14 Dicembre 2010

Cormons e il Collio

Il nome della cittadina del Collio deriva probabilmente dal nome di una tribù, i Galli Carmones o Carmonenses, che a sua volta prenderebbe origine dalla donnola (carmùn in lingua reto-romanza).

Cormons è situata ai piedi del monte Quarin, che in epoca romana era stato fortificato, quindi aveva offerto rifugio alle popolazioni locali durante le invasioni barbariche.
Nel 628, Cormons divenne sede patriarcale e conservò questo status fino al 731, quando il patriarca di Aquileia decise di trasferire la propria sede a Cividale.
Per lunghi secoli contesa vista la sua posizione lungo importanti vie di comunicazioni, Cormons divenne possedimento dei conti di Gorizia.

La situazione mutò dopo la conquista veneziana del patriarcato di Aquileia, nel 1420, e nuovamente nel 1497, quando Cormons venne ceduta agli Asburgo. Trovandosi la cittadina al confine tra i domini asburgici e quelli della Serenissima, la sua valenza strategica ne uscì accresciuta.

Terminate le guerre napoleoniche e ridefiniti i confini degli Stati europei al Congresso di Vienna, nel 1816 Cormons ed il Goriziano entrano far parte del Regno austro-illirico. Nel 1849, per volontà dell’Imperatore Francesco Giuseppe, il territorio di Gorizia ottiene lo status di Laender ed assume il nome di Contea principesca di Gorizia e Gradisca.

A riconoscimento della crescita economica del territorio e dell’efficiente amministrazione del municipio, l’imperatore Francesco Giuseppe, con la bolla del 6 luglio 1912, eleva Cormons al rango di città.
Il 24 maggio 1915 le truppe italiane entrano in città e, fino alla ritirata di Caporetto, Cormons diviene sede di ospedali e infrastrutture militari. La Grande guerra danneggia pesantemente la struttura urbana e il settore agricolo e dell’allevamento.

Al termine del conflitto Cormons viene annessa all’Italia. Quindi, durante il ventennio fascista si consolida in città un forte movimento contrario al regime e, in seguito all’armistizio del settembre 1943, vengono costituiti sul Collio i battaglioni partigiani “Garibaldi” e “Mazzini”, i primi nuclei della divisione “Garibaldi Natisone”, una delle più grandi formazioni combattenti della Resistenza italiana.

Dopo la ritirata delle truppe germaniche, nei primi giorni di maggio del 1945 la città è occupata dai cetnici, i soldati serbi fedeli a re Pietro e al servizio dei tedeschi, che si rendono responsabili di violenze e saccheggi ai danni della popolazione civile. Solo il 3 maggio Cormons viene liberata dal contestuale intervento delle formazioni partigiane italiane, di quelle del IX Korpus sloveno e dei reparti della II Divisione neozelandese.

A conclusione della seconda guerra mondiale Cormons è posta sotto il controllo del Governo Militare Alleato e solo il 15 settembre 1947, quando entrano in vigore le clausole del trattato di pace di Parigi e viene ricostituita la provincia di Gorizia, ritorna sotto amministrazione italiana.

Oggi Cormons con i suoi 7.800 abitanti è il maggior centro abitato del Collio e conta la presenza di una minoranza di lingua slovena. Grazie anche alla sua posizione a cavallo fra collina e pianura e sulla linea di confine con la Repubblica di Slovenia, la città vanta un qualificato settore turistico e commerciale, una estesa rete di piccole e medie industrie e una moderna agricoltura, specializzata nella coltivazione della vite e nella produzione di varie qualità di vini, fra cui il “Vino della Pace”.

Fanno oggi parte del Comune di Cormons le frazioni di Angoris, Borgnano, Brazzano, Castelletto, Fornaci
Giassico, Monticello di Cormons, Novali, Plessiva, Povia, Roncada, San Rocco di Brazzano, Zegla, Pradis.

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