26 Ottobre 2010

Elettrodotto Somplago-Wurmalch. Il WWF: “E’ inaccettabile: in Fvg la produzione di energia è superiore alla richiesta”

Sono poco consistenti le motivazioni a sostegno del progettato elettrodotto Somplago-Wurmlach. In ogni caso, la situazione ambientale fa sì che soltanto un elettrodotto interrato sia accettabile.
Lo sostiene il WWF, nelle osservazioni presentate nelle scorse settimane sulle integrazioni dello studio di impatto ambientale, consegnate da Alpe Adria Energia agli enti competenti.
L’associazione ambientalista rileva che i dati “energetici”, esposti da Alpe Adria Energia a sostegno della necessità del progetto, sono assolutamente generici e non chiariscono in alcun modo i benefici (presunti) dell’importazione di elettricità dall’Austria. Va anche considerato che non si comprende quale elettricità si preveda di importare posto che, ad esempio, nel 2008 il saldo tra produzione netta e consumi in Austria è stato negativo: 58,5 TWh prodotti, contro 63,4 TWh richiesti sulla rete, con la conseguente necessità di importare 4,9 TWh dall’estero… (fonte: dati statistici di Terna spa).

Analogamente, infondata appare l’affermazione di Alpe Adria Energia su un presunto “deficit crescente” nella produzione di elettricità in Friuli Venezia Giulia, posto che nel 2009 è stato registrato invece un surplus (9.980,9 GWh prodotti, contro 9.406 richiesti, con un conseguente surplus di 574,9 GWh, pari al 6,1 per cento del totale prodotto – dati di Terna spa).
Senza contare, aggiunge il WWF, che le centrali esistenti in Friuli Venezia Giulia hanno la capacità di produrre almeno 15.700 GWh/anno: se ciò non avviene è soltanto per l’obsolescenza di alcuni impianti e la conseguente antieconomicità dell’elettricità prodotta: emblematico il caso dei gruppi ad olio combustibile della centrale di Monfalcone. Il vero problema è quindi la mancanza di investimenti e di innovazione da parte dei soggetti imprenditoriali che operano in Regione. Un problema che si pone anche sul fronte della razionalizzazione dei consumi: il Friuli Venezia Giulia è da molti anni di gran lunga in testa, in Italia, per i consumi di elettricità pro capite, superando di molto anche Regioni altamente industrializzate come la Lombardia, il Piemonte ed il Veneto.
Tutti gli studi in materia dimostrano l’esistenza di una grande potenziale di risparmio, in Italia, nei consumi di elettricità, pari a circa il 40 per cento degli usi finali. Il che implica però, ancora una volta, la capacità (e la volontà) di investire in nuove tecnologie, peraltro già disponibili. Del resto, il “Libro verde sull’efficienza energetica” della Commissione Europea dimostra che l’investimento in efficienza è anche il più redditizio, sia dal punto di vista economico, sia da quello occupazionale. Il costo totale di produzione di un kWh è infatti circa il doppio del costo necessario per risparmiare lo stesso kWh. Inoltre, gli investimenti nell’efficienza energetica creano da tre a quattro volte più posti di lavoro, rispetto a quelli creati con gli investimenti nella costruzione di centrali elettriche nucleari o a carbone (e sicuramente ancor più di quelli creati con la costruzione di elettrodotti).
Quanto agli ostacoli tecnici ed economici, che secondo Alpe Adria Energia renderebbero insostenibile la costruzione di un elettrodotto interrato anziché aereo, il WWF osserva che la società Lucchini Energia ha proposto di costruire un elettrodotto interrato da 380 kV, lungo quasi 14 km, per collegare la prevista nuova centrale elettrica da 400 MW prevista nel porto industriale di Trieste con la stazione di trasformazione di Padriciano (in aggiunta a quello da 132 kV, esistente da un decennio su analogo percorso, e che collega la centrale Elettra con la stazione di Padriciano). Il che, prova una volta di più, come non esistano ostacoli tecnici – né evidentemente, economici – insormontabili.
Infine, il WWF rileva come sia evidente e assai rilevante l’impatto dell’elettrodotto previsto, sia sul paesaggio (tralicci altri 60 metri), sia sull’ambiente naturale. Il tracciato, infatti, non solo interesserebbe la Zona di Protezione Speciale “Alpi Carniche”, ma interferirebbe con aree di riproduzione e arene di canto di numerose specie di uccelli protetti dalla Direttiva europea n. 79/409 (cosiddetta“Uccelli”), quali il picchio nero, il gufo reale, il francolino di monte, il gallo forcello, il gallo cedrone, la pernice bianca e la coturnice, nonché con il volo dell’aquila reale e di altri rapaci. Appare quindi scontato, conclude l’associazione, che la valutazione sull’incidenza del progetto rispetto alle specie e agli habitat tutelati dalla Direttiva, non potrà che concludersi con esito negativo.
Il documento del WWF è stato inviato ai ministeri dell’ambiente e dei beni culturali (cui spetta a decisione finale sulla compatibilità dell’opera), alla Regione, alla Provincia di Udine e a tutti i Comuni interessati.

Fonte: WWF FVG

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2 commenti a Elettrodotto Somplago-Wurmalch. Il WWF: “E’ inaccettabile: in Fvg la produzione di energia è superiore alla richiesta”

  1. capitan alcol ha detto:

    Tutto quello che volete. L’elettrodotto non va fatto per un semplice motivo: non ce n’è bisogno.
    Ma per favore non tiratemi fuori che è meglio l’interrato o che i tralicci danneggiano l’usignolo purpureo carnico. Non ci credete neanche voi del WWF.

  2. nik12 ha detto:

    Caro capitan sbornia ma perchè allora non lo facciamo a casa tua? bello vedere dei tralicci in alta montagna dove la natura è incontaminata. Non serve ed è inaccettabile vedere le nostre montagne afflitte da questo cancro.

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