29 Dicembre 2010
Scampoli di storia: i bagni galleggianti dell’Ottocento e il bagno “Ausonia”
Uno dei bagni galleggianti triestini dell’ Ottocento era il “Bagno Maria” (non è un gioco di parole: si chiamava proprio così !). Era uno stabilimento galleggiante, costruito in legno, lungo 50 metri per 26 e d’ estate veniva ormeggiato presso il molo San Carlo (oggi molo Audace). Aveva una capienza di duecento persone, però pare fosse in uso esclusivo dei clienti del lussuoso Hotel “De la Ville”, sito sulle rive. Era stato costruito al Cantiere San Rocco a Muggia dove tornava ogni tanto, d’ inverno, per la manutenzione. Costruito nel 1857, era ancora attivo nel 1911, quando fu distrutto da una tempesta.
Il “Soglio di Nettuno” fu invece il primo stabilimento balneare cittadino, aperto il 24 maggio 1823 di fronte alla “Sanità”; era ancorato davanti a piazza Giuseppina (oggi piazza Venezia) ed era raggiungibile in barca o su di una passerella lungo la quale si incamminavano distinti signori ed eleganti dame in abito lungo. Lo aveva inventato il commerciante Domenico d’ Angeli (papà del podestà Massimiliano). Si potevano fare bagni caldi e di acqua dolce; c’ era una caffeteria con bibite, rinfreschi e birra, tavolini e sedie e c’ erano anche delle vasche acquario con flora e fauna del golfo. E anche una sala per fumatori ! Il bagno fu visitato dall’ Imperatore Francesco I il 13 giugno 1832.
Verso il 1830 nello spazio di mare antistante Piazza Grande (l’ attuale Piazza Unità)venne inaugurato il “Bagno Galleggiante Boscaglia”, dal nome del primo proprietario. Si trattava di un bagno con struttura in legno, ancorato in mare aperto, che poteva essere smontato alla fine della stagione balneare per essere rimontato l’ anno successivo, ma spesso veniva semplicemente ancorato in Sacchetta d’ inverno. Era raggiungibile grazie ad un apposito vaporetto. Il “Boscaglia” dopo qualche anno dalla sua inaugurazione, cambiò proprietario e divenne il “Bagno Buchler” dal nome del nuovo proprietario, che nel 1898 lo ristrutturò completamente modernizzandolo. Nel 1891 si chiamava “Galleggiante Nazionale”.
Purtroppo il bagno andò completamente distrutto assieme agli altri bagni galleggianti, nella notte tra il 13 ed il 14 giugno del 1911 per un violentissimo fortunale che danneggiò gravemente in molti punti anche le rive, affondando barche e velieri e causando alcuni morti.
Agli inizi del Novecento le Rive di Trieste furono interessate da profondi lavori di costruzione marittima e portuale, che cancellarono numerosi stabilimenti balneari popolari suscitando malumori e petizioni da parte dei cittadini. Nel 1909 venne costruito, interamente in legno, il “Nuovo Bagno Militare, in prossimità dello storico bagno pubblico “Alla Lanterna”. Negli anni Trenta venne edificato, nei pressi del bagno militare, lo “Stabilimento Balneare Ausonia”, costruito con tecniche e materiali di avanguardia. Il “Bagno Militare” venne a sua volta ristrutturato e consolidato, aperto anche ai civili e rinominato “Stabilimento Balneare Savoia”: I due stabilimenti si fusero in un unico corpo con la costruzione di un pontile di raccordo, assumendo quindi la conformazione attuale. Nei decenni successivi furono apportate diverse modifiche all’ edificio, senza tuttavia alterarne l’ identità strutturale e storica. Particolarmente rilevante fu l’opera di restauro ed ampliamento del 1954, resasi necessaria a causa dei danni provocati da una violentissima mareggiata. Ancora oggi la zona destra dell’”Ausonia” è pavimentata in legno e viene denominata “Savoia” dai suoi frequentatori. Ringrazio “Atrieste” (sito: atrieste.eu) da cui ho tratto alcune notizie e le fotografie.
mi ricordo quando ero giovane che all’entrata del canale di Ponterosso e sul molo Audace si usava durante logicamente l’estate, di sera tuffarsi in mare, a quel tempo il mare era pulito e non inquinato
Copia/incolado da qua:
http://www.informatrieste.eu/blog/static_page.php?id=10#tociada
(12.06.2009)
buon anno
“erano i bagni galleggianti e Trieste fu una delle prime città in Italia a inaugurarne uno (era il 1823-1824)”
In Italia!?!…Trieste era felicemente austriaca e l’Italia fortunatamente non esisteva ancora!