Continua la stagione del Pupkin kabarett. Lunedì sera la nostra finestra del disagio ci ha riproposto riflessioni, canzoni, monologhi e scene di vita quotidiana.
Si avvicina il Natale e con esso la fine del 2010, anche per gli attori del Pupkin è tempo di bilanci. Mizzi ad esempio ha chiesto scusa a Dipiazza per non aver saputo apprezzare ciò che lui e la sua giunta hanno fatto per la città. Lo ha ringraziato per i tanti alberi in Piazza unità e per la musica viennese, che da qualche anno “allieta” le passeggiate dei triestini. Non ha dimenticato di spendere qualche parola per la mascotte del presepio in Piazza Sant’Antonio: il mitico cammello Giulio, chiedendosi se Giulio è poi così contento di stare a Trieste.
Protagonista indiscussa della serata è stata come sempre l’attualità nazionale e locale. Notizie e curiosità ci hanno fatto sorridere e dimenticare le nostre vite quotidiane. E poi… immancabili le riflessioni sulle donne. “ Le donne non sono più quelle di una volta” ha concluso Sangermano, dopo averci raccontato frammenti di storia della sua famiglia.
Immancabile la lettura degli articoli e del proverbio giornaliero del Piccolo. Ancora una volta abbiamo avuto la possibilità di scavare nelle dinamiche della coppia moderna, attraverso i suggestivi dialoghi tra Mizzi e la Bussani.
Inoltre una sorpresa: una canzone finale a ritmo di mambo, a mio avviso destinata a diventare il tormentone di questa stagione del Pupkin.
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