28 Febbraio 2011

Sgominata la banda croata dei maxifurti nel Nordest

Polizia e Carabinieri sgominano una banda di croati specializzata in maxifurti nel nord Italia. Recuperata refurtiva per oltre mezzo milione di euro di colpi messi a segno a Trieste, Udine e Belluno.
Si è conclusa un’operazione della Questura di Trieste e del Comando Provinciale dei Carabinieri del capoluogo giuliano, che ha portato in manette tre cittadini croati specializzati in maxi furti di merce e attrezzatura di pregio, da immettere nel mercato “nero”dei paesi dell’est.

Gli arresti sono stati compiuti dagli investigatori della Squadra Mobile, del Commissariato di Muggia e dal Nucleo investigativo del reparto operativo dei Carabinieri.

La Polizia era da alcuni giorni alla ricerca dei ladri dopo il furto avvenuto due settimane fa ai danni della società Sepadiver di Muggia, nei pressi del confine italo-sloveno di Lazzaretto, mentre i Carabinieri erano sulle loro tracce per diversi furti commessi ai danni di esercizi pubblici di Trieste.

I tre malviventi avevano portato via dalla ditta di Muggia tutte le sofisticate attrezzature subacquee custodite nel magazzino, per un valore complessivo di circa quattrocentomila euro.

Le indagini, orientate subito nei confronti di cittadini dei paesi dell’est anche in base alle immagini e ai dati elaborati in precedenti furti commessi in Friuli e Veneto, avevano portato gli investigatori a seguire le tracce dei tre stranieri, rintracciati anche con l’aiuto e il continuo scambio informativo della polizia croata e il coordinamento dell’Interpol.

Al momento dell’arresto avvenuto a Trieste poco prima che i tre malviventi tentassero di attraversare il confine con la Slovenia, gli investigatori hanno sequestrato due furgoni a bordo dei quali erano occultati tutta l’attrezzatura subacquea e nove borsoni contenenti circa diecimila paia di occhiali, provento di un furto commesso dalla banda la settimana scorsa in provincia di Belluno.

I tre arrestati, che hanno subito ammesso anche il furto avvenuto ad ottobre del 2010 in provincia di Udine ai danni di una ditta di abbigliamento per un bottino di circa duecentomila euro, sono attualmente ristretti nel carcere triestino di via Coroneo a disposizione del Pm Maddalena Chergia.

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