23 Febbraio 2011

Tra carceri e carceri per riscoprire il “teatro delle parole”

A Trieste il teatro sta prendendo una direzione  sempre più “commerciale” con un evidente allontanamento dalla prosa. Questo è stato in sintesi il pensiero espresso da Franco Però, consigliere del Teatro Miela, durante la conferenza stampa di presentazione della rassegna teatrale Tra Carceri e Carceri. Alla conferenza sono intervenuti Alessandro Mizzi, consigliere del Teatro Miela e capo comico del Pupkin Kabarett e Gianni Torrenti,  presidente della cooperativa Bonawentura.

Il mini percorso Tra Carceri e Carceri vuole riavvicinare il pubblico alla prosa, intesa come “spettacolo di parola”, che proprio in questo momento culturale, secondo Mizzi “ha bisogno di essere vista”. Il carcere può essere luogo di detenzione, ma anche un luogo metaforico  in cui è racchiuso l’uomo d’oggi.

Torrenti ha brevemente  illustrato gli spettacoli in programma: quattro percorsi teatrali ambientati in un mondo al contempo duro, surreale e grottesco; una discarica, degna di qualche desolante suburbio della più povera delle metropoli, in IL CORTILE nel testo di Spiro Scimone (in scena giovedì 24 febbraio); il carcere in cui Oscar Wilde fu condannato per omosessualità nel DE PROFUNDIS; la paura che coinvolge i protagonisti di KVETCH nella loro scialba quotidianità, ed infine IL PRIMO AMORE, una storia di disadattamento estremo sul gelo dei sentimenti, sullo stupore dei corpi, sull’odiosa nevrosi della solitudine.

In un momento di crisi globale il teatro ancora una volta ci mette davanti a noi stessi, alle nostre paure, a ciò che siamo e a ciò che non vorremmo diventare.

Seguono maggiori informazioni sui singoli spettacoli:

IL CORTILE  https://bora.la/eventi/3048/il-cortile-di-spiro-scimone-rassegna-tra-carceri-e-carceri

DE PROFUNDIS https://bora.la/eventi/3049/de-profundis-di-oscar-wilde

PRIMO AMORE https://bora.la/eventi/3050/primo-amore-di-samuel-beckett

KVECTH piagnistei: https://bora.la/eventi/3052/kvetch-piagnistei

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