16 Dicembre 2010

Porto Unicredit a Monfalcone, la soddisfazione di Dipiazza: “Dobbiamo finirla coi campanilismi”

“C’è grande soddisfazione, finalmente un megaprogetto. Dobbiamo finirla con la mentalità del campanile”. E’ quanto dichiarato dal sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, in merito al nuovo terminal Unicredit a Monfalcone.
“Sono molto seccato – ha aggiunto Dipiazza in riferimento a chi ha parlato di occasione persa per Trieste -. Dobbiamo capire che vanno fatti nuovi porti, integrati con le ferrovie, o non facciamo nulla. Questa mentalità del campanile non porta da nessuna parte. Stamattina – ha sottolineato – in 15 minuti ho raggiunto Ronchi dei Legionari. Monfalcone ormai è dentro alla città”.

Ma ecco le prese di posizione del mondo della politica locale.

Maria Teresa Bassa Poropat, presidente della Provincia di Trieste: “Riservandomi di approfondire nel dettaglio i contenuti del progetto Unicredit e le eventuali modifiche poste, mi preme ricordare che la Provincia di Trieste ha sempre sostenuto una progettazione che, nella sua formulazione originaria, proponeva l’avvio di un sistema tra gli scali di Trieste e Monfalcone, seppure nel rispetto della specificità dei due territori, e la conseguente istituzione di un’Autorità portuale unica a livello regionale. Non comprendo le ragioni che ora potrebbero aver modificato l’impianto iniziale, considerato che la carenza di collegamenti e infrastrutture ferroviarie è un dato di fatto tristemente noto per Trieste e altrettanto nota da sempre è l’esistenza di un concessionario del Molo VII. Se lo scenario proposto dovesse trovare conferma mi auguro che la Regione svolga un ruolo di adeguato sostegno allo sviluppo dell’intera portualità regionale che non può certo escludere l’unico porto internazionale del Friuli Venezia Giulia”.

Fabio Omero, capogruppo del Partito democratico al Comune di Trieste. “La classe politica cittadina, vera o presunta – sostiene ora il responsabile di Unicredit – ha abbandonato l’idea di creare un’autorità portuale regionale unica – e questo ha comportato l’esclusione del porto di Trieste dal progetto della piastra logistica dell’alto Adriatico. Ma di questa esclusione devono esser chiamati a rispondere in prima persona il sindaco Dipiazza e la sua maggioranza”.

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11 commenti a Porto Unicredit a Monfalcone, la soddisfazione di Dipiazza: “Dobbiamo finirla coi campanilismi”

  1. sergio ha detto:

    caro di piazza ma cammina……. e vorresti anche fare il presidente dell’autorità portuale, ma ti prego ritorna ai tuoi supermercati

  2. MARCANTONIO ha detto:

    15 minuti Trieste – Ronchi mmm mi sa che non ha rispettato i limiti di velocita’

  3. effebi (friuljano) ha detto:

    ma …il porto di genova è in pieno centro a genova o si sviluppa lungo (ormai quasi) tutta la costa ligure !?

    l’importante non è quanti km più in qua o in là… l’importante è che (veramente) si faccia qualcosa di utile in regione (che ha per capoluogo trieste)

  4. mutante ha detto:

    questo è lo stesso che vorrebbe presiedere il porto a trieste!oggettivamente, al confronto, cosolini è einstein.

  5. matteo ha detto:

    e la candidatura della MONASSI (VICE PRESIDENTE DI UNICREDIT CORPORATE BANKING)? NON CREEREBBE UN’IMBARAZZANTE SITUAZIONE DI CONFLITTO DI INTERESSI =? e perchè le associazioni di categoria (spedizionieri, terminalisti, agenti marittimi) non dicono nulla ?

  6. sergio ha detto:

    quando si trattano cose serie per il futuro dei nostri figli vedo con amarezza la poca o quasi niente partecipazione, quando c’è di mezzo il passato ( sinistre e destre bilinguismo e altro di questo genere) che si dovrebbe dimenticare per non creare ulteriori odi si arriva a discussioni logoroiche incocludenti, SARA’ DURO IL FUTURO PER QUESTA GENTE

  7. Dario Predonzan ha detto:

    Le associazioni di categoria, in verità, hanno preso posizione, ma a favore di una sollecita nomina della dott. Monassi a capo dell’Autorità portuale (con un vistoso annuncio a pagamento giorni fa sul PICCOLO). Si vede che i conflitti di interessi non li preoccupano: mi pare del resto che ce ne sia qualcuno anche a Palazzo Chigi….

  8. Tergestin ha detto:

    Per un porto come quel de Trieste, messo come el xe, ormai va ciamadi tecnici da Amburgo, Hong Kong o Singapore: gente giovane, che parla le lingue, de fora e quindi slegada a interessi e intrallazzi politici e che ga studi, competenze e successi nel campo.

    Qua inveze se proponi e riproponi i stessi candidati ligadi con la politica, le banche e i costruttori. Ficar un salumer con le scole dell’obbligo (el Piccolo diseva “non laureato”) a diriger el Porto che ga creado Maria Teresa, sona come una barzeleta.

  9. sergio ha detto:

    la Monassi la va avanti solo perche ha SANTOLI, ANZI SANTOLO se volemo ciamarlo cussì, chissa chi ga pagado la pagina del Picolo?

  10. sergio ha detto:

    la Monassi la va avanti solo perche la ha SANTOLI, ANZI SANTOLO se volemo ciamarlo cussì, chissa chi ga pagado la pagina del Picolo?

  11. Paolo Geri ha detto:

    #5. matteo

    “perchè le associazioni di categoria (spedizionieri, terminalisti, agenti marittimi) non dicono nulla ?”

    Dicono, dicono. Loro vogliono la Monassi (cioè Giulio Camber) perchè sosterrebbe i loro interessi e solo i loro, lasciando tutte le cose come stanno. Ricordiamoci che la Monassi è quel genio che a fine degli anni Novanta ha detto “qui a Trieste i cinesi non li vogliamo ….”

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