nome e co’ lo esportemo nissun foresto se senti sminuì ‘ntel suo, né confondi el Bel Paese per antonomasia cola Croazia… E mi, cos’te vol, go finì per crederlo, lieta e fiera de esser mamma e fia de un “scarrafon” compagno, tassativamente made in Italy.!

  148. Srečko ha detto:

    Luigi detto il Veneziano

    Ripeto la domanda: mai sentito parlare di sock puppets?

  149. effebi ha detto:

    mentre da altre parti si “festeggierà” la chiusura delle ambasciate:

    http://www.anvgd.net/index.php?option=com_content&task=view&id=11557&Itemid=144

    ambasciator non porta… penna…

  150. Marco Suman ha detto:

    ..Quando sbarcai a Trieste, scoppiavo dalla gioia. La guerra era finita; avevamo vinto; Trieste era nostra….
    Dopo qualche giorno che ero sbarcato a Trieste capii qualcosa che mi fece vergognare fino alle radici dei capelli. Mi sentii ridicolo storicamente….
    Credevamo non di fare una piccola correzione alla geografia, ma di portare a Trieste una cesta di primizie di un frutto mai visto da nessuno. Poi sbarcando a Trieste, avevamo trovato una città con una civiltà molto più moderrna della nostra, e molto più colta, più voplenterosa di cultura, e più dentro l’Europa, più mescolata con essa, e più fornita di buoina educazione….
    Ci avevano fabbricato un Austria marcia, pronta a sfasciarsi al primo urto nostro, governata da un vecchio imbecille, chiamato per dispregio Cecco Beppe. Avevamo trovato, e DISTRUTTO, un’amministrazione della cosa pubblica ammirabile, pedante come le poche amministrazioni pubbliche ammirabili che ci sono al mondo, scrupolosamente onesta, rispettosa del cittadino e dei suoi diritti scritti, rispettatta da tutti proprio per questo, cioè non per paura ma per fiducia e spontaneas riverenza; un’amministrazione della giustizia piena di giustizia per tutti; il pagatore di tasse considerato non come un limone da spremere e un delinquente, ma uno che lavora anche per mantenere lo Stato e ha la sua dignità di uomo….
    Avevamo scoperto che esisteva, cioè era esistito fino allora, uno Stato dove genti di numerose nazionalità e lingue e civiltà e religioni diverse convivevano senza amarsi, ma solidali e concordi a fare un lavoro solidale e concorde…
    (stralci dalla prefazione di un libro di Carpinteri e Faraguna, scritti dal giornalista e scrittore ligure Vittorio G. Rossi). E questo no iera nè triestin, nè nostalgico.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Giovanni_Rossi

  151. Fiora ha detto:

    @156 Marco, questa è la dannazione di essere Triestini evidentemente di nazionalità italiana.
    Conoscere perfettamente cos’era la Defonta e tenersela in cuore come un Eldorado perduto e conoscere perfettamente l’attitudine al fufignez e quant’altro del Paese del quale facciamo parte, che per tanti altri motivi che a me sembrano importanti e condivisibili è un grande Paese.
    Io ho accettato il “pacchetto” Italia, perché oggi questo è il mio Paese. Sarebbe comodo selezionare, questo sì, questo no…
    per questo ripeto, “bella la nave, brutto l’equipaggio” .
    l’equipaggio è brutto non ho quindi motivo di gasarmi, come insinua quel copia/incollatore secondo solo a…ahahah dio!
    ma giacché quella che oggi è la mia nave è bella, rispetto la Costituzione e non scendo!

  152. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Marco Suman

    Per te ho una variante.

    Problema. Latte a ambrosia per cinquecento anni Imperiali; merda per cento anni italioti.

    Soluzione. Creare un movimento politico indipendentista o separatista triestino. Andare alle urne, prendere una valanga di voti e andar via da questo marciume.

    E’ ora di finirla con questa inconcludente lagna perenne per cui è sempre colpa degli altri! Fate qualcosa di serio e dimostrate d’avere il popolo alle vostre spalle!

    Ragazzi: la realtà è che ci sono più indipendentisti qui dalle mie parti che a est di Monfalcone, e senza tanta piangina. Almeno qui da me si presentano alle elezioni, così sbattono il muso con la realtà della scheda infilata nell’urna.

    E non venitemi a dire “vedrai in futuro” o “aspetta che stanno maturando le cose”. Alzare le chiappe, muoversi ragazzi!

    L.

  153. maja ha detto:

    Luigi, io invece ho un compito per te: vai a fare un breve corso di buone maniere da Fiora.

  154. Srečko ha detto:

    maja

    Hai forse notato che Luigi non risponde alle domande postegli? Ti sembra un caso?

  155. Marco Suman ha detto:

    @Fiora, beata ti che te rivi, mi, come che go dito, go visto bastanza, e stago per andar via, come tanti altri ga fato prima de mi. L’Italia xe un belissimo paese per vignirghe in ferie, e xe quel che farò mi in futuro, se gaverò la possibilità de farlo.

    @Luigi nissun late o ambrosia, evidentemente no te son bon de leger, le parole no le xe mie, ma de un scritòr italian, per giunta fassista!! El movimento ghe iera, iera la lista per Trieste, che gaveva ciapà do una marea de voti e dopo el xe stado disintegrado dsal interno con l’arivo deli vari Camber ultranazionalisti, e anca questa xe storia. E ripeto quel ch go dito prima: me fa semplicemente strano e anca un poco mal veder tanti concitadini che piutosto de pretender el Teritorio Libero de cui gavessimo ancora pien dirito se “acontenta” del Italia. Podessimo esser come Montecarlo qual, inveze viva l’italia, e sempre pei stessi motivi de sempre, quel nazionalismo razista de “quei xe s’ciavi o quei xe gnochi o quei xe furlani” e cussì via, dimenticandose che “semo tuti triestini”. Nel 1970 ierimo più de 230.000, ogi semo 205.000, pur con tuti i stranieri che xe rivadi; ghe sarà un motivo no, o ghe xe stada un’epidemia? La zità sta morindo, e mi me par propio che el nazionalismo sia stado la morte de questa cità che iera internazionale.

  156. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Suman

    La tua è una vulgata abbastanza all’acqua di rose.

    Credo che il destino di una città sia in massima parte nelle mani dei suoi abitanti e dei suoi amministratori, e in minimissima parte nelle mani di coloro i quali abitano magari a centinaia di chilometri da lì.

    Sia chiaro: questo vale per Trieste come per la mia Venezia, che conosce lo stesso identico immobilismo ed una decadenza ancor più accentuata, con una differenza: qua i soldi arrivano a palate grazie al turismo.

    Io però non son di quelli che un giorno sì e l’altro pure mi lagno perché nel 1866 sono arrivati i porci italiani. Sarei (e mi sentirei) ridicolo.

    Casomai me la prendo con i miei concittadini, che da mercanti sono diventati bottegai.

    Qua dentro leggo delle incessanti geremiadi su quanto siano pessimi gli italiani. Ma – ragazzi miei – è forse colpa degli italiani se la città invecchia e perde abitanti?

    E’ sempre colpa degli altri, dello stato, dei veneti, dei furlani, di Roma?

    Prova un po’ a rifletterci.

    L.

  157. dimaco ha detto:

    indubbiamente luigi, l’arrivo dell’italia in queste terre non ha certo giovato alle città di Gorizia e Trieste. E’ innegabile e sotto gli occhi di tutti. E indubbiamente la politica ha giocato un ruolo decisamente importante in tutto ciò e sopratuttonel dopoguerra dove era più importante mostrare la città italiana che utilizzare gli stessi sforzi per migliorarla e dimostrare che gli italiani sannofare qualcosa di buono. oggi il porto è solo un’agglomerato di magazzini vuoti, i piani di rinnovo si arenano nella burocrazia e negli scontri politici. Da altre parti invece viaggiano a suon di contratti e innovazione. Non si può dire che a Trieste non siano arrivati soldi, ma come sono stati spesi? ormai lo sapete da che parte sto, ma certe volte veramente c’è da rimpiangere i tempi della defonta.

  158. alpino ha detto:

    a me non risulta che l’arrivo dell’Italia non abbia giovato almeno a Gorizia, è una tua opinione Dimaco e nulla più

  159. dimaco ha detto:

    alpino tavoparlando di trieste visto che è stata lapiù maltrattata e sfruttata. A gorizia cosa ha portato l’italia? Una enorme spaccatura tra i popoli che la abitavano.

  160. Marco Suman ha detto:

    @Luigi
    Non so se mi sono spiegato male io o hai capito male tu. L’Italia, forte dei suoi 7500 km di costa, arrivando qui non aveva nessun interesse ad utilizzare un porto come Trieste, all’epoca II porto del Mediteraneo e III porto d’Europa, anche perchè avrebbe fatto una mostruosa concorrenza a Venezia. Quindi da qui parte la decadenza. Poi, come ho già detto, la politica cittadina sempre tendente ad un cieco nazionalismo, incapace di vedere al futuro, ma anche al passato, forte anche di un sentimento antislavo (comprensibile nel primo dopoguerra, ma dopo?), costantemente attizzato anche ai giorni nostri, ha fatto il resto. 70.000 triestini costretti ad andarsene engli anni ’20 non sono pochi. Perchè credi che mi sorprenda e rammarichi a vedere i miei concittadini festeggiare lo stato che, bene o male, (mettiamoci pure l’aiuto della politica, dell’astio e indifferenza locali), in pochi decenni ha decretato la lenta agonia di questa città? Il fatto stesso che il TLT sia ancora in vigore e che succeda nulla ti dà ragione sull’immobilismo, ma non si tratta di piangere perchè nel ’18 perdemmo la guerra, ma perchè l’Italia occupa Trieste “abusivamente” e nessuno sembra rendersene conto. Ripeto ancora: potremmo essere come S.Marino, o Monaco, e stiamo ancora a preoccuparci dell’appartenenza all’Italia, Sono parole al vento? Probabilmente si, ma come ai triestini(pochi a dire il vero) piace sventolare una bandiera non loro, a me piace parlare a vanvera xD

  161. ufo ha detto:

    Pace e bene, fratelli. Baciamano a voi sorelle. Milite Luigi, riposo! No xe i barbari quei che i sona ala porta, xe un povero cristo che el tira a campà portando la rèclame dele boteghe, anca se el xe color Calimero.

    Me fà piazer che no te ga voia de venir qua de noi a picar bandiere – un poco perché xe giusto, se no ga voia i triestini… e xe ormai pasà el tempo delle corriere che portava quà foresti a manifestar per Trst taliana; un poco anca perché no volessi mai che dopo me tochi venir là de ti a tacar la trobojnica sul campanil de san Marco, magari col trator blindado. No che me dispiasi andar ogni tanto a Venessia, xe che el trator per prestarmelo i volessi saver per cossa e per come, e prevedo pupoli. Poi patiscio l’umido (el trator anca), e go idee meio su come pasar una zornada libera. Come i triestini, me par de capir dopo gaver visto sul bugiardelo quela foto de piaza Granda per l’alzabandiera. No so voi, ma mi quela piaza la go vista sai più piena – ogni domeniga de bel tempo, per capirse.

    De mio nonno, te disevi. Che el savessi lezer e scriver el xe ben documentado nele sue pagelle; che i briganti rivadi sù nel 18 gavessi una rata de analfabeti etiopica xe anca be documentado, informite; che tuta quela inioranza el gabi fato una granda impresion sula zente invece te podessi anca no trovarlo scrito de nisuna parte, ma tanta iera la costernazion che la memoria vien ancora pasada de generazion in generazion quà de noi. Che poi se ga visto, subito dopo, che no iera l’inioranza el mal pezor, che meno de un ano dopo ghe xe stà l’episodio dei soldati che dala Parenzana fazeva el tirasegno sui bambini de Strunjan, copandone un per e rovinando per sempre altre do creature. Mai condanai, se capissi – nianca portadi in tribunal: “normale amministrazione dei territori occupati”.

    Lezo el giornal, anca ogi, e me vien de pensar che l’Italia, oltre che patria de santi (subito), naviganti e poeti xe anca la patria dei scati. No quei dela SIP, che misurava le telefonade soto monopolio: quei de sport. E quei dei provedimenti. Perché me par proprio che el xe el solo paese dove che i provedimenti “scattano”. Quasi tuti. Zerti riva a partir anca prima de esser provedudi, basta che el telegional disi che se fara cussì e zerti agenti inizia a aplicar ancora prima che i diventi legge. Zerti altri xe un poco più sfigai invece, tipo la lege 38/2001 che l’altro ieri la ga fato diese ani el xe ancora in atesa che l’omo daghi el via. Me fa un poco tenereza, come un centometrista piantà per diesi ani sui blocheti de partenza perchè i se ga desmentiga de dirghe che la gara la iera sospesa causa piova.

    Ma nel fratempo xe scatà qualcossa altro, disi el giornal. L’orgoglio! Aah, che parolon, con tute quele O che impinisci la boca. I disi infati che proprio ieri re Giorgio, quel signor distinto con qualche lacuna nela sua cultura rispeto la storia, ga parlà. Dio, ovio che ga parlà, no lo lasce far altro. Ma parlando el ga dito che el 17 marzo le xe sta un “scatto d’orgoglio”. Bona questa, sto giro ga veramente intivà. Infati se ghe chiede a un qualsiasi atleta lo scato xe quela roba che dopo dozento o quatrozento metri te ga finì el fià e te va in spoliatoio. Come la festa che disevimo. Inveze noialtri, che no discendemo dele aquile romane ma de una longa serie de onesti coltivatori, gavemo un altro conceto. Co un ga de zapar un toco de tera el metodo xe de iniziar in un canton, zapar drito vanti fino la fin del campo, poi voltarse e zapar un altra fila a fianco de quela prima, e cussì vanti fin quando el campo xe zapado. Niente scatti d’orgoglio: te se stanchi soltanto e no te produci. Forse che voi taliani servissi un poco meno orgoglio e un poco più de zappe. O de cariole, per le scovazze de Napulé.

    Ma per sta festa devo anca darte atto che te ga intivà, per una volta. Come te la ga ciamada? “Festa dell’Unità”. Un nome che me ricorda tante robe, complessini che sonava, sorisi de putele, prime birete e tuto quanto, ma ala fin fine te ga razon: el 17 marzo xe stà una sagra. E gavendo fato sai sagre in vita mia me vien de chiederme: dopo lo scatto d’orgoglio, ghe xe chi che smonta e pulisci?

    Bon, comunque, speta un atimin che go de dirghe do paroline ala siora Italia.

    Grazie dela pizza, Italia. Iera bona. Anca desso che sai più spesso me ciogo piutosto un kebab la xe sempre una roba utile de saver far. Ma, parlando seriamente per un momento, desso che anca de noi i ga imparado a farla come che se devi e anca a Divača e a Materija te pol trovar una pizza de quele sazie, no saria magari el caso de dichiarar finida l’opera civilizatrice imposta del destin e tornar al interno de quei che san Giuseppe Mazzini diseva che i iera i tui confini naturali. Te sà, el Tagliamento, che noi ciamemo Tilment, o comunque fora dele bale, senza ofesa parlando. Perchè come la suocera, te son sai più cocola vista in telegiornale che dentro in casa.

    Scusime l’interuzion, Luigi, te ga visto che go fato subito. Me son perso qualcossa? No? Bon. Perché l’unica roba che risciavo de perder iera i tui tentativi de far sarcasmo. Luigi, no te son bon, lascia ste robe a chi che sa. Che no solo tuti quanti i se ga corto che te provi a misciar le parole co no te ga argomenti, che xe zà un ibarazo, ma anca ti te sa che i se ga corto tuti e lo steso te ghe caschi. Luigi, no solo i tui tentativi xe come gardar un fioluz che zerca de andar in bici senza riodele, ormai tuti li vedi ormai come una bandiera bianca: no te sa cossa dir, alora te se buti fazendote mal.

    Ma ogi son più bon del normale e per farte pasar la bua te dirò la risposta ala domanda che te osesiona de tanti ani. L’eskimo el iera de sinistra, giuro. No se discuti. Ne gavevo un de picio, quindi no podeva eser altro. Figurite se i me dava un strazo che podessi eser de quei là. E ti te lo gavevi de picio? O no i ga volù dartelo per paura che el fossi de sinistra, e te xe rimasto sto magon de no poder gaverne un?

  162. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo
    Scusami, ma dopo due righe mi sono addormentato: non sono riuscito a leggere tutto quanto.

    @ Suman
    Sarà la ventesima volta che lo scrivo, e mi tocca riscriverlo ancora, e visto che mi tocca riscriverlo allora lo metto giù in un modo più forte: Trieste è stata DROGATA per duecent’anni, e si è abituata a pensare che questa DROGA fosse la norma.

    Dove stava la droga?

    Nel fatto che l’Impero IMPOSE per tutta la Cisleitania l’uso del porto di Trieste. In pratica tutto l’Impero A/U obbligatoriamente usava Trieste come proprio porto monopolistico.

    Trieste di fatto non ha MAI lavorato come porto in regime di concorrenza, fino al 1918.

    Era la stessa identica situazione della millenaria Repubblica di Venezia, che OBBLIGAVA tutti i traffici a passare per la città. Ci credo che in questo modo t’arricchisci!

    Per cui ragazzi (ripeto: me lo dico anche per la mia città), la situazione è monto semplice: qui bisogna SVEGLIARSI!

    Ma lo sai che Trieste è una delle città con i maggiori depositi bancari d’Italia? E che cazzo ci fate con quei soldi? Dove sta l’intraprendenza degli imprenditori triestini? Dove stanno gli investimenti in giro per il mondo? Che fine hanno fatto le grandi famiglie imprenditoriali triestine? Ma lo ricordiamo o no che alcune di queste famiglie hanno dilapidato in cazzate galattiche ed affari sballati dei patrimoni smisurati?

    Io lavoro nel settore dell’intermediazione finanziaria, fra Trieste e Verona. Differenze mostruose di mentalità, con l’ignorante trevigiano che magari non sa cos’è il congiuntivo e che si è mosso in maniera feroce per gestire la poderosa ultima crisi ristrutturando tutto quanto da capo a fondo, e il triestino proprietario di palazzi in città (che conosco personalmente) che si preoccupa solo e unicamente dei suoi affitti, del tasso d’interesse che gli garantisci, dei quindici giorni di sci con l’eliski che andrà a fare in Canada e chi s’è visto s’è visto.

    E la colpa di tutto ciò è dei cattivi italiani? La colpa dell’incredibile parcellizzazione delle competenze nel porto è dell’Italia?

    Siete veramente come i miei compaesani veneziani: sempre pronti a reclamare col cappello in mano, e nel frattempo i trevigiani, i vicentini e i veronesi (che cinquant’anni fa erano con le pezze al culo) hanno mangiato la pappa in testa a tutti quanti.

    Ma la colpa di chi è? Del fantaccino italiano sbarcato al Molo Audace il 3 novembre del 1918! Quando (qui nessuno lo ricorda, perché piace raccontare la solita favoletta) già nel 1915 (prima dell’entrata in guerra dell’Italia) Trieste era totalmente in ginocchio, avendo perso all’incirca 100.000 abitanti a causa della guerra scatenata dall’imperatore tanto buono e tanto bravo.

    Svegliarsi dall’incubo, ragazzi!

    L.

  163. ufo ha detto:

    Ti concedo ben volentieri la mia benevolenza. Sei scusato ed esentato dal memorizzare. Pax tibi.
    🙂

  164. Marco Suman ha detto:

    Luigi, no te sa proprio leger alora. “L’Austria impose l’uso, Trieste visse in un regime monopolistico” e mi cossa go dito? Che co xe rivada l’Italia xe finida la pachia, e no per colpa del militar sbarcado sul molo san Carlo, ma perchè la becera e imbelle aministrazion italiana. Trieste iera in zenocio? E te credo, iera guera orpo!!! E l’Italia traditrice che (come nel ’40) ga spetà de veder con chi schierarse e ala fine ga tradido la Triplice. Dai dai, andemo avanti, che la storia no se la se inventa. E co scrivo che el sfrenado e insensado nazionalismo italian, portado evidentemente dal Italia, ga rovinado per sempre el spirito cosmopolita dela cità secondo ti a chi ghe dago la colpa se no ai mii veci concitadini che ga cavalcado l’onda del fassismo? E sul fato del TLT ancora valido, d chi xe colpa se no dei mii concitadini che no ghe ciava un beato? Ma legi due volte prima de risponder, orpo. L acolpa xe de tante parti, fato sta che TRieste no xe stada liberada dal invasor austriaco come che in insegna, xe stada ocupada dal invasdor italiàn i iredentisti iera quatro gati, oltre ale famiglie ebree, che sai sburtava, e che dopo pochi ani se gaveria assai pentido, cole legi raziali anunciade proprio de Trieste, colmo del ironia. Quel che xe sicuro, xe che el triestin no ga mai savesto vardar al proprio futuro.

  165. dultan ha detto:

    alora koper xe drogada dalla slovenia?
    ma che ragionamento xe?

  166. Marco Suman ha detto:

    Semplicemente xe el ragionamento de vardar le robe da un punto de vista falsado in partenza. Che a un triestin ghe piasi sentirse italian no lo capisso, ma resta un problema mio, ma ghe se voli storpiar le robe xe un altro per de manighe.

  167. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Suman

    Evidentemente non riesci a guardare al di là del tuo naso.

    Ma per quale cavolo di motivo c’è stata la guerra? Perché l’hanno voluta i traditori mafiosi italiani? Ragazzo, tu devi imparare la storia! La guerra l’ha fatta l’Austria, e l’ha persa perché tutti quanti i popoli – ad un certo punto – hanno abbandonato i tedeschi, hanno girato le spalle e li hanno lasciati in braghe di tela. E dopo tu parli di tradimento!

    Avendo perso la guerra, l’Impero s’è sfasciato, e lo sfascio ha trascinato con sé Trieste, visto che Trieste poteva vivere nella stessa bambagia di prima solo all’interno di un impero. Morto l’impero, non c’erano grandi alternative nel 1918: o andava col Regno dei Serbi, Croati e Sloveni o andava con l’Italia. Scegli, ciccio.

    E allora devi fare una cosa: ogni giorno prendi la foto dell’imperatore, guardalo fisso negli occhi e domandagli: “Franz, ma chi te l’ha fatto fare?”

    @ dultan
    Koper non è drogata dalla Slovenia, perché Koper vive in regime di concorrenza con gli altri porti adriatici.

    Invece Trieste non aveva alcuna concorrenza con gli altri porti adriatici: Venezia era stata spazzata via dall’Austria con una politica di rapina pura e semplice, durata sessant’anni con vari rivolte soffocate nel sangue, e poi a partire dal 1866 Venezia non è stata più un problema austriaco. Nel frattempo i porti dalmati hanno ricevuto un minimo di impulso dagli austriaci? Zero-via-zero: tutti movimentavano meno merci di quando erano con Venezia (come Spalato) o di quando erano indipendenti (come Ragusa). Per cui la “droga” di Trieste stava nell’aver puntato su un unico porto, lasciando nella miseria nera tutto il resto.

    E c’è pure un’altra bella cosa da sapere: con la civilissima Austria qual era il tasso di analfabetismo della Dalmazia nel 1910? Era all’incirca pari al 65%, e cioè peggio praticamente di tutte le regioni del nord Italia. Ma guarda un po’ te! Oltre il 50% dei villaggi dalmati non aveva l’acqua, nemmeno tramite i pozzi artesiani. Non esisteva agricoltura. La miseria regnava sovrana.

    Anche questa era “Austria felix”, cari miei… e comunque sia chi come Suman continua a rimuginare sul 1918 è come Alberto Sordi nel famoso film: “A me m’ha rovinato la guera…”… e via con la solita lagna!

    L.

  168. chinaski ha detto:

    luigi, premesso che non me ne importa niente ne’ dell’ impero asburgico (non c’e’ piu’ da 93 anni) ne’ del regno d’ italia (non c’e’ piu’ da 65 anni), credo che sia un po’ ingenuo dire “la guerra l’ ha cominciata l’austria”. la guerra e’ arrivata dopo decenni di corsa agli armamenti, di nazionalismo esasperato, di imperialismo da parte di tutte le nazioni europee (e non solo). per dirla col compagno quentin tarantino, nel 1914 la situazione era di mexican standoff.

    http://www.youtube.com/watch?v=1c0FN8ajIlY

  169. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Non capisco il motivo di questa tua guerra. Dici con le vene del collo in fuori e a denti stretti “Vi rode eh, piccoli austriacanti, vi rode vedere i tricolori…..oh si’ che vi rode”. Mentre qua dentro tutti concordano sul fatto che la bile e l’aggressivita le hai solo tu. Non e’ la tua prima contraddizione visto che tu sei tutta una contraddizione ma vedi io mi chiedo…..

    Sei un padre di famiglia con un buon lavoro e molti hobby e interessi (a quanto leggo qua, non che siano fatti miei) e inoltre vivi a Venezia: cosa ti porta a fare questa crociata quotidiana e incessante col sangue agli occhi per quattro suonati rimbambiti da Franz Joseph? Voglio dire, non avresti forse un po’ di piu’ tempo da spendere nel tuo Veneto magari, dato che e’ la regione piu’ secessionista d’Italia? Ricordo che da te -e lo sai bene- la Lega va fortissima e fioriscono movimenti ancor piu’ tosti che reputano la Lega “venduta” a Roma. Il Veneto, ieri, come oggi e come domani, alla faccia dei tricolori, e’ pieno di bandiere di San Marco, della Padania e di gente che sull’Italia dice (sentiti spesso con le mie orecchie) cose che farebbero impallidire il “TitinoDimachista” piu’ incazzato.

    Non pensi che e’ il caso di guardare un po’ a casuccia tua anziche’ continuare a spargere zizzania in quella d’altri, come ti diverti sempre a far qui ogni volta che senti sussurrare la parola “Slovenia”?

    P.S. Rispondi pure con sarcasmo se ti va. Aiuti solo gli utenti a rafforzare l’idea che si stanno facendo di te.

  170. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ chinaski
    Il concetto di “inevitabilità della guerra” mi è abbastanza di difficile comprensione.

    Ma una cosa è nota anche ai muri: chi iniziò la seconda guerra mondiale fu l’Austria.

    @ Tergestin
    Ma per carità! Che qui ci sia una pletora di castori rosiconi è di solare evidenza, e te lo dimostro.

    All’Italia, agli italiani o all’idea di italianità in questo thread sono stati riservati i seguenti epiteti:

    1. Paese nella merda
    2. Gli italiani sono nemici
    3. Mi vergogno di essere italiano
    4. L’Italia è una casa che non si regge in piedi
    5. Gli italiani pensano solo a non lavorare e a fare festa
    6. Schopenhauer aveva ragione (e via citazione razzista sugli italiani)
    7. I romani sono balordi
    8. L’Italia è un paese mafioso
    9. D’Annunzio è un pagliaccio

    E mi sono fermato al commento numero 100.

    Adesso ti sfido in modo ufficiale: trova qui dentro due o tre insulti a un altro popolo o a un altro stato o a un poeta/scrittore/artista straniero.

    Cercalo, trovalo e ricopialo qui dentro, come ho fatto io.

    Visto che non lo troverai, allora converrai con me su questo punto: il thread dedicato alla festa per i 150 anni dell’Unità d’Italia ha scatenato tutti i rosiconi più divertenti di questo blog. Uno dietro l’altro sono tutti balzati fuori qui dentro, con gran pezzo di legno fra i denti a rosicare come un castoro canadese. Tutti alla ricerca della bandiera del TLT, o a fare la conta di quante persone c’erano in piazza, o di quanti tricolori c’erano ai balconi, o addirittura a verificare quanti erano i centri commerciali aperti… e poi tutti qui a raccontarci queste sconvolgenti novità! Un rosicamento dietro l’altro, da scompisciarsi dalle risate.

    Tu poi sei fra i reucci dei rosiconi: un uomo che vive nel 1918. Il bisnonno dei rosiconi: quello che ha iniziato a rosicare prima ancora d’esser nato.

    E ti ripeto ancora una volta: se sei talmente convinto che a Trieste c’è una voglia matta d’indipendenza o di separatismo, fa’ una cosa seria: metti su un partito separatista o indipendentista, presentati alle elezioni.

    Muovi le masse, cerca di darti da fare… basta con questo irredentismo triestino da tastiera, basta con queste guerricciole di parole, basta con questo gnagnagna da anonimo piscialletto!

    Sveglia ragazzo, altrimenti sarai seppellito col tricolore che avvolge la tua bara e la fanfara dei bersaglieri a suonarti gli inni risorgimentali!

    Forza Tergestin, ch’el sol magna le ore!

    L.

  171. chinaski ha detto:

    luigi, che l’ austria abbia premuto il grilletto per prima e’ del tutto casuale. in quel momento tutti erano pronti ad attaccare. tutti volevano la guerra, e ognuno si illudeva di vicerla in due agili mosse. con questo non ho nessuna intenzione di assolvere ne’ l’ austria ne’ chiunque altro. per me sono stati tutti (criminalmente) responsabili in egual misura, prigionieri di un meccanismo che avevano contribuito a innescare.

  172. chinaski ha detto:

    la guerra non e’ mai inevitabile. ma quando tutti gli attori in campo non fanno niente per evitarla, e al contrario fanno di tutto per farla scoppiare, allora la guerra scoppia, non ci son cazzi.

  173. Marco Suman ha detto:

    @Luigi
    hahaha, el venezian che el vien a far la predica al monopolio triestin xe el colmo dei colmi, dopo che la Serenissima ga fato el bel e el cativo tempo per secoli. L’Austria ve gaveva caziado e a ti te rosiga questo, eco la verità.

  174. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Noto come tu abbia tirato fuori il solito sarcasmo di serie zeta da frustrato e noto come tu non abbia risposto ai miei semplici quesiti. Manco t’avessi chiesto la soluzione alla fame nel mondo! Due domandine da “siora Iole” ti mettono cosi’ tanto all’angolo da doverti obbligare a ripeterti con le tue lagne -gia’ ampiamente ridicolizzate- sui “rosiconi”?

    Dai su. Puoi fare di meglio, ammettilo.
    Tu mi sfidi a trovare insulti a un altro popolo o scrittore? Ma ci sei o ci fai?
    Voglio dire: sei lo stesso Luigi che se la piglia con un vecchio centenario (Pahor) e si fa pippe a manetta per trecento post su un paio di sue dichiarazioni dalle quali peraltro si sono dissociati TUTTI gli utenti di Bora.la ?

    Ti sfido io piuttosto a trovarmi un post dove non intervieni per non rimescolare i soliti attriti sui soliti argomenti vecchi di quasi settant’anni. E la cosa da ridere e’ che hai talmente tanta faccia di bronzo da dire: “Ma guardate avanti, tromboni!”.

    Lascia stare, su.

  175. Fiora ha detto:

    Non condivido gli insulti DA ENTRAMBE LE PARTI di questo ping pong virtuale dove ogni colpo basso più o meno nozionisticamente documentato,( sono per la roba digerita e metabolizzata, io!) connotato di dietrologia, che testimonia di una grettezza circoscritta o allargata ma sempre marcatissima e di cattiva volontà.
    Resta che in una giornata in cui l’anima Italiana numericamente maggioritaria di questa città era in festa, nella quale anche i presidenti dell’ Unione culturale economica Slovena(Skgz) R.Pavsic e delle organizzazioni slovene(Sso) Drago Stoka, rappresentanti delle comunità slovene in Italia, hanno inoltrato una lettera a Napolitano e Berlusconi, lettera forse un po’ pretestuosa, che coglie l’attimo per sollevare i problemi delle comunità ma che innanzi tutto esprime “la propria GIOIA per il 150 anniversario dell’Unità d’Italia che trovano UNITI AI FESTEGGIAMENTI TUTTI I CITTADINI ITALIANI”, le sortite antitaliane di repertorio, riportate ai punti 1/9 nel post 174 di Luigi “el Rustego”, chi le ha vomitate, ha sbagliato giorno, dimostrando pessimo gusto e loro sì una poco invidiabile “autarchia spirituale”! (Magris)

  176. Fiora ha detto:

    ” vergin di servo encomio e di codardo oltraggio” (Manzoni) era corretto che se ne stessero il giorno 17 certi “autarchici spirituali”!

  177. ufo ha detto:

    D’Annunzio un pagliaccio? Troppo buoni – il tizio era semplicemente un tossico notoriamente dedito all’assunzione di sostanze stupefacenti, a prescindere dal fatto che nel tempo libero si dilettasse di poesia le poche volte che riusciva a staccarsi dallo specchio.

    Ma non son qua per infierire sul tanghero – piuttosto per segnalarvi la foto con cui il Primorski ha accompagnato la notizia della visita di Fini a Tolmezzo. Il titolo del pezzo è “Fini: l’Italia è un paese sempre più multietnico” e l’immagine ritrae appunto il Fini accanto al sindaco locale. Subito alle loro spalle c’è invece una nostra vecchia conoscenza, il Calimero Nero, con un’espressione assai poco festaiola. Che la multietnicità gli sia andata di traverso?

  178. Fiora ha detto:

    e tornando al punto 6 di un post del quale condivido quest’ enumerazione, senza peraltro condividerne il piglio aggressivo generale, comune a qualsiasi argomento trattato,
    rifaccio presente al tale che per sputare livori e sentenze si avvale dell’autorevole filosofo, vissuto a cavallo tra la fine del ‘700 e prima metà dell’otto, e la datazione è piuttosto illuminante, a fronte dell’Unità del 1861! estrapolandone uno sprezzante giudizio di parte, anticipatore dello scempio razziale ad opera dei suoi compatrioti,in nome di una supposta superiorità razziale, rifaccio presente che la vita media all’epoca arrivava appunto ai 65 anni e l’inevitabile anticipata sclerotizzazione di idee e asserti ne era la conseguenza inevitabile ohimè anche per Grandi Sopravvissuti di un solo lustro appena…dura lex sed lex!

  179. Fiora ha detto:

    meglio per la mente e per il cuore ascoltare le parole illuminate e sagge dell Anziano Giovin Signore di oggi,che arriviamo come ridere ai cent’anni! Il quale lungi dal vantare superiorità ed ostentare disprezzo per le minoranze afferma che siamo uniti rispettando ed anzi promuovendo la diversità culturale, come fonte di arricchimento!

  180. dultan ha detto:

    corsi e ricorsi storici!

  181. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Suman
    Comincio a chiedermi se per caso sei rimasto alla terza media. So perfettamente che Venezia viveva di monopolio, ma so anche che non è stata l’Austria (come tu scrivi), bensì la Francia a far crollare la Repubblica di Venezia. La tua ignoranza è abissale.

    @ chinaski
    Che sia stata l’Austria la prima a premere il grilletto nella Grande Guerra è una cosa risaputa. Che tutti quanti non vedessero l’ora di farlo, è falso. Basta leggere non dico i documenti in originale, ma anche una semplicissima storia della prima guerra mondiale come quella di Basil Liddell Hart, o un qualsiasi manuale di storia per le superiori.

    @ Tergestin
    Non hai trovato un-insulto-uno, e allora ti riduci all’angolino degli insulti. Il re dei castori rosiconi sei quindi tu, di diritto. E poi sì, confermo: sei un trombone che vive nel 1918.

    @ ufo
    Pensa che al “pagliaccio d’Annunzio” la città di Fiume ha appena dedicato una mostra. Che io ho visitato. La tua analisi del personaggio è raso-raso-terra.

    L.

  182. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Smettila di auto-ridicolizzarti con questa storia dei rosiconi. Qui i toni sono distesi, nessuno si scorna piu’ di tanto e tutti concordano che l’unico a metterci aggressivita’ nei confronti con l’utenza sei tu.

    Tu in questo blog sei come un grizzly: rimani in letargo per quasi tutti i post e poi appena senti i campanelli giusti che ti portano alla tua solita tematica esci e sbrani tipo grizzly. E io ora sfido non dico te, ma QUALUNQUE utente a dimostrarmi il contrario.

    Insisto ancora: perche’ tanta foga con quattro “rosiconi” Triestini, quando nel tuo Veneto basta scambiar due chiacchiere con la gente del posto per sentire robe da vilipendio di stato?
    Sta inella regione piu’ secessionista e incazzata con l’Italia e vieni a far propagande nazionaliste a Trieste, luogo dove ne siamo saturi da decenni!

    Un caso singolare.

  183. Luigi (veneziano) ha detto:

    @Tergestin

    Toni distesi, ma insulti a go-go, come ho dimostrato nel mio messaggio numero 174. Che dimostra vieppiù una cosa: chi non vuole festeggiare l’Unità d’Italia (cosa che ovviamente è nel suo diritto), non solo non la festeggia, ma si lancia in rosicate pantagrueliche.

    Tu sei uno dei capintesta della banda dei rosiconi. Direi che con questo ritmo hai già triturato un paio di sequoie millenarie.

    L.

  184. ufo ha detto:

    Tranquillo, Luigi, tranquillo: vedrai che un lontano giorno ci sara pure chi dedicherà una mostra a Sgarbi.

    D’altro canto son più che certo che a Rijeka l’hanno fatto solamente per i suoi meriti artistici. Che diamine, uno che è riuscito a trasformare il vocabolo cocktail in cocotello! E poi, non è mica che avessero qualche altro motivo per prestare attenzione al tossico, vero?

  185. ufo ha detto:

    Non è la mia analisi ad essere rasoterra, è il personaggio. E lo sarebbe anche se si fosse chiamato Dannuncich o O’Dannunz.

  186. Fiora ha detto:

    @181 Ufo caro, senza offesa ma d’Annunzio aldilà delle notazioni biografiche, per carità tutte vere, ma anche stavolta estrapolate da un contesto che era di un’epoca e di un certo clima, tu l’hai letto? Se il volo su Vienna la beffa di Buccari e l’impresa fiumana ti disturbano, è una buona ragione per dare del pagliaccio e del tossico a uno che considero datato per i miei gusti ma in letteratura e storia ha detto la sua?
    Se tu mi suggerissi qualche nome di scrittori sloveni,che nella mia ignoranza non so, veniale come ignoranza, giacché converrai che d’Annunzio nel bene e nel male dalle Alpi alle Piramidi è un minimo più noto… se tu me ne suggerissi di sputtanarli NON MI SOGNEREI MAI! e per due motivi.
    Il primo non demolisco chi conosco solo “così”! Il secondo, non è tentando di affossare dei Protagonisti che ci si innalza neppure di un centimetro.
    Di Schopenhauer infatti io mi sono limitata a dire, tanto di cappello, ma si fosse limitato a filosofeggiare finché testa gli consentiva anziché mettersi a fare l’analista di un intero popolo, la tempra del quale avrà avuto modo di saggiare l’anno dopo dall’aldilà!

  187. Fiora ha detto:

    E non tutti i tossici sono campioni come Maradona, non tutti gli strafatti sono dei chitarristi del calibro di Jimi Hendrix, non tutti i cocainomani sono Poeti del calibro di Gabriele Ariel d’Annunzio

  188. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo
    Invece di cercare d’intuire a casaccio cosa Fiume ha dedicato a d’Annunzio, potresti chiedere. La mostra era dedicata all’impresa di Fiume. E’ la prima volta che in Croazia si è parlato NON del “demone d’Annunzio”, bensì del sostegno che ebbe in città e dell’impatto sugli equilibri del mondo della sua azione.

    Per cui quel “son più che certo” che hai scritto… è una cappella.

    Tu sei rimasto un filino indietro. Di una cinquantina d’anni, direi, visto che i croati sono arrivati sul punto da buoni ultimi, per mille motivi diversi e tutti più o meno interpretabili. Ma tu che hai vissuto sempre nel libero occidente e non ti sei beccato né i cinquant’anni di censura di Tito, né l’autocrazia di Tudjman, avresti avuto la possibilità di evolverti, se solo avessi aperto le sinapsi al mondo.

    A proposito: ma tu lo sai che Freud era un cocainomane? Immagino che tu lo ricordi solo per questo…

    L.

  189. Fiora ha detto:

    @192 Luigi, mi spiace di essermela persa.
    Aldilà della più obiettiva collocazione dell’Impresa c’era un qualcos’altro d’inedito o a tuo giudizio di “rivisto”?

  190. Luigi (veneziano) ha detto:

    A proposito: ho trovato una foto di Tergestin scattata il 17 marzo:

    http://sperli.net/uploads/posts/thumbs/1195729573_1195677850_1195576329_1.jpg

    L.

  191. Fiora ha detto:

    @194 Luigi sei davvero indifendibile!
    …ma questa è da ridere e el Tergestin ga morbìn!

  192. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Fiora

    La mostra s’intitolava “D’Annunzio – Božić 1920” (D’Annunzio – Natale 1920).

    Qui vedi una presentazione (in croato, ma abbastanza semplice da capire): http://www.youtube.com/watch?v=AgWAxyBvBaI

    La cosa più interessante – a mio modo di vedere – è stata l’accumulazione di materiale di diversa provenienza: sia dai musei di Fiume che dal Vittoriale degli Italiani.

    I cartelloni esplicativi, per quanto solo in croato, hanno descritto il periodo in modo abbastanza neutro, anzi: era interessante rilevare il completamento del punto di vista con alcune interessanti riflessioni su ciò che nel frattempo accadeva a Susak.

    Interessante anche notare come per la prima volta alcuni personaggi storici fiumani siano stati indicati espressamente come “italiani”: è il caso – per esempio – di Antonio Grossich (fiumano d’adozione, essendo nato a Dragucico in Istria), che per quanto di famiglia mista fu uno dei principali sostenitori dell’occupazione dannunziana. Ebbene: per molti anni l’ho sempre visto descritto come un “Anton Grossich, medico croato” (egli fu un famoso medico), quando invece fu addirittura un senatore del Regno d’Italia, ma non solo: irredentista safegatato, fu quello che consegnò le chiavi della città a Vittorio Emanuele III, quando questi venne in visita a Fiume nel 1924.

    Luigi (veneziano)

  193. Tergestin ha detto:

    Son piu’ bel de quanto appaio in quela foto ma va ben, i me ga inquadrado mal.

  194. Fiora ha detto:

    @198 Hvala Luigi! tesko mi je link, ali malo razumjem.

  195. Fiora ha detto:

    @194 per mi el Quinto Rustego prima ga trovà ‘sta foto e pò ga inflazionà el termine “rosicon”…

  196. Marco Suman ha detto:

    @Luigi
    Te me dà del ignorante a mi per una frase che te ga scrito ti? Dal tuo post numero 171
    “Venezia era stata spazzata via dall’Austria con una politica di rapina pura e semplice, durata sessant’anni con vari rivolte soffocate nel sangue, e poi a partire dal 1866 Venezia non è stata più un problema austriaco.”
    Hehehe, veramente esilarante, e sì che el mio riferimento ala caziada austriaca voleva solo butarla in rider fazendo notar come l’antica rivalità Venezia/Trieste traspari ancora non tanto dal tuo amor verso l’Italia, quanto dala tua rabia verso Trieste. E riguardo al analfabetismo, mi lassassi perder, visto che nel 1951 (mileNOVECENTO…)in Italia se agirava atorno al 13% . Bona domenica

  197. Fiora ha detto:

    e dopo 200 post al vetriolo ESCLUSI I MII! xè consentido e più realistico dir, ciò muli LA VITA E’ ADESSO?!
    Troppo facile o…. troppo difficile?????

  198. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Suman

    Antica rivalità Venezia/Trieste? Secondo me tu vivi in un sogno, o in un incubo.

    Mai detto che l’Italia risplendesse nel XIX secolo: ho solo notato che le classiche forme di razzismo antiitaliano devono esser messe tutte in relazione con quanto accadeva nel resto del mondo, e che magari qualche confronto con l’A/U avrebbe dimostrato dei dati sorprendentemente simili. In particolare, il tasso di analfabetismo della Dalmazia (e dell’Istria) dopo cent’anni di dominio austriaco erano ai livelli del sud Italia.

    Riguardo a come l’Austria rendeva tutti quanti ricchi, sapienti, felici e goduriosi, ecco una parte del discorso che il deputato di Spalato Josip Smodlaka tenne il 10 dicembre 1910 al parlamento di Vienna, tradotto in inglese da R.W.Seton-Watson:

    no other province is in such a condition as Dalmatia. The others lack many things, we lack every thing . . . indeed, all the conditions of life. Have you noticed, gentlemen, that at the debate on the increased cost of living, four out of the five Dalmatian deputies present voted for the unlimited import of Argentine meat? And do you know what it means when the representatives of a peasantry vote on this question with the Social Democrats and the town representatives? (Deputy Gostincar: In Carniola we have not even enough potatoes, far less meat!) Potatoes are in Dalmatia a luxury, they are only eaten by the better classes. I invite you to come to Spalato, and you will be able to convince yourself that we have no meat, no potatoes and no bread. If the question of the free importation of corn should be raised in the House, you will find that all Dalmatian deputies will vote in favour of it, and yet Dalmatia is almost exclusively inhabited by peasants and has no industry. But we not only have no bread, but no drinking water; out of 600 Dalmatian villages more than half have none. The people drink what you might call mud.
    But we also have no wood. If our peasants are not to die of cold, they have to steal wood in the woods of their own commune, and the townspeople, not only workmen but officials . . . have to shiver with cold in winter, for with us a stove is a luxury.
    But we not only have no wood, no water and no bread, we also have no land for agriculture. The whole surface of productive land is flooded–the plains of the Narenta, of Vrgorac, Sinj, Imotski, the so-called poljes . . . .We could even export corn, but our only fertile land lies under water.
    We have no roads, no communications. The health of the population is being ruined. While the Dalmatians under French rule a century ago were a remarkably healthy and powerful race of men, the population is to-day decaying–especially in the north, where there is malaria–and is dying out. We also have no education. Over 300 Dalmatian villages have no school at all; in half the country the number of illiterates is not 50 or 60, not 80 or 90 per cent., but 99 and 100 per cent.
    I have the honour to represent the central district of Dalmatia, relatively the richest and most progressive of all; and in my constituency, gentlemen, there are forty-eight villages, of which twenty-eight have no school and no teacher, and only twenty a school with one class, and two or three a school with two classes. If that is the case in what is called the richest and most progressive district, you can imagine what it is like on the edge of the mountains, on the Bosnian frontier.
    We also have other specialities such as the system of Coloni or Kmets, according to which the peasant, without getting anything from the owner of the land, has to see to all improvements and expenses and yet to pay the proprietor half or a third of his annual income. How can these people live anything but a wretched existence under such circumstances? The year 1848 freed the peasants of Austria, but the Austrian Government of that day forgot that Dalmatia also belongs to Austria. With us medieval conditions have survived to the present day.

    L.

  199. chinaski ha detto:

    @luigi

    “Che sia stata l’Austria la prima a premere il grilletto nella Grande Guerra è una cosa risaputa. Che tutti quanti non vedessero l’ora di farlo, è falso.”

    si’, nessuno voleva premere il grilletto per primo, come in ogni mexican standoff, e infatti gli stessi austriaci hanno aspettato che si presentasse il casus belli. ma tutti avevano le loro mire, ed erano pronti a perseguirle con ogni mezzo: i francesi su alsazia e lorena, gli austriaci sui balcani, gli inglesi sul mediooriente, i tedeschi sull’ africa centrale, gli italiani su trento e trieste, etc. etc. (altrimenti la guerra sarebbe rimasta confinata nei balcani, non ti pare?). non avrai certo bisogno che sia io a raccontarti queste cose.

  200. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ chinaski
    Chi realmente si era lanciato in un’opera di enorme sviluppo negli armamenti fu in primo luogo l’Impero Tedesco, che creò quasi dal nulla la seconda marina da guerra europea, elevando allo spasimo le spese militari rispetto alle spese totali dello stato: fra il 1898 e il 1905 la Germania costruì 11 navi da battaglia, 5 incrociatori pesanti, 17 incrociatori leggeri e un’altra trentina di navi di minor stazza. Nessuno stato europeo aumentò il proprio armamento navale così tanto stesso periodo.

    Questa fu la causa prima dell’aumento delle spese militari britanniche, che sostanzialmente rincorsero i tedeschi.

    I tedeschi passarono fra il 1880 e il 1910 da 88.000 tonnellate di navi militari a 964.000, e il Regno Unito da 650.000 a 2.174.000.

    La questione dell’aumento delle spese militari è stata ampiamente studiata, e oramai i dati sono di dominio comune. Nel periodo 1890/1913 l’aumento percentuale delle spese militari per le principali potenze europee fu il seguente:

    1. Austria/Ungheria: +160%
    2. Germania: +158%
    3. Gran Bretagna: +117%
    4. Francia: +92%
    5. Russia: +19%

    Le frizioni maggiori erano le seguenti:

    1. Germania e Francia. Il predominio sull’Alsazia e la Lorena, strappate alla Francia con la guerra franco-prussiana del 1870.

    2. Russia e Austria. Per il predominio sui Balcani, con l’alleanza fra Russia e Serbia e l’espansionismo austriaco (annessione della Bosnia a seguito del Congresso di Berlino).

    3. Gran Bretagna e Germania. Per la supremazia economica e navale.

    Qui colgo l’occasione per ricordare una cosa: tutte le potenze minori entrarono in guerra dopo aver firmato degli accordi segreti, come l’Italia. Ciò a fronte di accordi segreti fra le potenze maggiori, su come spartirsi le varie torte a vittoria ottenuta. Quindi quello che alcuni sempliciotti imputano all’Italia – e cioè d’aver tradito la Triplica Alleanza – in realtà fu comportamento comune a tutti gli stati. Per esempio: le trattative fra Romania o Bulgaria e le due alleanze furono molto lunghe, con visite e controvisite dei vari emissari dei vari stati, con offerte e controfferte sempre maggiori di questo o di quel territorio.

    In conclusione – però – voglio ancora una volta notare che non è vero che l’aumento delle spese militari porti con sé automaticamente ad un conflitto come la Grande Guerra. Fra il 1950 e il 1980 le spese militari sovietiche ed americane aumentarono smisuratamente, eppure le due potenze non si scontrarono mai in maniera diretta, così come non ebbe mai luogo una guerra fra due stati degli opposti schieramenti.

    Quando l’Austria dichiarò guerra alla Serbia (e sarebbe interessante andare a vedere con quale arroganza i rappresentanti imperiali trattarono i serbi, considerati come delle merdacce da eliminare), probabilmente aveva ben chiaro cosa sarebbe successo, ma Francesco Giuseppe si fece imbambolare da due fattori: dalla sicumera dei suoi comandanti militari, che lo rassicurarono su una rapida e indolore vittoria, e dagli incitamenti dei tedeschi, che non vedevano l’ora di menare le mani.

    Morale della favola: gli austriaci costruirono per anni lo stesso cappio che doveva poi impiccarli, lo porsero gentilmente all’Imperatore, questi se lo mise sul collo e si gettò nel vuoto, determinando così la sparizione del suo impero e le sorti future di Trieste.

    Aggiungo infine ancora una volta una cosa: lamentarsi nell’anno del signore 2011 del fatto che l’Austria illuminata e santa ha perso la guerra di fronte agli straccioni ed analfabeti degli italiani significa continuare a non voler fare i conti con la realtà.

    L.

  201. chinaski ha detto:

    luigi, stai sbagliando bersaglio. la mia “posizione” (ammesso che abbia senso prendere posizione a distanza di 97 anni) sarebbe stata di contrarieta’ alla guerra, in qualunque paese avessi avuto la ventura di nascere. in italia sarei stato dalla parte dei socialisti e degli anarchici. “right or wrong, it’s my country” un cazzo. ma questo lo sapevi gia’.

  202. chinaski ha detto:

    per quanto riguarda la guerra fredda, beh, diciamo che una guerra atomica avrebbe danneggiato (diciamo cosi’) anche le elites politiche, militari ed economiche. un buon motivo per darsi una calmata.

  203. Marco Suman ha detto:

    @ Luigi
    prima roba me ciamo Suman e no sugaman, intanto.
    seconda roba, xe inutile che te se dia tante arie e te stia in catedra a dar lezioni de storia quando che:
    A) un mio sogno l’antica rivalità Venezia/Trieste? A mi inveze me par che la frase calza a penèl, visto che “Dopo secoli di battaglie contro la rivale Venezia, Trieste si pose sotto la protezione (1382) del duca d’Austria”.
    B) anca se gavessi la terza media, cossa xe una colpa? E ti, cussì colto, te scrivi robe ben pegiòri e te ghe le atribuissi ai altri? Vedi tuo post 171 dove TI TE DISI che l’Austria ga spazà via Venezia, e pochi post dopo (185) te disi che xe stada la Francia e te me dà a mi del ignorante.
    C) Te disi che mi ridicolizo un intero popolo? Guarda caso, in meno de zento ani xe la terza volta che un governo italian tradissi un proprio aleato. Quindi no go bisogno mi de ridicolizar nissun, ghe pensa la politica. Si, parlo del camel Gheddafi, che al momento dela firma del tratato de amicizia se saveva benissimo che el iera un ditator. Quindi, indipendentemente de quanto giusto o sbaiado sia questo intervento a fianco dela NATO, enesima figura de memele del governo italian, nei secoli dei secoli.

  204. Redazione ha detto:

    Marco Suman e Luigi, per piacere, abbassate i toni ed evitate gli insulti (che abbiamo tolto).

  205. Marco Suman ha detto:

    Gent.ma Signora Redazione, gavessi volentieri evitado i insulti, se el signor Luigi no me gavessi dà del “abissale ignorante” per una frase che ga scrito lu e no gavessi storpiado el mio cognome cussì, tanto per disprezo. Grazie del aviso comunque

  206. Fiora ha detto:

    “abissali ignoranti” mi appaiono indistintamente quanti discettino di eventi passati con presupposti attuali.
    A meno che cultura e conoscenza non siano esclusivamente sinonimo di nozioni apprese o mutuate uichipidia in chiave di lettura strettamente di parte…

  207. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Suman
    Vecchio ritornello, il tuo. Intendo dire: quello nel quale appioppi all’Italia la colpa di essere uno stato intrinsecamente traditore.

    Vogliamo ricordare che Prussia e Austria erano alleate, e poi si trovarono nel 1866 a combattere l’una contro l’altra?

    Vogliamo ricordare che l’Austria era in pace con la Turchia, e poi le pappò la Bosnia sotto gli occhi?

    Vogliamo ricordare che la Slovenia e la Croazia erano nell’Impero asburgico, e poi si defilarono nel 1918?

    Vogliamo ricordare che la Jugoslavia aveva firmato per entrare nell’Asse, e che il giorno dopo si rimangiò la firma?

    Vogliamo ricordare che Francia e Austria combatterono fra il 1796 e il 1797 sul territorio della neutrale Repubblica di Venezia, violando una norma pattizia dell’allora diritto internazionale?

    Vogliamo ricordare che le grandi potenze decisero nel 1815 di ripristinare la situazione pre-Napoleonica, ma l’Austria si “dimenticò” che esisteva la Repubblica di Venezia, della quale si tenne i territori?

    Devo tirarti fuori un altro paio di centinaia di esempi sull’Austria traditrice delle sue vecchie alleanze?

    Tu vuoi continuare – in altre parole – a ripetere a pappagallo le stesse accuse contenute nei diari di Goebbels?

    Riguardo poi all’antica rivalità TS/VE, io dico che OGGI è un tuo sogno/incubo pensare che esista ancora quest’antica rivalità. Tu sei come il tuo compare Tergestin: travolto dalla storia dei secoli trascorsi, non ti sei ancora riavuto dal trauma del 1918. Forse hai bisogno di un altro paio di secoli…

    L.

  208. Marco Suman ha detto:

    @ Luigi
    Ultimo post per ti, dopo smetto, perchè onestamente son stufo de un che te fa finta de no capir.
    A) Te continui come gnente a ignorar el tuo post numero 171, con la tua frase che dopo te me imputi a mi dandome anche del ignorante; xe la terza volta che te lo fazo notar e la terza volta te svicoli: te fazevi più bela figura a dir che te se ga sbaliado, el che ne porta inevitabilmente a
    B) me interessa poco lezioni de storia de uno che confondi la Francia co l’Austria e po’ ghe da la colpa ai altri e
    C)la Defonta xe apunto “defonta” e el governo italian atuale inveze se ga magnado un acordo internazionale col suo aleato libico 4 giorni fa.
    Z) Ancora con sta rivalità TS/VE? Te vol capir che iera una batuda, visto che te son casualmente venezian? Mah, chi che no sa rider no pol esser una persona seria.

    @Fiora
    ben wikipedia xe certamente comodo per zercar velocemente le robe, ma se te vol, go una dozena de libri su Trieste e dintorni, ma comunque le impressioni, le simpatie e antipatie no le te vien de un libro, no? (a meno che el tuo amor patrio no el vegni fora de wikipedia anca lu xD ))).

  209. ufo ha detto:

    @192 Gigi, io non avevo alcun dubbio che il motivo per cui a Rijeka gli sia venuto in mente di fare tale mostra. Quello che avevo usato nel mio post era un concetto un po particolare: si chiama sarcasmo… Si, quello che abbiamo appurato non essere il tuo punto forte, ma addirittura tanto da non riconoscerlo mi pare alquanto improbabile. Non è che stai tentando di girare il discorso?

    Devo farti notare che nella tua ineffabile sicurezza di essere sempre e comunque nel giusto (al massimo sono i fatti che sbagliano) ne hai scritta di nuovo una delle tue. “Tu che hai vissuto sempre nel libero occidente”, hai messo per iscritto. Sbagliato. Per usare le tue parole: Invece di cercare d’intuire a casaccio, potresti chiedere.

    Freud cocainomane? E questo sarebbe degno di nota? Arthur Conan Doyle era apertamente eroinomane, e secondo “Striscia la notizia” anche uno dei colli di Roma è frequentato da analoga gente (e si vede dai risultati).

    A proposito di clown, lo hai visto nel filmato che hai linkato quello col tricorno tipo Napoleone (a 0:51)? Posto che non fosse una comparsa di un film di Ciccio e Franco, oppure un evaso dal manicomio più vicino… puoi scegliere tra il considerarlo un valido rappresentante del fior fior della gioventù italica, oppure concordare con me che tutte le rotelle a posto non ce le avevano mica.

    “Kao što je on živeo tako je vladal Rijeko, vrlo… zanimljivo, vrlo burno razdoblje. Na žalost dio građana koji niso bili talijanskog porjekla osjetili so to i na onaj loši naćin, bili so šikanirani, maltretirani; i taj dio povesti smo naravno predstavili kako smo mogli kroz naše izbore” (2:43): si, neanche loro hanno apprezzato particolarmente lo stile del tizio e le conseguenze della sua “invazija” (2:16). Interessante il fatto che tu trovi, appunto, “interessante” la presenza di materiale proveniente dall’Italia. Sveglia, Luigi: è un museo, ci lavorano storici, se hanno da fare una mostra o scrivere un libro sulla storia semi recente di queste terre è ovvio che prendano in considerazione le fonti di tutte le parti coinvolte; è solo di qua del confine che si ritiene plausibile per uno storico dissertare di storia usando esclusivamente fonti di una delle parti ed addirittura ignorando del tutto la lingua stessa in cui sono scritte le fonti delle parti ignorate. Il fatto che tu, chissà perché, segua lo stesso criterio non basta a farne una cosa seria.

    P.S.: a proposito di ricordi, io in effetti mi ricorderei la prima guerra del golfo (e chi potrebbe mai dimenticare “My name is Cocciolone”?). Ed il numero di Newsweek uscito poco dopo, che commentava come quella fosse la prima guerra che l’Italia avesse “finito dalla stessa parte da cui l’aveva iniziata”. Ma suppongo che Newsweek soffrisse di imperial-regia nostalgia, e poi quei buzzurri non parlano nemmeno la lingua di Dante, pardon D’Annunzio.

    @Flora Non farti alcun cruccio: Prešeren è un bersaglio facile, e tutti noi lo prendiamo in giro regolarmente, sia perché c’ha messo anni a passare l’esame da avvocato (sotto l’Austria non c’era una Catanzaro su cui ripiegare), sia perché notoriamente il tizio aveva un debole per i vinelli domači. Per essere precisi sembra che il suo calice preferito fosse la Brežanka, uvaggio prodotto proprio nel Breg nostrano e che da un paio d’anni l’azienda Kocijančič ha rimesso sul mercato. Se ti vien voglia di parlar male del Prešeren chiamami che lo facciamo assieme, con un bicchiere di Brežanka in mano.

    @Tergestino Quel trave sembrava proprio appetitoso. Ne è rimasto un po per me?

  210. Fiora ha detto:

    212 “in chiave di lettura strettamente di parte”, ufo caro ! E’ questo secondo me il peccato mortale non la consultazione del Bignami virtuale!e da qualsiasi fazione commesso.
    Peccatuccio invece veniale il tuo di utilizzare , solo parti di post altrui e miei (e ovviamente per i secondi mi lagno!)sempre pro domo tua, manipolandone il senso. Meglio non farmi l’opinabile onore di citarmi, se in questo modo…
    Quanto al mio “patriottismo” è piuttosto appartenenza, che ce voi fà! fatta di un magma che va dalle tradizioni,alla letteratura, all’arte, alla musica al cibo, all’umorismo (noto che tu privilegi il sarcasmo e te ne vanti pure!)alla moda, al buon gusto in ogni campo, se permetti universalmente, riconosciuto all’Italia, retaggio di un passato vissuto nel PRESENTE!
    Tutta merce che evidentemente non va a schiacciare ma ad integrarsi con quella altri, che degnamente vive e produce accanto a noi e spesso CON noi.
    … Sempreché lo consentano e al sorriso e alla mano tesa, non rispondano con un ghigno e le corna come fai tu!

  211. Fiora ha detto:

    ” che va ad integrarsi con quella ALTRUI…”
    prima che mi citi a sproposito almeno mi correggo, Ufo.

  212. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Suman
    Troppa confusione fra date, concetti, situazioni: non meriti nemmeno l’ennesima risposta. Ritorna quando sarai più preparato.

    @ ufo
    Mi pare evidente che tu non bazzichi molto i musei croati. Questa è stata la PRIMA VOLTA che il museo di Fiume ha fatto una mostra su quel periodo della città chiedendo materiale anche ai musei italiani. Quindi tutto quel che a te pare “la norma”, per loro è stata “la novità”.

    Interessante poi la solita sparatona razzista: pensavo che fossero morti e sepolti quelli che da un’immagine stabilivano addirittura che uno fosse “un pagliaccio” o “un matto”. Ma tu scoppi talmente di livore che qui hai deciso di scollegare il cervello e far parlare il tuo fegato ingrossato. Razzismo allo stato brado, di chi abbassa lo sguardo di fronte al teutonico biondo e si ringalluzzisce se vede un carabiniere basso e pure con i baffi: questa cosa fa sentire sempre taaaanto bene i minus habens…

    L.

    PS La storia di Newsweek è una balla, ma io non avrei problemi nemmeno se fosse vero che gli americani lo avessero veramente scritto. La cosa divertente è uno come te che pende dalle labbra degli yankee. Ragazzi: ma ce l’avete un minimo di coerenza o in ragione del razzismo che sprizza dai vostri pori si manda il cervello tranquillamente all’ammasso?

  213. deus ex machina ha detto:

    “Patriotism is the virtue of the vicious.”

    l’ha detto uno che se ne intendeva del bello e del brutto, insomma, della medaglia.

  214. Fiora ha detto:

    @217 io ho scritto “appartenenza” proprio per evitare sì beceri ( as you like it!) “misunderstandings”.
    ” vicious” ? però a ben pensarci, quasi quasi…
    ” good girls go to paradise, bad girls everiwhere” …e così non corro il rischio d’annoiarmi con sto simildeus!

  215. Fiora ha detto:

    azz.era EVERYWHERE! …l’autarchia mi mangia viva a me!

  216. deus ex machina ha detto:

    duecentodicotto.

    spiegami un po’ come mai chi denigra un collettivo e’ un razzista e chi invece ne tesse le lodi non lo e’?

  217. Tergestin ha detto:

    @ Ufo

    Si’, se te vol go ancora un poca de trave.
    Za’ che ghe son te dago una drita: se te vol discuter con Luigi (za’ qua xe un ossimoro) tien de conto che a lui no ghe ciava de dati o altro: quando li go postadi mi e no podeva smentirme, el postava i sui anca se no c’entrava un boro, ma giusto per rafforzar i sui concetti. El te gira le parole o ‘l te rispondi con sarcasmo ogni tiro che te lo bechi in castagna. Se te vol te anticipo anca i sui post, visto che el tenor xe sempre el stesso.

    El punto xe che el mulo se ga ciapado la sindrome de Stefania Craxi.
    Te ga presente la Stefania Craxi? Baba adulta, sgaia, istruida, de mondo…..epur co’ riva el servile giornalista de Roma a dirghe -cautamente, pacatamente, moderatamente- che no tuti ga aprezado su pare (ometendo de dir che el iera un gran ladro) ela la se tapa le orece e la ziga “Non e’ vero, il mio papa’ era buono! I cattivi siete voi! Berlinguer era un cattivo!”.

    Uguale fa el sior Venezian, un tifoso calcistico che oscilla sempre tra i nazionalismi piu’ ambigui, metendo zizzania in casa dei altri senza vardar el suo Veneto ultrasecessionista con la sua Venezia dove adiritura Cacciari se ne ciava publicamente in direta stampa del 150esimo. E no ‘l te disi miga perche’, mi ghe lo go chiesto piu’ de una volta.

    Ma adesso el ne dira’ che semo veci tromboni che vivi nel ’18 e no varda avanti quando inveze ‘sto sito pullula de sue sbrodolade sui esuli e sul cattivo Tito e el solito blabla che noi Triestini legemo da generazioni oramai ogni giorno sul quotidian iredentista.

    La coerenza no xe de tuti, anca in Italia, tanto che noto un piduista televisivo e affossator culturale, tal sior Costanzo, ga anca dito che la xe pei mone.
    Cussi’ la xe.

  218. ufo ha detto:

    Uffa, quante fisime solo perché ho osato sparlare di san Gabriele. Prendo atto dai vostri isterismi che per poter esternare di poesia è necessario munirsi di apposito patentino a seguito di esame di stato – con materia unica di interrogazione il programma delle mostre ed esposizioni croate. Figuriamoci.

    Riguardo a Napoleone non mi ero accorto che fosse in uniforme ne che avesse i baffi – l’unica cosa notevole era il copricapo, ed era impossibile non notarlo. Ritiro tutto, comunque: non perché abbia cambiato idea, ma per evitare fastidi alla redazione, visto che in questa terra di libertà esiste ancora il delitto di lesa maestà (anche se ora si chiama vilipendulo delle forze armate). Annuncio testé pubblicamente che mai mi capitasse di vedere nella pubblica via persona munita di suddetto copricapo mi premurerò di portare la mano dinanzi alla bocca prima di dare sfogo ad una sacrilega ed antipatriottica risatina. Rigorosamente in italiano, a scanso di conseguenze. E, credimi, con quell’affare in testa uno è ridicolo anche se ha capelli e peli del naso biondi. A meno di essere sul paginone centrale di Playboy.

    Lei m’insegna che la storia di Newsweek è una balla, ed io da buon allievo prendo atto di quanto esposto anche in carenza di un qualsiasi elemento probante – perché chi sono io per discutere quanto affermato da un docente di tuttologia sia teorica che applicata. Vabbè, io sono solamente l’incolto bifolco che nel marzo del 1991 ha comprato una copia di Newsweek dall’edicola dell’aeroporto di Amburgo per passare il tempo del volo Amburgo-Monaco-Ronchi (di ritorno, guarda caso, proprio dal golfo persico) e, non avendola comprata per scacciare le mosche, si è messo a leggerla trovando questa esatta frase talmente azzeccata da ricordarsela ancora ad anni di distanza. Però se tu mi dici che è una balla è ovvio che crederò a te piuttosto che ai miei stessi occhi.

    @Tergestin: Oro! Femo un festin? Travi, vin e musica domača! Ti te porti le travi, mi go la grilieta e el carbon (quel bon aromatico, de legno de figo e vite), una damigianeta de Brežanka – e Gigi porta fegato ala veneziana (se no se ghe ga spanto tuto zo pel stomigo, a furia de rosigarselo). Invitemo tuti quei de bora.la che ga voia de festegiar (qualcosa, no i 150, che xe ormai pasai). Mi sono rimonica – no son bon, ma importante che fazi casoto. Te conosci qualchidun che sà un strumento? Femo in campagna mia, cussì no cori permessi e certificato antimafia.

    @Flora: mi dispiace che te la prenda tanto, ma temo che il tasso di emotività di questo filone di commenti ti abbia contagiato. I motivo per cui limito spesso le mie citazioni a commenti dello stesso post è che ci sono persone in giro che hanno una spiccata tendenza all’amnesia selettiva riguardo a quanto hanno affermato in altri post precedenti (sembra quasi un 10 febbraio permanente). Non ho nulla da ridire sul patriottismo tuo o di chiunque altro, è il nazionalismo che mi causa una reazione allergica. Concordo pienamente, infine, su quanto dici riguardo al buon gusto, fatte le dovute eccezioni riguardo alla politica, la tutela del paesaggio ed il cappello del tizio nel filmato.

  219. ufo ha detto:

    »The Republic of Fiume became a reality of looting and surreal decadence unmatched since the worst days of the Roman Empire… The black shirted storm troopers branched out into piracy of the local waters to support the government and even seized two small Yugoslav islands offshore.«
    Si, la pagliacciata un certo impatto sugli equilibri del mondo l’ha avuto, secondo l’autore della citazione. Secondo voi gli faranno un monumento? Magari colla camicia di forza?

  220. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ufo

    Nell’agosto del 1991 tornavo da un viaggio in Russia, ma sfiga volle che il mio volo andasse in overbooking, per cui mi toccò fare San Pietroburgo-Londra, aspettare una notte e poi tornare in Italia. Lì ho acquistato una serie di giornali da leggere schiantato sui divanetti dell’aeroporto.

    In uno di essi si parlava delle guerre jugoslave. La Croazia veniva accomunata alla Serbia, ed entrambi venivano definiti come i soliti paesi balcanici sanguinari. La prima edizione del libro di Edgard Hosch “Storia dei Balcani” presentava in copertina un quadro dove gente con la scimitarra scannava dei bambini. La copertina venne cambiata solo dopo le proteste del governo croato, ma la seconda copertina (ancora in vendita) rappresenta l’omicidio di Sarajevo. Qualche mese fa la Bild Zeitung uscì fuori con un articolo a tutta pagina a seguito del consueto ritrovamento di centinaia di cadaveri in territorio sloveno: il titolo era “Slovenia: la terra dei massacri”. Nella Wikipedia inglese tutte le voci relative alla storia di Serbia, Croazia, Bosnia, Kossovo, Slovenia, Macedonia e Montenegro sono chiamate “Balkan Things”, per le quali è stato coniato un nuovo metodo di lavoro: nessuno può scriverci se non dopo aver proposto nella talk page le sue modifiche, e la maggior parte dei contributori che provengono da questi paesi sono considerati degli ipernazionalisti perniciosi. Il Canada nel 2009 sospese l’esenzione del visto per i cittadini croati, affermando che il numero di criminali che arrivavano nel loro paese era troppo alto. Il 30 settembre 2010 il Washington Times titolò a tutta pagina “Croazia: un moderno paese mafioso”. Sul Piccolo di un mesetto fa campeggiava un altro bell’articolo: la Slovenia è il paese ideale per i mafiosi, che ci fanno il bello e il cattivo tempo.

    Adesso io chiedo: una persona di media intelligenza secondo te può ritenere che tutti questi fatti possano permettere di sparare giudizi razzistici sui popoli di questi paesi, sui loro costumi, sulle loro usanze, o addirittura di impancarsi a lombrosiani di ritorno commentatori di facce e cappelli, come fai tu dimostrando una profondità di giudizio pari a quella di un moscerino a bordo del LEM lunare?

    Non nasconderti dietro a un piccolo mignolo: il sarcasmo e l’italiano in bella forma non ti rendono esente dal metterti in clamorosa mostra come razzista cristallino.

    Capito mi hai?

    L.

  221. Srečko ha detto:

    Luigi

    Come sempre alle contestazioni reagisci non con risposte ma con pseudocontrattacchi che non dimostrano nulla.

    A proposito: sai nulla di sock puppets? (vedi miei post precedenti)

  222. ufo ha detto:

    Mi par ti capire che tu hai mignoli belli grossi, e ne fai un punto d’orgoglio. Meglio che niente?

    Com’è risaputo giammai io oserei mettere in dubbio le tue solenni affermazioni, per cui è del tutto una coincidenza il fatto che io sia andato su Wikipedia, edizione inglese, abbia creato un account (‘ufofromborala‘, che domande) ed abbia provato a modificare le voci relative alla storia di Slovenia e Bosnia. Indovina? Porte spalancate. O il cerbero di guardia è andato a farsi un caffè, o io frequento un’internet alternativa rispetto alla tua.

    Le mie correzioni le ho annullate, visto che non avevo niente di valido sottomano da immettere. Sarà per un altra volta.

    Salutammo, cumpà. 🙂

  223. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Srecko
    Forse non ti sei nemmeno reso conto che la mia risposta rispondeva specificamente a quanto affermato dal tuo sodale.

    Riguardo i sockpuppets, sarà la quarta volta che me lo domandi, ma io non ti ho risposto perché sinceramente non ho capito: che vuoi dire?

    L.

  224. Srečko ha detto:

    Beh, lo sai che cosa o chi sono?

  225. Luigi (veneziano) ha detto:

    Certo che so cosa sono: in Wikipedia ne ho trovati a mazzi. Ma qui dentro – concretamente – cosa c’entrano?

    L.

  226. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo
    Tu conosci ben poco le dinamiche di Wikipedia, e racconti un po’ troppe frottole: l’utente “ufofromborala” non esiste nella wiki in lingua inglese: http://en.wikipedia.org/wiki/User:Ufofromborala

    Al di là di questa tua docile frottolina, riguardo all’argomento di cui ti parlo, puoi leggere però qui, imparare e portare a casa:

    http://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:ARBMAC#Area_of_conflict

    Potrai ripassare quando sarai un po’ più preparato.

    L.

  227. maja ha detto:

    No, dai, Srečko. Chiunque legga bora.la da un po’ conosce nome e cognome del veneziano.
    Non fa finta: è proprio fatto così. Odioso quanto vuoi, ma se non ci fosse, bora.la sarebbe meno divertente. Non trovi?

  228. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo
    Aspetta: ho scoperto che un utente “ufofromborala” effettivamente s’è registrato. Se mi dirai su quali argomenti hai scritto, allora ti spieghero tutta la dinamica legata a tali specifici argomenti all’interno di wp.en e ti racconterò brevemente quanti autori sono stati bloccati per aver contribuito alla tua maniera.

    L.

  229. Srečko ha detto:

    maja

    Trovo, trovo… 🙂

    Luigi

    Credi che ci siano anche su Bora.la?

  230. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo
    Ho controllato le voci sulla storia della Slovenia e sulla storia della Bosnia che hai scritto di aver provato a correggere.

    Ecco lo storico delle correzioni della prima voce:

    http://en.wikipedia.org/w/index.php?title=History_of_Slovenia&action=history

    Ed ecco lo storico delle correzioni della seconda voce:

    http://en.wikipedia.org/w/index.php?title=History_of_Bosnia_and_Herzegovina&action=history

    Tu non hai mai scritto nemmeno una lettera nelle due voci, che non risultano esser modificate rispettivamente da due giorni ciascuna.

    L.

  231. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Srecko
    Se credo ci siano dei sockpuppet anche su bora.la, tipo personaggi che si sorreggono l’un l’altro? In realtà non ci ho mai pensato e non me ne frega nulla: considero il sock come l’ultima delle scemenze del frustrato. Ad ogni modo, credo che la redazione possa controllare gli IP dei vari contributori, di conseguenza rivolgi a loro la domanda.

    L.

  232. Tergestin ha detto:

    Tornando un fia’ in topic, varde’ qua e dime voi cossa ne pense’.

    http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/215691/nobile-i-politici-e-lunita-ditalia.html

  233. Redazione ha detto:

    luigi, si, controlliamo gli ip degli utenti e verifichiamo che non si tratti della stessa persona.
    in caso di sockpuppet accertati gli interventi vengono cancellati tutti.
    se l’abitudine continua, si passa al ban.

  234. ufo ha detto:

    Egregio sior doge, tu che accusi me (o chiunque altro su questo pianeta) di raccontare frottole è alquanto ardito. Se invece di offrire gentilmente un lauto pasto a base di travi a Tergestin ed al sottoscritto ti fossi ripassato la parabola oculistica della trave e della pagliuzza… ma questo thread non sarebbe altrettanto spassoso senza le tue topiche, quindi va bene così.

    Nella foga ho come l’impressione che tu abbia tralasciato di leggere il mio commento fino in fondo. Ti aiuto: avevo scritto “Le mie correzioni le ho annullate, visto che non avevo niente di valido sottomano da immettere.

    Visto che non mi pare tu ce la faccia senza aiuto ti lancio il salvagente: prima di tutto mi sono recato alla pagina relativa all’Istria, dove al paragrafo ‘Further reading’ ho aggiunto il link al censimento del 1910, contributo che considero costruttivo ed in linea con lo spirito dell’enciclopedia. Questo mi ha permesso di verificare quali siano i passi necessari a portare a termine una modifica.

    Fatto questo mi sono recato nella sezione 1.5 della pagina sulla Slovenia a vedere di persona questo supposto blocco. Ho introdotto delle modifiche al testo e visualizzato l’anteprima dopo aver confermato all’ingranaggio di non essere un robot – e tutto quel che mancava alla pubblicazione era di premere il pulsante di conferma, cosa che come detto non ho fatto. Non ho alcuna intenzione di andare a pasticciare l’opera di altri per mero esibizionismo. Stessa cosa per la sezione 1.8 della pagina della Bosnia, pari pari.

    Colgo l’occasione per porgerLe i nostri più distinti marameo. 🙂

    P.S.: ma tu con che cappello vai a messa la domenica? Non come quello da Napoleone, spero.

  235. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo
    Scusami: non avevo capito che tu non sapessi come funziona wikipedia, di conseguenza è colpa mia: devo partire dall’ABC.

    PREMESSA: In Wikipedia lo “storico” degli interventi è sempre rintracciabile, di conseguenza se tu dici “ho scritto sulla voce della storia della Slovenia” io riesco subito a verificare se è vero o non è vero. Tu hai scritto di averlo fatto, e invece non è vero.

    A. Anche Godzilla in carne ed ossa può fare le cose che hai fatto tu. Operando in tal guisa, nulla gli capiterà mai.
    B. Se vuoi lanciarti nel grande agone delle voci balcaniche, devi FARE delle modifiche nella voce, non limitarti alla manina retrattile. Dopo di che, devi attendere: non esiste quello che tu chiami “cerbero” pronto immantinente a punirti. Mica tutti stanno H24 ad aspettare i tuoi comodi…
    C. Resta il fatto che non hai letto il capitoletto wikipediano dedicato alle questioni balcaniche che t’ho gentilmente fornito, di conseguenza è come se io parlassi di carving ad uno che non sa cos’è la neve.

    L.

    PS Tu sei proprio ossessionato dai cappelli dei Caramba, vero? Ci dev’essere qualcosa di freudiano in ciò. Secondo me, tuo zio ti menava vestito da moschettiere col cappello con la piuma…

  236. Fiora ha detto:

    @ 220 cocolo te la ga con mi ? cos te vol che te spiego,a ti che te xè onnisciente?
    Chi parla bene della propria gente è una persona libera che rispetta la libertà altrui di parlar bene della propria gente.
    Chi denigra un’intera nazione a suon di massime virgolettate è un razzista, e candidato a vedere… (nick-nomen, omen…) dio!
    ” Beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli!” e vvaii!

  237. alpino ha detto:

    “Secondo me, tuo zio ti menava vestito da moschettiere col cappello con la piuma…”

    spettacolare questa 🙂 🙂 🙂

  238. ufo ha detto:

    Beh, evidentemente sbagliavo nel ritenere comprensibile a qualsiasi persona minita di regolari facoltà intellettuali quello che scrivo, per esempio il concetto di non pasticciare l’altrui opera per mero esibizionismo. O da buon barbaro ho del tutto travisato il significato dei termini adoperati, oppure il concetto stesso di non danneggiare a vanvera ti è in qualche modo estraneo (ma non sarà che il fantomatico blocco lo hanno disposto solo nei tuoi confronti?). Oppure alla S.V. bisogna parlare come si parla ai bambini, semplice semplice e con disegno illustrativo a fianco. Ma non è che ne ho tanta voglia, puttosto ti lascio cuocere nel tuo brodino.

    Riposati, che sei attaccato al PC da 24 ore filate. Curati il fegato, anche, che ci serve come condimento per le travi. Dai l’impressione di uno che stia irradiando a 75 mS/h… Cammomilla, magari? Bevine una tazza, anzi un cappello. 🙂

  239. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo

    “Beh, evidentemente sbagliavo nel ritenere comprensibile a qualsiasi persona minita di regolari facoltà intellettuali quello che scrivo, per esempio il concetto di non pasticciare l’altrui opera per mero esibizionismo. O da buon barbaro ho del tutto travisato il significato dei termini adoperati”.

    La seconda che hai detto.

    L.

  240. ufo ha detto:

    Riposo, milite Luigi, riposo, che ti va di traverso la coccarda. Tu continua a far fonta di non capire – la figura da *** la stai facendo tu.

  241. ufo ha detto:

    Sul bugiardello de oggi ghe xe una che la te somiglia, frà. Tra le Segnalazioni:

    Giovedì 17 marzo, nel market di un paese del carso c’è in sottofondo una musica che riconosco quasi subito: è l’inno nazionale della Slovenia, senza le parole tratte da una poesia di Preseren. Evidentemente qui la festa è un’altra.

    Lascio fora la firma per proteger l’inocente creatura – ma me domando: tuti sti fenomeni i ga vissudo su Marte, fin desso?

  242. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ufo

    Non dirmi: son passati sei giorni e ufo – l’uomo che da una foto di un carabiniere scattata nel 1919 deternina il suo quoziente intellettivo, e gli avanza di parlare ancora – è ancora là che rosica come un castoro canadese.

    Il tuo medico mi chiede di invitarti alla continenza, e mi suggerisce di farti avere copia fotografica dell’ultimo esame del tuo fegato:

    http://www.vitaminbwine.com/wp-content/uploads/2010/12/foie_gras440.jpg

    Il tuo è quello di sinistra, a destra Tergestin, al centro il termine di paragone di laboratorio.

    L.

  243. marisa ha detto:

    @ LUIGI e UFO

    Premesso che considero la sezione storia di Wikipedia, autentica spazzatura in quanto è la sommatoria di “nozionismo” supportato da citazioni. Insomma è nulla di più che una “guerra” tra citazioni. Vince chi cita di più.

    Comunque in passato ho curiosato più volte nella sezione storia di wikipedia (anche nello storico!), giusto per riuscire a capire come veniva costruita questa sezione di Wikipedia.

    Dunque, funziona così:

    1) chi collabora non utilizza di norma mai il suo vero nome ma ha un nick-name con il quale si è registrato a Wikipedia. Chi non ha il nick-name e non è neppure registrato, quando inserisce nella Voce una frase o un testo, viene identificato con il codice del suo computer.

    Luigi mi spieghi come hai fatto a riconoscere lo “storico” di UFO, posto che avrebbe anche potuto chiamarsi in Wikipedia “mandimandi” o non essere affatto registrato?

    2) Più persone collaborano (o si fanno la gierra!) tra di loro e costruiscono una Voce (sempre e solo facendo inserimenti supportati da citazioni), poi arriva “Pinco palla”, dichiara che sono state inserite solo “cazzate” e, con altre citazioni, cancella il testo precedente e inserisce il suo.

    Insomma è tutto un fare e un disfare a colpi di citazioni. Questa è la sezione storia di Wikipedia.

    Una curiosità ancora Luigi, come ti chiami in Wikipedia? Immagino non “Luigi (il veneziano)”. Te lo chiedo giusto per riconoscere i tuoi “sicuramente” dotti contributi storici in Wikipedia….

    Un consiglio agli utenti di Bora.la, lasciate perdere la sezione storia di Wikipedia…..

  244. Euroscettico ha detto:

    andare su bora.la solo per leggere le battute di Luigi sui “rosiconi austriacanti”…. non ha prezzo!! 🙂

  245. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa

    1. Non è vero: in WP ci sono oltre 700.000 voci. Voci storiche spazzatura ce ne sono, ma ce ne sono anche di ottime.

    2. WP è un’enciclopedia di compilazione. E’ vietata la ricerca originale. Di conseguenza, è ovvio che uno per scrivereci dentro debba fornire le sue fonti, altrimenti diventerebbe un’enciclopedia delle opinioni. Già questa regola di fornire le fonti non è sempre fornita, perché alcune voci sono talmente specifiche e specialistiche che ben pochi hanno la capacità e la voglia di andare a verificare puntualmente ciò che uno ha scritto. C’è però una regola: se ti beccano a falsificare una fonte, sei espulso dal progetto.

    3. come faccio a trovare i contributi di ufo? Vado qui: http://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Istria&action=history e vedo che è stato l’ultimo a modificare la voce sull’Istria: è stato lui stesso ad indicare il suo nome. Qual è stata la sua modifica? Lo scopro confrontando le due ultime versioni: http://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Istria&action=historysubmit&diff=419992734&oldid=416797879 . E se invece svesse contribuito come IP? Il terzultimo contributore sulla voce è un IP: 93.136.14.181. Clicco sul numero e vedo tutto quello che ha scritto: http://en.wikipedia.org/wiki/Special:Contributions/93.136.14.181. Clicco in basso su “Geolocate” e scopro che è uno che scrive da Zagabria: http://www.ip2location.com/93.136.14.181. Conclusione: non credo sia ufo, a meno che ufo non viva a Zagabria. Come faccio a scoprire tutto ciò che ufo ha scritto in wikipedia? Clicco qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Special:Contributions/Ufofromborala . Scopro quindi che egli ha fatto solo UNA modifica.

    4. E’ impossibile che un “pincopalla” arrivi s’una voce mediamente definita e la stravolga. Entrerebbe immediatamente in conflitto con gli altri editori. Cosa che alle volte accade, per cui intervengono gli amministratori o si deve cercare un compromesso. E’ possibile invece che uno prenda una voce di due righe e la aumenti a cinquanta, senza che nessuno dica niente.

    5. Se mi fai avere un tuo indirizzo di posta elettronica, ti invierò il mio nickname wikipediano.

    L.

    PS Ecco un paio di voci storiche di wikipedia fatte veramente bene:

    Battaglia di Caporetto: http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Caporetto

    Longobardi: http://it.wikipedia.org/wiki/Longobardi

    Venezia marittima: http://it.wikipedia.org/wiki/Venezia_marittima

    Regno di Napoli: http://it.wikipedia.org/wiki/Regno_di_Napoli

  246. Tergestin ha detto:

    Su wikipedia se pol scriver e ometter de tuto.

    La prima che go soto i oci xe quela del famigerado Gaetano Collotti: se scrivi poco (solo i titoli de merito) se ometti tuto quel che ga combinado e per cui xe ancora famoso da ‘ste parti (brutissimi crimini) e se sotolinea come i partigiani lo gabi mazado assieme ala sua baba incinta dividendose l’oro (che el gaveva rubado ma questo no xe miga scrito).

    Ora, soto ghe xe link che aprofondissi meio ‘sta triste figura, ma l’utente medio internettian che da’ una sfogliada su Wiki se fa un’idea diametralmente opposta, ammesso che el possi farsene una, de chi xe stado un dei pezo macellai de ‘ste terre.

    Go ragion o go ragion?

  247. marisa ha detto:

    @ LUIGI

    il punto 4) non corrisponde al vero.

    Ho curiosato con cura in wikipedia e letto parecchi dibattiti e guerre che si possono leggere nello storico.

    Allora succede spesso questo:

    Un gruppo costruisce una voce magari litigando non poco. La voce viene conclusa e il mediatore ritiene sia pronta ad essere presentata alla vetrina per il “giudizio”. La Voce viene approvata ed apprezzata. Passa il tempo, questo gruppo passa ad un’altra voce e non si occupa più della Voce già terminata. Uno, due o tre anni dopo, passa un “pinco palla” (magari anche in compagnia di amici!) a cui non piace la voce perchè magari ideologicamente il testo è lontano dalle sue opinioni personali…..e “CAMBIA TUTTO” ! Il gruppo che aveva redatta la voce già presentata anche in vetrina non si accorge di questa “incursione”…..e si ritrova con una Voce completamente diversa da quella da lui compilata.

    E’ vero che c’è un moderatore, ma è anche vero che scegliendo le citazioni “in maniera opportuna” l’incursore può stravolgere il testo di partenza che non gli piaceva perchè in antitesi con le sue opinioni ideologiche, e il moderatore poco può fare se il precedente gruppo non interviene….

    Luigi, è vero o no che questo succede normalmente in wikipedia, sezione storia?

    C’è l’archivio storico a dimostrarlo!

    Del resto mi risulta, e a ragione, che il settore “storia” di Wikipedia non goda di gran credito.

  248. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin
    Come ho già scritto, su 700.000 e fischia voci puoi trovarne di vario tipo. Quella su Collotti effettivamente è fatta molto male: l’ho appena letta. Adesso sai che potresti fare? Ti registri e la modifichi. Così innalzi il livello dell’enciclopedia.

    @ marisa
    E’ da tre anni che scrivo in WP. Ovviamente scrivo su materie che conosco, per cui non è che tenga sott’occhio centinaia di voci. Per mia esperienza, io dico che quanto affermi è praticamente impossibile. Se tu sei capace di DIMOSTRARE che quanto affermi è vero…

    Fra parentesi: escludo radicalmente che la cosa possa accadere per le voci in vetrina, che sono sotto controllo di non meno di una ventina di contributori per ognuna.

    Riguardo a quello che chiami “moderatore”, da come descrivi la cosa mi pare evidente che anche tu – come Tergestin – non sei molto ferrata delle dinamiche wikipediane: esistono “i moderatori” che in genere NON devono immischiarsi nelle discussioni nella veste di moderatori, nel senso che NON devono decidere dove stia il bene e dove il male: devono essere come degli organizzatori del traffico, favorendo il colloquio e il confronto fra le parti, e la risoluzione delle dispute tramite confronto e accordo.

    Concludo affermando che se viene beccato uno che cita “in maniera opportuna”, e cioè menzionando solo un certo tipo di fonti e non altre, alterando quindi il senso neutrale nella voce, è passibile di sanzione immediata. Io personalmente ho assistito a varie espulsioni dal progetto di questo tipo di utenze, definite “a tema”.

    Dopo di che – come detto prima – la qualità delle voci è assai dissimile, ma moltissime voci – anche storiche – sono eccellenti.

    L.

  249. Marco Suman ha detto:

    @Ufo, Tergestin ecetera
    Sai comodo che qua no se possi cancelar i post, perchè a distanza de una stimana i post 171 (@dultan)e 185(@Suman) xe ancora in bela vista, cussì se pol ancora veder dove che xe l’abissale ignoranza xD

  250. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Suman

    Non dirmi: sei geloso perché ti ho un po’ trascurato negli ultimi miei messaggi!

    In realtà ero in collegamento con un mago, che m’ha rivelato le sconvolgenti novità: tu, ufo e tergestin prenderete il potere a Trieste!

    Grazie ad un cannone positronico che permette la di viaggiare nel tempo, sono riuscito ad avere in anteprima alcune immagini dal futuro.

    La prima riunione del triunvirato di governo: http://atuttorealityfanforum.forumfree.it/?t=53015886

    La nuova moneta dello stato: http://gesswhoto.com/centennial-money.html

    Alcune immagini del nuovo palazzo del governo: http://animals.howstuffworks.com/mammals/beaver-dam.htm

    La nuova RAI: http://www.instructables.com/id/Compubeaver—%3E-How-to-case-mod-a-beaver—in-29-e/

    Vengono instaurati nuovi rapporti amichevoli con gli stati confinanti: http://www.youtube.com/watch?v=EBUcG7xZB-g

    Anche col nuovo regime non mancano i libertari: http://www.ugoto.com/picture_beavers_love_water_bongs.html

    L.

  251. marisa ha detto:

    LUIGI, ti accontento subito.

    Ovviamente la prima voce dove sono andata a curiosare è stata la voce “Friuli”. Ovviamente le mie informazioni fanno riferimento allo storico e alle discussioni che si possono leggere in linea sulla voce. Storico e discussioni che ho letto perchè desideravo scoprire come si era arrivati al testo in linea della Voce.

    Dallo “storico” e dalle “discussioni” risulta che la voce Friuli è stata costruita, una prima volta, da un gruppo di autori con scontri e discussioni infinite, accordi su anche singole parole (dopo aspre discussioni registrate nella “discussione”!), frasi concordate con l’aiuto del mediatore, ecc. Poi alla fine, dopo molti mesi di scrittura a più mani ( e molte discussioni!)ad un certo punto la Voce Friuli, su proposta dello stesso moderatore soddisfatto del buon risultato, è stata messa in vetrina. La voce (in vetrina), sempre dallo storico e dalle discussioni, ad un certo punto risulta non più modificata e rimasta ferma un bel pezzo probabilmente perchè ritenuta evidentemente ormai completata con soddisfazione.

    Poi, a di distanza di parecchio tempo (sempre da storico e discussioni) sono arrivati dei “guastatori” che hanno praticamente riscritto la voce….

    Ma questo della manomissione e riscrittura di intere voci o quasi, mi risulta sia una costante di Wikipedia…..

    Appunto, tutto un fare e disfare….

    In pratica una Voce non si chiude mai e ognuno può resettarla e riscriverla se non è di suo gradimento…..

    Sono arrivata quindi alla conclusione che Wikipedia, sezione storia, è un merdaio e non vale la pena di perderci del tempo nemmeno per andarci a curiosare come ho fatto io….

  252. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Poco tempo e dimestichezza col computer, al momento.

    @ Marisa

    Wikipedia a mio avviso puo’ servire a “dare un’idea”, una sorta di bignami internettiano. Ci sono pagine pregevoli e altre terrificantemente manipolate, tuttavia non credo che nessuno studio serio su un argomento possa essere possibile da li’.

  253. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa

    Allora: la voce “Friuli” non è mai stata in vetrina. Le voci che sono state in vetrina sono indicate con un particolare disclaimer, che qui non risulta.

    Nemmeno la voce “storia del Friuli” è mai stata in vetrina.

    Veniamo adesso allo storico.

    La voce “Friuli” non ha mai subito alcuna modifica radicale.

    Di conseguenza, c’è qualcosa che sfugge, o a me o a te.

    L.

  254. marisa ha detto:

    @ Luigi

    Sono entrata nella voce Friuli e ti incollo ciò che si trova scritto nel luglio 2007, nella discussione:

    “Commento del proponente il vaglio:

    Voce aperta nell’Agosto 2004 dall’utente Klenje e mai presentata al vaglio per la vetrina prima d’ora, nonostante le sue potenzialità. Negli ultimi mesi la pagina è stata soggetta ad una radicale revisione e ad un ampliamento che ha praticamente triplicato la sua lunghezza in termini di kilobyte. Tale ampliamento è il frutto di un lavoro di gruppo effettuato soprattutto dagli utenti Mj6s, Gian77, Michi e dal sottoscritto. Un ringraziamento a tutti coloro che in passato hanno dato un valido apporto, attraverso contributi e consigli, alla stesura della pagina: Alpino friulano, Panairjdde, Ripepette, Zinn, Llsjak, Geezamir, Sebi1, ecc. Siamo in attesa di suggerimenti costruttivi, da parte di tutti gli utenti interessati, al fine di perfezionare e, se necessario, operare rettifiche e/o integrazioni alla voce. Cordialità –Justinianus da Perugia 13:55, 11 lug 2007 (CEST)”

    La voce fu presentata al vaglio per la vetrina nell’estate del 2007.

    Poi, molto tempo tempo, la parte “storia” è stata riscritta completamente da alcuni “incursori”…..

  255. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa

    Tu fai un po’ di confusione. Il “vaglio” è una cosa propedeutica della “vetrina”: una richiesta ufficiale di verifica ed implementazione della voce. Se superato positivamente, poi può essere (ma anche no) che la voce stessa venga proposta per la vetrina, che è un’altra procedura ancora nella quale gli standard devono essere molto alti.

    Quindi ribadisco: questa voce non è mai stata in vetrina, né è mai stata proposta per la vetrina. E’ stata solo sottoposta a vaglio.

    Poi la parte storica è stata scorporata ed è diventata una nuova voce: “Storia del Friuli”.

    Confrontando le varie versioni, non mi pare proprio che vi sia stato chissà quale stravolgimento, anzi: sono state corrette delle gravi incoerenze. Purtroppo la voce “Storia del Friuli” è stata funestata dagli interventi di una serie di pan-nazionalisti friulani che hanno infarcito la voce di loro punti di vista parziali (non neutri) per cui adesso la voce “Storia del Friuli” presenta una serie di TAG di “non neutralità”. Adesso ho capito che cosa non ti piace della voce “Storia del Friuli”: non risulta una ricostruzione che praticamente afferma che il Friuli è la terra più sfigata del mondo, perennemente sotto il tacco di tremendi occupatori e sottoposta a prove quali altre terre mai dovettero sopportare. Insomma: la mega-lagna è stata in parte arginata, e a te non va bene…

    L.

  256. marisa ha detto:

    LUIGI, scusa ma non ci siamo.

    Io ho affermato che dallo “storico” e dalla “discussione” in linea nella voce Friuli (Wikipedia) risulta che al 2007 c’era un determinato testo nella voce Friuli ( e la parte storica è quella centrale e più vasta della voce!). Testo, come tu stesso confermi, poi successivamente completamente modificato da alcuni “incursori” a cui il testo stesso non piaceva.

    Ma il punto non è questo. Ciò che io sostengo è che in Wikipedia un gruppo costruisce e un altro disfa. E tu me lo confermi.

    E’ così che funziona Wikipedia…

  257. Luigi (veneziano) ha detto:

    E’ capitato che vi siano stati dei gruppetti che si sono messi in testa di “attaccare” alcune voci, ma ti assicuro che non è successo nella voce “Storia del Friuli”, la quale è rimasta in grandissima parte com’era prima.

    Dopo di che, ognuno può pensarla come vuole, fatto sta che una buona parte delle voci storiche in WP è di buona fattura, con vette di ottima fattura. Il che fa perennemente essere WP uno dei siti più visitati del mondo e – ovviamente – anche in Italia, con 9,9 milioni di visitatori unici al mese.

    Ti faccio un altro paio di esempi.

    Non esiste in Italia nessuna fonte libresca che descriva meglio di Wikipedia alcuni di questi fatti o personaggi:

    – Il plebiscito della Carinzia del 1920: http://it.wikipedia.org/wiki/Plebiscito_in_Carinzia_del_1920

    – Il cardinale Francisco Jiménez de Cisneros: http://it.wikipedia.org/wiki/Francisco_Jim%C3%A9nez_de_Cisneros

    – Attalo, re di Pergamo: http://it.wikipedia.org/wiki/Attalo_I

    – Rudolf Hoess, già comandante di Auschwitz: http://it.wikipedia.org/wiki/Rudolf_H%C3%B6%C3%9F

    – Gli incidenti di Spalato del 1918/1920: http://it.wikipedia.org/wiki/Incidenti_di_Spalato

    …e così via.

    L.

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