15 Marzo 2011

Trieste 5 stelle chiede le dimissioni di Fedriga, Tononi e Antonione

“Mi auguro che tutti i candidati alla carica di sindaco di Trieste non facciano campagna elettorale con soldi pubblici”. A prendere posizione è il candidato di Trieste 5 stelle, Paolo Menis.

“Auspico che coloro che ricoprono ruoli istituzionali e sono “dipendenti” dei cittadini rassegnino immediatamente le proprie dimissioni. Mi riferisco – precisa Menis – ai signori Fedriga (deputato), Tononi (consigliere regionale) e al candidato più ufficioso della storia, Antonione (deputato)”.

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18 commenti a Trieste 5 stelle chiede le dimissioni di Fedriga, Tononi e Antonione

  1. dieffe ha detto:

    quindi per lo stesso principio anche un sindaco uscente dopo il primo mandato dovrebbe in qualche maniera autocongelarsi se volesse ripresentarsi una seconda volta?

  2. effebi ha detto:

    e de magistris (quello che ha “consigliato” grillo di uscire dagli hotel 5 stelle) deve dimettersi da deputato europeo ?

  3. Pierpaolo ha detto:

    e fassino, candidato sindaco di Torino?

  4. Paolo Menis ha detto:

    De Magistris è il primo che dovrebbe dimettersi (se vuole fare il candidato sindaco a Napoli), Fassino il secondo

  5. pierpaolo ha detto:

    Paolo Menis

    E gli aspiranti consiglieri? Pure quelli fanno campagna elettorale..

  6. francesco ha detto:

    @ dieffe
    Da un sindaco uscente che si ricandida uno si aspetta una condotta equilibrata.
    Una simile posizione ha vantaggi e svantaggi. Il vantaggio è la visibilità e l’autorità data dal ruolo ricoperto. Lo svantaggio (se il ruolo è ricoperto con il dovuto equilibrio) è di essere fino all’ultimo e comunque il rappresentante di un’Istituzione e non di un partito politico.

    Io non vorrei certo essere in questa posizione. Non saprei come coniugare le due cose; è troppo facile “sconfinare” tra i due ruoli. Non sarei a mio agio.

    Poi ognuno fa i conti, e ci mancherebbe, con il proprio sentire ed agisce di conseguenza.

    Certamente non la pensa come me chi ritiene che i politici rappresentano nelle istituzioni in cui siedono prima i loro partiti che le istituzioni stesse.

    Non sbaglio io e non sbagliano loro, sono solo due modi diversi di intendere la politica.
    Ma la ricchezza del mondo sta proprio nelle diversità che ciascuno di noi ha rispetto agli altri.

  7. dieffe ha detto:

    dubito che il movimento cinque stelle possa incontrare questo genere di imbarazzo a trieste.

  8. dieffe ha detto:

    non mi risulta peraltro che il rispetto delle istituzioni implichi rinunciare alla propria appartenenza né tantomeno alla messa in atto del proprio programma “di parte”.

  9. Radimiro ha detto:

    Non saranno soggetti esterni a decidere cosa debba fare la Lega !

  10. Alessio ha detto:

    Fedriga, Antonione, Fassino e De Magistris non sono per il momento obbligati a dimettersi, certo poi non vengano a prenderci per il qulo con la storia della crisi, questi hanno più chiappe che dita.

  11. Stef ha detto:

    Questi “5 stelle” sanno solo essere contro tutto e tutti! Ora che De Magistri sta facendo qualcosa anche lui viene criticato pesantemente. Va bene solo l’antipolitica, così Grillo può continuare a sparare le sue e farsi una montagna di soldi: se il paese andasse bene rimarrebbe disoccupato!

  12. fabry ha detto:

    Credo che se il paese andasse bene Grillo sarebbe felicissimo di essere disoccupato (anzi, di tornare a fare il suo lavoro di comico, che faceva pure bene). E se pure i politici facessero bene il loro mestiere l’antipolitica non servirebbe; peccato che non sia così. Quindi largo ai dilettanti (in senso buono, come nello sport dove i dilettanti lo fanno per passione e i professionisti per denaro).

  13. Stef ha detto:

    @fabry
    Largo ai dilettanti? Puoi fare una cosa per passione ma se non la sai fare i risultati possono essere molto scarsi e sinceramente non mi fido di affidare la cosa pubblica ai dilettanti… il caso Emilia Romagna dovrebbe insegnare con i grillini che chiedono rimborsi elettorali e poi ci rinunciano quando scoperti, con persone fatte eleggere giocando sulle doppie candidature a scapito di altri che avevano preso più voti (queste robe sì che sono da politici navigati)!!!
    Quanto alla buona fede di grillo lui era quello che distruggeva i computer perché erano il male… ora invece punta tutto sul web: ha ragione De Magistris: che esca dalle sue Ville e scenda tra la gente se vuole davvero fare politica!

  14. Paolo Geri ha detto:

    Se mai mi serviva una conferma per non votare mai e poi mai 5 stelle questa uscita di Menis me l’ ha data. Faccio notare che un deputato (o un consigliere regionale) non è “dipendente” dei cittadini (neanche fra virgolette) ma un loro “rappresentante”. E la cosa è ben diversa.

  15. francesco ha detto:

    Noto che la lista Grillo è accolta su questo sito da un “fuoco di sbarramento” che assomiglia a quello dedicato a Trieste Giovane. Non riesco a capire. Tutti si accorgono di una situazione disastrosa ed avvilente e poi quando arriva qualcuno che non fa parte del sistema giù tutti a sentenziare.

    Antipolitica? I partiti non si affannano sempre a dirci che loro sono con “la gente” e di dover ricostruire il consenso a partire proprio dalla “gente”?
    Dilettanti? Ma non vedete la corsa che c’è da parte dei partiti a presentare “facce nuove”? (la Serracchiani nel PD cos’era quando l’hanno eletta europarlamentare: un politico navigato?)

    Ma questo al potere nessuno lo contesta.

    Invece qui trattati sulle virgole ed esegesi per dimostrare cosa? Che i politici oggi eletti siano meglio? Che i partiti siano meglio?
    Sbertucciate chi si impegna, votatevi (e tenetevi) la vecchia guardia allora.
    A ciascuno il suo.

    Buoni 150 Italia.

  16. dieffe ha detto:

    il nuovo non va accolto con favore solo in quanto tale, ma perché portatore di buone idee e di facce credibili. se i grillini si tirano addosso tutte queste critiche, evidentemente hanno loro qualcosa che non va. l’equazione secondo cui chi non sostiene questi movimenti sia automaticamente un sostenitore/elettore della “vecchia guardia” è oltremodo semplicistico e inesatto. chi decide di impegnarsi in politica deve essere pronto ad accogliere con favore anche le critiche, senza bollarle come sbertucciamenti senza costrutto. evidentemente tu hai un approccio dogmatico alla politica: rispettabilissimo, per carità, ma alla prova dei fatti non molto distante da quello dei tradizionali partiti verso i quali per primo punti il dito. in fin dei conti, penso che il pubblico abbia tutto il diritto di fischiare, all’occorrenza anche entrambe le squadre in campo, specie se si sta giocando “la partita più importante”.

  17. Stef ha detto:

    @Francesco: io ho citato delle situazioni nelle quali i “dilettanti” di Grillo hanno fatto danni o comunque non si sono comportati in modo corretto.

    Le idee del movimento possono essere in parte condivisibili (ma solo in minima parte) ma soprattutto peccano abbondantemente di ingenuità. Io sono arcisicuro che se nasceranno delle persone politicamente valide dal movimento presto ne usciranno (e già in giro si vede qualche indizio in questo senso) perché queste si renderanno conto che è impossibile fare politica seria col solo aiuto di slogan populisti (se non si posseggono tot TV e tot giornali).

    Il problema dei giovani è che con la scusa che tanto lo status quo non si può cambiare o se ne fregano della politica oppure ci si buttano in maniera dilettantesca. Entriamo nelle sedi dei partiti, impariamo dai “vecchi”, evitiamo i loro errori e costruiamo insieme un futuro di idee condivise! Rimpossessiamoci della politica nel suo profondo!

  18. Paolo Menis ha detto:

    @paolo geri: il termine “dipendente” è ovviamente una provocazione. @stef: sul caso del movimento in Emilia Romagna sei informato male

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