8 Novembre 2010

Incubo maltempo: pioggia fino a martedì su Trieste e Gorizia. Allagamenti in Friuli

Non ci sarà tregua fino a mercoledì. L’ondata di maltempo continuerà a portare forti piogge su tutto il Friuli Venezia Giulia, tanto che è di nuovo allerta, soprattutto nelle province di Gorizia, Udine e Pordenone.

Per domani l’Osmer Fvg prevede, al mattino, cielo coperto su tutta la regione con precipitazioni da abbondanti ad intense, anche temporalesche. Neve oltre i 1000 metri circa ma inizialmente anche a quote più basse. Dal pomeriggio miglioramento con schiarite a partire da ovest.

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31 commenti a Incubo maltempo: pioggia fino a martedì su Trieste e Gorizia. Allagamenti in Friuli

  1. dimaco ha detto:

    Nevica solo sul lussarie a sella nevea-bovec. Il zoncolan è pulito così come forni e piancavallo.

  2. mutante ha detto:

    essendo autunno, piove. incubo è un pò roboante.

  3. era ha detto:

    Io sono a Gorizia e ti assicuro che non c’è da stare allegri. Non piove, scende a secchiate da due giorni.

  4. dimaco ha detto:

    notizia flash da studio aperto:
    “L’Isonzo straripa in provincia di Pordenone.”

    mi chiedo perchè guardo e ascolto lo zoo di 105 se al tg danno certe comicità.

  5. Giovanni ha detto:

    hahahahaha…grande Dimaco, ho pensato la stessa cosa anche io!

  6. kaiokasin ha detto:

    Intervista a Zaia (presidente regione Veneto) al TG3:
    l’alluvione ha 3 cause – attacca il Presidente:
    Uno l’eccezionale piovosità di questi giorni;
    in secondo luogo lo scirocco che ha impedito ai fiumi di scaricare a mare…
    Il giornalista lo interrompe e gli chiede se forse centra anche il dissesto del territorio e la cementificazione. Lui scocciato gli risponde che mancava ancora il punto 3.
    Prego e il terzo punto, dice il giornalista…
    Punto 3, lo scioglimento delle nevi!
    Favoloso Zaia, neanche a Zelig ci sono comici con battute così fulminanti!

  7. Bibliotopa ha detto:

    cementificazione o meno, avete mai visto l’Isonzo o il Fella in piena? impressionanti già cinquant’anni fa

  8. chinaski ha detto:

    infatti, appunto per questo sarebbe meglio evitare di costruire proprio a ridosso dei letti dei fiumi.

  9. guidolino ha detto:

    a proposito di notizie da telegiornale, mi ricordo che qualche anno fa
    ci fu una scossa di terremoto a Caporetto
    e le mappe dei telegiornali Fininvest inizarono
    a posizionare l’epicentro prima a
    Vittorio Veneto (!) poi, un’edizione dopo l’altra,
    aggiustarono il tiro fino a varcare i confini con la Slovenia!
    la verita’ e’ che qui siamo ai confini dell’impero e non ci calcolano tanto…

  10. capitan alcol ha detto:

    A leggere i commenti su alcuni blog in Veneto la pioggia ha già scavato solchi mentali con il resto d’Italia.

  11. marisa ha detto:

    Spiace per Pordenone, ma una volta i nostri vecchi sapevano dove costruire. Oggi ogni posto è buono….anche se è un catino sotto il “piano di campagna”!

  12. marisa ha detto:

    Comunque, solo a titolo di cronaca, nella alluvione del 1966, a Latisana non è stato il fiume Tagliamento a tracimare, ma l’argine a cedere. Se nel 1966 l’argine avesse avuto una maggiore solidità, non ci sarebbero stati problemi per Latisana…

  13. isabella ha detto:

    E degli esperimenti sul clima Zaia non ha parlato?

  14. alpino ha detto:

    10 metri mi sono mancati per finire sfollato qui a Padova,è bastato un piccolo dosso per non farmi andare la casa sott’acqua, lunedì scorso per tutta la giornata non potevamo accedere alle case, non sono belle sensazioni davvero.
    @kaiosin e chi deride il punto n°3 di Zaia, se foste un minimo appassionati di Meteorologia come lo sono io e molti altri sapreste che la settimana prima si sono avuti importanti accumuli nevosi tanto da portare una spruzzata anche su Loqua, il week end tragico è stato seguito da una potente sciroccata fino alle alte quote che ha favorito precipitazioni piovose sino ai 2000 metri, precipitazioni che si sono sommate alla repentina fusione del manto nevoso accumulatosi la settimana prima (in alucuni punti raggiungeva i 50cm) tu caro Kaiosin hai fatto una magra figura nel fare quella battuta visto che il punto 3 non è una battuta di Zaia ma la reltà ma se uno di meteo non ci capisce nulla lo laciamo ridere..

  15. bertulis ha detto:

    Uno dei luoghi più comuni è quello della natura che si vendica per i maltrattamenti subiti dall’uomo, ma avete sentito parlare delle “SCIE CHIMICHE” sparse nel cielo da aerei attrezzati a questo scopo?
    http://www.sciechimiche.org/scie_chimiche/index.php?option=com_content&task=view&id=352&Itemid=416

  16. kaiokasin ha detto:

    Caro alpino, la prossima primavera – quando si scioglierà la neve invernale – prepara le pinne e gli occhiali. Dare la colpa a una spruzzata di neve e dire “non voglio sentire accuse ai sindaci” (sempre Zaia), vuol dire mettere la testa sotto la sabbia.
    Facciamo queste 5 cosette: http://www.wwf.it/client/news_regionali.aspx?root=26376&parent=1105&content=1
    Io non voglio con le mie tasse pagare i danni al Veneto, quando con 1/20 della spesa per riparare i danni si poteva mettere in sicurezza il territorio di tutta la Regione.
    Zaia dice: è colpa del meteo, è colpa della natura, è colpa della spruzzata di neve della settimana prima: cioè colpa di nessuno. Così si autoassolve e non affronta i veri problemi. E i disastri si ripeteranno! Comunque il FVG non è meglio, è solo un po’ più indietro, tra qualche anno avremo gli stessi problemi.

  17. mutante ha detto:

    se la moderna ingegneria civile non è in grado di far funzionare un sottopasso o le entità politiche non sono in grado di pianificare il territorio, non è il maltempo a essere da incubo. è l’essere umano che è sciagurato.

  18. mutante ha detto:

    e come fanno in posti dove piove ben di più? piangono? no, progettano con attenzione e non sovraccaricano il territorio.

  19. capitan alcol ha detto:

    E non si fanno mettere i piedi in testa per una base militare in un luogo che assorbiva grosse quantità d’acqua.

  20. alpino ha detto:

    Kaiokasin guarda il rain rate di quei giorni le T in quota e la neve presente (parla di spruzzate lui) e poi ne discutiamo ok????? ti risulta una fusione sciroccale di 50 cm in primavera in poche ore? Ah ti ricordo che lo scorso Natale toccò a Gradisca che andò sott’acqua in più punti assieme a Poggio ed altri paesi proprio per un evento simile, sei mai stato nei paesi alluvionati? sono composti per di più da case coloniche, la conosci la geografia ed orografia della bassa padovana? non penso e allora di che stiamo parlando…capitan alocol ti la base americana te la ga in testa! te son fissado cossa centra il dal molin desso?! dai perchè no demo la colpa a Tito/Foibe dell’alluvion?
    me raccomando cusive le scarsela che no se sa mai che ve tocca tirar fora diese euro per aiutar i veneti che tanto odiate…speremo solamente che il Fella o il Tagliamento non si gonfino più a dismisura.
    PS anche se Bora.la snobba Pordenone e provincia per volgere il suo sguardo piuttosto a Lubiana, non dimenticate che anche il Pordenonese ha subito danni..ma tanto non fa parte del vostro background

  21. dimaco ha detto:

    solo 22 commenti e LUI è di nuovo tra di noi.

    Si si anche nel pordenonese ci sono stati danni sopratutto fatti dalla tracimazione del fiume isonzo(fonte studio aperto del 8 novembre edizione delle 12 e 25).

    ma non è strano che quando queste cose succedono al sud si alza ilverbo padanoveneto: a loro non gli diamo una lira. basta soldi per il sud, che si arrangino? brutto sentirselo dire vero?

  22. mutante ha detto:

    e quando riva el rain rate, xe casin.

  23. alpino ha detto:

    ahaha mi sono dimenticato quella dell’isonzo nel pordenonese

  24. kaiokasin ha detto:

    Caro alpino, intanto tutta la mia solidarietà a chi è colpito dall’alluvione.
    Di cosa stiamo parlando? Di questo…
    “Le statistiche sono agghiaccianti. Proprio l’area centrale (del Veneto ndr)collassata in questi giorni rappresenta il 25,7% del territorio e accoglie il 50,7% della popolazione nel 47,2% delle abitazioni (ben 930 mila, di cui 80 mila senza inquilini). Nella sola provincia di Vicenza, feudo della Lega, in 50 anni la «macchia» urbanizzata è aumentata del 342%, con un incremento di popolazione limitato al 32%. Significa che i volumi urbani della città diffusa in ogni angolo sono passati da 8.647 ettari a oltre 28 mila: la cementificazione è quadruplicata.
    (Ernesto Milanesi http://www.eddyburg.it/article/articleview/16122/0/360/)
    Davvero non cogli alcun collegamento? La cementificazione (e quindi impermeabilizzazione) del territorio, accompagnata dal disordine urbanistico, è una causa fondamentale del disastro. Che sia piovuto tanto l’ho visto anch’io, ma una causa non esclude l’altra. E sul kaos urbanistico possiamo intervenire, sulla pioggia no.

  25. kaiokasin ha detto:

    Maltempo/ Cia:
    Per l’agricoltura in Veneto è una tragedia
    Politi:pesano anche abbandono agricolo e assurda cementificazione
    http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/11_novembre/09/maltempo_cia_per_l_agricoltura_in_veneto_e_una_tragedia_-2-,26920715.html

  26. dimaco ha detto:

    i vecchi sapevano dove costruire e come. Sapevano leggere la natura. Oggi nessuno sa nulla. Gli urbanisti o i tecnici del cuomune non si basano su prospezioni del territorioo su una ricerca ma su dati aquisiti in passato che tendono però a cambiare con gli anni in base a parecchie variabili come l’aumento di popolazione ecc

  27. alpino ha detto:

    Kaio la tua analisi può essere applicata a Vicenza città ma non per tutte le altre realtà tutte rurali e le immagini lo dimostrano ampiamente.
    Comunque speriamo nel sole dei prossimi giorni anche se flebile e nebbioso

  28. kaiokasin ha detto:

    No riguarda tutto il territorio, è un fenomeno di area vasta, a partire dalla cementificazione dell’alta pianura che impedisce all’acqua di andare in falda. I tecnici del Comune guardano il loro orticello (e spesso gli interessi), ma conosco una marea di urbanisti a spasso. Conosco una ragazza laureata in politica del territorio e master in protezione civile che fa la cameriera. Un urbanista col 110 e lode fa piste ciclabili. Ci vorrebbe un piano nazionale per la sicurezza del territorio, che faccia lavorare queste persone e intervenga in maniera strutturale nei punti critici (che poi sono un’infinità, più di metà del territorio nazionale). E togliere competenze alla Protezione civile, che opera con logiche solo emergenziali e basandosi sull’ingegneria idraulica di 50 anni fa (che aiutino chi è colpito dalle emergenze e stop, non devono fare tutto loro!). Ovviamente speriamo nel sole, che e aspettiamo Zaia stiamo freschi.

  29. capitan alcol ha detto:

    Togliere le competenze ai sindaci che a furia di varianti ai piani regolatori hanno fatto più danni loro di Attila.

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