17 Febbraio 2011

Scienze della formazione primaria a rischio chiusura

“A pochi anni dalla soppressione del corso di laurea di scienze dell’interculturalità, si starebbe paventando, per asserita mancanza di risorse umane e finanziarie, la chiusura del corso di laurea di Scienze della Formazione primaria presso l’università degli Studi di Trieste, nell’ambito la quale si effettuavano anche i corsi di abilitazione per insegnanti ed educatori”. A lanciare l’allarme è il consigliere regionale Igor Kocijancic (SA-PRC).

“Tale eventualità – evidenzia in un’interrogazione – deriverebbe esclusivamente da ragioni riconducibili ai tagli causati dalla riforma Gelmini che, nella fattispecie, priverebbero l’ateneo triestino delle risorse necessarie a promuovere un nuovo corso di laurea quinquennale in Scienze della Formazione primaria. Tutto ciò rischia di penalizzare fortemente non solo gli studenti, ma anche gli insegnanti e gli educatori, che dovrebbero obbligatoriamente rivolgersi esclusivamente all’università di Udine per accedere ai corsi di abilitazione professionale e anche ai tirocini formativi per futuri insegnanti presso le scuole d’istruzione primaria di primo e secondo grado e d’istruzione secondaria”.

Presso l’università di Trieste, in base alla Convenzione, sottoscritta da Regione Friuli Venezia Giulia, università della regione e della Repubblica di Slovenia il 22 marzo 2002 ai sensi dell’art. 17, comma 98 della legge 15 maggio 1997, n. 127, sono stati attivati percorsi di formazione in lingua slovena a favore degli insegnanti che fanno capo alle scuole statali con lingua di insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno-italiano in Friuli Venezia Giulia. “Con la chiusura di questo corso di laurea, anche tale patrimonio di esperienze rischierebbe di andare disperso”, sottolinea il consigliere regionale.

Kocijancic chiede pertanto alla Giunta di “scongiurare questo rischio, magari attingendo ai fondi assegnati dalla recente legge regionale sui finanziamenti al sistema universitario”.

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