15 Dicembre 2010

Intervista ad Antonietta Benedetti, giovane anima di Bianca e Volta, la casa editrice friulana sempre più concentrata sulla città di Trieste

Bianca e Volta edizioni, casa editrice friulana, ha appena presentato tre titoli triestini, tipicamente triestini: Tre Volte Monon Behavior, Le Maldobrie a fumetti e Capuceto Rosso in triestin. Qualcosa non quadra…o si? Scopriamo assieme chi c’è dietro questa giovane casa editrice che stà diventando, dopo appena 1 anno e mezzo di attività, una grande realtà del territorio. I numeri? 5000 copie vendute con i primi due “Monon Behavior”, poi la pubblicazione di un libro di notevole valore sociale come “Pianeta Cuore”, sulla prevenzione dei disturbi cardiovascolari, a cui ha fatto seguito il recente “Milano da bare”, ovvero le disavventure di una giovane triestina emigrata a Milano, per poi approdare ad un simbolo di triestinità come le “Maldobrie a fumetti” e infine una rivisitazione tutta triestina della fiaba di Capuceto Rosso, “Capuceto rosso in triestin”.

Abbiamo intervistato Antonietta Benedetti, 30 anni, fondatrice della casa editrice.

Intanto la domanda di rito: chi è Antonietta Benedetti?
Bella domanda… cominciamo dalle cose semplici: sono in bilico tra il definirmi vecchia ragazza o giovane donna… scelgo giovane donna, friulana anche se un po’ incosciente che si imbarazza quando deve rispondere alle domande delle interviste… e che un bel giorno ha deciso di mettersi in gioco lavorando ad un progetto nel quale crede.

Da dove nasce la passione per il mondo editoriale?

Rispondere che l’ho fatto perché amo i libri mi sembra una risposta non esaustiva, si tratta di amore per il libro inteso come tante pagine legate insieme che contengono parole che vorrebbero trasmettere idee, pensieri, emozioni e, perché no, anche risate. Per farla breve, mi piacciono i libri non solo per i loro contenuti, fosse così avrei fatto la scrittrice, ma anche come oggetti e volendo averne tanti… diciamo che un buon modo era quello di produrli!

E invece la passione e la curiosità per i tuoi vicini triestini da dove nasce?

Antonietta Benedetti e l'autrice Marta Zacchigna alla presentazione di Milano da bare

Credo di essere stata un po’ ingannata. Un giorno conosco un bel ragazzo, usciamo insieme, iniziamo a frequentarci.. Quando all’improvviso realizzo che il primissimo giorno quando mi ha detto: “io sono triestino e non lascerò mai Trieste” non stava scherzando, quindi visto che, da brava pacifista, non voglio combattervi, mi sono unita a voi. E poi da quando riesco a parcheggiare in salita senza ansia, ad ordinare un caffè: nero, gocciato, o capo in totale tranquillità, ho iniziato ad osservare e a scovare moltissime vostre belle caratteristiche, come ad esempio la vostra spensieratezza e creatività; mi sono piaciute e quindi il via ai libri per Trieste!

Raccontaci un po’ com’è iniziata la tua grande avventura: quando e perché hai deciso di fondare addirittura una casa editrice? Non è una cosa che generalmente viene in mente a tutti…

Il tutto è nato durante l’estate 2008 mentre lavoravo per la cooperativa Arteventi di Udine con la quale continuo a collaborare e alla quale devo molto. All’improvviso mi sono accorta che mi mancava qualcosa, non mi sentivo abbastanza realizzata. Mi sono seduta e ho cominciato a riflettere… sai la classica domanda: Cosa vuoi fare da grande? Visto che il tutù non mi dona non avrei più potuto fare la ballerina e allora ho deciso di realizzare un mio sogno, un sogno che è rimasto per anni nel cassetto: da grande voglio fare i libri! E ora li sto facendo.

Tu hai 30 anni, appartieni quindi alla generazione che annaspa nel precariato. La tua storia sembra un ottimo esempio di intraprendenza e determinazione nel voler realizzare un proprio sogno in un clima che resta comunque difficile. Tu come vedi la condizione della tua generazione?

Credo che la soluzione al precariato non sia l’imprenditorialità, tutti dovrebbero poter trovare i propri lavori in relazione alle proprie aspettative e ambizioni senza ansia o periodi di vuoto e tutti dovrebbero avere i minimi diritti garantiti. La precarietà è stata dettata da leggi contro i lavoratori, leggi che vanno cambiate, ma non voglio entrare nel merito. Il momento non è facile e secondo me la crisi non è affatto finita, nè agli sgoccioli; la mia generazione cerca di trovare dei punti di riferimento, quelli che hanno permesso ai nostri genitori e nonni di superare momenti tragici, specialmente nella nostra Regione. Purtroppo non esistono certezze o sicurezze, ci siamo solo noi con la nostra volontà e voglia di andare comunque e sempre avanti, ritrovo una mia generazione risvegliata pronta a darsi da fare per esprimere un’idea e lavorare per portarla avanti.

Siora Jolanda, Ingrid Kuris, Cristina Marsi e Antonietta Benedetti alla presentazione di Capuceto rosso

Quali sono le difficoltà che un piccolo editore, soprattutto all’inizio, si trova a dover affrontare?

Sicuramente, come tutti gli imprenditori, trovare dei fornitori affidabili che rispettino i tempi e che diano buona qualità, nello specifico la parte più difficile è la distribuzione dei titoli nelle librerie. A Trieste per quanto riguarda i libri di Bianca e Volta, il successo clamoroso del primo Monon Behavior ha aperto le porte delle librerie anche ad esperimenti editoriali come Capuceto rosso in triestino. Diversamente accade a livello nazionale dove è più difficile entrare in libreria con i propri titoli.

Le soddisfazioni sono arrivate quasi subito, Monon Behavior 1 e 2 sono ormai da più di un anno in classifica dei più venduti in regione…

Diego Manna e Walter Chendi a libri invertiti

Chi lo avrebbe mai detto! Questo è il fascino del mio lavoro, ogni libro riserva sorprese inaspettate. Pensare che la prima tiratura del Monon Behavior, il primo della saga, era di 200 copie, io e Diego Manna ci siamo guardati pensando che al limite li avremmo tenuti in cantina, ora siamo alla 4° ristampa, migliaia di copie vendute! É un libro meraviglioso! Credo che anche se il primo non si scorda mai, i due volumi successivi, Monon behavior ciù e Tre volte monon behavior, abbiano compiuto reali passi avanti! Ora si attendono i numeri del Tre volte monon, ma posso anticipare che sta andando a ruba in tutte le librerie!

Come vedi la situazione editoriale italiana? E quella locale? Ti sembrano situazioni diverse?

La situazione italiana è molto semplice: c’è più gente che scrive che gente che legge, moltissimi sono i libri che si pubblicano e che rimangono invenduti spesso perchè sono sconosciuti al pubblico a causa della ristretta distribuzione per gli editori medio piccoli. A livello locale la situazione, invece, è piuttosto frizzante e si ottengono riscontri spesso positivi e lo dimostrano i tanti libri che si sono pubblicati su Trieste e sui triestini negli ultimi anni. La maggior parte di questi testi seguono il solco della cultura tradizionale, io, invece, ho provato a sperimentare sia con libri assolutamente fuori dagli schemi come il Monon Behavior sia rivisitando per immagini le Maldobrìe che sono e restano il principale long seller dell’editoria triestina. L’ottimo riscontro ottenuto dal pubblico dimostra che siamo di fronte a lettori vitali e attenti in una città legata alla propria storia ma anche aperto all’innovazione.

Come scegli i libri da pubblicare?

Per prima cosa tra i numerosi manoscritti che mi arrivano quotidianamente seleziono quelli che più si avvicinano alla logica delle mie collane. Tra questi scelgo quelli che mi conquistano e che credo possano conquistare il pubblico, alle volte coinvolgo amici nella lettura per capire il reale riscontro che il testo potrebbe ottenere. Il prossimo anno inoltre ho intenzione di creare due concorsi per esordienti: uno per la collana Riding e uno per Fregole.

Che consiglio ti senti di dare ai tanti aspiranti scrittori, stando dall’altra parte della barricata?

Io consiglio innanzitutto di non mandare manoscritti “a pioggia”. Per esempio, per spiegarmi meglio, è inutile inviare poesie a case editrici specializzate in libri fantasy, anche se siete i nuovi Neruda nostrani non vi pubblicheranno mai.
Inoltre invito gli aspiranti scrittori a diffidare di quegli editori, che dichiarano di volervi sostenere nella vostra carriera, ma per farlo chiedono di essere pagati. Se un editore crede veramente in voi e nel vostro lavoro letterario vorrà investire il proprio denaro, ricordate che un editore è innanzitutto un imprenditore; proprio per questo qualora la vostra opera venga selezionata fidatevi del giudizio e dei consigli dell’editore che ha scelto di pubblicarla.

Quali sono le collane di Bianca e Volta?

Le collane principali sono due: “Riding”, leggere e ridere insieme in una sorta di fusione linguistica, che vedrà il prossimo anno tre volumi in uscita, dopo il meraviglioso “Milano da bare” uscito ad ottobre, e “Sotto la lente”, che raccoglierà testimonianze e racconti da zone dimenticate ma colpite dalla crudeltà umana: Striscia di Gaza, aborigeni in Australia, Bosnia, Kossovo…
L’origine del mio progetto editoriale nasce proprio da questo che sembra essere un controsenso, due argomenti così diversi che paiono slegati, in realtà è una ferma volontà che mi ha spinto a percorrere questa strada: bianca e volta significa, in gergo tipografico, il fronte e il retro del foglio, come a simboleggiare le due facce di una medaglia. Da un lato si ride e si ironizza con intelligenza e spensieratezza, ma non si devono mai dimenticare le persone, uomini, donne e bambini che sono in pericolo a causa della crudeltà dell’uomo.
Naturalmente ci sono anche le collane triestine, prima tra tutte la saga del monon behavior, conclusa questo Natale, poi “Fregole”, libri per bambini tradotti in dialetto triestino, di cui il primo è “Capuceto Rosso”, e poi le Maldobrie.

Progetti futuri?
Mi limito a quelli editoriali? Per quello che riguarda Trieste il prossimo anno continuerò con due volumi della collana Fregole, è prevista l’uscita del Gatto con gli Stivali in primavera e per Natale vi lascio con la curiosità, i testi sono in fase di limature e l’illustratrice Ingrid Kuris è al lavoro già da un po’, aspettatevi belle sorprese. Inoltre uscirà a fine anno una raccolta dal titolo provvisiorio “Le avventure di Iaia e Mass” vignette molto divertenti sulla vita di coppia, a Trieste, ma esportabile in tutta Italia. Nessuna indiscrezione ulteriore su Trieste, ma spero di stupirvi con altre chicche! Vi consiglio di controllare sempre il sito:www.biancaevolta.com per essere sempre aggiornati!

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3 commenti a Intervista ad Antonietta Benedetti, giovane anima di Bianca e Volta, la casa editrice friulana sempre più concentrata sulla città di Trieste

  1. enrico maria milic ha detto:

    bella intervista e brava antonietta!

  2. Siani ha detto:

    complimenti a quel “bel ragazzo” che ga intortà sta furlana

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