23 Febbraio 2011

Cividale del Friuli set del thriller “Il bicchiere di cristallo”

Il centro storico, i borghi Brossana, di Ponte e San Domenico ma anche piazza Duomo e il ponte del Diavolo. Si snoda tra gli angoli più caratteristici di Cividale del Friuli la trama del thriller “Il bicchiere di cristallo”, produzione di Eligio Zanier e Angelo Godeassi, proiettata nei giorni scorsi nel salone del Consiglio di palazzo Belgrado.

«Questa pellicola – ha commentato l’assessore provinciale alle attività produttive Franco Mattiussi che ha assistito alla proiezione – valorizza luoghi e ambienti del nostro territorio sempre più spesso sfondo e scenografia di produzioni cinematografiche di nicchia, sperimentali, ma anche rivolte a un pubblico più vasto, quello del cinema o della tv. Un indice di gradimento, quello manifestato dalla frequente presenza in Friuli di registi e macchine da presa, che qualifica ulteriormente il nostro territorio e lo promuove stimolando la curiosità dei potenziali turisti. Ci auguriamo che questo interesse cresca e si amplifichi – ha aggiunto Mattiussi nell’elogiare la scelta di Zanier di girare il film a Cividale, futuro gioiello dell’Unesco – diventando così un prezioso “alleato” delle strategie di promozione messe in campo dalle istituzioni. L’occhio della telecamera esalta in modo efficace i gioielli della città ducale e funge da stimolo per invitare a visitare questi luoghi».

Cividale oltre a fare da scenografia naturale al film “Il bicchiere di cristallo”, ha ispirato gli autori della pellicola che hanno ricostruito la vita dell’imperatore Berengario I, morto per mano ignota nel 952 a Verona, proponendo al pubblico una possibile nonché intrigante ricostruzione dei fatti. Per Eligio Zanier si tratta della terza esperienza dietro la macchina da presa. Una sperimentazione partita con il cortometraggio “Che mestiere!” del 2007 (su soggetto di Angelo Godeassi) e da un lavoro teatrale “Il bambino che non contava le mele” del 2008 trasposto in un mediometraggio (45 minuti) in cui c’è un primo utilizzo del tema esoterico, ampiamente sviluppato nel lungometraggio girato a Cividale. «Il cinema è una consecutio del teatro» spiega Eligio Zanier raccontando la sua esperienza artistica, una passione partita negli anni ’60 ma entrata nel vivo negli anni ’90 con la compagnia “Prose Furlane” di Chiavris. In quel periodo, Eligio Zanier traspone in friulano testi tratti dal teatro di Eduardo De Filippo. E da qui sono nate diverse rappresentazioni tra cui “Nadal in famee” (ovvero la versione in friulano di Natale in Casa Cupiello) e “Sigur che esistin” (Questi fantasmi). Tra le produzioni più significative di Zanier anche due recital musicali: “L’inferno è vuoto” sulla vita di Don De Roja del 2004 e “Cos’è gli alpini”, storia antologica sulla vita alpini (2006). L’attività artistica attuale si riconduce al “Teatro di Eligio”, associazione teatrale culturale che propone anche corsi di formazione teatrale, corsi di fotografia e musica.

Gli interpreti de “il Bicchiere di cristallo” sono la pordenonese Elena Corazza (vera e propria rivelazione) e attori che già partecipano da diversi anni ai lavori del “Teatro di Eligio”: Sandro Vigna, Maurizio Cozzi, Daniela Casarsa, Paola Rizzi, Gianni Pascoli, Silvia Di Domenico, Reana Brusini. Al film hanno preso parte anche Ermes Di Lenardo (noto come Sdrindule) e Toni De Lucia. Di grande rilievo le musiche originali scritte appositamente per questo film dal maestro Giorgio Garofolo, da lui stesso interpretate con la sua “magica” fisarmonica Scandalli supportato, per gli arrangiamenti, dal musicista Mario Delli Zotti.

Tag: , , .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *