20 Ottobre 2010

Scampoli di storia: i “40 giorni” e “Il Nostro Avvenire” (maggio-giugno 1945)

Maggio 1945 truppe jugoslave in piazza Goldoni

Il 5 maggio 1945 ad Aidussina l’ A.V.N.O.J. (Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia) decretò l’ annessione delle province di Trieste e di Gorizia, chiamate “Litorale Sloveno” alla Repubblica di Slovenia, presieduta da France Bevk. Il 9 maggio 1945 Il generale jugoslavo Dušan Kveder che era subentrato il giorno prima al generale Josip Cerni come governatore di Trieste, annunciava dal balcone del municipio che Trieste era annessa definitivamente alla Jugoslavia: vice governatore era il comunista triestino Giorgio Jaksetich. In quei giorni, sciolto e disarmato il C.L.N. triestino, il coprifuoco venne fissato prima dalle 19.00 alle 8.00 del mattino e poi dalle ore 15.00 alle ore 10.00 del giorno successivo (sugli orari ho trovato fonti discordanti ….). L’ “ora di Lubiana” entrò in vigore alle ore 01:00 del 4 maggio. L’ esercito jugoslavo aveva assunto i pieni poteri, nominato un Commissario Politico, Franc Štoka, membro del partito comunista.

Ordinanza 1 e 2 - 3 maggio 1945

Il 3 – 4 maggio vennero emanati dall’ autorità jugoslava a Trieste, il “Comando Città di Trieste” (“Komanda Mesta Trst”) gli ordini 1, 2, 3 e 4 che proclamavano lo stato di guerra. Tra i primi provvedimenti adottati dal Commissario del IX. Corpus, vi fu la requisizione della redazione e della tipografia del quotidiano “Il Piccolo” per pubblicarvi l’ edizione in lingua italiana del quotidiano sloveno “Osvobodilna Fronta” e cioè “Il Nostro Avvenire” stampato sino ad allora clandestinamente.
L’ 8 maggio 1945 il generale Kveder in un discorso riportato sull’ edizione de ”Il Nostro Avvenire” dello stesso giorno affermava: “Nessuno ha intenzione di intaccare per nessun motivo i sentimenti italiani di questa popolazione. Gli italiani di Trieste godranno di tutti i diritti nazionali in piena libertà, in armonia con tutti i principi democratici della nuova Jugoslavia di Tito. Di più, Trieste godrà di una completa autonomia amministrativa”. Il 12 maggio si può leggere, sempre su “Il Nostro Avvenire” che era l’ edizione in lingua italiana del quotidiano sloveno “Osvobodilna Fronta”, possiamo leggere un “Proclama ai triestini” che suona così: “Per la prima volta nella sua storia la città di Trieste assuma un carattere veramente democratico, te popolare, veramente progressista. Il passato potere fascista si è sforzato di fare di Trieste il trampolino di lancio verso l’ oriente nella sua politica imperialista e guerrafondaia. Per tale ragione il fascismo ha naturalmente proprio a Trieste attizzato al massimo grado l’ odio nazionale tra italiani e sloveni, ha fatto di tutto per ergere intorno a Trieste la più alta barriera possibile ed ha cercato di svellere economicamente, politicamente e culturalmente Trieste dall’ oriente. Per questo ormai Trieste solo vegeta va, perciò essa decadeva”. Il 15 maggio 1945 Edoardo Kardelj dichiarava: ”Dobbiamo aggiungere che questi territori non sono regioni straniere , bensì nostro territorio nazionale che venne nel passato strappato con violenza alla Jugoslavia e che ci appartiene anche per ragioni morali e politiche. La migliore soluzione sarebbe che Trieste divenga autonoma nella Federazione jugoslava e tale concetto viene sostenuto non solamente dalla popolazione slovena ma anche dalla maggioranza degli italiani.

Maggio 1945 - truppe jugoslave

Questi sanno che nella Jugoslavia avranno tutti i diritti e che la vita economica sarà ben diversa da quella di prima”. Il 20 maggio 1945 “Il Nostro Avvenire” esce con una edizione straordinaria che contiene la risposta del governo iugoslavo alla nota anglo-americana a proposito di Trieste, nota che aveva affermato come tale occupazione poteva considerarsi “un colpo di mano alla Hitler o alla Mussolini”. La risposta, firmata da Tito, dice così: “E’ un fatto che la popolazione di questi luoghi ha collaborato già da due anni nella lotta di liberazione, che essa in maggior parte è jugoslava” aggiungendo poi “Con la forza delle sue armi l’ Armata jugoslava ha ricacciato il nemico fino all’ Isonzo ed oltre e la sua presenza in questi territori non si può considerare occupatrice per forza. Respingo nel modo più energico una simile imputazione e dichiaro che la Jugoslavia è disposta a collaborare e ad accordarsi su una base che non
costituisca un’ offesa ed una umiliazione per essa.”

France Bevk

La conservazione dello spirito italiano di Trieste che non era stata nemmeno sfiorata da qualche dubbio ed era anzi stata ribadita ancora il 9 maggio da Kveder, è oggetto di una critica contenuta nell’articolo “Italia e Italianità” di Carlo Vran Varni che così scrive : “Pertanto è un’ asserzione palesemente falsa che la conservazione dell’ italianità di queste terre dipenda dalla permanenza qui dello Stato Italia. Invece la conservazione molto dipenderà dall’ attività che i cittadini italiani stessi vorranno svolgere in suo favore, secondo le libertà democratiche, con assoluta e piena lealtà di intendimenti, ripudianti qualsiasi velleità irredentistica e di sopraffazione delle minoranze slave entro i nuclei maggioritari italiani”. La posizione del “Nostro Avvenire” si era andata irrigidendo per quanto riguarda la jugoslavizzazione di Trieste, mentre quella maggioranza di popolazione che Tito prima aveva dichiarato essere slava, si è trasformata in una minoranza “entro i nuclei maggioritari italiani”. L’ annessione di Trieste alla Jugoslavia viene vista come una soluzione definitiva, e a questo punto di vista è improntato l’articolo di fondo pubblicato sul numero del 26 maggio 1945: “Anche in tutti gli altri campi, da quello del lavoro ricostruttivo a quello degli approvvigionamenti, la vita a Trieste è rientrata nella piena normalità e
così lo sarebbe lo stato d’ animo della cittadinanza se non fosse per essa motivo d’ inquietudine proprio e soltanto ciò che si ode dalle radio italiana ed alleata”. Pochi giorni dopo, il 31 maggio, giungono a Trieste sei autotreni della Città del Vaticano che portavano viveri per i triestini e un articolo del “Nostro Avvenire” a firma “Oliver” si scaglia contro questo fatto: “…chi vi ha dato il diritto di trattarci come dei cani a cui si danno i resti del pranzo ?”, intendendo soprattutto riferirsi ai notiziari diffusi da Radio Bari che dipingevano la città come economicamente disfatta e sull’ orlo del crollo ! Così continuava l’ articolo del 26 maggio: “….. Siamo certi che alla fine prevarrà la volontà del popolo, prevarrà la
soluzione più progressista, quella proclamata dal governo iugoslavo relativa all’ autonomia della città di Trieste nella Federazione jugoslava.” Di giorno in giorno il giornale assumerà sempre più la veste “normale” di ogni quotidiano, creando rubriche stabili da “terza pagina” come “E’ al microfono”. Dalle misure preventive adottate dal Comando della città si passa a misure repressive contenute nelle ultime Ordinanze pubblicate: così dopo che la costituzione dell’ unione antifascista italo-slovena coincise con l’ apparizione sul giornale delle prime liste di accuse pubbliche a presunti criminali fascisti, il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio viene sciolto e così pure quelli di molti altri enti pubblici. Il 23 maggio avvenne la proclamazione ufficiale da parte jugoslava dell’ annessione di Trieste alla Jugoslavia. Il 27, parlando a Lubiana, Tito ribadisce che la Venezia Giulia è e rimarrà jugoslava. Pochi giorni dopo, il 9 giugno, dopo una difficilissima trattativa, gli alleati ottengono lo sgombero jugoslavo da Trieste. L’ 8 giugno 1945 “Il Nostro Avvenire” cessa le pubblicazioni, ed è interessante riportare qui l’ articolo di fondo di quel giorno poiché in esso è contenuta una specie di quadro riassuntivo dell’ attività del giornale dalla nascita fino alla sua fine: “Ma con la completa normalizzazione della vita cittadina anche la stampa ha da svilupparsi su nuove basi. E il nostro giornale, dopo avere aperto la via cede il posto a nuove iniziative. Sorto nel fuoco della lotta antifascista sui nostri monti, il “Nostro Avvenire” cessa le sue pubblicazioni in Trieste libera, nella Trieste democratica e progressista, nella Trieste del popolo. Ci battemmo per la fratellanza con il popolo slavo cui ci accomunò fino a ieri un comune destino di oppressione, ci battemmo per la democrazia ed il progresso e ne popolarizzammo, la più verace espressione, autorità popolare, come essa è attuata nella Jugoslavia di Tito; ci battemmo per la giustizia: ora abbiamo adempiuto alla nostra missione”. Ed è lo stesso direttore che si firma con il sopranome usato durante la pubblicazione clandestina “Compagno Avvenire”. L’ eredità del giornale viene assunta dal “Corriere di Trieste” sin dal 9 giugno. Il 12 giugno 1945 le truppe jugoslave sgomberano Trieste.

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173 commenti a Scampoli di storia: i “40 giorni” e “Il Nostro Avvenire” (maggio-giugno 1945)

  1. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    “Il 12 giugno 1945 le truppe jugoslave sgomberano Trieste”
    amen

  2. Sara matijacic ha detto:

    Molto interessante! Ho scoprto dei particolari di cui non ero a conoscenza. 🙂

  3. dimaco ha detto:

    Molto interessanti gli articoli di giornale. Molto inteeressante il progetto della città trieste autonoma. A giudicare d quello che c’è scritto Trieste non avrebbe vissuto anni bui nel dopoguerra chiusa nella morsa del comunismo. Direi che probabilmente sarebbe diventata un porto franco con tutti i vantaggi che ne derivavano. Sono prevalse altre priorità. Quellle strtegiche e politiche. Purtroppo nan sapremo mai come sarebb andata a finirese Trieste fosse passata alla Yugoslavia eavrebbe godutodi quella auonomia che volevano darle.

  4. MARCANTONIO ha detto:

    Si credemo ancora a cappuccetto rosso.

  5. Rupel ha detto:

    Trieste , in qualsiasi stato , meno che in quello italíano , avrebbe avuto sicuramente un sviluppo economico e culturale , mentre in Italia un continuo degrado in tutti i campi, la storia ci insrgna di ció

  6. Fufo ha detto:

    Se TS fosse rimasta alla YU certamente gli avvenimenti in queste zone avrebbero preso una piega molto diversa.
    Probabilmente anche il destino degli italiani in Istria sarebbe stato molto differente. Tuttavia non è andata così.
    I triestini di allora non se la sentirono(per scelta e/o condizionamento) di assoggettarsi ad un regime considerato straniero e autoritario, e scegliendo di manifestare pubblicamente la volontà di rimanere nella Repubblica Italiana.

  7. Victor Bergman ha detto:

    Cedere Trieste alla Jugoslavia avrebbe significato da una parte incoraggiare l’arroganza di Tito e dall’altra fomentare movimenti revanscisti italiani, generando così un tremendo fattore di instabilità per la regione. Questo è quello che gli Alleati temevano, e perciò restituirono Trieste all’Italia.

    Bastavano Zara, Pola e Fiume per “punire” l’Italia e “premiare” Tito, aggiungere Trieste al “jackpot” avrebbe compromesso gli equilibri futuri, che prevedevano l’Italia fedele alleata degli USA e la Jugoslavia “cuscinetto” tra USA e CCCP.

  8. capitan alcol ha detto:

    ‘Probabilmente anche il destino degli italiani in Istria sarebbe stato molto differente.’

    Il nocciolo della questione.

  9. Victor Bergman ha detto:

    Fufo, Trieste non aveva da “rimanere nella Repubblica Italiana”, giacché non fu mai tolta alla Repubblica Italiana, ma eventualmente al Regno d’Italia, per essere annessa al III° Reich – straniero e autoritario, già nel 1943, e nessun triestino manifesto pubblicamente la volontà di tornare all’Italia fino al maggio 1945.

  10. ufo ha detto:

    Ah beata ingenuità, credere che l’opinione dei “triestini” contasse qualcosa. A decidere della questione è stata la guerra fredda ormai iniziata anche se non ancora proclamata in pubblico, e l’esigenza elettorale di mantenere la “portaerei in mezzo al Mediterraneo” in campo occidentale. Di quel che ne pensavano i triestini, che fossero filoitaliani, filojugoslavi o indipendentisti, se ne strafregavano tutti, meno i diretti interessati ancora convinti di essere al centro dell’universo.

    Non che la situazione sia cambiata molto, dal 1945 in quà… Le carte si mescolano altrove, ma mi sa che gran parte della città non se ne è ancora resa conto e vive convinta di essere il “grande porto della Mitteleuropa”, un premio ambito che tutti vogliono. Sicuri?

  11. Luigi (veneziano) ha detto:

    Chi ha detto che non sappiamo come sarebbe andata con Trieste nelle Jugoslavia?

    Abbiamo un esempio perfetto: Fiume.

    A Fiume venne promessa ufficialmente l’autonomia, addirittura uno status di “città autonoma” all’interno della nuova Jugoslavia. Peace, love, and freedom.

    Com’è andata a finire? Lo sappiamo tutti quanto è autonoma Fiume, ancor oggi: zero.

    Fiume era un porto il cui futuro – nel 1945 – venne descritto pubblicamente come radioso e stupefacente, all’interno della nuova Jugoslavia.

    Com’è andata a finire? Le industrie fiumane oggi non esistono più e già in pratica non esistevano nella Jugoslavia, la cantieristica e fallita, il porto per fortuna è vivo: peccato che per raggiungere i livelli della fine degli anni ’30 abbia dovuto aspettare fino alla metà degli anni ’60, e che oggi sia ancora sotto i livelli massimi prebellici (delle guerre jugoslave, intendo dire: peace, love, and freedom).

    E mentre Trieste nel 1950 era una città completamente tornata “in funzione”, a Fiume – nello stesso anno, e per altri anni ancora – si viveva con le tessere annonarie.

    Dopo di che, ognuno può pensarla come vuole, e credere alle mirabolanti promesse della “Jugoslavia democratica” (che già è una contraddizione in termini).

    E poi che avrebbe fatto Trieste col disfacimento della Jugoslavia? Secondo voi la nuova Slovenia indipendente non se la sarebbe pappata alla stragrande? Si accettano scommesse.

    A proposito: chi è “Edoardo Kardelj”? Il “compagno Sperans” si autoitalianizzava il nome?

    L.

  12. MARCANTONIO ha detto:

    Che avevo detto io? c’e’ ancora chi crede a cappuccetto rosso

  13. alpino ha detto:

    Per fortuna furono solo 40 lunghissimi giorni così a Trieste come a Gorizia, anche solo al pensiero di 40 giorni (na quarantena slavo comunista) mi viene l’orticaria…

  14. capitan alcol ha detto:

    Come sono contento di vivere in un paese come l’Italia, per fortuna che c’è Luigi a ricordarmelo ogni santo giorno (anche quando bora.la non funziona).

  15. Victor Bergman ha detto:

    Col disfacimento della YU, Trieste sarebbe stata (giustamente) rivendicata dall’Italia, con scenari kosovari, rendendo la convivenza tra italiani e sloveni molto, ma mooolto più difficile dell’odierna quasi-pacificazione.

    L’Italia sarebbe molto più nazionalista e anti-europea, la Slovenia sarebbe una specie di Serbia delle Alpi, probabilmente incoraggiata dai tedeschi e-o austriaci.

    Per Trieste probabilmente si sarebbe trovata una soluzione tipo TLT, per un paio di anni per poi tornare in Italia 50 anni più tardi… e la Slovenia sarebbe entrata nell’EU nel 2050….

  16. fluido ha detto:

    bella sta ucronia.
    me gavè convinto de un’idea che me bazzicava da tempo per la testa.
    comunque Luigi, se femo confronti trieste adesso non xe che sia sto porto che funzia benissimo, se solo con un molo slongado de fronte ad ancaran, capodistria ne da straze no?
    entrando nella modalità “se mia nona gavesi le rodele” trieste diventava la 7^ federativa, ovvero stato federato alla YU e forse dopo la guerra nell’ex YU saria diventado stato indipendente forse con tutto el teritorio del TLT e adesso parlavimo de contenzioso con la Croazia sul canal de Leme 😉

    Con sta ucronia triestina P.K.Dick e la sua “Svastica sul sole” pol solo andarse a sconder. 😉

  17. dimaco ha detto:

    Luigi, la Yugoslavia non fruiva del piano marshall. inutile dire ch fu comunque boicottata per parecchi anni. E non dire che non è vero.La ygoslavia fu ricostruita anche grazie alle tnto bistrattate “DELOVNE BRIGADE”. Sai cosa ha detto miozio quando havisto il casino fatto dagli studeni a Ljbbljana alcuni msi fa?
    Testuali parole:” Come si permettono questi delinquenti di distruggere quello che non hanno contribuito a creare, come osano sputare sul lavoro che altri hanno fatto?”

    Io no sto post non volevo fare nessuna polemica, anche perchè sono più interessato a esaminare le varianti di una Trieste passata sotto la yugoslavia e la effettiva messain opera dell’autonomiapromessa. Lo ritengo più interessante. Possiamo chiamrla ginnastica cerebrale.

  18. Srečko ha detto:

    luigi

    Tu sei come i cani di Pavlov! No, non ti sto dando del cane, ma hai i riflessi condizionati, come i cani predetti. Ogni volta si parla anche all’incirca di Slovenia, ti esce involontario tutto il tuo livore antisloveno. Non riesci a dominarti.

    Il tuo condizionamento? La moglie esula, o figlia di…

  19. MARCANTONIO ha detto:

    Non credo sia questo il punto, nessun vero italiano avrebbe accettato Trieste in mano Yugo, ricordati che abbiamo fatto le guerre risorgimentali per riprenderla

  20. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    A Fiume la cantieristica xe fallida e el Porto xe fini’ in declino? Ma allora dovemo far um gemellaggio. A noi l’Italia ne ga conzado la stessa sorte!

    Se Trieste all’inizio dei anni cinquanta iera in bona ripresa ghe lo devi ai angloamericani, visto che dal ’54 le uniche navi che partiva iera quele dei emigranti.

  21. Tergestin ha detto:

    @ Marcantonio

    No dovevi disturbarve.

  22. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Srecko
    Non preoccuparti: no ho intenzione di svegliarti dal tuo sonno popolato da mostri.

    Io dico semplicemente che era meglio – dopo una dittatura durata vent’anni – non beccarsi un’altra dittatura di quaranta e rotti. Se la Jugoslavia fosse stata veramente quello che la sua stessa propaganda proclamava, e cioè il paese della fratellanza ed unità, allora sai che ti dico? Anch’io avrei desiderato essere jugoslavo. Invece tutti noi sappiamo che non fu così.

    Tutti noi – sia chiaro – tranne te. Ma ribadisco: non ho intenzione di svegliarti dal tuo sonno letargico.

    @ dimaco
    E’ vero che la Jugoslavia non aveva il piano Marshall, d’altro canto non leggi nell’articolo che pensavano gli jugoslavi degli aiuti provenienti dall’esterno? Il Vaticano spedisce delle derrate alimentari, e loro ci sputano sopra, chiamandole “avanzi per i cani”!

    E sai cosa pensavano gli jugoslavi del piano Marshall? Che era una forma di accattonaggio degli stati che prendevano i soldi, e di bieca propaganda capitalista per chi li dava.

    Morale della favola: il piano Marshall era una porcheria immonda e essi stessi dicevano che non l’avrebbero mai voluto.

    E allora cosa stai qui a recriminare? Meglio le tessere annonarie fino alla metà degli anni ’50 e le brigate per il lavoro d’assalto? E tientele, queste brigate!

    L.

  23. MARCANTONIO ha detto:

    Tergestin se ti vai a rivedere la storia dei garibaldini, vi troverai moltissimi Dalmati, istriani e Triestini, forse loro non erano d’accordo con te.

  24. Tergestin ha detto:

    Marcantonio, questa no la savevo!
    Anca perche’ i me ga insegnado che quando l’Italia se ga unificado iera giusto un zinquanta anni prima che i vegni da noi…..svista mia, scusime.

  25. MARCANTONIO ha detto:

    Un tentativo era gia’ stato fatto con carteggi segreti con Napoleone, poi s’e’ dovuto aspettare la 1 guerra mondiale
    Uno dei gridi di battaglia degli arditi oltre memento audere semper(poi ripreso dalla x mas) era Trento e Trieste.

  26. Srečko ha detto:

    Marcantonio

    Una rondine non fa primavera!!!

    Ricordati che ancora nel 1017 (credo) a Trieste decine di migliaia di cittadini (in gran parte donne, visto che gli uomini erano al fronte) firmarono una dichiarazine di fedelta’ (Trieste fedelissima!!!) alla corona asburgica. I tuoi irredentisti erano una minimanza!

  27. Srečko ha detto:

    Errata corrige:

    1917

  28. MARCANTONIO ha detto:

    Strano fedelta’ a chi? ad una monarchia che ora mai era in via d’estinzione, che non aveva piu’ carisma, che nel suo petto covava solo semi di rivolte?(e non parlo solo della parte italiana)

  29. MARCANTONIO ha detto:

    Minoranza? e allora com’e’ che quando sbarcarono i bersaglieri al molo Audace c’era tutta la citta’?

  30. Srečko ha detto:

    Marca…

    Hai detto poco?

    Cio’ significa che molti dei triestini sono dei voltagabbana. Prima fedelissimi, poi italianisssimi, poi fascistissimi…, melonissimi…

  31. capitan alcol ha detto:

    #22 Il piano Marshall fu proprio quello che dici tu. Propaganda americana vincolata a precisi impegni. Primo fra tutti impedire con ogni mezzo (anche l’emigrazione forzata di migliaia di italiani) che i comunisti, che all’indomani della fine della guerra godevano di ampio consenso della popolazione, prendessero il potere attraverso libere elezioni.

  32. Srečko ha detto:

    Marca…

    Chiedi a Luigi quanti firmarono la dichiarazione di fedelta’. Te lo dira’ fino al terzo decimale!

  33. MARCANTONIO ha detto:

    Capitan se ricordi bene quel periodo si sfioro’ nuovamente una guerra civile e non solo per Trieste, (episodio ad esempio dell’attentato a Togliatti) non conveniva a nessuno far scorrere nuovamente sangue visto che tutte le nazioni si dovevano risollevare

  34. matteo ha detto:

    con i se e con i ma non interessa, i jugoslavi liberarono trieste alla pari dei americani che liberarono l’italia dai nazifascisti

    parlare di occupazione sarebbe contro chi ha combattuto per rovesciare il nazifascismo, che poi se trieste fu occupata dalla armata jugoslava allora l’italia intera fu occupata dai angloamericani? questo cozza contro la resistenza

    cmq resta sempre che Angelo Vivante aveva ragione e non ho sentito nessuno poter affermare il contrario

  35. MARCANTONIO ha detto:

    Trieste liberata dagli Yugoslavi? e che e’ una barzelletta? Matte menomale che a Gorizia qualcuno con una X li ha fermati i tuoi liberatori.

  36. matteo ha detto:

    beh luigi, il piano marshal non era solo per risollevare gli stati europei ma piu per tenerli con se, cioè una mera guerra politica della geurra fredda, iniziata gia nel 1940

  37. matteo ha detto:

    allora la X era contro gl’americani?

    guarda che gl’americani occuparono l’italia uguale come i jugo occuparono trieste, liberatori o occupatori? spiegatemi la differenza

  38. Paolo Geri ha detto:

    #23 marcantonio
    Tratto da il “Corriere della Sera” (5 ottobre 2010 da un articolo della storica triestina Marina Rossi

    “Negli anni cruciali dell’unità italiana troviamo insieme triestini, istriani, friulani e veneti. Pochi istriani, pochissimi triestini, più friulani avevano partecipato nelle file italiane alle campagne del 1859-61 ….. nel 1866-70, troviamo tre triestini a Villa Glori e due operai triestini tra gli uccisi dalla polizia papalina nell’attacco a Casa Alani”.
    …….
    “Nelle elezioni amministrative e politiche Trieste continua a mandare al Consiglio-Dieta e alla Camera di Vienna, in prevalenza, candidati filogovernativi ed una minoranza di liberali, mentre l’Istria, Gorizia e Udine mandano in maggior numero liberali di sentimenti italiani o addirittura, in qualche caso, si rifiutano di eleggere deputati al parlamento di Vienna”.

    Alle elezioni del 1907 quando si vota per il Parlamento di Vienna e viene costituita una “curia” a suffragio universale i liberal nazionali vengono clamorosamente sconfitti. Se non ricordo male vengono eletti un socialista ed un esponente degli sloveni.
    Alle elezioni comunali del 1913 (40.000 votanti circa) i liberal-nazionali non superanoil 45 % dei voti.

  39. matteo ha detto:

    si giusto, infatti l’irredentismo non prese mai il popolo triestino, era piu l’alta borghesia, il popolo era per lo piu socialista e le elezioni sono un dato di fatto che sconfigge il mito del irredentismo triestino

  40. matteo ha detto:

    Nella monografia Oko Trsta (Intorno a Trieste) del 1945, scritta a più mani, si constata che l’irredentismo era presente soprattutto tra gli intellettuali, meno tra gli impiegati statali e gli impiegati delle agenzie assicurative, mentre era del tutto sporadico tra gli operai, che erano di orientamento socialista. Gli irredentisti a Trieste erano in tutto il 2 per cento, 5.000 su circa 250.000 abitanti. Tra questi erano appena 500 i militanti e 50 i fautori quotidiani degli atti di irredentismo. Il centro dell’educazione irredentista era sicuramente la scuola commerciale superiore Rivoltela. I loro avversari principali erano dal punto di vista classista i socialdemocratici e dal punto di vista nazionale il partito nazionale sloveno.
    http://www.zrs-kp.si/zrs/zgodovina/i-index.html

  41. Paolo Geri ha detto:

    Lo storico triestino Giampaolo Valdevit ha definito gli irredentisti triestini di allora “i figli di papà” …..

  42. MARCANTONIO ha detto:

    Matte’ la X era innanzitutto, contro un qualsiasi smembramento italiano, con gli americani fece numerosi abboccamenti per difendere il fronte orientale, non esito’ nemmeno a schierarsi contro chi (tedeschi se non ricordo male) voleva fare tabula rasa a Gorizia,non era comunque filo americana, visto che ad Anzio li combatte’ e duramente, si trovo a sciegliere il minore dei mali, gli americani si sapeva che sarebbero andati via, i titini sarebbero rimasti, ecco perche’ qui combatte con ancora maggior accanimento.
    Ti ricordo che far parte della X era un vanto, pochi sanno che anche con i partigiani esisteva una specie di patto(voi non attaccate noi e noi non attacchiamo voi) ma furono pronti a versare ogni stilla di sangue per fermare qualsiasi invasione.
    L’onore delle armi si concede raramente e ti ricordo che consiste nello sfilare in armi davanti al nemico che saluta militarmente.
    Ultima nota se ti risenti l’inno c’e’ un giuramento “noi ti giuriamo che ritorneremo ovunque Dio volle il tricolore, noi ti giuriamo che combatteremo finche’ avremo pace con onore”
    Pace non erano guerrafondai, ma si battevano per l’onore di essere italiani, onore che era stato macchiato da un re infingardo e traditore e non verso i tedeschi ma verso gli stessi italiani

  43. Srečko ha detto:

    Marca…

    “furono pronti a versare ogni stilla di sangue”

    Un po’ di retorica non fa male, eh?

    Peccato che si macchiarono di crimini di guerra…

  44. MARCANTONIO ha detto:

    citami quanti della decima furono incriminati.
    Tranne il Comandante a me non risulta nessuno e fu assolto per non aver fatto crimini di guerra.
    A parti inverse poi ti faccio una domanda io, quanti americani, inglesi francesi, sarebbero stati incriminati per crimini di guerra?
    Da che tempo e tempo la storia l’hanno sempre scritta i vimcitori ed a malincuore mi tocca ammettere che lo fecero anche i romani.

  45. alpino ha detto:

    Marcantonio è inutile, per chi rimpiange mancati passaggi alla Jugoslavia ogni difesa dell’italianità altro non fu che ostacolo eppure come dici bene tu a gurdare i filmati e le foto del molo audace e del confine posto a Duino quel 26 ottobre furono tantissimi ad accogliere i marinai, l’esercito ed i carabinieri d’Italia.
    Ma tant’è che in quel 26 ottobre finalmente sventolava il tricolore ed oggi 21 ottobre continua a sventolare e tutto il resto sono solo chiacchere da blog anche grazie ai patrioti della nostra X

  46. matteo ha detto:

    non erano patrioti, i patrioti seguono il re e le sue decisioni

  47. matteo ha detto:

    scusa alpino ma i alleati liberarono o occuparono l’italia?

    grazie alla X un piffero, grazie alla resistenza, la X non centra un tubo con la resistenza anzi sono nemici

  48. MARCANTONIO ha detto:

    Gia’ un re che gia’ nella 1 guerra mondiale andava al fronte naturalmente nelle retrovie a far fotografie e che scelse i peggiori comandanti(vero Cadorna) per il suo esercito e che penso’ bene nella seconda di filarsela al dsicuro lasciando il paese nel caos piu’ completo ed alla merce’ di tedeschi giustamente incazzati per quello che era un tradimento a tutti gli effetti.
    Si e’ patrioti nel difendere la propria terra ed i propri abitanti non nel seguire pedessiquamente un vile.

  49. MARCANTONIO ha detto:

    Ma la resistenza de che se non si fossero trovati sul suolo italiano gli anglo americani, i cosidetti resistenti se ne sarebbero stati cucci cucci, vatti a vedere le date di quando uscirono fuori, prima se ne guardavano bene.

  50. dimaco ha detto:

    luigi non cpaisco perchè vuoi a ogni costo innescare una polemica con me. non mi pare di essere stato ne sgarbato, ne volgare nel mio commento. Ho solo espresso una mia opinione, opinione che ho piacer di condividere. Se a te non sta bene è un fatto tuo. ma nonpuoi continare a tirarmi per i apelli verso il precispizio di una discussione che sfocerebbe nelle solite cose.

    Le delovne brigade jhanno dato il loro contibuto alla ricostruzione dellaYugoslavia. Se a te nonstanno bene è affar tuo, se a te non sta bene che ipreti venissero mandati a lavorare(questi si in maniera coatta) sulle strade e a creare infrasture invece di fare politica nelle chiese sei libero didissentire. io nonte lo impedirò di certo. possosolo esprimerelamia contrarietà alle cose che tu affermi. Il vaticano aveva un motivo che era tutt’altro che nobile nel mandare quel treno di merce a Trieste. Era un’abile mossa propagandistica niente altro. Il piano marshall era anch’esso propaganda. Hanno semplicemnte comprato le nazioni europee.

  51. MARCANTONIO ha detto:

    Dimaco era comprare mezza europa era alla fame nera
    Cio’ ce n’hai messo de tempo ad arriva’ da mo che t’aspettavo ah ah ah

  52. dimaco ha detto:

    @48, di nuovo siamo in sintonia su qualcosa MARCANTONIO, credo che tra breve collasserà di nuovo il sito. Cadornma era un generale dasalotto e a lui è imputabile tutta la responsabilità della rottadi caporetto. Non capisco come mai lo hanno sempre onorato come un eroe. Mistero.

  53. MARCANTONIO ha detto:

    mancava facile prima di comprare errata corrige

  54. matteo ha detto:

    allora gl’angloamericani insieme ai jugo liberarono l’italia?

    il re si rispetta sempre, è la piu alta carica dello stato ed è lo stato fatto persona, alla pari oggi abbiamo il presidente della repubblica che è il rappresentante degli italiani, chi ha senso dello stato ed è patrioita non puo non dare pieno appoggio a quello che dice e fa il re o il presidente della repubblica, nel bene o nel male non si volta le spalle allo stato che è rappresentato dal re, diverse invece furono le mkotivazioni che spaccarono la X mas in due, alcuni restarono sotto lo stato (regia marina) e altri erano i traditori

  55. MARCANTONIO ha detto:

    Cadorna eroe? bell’eroe oltre quello che citi ha sulla coscienza migliaia di morti per la sua incapacita’ e negligenza, c’erano solo due generali all’altezza ma all’eroe facevano ombra e li siluro’, con uno dei due al comando non ci sarebbe stata Caporetto.
    Ps: anche Diaz non era un aquila

  56. dimaco ha detto:

    semplicemente cerco di non partecipare troppo attivamente alla discussione in quanto non voglio scadere nelle solite diatribe. Il thread è interessante ma si scivola sempre dalla parte sbagliata con il passare dei commenti. Trovo che quello che è scritto apre un nuovo angolo di osservazione sui fatti che sono accaduti.Io per esempio non lo sapvo di questo articolo(non sono onniscente) su Nostro avvenire. indubbamente le cose su tutto il littorale sarebbero state diverse.

  57. MARCANTONIO ha detto:

    Matte’ tutto puoi dire fuori che la Decima era traditrice, il tuo caro re e’ stato l’emblema del tradimento, la controparte della decima perche’ tu sappia combatte’ con gli angloamericani, ma chiese promessa solenne di non doversi mai scontrare con la decuima altrimenti non avrebbero combattuto(e altrettanto avrebbe fatto la decima)
    Matte informati meglio sull’emanazioni degli incursori lo spirito e’ unico e lo e’ ancora adesso negli eredi.

  58. dimaco ha detto:

    Cadorna durante ilventennio, ricevette una bella casa e una pensione e fu sepolto con tutti gli onori, per questo dico che per me è un mistero il perchè fosse tanto veneratto. Quando vi fu la rotta di caporetto, gli italini volevano rispondere al fuoc ma Cadorna oridno che si dovesse spararesolo dietro suo ordine preciso. lui si trovava in vacanza per un’paio di giorni non so dove. Il resto è storia

  59. MARCANTONIO ha detto:

    Dimaco stai invecchiando e ti stai addolcendo, o forse sono io strano i miei migliori amici li ho sempre avuti nella parte avversa ah ah ah

  60. Srečko ha detto:

    Marca…

    Il paese fu alla merce dei tedeschi? Non mi sembri un gran che coerente.

    Gli italiani furono coi tedechi ad occupare mezza Europa, a cominciare dalla Slovenia, dove commisero quel che commisero, e poi, quando le cose all’Italia andarono male e fu occupata dagli americani per una meta’ a dai tedeschi per l’altra. La tua gloriosa X combatte’ coi tedeschi anche in Italia. E allora l’Italia era alla merce’ dei tedeschi e della X!

    Insomma puoi dire quello che vuoi, ma i fatti rimangono: l’Italia inizio’ la seconda guerra mondiale da alleata tedesca e da aggressore e la guerra la perse. La X fu uno strumento in mano tedesca fino alla fine, fu armata dai tedeschi, alla cui merce’ era l’Italia. Ed i tuoi eroi della X, combattevano per l’Italia e l’italianita’? NOn mi sembri molto coerente, come non lo erano quelli della X. Prima fascisti ed aggressori. poi coi nazisti ed aggressori, poi overnight difensori della democrazia e della italianita’.

    Le favole vanno raccontate ai bambini. Noi adulti vogliamo la storia.

  61. MARCANTONIO ha detto:

    Un altro degli errori del ventennio e’ stato glorificare un cialtrone come Badoglio i risultati si sono visti

  62. dimaco ha detto:

    Il ventennio è stato un’errore Marcantonio. Non so perchè ma mi ricordi un mio amico che fa l’avvocato a Roma.

  63. MARCANTONIO ha detto:

    Srecko informati meglio come ho gia’ detto piu’ volte nella decima era assolutamente vietato appartenere a qualsivoglia partito e si batte’ solo per la patria e per l’onore di rispettare la parola data(quindi di non fare i voltagabbana, sport che piace a molti)

  64. MARCANTONIO ha detto:

    Giuro Dimaco che nella mia vita ho fatto il giornalista, ma l’avvocato mai.

  65. dimaco ha detto:

    suvvia non volevo offenerti, potrai mai perdonarmi?

  66. MARCANTONIO ha detto:

    ah ah ah se queste fossero le offese, pensa con il mio migliore amico ogni tanto facciamo degli amarcord lui era di potere operaio io come sospetterai di tutt’altro genere, ci volevamo e vogliamo un bene dell’anima ma ricordiamo sempre quante ce ne siamo date ah ah ah

  67. MARCANTONIO ha detto:

    La cosa piu’ importante per me e’ la stima e il rispetto della persona, sono sempre stato un seguace della filosofia di Voltaire, anche se spesso e’ stato motivo d’attrito anche con i miei.

  68. capitan alcol ha detto:

    A parte che dovresti specificare a quale X ti riferisci visto che dopo l’8 settembre fu smembrata in due parti delle quali l’una combattè con gli americani al sud.
    Poi basta con la storia di Tarnova. Quale italianità stavano difendendo se erano alle dirette dipendenze dei tedeschi?
    OZAK non dice niente a nessuno?

  69. MARCANTONIO ha detto:

    Tornando a Caporetto Dimaco, parte notevole la ebbe anche Badoglio cosi’ mi racconto’ uno dei miei nonni ivi presente, un povero ardito due medaglie d’argento ed una di bronzo che diede in cambio alla Patria(che brutta parola per molti) le gambe un occhio ed un braccio souvenir di due bombe a mano austriache.
    L’altro nonno fece lo stesso fronte ma ne usci’ indenne, dimenticavo ti satrai chiesto dove nasceva il mio amore per la decima a Tarnova c’erano 2 miei zii.

  70. MARCANTONIO ha detto:

    Capitan informati di Decima ce n’era una sola quella al sud aveva tutt’altro nome
    Nascevano entrambe dalla flottiglia mas, ma decima era solo quella al nord

  71. MARCANTONIO ha detto:

    Dimenticavo Capitan d’accordo con i tedeschi? a La Spezia e Gdenova volevano far saltare le infrastrutture portuali e la Decima gli punto’ le armi contro a Gorizia volevano far saltare i ponti e si ebbero anche li le armi puntate e’ essere con loro questo?

  72. Srečko ha detto:

    Marca…

    La X da chi ricevette armi e vettovagliamenti da fine 1943 ad aprile 1945?

  73. capitan alcol ha detto:

    Quella al sud era quella che continuava a combattere in mare. Gli altri erano solo manovalanza di montagna per i tedeschi.

  74. Srečko ha detto:

    Marca…

    Perche’ non rispondi al mio post n. 60?

  75. MARCANTONIO ha detto:

    Erano talmente a corto di tutto che spesso usarono anche armi strappate al nemico, i tedeschi li rifornirono sporadicamente e in ogni occasione si lamentarono con Mussolini della scarsa cooperazione su molti eventi, Borghese fu chiamato(e’ un eufemismo) ben tre volte a Salo’

  76. capitan alcol ha detto:

    In quali contesti venissero impiegati certi reparti è sintomatico. Come la storia dei scarponi di cartone che indossavano gli alpini in Russia.
    Questa era la follia di chi comandava l’esercito in quegli anni.

  77. viofla ha detto:

    trieste austriaca si, ma yugoslava mai.

  78. MARCANTONIO ha detto:

    Capitan ma che cavolo dici, navi non ne avevano piu’ i nostri cari ammiragli anziche’ autoaffondarle come fecero molti paesi le consegnarono intatte, era d’uopo combattere via terra.
    Ti rispondo Srecko se io do una parola e sono un uomo d’onore la mantengo sino alla fine sia che vinca sia che perda questo e’ l’onore, non faccio il volttagabbana a piacimento, basta guardare quanti antifascisti sorsero alla caduta del fascismo ed erano stati fascisstissimi fino a un momento prima.
    Ti devo anche ricordare chi vinse i littoriali(e se non eri piu’ che fascista non potevi partecipare) tutta gente che poi si riscopri’ antifascista.

  79. capitan alcol ha detto:

    Tanti erano “fascisti” perchè sennò venivano a prenderti a casa.

  80. capitan alcol ha detto:

    Sicuro? Mi pare di aver letto da qualche parte la fine che fece l’Aquila prima e mai terminata portaerei italiana.
    Quanto a quello che rimaneva della flotta da guerra italiana dovremmo rileggerci assieme le tristi pagine di Taranto e Capo Matapan e di chi ne fu la colpa.

  81. MARCANTONIO ha detto:

    Ah si ti faccio allora due nomi eccellenti Moro ed Ingrao vinsero entrambi i littoriali e non andava certo a cercarli a casa nessuno

  82. MARCANTONIO ha detto:

    ti faccio notare poi una piccola differenza Nenni fondo’ insieme a Mussolini i fasci di combattimento quando vennero in conflitto Mussolini lo mando’ al confino, Stalin al suo posto lo avrebbe ucciso…piccola differenza

  83. MARCANTONIO ha detto:

    Taranto e Matapan furono distrutte le navi per l’inettidudine degli ammiragli io sto parlando di armistizio fatto la Francia si arrese ai tedeschi ma affondo le proprie navi l’Italia non lo fece

  84. capitan alcol ha detto:

    Che è come dire che se vinco una borsa di studio oggi automaticamente verrò ricordato come un fervente berlusconiano?

  85. capitan alcol ha detto:

    Quand’è che l’Italia si arrese ai tedeschi?

  86. matteo ha detto:

    beh, i miei combatterono per l’austria ungheria, nella seconda uno ucciso dai fascisti e uno sparato dai partigiani

  87. MARCANTONIO ha detto:

    E’ diverso, ai littoriali non potevi parteciparvi se non eri iscritto al pnf e fervente fascista era una condizione sine qua non

  88. matteo ha detto:

    come no, anche alcune navi le autoaffondarono per non darle ai americani

  89. MARCANTONIO ha detto:

    Matte’ anche tra fratelli si tirarono addosso la guerra tira fuori sempre il peggio dell’uomo.

  90. MARCANTONIO ha detto:

    no Matte’ stanne certo nessuna nave s’autoaffondo’

  91. capitan alcol ha detto:

    La portaerei Aquila venne affondata da quella che il nostro amico non vuole riconoscere come la vera erede della decima flottiglia credendo che gli eredi fossero una banda di autonominati scagnozzi di Globocnik.

  92. MARCANTONIO ha detto:

    In primis come si fa ad affondare un qualcosa che mai prese il mare
    in secundis di X ce n’e’ una sola l’altra era
    la Mariassalto informati

  93. MARCANTONIO ha detto:

    visto che mi so stufato ecco da wiki cosi’ Capitan stara’ bono

    A seguito dell’armistizio di Cassibile, reso noto alla sera dell’8 settembre 1943, anche la Xª Flottiglia MAS come quasi tutti i reparti delle Regie forze armate si sbandò. Parte di essa, confluita in una unità denominata Mariassalto, partecipò nel 1944 e nel 1945 ad un paio di azioni, al fianco di omologhe unità britanniche, per mantenere aperto il Porto della Spezia, contro il tentativo dei tedeschi di affondare delle navi alla sua entrata. Alla prima di queste azioni prese parte Luigi Durand De La Penne una volta rimpatriato dalla prigionia.

    Tuttavia, nella confusione e nello sbandamento delle forze armate causato dalle circostanze dell’armistizio e dalla fuga del re Vittorio Emanuele III da Roma, alcuni ufficiali della Xª MAS, rimasti alla sede della Spezia, con a capo Junio Valerio Borghese decisero di continuare la guerra al fianco del Terzo Reich.

    Egli avrebbe poi spiegato tale azione dicendo di avere fatto questo «per riscattare l’onore militare dell’Italia, riconquistare la stima della Germania e ricondurre le due nazioni sul piano dell’alleanza» (secondo le sue stesse parole tratte da una intervista rilasciata nel dopoguerra al giornalista e storico Ruggero Zangrandi). La Decima assunse, almeno ufficialmente, atteggiamento del tutto apolitico ed apartitico, tanto che per essere inquadrati nei marò della Xª MAS occorreva non essere iscritti ad alcun partito politico.

    Borghese strinse dunque il 12 settembre direttamente con il Capitano di vascello Berninghaus della Marina da guerra germanica, la Kriegsmarine, una singolare alleanza che permetteva la continuazione dell’attività della Xª MAS con il Terzo Reich, conservando bandiera (a cui era stato tolto l’emblema dei Savoia) e divisa italiane, seppur sotto il controllo operativo tedesco.

  94. capitan alcol ha detto:

    La X fottiglia è solo un nome che fino al giorno prima era un altro.
    A me pare che il poco informato sia tu.
    Ma ti capisco, in tanti ormai stabiliscono l’inizio della storia prendendo più o meno una data a caso.

  95. MARCANTONIO ha detto:

    leggi quello che ho postato e ricordati che ho avuto parenti nella Decima
    E mo me ne vado perche’ altrimenti il generale mi fucila ah ah ah a domani

  96. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Il piano Marshall – volenti o nolenti – fu la pietra angolare della spettacolare rinascita economica europea del dopoguerra.

    Che gli americani avessero delle chiare intenzioni di ingerenza geopolitica negli affari dell’Europa occidentale, è una cosa talmente ovvia che non riesco a capire che senso abbia rimarcarla. Tuttora abbiamo gli americani in casa nostra.

    Il punto è che tutto va inserito nel giusto contesto, giacché negli stessi identici anni l’Unione Sovietica mostrava chiaramente la propria natura imperialista, di tutt’altra natura rispetto all’imperialismo USA.

    Devo proprio ricordare che l’intera Europa orientale fu cacciata in un tunnel costellato da una serie di dittature criminali?

    Devo ricordare che le nazioni annesse all’Unione Sovietica vennero e considerate “roba russa” (come per esempio gli stati baltici), che previde una politica annessionistica che consisteva pure nel “travaso” in quelle zone di ampie comunità russofone?

    Quindi il discorso – alla fine degli anni ’40 – non era altro che “o di qua, o di là”, salvo rarissime eccezioni quali la Finlandia o la Jugoslavia, con la differenza che la prima fu comunque uno stato democratico ove vigeva il pluripartitismo, la seconda invece fu una dittatura di tipo social-comunista, temperata negli anni con gran barcamenamenti fra i due blocchi contrapposti.

    Bisogna quindi valutare il piano Marshall come un vero e proprio lampo di genio di un’amministrazione americana, che ruppe totalmente con le precedenti situazioni postbelliche.

    Non era mai accaduto nella storia moderna che uno stato vincitore aiutasse gli sconfitti: di solito gli sconfitti dovevano solo pagare e stare zitti.

    E – per cortesia – adesso non mi si venga a dire che nell’Europa orientale si viveva meglio che nell’Europa occidentale, in tutti i sensi: sia economico che politico.

    Un minimominimominimo di obiettività bisognerà pur averla… o no?

    L.

  97. alpino ha detto:

    la Decima è la Decima e la Mariassalto è la Mariassalto divennero due cose distinte dal 43 anche se vigeva l’accordo segreto di non belligeranza tra le due componenti.
    Nell’Italia nord orientale è inutile che ci giriamo attorno è la storia che lo dice la Decima Mas lottava e boicottava tutto ciò che minava l’italianità della Venezia Giulia, era l’unico obiettivo, lottava contro le truppe jugoslave ma boicottava anche le azioni dei tedeschi che minava l’italianità del litorale punto.
    Ora semplifichiamo anche per l’uomo della strada: se eri italiano e tale volevi restare la tua resistenza era quella della decima e dei partigiani bianchi, se ti sentivi slavo e tale volevi diventare a tutti gli effetti la tua resistenza era quella dei partigiani rossi e vedevi in Tito il liberatore, se la smettiamo di vedere alla Resistenza come unica corrente e ci mettiamo l’anima in pace che la resistenza in queste terre nulla ha a che vedere con quella di Roma, Milano ecc ecc ma che fu un qualcosa di più complesso allora potremmo portare avanti un dialogo nuovo

  98. Ezio ha detto:

    Guardate che l’Italia è rimasta dove ha scelto di andare 65 anni fà (ovvero nell’Europa Occidentale e liberale) la Yugoslavia che quì qualcuno vuole glorificare e mistificare si è dissolta come neve al sole (…magari con qualche centinaio di guerre in più, e con qualche decina di migliaia di morti in più rispetto al semplice evento atmosferico) così come si è dissolto l’utopistico modo di pensare e governare comunista. Mi sembra quindi che Trieste italiana sia stata la decisione migliore per il capoluogo giuliano, la cui unica colpa è stata quella di essere circondato (senza colpe proprie) per decenni da un confine refrattario al mondo esterno. La colpa è semmai di chi ha deciso la linea di confine, che come una lama su una torta – sia a Gorizia che a Trieste – ha diviso le città capoluogo dal loro naturale entroterra, amputandole per sempre delle gambe necessarie per correre.
    Deo gracias bene ibat !!!
    Ezio da Gorizia

  99. Srečko ha detto:

    alpino

    Se veramente vuoi fare un passo avanti nel dialogo, comincia con lo smettere di usare il termine slavi, slavo. Noi sloveni abbiamo una propria identita’, di cui andiamo fieri, e vedere continuamente questi termini generici, ci da’ per le balle! Se veramente hai amici sloveni, mi meraviglio tu non l’abbia ancora capito!

  100. Srečko ha detto:

    Ezio

    Finalmente uno che ha capito tutto.

    Il confine deve essere sul Monte del Nevoso!!!

  101. alpino ha detto:

    Srecko scusime ma me sa che ti te son un sloven de carton, mai e dico mai sentito uno sloveno offendertsi per il termine slavo, o slavi perchè è ciò che sono o no? che so’ kURDI pachistani? ohh come si chiamava la grande casa che vi raccoglieva prima? Jugoslavia o no? se ti vergogni della nomenclatura e delle tue origini non è colpa mia ma deciditi o te son slavo o italian o austriaco

  102. alpino ha detto:

    e aggiungo quando invasero Trieste erano o no esercito jugoslavo mica erano tutti sloveni o tutti croati o tutti serbi provenivano da ogni angolo dell’allora Jugoslavia

  103. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    sgrunt !

  104. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    quasi quasi fazo dei copia incolla a caso con post (a caso) dele discussioni precedenti (a caso) 🙂

  105. Srečko ha detto:

    alpino

    Ora dovrei dirti quello che veramente penso di te, ma mi cancellerebbero subito. Noi sloveni siamo si slavi, ma cosi’ come voi siete latini eppure nessuno di voi scrive e parla di latini. Quella degli slavi e’ una grande famiglia in cui ci sono piu’ di dieci diverse nazioni! Npoi non neghiamo di essere slavi, ma siamo specificamente sloveni. E quelli che frequenti sono tutta gente senza le palle perche’ non ha il coraggio di dirti in faccia che questa di chiamarci slavi e’ un’offesa. E’ un ‘offesa perche ancora oggi nel III millenio ci nega l’identita’.

  106. capitan alcol ha detto:

    se eri italiano e tale volevi restare la tua resistenza era quella della decima

    Questa è proprio la castroneria massima della giornata.
    A parte che la gente comune aveva altre priorità all’epoca che rimarcare la propria italianità, ma forse non conosci la guerra per sapere quali esse fossero. In secondo luogo accomuni una parte della resistenza a dei subalterni ai tedeschi che di fatto erano gli occupanti. Non c’era Italia all’epoca da queste parti, tutto quello che vedevi era OZAK (che non va letto al contrario). Comandavano questi due

    http://www.holocaustresearchproject.org/essays&editorials/sinisterroles.html

  107. alpino ha detto:

    Srecko signur benedet sei o no slavo si o no? gli ebrei di israele si offendono se li chiami ebrei? NO, mica ti chiedono di chiamarli Israeliani, gli americani si offendono se li chiami americani?NO, mica ti chiedono di chiamarli Statunitensi o Texani, i sud americani, gli africani nessuno si offende nell’essere chiamato per ciò che è, sempre che sia fiero delle proprie origini se non lo è il discorso cambia, no sta venirme fora con monade desso che un sloven se incazza se te ghe disi slavo, cossa go de dirghe Europeo?

  108. alpino ha detto:

    @capitan
    stai tranquillo che chi lottava perchè le terre orientali rimanessero in Italia di certo non collaborava con i tuo idoli e se non ne sei convinto ti invito a Gorizia alla commemorazione della X a sentire un po’ di campane diverse dal tuo rosso din don dan

  109. Srečko ha detto:

    alpino

    Non v’e’ piu’ sordo del sordo!

    Si noi siamo slavi, ma il termine slavo e’ generico, comune ai russi, polacchi, ucraini, bielorussi , cechi, bulgari, sorabi… ecc. ecc. Tutti noi siamo slavi. Pero’ di un russo e a un russo tu non scriverai continuamente che e’ slavo, perche’ ti prendera’ a calci in culo. Lui e’ si slavo, ma soprattutto e’ russo con la sua identita’ ben chiara e definita!
    Cosi’ siamo anche noi sloveni, slavi si, ma diversi dai serbi, croati, bulgari polacchi ecc. ecc. Ficcati in testa che noi si siamo slavi, ma prima di tutto sloveni, con una lingua e cultura diverse da tutti gli altri slavi!!!

  110. alpino ha detto:

    ok Srecko sei SLOVENO (mamma che casin e se te gavessi ditto sciavo 🙂 te me copavi)

  111. Srečko ha detto:

    alpino

    Tra l’altro hai fatto un esempio veramente infelice: gli ebrei di Israele sono ebrei ed israeliani e fin qui non ci piove. Ma non tutti gli ebrei di questo mondo sono israeliani, perche’ vivono altrove e spesso nulla vogliono avere a che fare con Israele. Questi forse, se gli dai degli israeliani ti manderanno a fare in culo! D’altra parte non tutti gli israeliani sono ebrei, perche’, guarda caso, c’e’ un paio di milioni di israeliani, che di nazionalita’, cioe’ lingua e cultura, sono arabi, ma di cittadinanza sono israeliani. E questi si che ti manderanno a fare in culo se gli dai dgli ebrei!

  112. Srečko ha detto:

    alpino

    No, non ti avrei accoppato, come non ho accoppato tutti quelli che mi hanno gia’ detto ščavo, pero’ avresti avuto tutto il mio disprezzo. E di cuore! 🙂

  113. matteo ha detto:

    [L’ammiraglio Bergamini] premette che non potrà comunicare tutto quanto ha saputo al Ministero della Marina;

    · gravissime decisioni sono in vista da parte del Governo, delle Forze Armate e del popolo italiano, non è rimasta che una sola forza ordinata e compatta: la Regia Marina;

    · nessuna Regia Nave deve cadere in mano né degli alleati né dei tedeschi. Piuttosto autoaffondarsi. Al telegramma convenzionale “Raccomando massimo riserbo” dar corso senz’altro all’autoaffondamento; se non arriva tale telegramma, regolarsi di propria iniziativa in base agli ordini predetti; tener presente che il telegramma può non arrivare perché l’Autorità Superiore può trovarsi nelle condizioni di non poterlo trasmettere. In ogni caso, nessuna Regia Nave deve cadere in mano né degli alleati né dei tedeschi;

    · dovendo procedere all’autoaffondamento fare di tutto per effettuarlo in alti fondali, in prossimità di coste. Se in bassi fondali, autoaffondare le navi mettendo in atto anche i mezzi di autodistruzione, se le navi minacciano di cadere in mano alleata; autoaffondare senza distruzioni, se minacciano di cadere in mano dei tedeschi;

    · la Maestà del Re ha dato l’ordine che in tali contingenze non deve essere sacrificata alcuna vita umana;

    · previsto anche un altro telegramma convenzionale “Attuate misure ordine pubblico promemoria n. 1 – Firmato Comando Supremo”. A tale ordine catturare i tedeschi che si trovano a bordo ed attuare “l’allarme speciale” e cioè mettere le navi in stato di allarme e di difesa contro eventuali colpi di mano dall’esterno;

    · conferma del comandante Valdambrini che per Antonio Da Noli e Ugolino Vivaldi è prevista la speciale missione con alti personaggi.
    http://www.regianaveroma.org/Storiografia/Armistizio/8_settembre_1943_pomeriggio.htm

  114. matteo ha detto:

    diedero il piano marshall proprio perchè erano i vincitori e gli serviva alleati per combattere la guerra fredda, non ci vuole molto a capire che i russi fecero la stessa cosa, per l’america era di avere il monopolio del europa in caso di geurra contro la russia, tutti credevano imminente

    che la russia non aiuto l’europa non è vero, la russia diede ampio spazio per accappararsi consensi cosi come l’america, di fatto noi siamo stati pedine

    un altra cosa, state sicuri che se la jugo restava sattellite russo a quest’ora eravamo provincia americana

  115. dultan ha detto:

    alpino prova a dirghe latino a un latino americano a New York e dopo te consiglio la X che te vegni a difender, disemo che xe modi e modi de dir, ghe vol sensibilità e conoscenza per capir queste differenze.
    purtroppo xe come il discorso de talian, che per qualched’un risulta dispregiativo epur xe il termine triestin per italiano a qualched’un slavo a trieste dove, non se xe ignoranti (spero) e se sa che vivi sloven,i pol risultar offensivo o sintomo de ignoranza. Penso che Srečko voleva farte notar questo.

  116. capitan alcol ha detto:

    Commemorare cosa?
    Quelli che difesero la deportazione di 20000 ebrei attraverso San Sabba e che avevano le mani sporche di 1 milione e mezzo?
    Dovrei commemorare quella gente lì?

  117. alpino ha detto:

    Ma mi go capì che Srekno voleva indicar quel, sol che el xe partido in 5^ dove che non doveva, stavimo parlando dell’invasione jugoslava del 45 in quel contesto no se parlava de Sloveni ma de slavi o jugoslavi perchè come detto prima erano provenienti da ogni angolo della Jugoslavia, lui poi è partito generalizzando e portando ai giorni nostri il discorso, ma ripeto parlavamo del 45.
    Seconda cosa per Srekno, io ho ben scritto EBREI DI ISRAELE perchè savevo che te vegnivi fora coi ebrei che xe in giro per el mondo, infatti ho voluto specificare solo quelli di israele, comunque finimola qua tanto Trieste xe italiana tiè 🙂 🙂

  118. alpino ha detto:

    ti no te ga de commemorar nissun, anzi ti commemora i tuoi e mi commemoro i miei.
    Se sentimo

  119. matteo ha detto:

    trieste xe in aministrazion italiana, la proprietà no xe italiana, due cose differenti

    ah cmq trieste co l’italia no la ga guadagna niente, nuje, basta vedere el porto che i lo ga rovinado o altro

    Angelo Vivante saveva ben quel che el diseva, el gaveva ragion, mati che no i lo ga scolta

  120. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    1945-1991…

    dunque…. 46 anni dopo, se la matematica no xe un opinion…

    quei che qua a trieste no gavemo voludo nel ’45 de altre parti i se li ga cucadi per 46 annetti (va ben, mejo tardi che mai)

    http://www.youtube.com/watch?v=kzdtVmmUG4s

  121. matteo ha detto:

    e cosa centra la slo piero? qua se parla de come l’italia ga manda a remengo trieste

  122. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    e cossa centra de come che l’italia ga mandà a remengo l’italia con el post in question ? eh !?

    me domando se quei che dopo 40 giorni ga “liberado” trieste gavessi fato mejo.

    me ricordo nei anni 70 le rive piene de pullman de zente che comprava perfin bambole de meter sul leto, buh… de che ..zz ste parlando !?

  123. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    http://www.youtube.com/watch?v=oNd-OmF2Q10

    forse qualchidun rimpianzi de no esserse trovado coinvolto in robe del genere ?

  124. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    cerchemo de esser seri, un minimo…

  125. Macia ha detto:

    Srecko: è meno frequente, ma talora si usa l’espressione “latini” per indicare almeno collettivamente italiani, spagnoli, portoghesi e anche romeni; un po’ meno i francesi. Si usa. Nessuno di noi si è mai offeso.
    La verità è che il mondo slavo, da Ovest, sembra (forse è) più compatto di quello occidentale, nel quale non vi sono solo popoli latini.
    Pozdrav.

  126. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo 123

    Certo: qua se parla de come l’Italia ga mandà a remengo Trieste, invenze de lassarla alla Jugo (come xe scrito nel articolo) per farla deventar la più bella e ricca cità de l’universo.

    L.

  127. Tergestin ha detto:

    Trieste ga vissudo due fasi de rilievo internazional e sviluppo economico.
    Precisamente quela soto l’Austria, in particolar modo da Maria Teresa in poi e quela soto el TLT dei angloamericani.
    Questo xe storico.

    El resto xe pure ciacole de partito e monade per chi ga voia de perder tempo con beghe etniche deliranti e vece come el cucco.

  128. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    trieste e la (meravigliosa yugo)

    “….Trieste era la prima destinazione di una libertà diversa, di un sentimento diverso, anche se devo ammettere che quel che contava davvero era il ritorno. Di nuovo nei nostri vicoli, sentieri e calli, al cospetto della ”roba” che ci eravamo accaparrati provavamo un senso nuovo di vittoria, quello di una soglia attraversata: con la merce colorata ci industriavamo a conquistare una ragazza, a ingelosire i vicini e gli ospiti a tavola…”

    Rade Serbedžija

    tuto el resto xe tergestinade dei tergestini col cul pien e mai contenti

  129. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    “…In primavera a Trieste si compravano le scarpe a punta, le calze di nylon, la biancheria intima colorata, obbligatoriamente i completi di jeans e gli impermeabili di plastica frusciante, azzurri, marrone e verde-oliva (uno per me, uno per lei, uno per rivenderlo e guadagnarci sopra). In autunno si acquistavano pullover colorati (da indossare solo il sabato sera), le scarpe invernali foderate in una finta pelliccia leggera, i cappotti in mohair e gli ”Hubertus”. Chi aveva più soldi comprava anche colbacchi di tutti i colori, leggeri come piume, così diversi dai nostri di fabbricazione russa, grigio-neri e pesanti, di astrakan e odoranti di naftalina e di pecora….”

    co xe finidi i soldi per vignir a far soping a trst xe cominciadi i longhi.

    QUESTA iera l’UNICA alternativa che gaveva Trieste-Trst

    ogni dun libero de rimpianzer anche guere e miserie che dal letin de barcola se podeva “comodamente” amirar de l’altra parte.

  130. Tergestin ha detto:

    @ Piero

    Te sta fazendo la sagra delle ovvieta’.
    Mi go parlado de Impero A/U e TLT a Trieste. No go miga fato elogi alla Yugo, el comunismo ga fato la sua storia e questo la sa tutti. In primis in Slovenia dove no penso proprio i gabi voia de ritrovarse nei casini che i gaveva anni fa.

    Solo che questa fissa de combatter contro muri crolladi venti anni fa, dittatori morti de veciaia trenta anni fa e in una citta’ dove i nazionalisti filoitaliani de destra governa (mal, zonto) da decenni me par facile e scontada come sparar su un elefante.

  131. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    au tlt ?

    iera opzioni nel ’45 !? parlemo de cossa dela fatina azzurra ?

  132. MARCANTONIO ha detto:

    ALPINO, IO E TE CI TROVEREMO SENZALTRO ALLA COMMEMORAZIONE DEI RAGAZZI DELLA dECIMA E VERRA’ GENTE DA TUTTE LE PARTI D’iTALIA(QUEST’ANNO E’ PREVISTA ANCORA MAGGIOR AFFLUENZA) VORRA’ DIRE CHE QUEL GIORNO IL CAPITANO SE NE STARA’ TAPPATO IN CASA A MENO CHE NON VOGLIA VENIRE A BERE UNA BIRRA CON NOI.

  133. Srečko ha detto:

    Macia

    So bene che il termine latino e’ collettivo per l’insieme delle lingue e culture ecc. di origine latina. Questo e’ a me chiaro, non lo e'(ra) a alpino. Se uso il termine latino intendo un insieme di lingue ecc. con caratteristiche comuni e non parlero’ mai specificamente, ad es., dei portoghesi usando il termine generico latini. Invece qui da noi, a Trieste e dintorni (GO inclusa) si tende a usare il termine slavo come sinonimo di sloveno o sinonimo di jugoslavo. Con cio’, spesso volutamente, altre volte per mera ignoranza, si toglie agli sloveni il diritto ad avre una propria lingua specifica e distinta, una cultura, delle tradizioni proprie.

  134. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    “si toglie agli sloveni il diritto ad avre una propria lingua specifica e distinta, una cultura”

    ma per favor ! finimola con ste monade…

  135. Srečko ha detto:

    piero fis’ciada

    Tutto quello che non ti aggrada e’ una monada, tutto quello che ti piace e’ una figada…

  136. capitan alcol ha detto:

    Tappato in casa?
    Ma chi sei il figlio di Ciarrapico?
    AHAHAAHHAHA!

  137. matteo ha detto:

    @luigi

    in un qualsiasi post ho mai scritto che trieste sarebbe stata meglio sotto la jugo? no mai, perche secondo me trieste ha per madrepatria l’au, grazie al au è fiorita ed è stata conosciua da tutti

    che l’italia non la abbia mandata a remengo è un dato di fatto, che trieste sotto l’au era florida è un dato di fatto

  138. matteo ha detto:

    guarda che nei anni 70 la strada che andava da opicina a repen non era mica asfaltata, non è che la gente qua navigava nel oro

  139. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Trieste fu sotto l’Austria dalla fine del 1300 fino al 1918. Oltre seicento anni.

    Gli anni in cui Trieste fiorì sotto l’Austria furono gli ultimi centoventi, mentre prima era un minimo villaggio, nettamente inferiore – per importanza – di Capodistria.

    Perché fiorì?

    1. Perché Venezia era sparita, e con essa era sparito il porto monopolista dell’Adriatico che relegava Trieste al ruolo di villaggio.

    2. Perché l’Austria fece di Trieste il porto monopolista dell’Impero, non avendo fra l’altro delle alternative disponibili.

    Questi due fattori furono (e sono tuttora) irripetibili, di conseguenza qualsiasi altra soluzione rispetto alla sovranità dell’IMPERO austriaco avrebbe causato una perdita d’interesse per il porto di Trieste. Anche se Trieste fosse rimasto il porto della Repubblica Austriaca nata dallo sfacelo della Grande Guerra, giacché il territorio circostante era andato alla Jugoslavia e all’Italia, che sicuramente avrebbero fatto di tutto per soffocarla, se fosse rimasta una città straniera. E perché il territorio circostante era andato a questi due regni? Perché l’Austria aveva avuto la brillantissima idea di scatenare la Prima Guerra Mondiale, per motivi puramente imperialistico-espansionistici nei Balcani.

    Per cui Trieste sarebbe stata florida se l’Austria e la Germania – per ipotesi – avessero vinto la guerra. In tal caso anche il Veneto sarebbe tornato sotto l’Austria, e la storia del mondo sarebbe stata diversa.

    Qua si continua a citare il Vivante per lungo e per largo, ma ci si dimentica di ricordare quali erano le sue conclusioni: lui diceva che il meglio per Trieste era rimanere porto monopolistico dell’Impero. Ma se l’impero non c’è più perché ha fatto harakiri, allora che fai?

    Trieste è stata come la mia Venezia: la sua ricchezza non è nata al servizio dell’idea del libero mercato, ma al servizio dell’idea del monopolio.

    Finito il monopolio, Venezia è diventata il più grande parco turistico all’aperto del mondo diventando in pratica una grandissima puttana, mentre Trieste – non avendone le caratteristiche – s’è barcamenata.

    Ma concedimi una domanda: per effettuare un’operazione portuale oggi a Trieste ci vogliono una decina di permessi/firme/interventi e si paga di più che non a Capodistria. Perché invece di parlare dei massimi sistemi non si inizia intanto a gestire questa problematica, totalmente interna alla città?

    Luigi (veneziano)

  140. Srečko ha detto:

    Luigi

    “Perché l’Austria aveva avuto la brillantissima idea di scatenare la Prima Guerra Mondiale, per motivi puramente imperialistico-espansionistici nei Balcani”

    Si L’Austria scateno’ la guerra per motivi espansionistici. Ma l’Italia che fece? Fu dapprima alleata della stessa Austria e poi per motivi non espansionistici dichiaro’ guerra all’Austria stessa?

    Da buon storico dovresti sapere che Trieste fiori’ non gli ultimi 120 ma 220 anni. Fu Maria Teresia che diede il via all’espansione di TS.

  141. matteo ha detto:

    guarda che churchill alla fine della seconda guerra mondiale intendeva riformare l’au, non glielo hanno permesso ma era il suo pallino, predisse la fine della jugo

    e allora se il vivante voleva quello non vedo cosa c’è di male, trieste è nata come porto au ed è morta come porto au, nulla da dire, 130 anni non mi sembrano pochi per una citta che è nata dal nulla, non mi sembra che il vivante abbia detto una castroneria o si?

    trieste ha avuto anche la sfortuna di aver visto eliminata la elite borghese che la finanziava per mantenerla, nella prima vide dirottare i capitali da altre parti, piu redditizie dati i confini nuovi che si sono creati e la totale decentricita dal’italia, poi ci furono pressioni di stampo fascista per chiudere alcune fabbriche (tipo ford), con la secodna guerra mondiale vide una altra elite scomparire, praticamente si decimo gli ebrei in citta, i quali facevano traffici a trieste, che cosa ha fatto l’italia per trieste?

    perche la problematica gestita dalla citta è gestita da pochi e questi pochi non hanno intenzione di cambiare, facile e comprensibile, il popolo non conta un tubo, vedi il prg e vedi il rigassificatore

    ah venezia non se la passa bene

  142. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Srecko
    L’Italia fece esattamente lo stesso identico ragionamento che facevano tutti gli stati: qual è il mio vantaggio ad entrare in guerra?

    C’è però una “piccola” differenza: se l’Austria non avesse dichiarato guerra alla Serbia, l’Italia non avrebbe MAI dichiarato guerra all’Austria.

    Un’altra “piccola” differenza fu la seguente: l’Austria perse la guerra, mentre l’Italia – volenti o nolenti – fu dalla parte dei vincitori.

    Oltre a ciò, i popoli slavi dell’Impero fecero a gara a chi spolpava più territorio dall’Impero stesso, cui erano stati fedeli per centinaia d’anni. E quindi di che “fedeltà” stiamo parlando? Della fedeltà dei Cechi, che fecero di tutto per allargare i propri confini? Della fedeltà degli Sloveni, che dopo la fine della guerra – alla guida di Rudolf Maister – azzannarono la Carinzia arrivando fino a Klagenfurt in armi, combattendo contro i germanofoni?

    Ragazzi: non facciamo finta che ci siano stati dei santerellini e dall’altra parte dei falchi: qui chi vinceva voleva tutto il piatto, e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni quando si presentò alle trattative di pace a Parigi chiese l’Istria, Trieste, Gorizia e la Slavia Veneta, che era nel Regno d’Italia fin dal 1866, proponendo all’Italia di espandersi – nel caso – a nord, fino a Innsbruck! Hai capito i furbi? “Vi diamo delle terre austriache” (l’intero Tirolo), in cambio voi ci date tutte le terre dove vive anche un solo sloveno o un solo croato! E viva la faccia!

    Hai capito cosa fecero i tuoi connazionali sloveni? Fino al giorno prima combatterono con gli austriaci e si sperticarono in genuflessioni verso l’imperatore, poi dal giorno dopo volevano spolpare fino all’osso le parti germanofone dell’Impero!

    Maria Teresa d’Austria – poi – è della metà del ‘700, per cui i tuoi “duecento anni di fioritura di Trieste” riduciamoli pure a 150. E anche anche.

    @ matteo
    Vivante ha detto una cosa perfetta. Anch’io dico una cosa perfetta: Venezia sarebbe prosperata di più se avesse mantenuto il suo impero e il monopolio dei traffici con l’oriente. A questo punto, ritorniamo indietro al 1750 e Venezia reclami indietro l’Istria, la Dalmazia e quel grappolo di isole greche che sono state sue per secoli.

    Hai visto com’è facile?

    Luigi (veneziano)

  143. MARCANTONIO ha detto:

    Basta m’avete stufato rivojo indietro tutti i territori che componevano l’impero romano.

  144. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    136 shrecko

    perchè per ti xe el contrario ? 🙂

  145. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    ala fine no go capido cossa che doveva far i triestini co xe rivadi i titini…
    tignirseli !?
    e ciaparli a piade apena nel ’91 !?
    e i profughi che saria scampadi da trieste i saria andai a udine !? 🙂 a portarghe via el lavor ai furlani !?

  146. matteo ha detto:

    ma perche l’italia non reclamava lo stesso luigi?

    cmq non hai risposto a tutto ma solo a un trafiletto, ti mando a questo articolo che spiega molte cose

    L’Italia, il mare e la lotta
    di Trieste contro il declino
    http://www.corriere.it/cultura/speciali/2010/visioni-d-italia/notizie/8-trieste-L-Italia-il-mare-e-la-lotta-di-Trieste-contro-il-declino_c8c28f56-53d2-11df-afe0-00144f02aabe.shtml

    «Trieste nella sua non lunga vita ha avuto soltanto due amori: l’Italia e il mare. Entrambi, dopo un felice avvio, si stanno rivelando sfortunati. La seconda unione con la patria non risulta feconda; il porto, verso il quale la città si protende, è ignorato dalle navi italiane e straniere con una frequenza che ogni giorno si fa più allarmante». Sembra scritto ieri mattina, quell’articolo di Gianfranco Piazzesi sul Corriere del ’64.

  147. matteo ha detto:

    piero no interesa saver cosa doveva far i triestini quela volta, interesa saver cosa i devi far ora, cosa vivemo nel 45 o nel 2010?

  148. alpino ha detto:

    Marcantò io mi accontento dell’Istria

  149. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    148, matteo…. ah no gavevo capido che iera questa l’inenzion del post de geri 🙂

    quindi femo tornar i titini ?
    convinzemo l’austria a rimetter su l’impero ?

    ti cossa te proponi ?

  150. MARCANTONIO ha detto:

    No, no, Arpi’ penza tutta l’africa del nord(cor petrolio) na bona parte d’asia, tutta l’europa comunitaria ad eccezione di Scozia e parte della Germania, ansai che pacchia

  151. alpino ha detto:

    si però io voglio il comando della X legio Gemina!

  152. MARCANTONIO ha detto:

    Azz. me voi frega’ er comanno dell’invitta legione? vabbe’ ripiego sur comanno della 5 con cui Cesare passo’ er Rubicone

  153. Tergestin ha detto:

    In pratica Luigi conferma quel che disevimo: Maria Teresa d’Austria ga ciapa’ in man un villaggio de quatro gati e lo ga trasformado in un Porto Franco Internazionale.
    L’Italia, che gaveva za’ una citta’ de rilevanti dimensioni no ga sviluppado un curaz. Cantieristica e industria smantellade (esempio piu’ lampante el casin del 1966: chissa’ se Luigi ne ga leto da qualche parte?) e el porto xe ancora fermo nonostante i trattati de Porto Franco ghe da tutti i numeri per poderse sviluppar.

    L’Austria nei fatti ga dimostrado de amministrar ben, poco cossa dir: momento storico fortunado o meno (ma no me risulta che da 50 anni a ‘sta parte se ga avudo guerre o carestie) l’Italia, al giorno d’oggi, se barcamena e usa Trieste solo per far conferenze e parade una o do’ volte l’anno, per el resto semo una periferia e da Bologna in zo’, no i sa gnanca dove semo.

    P.S. Notar come su certe robe condividemo un poco tuti meno che i soliti fassisti che qua in provincia i propsera e categorie de pseudo-esuli incazzadi col resto del mondo che i se porta rancori da sessanta anni.

  154. MARCANTONIO ha detto:

    Tergestin io manco so esule
    Arpino che je famo fa a Dimaco er revival de Vergingitorige?

  155. MARCANTONIO ha detto:

    Dimenticavo Tergestin molti secoli prima dell’aquila bicipite, qui regnava l’aquila romana.

  156. capitan alcol ha detto:

    E prima ancora il dinosauro Antonio.

  157. MARCANTONIO ha detto:

    Aho’ Capitano le aquile romane hanno regnato per piu’ di mille anni che stai a di voi ve state arrampicanno su due tre secoli ar massimo

  158. matteo ha detto:

    tergestin te dimentichi che i ga fato chiuder la centrale eletrica del porto perche i iera autosufficienti

  159. capitan alcol ha detto:

    181 a.c. fondazione Aquileia.
    Editto di Costantino 313 DC.

    Dividi per 2 i tuoi calcoli.

    I dinosauri dominarono l’ecosistema terrestre per oltre 160 milioni di anni (wikipedia).
    E sono ancora tra noi.

  160. MARCANTONIO ha detto:

    I dinosauri? intendi i comunisti? ah ah ah

  161. MARCANTONIO ha detto:

    Scherzi a parte parlavamo d’imperi non di bestie, perche altrimenti gli esseri unicellulari sono i piu’ antichi(amebe)

  162. MARCANTONIO ha detto:

    Dimenticavo di aggiugere una cosa, andatevi a leggere l’ultimo libro di Pansa(e non mi venite a dire che e’ fascista) ve lo consiglio forse vi farebbe capire un po’ di cose

  163. ufo ha detto:

    Ma se proprio convinti che – Austria, Slovenia o Jugo che fussi – Trieste i la volessi cussì come che la xe ridota ogi? Me sa sai che i dovessimo pagarghe el disturbo solo perchè i venissi a dar una seconda ociada – e che visto el fiorir dele arti e del comercio i ne diria ciaro e tondo de andar remengo, magari zontando che “acca nisciuno è fesso“.

    Marcantò, ghe xe quei che parla poco e fà tanto, tipo i romani, e quei che no i fà un tubo, ma parla per diese de lori (chi sa perchè me vien in mente la lettera X). Me sa che ti no te ga proprio niente de romano – al massimo te pol rivar al livel de romanesco. E lezendo le tue perle de sageza, te me par più dindio che aquila.

    I romani? Forza Asterix.

  164. capitan alcol ha detto:

    Pansa è un opportunista.

  165. valium ha detto:

    pansa e’ da mo che s’e bbuttato a ddestra. che nun lo sapevi?

    (scrive su libbbbbero e sur giornale de “rigor mortis” sallusti)

    ammmmazzzza che dito ar culo che siete tu e l’amico tuo

  166. valium ha detto:

    intesi come marcanto’ e l’ amico suo arpino

  167. MARCANTONIO ha detto:

    Dimenticavo Asterix un cartone falso fatto da perdenti, me risulta che i galli le hanno prese e sode
    Valium molti nemici molto onore…strano non ricordo chi lo diceva
    Pansa era iscritto al PCI se ve lo foste scordato

  168. dimaco ha detto:

    @133

    E dove la fanno sta commemorazione e quando? Spero non al cimntero di gorizia e il primo novembre. perchè ci sono pure io li e sto poco a tirare fuori al vecchia titovka e la bandiera del IX korpus. pure il 1891 recupero. E’ ben ingrassato

  169. piero vis'ciada (perplesso) ha detto:

    mi e domando (ancora) quei che anela al radioso passatto sotto la bicipite cossa proponi…!? visto che quel volatile no esisti più da un bel toco.
    ga i mente cossa ^? oltre che rimpianzer i walzerini… !^

  170. abc ha detto:

    Molto interessanti questi articoli de “Il nostro avvenire”, che riportano la versione titina delle vicende dei 40 giorni di occupazione jugoslava.

    Leggiamo che “Gli italiani di Trieste godranno di tutti i diritti nazionali in piena libertà, in armonia con tutti i principi democratici della nuova Jugoslavia di Tito. Di più, Trieste godrà di una completa autonomia amministrativa”.
    Facile promettere, anzi, utile, vista lla situazione di allora. Si è visto poi che fine ha fatto la minoranza italiana in jugoslavia.

    Leggiamo inoltre: “”Dobbiamo aggiungere che questi territori non sono regioni straniere , bensì nostro territorio nazionale che venne nel passato strappato con violenza alla Jugoslavia e che ci appartiene anche per ragioni morali e politiche. La migliore soluzione sarebbe che Trieste divenga autonoma nella Federazione jugoslava e tale concetto viene sostenuto non solamente dalla popolazione slovena ma anche dalla maggioranza degli italiani.” Ma risulta che la Jugoslavia esisteva appena dal 1929, non prima. La maggioranza degli italiani in quei giorni non ha accolto le truppe di Tito con lo stesso entusiasmo col quale poi accolse nel 1954 quelle italiane.

    Leggiamo infine: “Con la forza delle sue armi l’ Armata jugoslava ha ricacciato il nemico fino all’ Isonzo ed oltre e la sua presenza in questi territori non si può considerare occupatrice per forza.”
    A dire il vero i tedeschi a Trieste si sono arresi alle truppe neozelandesi, non a quelle jugoslave.Se poi gli alleati sono arrivati in città in ritardo ciò è dovuto anche al fatto che questi erano fermi a Monfalcone in attesa di appuntamenti con gli jugoslavi, ai quali questi ultimi non si presentavano, ma intanto il tempo passava. Secondo me quella di Tito fu un’occupazione vera e propria, in quanto era prevista la permanenza senza la possibilità di libere elezioni.

  171. Alessandro Brullo ha detto:

    Scusate se m’intrometto ma tutto questo piangersi addosso per quanto è ridotta male Trieste, e che stava meglio con gli austriaci, mi sembra piuttosto ridicolo. Trieste non è ridotta male, è una città curata, acculturata e ricca, rispetto alla media italiana. E’ stata a lungo geograficamente marginale, è la storia, tirar fuori Maria Teresa mi sembra un piagnisteo poco onorevole. Con i prossimi ingressi balcanici nell’EU si ritroverà al centro di una nuova mitteleuropa con vicini con grandi potenzialità di crescita, e con tanti gravi problemi ma che sono al tempo altrettante opportunità. Le Regioni oggi hanno grande autonomia, rispetto al passato. Se non riuscirà (e forse non è riuscita) a sfruttare la nuova centralità geografica, sarà anche un po’ colpa delle sue amministrazioni, dei suoi imprenditori e dei suoi uomini di cultura, che dite? Sarà mica tutto colpa dei napoletani?! L’Italia organizza due o tre parate ed eventi l’anno? Meno male! Che dovrebbe fare: trasformarla in Capitale???
    Saluti da un siciliano che ha grande stima di Trieste.

  172. dimaco il discolo ha detto:

    Alessandro te e ga acorto che te ga posta in thread vecio de un ano e più? 🙂

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